SOSTANZE TOSSICHE: Cancerogeni chimici (idrocarburi aromatici policiclici) Metalli cancerogeni (arsenico, nichel, cadmio, cromo) Possibili promotori
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- Filomena Costantino
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1 CONSUMO DI TABACCO Il consumo di prodotti a base di tabacco, come le sigarette, i sigari e il tabacco da pipa, è associato a tassi di mortalità e morbidità superiori a qualsiasi altra esposizione individuale, ambientale o professionale. Si stima che negli Stati Uniti l uso di tabacco causi decessi prematuri ogni anno e determini 10 milioni di casi di malattie croniche, in particolare malattie cardiovascolari e polmonari. Oltre ad essere di per sé uno dei maggiori fattori di rischio per il cancro del polmone, il fumo può interagire in modo additivo o sinergico con altri tipi di esposizione ambientale e professionale.
2 Cosa c è nel fumo? Per le sigarette vengono utilizzate le foglie del tabacco essiccate e trattate con diversi additivi aromatici che ne migliorano il sapore. Dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge si sviluppa un fumo contenente da 0,3 a 3,3 miliardi di particelle per millilitro e più di 4000 componenti, 43 dei quali sono sostanze cancerogene note, quasi tutte organo-specifiche.
3 SOSTANZE TOSSICHE: Cancerogeni chimici (idrocarburi aromatici policiclici) Metalli cancerogeni (arsenico, nichel, cadmio, cromo) Possibili promotori tumorali (acetaldeide, fenolo) Sostanze irritanti (biossido di azoto, formaldeide) Agenti tossici per l apparato ciliare (acido cianidrico) Benzolo Monossido di carbonio Catrame (composto da centinaia di sostanze di sicuro effetto cancerogeno sull apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola e sulle corde vocali; tra le sostanze, comprese sotto il nome di catrame, le più pericolose sono il benzopirene e gli idrocarburi aromatici). Immediato risultato del catrame è l ingiallimento dei denti, il gusto amaro in bocca e l irritazione delle vie respiratorie. + Nicotina (l elemento che maggiormente determina l assuefazione e che fa del fumo una delle tossicodipendenze più pericolose)
4 MONOSSIDO DI CARBONIO E un gas incolore, inodore ed insapore, fortemente tossico, prodotto durante la combustione del tabacco, che viene immesso nei polmoni con la respirazione. Questo gas ha un affinità per l emoglobina 200 volte superiore rispetto all ossigeno. Si lega avidamente all emoglobina costituendo la carbossiemoglobina che impedisce l utilizzazione dell ossigeno. L esposizione al monossido di carbonio diminuisce l ossigenazione dei tessuti periferici, quindi il cuore deve lavorare con un impegno maggiore. La pelle invecchia precocemente, i capelli sono più deboli ed il rendimento fisico cala.
5 NICOTINA Alcaloide naturale, presente nelle foglie del tabacco, che oltrepassa facilmente la barriera ematoencefalica e stimola i recettori nicotinici del cervello. Viene assorbita a livello polmonare, entra nel circolo sanguigno e raggiunge il cervello in 8/10 secondi dove stimola la liberazione di un mediatore chimico (dopamina) e modifica la trasmissione degli impulsi nervosi attivando funzioni cerebrali legate all attenzione, alla concentrazione e all umore; inoltre viene favorito il rilassamento e si determina la riduzione dello stress. E responsabile degli effetti farmacologici acuti associati al consumo di tabacco: Aumento della frequenza cardiaca Aumento della pressione sanguigna Aumento del flusso arterioso coronarico Aumento della contrattilità e della gittata cardiaca Diminuzione dello stimolo della fame Mobilizzazione degli acidi grassi liberi
6 Nel 1992 l OMS inserisce il fumo di tabacco nel capitolo dedicato ai DISORDINI MENTALI E COMPORTAMENTALI dovuti all uso di sostanze psicoattive e la Food and Drug Administration (FDA) sancisce gli assiomi: 1) NICOTINA=DROGA=DIPENDENZA 2) FUMO DI TABACCO=CAUSA CERTA DI TUMORI
7 LA NICOTINA E RESPONSABILE DELLA DIPENDENZA DA TABACCO! Dopo l effetto eccitante iniziale, provocato dal rilascio di neurotrasmettitori, subentra un secondo momento di depressione che spinge il fumatore ad accendere nuovamente una sigaretta e ad aumentare la dose di fumo per mantenere costante il livello di nicotina nell organismo: questo crea la dipendenza fisica da nicotina. Il fumatore accanito, infatti, arriva ad accendere una sigaretta ogni 15/30 minuti, perché proprio questo è il lasso di tempo che occorre per eliminare la dose di nicotina di una sigaretta. La dipendenza da nicotina non è molto diversa da quella ottenuta con l uso di altre droghe, come la cocaina o le anfetamine: sembra che la nicotina abbia persino un potere maggiore di indurre alla dipendenza, tanto che ultimamente è stata dichiarata droga a tutti gli effetti.
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9 La nicotina, quando viene inalata tramite il fumo del tabacco, crea dipendenza fisica. La dipendenza psicologica, variabile da un individuo all altro, si aggiunge e peggiora quella fisica. La mancanza di nicotina può creare sintomi di astinenza: urgente bisogno di fumare, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, ansia, disturbi al sonno, mal di testa, aumento del peso, maggiore appetito. Le sostanze a base di nicotina compensano una parte della nicotina che il corpo riceve fumando. Queste sostanze attenuano i sintomi dell astinenza. Il trattamento di sostituzione della nicotina, a confronto con un trattamento fittizio (placebo), raddoppia le probabilità di smettere di fumare. Smettendo di fumare si evita di inalare il catrame, il monossido di carbonio e i gas irritanti contenuti nel fumo di sigaretta.
10 TABAGISMO Per tabagismo si intende l intossicazione cronica da nicotina che rappresenta il principio attivo del tabacco. L assorbimento della nicotina è rapido, sia attraverso la cute sia attraverso le mucose, però solo il 30% della nicotina raggiunge la mucosa del fumatore, mentre il resto si diffonde nell ambiente. Di questo 30%: con i fumi acidi (cioè sigaretta e qualche tabacco da pipa) solo il 5% viene assorbito nel cavo orale; per avere un buon assorbimento è necessario inalare il fumo. con i fumi alcalini (sigaro) invece, l assorbimento orale è sufficiente a dare effetti sistemici, perciò non è necessaria l inalazione.
11 Dose letale per un soggetto non fumatore: 60 mg (3 mg/sigaretta), raggiungibile fumando sigarette. Però il tempo necessario per fumarle ( min) è sufficiente all eliminazione ed alla distruzione della nicotina assorbita (10% eliminata per via renale come nicotina non trasformata; 80% viene distrutta, cioè trasformata completamente nel fegato).
12 Gli agenti inalati con il fumo di sigaretta possono: agire direttamente sulle mucose venire inghiottiti con la saliva passare in circolo attraverso il letto capillare degli alveoli polmonari Possono giungere a distanza e agire su specifici organi bersaglio, causando una vasta gamma di malattie sistemiche. Il fumo di sigaretta costituisce una delle più frequenti cause di morte; le principali malattie responsabili della maggiore mortalità osservata nei fumatori sono, in ordine di frequenza: Malattia ischemica cardiaca Cancro del polmone Malattia polmonare cronica ostruttiva
13 ALCUNE CONSIDERAZIONI... La mortalità generale è proporzionale al periodo di tempo in cui l individuo ha fumato. Per es. Una persona che fuma 2 pacchetti di sigarette al giorno all età di 30 anni vivrà mediamente 8 anni meno di un non fumatore. Le malattie correlate al fumo, che in passato riguardavano solo la popolazione maschile, si sono diffuse anche tra la popolazione femminile. A parità di abitudine al fumo, il tasso di mortalità nei due sessi è simile. Nelle donne il cancro del polmone (per lo più dovuto al fumo) oggi ha un incidenza maggiore del cancro alla mammella. La decisione di smettere di fumare riduce i rischi di contrarre il cancro del polmone e malattie coronariche, ma non li elimina completamente. Si può dire comunque che dopo 15 anni di astinenza la mortalità degli ex fumatori è simile a quella degli individui che non hanno mai fumato. Si stima che il 30% di tutti i decessi dovuti al cancro e il 90% dei decessi causati dal cancro del polmone siano da mettere in relazione con il fumo di sigaretta.
14 METAPLASIA SQUAMOSA DEL FUMATORE: Nell epitelio tracheo-bronchiale dei fumatori appaiono specifiche modificazioni preneoplastiche. La loro comparsa è dosedipendente, così come l incidenza del cancro del polmone è direttamente correlata al numero di sigarette fumate. Metaplasia squamosa dell epitelio bronchiale = l epitelio cilindrico ciliato diventa pavimentoso l epitelio diventa neoplastico il carcinoma in situ della mucosa bronchiale invade la membrana basale dell epitelio metastasi.
15 TUMORE DEL POLMONE Fumare aumenta la probabilità di insorgenza di tumore polmonare: - di 22 volte per i maschi - di 12 volte per le femmine N.B. L effetto irritante ed infiammatorio del fumo di tabacco aumenta il turn-over cellulare ed interferisce con i meccanismi di clearance fisiologico del polmone potenzia la cancerogenicità del fumo di sigaretta. TUMORI DELLA CAVITA ORALE L incidenza di tumori della cavità orale (labbra, lingua, mucosa buccale) aumenta di: 27 volte per i maschi 6 volte per le femmine Tutte le forme di consumo di tabacco (sigaretta, pipa, sigaro, tabacco da masticare) espongono la cavità orale ai composti tossici. Il consumo di alcol ne aumenta il rischio.
16 TUMORE DELLA LARINGE E un tumore molto raro che colpisce prevalentemente i maschi (80%). L incidenza di tumore alla laringe aumenta di: 10 volte per i maschi 8 volte per le femmine L abuso di alcol aumenta il rischio di cancro laringeo del 75%. TUMORE ALL ESOFAGO Il rischio di incorrere in tumore all esofago aumenta di 8-10 volte nei fumatori. L abuso di alcol aumenta il rischio del 25-50%.
17 TUMORE AL RENE E ALLA VESCICA I fumatori hanno probabilità doppia di morire di cancro alla vescica mentre l adenocarcinoma primitivo del rene ha un aumento dell incidenza del %. Il rischio è inferiore nelle donne (sono tumori secondari nelle fumatrici). Fumatori che lavorano nelle industrie della gomma, coloranti, cuoio, vernici, incorrono in rischio ancora maggiore (SINERGIA con questi composti chimici). TUMORE DEL PANCREAS Storicamente gli uomini hanno un incidenza molto più alta delle donne di tumore al pancreas MA questa differenza sta diminuendo all aumentare del numero di fumatrici.
18 MALATTIA POLMONARE CRONICA OSTRUTTIVA: Bronchite cronica, broncoectasia, asma ed enfisema polmonare = condizioni che accorciano il respiro e sono associate ad un ostruzione del flusso di aria nei polmoni. Sono una delle cause principali di infermità. INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE Il fumo è associato ad un aumento nella velocità di infezioni acute (aumento dell incidenza di influenza e sinusite acuta e cronica). Si osserva una proporzionalità diretta tra n di sigarette fumate e decesso per influenza.
19 - Rischio di morte tra fumatori e non fumatori. La probabilità annuale che un individuo muoia, indicata sulle ordinate, è in scala logaritmica. Un individuo che abbia fumato per un anno ha una probabilità doppia di morire rispetto ad un non fumatore, mentre uno che abbia fumato per più di 15 anni ha una probabilità di morire più che triplicata.
20 - Tasso di mortalità per cancro al polmone tra fumatori e non fumatori. Ai non fumatori è correlata una modesta crescita lineare del tasso di mortalità per cancro al polmone dall età di 50 anni in poi. Gli individui che fumano più di un pacchetto di sigarette al giorno presentano invece una crescita esponenziale del tasso annuale di mortalità per cancro polmonare a partire dall età di 35 anni circa. Intorno ai 70 anni, i forti fumatori hanno un tasso di mortalità per cancro polmonare circa 20 volte maggiore dei non fumatori.
21 - Relazione tra fumo e rischio di tumore del pancreas. Il rischio relativo per questo tumore aumenta proporzionalmente al numero di sigarette fumate ogni giorno.
22 - Associazione tra fumo di sigarette ed enfisema polmonare. Il 90% dei non fumatori non presenta enfisema rilevabile all autopsia. Al contrario, praticamente tutti quelli che fumano più di un pacchetto di sigarette al giorno mostrano, all esame autoptico, i segni morfologici dell enfisema. L enfisema mostra una leggera dosedipendenza dal numero di sigarette fumate. Quelli che fumano meno di un pacchetto al giorno in genere presentano un enfisema meno grave, ma dall 85 al 90% di questa categoria di fumatori all autopsia presenta enfisema.
23 Effetto moltiplicativo del fumo: Fumare rappresenta un fattore di rischio che ha un effetto moltiplicativo nei confronti di altri fattori di rischio. Effetto moltiplicativo nei confronti di fattori di rischio implicati nello sviluppo di malattie coronariche e di aterosclerosi, quali l ipertensione e l ipercolesterolemia. Effetto moltiplicativo nel caso dell infarto acuto del miocardio e dell ictus in donne che assumono contraccettivi orali. Aumento del rischio di contrarre cancro del polmone nei soggetti esposti all asbesto. Il fumo di sigaretta agisce in modo sinergico con i prodotti di decadimento del radon nel causare cancro del polmone. Il fumo di sigaretta aggrava la bronchite, l asma e le pneumoconiosi associate all esposizione alla silice, ai fumi della saldatura e alle polveri di carbone, cereali e cotone.
24 - Rischio di infarto del miocardio nei fumatori. Il fumo è un fattore di rischio indipendente e può predisporre all infarto del miocardio quasi allo stesso modo dell ipertensione o dell ipercolesterolemia considerate singolarmente. Gli effetti del fumo sono sinergici con quelli di questi due fattori di rischio.
25 ALTRI DANNI DEL FUMO DI SIGARETTA L abitudine al fumo contribuisce a determinare l arresto cardiaco attraverso vari meccanismi: aumento dell aggregazione piastrinica, sviluppo di aritmie e alterazione dell equilibrio tra richiesta e apporto di ossigeno al miocardio. Il consumo di tabacco aumenta la prevalenza dell ulcera peptica e ostacola i processi di guarigione delle ulcere, aumentando anche la possibilità di recidiva. Il fumo può aumentare il reflusso pilorico e diminuire la secrezione pancreatica di bicarbonato. Il fumo è un fattore di rischio per l osteoporosi e le fratture ossee. Le donne che fumano vanno incontro ad una menopausa precoce rispetto alle non fumatrici ( maggiore incidenza di osteoporosi postmenopausa). Calo della fertilità femminile.
26 IPOSSIA FETALE Il feto è particolarmente sensibile al fumo della madre. Bastano anche 10 sigarette al giorno per causare IPOSSIA FETALE: nel feto si trovano livelli di carbossiemoglobina maggiori rispetto a quelli della madre. Conseguenze dell ipossia fetale: diminuzione del peso alla nascita, parto prematuro, aumento dell incidenza di aborto spontaneo, gravi complicazioni durante il parto. SINDROME FETALE DA TABACCO: alla nascita, i bambini di donne che fumano in gravidanza pesano in media 200 grammi in meno rispetto ai bambini di non fumatrici = RITARDO DELLA CRESCITA FETALE. N.B. il basso peso alla nascita è la causa principale di morbidità e mortalità infantile. ABORTO SPONTANEO: la mortalità perinatale (tra le 20 e le 34 settimane di gestazione) aumenta del 46% in donne che fumano 10 sigarette al giorno e del 61% in donne che ne fumano 20.
27 FUMO PASSIVO Il fumo passivo è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori attivi ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi. Quando una sigaretta viene fumata il fumo che si sviluppa è di 2 tipi: -CENTRALE (fumo attivo, inalato dal fumatore) -LATERALE (fumo passivo, prodotto sia dalla lenta combustione della sigaretta sia dall espirazione del fumatore attivo) Il fumo passivo aumenta il rischio di contrarre cancro del polmone, malattia ischemica cardiaca e infarto acuto del miocardio. Il fumo passivo è stato classificato tra le cause certe di cancro.
28 Il fumo passivo è particolarmente pericoloso per i neonati e i bambini in tenera età. Infatti l abitudine della madre al fumo aumenta l incidenza della sindrome da morte improvvisa del neonato. I bambini che vivono insieme a fumatori mostrano un incidenza maggiore di infezioni respiratorie e dell apparato uditivo e un aggravamento dell asma.
29 Perchè smettere di fumare? ENTRO 20 MINUTI: si normalizza la pressione arteriosa; si normalizza il battito cardiaco. ENTRO 8 ORE: scende il livello di anidride carbonica nel sangue; si normalizza il livello di ossigeno nel sangue. ENTRO 24 ORE: diminuisce il rischio di attacco cardiaco. ENTRO 48 ORE: migliorano l olfatto ed il gusto. ENTRO 72 ORE: migliora il respiro; aumenta la capacità polmonare. DA 2 SETTIMANE A 3 MESI: migliora la circolazione (risulta meno faticoso camminare); aumenta del 30% la funzione polmonare. DA 3 A 9 MESI: diminuisce l affaticamento, il respiro corto, la sinusite e la tosse; aumenta il livello di energia generale. ENTRO 5 ANNI: diminuisce la mortalità per tumore polmonare per un fumatore medio (1 pacchetto al giorno) del 50%. ENTRO 10 ANNI: diminuisce il rischio di altri tumori.
30 ABUSO DI DROGHE E FARMACI SOSTANZE AD AZIONE DEPRESSIVA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE: Etanolo Barbiturici Benzodiazepine SOSTANZE AD AZIONE STIMOLANTE SUL SISTEMA NERVOSO CENTRALE: Cocaina Anfetamine SOSTANZE NARCOTICHE: Morfina Eroina Meperidina Propossifene SOSTANZE ALLUCINOGENE: Naturali Marijuana (isolata delle infiorescenze e delle foglie apicali della cannabis sativa femminile matura) Hashish (isolata dall'essudato resinoso della cannabis sativa femminile matura)
31 Mescalina (isolata dalle infiorescenze di una cactacea chiamate peyote da masticare) Psilocibina (isolata dai semi del convolvolo e dai corpi fruttiferi di funghi) Sintetiche Dimetiltriptamina Dietilammide dell'acido lisergico Fenciclidina
32 SOSTANZE AD AZIONE DEPRESSIVA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE Cocaina La cocaina è un alcaloide derivato dalle foglie di coca in Sud America. La somministrazione avviene per via endovenosa e per inalazione nasale e l emivita in circolo è di circa un ora. La più potente forma pura è dura e viene frantumata in piccoli pezzi e fumati ( crack ). Effetti: rapida sensazione di euforia, sensazione di grande energia, potenziamento della sensibilità agli stimoli. L abuso cronico può provocare: insonnia, ansietà, stati paranoidi e pesanti labilità psichico-emotive e cardiomiopatia dilatativa. L overdose di cocaina provoca convulsioni, aritmie cardiache e arresto respiratorio. Meccanismo d azione: la cocaina oltrepassa facilmente la barriera ematoencefalica e agisce sulle sinapsi del sistema nervoso centrale bloccando il recupero della dopamina rilasciata.
33 Amfetamine Gli effetti richiamano quelli della cocaina ma possiedono un attività più prolungata. Le conseguenze dell abuso cronico sono vasculiti nel sistema nervoso centrale, emorragie cerebrali, allucinazioni, aritmie cardiache e ipertermia. L overdose causa sudorazione profusa, tremori, irrequietezza e confusione mentale che possono progredire fino al delirio, convulsioni, aritmie cardiache, come e morte.
34 SOSTANZE ALLUCINOGENE Fenciclidina E un anestetico con effetti allucinogeni, viene assunta per via orale, endonasale o tramite fumo, l emivita varia da 12 a 90 ore. Gli effetti sono una riduzione della capacità di percepire il dolore, tachicardia e ipertensione. LSD (dietilamide dell acido lisergico) L uso di questo farmaco induce una distorsione percettiva del sensorio, interferisce con il pensiero logico, altera la percezione temporale e provoca un senso di depersonalizzazione. I bad trips sono caratterizzati da ansità e panico, tachicardia, ipertensione e ipertermia. L overdose causa coma, convulsioni e arresto respiratorio.
35 Cannabinoidi Dalla canapa indiana (cannabis indica) si producono la marijuana e l hashish, la prima derivante da una miscela di fiori, steli e foglie della pianta, l hashish è un derivato della resina della cannabis estratta dal polline dei fiori. Il principale componente attivo è il THC (tetraidrocannabinolo) che agisce interagendo con specifici per i cannabinoidi endogeni incrementando il rilascio di dopamina. Effetti: euforizzanti, stimolano le capacità percettiva ma ad alte dosi causano allucinazioni e riduzione delle capacità intellettive, sono immunosoppressivi e causano vasodilatazione. L abuso cronico causa disturbi sulle capacità psico-intellettive che possono persistere anche per lunghi periodi dopo l assunzione; danni sull apparato respiratorio in forti consumatori.
36 SOSTANZE NARCOTICHE L eroina è un derivato dell oppio e un potente derivato diacetilico della morfina. Viene somministrata per via endovenosa o sottocutanea e i suoi effetti si vedono dopo circa 5 ore. Si legano a specifici recettori per le endorfine endogene. Gli effetti dell abuso cronico sono euforia e sonnolenza, depressione del sistema immunitario, complicazioni broncopolmonari, inerzia fisica e mentale. L overdose è caratterizzata da iportermia, bradicardia e depressione del respiro, paralisi dei centri vasomotori e respiratori, come e morte per scompenso cardiocircolatorio. Complicanze mediche: l abuso di droghe per via endovenosa è causa di infezioni soprattutto localizzate nella sede nell inoculo, tra queste vi sono ascessi cutanei e ulcere. L infezione batterica porta a complicanze settiche in numerosi organi: endocardite batterica, ascessi polmonari, renali e intracranici, meningiti.
37 Le più temibili complicanze sono quelle di origine virale: epatiti B e C e AIDS. L inoculo endovena di talco è responsabile di granulomi da corpo estraneo nel polmone che possono portare a fibrosi polmonare interstiziale.
38 NUOVE DROGHE: ECSTASY In termini farmacologici, fanno parte della categoria delle droghe dell'aggregazione e della socializzazione. Tra queste il primato è detenuto dall'ecstasy. Il nome scientifico di quest'ultima droga è MDMA ed è un composto semi-sintetico dotato di un forte potere stimolante (per la presenza di amfetamina) e allucinogeno (perchè contiene mescalina). E' molto facile trovarla sotto forma di pastiglie e quindi viene consumata per via orale. Gli effetti si manifestano dopo circa 30 minuti e si protraggono per un tempo che varia dalle 4 alle 6 ore.
39 Questa droga dà sensazioni di sicurezza interiore e facilita la vicinanza e la comunicazione con gli altri. Inoltre aumenta notevolmente l'intensità di tutte le sensazioni: udito, tatto, vista, gusto e olfatto. Altri effetti sono: perdita di inibizioni, brividi, sudorazione, incremento del battito cardiaco e della pressione sanguigna. L effetto eccitante rende gli utilizzatori capaci di ballare per lunghi periodi che può portare a gravi disidratazione e ipertermia con conseguente perdita di funzionalità muscolare e danno renale, epatico e cardiovascolare con esito anche letale. Il soggetto consuma dosi sempre maggiori per avere le stesso effetto che otteneva inizialmente, altrimenti va incontro alla crisi di astinenza. Chi consuma ecstasy va incontro ad una perdita di peso, grande stanchezza fisica e tensione muscolare. Accanto a questi effetti fisici abbiamo quelli psicologici quali: paranoia, ansia, attacchi di panico e depressione. L uso ripetuto può danneggiare le cellule che producono serotonina.
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