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Anatomia

Anatomia

LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE Una lesione trasversale acuta del midollo comporta - la paralisi flaccida immediata (deficit di forza unitamente ad atonia) unitamente alla perdita di tutte le sensibilità (anestesia globale) e dei riflessi al di sotto del livello del trauma (shock spinale) - ritenzione vescicale per atonia del muscolo detrusore ed impossibilità di defecazione volontaria per paralisi dei muscoli addominali - Nel tempo, la paralisi flaccida si modifica gradualmente in una forma spastica

Esempio di lesione trasversale acuta da trauma: frattura D7

LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE L'emisezione del midollo comporta: -- deficit di forza omolaterale alla lesione - la perdita della sensibilità profonda omolateralmente al di sotto della lesione, -La perdita della sensibilità termo-dolorifica controlateralmente (sindrome di Brown Séquard)

Sindrome di Brown-Sequard

MIELITE ACUTA TRASVERSA Sindrome nella quale un'infiammazione acuta colpisce la materia grigia e bianca in uno o più segmenti Etiologia: spesso sconosciuta. Etiologia virale; da vasculiti; neurolue, etc Quadro clinico: deficit di forza ascendente e parestesie\ipoestesie dei piedi e delle gambe; si assiste poi all aumentare d'intensità col passare di vari giorni fino ad una paralisi totale e anestesia al di sotto della regione colpita, ritenzione urinaria, perdita del controllo della defecazione. Dolore locale del rachide, cefalea e rigidità nucale possono essere presenti

Sindrome arteria spinale anteriore Compressione art. spinale anteriore Frammenti ossei, ernie discali Perdita completa di forza al di sotto del livello di lesione. I disturbi sensitivi sono incompleti: in genere persa s. termo-dolorifica, conservate le s. profonde

SINDROME DELLA CAUDA EQUINA Cauda Equina: fascio di radici anteriori e posteriori segmenti L2S5 Sindrome cauda equina: sofferenza delle radici della cauda Etiologia: compressioni, tumori, aracnoiditi

SINDROME DELLA CAUDA EQUINA Quadro clinico Quadro clinico disturbi sensitivi soggettivi (dolore radicolare accentuato dal movimento) disturbi sensitivi oggettivi (anestesia a sella) disturbi motori (paralisi periferiche arti inferiori) abolozione ROT ipotrofia muscolare Disturbi sfinterici (ritensione vescicale e rettale), impotenza

SIRINGOMIELIA Almeno la metà delle lesioni è in rapporto con anomalie congenite della colonna o del basicranio (Malformazione di Chiari, erniazione di tessuto cerebellare nel canale spinale) o con sindromi disrafiche (p. es., encefalocele, mielomeningocele); La lesione si sviluppa spesso durante l'adolescenza o nell'età adulta giovanile. Gli altri casi si associano generalmente a tumori intramidollari, conseguono a trauma o a cause ignote

SIRINGOMIELIA Dissociazione siringomielica: il paziente non percepisce gli stimoli nocicettivi Il deficit inizia generalmente nelle dita (in quanto la lesione è generalmente cervicale) e quindi si estende. Comune il deficit sensitivo a tipo mantello L'alterazione dei tratti corticospinali insorge in genere tardivamente interessamento delle corna anteriori a livello della cavità, con atrofia muscolare segmentale, deficit di forza e fascicolazioni

SIRINGOBULBIA rara, si manifesta di solito come una fenditura situata nella porzione inferiore del tronco encefalico, capace di interessare i nervi cranici inferiori o di comprimere o interrompere le vie sensitive ascendenti o le vie motorie discendenti Quadro clinico: vertigini, nistagmo, ipoestesia facciale monolaterale o bilaterale, atrofia e deficit di forza linguale, disartria, disfagia, talvolta disfunzioni motorie o sensitive più distali dovute alla compressione del midollo

SIRINGOMIELIA terapia chirurgia

Compressioni Midollari Compressione acuta generalmente post- traumatica Compressione subacuta neoplasia extramidollare, ascesso\ematoma extramidollare, disco vertebrale Compressione cronica protrusioni ossee o cartilaginee all'interno del canale spinale cervicale o toracico (es osteofiti o spondilosi) o tumori

Compressione cervicale osteoartrosi Mielopatia progressiva Deambulazione parapareticospastica Dolore può predominare nei segni radicolari nel dermatomero più colpito La compressione foraminale della radice provoca deficit di forza e atrofia, con perdita segmentale dei riflessi La compressione del midollo spinale causa iperreflessia, ipertonia, Babinski

Compressione cervicale neoplasia dolore spinale localizzato spesso con distribuzione radicolare e alterazioni dei riflessi da deficit del tratto corticospinale. Ipostenia agli arti inferiori, deficit della sensibilità e perdita del controllo degli sfinteri.

Paraparesi spastiche ereditarie Forme pure: compromissione neurologica limitata ad ipostenia e spasticità progressiva degli arti inferiori, vescica spastica e riduzione della sensibilità vibratoria e chinestesica agli arti inferiori Forme complicate: presenza di altri segni neurologici e di interessamento di altri sistemi funzionali

Paraparesi spastiche ereditarie Forme autosomiche dominanti (piu comuni) Forme autosomiche recessive (rare) Forme X-linked (rare) Alcuni geni responsabili dela patologia sono stati identificati. Essi codificano proteine come la spastina, atlastina e la paraplegina, ed è possibile l analisi molecolare diretta

Sclerosi combinata Eziologia: carenza di vitamina B12 (associazione con anemia perniciosa e patologie che determinano malassorbimento) Vie sensitive cordonali sono più vulnerabili alla deficienza della vitamina B12 Sintomatologia esordisce con parestesie ai 4 arti e alterazioni della sensibilità vibratoria

Sclerosi combinata Con la progressione del disturbo, le sensibilità profonde possono essere coinvolte globalmente determinando atassia sensitiva Nei casi conclamati si arriva al coinvolgimento della componente motoria con paraparesi o tetraparesi spastiche Diagnosi: dosaggio Vit B12; RM iperintensità di segnale a livello midollare

Tabe dorsale Manifestazione della sifilide tardiva frequente prima dell era antibiotica Degenerazione dei cordoni posteriori con dolori lancinanti di tipo cordonale associati a disturbi della sensibilità profonde, ipotonia, areflessia e atassia sensitiva, disturbi vescicali tipo incontinenza dovuti alla atonia a alla mancanza di afferenze Segni associati: pupilla di Argyll- Robertson e fenomeni distrofici di ossa articolazioni e cute

Tabe dorsale Diagnosi confermata dall esame liquorale e dalla positività delle reazioni sierologiche specifiche nel liquor stesso Diagnosi differenziale con alcune neuropatie periferiche sensitive in particolare quella diabetica (forme pseudotabetiche)

Malformazione Arnold Chiari È un difetto congenito o acquisito che interessa il tronco encefalico ed il cervelletto Può essere associato a molte altre anomalie, incluso mielomeningocele, siringomielia, spina bifida

Malformazione Arnold Chiari Tipo I: le tonsille cerebellari sono dislocate attraverso il forame magno nella parte superiore del canale cervicale. Nel 20-30% dei casi si ha anche siringomielia e nel 25% dei casi anomalie ossee della base cranica Tipo II sono dislocati nel canale cervicale il verme e la parte inferiore degli emisferi del cervelletto, il bulbo ed il IV ventricolo. Di solito si associa mielomeningocele

POLIOMIELITE grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale L ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982

POLIOMIELITE La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1,2 e 3), appartenente al genere enterovirus La maggior parte delle persone infettate (90-95%) non mostrano alcun sintomo (forma inapparente), ma eliminano il virus attraverso le feci disseminandolo nell ambiente 4-8% delle infezioni si manifestano come una sindrome simil-influenzale o gastro-enteritica Nell'1-2% dei casi si può comparire un quadro di meningite asettica, non paralitica, che nel giro di pochi giorni è seguita da completo recupero Lo 0,1% delle infezioni evolve in poliomielite paralitica Sindrome post-polio: nei pazienti guariti; consiste in episodi ricorrenti di debolezza e affaticamento che colpiscono i gruppi muscolari inizialmente interessati dalla forma acuta. La sindrome può comparire anche molti anni dopo la malattia acuta