La CISL ai candidati per il Governo del Piemonte

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1 0 PIEMONTE Unione Sindacale Regionale CISL del Piemonte La CISL ai candidati per il Governo del Piemonte Premessa Un patto condiviso per lo sviluppo Il lavoro Il Welfare L istruzione e la formazione Due argomenti trasversali Premessa Questo documento rappresenta la sintesi condivisa delle strutture CISL del Piemonte di ciò che riteniamo debba essere attuato nella nostra Regione per il rilancio dello sviluppo, per il lavoro, per la tutela sociale di tutte le persone e per fornire loro le competenze necessarie per migliorarne l occupabilità. Presentiamo adesso questo documento ai candidati per il Governo del Piemonte perché è proprio adesso il tempo per preparare i programmi, per scegliere le priorità e per prospettare un futuro di lavoro e di vita dignitosa di tutte le persone, un futuro nel quale credere e per il quale lavorare tutti insieme con un rinnovato senso di responsabilità. Per l appuntamento elettorale del prossimo maggio, le proposizioni di seguito illustrate saranno utili, non solo per scegliere il Governo della Regione ma anche in riferimento alle elezioni del Parlamento Europeo e di molte amministrazioni locali piemontesi. Dal Piemonte, regione europea, vogliamo affermare con forza che il futuro benessere delle nazioni si potrà realizzare attraverso un rilancio delle Istituzioni comunitarie e una maggiore efficacia politica. Un patto condiviso per lo sviluppo del Piemonte Pensiamo che le politiche di sviluppo di una regione debbano abbracciare tutti i settori, Iniziando da quello dell industria. Notiamo che l imprenditorialità radicatasi nella nostra regione ha vocazione principalmente manifatturiera: ciò va supportato ma vanno anche cercati nuovi modelli di sviluppo, sia riferiti a nuove filiere territoriali e settoriali (Green Economy, ICT, Energia), sia nella creazione di reti di servizi alle persone. L industria piemontese ha di fronte diverse sfide: l innovazione di mercato, l innovazione di prodotto, l innovazione di processo e la ricerca. Il mercato deve saper superare l orizzonte domestico-europeo; il prodotto deve misurarsi sulla dimensione della filiera dell allungamento del valore; il processo deve orientarsi all innovazione organizzativa e all impresa snella; la ricerca dovrà operare per proporre al mercato prodotti di qualità e livelli di servizio tali da affermarsi nello spazio competitivo sul quale misurarsi. 1

2 Per le politiche di sviluppo è altresì importante che in Piemonte le imprese siano supportate dal sistema bancario attraverso capitali e servizi sempre più innovativi. Ciò al fine di favorire sia l accesso al credito, soprattutto per le piccole imprese e la nuova imprenditorialità, sia per scontare presso le banche i crediti che le imprese hanno con la pubblica amministrazione. E peraltro auspicabile il ritorno al fondamentale ruolo sociale delle banche a favore di una crescita virtuosa del sistema economico. In tema di energia, la CISL del Piemonte denuncia come oggi nel nostro paese non sia stato ancora sviluppato un piano energetico nazionale mentre invece è stato predisposto un piano di smantellamento di impianti termici a carbone e a ciclo combinato non più redditizi sul mercato elettrico. Le aziende manifatturiere chiedono, come in altri paesi europei, di ottenere tariffe più basse per migliorare la loro competitività. Per questi motivi la CISL del Piemonte rivendica un tavolo negoziale con le Istituzioni locali con l obiettivo di sviluppare un piano energetico regionale in sintonia con un auspicabile piano nazionale. In Piemonte di certo non mancano le occasioni per l adeguamento delle infrastrutture, ma serve determinazione per perseguirle. La TAV, la Città della Salute, l Università, la Pedemontana, il Terzo Valico, ecc. sono progetti rallentati non solo per la mancanza di risorse, ma spesso per l assenza di una comune convergenza nel perseguire l obiettivo. L edilizia pubblica va rilanciata, occorre la riqualificazione degli edifici adibiti a scuole e a Università, il recupero dei centri storici anche per far fronte dell emergenza abitativa. Inoltre, di fronte alla drammaticità della situazione degli sfratti è necessario che la Regione riprenda la politica abitativa con il ripristino dei fondi dedicati al piano per l edilizia pubblica alloggi e finanzi il Fondo per il Sostegno degli affitti a favore delle famiglie in difficoltà. Inoltre, come fattori di sviluppo, indichiamo i trasporti per favorire la mobilità delle persone e delle merci e un ridisegno strategico delle imprese dei servizi pubblici locali (TPL). Questi due ambiti comportano una nostra azione nei confronti della Regione e delle Amministrazioni Comunali affinché tutti si assumano le proprie responsabilità per un confronto su modelli possibili. Il nostro territorio vanta grandi ricchezze ambientali, importanti anche sotto il profilo economico, oltre che strategico. L agroalimentare, l enogastronomia, il turismo sono settori per i quali è nostro compito quello di custodire gelosamente il territorio da una parte e valorizzarlo dall altra come volano di sviluppo sostenibile e occupazionale. L area rurale piemontese rappresenta più del 60% del territorio ed è tra le zone più ricche di quel patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico che rappresenta la maggiore risorsa per una valorizzazione socio-economica e turistica territoriale. Ci preme qui sottolineare che non è più il tempo di rivendicare crescita e sviluppo a prescindere dall impatto sull ambiente, dall uso delle risorse non riproducibili, dalla qualità della vita, dal consumo del territorio. Un altro obiettivo per il quale la CISL piemontese si impegna riguarda la pubblica amministrazione, poiché favorirne il rinnovamento significa dare un contributo al cambiamento della società italiana. Non è un tema solo nazionale: semplificazioni e riforme organizzative sono possibili anche a livello locale. A proposito di Governance notiamo come le proposte di modifiche costituzionali e in particolare la Riforma del Titolo V, sono al centro di un ampio dibattito tra le forze politiche; secondo noi non solo vanno garantiti i livelli quali-quantitativi dei diversi servizi ora offerti dai vari enti locali ma vanno altresì riorganizzati, nell ottica di una riforma (abolizione delle province, revisione delle competenze degli enti di area vasta, costituzione della provincia metropolitana), che preveda una fase di transizione guidata tale da non determinare vuoti e che dia garanzie al personale coinvolto. A proposito di sviluppo segnaliamo anche che in questi mesi è all ordine del giorno la programmazione dei Fondi Strutturali Nelle fasi di consultazione avviate sui vari POR (FESR, FSE, FEASR), abbiamo prodotto, anche in forma scritta, le nostre osservazioni e abbiamo inoltre segnalato le priorità, molte delle quali recepite nei testi definitivi elaborati dalla Regione. 2

3 Per noi resta importante soprattutto una vera e concreta integrazione tra i Fondi, integrazione che non si esaurisca con la fase della programmazione ma che diventi strutturale soprattutto nella fase gestionale. Riteniamo utile, per esempio, una struttura inter-assessorile che, in modo continuativo e anche tramite il confronto con i soggetti interessati, sappia governare al meglio la fase applicativa e di monitoraggio rispetto agli obiettivi e all avanzamento di spesa sui singoli progetti. Occorre dunque grande responsabilità e condivisione: per questo motivo chiediamo alla futura Giunta Regionale un impegno per costruire un Patto per il Piemonte. Il lavoro Otto anni di crisi hanno prodotto in Piemonte gravi conseguenze sul fronte del lavoro e dell occupazione. L evidenza dei dati è inequivocabile: aumento della disoccupazione, aumento delle persone in cerca di lavoro, aumento nell utilizzo degli ammortizzatori sociali, dati drammatici per quanto riguarda la disoccupazione giovanile e preoccupanti per i lavoratori a rischio (ultracinquantenni, donne,.). I segnali di ripresa che si sono registrati negli ultimi mesi, non hanno purtroppo prodotto significativi miglioramenti sul fronte occupazionale. Continuiamo ad essere convinti che il lavoro non si crea con l ennesimo intervento sulle regole del Mercato del Lavoro e con ulteriori modifiche per allargare la flessibilità in ingresso o in uscita dal lavoro, come pare perdurare nel dibattito politico di questi mesi. Il lavoro tornerà a crescere solo in presenza di cospicui e strutturali interventi sul fronte degli investimenti che garantiscano una ripresa significativa della competitività delle nostre imprese e del sistema produttivo. Alla crescita del lavoro potrà anche contribuire la ripresa dei consumi garantendo maggiore disponibilità economica delle famiglie attraverso un intervento mirato sulla tassazione. Inoltre, un impegno straordinario per le politiche di genere contribuirà, da una parte all affermazione delle pari opportunità, dall altra consentirà di incrementare il tasso di occupazione delle lavoratrici. Anche a livello regionale e territoriale si può intervenire su alcuni strumenti che possono favorire la ripresa e aumentare la fiducia e la tranquillità dei lavoratori e degli imprenditori. In particolare segnaliamo le seguenti priorità: Gli ammortizzatori sociali E sicuramente necessario riformare il sistema degli ammortizzatori sociali soprattutto per garantire l universalità delle tutele. Non si può però correre il rischio, nel passaggio da un sistema ad un altro, di lasciare delle tipologie di lavoratori senza tutele. È necessario, parlando di persone e di tutela individuale, una doverosa gradualità. Per esempio lo strumento straordinario della Cassa Integrazione in Deroga, non può essere cancellato dall oggi al domani, la stessa riforma Fornero prevedeva un decalage progressivo. Le politiche attive La vera scommessa a livello regionale resta quella di incrementare le opportunità di lavoro sia attraverso il miglioramento dell occupabilità delle persone, tramite la formazione e/o la riqualificazione, sia migliorando e integrando i servizi al lavoro (quelli pubblici e quelli privati). Alla persona in cerca di lavoro o al lavoratore che il lavoro lo perde, bisogna essere in grado di fornire reali e concrete opportunità che i servizi mettano loro a disposizione. Tutto ciò può avvenire con interventi di tipo organizzativo (utilizzare l informatizzazione per mettere in rete le offerte, le domande di lavoro, il coinvolgimento delle parti sociali anche tramite le strutture della bilateralità); interventi di tipo finanziario quali gli incentivi mirati alla collocazione/ricollocazione; interventi normativi, favorendo per esempio l apprendistato che consideriamo il contratto più idoneo per l ingresso al lavoro, in particolare per i giovani. In questo senso l apprendistato non va solo semplificato ma qualificato soprattutto nella componente formativa, ad esempio valorizzando la direttiva concordata in Regione che rappresenta un nuovo modello avanzato ed efficace di applicazione della normativa nazionale. 3

4 Il Welfare Un sistema sanitario universale e gratuito Devono essere confermati i principi fondamentali che identificano il Servizio Sanitario Nazionale come bene pubblico, che risponde in modo universale al diritto alla salute ed alle cure dei cittadini, che sono alla base della L. 833/78. Per garantire ai cittadini il diritto alla salute, sono necessarie stabilità e certezze, sia sui finanziamenti che sugli assetti normativi ed organizzativi. Occorre attuare una "buona" spending review allontanandoci dalla politica dei tagli lineari al finanziamento della sanità, che espone a gravi rischi il diritto costituzionale alla salute e all'assistenza. E necessario attualizzare il Piano Socio-Sanitario Regionale che assicuri tempi certi per la realizzazione dei seguenti temi: la riorganizzazione dei servizi socio sanitari, la riqualificazione della rete ospedaliera, l istituzione dei C.A.P., l attuazione di una rete informatica unica, il potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie), regole serie per gli accreditamenti dei privati, l'integrazione fra sociale e sanitario, servizi di qualità in tempi consoni per corretto sfruttamento apparecchiature. La spending review sta alimentando una spinta alla solidarietà mutualistica contrattuale che però rischia di compromettere il diritto universale in favore di mutue legate alla forza contrattuale di alcune categorie di lavoratori. La Regione può evitare questo ritorno al passato solo attraverso servizi sociali e sanitari garantiti nella esigibilità e certi nei tempi d erogazione. Le tutele Il Piemonte è una delle regioni nelle quali si vive più a lungo e nei prossimi anni si accentueranno sensibilmente i problemi per le fasce di età più alte (ultraottantenni). Peraltro gli anziani che vivono in famiglie allargate sono sempre di meno e questo aggrava i problemi dell autonomia nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. Con risorse scarse bisogna certamente stabilire con più precisione le priorità, ma è necessario che venga cambiato l approccio verso la spesa pubblica per il Welfare: essa è un investimento che, oltre a garantire benessere, produce occupazione e può dare un contributo alla ripresa economica. In questo quadro resta prioritario definire la Legge Regionale per il Fondo per la Non Autosufficienza, che disponga di risorse certe ed esigibili. Sulla condizione degli anziani occorre dispiegare interventi a largo raggio che affrontino i problemi non soltanto economici, ma anche legati alla solitudine e al loro protagonismo nella società odierna. Occorre prevedere interventi che favoriscano la possibilità di vivere nella propria casa, ripensare modelli di welfare sussidiario e mutualistico con pluralità delle fonti di finanziamento, offrire sostegno alle famiglie, incoraggiare e sostenere il volontariato e la filosofia dell invecchiamento attivo. Infatti sul versante del socio-assistenziale, il tempo d'attesa per l'inserimento di un anziano in convenzione in una struttura RSA supera ampiamente l'anno, nell'attesa tutto il peso assistenziale e economico grava interamente sui famigliari con effetti che possono essere devastanti. 4

5 Anche la continuità assistenziale ha subito tagli: la Regione con alcune delibere ha modificato la normativa che regola la compartecipazione dell utente, in base alla Valutazione Geriatrica. Questi atti sono stati impugnati ed il T.A.R. 1 si è espresso in maniera significativa, ma questo non ha fatto altro che compromettere il settore creando ulteriori incertezze e disparità di trattamento, mettendo in discussione i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che sono esigibili e per legge devono essere forniti gratuitamente a tutti i cittadini. La salute e sicurezza del lavoro Segnaliamo che in seguito agli interventi in tema di salute e sicurezza del lavoro, i dati che l INAIL fornisce annualmente dimostrano come il fenomeno infortunistico in Piemonte è numericamente in continua diminuzione; il miglioramento è sicuramente dovuto agli interventi intrapresi dalle imprese, all iniziativa delle rappresentanze dei lavoratori, all intervento della vigilanza e della magistratura e alle azioni congiunte fra l INAIL e le associazioni datoriali e sindacali. Però anche la flessione dell occupazione e l aumento della cassa integrazione hanno contribuito a questa situazione considerando che l aggravarsi della precarietà del lavoro porta anche all occultamento delle denunce o all utilizzo della malattia anziché degli infortuni. Occorre quindi non abbassare la guardia e proseguire il lavoro già intrapreso ad esempio con la gestione dell accordo regionale per l utilizzo dei fondi previsti per la formazione sulla sicurezza per i lavoratori, per gli RLS, per i datori di lavoro delle piccole imprese, per i giovani e gli stranieri e per incrementare il sistema della vigilanza pubblica, contando su un numero maggiore di ispettori. L istruzione e la formazione Revisione della legge regionale 28 sul diritto allo studio La progressiva riduzione dei fondi per il Diritto allo Studio (ora dimezzati rispetto alla precedente amministrazione) ha definitivamente messo in crisi l applicabilità dell attuale legge. Si concedono contributi a famiglie con redditi elevati che si rivolgono alla scuola paritaria, si polverizza il contributo per le famiglie che si rivolgono alle scuole statali e non è ancora completata la distribuzione dei contributi per l anno 2011/12. I contributi a comuni e province sono meno della metà rispetto a quanto erano al momento dell approvazione della legge (es.: in provincia di Torino da circa 10 a 3,4 milioni di euro). Se i fondi sono ridotti vanno definite scelte mirate su chi ha maggiore bisogno di sostegno. Emergenza saperi In Piemonte si registra il più alto tasso di dispersione e di abbandoni, rispetto alle altre regioni del Nord. Nell ambito di un esame del contesto socio-economico, occorre concentrare le poche risorse sull obiettivo di elevare i livelli medi degli apprendimenti degli studenti, intervenendo sul recupero delle fasce deboli. Formazione Professionale Si individuano alcuni nodi problematici, di estrema attualità, che alimentano le difficoltà di un sistema che conosce già da qualche anno una forte crisi e che invece potrebbe, se opportunamente sostenuto, costituire una leva per la ripresa occupazionale. 1 Le sentenze riguardano la DGR con riferimento all allegato A, che stabilisce la definizione delle priorità per la presa in carico e la DGR che attiene all approvazione del piano tariffario per le prestazioni d assistenza residenziale per anziani non autosufficienti. La Regione Piemonte ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma nel frattempo le delibere in questione continuano ad essere efficaci sino al completamento dell iter giudiziario-amministrativo. 5

6 Essi riguardano: 1) Il sistema di accreditamento delle Agenzie: occorre alzare l asticella operando un opportuno filtro e favorendo le Agenzie e gli Enti virtuosi, strutturati e che garantiscono qualità e continuità di offerta; 2) La burocrazia pesante : in un sistema snello e garantista, tutta la documentazione necessaria per il processo di affidamento e finanziamento può essere presentata una sola volta e ad una sola Amministrazione (es. DURC, Antimafia, Fideiussioni, ecc.); 3) La rendicontazione: l attuale impropria dinamica dei flussi purtroppo obbliga le Agenzie Formative ad anticipare i costi, ricevendo i saldi a rendicontazione terminata; si crea così un circolo vizioso : gli interessi dei finanziamenti bancari non sono rendicontabili, e mettono capo ad un aggravio del costo dell intero processo, con conseguenti difficoltà di tenuta finanziaria ed occupazionale. Due argomenti trasversali In conclusione, evidenziamo due argomenti che abbracciano diversi temi esposti in questo documento e che influiscono e condizionano l attività e il ruolo della Regione: La riforma istituzionale, in quanto non è ininfluente come verrà realizzata: ad esempio il superamento delle Province e il trasferimento e ricollocazione di competenze e responsabilità, oppure il rapporto con l Area Metropolitana; I Fondi europei: pensiamo che siano indispensabili e che debbano essere funzionali agli obiettivi prioritari da noi individuati. Ribadiamo, come già accennato a proposito del Patto per il Piemonte, come non sia sufficiente - ancorchè indispensabile - una regia, una supervisione in capo alla Presidenza. Utile potrebbe invece essere una vera struttura inter assessorile per garantire l integrazione vera e il monitoraggio costante Torino, 18 marzo

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