IL RISK MANAGEMENT LE FASI DEL RISK MANAGEMENT. Identificazione. Trattamento. Valutazione. Dott.ssa Lara Maini
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1 IL RISK MANAGEMENT Dott.ssa Lara Maini Corso di Gestione dei Rischi e delle Assicurazioni Parma, 1 marzo LE FASI DEL RISK MANAGEMENT Valutazione Trattamento Identificazione 2
2 FLUSSI INFORMATIVI TRA PROCESSI DI RM IDENTIFICAZIONE Informazioni sui rischi da gestire GESTIONE Informazioni sulla realtà aziendale Realizzazione del mix ottimale di tecniche di gestione Mix ottimale di tecniche di gestione Costi e benefici di tutte le possibili azioni di gestione del rischio REALTA AZIENDALE VALUTAZIONE 3 LE FONTI DI INFORMAZIONE Documentazione aziendale Check-list Interviste Sopralluoghi 4
3 LA PREPARAZIONE La preparazione e l incontro con l interlocutore, i documenti che è necessario far predisporre, la necessità di contenere i tempi sono fondamentali. APPROCCIO o semplice; o leggibile; o personalizzato; o rapido; o credibile. LA DOCUMENTAZIONE AZIENDALE o Bilanci e dati relativi alla contabilità aziendale; o Contratti in essere (fornitori, clienti, brevetti, leasing, manutenzione e ogni altro atto che evidenzi i rapporti in essere con gli stakeholder aziendali); o Dati del personale e contratti con gli stessi, responsabilità, mansioni, caratteristiche; o Altre eventuali. VANTAGGI: o Si tratta di documenti pubblicamente disponibili e di facile consultazione; o Non occorre la presenza fisica del risk manager SVANTAGGI: o Attenzione all attendibilità della documentazione! o Non emergono alcune dinamiche che possono essere interessanti. 6
4 LA DOCUMENTAZIONE DA RICHIEDERE Planimetria dello stabilimento ai fini anticendio Copia degli ultimi tre bilanci completi di nota integrativa Primo incontro X X Secondo incontro Motivazione Farne unacopia richiede tempo e servirà subito per orientarsi durante il sopralluogo. Va poi consegnata in direzione. Va girato al ramo cauzioni per iniziare la pratica di affidamento. Mi occorre per capire l esposizione al rischio da BI. Copia polizzein corso X Per capireilgradodicoperturae cosae o non e coperto Elenco sinistri X Analizzare il passato dell azienda e studiarne le caratteristiche di sinistrosita Copia di eventuale documentazione ai fini della prevenzione incendi X Misurare il rischio di esposizione da rischio incendio, a quanto si resta esposti e come posso fronteggiare il rischio che resta Organigramma X Quanti soggetti restano in azienda durante il giorno e che tipo di rapporto o responsabilta l azienda ha nei loro confronti? RC... Copiarecentedel certificato della Camera di Commercio X Verificare la correttezza della sede sulla polizza incendio e sulle altre polizze, e anche la corrispondenza con l oggetto sociale sulla polizza di RC (l oggetto rispecchia la reale attivita svolta dall azienda? Quali delle attivita riportate nella visura camerale sono effettivamente svolte anche se ve ne sono altre che invece non sono indicate?) LA DOCUMENTAZIONE DA RICHIEDERE Stimadeibenidiproprieta se presenti Depliantdeiprodottie istruzioni per l uso Giacenze di prodotto e tipo di produzione Primo incontro X X Secondo incontro X Motivazione Stabilireilvaloreassicuratodeibenie imassimaliper abitazione, contenuto, auto, ecc. Capire il business dell azienda e il loro utilizzo(polizze da RC prodotto ecc.) Su commessa o JIT, importante per definire le polizze incendio danni diretti e indiretti Libro cespiti X Capire il parco macchine e cespiti e determinare il valore assicurato rispetto al valore dichiarato Lista clienti e fornitori X Rapporti esterni e tipo di responsabilita a cui e esposta l azienda Registroinfortuni X Stabilireunostoricorelativamenteaquestosinistroin termini di frequenza e severita (polizza infortuni e RCO) Libromatricola X n. dipendentipresentiin stabilimentoe relative mansioni, pianidisicurezza, evacuazioni, primo soccorso, ecc. Documento sulla sicurezza X Valutare lo stato dell azienda in merito a determinati rischi e alla sicurezza dei presenti Altri: lista dei pezzi principali di ricambio, ricovery plan, autorizzazioni lavori a caldo, documenti e analisi precedenti ispezioni ASL, certificato di agibilita, crisys plan, ecc.
5 L ANALISI PRELIMINARE Individuare i possibili rischi corsi durante il normale svolgimento dell attività Effettuare ispezioni tecniche o supportare gli ispettori di compagnia presso gli stabilimenti; Elencare i necessari interventi sul programma assicurativo; Verificare la valorizzazione dei cespiti da assicurare o già assicurati; Verificare possibili aree di carenze o duplicazioni di coperture. Verifica di aspetti: - strutturali; - amministrativi; - produttivi e/o commerciali; - gestionali; - sistemi di produzione. LA CHECK-LIST Elenco di domande, liberamente definibile, per verificare la presenza e le caratteristiche di: o procedure di trasformazione/produzione e attinenti; o problemi di comunicazione tra le varie fasi e i vari operatori; o possibilità di ottenere informazioni; o punti di forza e di debolezza dell azienda; o ecc. VANTAGGI: o costi limitati; o flessibilità dello strumento; o semplicità di impiego; SVANTAGGI: o incompletezza; otempi necessari elevati. 10
6 Data Età Esempio di checklistper i clienti retail Età del coniuge Professione Professionedel coniuge Numero di figli Figli minorenni Si No Abitazione di proprietà Si No Collocata al piano È una villetta? Si No È un luogo isolato? Si No Le finestre sono dotate di inferriate? Si No Di vetri antisfondamento? Si No C è un impianto antifurto? Si No Il tetto e le pareti sono in materiale combustibile? Si No L impianto di riscaldamento viene revisionato annualmente? Si No In casa vivono: Fumatori Si No Persone anziane Si No Domestici Si No Baby sitter Si No Animali domestici Si No Proprietà di altri immobili Si No Impegni economici Si No Capacità di reddito del nucleofamiliare Capacità annua di risparmio ESEMPIO CHECK LIST PER FAMIGLIA
7 ESEMPIO CHECK LIST PER ABITAZIONE LOCALITA Località isolate Città con più di abitanti Città con meno di abitanti ZONA Furti nella zona (ultimo anno) Industriale/commerciale Residenziale Agricola STABILE Isolato Periferico Centrale Ingresso con portineria Ingresso senza portineria Una scala interna Più scale interne Osservazioni Osservazioni Osservazioni DIFESE Serrature normali Serrature di sicurezza Porta blindata VICINI Uffici e/o negozi Abitazioni APPARTAMENTO Piano terra Primo e ultimo piano con balconi Piani intermedi Ingresso con -unaporta -più porte Finestre e/o balconi - su strada/cortile -su scale interne o vicolo chiuso ABITUDINI Residenza non abituale Durante le ferie: - locali custoditi; -locali non custoditi per menodi 10 gg; -locali non custoditi per più di 10 gg. Durante la giornata: -locali non custoditi per meno di 1 ora; - locali custoditi a intervalli regolari; - locali custoditi a intervalli non regolari. Osservazioni Osservazioni Osservazioni Osservazioni
8 LE INTERVISTE GRANDI AZIENDE MEDIE AZIENDE PICCOLE AZIENDE o Responsabili delle singole funzioni aziendali; o eventuali vertici gerarchici. o Direttore amministrativo; o Direttore del personale; o Direttore della specifica linea produttiva. o Proprietario; o Dipendenti. SOGGETTI A CONOSCENZA DELLE SPECIFICHE PROBLEMATICHE E DELLA REALTA AZIENDALE 15 SOPRALLUOGHI AZIENDALI PROCEDURA PIU EFFICACE PER VERIFICARE PERSONALMENTE LA SITUAZIONE AZIENDALE o Location dell azienda; o contatti con l ambiente in cui è collocata; o visione dei processi di produzione; o caratteristiche del fabbricato in cui è situata; o presenza di sistemi di protezione/prevenzion VANTAGGI: o si verifica la situazione personalmente; o emerge tutto ciò che non è evidenziabile con le precedenti metodologie. SVANTAGGI: o presenza diretta del risk manager; o maggiori tempi per verificare la situazione. 16
9 STRUMENTI DI INDAGINE Diagrammi di flusso Fault-tree analysis Hazard and Operability Study (HAZOP) 17 ESEMPIO DI WHAT IF ANALYSIS PERICOLI CONSEGUENZE INTERROGATIVI - incendio - guasto meccanico - errore umano - Riduzione del fabbisogno di materie prime A, B, C - L impianto 3 può utilizzare solo 125 ABC invece di 250, riduzione di produzione di prodotti finiti - Riduzione degli scarti di A - Si può ridurre l acquisto e l impiego in breve tempo e senza preavviso? - Nel caso non sia possibile interrompere il loro acquisto, esistono sufficienti possibilità di immagazzinaggio? - Come allocare i 125 ABC tra gli impianti 4 e 5? - Come allocare il K1 prodotto dall impianto 4 tra l impianto 6 K2? - Esistono clienti strategici? - Vi sono contratti da rispettare assolutamente? - È meglio bloccare del tutto un impianto (4 o 5) facendo funzionare a pieno regime l altro o far funzionare entrambi a capacità produttiva ridotta? - Qualora funzioni un solo impianto, come distribuire il flusso? - È ancora economico riciclarli? - Nel caso non lo fosse è possibile disfarsene? Come? 18
10 ERRORI DI IDENTIFICAZIONE PROBLEMATICHE MANCATA INDIVIDUAZIONE SOVRASTIMA SOTTOSTIMA 19 LE FASI DEL RISK MANAGEMENT Valutazione Trattamento Identificazione 20
11 LE TECNICHE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO TECNICHE STATISTICHE DISCREZIONALI - Campione limitato; - Basso grado di omogeneità delle osservazioni. - Assenza totale o parziale di - informazioni sul passato MPY MPL 21 ESEMPIO SULLA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA DELLA FREQUENZA Anno Importo Perdite annue Anno Importo Perdite annue Anno Importo Perdite annue
12 LA DISOMOGENEITA DELLE UNITA DI RISCHIO VARIAZIONE DEL NUMERO DI STABILIMENTI DURANTE IL PERIODO DI OSSERVAZIONE CORREGGO IL N. SINISTRI PER IL RAPPORTO TRA STABILIMENTI ANNO DI CALCOLO/STABILIMENTI ANNO DI OSSERVAZIONE N = 11 (1995)/8(1985) ANNO SX N. STABILIMENTI N N. SX AGGIORNATO % % % % % % % % % % 5 23 LA DISOMOGENEITA DELLE CARATTERISTICHE DEL RISCHIO ADOZIONE DI OLI CHE RIDUCONO LA PROBABILITA DI INCENDIO DEL 30% DA UN CERTO ANNO IN AVANTI ANNO SX SX DA INCENDIO MACCHINARIO SX DA INCENDIO NON MACCHINARIO RIDUCO IL N. SX DEL 30% SX INCENDIO DA MACCHINARIO AGGIORNATO N. SX AGGIORNATO 24
13 LA STIMA DELLA MPY E I PROBLEMI DI OTTIMO Rappresenta l ammontare massimo di perdite annue raggiungibile, considerando tutti i fattori che influiscono sulle varie unità di rischio. BASE PER TUTTE LE DECISIONI DI RISK MANAGEMENT Livello ottimale di ritenzione MINIMIZZAZIONE DI MPY Valutazione dei piani di prevenzione MPYC Costo per sinistri Costi assicurativi Franchigia ottimale 25 Classificazioni TECNICHE DISCREZIONALI soggettive PROBABILITA DI ACCADIMENTO (ANNI) PRESSOCHE NULLA < 5% LIEVE > 5%; < 10% MODERATA 10-30% DEFINITA > 30% GRAVITA DEL DANNO (CASO DEL RISCHIO INCENDIO) NORMAL LOSS EXPECTANCY PROBABLE MAXIMUM LOSS MAXIMUM FORESEEABLE LOSS Gravità attesa, con tutti i mezzi di protezione attivati Gravità attesa, solo con alcuni mezzi interni di protezione attivati e con tutti quelli esterni Gravità attesa, solo con mezzi esterni di protezione attivati MAXIMUM POSSIBLE LOSS Gravità attesa, senza mezzi di protezione 26
14 LE FASI DEL RISK MANAGEMENT Valutazione Trattamento Identificazione 27 IL TRATTAMENTO DEL RISCHIO TRATTAMENTO RISK CONTROL RISK FINANCING ELIMINAZIONE PREVENZIONE PROTEZIONE TRASFERIMENTO RITENZIONE ASSICURATIVO CONSAPEVOLE NON ASSICURATIVO NON CONSAPEVOLE MONETARIO MONETARIO E GESTIONALE 28
15 L ELIMINAZIONE DEL RISCHIO Processo o fase Prodotto Procedura 29 TECNICHE DI CONTROLLO DEL RISCHIO INCENDIO: UN ESEMPIO Tecniche di controllo fisico Tecniche procedurali Tecniche psicologiche Prevenzione Protezione o adozione di oli non infiammabili. o ispezione periodica degli impianti. o corsi per sensibilizzare al rischio il personale; o corsi di aggiornamento tecnico; o corsi di antinfortunistica. o installazione di impianti di segnalazione incendio o installazione di impianti sprinkler ; o duplicazione degli impianti in presenza di colli di bottiglia. o procedure per l evacuazione degli stabilimenti; o procedure per dare l allarme a squadre interne, vigili del fuoco, ambulanze; o elaborazione di piani di emergenza. o addestramento di squadre antincendio; o corsi di pronto soccorso. 30
16 PREVENZIONE E PROTEZIONE A CONFRONTO PREVENZIONE FREQUENZA GRAVITA PROTEZIONE Riduzione delle probabilità Riduzione della magnitudo o dispositivi e procedure di sicurezza, o divieto di fumare, o manutenzione, o sistemi di monitoraggio e controllo, o illuminazione adeguata, o non obsolescenza tecnologica o o porte tagliafuoco, o impianti antincendio, o compartimentazione, o personale medico, o piani di contingenza, o addestramento del personale per casi di crisi, o COSTI BENEFICI 31 IL TRATTAMENTO eliminazione EVENTO prevenzione protezione DANNO trasferimento non assicurativo CONSEGUENZE ritenzione assicurazione 32
17 LA RITENZIONE La parte ritenuta di un rischio consiste nella quota che residua dopo che il risk manager ha intrapreso tutte le azioni, di tipo assicurativo e non, considerate opportune. CONSAPEVOLE o totale; o parziale. VOLONTARIA INCONSAPEVOLE o mancata identificazione del rischio; o sottovalutazione dell entità del rischio. INVOLONTARIA La ritenzione inconsapevole è sempre involontaria! NON SI CONTRASTA IL RISCHIO MA LA PERDITA 33 LA RITENZIONE VANTAGGI o favorevole andamento temporale dei flussi; o risparmio di costi rispetto al premio assicurativo; o perfetta aderenza delle uscite rispetto alle perdite; o flessibilità (diversamente da molte polizze); o controllo della liquidazione dei sinistri. SVANTAGGI mantenimento dell incertezza circa il verificarsi o meno della perdita in un dato periodo e la sua dimensione Variabilità della perdita complessiva di periodo Situazione ambientale Solidità finanziaria dell azienda e stabilità dei risultati 34
18 LE TECNICHE DIFINANZIAMENTO DELLA PERDITA Rinuncia al ripristino; Accantonamenti contabili; Imputazione delle spese correnti; Credito bancario e credito contingente; Autoassicurazione. 35 VERSO L ASSICURAZIONE Il verificarsi dell evento negativo è aleatorio per il singolo ma non per una collettività di individui. Si presenta quindi, per il singolo individuo, la necessità di tutelarsi contro gli effetti del verificarsi di un evento negativo. Le conseguenze economiche dell evento negativo possono essere affrontate secondo diverse metodologie: Il risparmio (soluzione interna) La costituzione di un fondo mutualistico (via esterna non delegata) L assicurazione (via esterna delegata) 36
19 FUNZIONAMENTO DELL ATTIVITA ASSICURATIVA Pagamento di un premio CERTEZZA SOGGETTO ASSICURATO COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE Indennizzo per l ammontare necessario al fronteggiamento del bisogno economico ALEATORIETA 37 LA MUTUALITA E L EFFETTO ASSICURATIVO Il risparmiatore, sostenendo un costo limitato,usufruisce di una tutela più ampia che non quella costituita dalle sole risorse individuali. Il criterio ispiratore della mutualità assicurativa è quello della convenienza economica nella gestione della funzione tutela del risparmio.
20 LA POLIZZA COME STRUMENTO DI RM VANTAGGI o si applica ad un numero quasi infinito di casi e situazioni (non c è nulla di non assicurabile, tutto dipende dal premio che sono disposto a pagare); o si amministra con relativa facilità; o garantisce certezza circa l effettiva riduzione del rischio (escludendo il rischio insolvenza.); o se ben gestito è combinabile con gli altri strumenti di risk management. strumento fondamentale del processo di risk Management SVANTAGGI o è uno strumento solo all apparenza semplice; o le combinazioni di copertura e costo sono numerosissime (ed aumentano ogni giorno grazie all introduzione di nuovi strumenti finanziari) e non è facile trovare il miglior rapporto costo/benefici; o l offerta del mercato è molto ampia ma, nello stesso tempo, piuttosto ristretta (soprattutto per i grandi rischigruppi). 39 L ASSICURABILITA DEL RISCHIO Esistenza di un grande numero di esposizioni indipendenti, controllate da persone interessate ad assicurarle (requisito di massa); Definibilità della perdita nel tempo, nel luogo, nella causa e nell ammontare; Valutabilità, con un sufficiente grado di credibilità, della perdita attesa; Casualità della perdita rispetto all assicurato. 40
21 IL TRASFERIMENTO ASSICURATIVO PER IL SOGGETTO ASSICURATO VANTAGGI: o si sopportano perdite di entità elevata; o possibilità di accedere a servizi accessori; o scambio di incertezza con certezza; o deducibilità fiscale del premio. SVANTAGGI: o insolvenza assicuratore; o condizioni di incertezza che perdurano; o standardizzazione; o risposta incompleta alla gestione di un rischio puro (non assicurabilità di tutti i rischi, ecc.). 41 LA CAPTIVE Gli accantonamenti sono deducibili fiscalmente; Gli eventuali costi monetari per beneficiare degli accantonamenti sono minimizzati; La performance finanziaria del fondo deve essere massimizzata; Il fondo deve essere prontamente liquidabile. VANTAGGI o assicura rischi che non sarebbero accettati dal mercato su basi economicamente valide; o esplicita all interno dell impresa le responsabilità di quanti sono coinvolti nel programma di risk management; o offre sensibili riduzioni di costo dei programmi assicurativi tradizionali. 42
22 IL TRASFERIMENTO NON ASSICURATIVO DEL RISCHIO CONSEGUENZE EVENTO FORMULE DIVERSE DALLE POLIZZE ASSICURATIVE CONSEGUENZE EVENTO E GESTIONE ATTIVITA MERO TRASFERIMENTO GESTIONALE 43 IL RM: UN PROCESSO SEQUENZIALE 44
23 AZIENDE E ASSICURAZIONI ASSICURAZIONI AZIENDE VASTO OMBRELLO ASSICURATIVO POLIZZE MOLTO VICINE A QUELLE DEL SEGMENTO PERSONE OMBRELLO ASSICURATIVO LIMITATO FACILE RICORSO ALL INDEBITAMENTO BANCARIO A BREVE TERMINE OFFRONO UN PRODOTTO RAGIONANO PER RAMI PARLANO ASSICURESE (DEFINIZION) DISPONGONO DIUNA FORTE ORGANIZZAZIONE HANNO BISOGNO DIUN SERVIZIO RAGIONANO PER BENI PARLANO IL LORO LINGUAGGIO SPESSO COMPRANO PER AMICIZIA 45
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