Splintaggio Estetico Funzionale

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1 tecnica undici Splintaggio Estetico Funzionale Luigi De Stefano Diplomato nell 84 all IPSIA Casanova di Napoli, diventa titolare di laboratorio dal 1985 occupandosi prevalentemente di protesi mobile e fissa, sviluppa la sua formazione frequentando assiduamente corsi con importanti relatori nazionali ed internazionali. Ha svolto attività (didattica) di docente presso la Confartigianato, attualmente collabora come consulente per la protesi fissa con la Ivoclar Vivadent svolgendo corsi e conferenze per essa e collabora inoltre con associazioni di categoria tenendo corsi accreditati. Negli ultimi tempi ha focalizzato i suoi interessi oltre che sulla metallo ceramica in genere, anche sul metal-free, strutture in FRC e compositi. De Stefano Luigi Via Martiri D Ungheria, Scafati (SA) Tel.: , labdestefanoluigi@virgilio.it Dr. De Stefano Maurizio Via Scafati, S. Antonio Abate (NA) Tel.: maudoc30@libero.it La ricerca spasmodica dell estetica e la richiesta di terapie sempre più conservative da parte della clientela, ha spinto le case produttrici alla formulazione di materiali da restaurazione indiretta sempre più sofisticati. Tali materiali sono capaci di soddisfare caratteristiche come estetica e stabilità, in assenza di sottostruttura metallica, grazie all utilizzo di compositi di ultima generazione su strutture in fibre di vetro. Le proprietà chimiche-fisico dei compositi da laboratorio li rendono capaci di funzionare come valida alternativa all utilizzo delle ceramiche, ed in alcuni casi come unica soluzione terapeutica nella realizzazione di manufatti aventi adeguato modulo elastico, essendo, infatti, capaci di sottoporsi a stress fisici notevoli in condizioni ove altri materiali darebbero luogo a degli insuccessi. L indicazione elettiva dei suddetti materiali, consigliata dalle case produttrici all origine della commercializzazione, si limitava alla costruzione di intarsi, ponti sino a tre elementi rinforzati da fibra di vetro, corone con o senza supporto. Il perfezionamento delle strutture in fibre, l attenta ricerca e l attività clinica degli anni successivi ci hanno permesso di inserire tra le diverse indicazioni anche lo Splintaggio Estetico Funzionale, rimanendo scrupolosamente nell ambito del protocollo di esecuzione tecnica e nel rispetto degli spessori limite. Questo tipo di manufatto, costituito da un lungo ponte a intarsi, all occorrenza intervallato da elementi pontic, è capace di svolgere sia la funzione di manufatto reintegratore degli elementi dentali mancanti, sia quella di splintare e quindi bloccare il movimento dei residui. Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale 105

2 In senso orario: 1.RX del caso 2.Impronta 3.Modello (si realizzano anche 2 duplicati, che serviranno per lo stampaggio delle fibre e per il riposizionamento). 4.Ceratura completa Nel caso in questione, la paziente presentava superiormente una riabilitazione totale su impianti e all arcata inferiore era evidente un riassorbimento osseo orizzontale, come esito di una parodontite cronica. (Fig.1). Dopo aver effettuato le terapie parodontali, abbiamo ritenuto necessario estrarre l elemento 45, mentre a carico degli altri elementi dentali, residuava una discreta mobilità, ciò ha reso necessaria una stabilizzazione degli stessi mediante protesi parodontale. Sono state eseguite delle preparazioni, data la semplicità di accesso alle zone interprossimali sia per le fasi di cemen- 106 Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale

3 In alto: 5.Mascherina in silicone 6.Travata di supporto in cera (o resina fotopol.) A lato: 7.Controllo degli spazi e dei volumi mediante le sezioni della mascherina in silicone 8.Box per contenere la travata tazione che per l igiene successiva, non si è ritenuto opportuno aprire i punti di contatto fra (Fig.2). Insieme al modello master (Fig.3), saranno realizzati a parte, altri 2 modelli non sezionabili utilizzati per lo stampaggio delle fibre e per il riposizionamanto finale. Dopo la ceratura (Fig.4) si esegue una mascherina completa in silicone (Fig.5), che sarà utile, una volta sezionata, per controllare i volumi e gli spazi della struttura primaria. In questo caso è stata utilizzata della cera, ma si può adoperare anche resina Fig. polimerizzabile per placche (Figg. 6,7). Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale 107

4 Viene realizzato un box per accogliere la travata modellata, con degli stop che ci aiuteranno a stabilizzare la I mascherina in silicone trasparente (Figg.8,9). Dopo aver sgrassato il modello si applicano più strati di isolante a base di cera (Fig.10), si posizionano le prime fibre longitudinali Pontic tagliate a misura, le zone degli elementi di ponte e quelle interprossimali sono rinforzate con altri pezzi di pontic di dimensione adeguata (Fig.11). Si riposiziona la mascherina trasparente e si esegue lo stampaggio per depressione-pressione e luce nel VS1(Figg.12,13). 13.Dopo la pressatura In alto: 9.Mascherina in silicone trasparente 10.Modello sgrassato Sopra: 11.Fibre longitudinali Pontic in posizone 12.Riposizionamento della mascherina trasparente e pressatura nel VS1 108 Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale

5 In alto: 14.Travata rimossa dal modello e poi rifinita 15.Mascherina modificata per esporre gli elementi di ponte Sopra: 16.Nuova mascherina in silicone trasparente 17.Fibre a trama frame posizionate 18.Dopo la pressatura La struttura, dopo essere stata sollevata, viene rifinita con frese diamantate o a taglio incrociato; il box viene modificato ( in taluni casi se ne realizza uno nuovo) per esporre completamente le sup. vestibolari e linguali degli elementi di ponte (Figg.14,15), quindi si realizza la II mascherina in silicone trasparente; è possibile eseguire una ulteriore tecnica di stampaggio che permette di realizzare una sola mascherina, ma in questo caso avrebbe reso difficoltoso il posizionamento delle fibre pontic lunghe (Fig.16). La struttura in pontic viene sabbiata con Al2O3 tipo 100 a max 1 bar, poi Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale 109

6 In alto: 19.Travata rifinitura 20.Inizia la stratificazione delle masse Sopra: 21.Liner e internal stain 22.Alcune fasi In basso: 23.Modellazione completata 24.Gel per lo strato inibito applicato e cottura con luce e calore 110 Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale

7 In senso orario: 25.Rifinitura e riposizionamento (su master duplicato) 26.Lucidatura con gommini e spazzole 27.Manufatto ultimato su modello 28.Splintaggio Estetico Funzionale trattata con liquido reticolante, su di essa si dispongono un secondo tipo di fibre, frame, costituite da una trama ad intrecci diagonali. Quindi vengono stampate come le precedenti (Figg.17,18). La struttura ora polimerizzata segue il medesimo trattamento, quindi rifinitura con frese, sabbiatura e condizionamento superficiale con silano (Fig.19). Si può ora iniziare la fase di modellazione e stratificazione delle masse estetiche (è possibile anche aiutarsi con semplici tecniche di stampaggio) che si conclude con la polimerizzazione duplice, luce + calore (Figg. da 20 a 24). Dopo aver controllato il corretto alloggiamento si completa la rifinitura del manufatto, le zone interstiziali e quelle in prossimità della gengiva sono lucidate a specchio (Figg. da 25 a 28). Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale 111

8 Grazie alla garanzia della tecnica di cementazione adesiva (Figg. da 29 a 31), avendo effettuato tutte le preparazioni in smalto abbiamo reintegrato gli elementi mancanti, stabilizzato i rimanenti, in tempi veramente ridotti e con un manufatto protesico funzionale ed estetico. Il rispetto dei tessuti molli è assicurato grazie anche alle preparazioni, che sono spragengivali, quindi è possibile attuare un corretto protocollo di igiene orale con molta semplicità. Con questo dispositivo si ampliano le possibilità di scelta della tipologia di dispositivi medici disponibili e proponibili ai clienti / pazienti. Proprio questi ultimi sono maggiormente orientati su protesi conservative, che siano di tipo inamovibile e che rendano possibile preservare tessuto dentale grazie a preparazioni mini-invasive. BIBILIOGRAFIA Miceli G.P., Riabilitazioni mininvasive. da Reflect, 01/04 Ferri C., FRC Vectris Pontic lungo nuove opportunità. da Lab & Competence, 6 sett Megne P.,Belser U., Restauri adesivi in ceramica dei denti anteriori approccio biomimetico. Quintessenza Edizioni 2003 Goehring TN, Peters OA, Lutz F. Marginal adaptation of inlay-retained adhesive fixed partial dentures after mechanical end thermal stress: an in vitro study. J. Prosthet Dent 2001;86: Krejci I, Boretti R.,Gezendanner P., Luz F.,Adhesiv Crowns and fixed partial dentures fabricated of ceromer/frc: Clinical and laboratory procedures. Pract Periodontics Aesthet Dent 1998; 10: Report, Adoro in focus scienza dei materiali applicata ai compositi da laboratorio, Report n 15 ago. 2004, Dip. Ricerca & Sviluppo della Ivoclar Vivadent AG, FL-9494 Schaan/Liechtenstein Korber K.H., Korber S., Lubwig K., Analisi sperimentali sull effetto di irrigidimento di armature per ponti Vectris rinforzate con Ceromer Targis, da La Quintessenza Odontotecnica, 3/97 Dall'alto: 29.Fase di cementazione 30.Visione dall alto subito dopo la cementazione 31.Visione frontale 112 Luigi De Stefano - Maurizio De Stefano, Splintaggio Estetico Funzionale