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lenewsdienergiambiente Agenzia di informazione quotidiana su Energia e Ambiente di Enza Plotino. Numero del 2 settembre 2009. P.Iva 06318681001, tel.3471541463 news.energiambiente@gmail.com eplotino@libero.it IN QUESTO NUMERO: Fotovoltaico. 9 impianti tra Puglia, Marche e Umbria per TerniEnergia Eolico. Corso per manager del vento Fotovoltaico. Lombardia. Brescia prima, per potenza istallata Clima. Si deve fare di più dicono gli scienziati del tempo riuniti a Ginevra Clima. La UE preme sugli Stati Uniti Clima. Il Governo Berlusconi scarica le proprie inadempienze su chi c era prima Rinnovabili. Liguria. Un bando per l'energia pulita Biomasse. Imperia. Indagine su un inceneritore spacciato per un impianto a cippato

Fotovoltaico. 9 impianti tra Puglia, Marche e Umbria per TerniEnergia 2 settembre 2009 - Entro questo mese sarà completata la costruzione di 9 impianti fotovoltaici industriali di cui si sta occupando la TerniEnergia, società del settore delle energie rinnovabili.i cantieri, che porteranno all istallazione di moduli per una capacità produttiva complessiva di circa 10 MWp, sono dislocati in Puglia (7 impianti), Marche e Umbria, permetteranno alla società energetica di raggiungere in anticipo i livelli industriali che erano stati fissati per la fine dell anno. L energia prodotta sarà in parte immessa nella rete nazionale e in parte venduta a terzi, come si legge in una nota del comunicato stampa In particolare cinque dei nuovi impianti, per una potenza pari a circa 6 MWp, sono destinati alle joint venture paritetiche di TerniEnergia con Edf Energies Nouvelles Italia EnergiaAlternativa e Energie e finalizzati alla vendita dell'energia prodotta.

Eolico. Corso per manager del vento 2 settembre 2009 - Prenderà il via il 28 settembre, in occasione di Eolica Expo, presso la Fiera di Roma, per terminare l 1 ottobre, il corso di formazione Essere manager ed imprenditori delle energie rinnovabili: l'energia eolica, organizzato dall'anev (Associazione nazionale energia del vento) e dalla Uil. L'obiettivo è fornire ai partecipanti le informazioni e le competenze necessarie per formarsi nel modo più completo possibile nel campo dell'energia eolica, entrando a far parte di un network di informazioni, contatti e opportunità di lavoro in un settore in grande crescita. Gli argomenti trattati riguarderanno la tecnologia dell' eolico, la gestione e la manutenzione degli aerogeneratori, le modalità attraverso cui enti e privati possono accedere a finanziamenti per lo sviluppo dell'energia eolica, il mercato dei Certificati Verdi, le modalità di negoziazione con le parti, un aggiornamento sulle normative e sui processi di sviluppo, nonché l'approfondimento delle tematiche di maggiore attualità. Durante il corso è prevista, inoltre, una giornata di studio e approfondimento tecnico presso un parco eolico. Chi otterrà l'attestato di partecipazione potrà approfondire, in una ulteriore giornata dedicata, gli argomenti di maggiore interesse e entrare nella banca dati certificata dei profili professionali che l'anev metterà a disposizione esclusiva delle principali aziende del settore in cerca di risorse umane al fine di agevolare l'incontro di domanda e offerta di qualità di lavoro.

Fotovoltaico. Lombardia. Brescia prima, per potenza istallata 2 settembre 2009 - Brescia è la prima provincia della Lombardia per potenza istallata (15.409 Kw) di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, oltre ad essere prima per numero di impianti (1.629) e per densità (un impianto ogni 754 abitanti). E' quanto emerge da un'elaborazione di Legambiente. Seguono nella classifica sul fotovoltaico Bergamo (8.264 KW) e Cremona (4.317 Kw), mentre ultima è la provincia di Lecco con (1.542 Kw). La Lombardia, con 59.780 Kw di potenza istallata nel fotovoltaico, è la seconda regione in Italia, dopo la Puglia (69.212 Kw). Ultime Molise (2.317 Kw) e Liguria (4.589). Per la regione, dice Legambiente, si tratta di ''un segnale positivo, anche se il grosso deve comunque essere ancora fatto per raggiungere la Germania ed altri Paesi europei''. Una famiglia tipo, ricorda l'associazione, che consuma 3-5mila kwh all' anno con un impianto di 3 Kw, può avere un risparmio dai 600 ai 900 euro l'anno. Per continuare su questa strada - sostiene Legambiente - serve la proroga degli incentivi statali che scadono a fine anno e la riduzione dei tassi d'interesse dei mutui bancari dal 6-7% al 2-3%.

Clima. Si deve fare di più dicono gli scienziati del tempo riuniti a Ginevra 2 settembre 2009 - Il mondo deve investire ''al più presto'' 500-600 miliardi di dollari all'anno per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Deve avere il coraggio di un nuovo Piano Marshall per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare le sfide del riscaldamento globale senza rinunciare alla crescita economica, afferma un rapporto dell'onu. La partecipazione attiva di tutti i Paesi alla lotta ai cambiamenti climatici potrà avvenire solo se i Paesi in via di sviluppo potranno mantenere una crescita economica rapida. Così si legge nel Rapporto sulla Situazione economica e sociale nel mondo. Promuovere lo sviluppo, Proteggere il pianeta, presentato a Ginevra dove è in corso la Terza Conferenza mondiale sul clima dell'organizzazione meteorologica mondiale (Omm). ''L'idea di congelare le disuguaglianze mondiali al loro livello attuale nel corso dei prossimi 50 anni (mentre il mondo cerca di risolvere il problema del clima) è economicamente, politicamente e moralmente inaccettabile - afferma lo studio. E' quindi necessario, secondo lo studio, risolvere i problemi posti dal clima e lo sviluppo, mirando contemporaneamente alla riduzione delle emissioni nociva e ad una forte crescita. Le tecnologie che consentirebbero ai Paesi poveri di intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile già esistono (edifici a basso consumo energetico, nuovi ceppi di piante resistenti alla siccità, nuove energie..) ma il loro costo è proibitivo ed una tale trasformazione richiederebbe ''un livello di assistenza e solidarietà internazionale raramente raggiunto al di fuori dei periodi di guerra''. Secondo il rapporto, per orientare le spese di investimento verso la realizzazione di una crescita più pulita, un sostegno internazionale massiccio dovrà manifestarsi sotto forma di un programma di investimento mondiale. Tra i meccanismi ipotizzati per favorire tali investimenti, il rapporto parla ad esempio di un Fondo globale per l'energia pulita, elemento fondamentale di una crescita sostenibile. ''Il dato centrale del rapporto è l'1% del Pil mondiale, circa 500-600 miliardi di dollari all'anno, pari al sostegno internazionale necessario ai Paesi in via di sviluppo per affrontare la sfida del clima e dello sviluppo - ha spiegato Richard Kozul-Wright, tra gli autori dello studio. E' necessario un New Deal, globale e verde. Il rapporto ricorda che i Paesi ricchi hanno contribuito per circa tre quarti all'aumento delle emissioni di CO2 nocive, mentre si prevede che saranno i Paesi in via di sviluppo a subirne il maggiore impatto.

Clima. La UE preme sugli Stati Uniti 2 settembre 2009 - Per il ministro svedese dell'ambiente Andreas Carlgren gli obiettivi in materia di clima messi finora sul tavolo dei negoziati non sono abbastanza. Il blocco di 27 dell UE, così come gli Stati Uniti e gli altri paesi sviluppati, dovrebbero mettersi d accordo su un ambizione maggiore promettendo un taglio dell 80% delle emissioni climalteranti entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Carlgren, il cui Paese detiene attualmente la presidenza dell'unione europea, è a capo del gruppo UE nei negoziati delle Nazioni Unite per raggiungere un accordo Protocollo post Kyoto e nel count down verso il vertice danese è ovvio che la pressione sugli Usa aumenti. Attualmente il disegno di legge americano in materia di cambiamento climatico non sembra proseguire. I Senatori democratici degli Stati Uniti hanno annunciato ieri un nuovo ritardo sulla normativa riguarda i cambiamenti climatici, con il rischio di rendere più difficile per il presidente Barack Obama ottenere validi progressi su questo fronte prima del vertice mondiale sull'ambiente del mese di dicembre. Inoltre, come attualmente formulato, porterebbe le emissioni degli States a circa meno il 4% rispetto ai livelli del 1990, e le nazioni dell'ue chiedono tagli più profondi. In tal senso Jo Leinen, presidente della commissione del parlamento UE in materia di ambiente, ha annunciato che l'assemblea avrebbe inviato una delegazione a Washington a fine mese per spiegare la decisione della Comunità europea di un obiettivo più sostanzioso come quello del 20% al 2020.

Clima. Il Governo Berlusconi scarica le proprie inadempienze su chi c era prima 2 settembre 2009 - Tutta colpa del governo precedente. Il costo molto elevato della bolletta clima-energia causato dallo sfondamento, più forte che in altri paesi, dei tetti per l emissione di CO2, per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, è figlio della incapacità di contrattazione del governo Prodi e, in particolare, dei suoi ministri competenti. Scajola lo ha sostenuto al Meeting di Comunione e liberazione di Rimini. Sulla questione, innescata da una recente analisi del ministero dell Ambiente che prospetta i maggiori costi da sostenere per lo sforamento delle quote di emissione nazionale concordate con l Unione europea nell ambito degli obiettivi del protocollo di Kyoto, diversa è la posizione dell opposizione e delle principali associazioni ambientaliste. Infatti, la maxi multa da 555 milioni di euro che il nostro paese si troverà sul tavolo è, secondo quanto dichiarato da Edo Ronchi, ex ministro del centrosinistra e presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, in gran parte figlia del carbone. L Italia ha aumentato, su richiesta dell industria elettrica, il ricorso al carbone e questo ci penalizza ha spiegato Ronchi. Solo la centrale di Civitavecchia vale da sola 12 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra in atmosfera: la riconversione a carbone di Civitavecchia, così come quella di Porto Tolle, è frutto delle politiche del nuovo governo ha precisato Edo Ronchi. Il carbone ha emissioni doppie di gas serra rispetto a quelle dell olio combustibile. Adesso non rimane che pagare il conto che l Europa ci chiederà. Ma a farlo saranno i contribuenti e non chi ha deciso che poteva fare il furbo, tanto la Commissione europea non se ne sarebbe accorta

Rinnovabili. Liguria. Un bando per l'energia pulita 2 settembre 2009 - La Regione Liguria sostiene gli enti pubblici che decidono di realizzare impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (purché la potenza non superi i 20 Kw) o di intervenire per incrementare l'efficienza energetica degli impianti e delle strutture edilizie. Lo stanziamento ammonta a 5 milioni di euro: ogni progetto può accedere a un contributo a fondo perduto pari all'80% della spesa ammessa (in ogni caso un ente non può beneficiare di un contributo superiore a 1 milione di euro). Le domande devono essere presentate dal 1 settembre al 31 ottobre 2009. Gli interventi ammessi a finanziamento riguardano la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di potenza non superiore ai 20 KW e gli interventi finalizzati all'incremento dell'efficienza energetica riguardanti interventi sugli impianti e/o sulle strutture edilizie. Il contributo è concesso entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili, e consiste in un finanziamento a fondo perduto, nella misura massima dell'80% della spesa ammessa. Non può comunque essere richiesto per ciascun Ente un contributo complessivo superiore a 1.000.000 di euro anche nel caso di finanziamenti concessi per più interventi.

Biomasse. Imperia. Indagine su un inceneritore spacciato per un impianto a cippato 2 settembre 2009 - I reati vanno da omissioni, truffa alla Ue e falso. È quanto emerge, anche se il riserbo è assoluto sulla vicenda, dall inchiesta della procura della Repubblica sulla realizzazione (e sulle autorizzazioni amministrative) dell ex centrale a biomasse di Pieve di Teco (Imperia). Ne parla, nelle pagine locali, il Secolo XIX. Sarebbero almeno cinque le persone iscritte nel registro degli indagati in merito alla delicata vicenda che sino al 2008 prevedeva la nascita di un impianto a cogenerazione, il cui finanziamento (tre milioni di euro dalla Ue) è stato definitivamente cancellato dalla Regione e che in realtà non era altro che una centrale che utilizzava combustione da rifiuti. A sancire la definitiva vittoria dei comitati residenti, che per mesi si sono battuti contro l impianto, è stato l inserimento agli atti di tre voluminosi faldoni di indagine giudiziaria dei carabinieri in cui la casa madre ha attestato che la centrale a biomasse realizzata, di fatto, è una centrale a cogenerazione di Cdr, cioè a combustione di rifiuti, quelli umidi della non differenziata. Insomma, niente produzione di energia dalla combustione del legno di scarto derivante da altre lavorazioni del legname, come era stato inizialmente prospettato. Ma energia dall immondizia, che è tutt altra cosa.