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2 PREMESSA Nel presente capitolo si vanno ad identificare le principali operazioni messe in atto per la realizzazione degli impianti che determineranno la produzione di materiali terrigeni di risulta e/o altri materiali al fine di valutare, sin da questa fase, le opzioni gestionali applicabili ai materiali di risulta. Come anticipato nella descrizione delle opere dei vari cantieri operativi messi in atto per la realizzazione dell opera, queste le operazioni generanti materiali di risulta che saranno adottate: - Scavo tradizionale all aperto; - Disboscamento e decespugliamento delle porzioni di sponda non rivestite, con estirpazione delle ceppaie e eliminazione delle radici; Tale capitolo normalmente fondamentale nei piani di cantiere risulta decisamente semplificato dalla presenza di un'area di proprietà consortile adibita a Centro di Stoccaggio ove è possibile utilizzare una vasta area di oltre mq per lo stoccaggio del materiale (qualora riutilizzabile ai sensi di legge). La determinazione della gestione dei materiali di demolizione o di scavo avverrà ai sensi di legge. Le terre e rocce in esubero provenienti dallo scavo suolo per la realizzazione dell opera di cui sopra, possono essere riconducibili, da un punto di vista normativo, a due distinti regimi normativi di riferimento: articolo 186 D.lgs. 152/2006, che detta le norme di gestione in materia di terre e rocce da scavo. La gestione dei materiali di scavo secondo il presente regime normativo è possibile qualora vengano rispettate tutte le condizioni individuate dallo stesso articolo 186; regime rifiuto, ossia quello dettato dalla legislazione specifica in materia di rifiuti (D. Lgs. n. 152/2006, D.M. 05/02/1998 e s.i.m.). La gestione dei materiali di scavo secondo la presente normativa si rende necessaria nel caso in cui non sussistano le condizioni per l esclusione dal presente regime normativo - gestionale. La gestione delle terre e rocce da scavo provenienti dalla realizzazione dell opera, prevede, in entrambi i casi sopraesposti, l obbligo dell attivazione di procedure di controllo ed analisi chimiche di classificazione che siano funzionali al corretto inquadramento del regime di riferimento.

3 Le ipotesi percorse, per l opera in progetto, sono quelle di gestire la maggior parte possibile dei materiali di scavo in esubero in regime di non rifiuto. In tale direzione, quindi, è stata indirizzata la gestione delle attività di caratterizzazione chimicofisica dei terreni che saranno oggetto di scavo. SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO MODALITÀ DI ESECUZIONE Gli scavi tradizionali sono eseguiti esclusivamente mediante il ricorso a mezzi meccanici, senza l impegno di altre metodologie di scavo che possono dare luogo a fenomeni di inquinamento/contaminazione del materiale estratto o che prevedono l uso di additivi o sostanze chimiche. La natura meccanica dello scavo, eseguita con tale metodo, suggerisce una gestione del materiale di risulta in ambito di terra e roccia da scavo, esclusa dall ambito normativo dei rifiuti. CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE E ALTERNATIVE GESTIONALI I materiali derivanti da scavi tradizionali all aperto sono costituiti da terreni naturali (o lievemente antropizzati da attività agricole, selvicolturali etc) e rocce. La giacitura di tali materiali ne influenza direttamente le caratteristiche merceologiche, dalle quali dipende direttamente la gestione operativa. Si rammenta, infatti, che, salvo particolari condizioni riscontrabili esclusivamente in fase di esecuzione dei lavori, i materiali prodotti da scavi all aperto in tradizionale non potranno essere contaminati in alcun modo dalle stesse operazioni di scavo. Ciò premesso si ritiene che il materiale terrigeno di risulti potrà essere gestito in qualità di terra e roccia da scavo escludibile (qualora sia verificata la sussistenza delle caratteristiche chimico-fisiche del materiale previste dall art. 186 del D.Lgs. n. 152/2006 smi) dal regime di rifiuto, oltre che per reimpieghi in opera.

4 DISBOSCAMENTO E DECESPUGLIAMENTO Tale attività verrà eseguita mediante l'utilizzo di mezzi meccanici e/o mezzi manuali a seconda delle necessità dovute all'area di cantiere. Essendo il materiale vegetale proveniente dal decespugliamento classificato come rifiuto biodegradabile ai sensi del codice CER , l'impresa esecutrice non è tenuta a particolari accorgimenti in merito a tale materiale di risulta. Tutti i materiali provenienti dalle citate attività, nella misura possibile, verranno stoccati all'interno dell'are "Centro Stoccaggio" consortile sito in Via delle Rose, come rappresentato nel grafico allegato alla presente. ALTRI MATERIALI DA SCAVO NON ESCLUDIBILI DAL REGIME DI RIFIUTO In alternativa alla gestione delle terre e rocce da scavo in regime di non rifiuto, qualora non siano soddisfatti i requisiti enunciali al paragrafo precedente o, diversamente, per materiali prodotti da attività di scavo/demolizione non assimilabili alle terre e rocce da scavo (terre contaminate, terre miste a rifiuti, demolizioni etc), esse debbono essere gestite univocamente in regime di rifiuto. In questo caso i prodotti delle attività di scavo/demolizione possono essere classificati con i relativi codici CER in funzione della pericolosità o meno del rifiuto stesso I materiali così classificati potranno essere destinati ad impianti autorizzati ai sensi degli artt. 208 e 216 del D. Lgs. n. 152/2006 s.m.i., come di seguito esplicato: - impianti, fissi o mobili, autorizzati ai sensi dell art. 216 del d.lgs. 152/2006 per l esecuzione di operazioni di recupero (operazioni identificate con la lettera R di cui all Allegato C, Parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006 smi) ai sensi del: a) D.M. 05/02/1998, come integrato da D.M. n. 186/2006, nel caso dei rifiuti non pericolosi; b) D.M. n. 161/2002 nel caso dei rifiuti pericolosi;

5 - autorizzazione ai sensi dell art. 208 del D. Lgs. 152/2006 (già artt. 27 e 28 del previgente d.lgs. n. 22/1997) per l esecuzione di operazioni di recupero (operazioni identificate con la lettera R di cui all Allegato C, Parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006 smi) o di smaltimento (operazioni identificate con la lettera D di cui all Allegato B, parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006 smi).

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