A seguito della riunione del 18 Giugno 2008 delle segreterie dei Circoli di lavoro del PD era in fase di predisposizione il modulo per la raccolta delle firme. Prendendo atto con grande soddisfazione della decisione nazionale di promuovere una petizione popolare in tutta Italia, archiviamo il modulo predisposto in sede locale al fine di utilizzare, anche nella Federazione livornese, i materiali prodotti dal Centro del Partito. 1
Perchè abbiamo promosso questa raccolta di firme. Il potere di acquisto delle famiglie e dei singoli in questi anni, come tutti affermano e come in tanti vivono sulla propria pelle, è sensibilmente diminuito. Allora occorre una svolta. Decisa e urgente. Per questo occorre far leva sulla contrattazione tra le parti sociali, sul controllo delle tariffe e dei prezzi, sulle politiche fiscali e sociali. In questo contesto noi chiediamo al Governo e al Parlamento un impegno immediato per l adozione, nei tempi più rapidi possibili, dei provvedimenti in materia fiscale, economica e sociale in grado di contribuire a un percepibile aumento dei salari, degli stipendi e delle pensioni a partire dalle fasce più basse di reddito. Per l aumento dei redditi da lavoro e delle pensioni Occorrono subito: detrazione IRPEF più alta; riduzione delle aliquote IRPEF; meno tasse sul salario di produttività; dote fiscale dei figli; detraibilità di una quota fissa dell'affitto e aumento della quota detraibile per i mutui per la prima casa; aumento delle pensioni a partire da quelle più basse. Al tempo stesso è indispensabile attivare, in primo luogo al fine di assicurare una prospettiva certa alle nuove generazioni, le politiche economiche e sociali necessarie per creare, valorizzare e rendere stabile e sicuro il lavoro Ci sono tanti motivi per rendere utile la tua firma 2
Adesioni alla petizione popolare. 3
Adesioni alla petizione popolare. 4
Detrazione IRPEF più alta Subito, un aumento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. Riduzione delle aliquote IRPEF Dal 2009, riduzione graduale delle aliquote IRPEF (un punto in meno all'anno, per tre anni). Credito d'imposta per le lavoratrici Credito d'imposta rimborsabile per le donne che lavorano, adeguato a sostenere le spese di cura, così da essere incentivante e graduato in rapporto al numero dei figli e al livello di reddito. Tutte le donne lavoratrici - dipendenti, autonome, atipiche - con figli e reddito familiare al di sotto di una certa soglia (che potrà crescere nel tempo) dovranno poterne beneficiare. Meno tasse sul salario di produttività Sviluppando ciò che è già previsto nell Accordo governo parti sociali del 23 Luglio 2007 (Protocollo welfare), proponiamo di operare una significativa riduzione della pressione fiscale (agendo sull'irpef, oppure con la contribuzione figurativa) sulla quota di salario da contrattazione di secondo livello (azienda, gruppo, distretto, territorio), ridistribuendo finalmente un po dei vantaggi da aumento della produttività anche a favore dei lavoratori. Dote fiscale dei figli La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per i figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi. La Dote parte da un valore pieno di 2.500 euro annui sul primo figlio, aumentando col numero dei figli secondo parametri di equivalenza e riducendosi regolarmente in funzione del reddito familiare, ma in modo da migliorare i trattamenti anche per i redditi medi e medio-alti. Detraibilità di una quota fissa dell'affitto Tassare il reddito da affitto non ad aliquota marginale, ma ad aliquota fissa; consentire la detraibilità di una quota fissa dell'affitto pagato; aumento della quota fiscalmente detraibile della rata sui mutui relativi all'acquisto della casa di abitazione. Infortuni sul lavoro: premiare chi investe in sicurezza Attuazione piena del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro approvato nella precedente legislatura puntando alla prevenzione, alla formazione e alla realizzazione dei necessari interventi organizzativi e tecnologici. In questo contesto vanno facilitate e premiate le imprese che investono davvero in sicurezza. Sono le donne l'asso dello sviluppo Le proposte per l occupazione femminile: 1. incentivi fiscali mirati per il lavoro delle donne, anche al fine di favorire il secondo reddito familiare; 2. incentivi fiscali per promuovere, sul mercato, un settore di servizi avanzati alle famiglie, che sia insieme un settore di occupazione per le donne e un mezzo di conciliazione; 3. legge sull eguaglianza di genere nel mercato del lavoro, come in Spagna, e punteggi più elevati nelle graduatorie per gli appalti alle aziende che rispettano la parità di genere. Le proposte per la conciliazione: 1. orari flessibili e lunghi negli asili, nelle scuole elementari e negli uffici pubblici che rendono i principali servizi ai cittadini; gli asili chiudono solo una settimana a Ferragosto; le scuole elementari organizzano attività estive e restano aperte anche al pomeriggio; liberalizzazione degli orari del commercio; 2. nuovo congedo di paternità interamente retribuito, dalle imprese, come nei Paesi scandinavi, addizionale alla maternità/paternità già oggi prevista e non fruibile dalle donne; 3. congedi parentali al 100% per 12 mesi, come in Francia; 4. incentivi alla flessibilità di orario richiesta dal dipendente. Sostenere le retribuzioni basse: garantire un compenso minimo 1. Attraverso incentivi e disincentivi (accesso ai benefici pubblici, appalti, etc.) favorire un migliore rispetto degli standard stabiliti della contrattazione collettiva, anche sperimentando forme concordate con le parti sociali di estensione dell'efficacia dei contratti. 2. Sostegno ai bassi salari, riducendo il cuneo fiscale sugli stessi in modo graduale (come in Francia) per rendere più conveniente alle imprese assumere questi lavoratori a tempo indeterminato. 3. Sperimentazione di un compenso minimo legale fissato in via tripartita (parti sociali e governo), per i collaboratori economicamente dipendenti (con l'obiettivo di raggiungere 1000/1100 euro netti mensili). Va verificato con le parti sociali se questo minimo possa essere esteso a quei lavoratori dipendenti che non godono di adeguata protezione da parte della contrattazione collettiva. In tal modo il compenso minimo si configura come rete di protezione di ultima istanza anche nei confronti dei minimi contrattuali. Rendere sostenibile la flessibilità e combattere la precarietà La lotta alla precarietà è indispensabile per dare prospettive di vita dignitosa ai giovani. Si devono estendere a tutti i lavoratori le tutele fondamentali, secondo i principi della Carta dei diritti. Non è possibile garantire stabilità ai singoli posti di lavoro, ma si può garantire continuità all occupazione delle persone, facendo della formazione permanente un nuovo diritto di cittadinanza. Ma non solo: ci vogliono politiche attive sul mercato del lavoro, che forniscano tutele del reddito in caso di disoccupazione; e un sistema efficiente di servizi, di formazione e di occasioni per il reimpiego. Questo è il senso della migliore flexicurity europea, cui intendiamo ispirarci. Un sistema attivo si ottiene potenziando la rete dei servizi, pubblici e privati, all impiego e introducendo forme di responsabilizzazione reciproca fra beneficiari di sussidi e erogatori dei servizi. I primi sono tenuti non solo ad accettare offerte di impiego e di formazione, pena la decadenza dal sussidio, ma ad attivarsi per cercare il reimpiego. Cercare lavoro è in sé un occupazione, che per questo va retribuita, con un contratto specifico di ricerca d occupazione. I servizi all impiego devono essere responsabilizzati anch essi ad attivarsi, offrendo agli operatori incentivi specifici e strumenti adeguati (compreso il potere di erogare le indennità e di sanzionare le inefficienze). L'insieme delle nuove politiche per il lavoro deve essere sottoposto - per un periodo sufficientemente lungo di sperimentazione - a sistematica valutazione/misurazione degli effetti. Favorire l accesso dei giovani al lavoro stabile Troppi giovani sono ora intrappolati troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari. Questa situazione va contrastata da una parte facendo costare di più i lavori atipici e di meno il lavoro stabile; dall altra favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito, con varie misure: 1. allungamento del periodo di prova, in misura da concertare con le parti sociali, per permettere alle imprese, e anche al lavoratore, una più adeguata valutazione della possibilità di una assunzione a tempo indeterminato; 2. incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro. Le agevolazioni contributive vanno graduate in rapporto alla qualità e quantità della formazione dell apprendista, e tenendo conto dei periodi di apprendistato. In un primo periodo, di lunghezza variabile da definire con le parti secondo le necessità di formazione, i trattamenti e le agevolazioni all impresa restano quelle attuali; alla fine di questo periodo si procede alla verifica della qualificazione dell apprendista, con la possibilità di continuare il rapporto, se necessario a completare la formazione, con ulteriori agevolazioni, ovvero di terminare il rapporto (come oggi). Dopo questo ulteriore periodo vanno previsti incentivi all impresa che trasforma il rapporto in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Contratti "atipici"? Devono costare di più I contratti temporanei dovrebbero essere utilizzati soltanto per prestazioni lavorative veramente a termine, riducendone la durata massima a due anni e imponendo ai datori di lavoro che li utilizzano il pagamento di contributi più elevati per l assicurazione contro la disoccupazione. Infatti, chi è assunto con contratti a termine ha più probabilità di diventare disoccupato. Il datore di lavoro deve perciò contribuire a coprire questo rischio, più di quanto avvenga con altri contratti. Altrimenti il costo della flessibilità graverà solo sui contribuenti. Dare credito alla creatività e all'attività delle ragazze e dei ragazzi Costituire per i giovani - allargando le misure del Protocollo sul welfare - fondi per il credito e il micro-credito, che consentano di ottenere prestiti, con restituzione posticipata agevolata, e sostenere finanziariamente percorsi formativi e progetti imprenditoriali nei settori dell innovazione tecnologica, dello sviluppo sostenibile, nei servizi di utilità sociale e impegno civile. Forum territoriale del lavoro e dello sviluppo. Livorno. Partito Democratico. Luglio - Ottobre 2008. 5
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