Le insidie del reverse charge rimaste irrisolte. ODCEC Civitavecchia, 5 Giugno 2015 Nicoletta Mazzitelli, Dottore Commercialista

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1 Le insidie del reverse charge rimaste irrisolte ODCEC Civitavecchia, 5 Giugno 2015 Nicoletta Mazzitelli, Dottore Commercialista

2 Reverse charge ex art 17 secondo e quarto comma DPR 633/72 (artt. 194 e 196 Dir. 2006/112): Omessa effettuazione del reverse charge: violazione formale? cfr Sentenza Cassazione 13 marzo 2015, n e 15 aprile 2015 n che recepiscono i principi stabiliti dalla CGE nella sentenza del 11 dicembre 2014 (caso C-590/13) Accertamenti su stabili organizzazioni occulte di soggetti non residenti 06/07/2015 Titolo documento 2

3 La Corte di giustizia, con sentenza dell'11 dicembre 2014 (C-590/13), ha fornito il seguente responso sulle questioni proposte: «Gli articoli 18, paragrafo 1, lettera d), e 22 delta sesta direttiva 77/388/CEE del Consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra di affari - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme, come modificata dalla direttiva 91/680/CEE del Consiglio, del 16 dicembre 1991, devono essere interpretati nel senso che tali disposizioni dettano requisiti formali del diritto a detrazione la cui mancata osservanza, in circostanze come quelle oggetto del procedimento principale, non può determinare la perdita del diritto medesimo». 06/07/2015 Titolo documento 3

4 Reverse charge ex art. 17, sesto comma, DPR 633/72 (art. 199 Dir. 2006/112) L art. 199 Dir. 2006/112 dà agli Stati membri la possibilità di prevedere il meccanismo del reverse charge per prestazioni di servizi di costruzione, inclusi i servizi di riparazione, pulizia, manutenzione, modifica e demolizione relative a beni immobili consegna di lavori immobiliari messa a disposizione di personale per l esecuzione delle attività di cui ai punti precedenti cessioni di beni immobili (in caso di opzione del cedente per la tassazione) cessioni di materiali di recupero, di materiali di recupero non riutilizzabili in quanto tali, di materiali di scarto industriali e non industriali, di materiali di scarto riciclabili, di materiali di scarto parzialmente lavorati, di avanzi e relative cessioni e prestazioni cessioni di beni dati in garanzia da un soggetto passivo ad un altro soggetto passivo in esecuzione di questa garanzia cessioni di beni successive alla cessione del diritto di riserva di proprietà ad un cessionario che esercita tale diritto cessione di beni immobili in una vendita giudiziale al pubblico incanto da parte di un debitore giudiziario 06/07/2015 Titolo documento 4

5 Confrontiamo il testo della direttiva prestazioni di servizi di costruzione, inclusi i servizi di riparazione, pulizia, manutenzione, modifica e demolizione relative a beni immobili con il nuovo art. 17, sesto comma, lett. a-ter) del DPR 633/72 prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici. 06/07/2015 Titolo documento 5

6 Servizi di costruzione Solo alcuni servizi relativi a edifici I servizi di costruzione nella lett. a) 06/07/2015 Titolo documento 6

7 immobili edifici 06/07/2015 Titolo documento 7

8 Servizi di costruzione, inclusa la pulizia Servizi di pulizia 06/07/2015 Titolo documento 8

9 Manutenzione e Riparazione immobili installazione (manutenzione e riparazione?) impianti 06/07/2015 Titolo documento 9

10 Reverse Charge e Split Payment Prestazione di servizi di cui al sesto comma, lett. a ter), dell art. 17 effettuata nei confronti di un ente cui si rende applicabile il regime dello split payment Prevale il reverse charge se l ente è soggetto IVA e acquista servizio nell ambito attività IVA 06/07/2015 Titolo documento 10

11 Reverse Charge e Split payment Prestazione di servizi di cui al sesto comma lett a ter) dell art. 17 effettuata nei confronti di un ente cui si rende applicabile il regime dello split payment Si applica lo split payment se l ente non è soggetto IVA ovvero non acquista servizio nell ambito attività IVA 06/07/2015 Titolo documento 11

12 PALLETS cicli di utilizzo successivi al primo tale espressione si riferisce a tutte le fasi successive alla prima immissione in commercio del pallet nuovo; ciò in quanto il bene essendo normalmente sottoposto al trasporto, magazzinaggio, selezione, etc. è di fatto un bene recuperato ad un ciclo di utilizzo successivo al primo; conseguentemente, tutte le fasi di rivendita successive alla prima andranno assoggettate al regime dell inversione contabile. Sembrerebbe che la sola cessione del pallet (nuovo) da parte del produttore sarà assoggettata ad IVA 22% (Cfr. modifica apportata dalla Legge di Stabilità alla Tabella A, parte III, n. 98 allegata al d. P. R. n. 633/1972), mentre il primo acquirente di tale bene dovrà procedere alla cessione del medesimo attraverso l applicazione del meccanismo di inversione contabile previsto dall art. 74, co. 7, d. P.R. n. 633/ /07/2015 Titolo documento 12

13 PALLETS il pallet viene ceduto unitamente ai prodotti Si rende applicabile l art.12, d. P.R. n. 633/1972 in forza del quale l imballaggio, il confezionamento, la fornitura di recipienti o contenitori e le altre cessioni accessorie ad una cessione di beni, effettuati direttamente dal cedente o prestatore ovvero per suo conto e a sue spese, non sono soggetti autonomamente all imposta nei rapporti fra le parti dell operazione principale. Sul punto, l Agenzia delle Entrate (Cfr. Ris. n. 10/E/2002) ha chiarito che qualora gli imballaggi siano ceduti insieme alla merce che contengono, senza pattuirne la resa, la cessione degli imballaggi ha natura di operazione accessoria e, pertanto, i relativi corrispettivi concorrono a formare la base imponibile dell'operazione principale (ossia, della cessione della merce), ai sensi dell'art. 12 del D.P.R. n. 633 del 1972, sempre che l'operazione accessoria sia effettuata direttamente dal cedente o per suo conto e a sue spese. Si applica, pertanto, alla cessione accessoria la stessa aliquota IVA della cessione principale. 06/07/2015 Titolo documento 13

14 PALLETS PREVISTA NEL CONTRATTO UNA FACOLTA DI RESA: qualora il cliente decida di avvalersi di tale facoltà restituendo il pallet, il fornitore potrebbe operare una nota di variazione ex art. 26, co. 2, d. P. R. n. 633/1972. Sul punto, con Risoluzione n. 85/E/2009 l Agenzia delle Entrate ha chiarito che: la possibilità di operare la nota di variazione ex art. 26, co. 2, d. P. R. n. 633/1972 nel caso di reso di beni in esecuzione di apposita clausola contrattuale era già stata riconosciuta con Ris. N /E/1975; nello specifico, la facoltà di resa delle palette prevista nel contratto può configurare una clausola risolutiva parziale apposta al contratto di compravendita, avente natura potestativa (ossia dipendente dalla volontà di una delle parti), in quanto la resa delle palette è stabilita nell interesse del cliente e costituisce per quest ultimo una facoltà ; detta clausola può, dunque, costituire il presupposto al verificarsi del quale (i.e. alla data di restituzione delle pallet), è possibile operare la variazione ex dell art. 26, co. 2, d. P.R. n. 633/1972, rettificando quanto già fatturato e contabilizzato. 06/07/2015 Titolo documento 14

15 PALLETS NEL CONTRATTO NON E PREVISTA UNA MERA FACOLTA DI RESA: nel caso in cui nel contratto stipulato senza pattuire l obbligo di resa dei pallets, non sia i prevista neppure una mera facoltà di resa, non sembrerebbe possibile nell ipotesi di restituzione dei pallet - procedere all emissione di una nota di variazione (se non a fronte di un sopraggiunto accordo tra le Parti; in tal caso la nota di variazione dovrebbe essere emessa nel termine di un anno). La restituzione del bancale in legno da parte del cliente potrebbe configurare una retrovendita ; in tale ultima ipotesi, sarà, quindi, il cliente ad emettere fattura nei confronti del fornitore iniziale con applicazione del reverse charge 06/07/2015 Titolo documento 15