Approfondimento 3.8 w - Il rischio reputazionale: alcuni casi recenti



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Transcript:

Approfondimento 3.8 w - Il rischio reputazionale: alcuni casi recenti IL CASO SOCIÉTÉ GÉNÉRALE In relazione agli eventi che hanno coinvolto la banca, Société Générale il 24 gennaio 2008, ha emesso un comunicato stampa che contente una lettera scritta dal Presidente. Dear Sir, Madam, It is my duty to inform you that Societe Generale has been a victim of a serious internal fraud committed by an imprudent employee in the Corporate and Investment Banking Division. The individual in question has been dismissed and legal action will be taken against him. The Group s Board of Directors approved my decision to terminate the mandates of the managers, including the executive managers, involved in the breakdown of the supervision systems I naturally informed the Governor of the Bank of France and the Chairman of the Autorité des Marchés Financiers as soon as the situation was brought to my intention on Sunday, January 20th. We have suffered a very significant loss. All possible measures were taken as quickly as possible to limit its impact. Control procedures have been revised and reinforced to avoid any reoccurrence of further similar risk. In agreement with the Governor, Societe Generale will launch a capital increase in the coming days in order to support capital adequacy levels and maintain external ratings at the highest international standards. The capital increase is fully guaranteed, and will offset the loss generated by the fraud. With the confirmation of the Group s financial strength, Societe Generale s capacity to bounce back and renew with the profitable growth that has characterised the bank for many years, remains intact. My priority in resolving this unfortunate affair has been to preserve the interests of our clients and to continue to merit their confidence. Yours faithfully, Daniel BOUTON Una truffa da 4,9 miliardi di euro scuote ancora una volta il sistema bancario. La Société Générale, la seconda banca francese, ha comunicato di aver scoperto «una frode eccezionale» a opera di un suo giovane trader, che operava dall ufficio di Parigi. Il colpevole, il trentunenne Jérôme Kerviel, specialista nel settore dei future, aveva ammassato enormi posizioni, 1

scommettendo sugli indici dei mercati azionari europei, con operazioni tenute all oscuro dei suoi superiori. La banca ha scoperto la truffa solo il 19 e il 20 gennaio e, dopo alcune riunioni d emergenza nel weekend, per fermare le enormi perdite già accumulate, ha deciso di cancellare all inizio della settimana tutte le posizioni prese dal trader. Posizioni probabilmente intorno ai 40 miliardi di euro, visto che nel caso dei derivati, il margine a carico della banca è in genere pari a circa il 10% del valore dell investimento. Il caso di Jérôme Kerviel supera per magnitudine quello di Nick Leeson, il trader spericolato che puntando malamente con i derivati sull indice della Borsa di Tokio dall ufficio di Singapore della britannica Barings, nel 95 affondò la storica banca della Regina, con perdite per 1,4 miliardi di dollari (di allora). In questo caso, Kerviel avrebbe aggirato tutti i controlli interni attraverso un elaborata serie di transazioni fittizie, create grazie alle conoscenze acquisite in un precedente incarico presso la SocGen, dove lavorava dal 2000 con uno stipendio annuo di 100 mila euro, bonus inclusi. In seguito allo scandalo, il presidente di SocGen, Daniel Bouton, ha offerto la sua testa al consiglio di amministrazione, che ha respinto le dismissioni. Ma, come il direttore generale Philippe Citerne, rinuncerà al bonus 2007 e a 6 mesi di stipendio nel 2008. I diretti supervisori del trader lasceranno invece l istituto. Kerviel, al momento latitante, intanto è stato denunciato da SocGen presso il tribunale di Nanterre con l accusa di «falso in scritture bancarie, falso e intrusioni informatiche». Ma la truffa ieri non è stata l unica cattiva notizia da parte dell istituto francese, che ha annunciato anche 2,05 miliardi di svalutazioni legate ai mutui subprime negli Stati Uniti e un conseguente aumento di capitale per 5,5 miliardi. L establishment francese ha difeso uno dei suoi campioni nazionali. Per il governatore della Banque de France, Christian Noyer, informato durante il weekend, «la prova di SocGen dimostra che una banca di grandi dimensioni, anche se di fronte a una truffa senza precedenti, può essere aggiustata in tre giorni, in un mercato orrendo. E ora SocGen è più solida di prima». La banca centrale, comunque, ha aperto un inchiesta. Per il premier francese François Fillon il caso «è serio, ma non ha nulla a che fare con la situazione sui mercati finanziari». Per gli analisti, però, SocGen, già individuata come probabile preda nella nuova ondata di consolidamento, adesso è a rischio takeover. Il Corriere della Sera, 25 gennaio 2008 Dopo lo scoppio dello scandalo sono emersi molti dubbi poiché, secondo molto analisti, i fatti sarebbero diversi da come sono stati presentati. La Banca, come tutto il sistema creditizio internazionale, ha una rete di controlli che dovrebbe essere invalicabile. Come ha fatto Jerome Kerviel a violare sistematicamente regole e controlli? Nessuno sa spiegarlo e nessuno lo ha spiegato. Si è solo detto che il giovane si è trovato nel ciclone della grande crisi americana dei subprimes. Ma questo non attiene al sistema del lavoro e dei controlli dell Istituto. Una o due 2

operazioni potevano essere anche sfortunate o sbagliate: ma non certo il giovane funzionario avrebbe potuto chiudere affari, con perdite da reddito di un intero Paese. Tutto da solo e nella ignoranza generale, superando il primo controllo, quasi quotidiano (il cosiddetto back office) e il secondo, che già comincia ad essere strutturale (il middle office). E se non era da solo con chi era? Oppure, la Banca aveva subito quella perdita, nell intero comparto del commercio dei titoli e che per mascherarla, onde evitare una caduta di immagine enorme e con conseguenze terribili sulla clientela, ha creato lo scandalo sul giovane Kerviel. E un buco di questo genere avrebbe screditato l intero lavoro della Banca nel settore e non solo. D altro lato il presentare la Banca con un sistema di controlli inefficiente forse non è poi tanto meglio rispetto all ipotesi del grande singolo errore. E poi sono state chiamate in causa le autorità (che hanno la responsabilità di controllare la correttezza e l andamento del sistema creditizio del Paese) le quali hanno inizialmente sposato la tesi della banca, quella dell incidente dovuto all errore del singolo funzionario. Resta il fatto che il valore delle azioni della Société Générale in un mese è diminuito del 23%, nonostante che tutti i suoi dirigenti seguitino a presentare il fatto, come un elemento di discredito, ma non certo di fallimento. Il 4 ottobre 2012, Jerome Kerviel, accusato dalla banca francese di aver effettuato operazioni spericolate, che non autorizzate dai vertici dell istituto, è stato condannato a cinque anni di prigione senza condizionale per infedeltà patrimoniale, abuso di fiducia e frode, secondo la legge francese attualmente vigente, dovrà anche pagare alla banca francese per la quale lavorava un risarcimento di 4,9 miliardi di euro, ovvero la stessa cifra che l istituto ha perso all inizio del 2008 per colpa sua. La condanna è stata confermata in Appello. L ex-trader ha affermato nel corse delle udienze di appello che la banca ne era al corrente e si è detto vittima di una macchinazione, in quanto la SocGen lo avrebbe utilizzato per mascherare le sue perdite sui subprime americani. Accusato di violazione di abusi informatici, fiducia, e falso, Kerviel è stato condannato per tutte e tre le accuse ed è stato condannato a cinque anni di reclusione, con due anni di sospensione oltre al risarcimento dei danni a Société Générale di 4,9 miliardi ( 4,2 miliardi). Resta inteso la banca vede il risarcimento dei danni come pagamento simbolico, e non intende forzare il suo ex dipendente a pagare un debito impagabile. L avvocato della banca, Jean Veil, ha detto che il verdetto è stato un risarcimento morale per una società che insiste nel dire che non sapeva nulla del malcostume. È stato molto chiaramente dimostrato che il comportamento di Jérôme Kerviel, le sue bugie, erano così sofisticati che la banca non poteva sospettare quello che stava facendo, ha aggiunto. 3

Olivier Metzner, l avvocato del convenuto, dissente: questa è una decisione del tutto irragionevole che dice che la banca è responsabile di nulla, non è responsabile per una creatura che ha fatto crescere al suo interno, e che solo Jérôme Kerviel è responsabile per gli eccessi e le crisi del sistema bancario ha detto. Tale indignazione non è riuscita con il giudice Pauthe la cui sentenza ha demolito i tentativi degli avvocati di dipingere l imputato come vittima di un sistema più ampio; il trader bretone era un mago dei computer, operatore tranquillamente cinico che è riuscito a sfruttare il suo know-how tecnologico e la conoscenza del mercato per gettare fumo negli occhi dei suoi datori di lavoro. Esponendo la banca di operazioni allo scoperto del valore di 50 miliardi - più della capitalizzazione del titolo Société Générale egli ha assunto rischi su scala gigantesca, per tutto il tempo mantenendo il suo sangue freddo. Attraverso i suoi atti liberi, ha messo in pericolo la solvibilità della banca che impiega 140.000 persone, il cui futuro è stato seriamente in pericolo...per le loro dimensioni, la loro specificità e il contesto di crisi in cui si sono verificati, questi atti senza dubbio hanno danneggiato l ordine economico internazionale. Nella sua testimonianza, Kerviel ha ammesso speculazioni eccessivamente rischiose sui mercati, e si è dichiarato colpevole per l accusa di abuso del computer, spiegando come aveva coperto le sue posizioni inserendo dati falsi nel sistema. Tuttavia, ha sostenuto di averlo fatto con la tacita approvazione dei suoi capi. Essi, ha detto, sapevano quello che stavo facendo e mi hanno incoraggiato, nel momento n cui si realizzava un profitto. Il vostro superiore vi chiede di infrangere le regole tutti i giorni, ha detto in un intervista a maggio. Questa affermazione è stata categoricamente smentita dai giudici per i quali non c era alcuna prova che nessun altro era a conoscenza del comportamento sconsiderato di Kerviel. Il materiale presentato dalla difesa non ci permette di concludere che Société Générale fosse a conoscenza delle attività fraudolente di Jérôme Kerviel", ha detto la sentenza. Metzner e Kerviel non erano i soli a esprimere sorpresa per questa espressione riferita alla seconda banca francese, per la quale la perdita di 4,9 miliardi è stato uno scandalo potenzialmente devastante, lievemente neutralizzato solo per la sua tempistica. Nel 2008, SoGen è stata multata per 4m per il lassismo dei controlli interni che consentono il trading. Molti osservatori hanno sostenuto che le sanzioni contrastanti inflitte alla banca e ia suo dipendente erano ingiuste, e indicativo di un malessere più diffuso. Patrick Bonazza, giornalista della rivista Le Point che ha scritto un libro sulla crisi del sistema bancario globale, si è detto sorpreso dal verdetto: sembra un po strano, dare l esempio ai piccoli e non incolpare i loro superiori. Altri hanno definito la sentenza infinitamente preoccupante. Si voleva 4

stigmatizzare il comportamento di un uomo perché è più facile mettere su un piatto la testa di un uomo che il capo di una banca... Il verdetto non ha senso. La sentenza dice che la legge è dalla parte dei potenti. All inizio del 2008, le immagini sgranate di un bel tenebroso Kerviel diffuso su internet e le preoccupazioni approfondito in Francia per l impatto della crisi subprime, il commerciante affascinante che aveva apparentemente mostrato due dita al capitalismo finanziario è diventato il più caldo uomo in città. Vendite vertiginosamente di T-shirt che dichiara chi lo indossa Jérôme Kerviel è fidanzato, e gruppi di Facebook sono saltati fuori a celebrare l uomo che aveva portato Soc Gen in ginocchio. Quando più dettagli sono emersi sul caso e la personalità del protagonista, la frenesia si è spenta. Il futuro per il ragazzo di una volta manifesto, che ha lavorato per due anni e mezzo come consulente IT per uno stipendio di circa 2.300 al mese, appare incerto. Mentre si attende il ricorso, egli rimarrà un uomo libero senza tornare in prigione a La Santé, dove ha trascorso un mese nel 2008. Mentre era seduto in silenzio sul suo posto in prima fila tribunale, si è rifiutato di parlare con i giornalisti. Adattamento da French rogue trader Jérôme Kerviel sentenced to jail, www.guardian.co.uk, 10/ ottobre 2010 Applicando la metodologia quantitativa dell event study al caso SocGen, le cui azioni hanno subito in borsa un ribasso del 12% nel giorno dell annuncio si è osservato che la perdita reputazionale spiega il 56% della varianza dei rendimenti del titolo; la variabile reputazionale è statisticamente significativa. Fonte: G. Gabbi, al quale si rinvia per approfondimenti sulla misurazione quantitativa del rischio reputazionale. http://www.disas.unisi.it/mat_did/gabbi/729/gestione_dei_rischi_finanziari_lezione_4_il_rischio_reputa zionale_e_di_compliance.pdf 5

LA BARCLAYS E LA MANIPOLAZIONE DEL TASSO LIBOR Il fatto A fine febbraio 2012, le agenzie di stampa riportano la notizia che Citigroup, HSBC Holdings, Royal Bank of Scotland e UBS, insieme ad altri la cui identità non è stata resa ancora nota, sono nel mirino del dipartimento di Giustizia Usa per la possibile manipolazione del Libor, il tasso interbancario che è divenuto il benchmark globale preso come riferimento per stabilire i tassi sui mutui e per calcolare i derivati. L indagine vuole appurare se i trader delle banche contattate abbiano tentato di influenzare i movimenti al rialzo o al ribasso di questo tasso variabile. Un cambiamento nel tasso potrebbe infatti garantire guadagni di decine di milioni di dollari, nel caso in cui un trader abbia scommesso in modo corretto sulla direzione del Libor. La banca svizzera ricopre un ruolo chiave nelle indagini, visto che ha deciso di farsi avanti e di cooperare con le autorità. A fine giugno, Barclays, seconda banca inglese per asset, ha ammesso che dirigenti e operatori hanno cercato di manipolare il tasso Libor dal 2005 al 2009. Per questo l istituto ha patteggiato il pagamento di una sanzione di 451 milioni di dollari comminata dalla Fsa (Financial Services Authority), dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dalla Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti. Barclays non è l unica banca nel mirino nel cosiddetto scandalo Libor, la Financial Services Authority ha accusato il sistema bancario di vendite truccate di prodotti finanziari a migliaia di piccole e medie aziende e annunciando un accordo riparatorio con la Royal Bank of Scotland, Lloyds Tsb, Hsbc. Secondo l agenzia Bloomberg i regolatori starebbero indagando, tra i nomi più importanti, anche su Citigroup, Ubs, Icap, e Deutsche Bank. Gli indici Libor sintetizzano la media dei tassi a cui un panel di banche dichiara di prendere in prestito fondi non garantiti sulla base di 15 scadenze diverse, fino a un massimo di 12 mesi. Nel complesso, il panel di banche utilizzato per il calcolo degli indici Libor da parte della Bba oscilla tra 6 e 18, a seconda della valuta di riferimento. Gli indici Libor, infatti, vengono espressi in 10 valute differenti (dollaro Usa, sterlina, euro, franco svizzero, yen, dollaro canadese, dollaro australiano, dollaro neozelandese, corona danese, corona svedese). Al pari degli indici Euribor, che sintetizzano i tassi interbancari dichiarati da un panel di 43 banche soprattutto europee e che lo scorso ottobre è finito nel mirino dell Antitrust sul sospetto di manipolazioni degli Euribor, gli indici Libor sono utilizzati per calcolare i tassi applicati su prestiti a famiglie e su contratti derivati. Secondo la Commodity Futures Trading Commission sono legati al Libor più di 800 mila miliardi di dollari in titoli e prestiti, compresi 350mila miliardi in contratti swaps e 10 mila in prestiti, fra cui quelli per casa e auto. 6

Alcune date 28 giugno 2012 Multa di 290 milioni di sterline per Barclays, accusata di manipolare i tassi d interesse Libor, la riprovazione del governo, l indagine che si allarga ad altre banche. Ieri per la City è stata una pessima giornata, iniziata con la notizia dell eccezionale multa che apriva non solo il Financial Times ma anche buona parte dei tabloid, pieni di dettagli sulle email dei trader che si promettevano bottiglie di ottimo champagne Bollinger mentre si accordavano per frodare il Libor. La giornata è proseguita con le azioni della Barclays che perdevano il 18% in borsa a mezzogiorno per poi risalire di non molto influenzando in negativi i titoli bancari e l indice FTSE 100 ed è stata coronata dal ministro delle Finanze George Osborne che chiedeva chiarezza in parlamento e dal premier David Cameron che ripeteva, davanti ai microfoni della Bbc: «Chi sono stati i responsabili? E hanno pagato? Si tratta di una questione molto seria», mentre entrambi annunciavano un indagine della Squadra d investigazione anti frodi e la volontà di inasprire le leggi in materia, introducendo delle sanzioni penali. La notizia della multa era stata data mercoledì dallo stesso amministratore delegato della Barclays, Bob Diamond: la banca ha raggiunto un accordo con le autorità di controllo di Gran Bretagna e Stati Uniti per chiudere la vertenza aperta. La Financial Services Authority inglese e la Commodity Future Trading Commission americana contestavano ripetuti tentativi, compiuti negli anni prima dell esplosione della crisi finanziaria nel 2008, per manipolare il Libor. Il punto centrale però è il tasso al quale le banche si prestano soldi a vicenda: abbassarlo significa far apparire il proprio bilancio migliore di quel che è. L ammissione di Diamond dei comportamenti «non all altezza» tenuti in passato dalla banca e l annuncio che lui e tre dei suoi più stretti collaboratori rinunceranno ai bonus del 2012 non hanno pacificato nessuno ed anzi ora molti politici britannici invocano le sue dimissioni, mentre cominciano a seguire da più vicino un indagine in cui oltre alla Barclays ci sono altre venti banche sotto inchiesta. Ci sono quelle email che eliminano ogni dubbio: gli operatori di borsa chiedono "l aggiustamento" del tasso, lo ottengono e in cambio ringraziano offrendo champagne. Fonte: Barclays, multa per manipolazione dei tassi!, La Repubblica, 29 giugno 2012 2 luglio 2012 Marcus Agius, chairman di Barclays, è la prima pedina degli alti vertici a cadere a seguito dello scandalo Libor, su possibile manipolazione del tasso interbancario, scandalo che ha coinvolto i big della finanza del calibro di Citigroup, HSBC Holdings, Royal Bank of Scotland e UBS. 7

Il discorso di Agius: È stato un onore poter servire Barclays come chairman per questi 6 anni. È stato un periodo di stress senza precedenti per il settore bancario e per l economia globale più in generale. Barclays è stata guidata da un team eccellente, guidata da John Varley e Bob Diamond, ed è riuscita a rimanere in forze nonostante la crisi, ben capitalizzata e con un business profittevole. Ma gli eventi della scorsa settimana hanno minato la reputazione di Barclays. In quanto chairman sono il guardiano dell immagine dell istituto. Devo riconoscere le responsabilità e farmi da parte. 3 luglio 2012 Bob Diamond annuncia le dimissioni da Ceo di Barclays, sei giorni dopo che la banca è stata multata di una cifra record sui 290 milioni di sterline per aver tentato di manipolare il Libor. Insieme alla notizia shock delle dimissioni di Diamond, viene annunciato il ritorno del presidente Marcus Agius. Appena nella giornata di ieri aveva deciso lasciare, probabilmente per proteggere lo stesso Diamo il quale non sembra aver concluso qui il suo ruolo centrale nello scandalo. Se dovesse cadere sotto duro attacco nell audizione in Parlamento, l ex-ceo minaccia di rispondere con dettagli scomodi e imbarazzanti. "Se venisse attaccato, sarebbe pronto a rispondere", ha detto al Financial Times una fonte a conoscenza del caso. Diamond sarebbe infatti furioso riguardo le accuse rivolte a lui e alla banca, di aver abbassato di proposito i tassi alla quale Barclays poteva prendere a prestito da altri istituti, durante gli anni della crisi finanziaria 2007 e 2008. La tesi sostenuta dai banchieri è che le autorità ben sapevano che i tassi dichiarati non erano accurati, ma hanno preferito non obiettare per paura di destabilizzare ulteriormente i mercati. 19 luglio 2012 Dopo il caso Barclays, erano trapelate diverse indiscrezioni su chi potessero essere le altre banche europee coinvolte nello scandalo Libor. Oggi, il Financial Times fa i nomi di quattro tra i maggiori istituti bancari in Europa: si tratterebbe di Credit Agricole, HSBC, Deutsche Bank e Société Générale. Al centro dell indagine, ci sono i rapporti che l ex trader di Barclays Philippe Moryoussef avrebbe avuto con i quattro colossi di cui sopra. Già nella risoluzione della causa, la Commissione di trading sui futures delle materie prime, ovvero il Commodity Futures Trading Commission, aveva parlato di un trader anonimo che aveva orchestrato un tentativo di allineare le strategie di trading adottate dai trader di diverse banche...al fine di trarre profitto dalle posizioni di trading sui futures. Ora, secondo diverse fonti, il trader sarebbe Moryoussed, che ha lavorato per Barclays dal 2005 fino al 2007 e che contattò diversi colleghi di altre banche, che aveva conosciuto attraverso vari network professionali o personali, o durante le sue precedenti esperienze 8

lavorative. Le indagini hanno portato all individuazione di altri volti: come quelli di Michael Zrihen di Crédit Agricole, Didier Sander di HSBC e Christian Bittar presso Deutsche Bank: tutti trader che non lavorano più nelle tre banche, al momento. Rimane poco chiara, invece, l identità dei trader con cui Moryoussef si sarebbe messo in contatto. Intanto Mervyn King, governatore della Bank of England, ha inviato una lettera ai nove principali banchieri di altre Banche centrali invitandoli a un meeting, che si svolgerà il prossimo 9 settembre in Svizzera. Obiettivo: discutere riforme radicali nel processo del Libor. Notizie di stampa tratte da Wall Street Italia Nell estate 2012, sono stati resi pubblici ulteriori dettagli dello scandalo che mette a nudo la fragilità dei controlli nel Regno Unito e negli Usa. Un ex dipendente di Royal Bank of Scotland aveva sollevato la questione lo scorso settembre, durante un incontro disciplinare, dicendo che, date le procedure interne della banca londinese, sembrava che «chiunque potesse cambiare il Libor». Ma i verbali della banca avrebbero omesso dettagli della conversazione. La storia la racconta un articolo del The Guardian. Un ex-trader del gruppo Royal Bank of Scotland ha dichiarato che i controlli interni della banca erano così laschi che chiunque poteva cambiare il tasso del Libor. Più di una dozzina di banche, inclusa Rbs, sono sotto inchiesta delle autorità americane, europee e asiatiche perché sospette di aver manipolato il London Interbank Offered Rate (Libor) punto di riferimento per migliaia di miliardi di dollari di prodotti finanziari. A giugno, Barclays è stata multata per 290 milioni di sterline dalle autorità inglesi e statunitensi per la parte che ha avuto nel tentativo di manipolazione dei tassi d interesse, tassi che influiscono sui costi dei prestiti per milioni di clienti nel mondo. I documenti giudiziari presentati a Singapore mostrano che nel 2008 Tan Chi Min, che sta citando in giudizio Rbs per licenziamento senza giusta causa, aveva dichiarato che un trader della banca, Will Hall, cambiava da solo il rapporto del Libor nonostante facesse parte dell ufficio londinese degli swap in yen giapponesi. Le carte hanno riportato che Tan aveva sollevato la questione lo scorso settembre, durante un incontro disciplinare, dicendo che, date le procedure interne della banca londinese, sembrava che «chiunque potesse cambiare il Libor». Tan dichiara che i verbali della banca sull incontro disciplinare hanno omesso dettagli della conversazione su come i trader della banca cercassero d influenzare il livello del tasso di prestito interbancario. A novembre, lui è stato licenziato come capo del delta-trading a Singapore, divisione banche e mercati globali, per aver tentato d influenzare impropriamente il tasso fissato dalla banca. 9

Alla fine dell anno scorso, Tan ha depositato una causa contro la banca, dichiarando che l uso dei trader di avanzare richieste a chi era in carico di stabilire il tasso Libor della banca fosse cosa risaputa dall amministrazione della Rbs. Rbs sta ribattendo alle dichiarazioni, affermando che Tan era stato licenziato per gravi inadempienze, conseguenza delle politiche disciplinari della banca. Ha dichiarato, inoltre, che diversi impiegati sono stati licenziati a seguito delle inchieste sulla manipolazione del tasso interbancario. Tan denuncia una perdita di bonus dalla banca per un totale di 1,1 milioni di dollari e 3,3 milioni di azioni Rbs. La banca ha ripetuto che «continuerà a cooperare pienamente con le investigazioni in corso relative alla fissazione del Libor e degli altri tassi d interesse». L amministratore delegato di Rbs, Stephen Hester, ha avvertito che, come Barclays, probabilmente avrà delle multe. Rbs è posseduta per l 85% da contribuenti inglesi. Lo scandalo Libor, che ha coinvolto l intero settore bancario, ha portato alle dimissioni di tre dirigenti di alto livello di Barclays - l amministratore delegato Bob Diamond, il suo ex-braccio destro Jerry del Missier e il presidente Marcus Agius, che è stato successivamente reintegrato per cercare un nuovo amministratore delegato. Barclays ha nominato Sir David Walker presidente a partire dal 1 novembre, data in cui Agius si dimetterà, ma sta ancora cercando un rimpiazzo per Diamond. La scorsa settimana, deputati del Parlamento hanno accusato Diamond di essere «altamente tendenzioso» nelle prove che ha fornito alla loro udienza di emergenza sulla manipolazione del tasso d interesse Libor. Il comitato scelto del Tesoro ha criticato anche la Bank of England e il Financial Service Authority, responsabile della regolamentazione della City, per non aver agito prima: l investigazione del Fsa sul Libor è arrivata con due anni di ritardo rispetto agli Stati Uniti. Anche la Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, ha ammesso che un «numero limitato» del suo staff è stato coinvolto nella possibile manipolazione del Libor. Anche Hsbc, Citigroup, JP Morgan Chase e Ubs sono sotto indagine. I legislatori inglesi stanno pensando a istituire una riforma sulla fissazione del tasso Libor. Al momento è fissato da un numero di banche che presentano le loro stime del prezzo che dovrebbero pagare per prendere a prestito da altre banche in un periodo che va dall overnight ai 12 mesi su differenti valute. Adattamento da: Former RBS trader claims anyone at bank could change rate, www.guardian.co.uk, 23 agosto 2012 10

In realtà, è dal 2008 che a Londra si parlava della manipolazione del Libor; la Banca d Inghilterra non ha voluto agire e ora ne sta pagando le conseguenze. L allarme sulla manipolazione del tasso interbancario londinese scattò nel 2008, quando ad una riunione la Bba (British Bankers Association, rappresenta gli istituti bancari e gestisce il Libor) avvertì la Bank Of England che il Libor era diventato troppo grande per l organizzazione. Negli ultimi mesi le autorità inglesi hanno accusato la Bba di non aver tutelato il Libor come invece le era di dovere. L ex amministratore delegato della British Bank Association, Angela Knight, voleva proporre di spostare la tutela del Libor dai privati alle autorità, ma la sua proposta cadde nel vuoto. Nell edizione di martedì del Wall Street Journal sembrano dire che Bank of England non fosse intenzionata ad agire. Nel novembre 2007, ad una riunione della BoE, alcuni suoi dirigenti erano preoccupati del tasso Libor troppo basso che avrebbe potuto mascherare i reali problemi finanziari di alcuni istituti. Pochi giorni prima della riunione Bba nell aprile 2008 si erano scatenate delle voci di possibili manipolazioni del Libor. Angela Knight, ex Ceo della Bba consultò l allora Presidente della Fed e ora Segretario del Tesoro americano, Timothy Geithner, che le diede consigli come migliorare la gestione del tasso interbancario inglese. Knight chiese allora alla Bank of England di proporre anch essa qualche soluzione, ma la banca inglese rifiutò. Nel frattempo alla British Bank Association nascevano delle discussioni tra chi voleva riformare radicalmente la gestione del tasso e chi lo voleva lasciare così come era. Martedì un portavoce della Bba ha fatto sapere: Dall inizio del Libor, la Bba si è sempre adoperata per la salvaguardia e la tutela dell integrità del tasso, anche interagendo con le autorità internazionali. C è sempre stata una chiara unità di vedute tra tutti i rappresentanti delle banche all interno della Bba. Questa situazione di stallo si è verificata fino a giugno, quando Barclays è stata la prima banca ad ammettere di aver manipolato il Libor e in seguito anche l Euribor, e in seguito, contrattando con le autorità inglesi e americane, ha pagato una multa da 290 milioni di sterline. Lo scandalo divenuto ormai pubblico, ha spinto alle dimissioni l intero vertice della banca. Scandalo Libor, nel 2008 già nacquero i sospetti della sua manipolazione a causa dei bassi tassi, First on line, 13 settembre 2012 Le conseguenze Utile in calo a 70 milioni di sterline per Barclays nel secondo trimestre 2012, praticamente azzerato rispetto agli 1,5 miliardi di un anno fa. La banca ha inoltre annunciato un nuovo accantonamento da 450 milioni di sterline per i contenziosi legati alle vendite di prodotti di 11

copertura sulle variazioni dei tassi d interesse. Insieme alla presentazione dei dati semestrali, la banca britannica chiede ufficialmente scusa per il ruolo giocato nella frode legata al tasso Libor. L istituto, peraltro, ha anche reso noto di essere stato citata in giudizio negli Stati Uniti da una class action per il presunto ruolo giocato nella manipolazione del Libor sullo yen giapponese. Un commento Forse anche più dello scandalo dei mutui subprime, l inchiesta internazionale sulla manipolazione dei tassi di interesse interbancari che ha travolto la Barclays e le più importanti banche americane ed europee è un colpo durissimo alla credibilità del sistema finanziario.l opinione pubblica, e con questa milioni di risparmiatori e di imprese, si sente oggi colpita nelle proprie tasche non solo dai comportamenti illeciti di banchieri spregiudicati che hanno evitato le bancarotte grazie all aiuto dei contribuenti, ma si sente anche tradita nella fiducia dalle inefficienze dimostrate dai modelli di corporate governance e soprattutto dai gravi ritardi dalle autorità di vigilanza. La sensazione è che a 4 anni di distanza dallo scandalo dei mutui subprime, la promessa di nuove regole e più vigilanza sia stata in larga parte disattesa: i problemi dei mercati, dall assenza di una vigilanza globale sugli intermediari alla costruzione di un nuovo quadro di rapporti finanziari e valutari mondiali, restano ancora gli stessi della rovente estate del 2008. Come si può spiegare, del resto, che anche dopo il crack di Lehman Brothers un trader di Jp Morgan cioè della più grande banca del mondo possa bruciare 9 miliardi di dollari in scommesse sballate sui derivati senza che nessuno se ne accorga? O come si può accettare che anche dopo la lezione dei mutui subprime, nessuna delle due grandi agenzie di vigilanza sui mercati, la Sec americana e la Fsa inglese, si sia accorta che per ben quattro anni le più grandi banche mondiali hanno fissato arbitrariamente (e illegalmente) il costo del denaro per guadagnare più del dovuto sui mutui alle famiglie o sui prestiti alle imprese? Manipolare il Libor, significa alterare un mercato da 800mila miliardi di dollari tra titoli e prestiti. In un epoca in cui si hanno più remore a salvare gli Stati che a salvare le banche, l opinione pubblica ha il diritto di avere risposte. I nemici del risparmio, come appare sempre più evidente, non sono solo gli speculatori che si accaniscono sui titoli di Stato, ma sono soprattutto le inefficienze nella vigilanza e il senso di impunità che sembra pervadere troppi santuari della finanza. Al risparmiatore non tornano più i conti: dopo quattro anni, lo scandalo dei subprime resta senza colpevoli. Nella peggiore delle ipotesi, trader e banchieri accusati di truffa hanno pagato una multa senza ammettere una colpa. Insieme alla crisi del debito, è ora di affrontare la crisi della vigilanza e soprattutto la pericolosissima esplosione della crisi morale (e di legalità) che sta emergendo da troppe zone 12

d ombra del mercato. Basti pensare che sulla sola piazza di Londra, sono state segnalate in un solo anno ben 247.601 operazioni finanziarie illecite, di cui il 77% effettuate da banche inglesi regolate e vigilate. E in America la situazione non è migliore. Il 7 marzo scorso, in un audizione parlamentare sulle priorità di spesa per il 2013, il direttore dell Fbi Robert Mueller ha rivelato che nel solo 2011 sono state avviate contro le banche oltre 3mila inchieste per frode sui mutui: «Questa cifra ha detto Muller è quattro volte superiore al numero dei casi registrati nel 2005». L allarme è talmente alto da aver spinto l Fbi a chiedere risorse aggiuntive per 14 milioni di dollari e l arruolamento di almeno 44 nuovi agenti specializzati in analisi di bilancio, mercati finanziari e tecniche bancarie. Ma l esplosione dei casi di frode bancaria e manipolazione dei mercati sta mettendo in crisi soprattutto la Sec, a lungo considerata come la più efficiente e temibile agenzia di vigilanza finanziaria del mondo: il direttore dell Enforcement, Robert Khuzami, ha rivelato che la Sec è attualmente impegnata in oltre 90 cause per frode contro trader e banchieri, il 50% in più del 2011, ma che lo staff legale per i processi è di appena 36 persone. «In queste condizioni ha ammesso il responsabile dell area legale dell agenzia gli accusati hanno tutto l interesse a prolungare le cause: se va bene, siamo costretti a transare invece di arrivare a vere e proprie condanne penali». L emergenza, insomma, è chiara: senza responsabilità accertate, il rischio è che si diffonda un pericoloso cinismo nei confronti della legge, non più percepita come uguale per tutti. Ma soprattutto, bisogna evitare che nel mondo del risparmio si radichi l idea sbagliata che tutti i banchieri sono in malafede: la fiducia è il cardine dei mercati, il pilastro più importante delle economie e dei sistemi finanziari. Adattamento da A. Platerori, Barclays sanzionata per manipolazione del mercato, Il Sole 24 Ore 13