1 ASSOCIAZIONE CULTURALE LA RONDINE PROGETTO CULTURALE PREMIO LETTERARIO LA RONDINE TI SCRIVO QUESTA LETTERA
2 REGOLAMENTO DEL PREMIO (VEDI REGOLAMENTO) Il Premio ha un proprio regolamento scaricabile, insieme alla scheda di partecipazione, dal sito dell Associazione Culturale La Rondine. SIMBOLO DEL PREMIO Il Premio possiede un logo che sarà usato sul sito dell Associazione Culturale La Rondine, pagine Facebook dell Associazione Culturale La Rondine e sul tutto materiale pubblicitario legato al Premio Letterario: Ti scrivo questa lettera Il logo è coperto dai diritti d autore. SITO UFFICIALE DEL PREMIO, PAGINA FACEBOOK, INDIRIZZO E- MAIL E CASELLA POSTALE Per qualsiasi informazione saranno disponibili: il sito ufficiale della Rondine, la pagina Facebook del Premio, l indirizzo email, numero telefonico e la casella postale tutti legati al Premio e gestiti dall Associazione Culturale La Rondine. INNO DEL PREMIO Il Premio avrà un inno musicale ufficiale. L inno è coperto dai diritti d autore. COMITATO ORGANIZZATIVO DEL PREMIO Il Premio ha un Comitato organizzativo (i suoi membri possono variare di anno in anno) che si occupa della parte organizzativa vera e propria, pubblicità ed informazione, scelto dall Associazione Culturale La Rondine. BUDGET DEL PREMIO Il Premio ha un budget annuale da destinare ai premi e alle spese organizzative del Concorso offerto come donazione dalla dita Cumdi di Germignaga. NOZIONI TECNICHE I lavori saranno esaminati da una Commissione Giudicatrice composta da due giurie, una di tecnici e un altra popolare. La Giuria dei tecnici avrà un minimo di 5 membri (scrittori, professori di lettere e maestri) ed esaminerà tutte le lettere pervenute al Concorso entro la data prestabilita, e può variare di anno in anno. La Giuria dei tecnici è organizzata in un Comitato di lettura: alla fine selezionerà 10 lettere per ogni sezione che andranno in finale e saranno giudicate da altre due giurie popolari. Le lettere saranno giudicate secondo un criterio deciso da tutti i membri della Giuria. La tabella contenente i criteri di giudizio sarà consultabile sul sito della Rondine, sotto la voce: Premio letterario, a partire dalla data dell inizio del Premio.
3 La Giuria dei tecnici sarà resa nota alla proclamazione dei finalisti. Le Giurie popolari saranno due: una composta da studenti (dalla IV Elementare alla V Superiore) degli Istituti Comprensivi Scolastici della nostra zona e la seconda dagli anziani ospiti nelle Case di riposo della nostra zona. Esse esamineranno le lettere già passate in finale (dieci di ogni sezione). Il loro voto si aggiungerà al voto della giuria tecnica, formando così il voto definitivo. Il Presidente della Giuria dei tecnici può variare di anno in anno ed ha il compito di vigilare su tutte le fasi del concorso, convocare il Comitato di lettura e svolgere attività di controllo e di verifica. In caso di ex aequo il suo voto è determinante. ALCUNE NOZIONI GENERALI SULLA LETTERA COME FORMA DI COMUNICAZIONE E SULLA SUA STORIA La lettera (dal latino pl. litterae, sinonimo di epistula) è una comunicazione scritta che una persona, ente, società, ecc. indirizza e invia ad un'altra. La lettera è antica quanto la scrittura, o meglio si può immaginare che la scrittura, una volta inventata, fosse usata non solo per fissare concetti o dati, ma anche per comunicare pensieri e desideri a persone lontane I primi esempi di "lettere" risalgono alla fine del III millennio a.c. circa, in Babilonia e in Assiria. "Scritte" su tavolette d'argilla (in seguito, di terracotta) si fanno seccare al sole o al fuoco. Per evitare che vengano lette da estranei, vengono avvolte in uno strato di argilla fresca sul quale s'imprime il sigillo del mittente e il nome del destinatario. Più tardi, i Fenici, i Greci e in seguito i Romani, continuano ad adoperare le tavolette di legno, e iniziano a legare insieme due o più, e a ricoprirle di uno strato di cera su cui la lettera viene scritta con lo stilo, il tutto poi sigillato con una cordicella e col sigillo del mittente. Ancor prima, sono gli egiziani che iniziano a scrivere con giunco, cannuccia e inchiostro su papiri arrotolati, legati e sigillati destinati per lunghi viaggi. In Egitto e in Mesopotamia, si usa anche la pergamena ricavata da pelle di animali, soprattutto da quella di pecora, ma è una pratica meno diffusa rispetto al papiro. Tuttavia, a causa del forte calo della produzione di papiro, si comincia a diffondere l'uso della pergamena vera e propria per scrivere lettere. Durante il Medioevo, è la pergamena a essere quasi esclusivamente usata per la corrispondenza scritta. Le lettere si arrotolano, si annodano e si sigillano. Anche gli scribi copiano e compilano formulari epistolari sempre su pergamena.
Le lettere si continuavano a scrivere su fogli grandi di pergamena ripiegati più volte e inviati chiusi. Poi la carta sostituisce quasi completamente la pergamena. Per evitare che la lettera si macchiasse durante un lungo tragitto, si avvolge in un foglio di carta bianca. Da quest'uso sarebbe nata la prima busta attorno al 1668. È solo nel 1820 che il commerciante di carta inglese Brewer di Brighton produce, sebbene sempre a mano, la prima busta da vendere sul mercato. In Italia, durante l emigrazione italiana nella seconda metà dell ottocento e la prima metà del novecento verso i Nuovi Mondi (le Americhe), una lettera ripiegata e sgualcita, custodita gelosamente, diventa il classico simbolo dell emigrante insieme alla sua valigia di cartone. Nella corrispondenza personale, le lettere esprimevano e tramettevano a chi le riceveva, al destinatario, le emozioni e gli stati d animo di chi le scriveva, come la nostalgia, il sentimento del doloroso ma necessario distacco dalla propria famiglia, dai propri amici, dalla propria terra, in una parola dalle proprie radici, e il senso di sacrificio con la speranza di cambiare in meglio la propria vita, l attesa della risposta con il desiderio di un prossimo incontro, nonché le descrizioni della realtà stessa e delle nuove esperienze della persona che le viveva, con le aspettative realizzate o deluse. Durante il Novecento le lettere divengono testimonianza diretta dei due conflitti mondiali che hanno interessato il secolo, ma anche splendidi reperti delle nuove conquiste spaziali. Dal momento in cui si scriveva la lettera fino al momento della ricezione della risposta a volte passavano anche mesi: l attesa della risposta legava il mittente al destinatario e li faceva sentire vicini, presenti, anche se distanti chilometri. Si scriveva a mano, con bella o brutta calligrafia, su carta in pergamena o da pacchi, lo stile più o meno fluente della scrittura esprimeva sempre lo stato d animo del mittente e la sua personalità. Con l evoluzione dei mezzi di trasporto ( treno, aereo, auto) e della tecnologia (telegrafo, telefono, macchina da scrivere, computer, internet, smartphone ) si è arrivati allo stile stringatissimo di un sms, di un messaggio su tweeter o facebook, passando per whatsapp, lasciando alle parole che suscitano e trasmettono emozioni sempre meno spazio, occupato sempre più dalle faccine di emoticon o dai segni di punteggiatura :>). Il tutto in tempo reale, di pochi secondi, non dando più spazio alla fantasia, alla meditazione, alla riflessione. 4
5 PERCHE UN PREMIO LETTERARIO PER I GIOVANI? I giovani oggi sono i maggiori fruitori dei nuovi mezzi di comunicazione. Sono sempre connessi con i loro amici reali e virtuali grazie agli smartphones, sono la cosiddetta generazione pollice. Con facebook, twitter, whatsapp, usano soprattutto un linguaggio di immagini, di segni, lasciando pochissimo spazio alle parole, al linguaggio scritto vero e proprio. Il Concorso ha lo scopo di rivalutare la lettera come forma letteraria e come forma espressiva, sensibilizzando i giovani ad un diverso uso della loro capacità di comunicare, a riprendere a scrivere con una penna e non solo con una tastiera, ad esprimere le proprie emozioni e sentimenti non solo tramite le immagini e gli emoticons, ma tramite la bellezza e la purezza delle parole ridando spazio alla fantasia, alla meditazione, alla riflessione. Nello stesso tempo si vuole rendere omaggio ad un epoca in cui questo mezzo di comunicazione serviva a costruire un ponte con i luoghi di provenienza e permetteva agli emigranti di mantenere saldi i legami con le proprie radici avvicinando così terre tra loro lontane; ai soldati, ai prigionieri di mantenere viva la speranza di un futuro di pace con la propria famiglia.