Piano di Gestione delle Terre

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2 Indice 1. PREMESSA 2 2. RIFERIMENTI Norme e Raccomandazioni Documentazione tecnica 3 3. DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO Interventi di consolidamento geotecnico Interventi di sistemazione idraulica e paesaggistica 4 4. ASPETTI GENERALI E INQUADRAMENTO NORMATIVO RIGUARDANTE LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO 6 5. RIEPILOGO DELLE VOLUMETRIE PROVENIENTI DAGLI SCAVI 9 6. REPERIMENTO DI INERTI E DEGLI ALTRI MATERIALI Aspetti generali e inquadramento normativo Criteri per il reperimento degli inerti e degli altri materiali GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI 12 TABELLE 13

3 1. Premessa La presente relazione illustra la gestione delle materie connessa alla realizzazione delle opere di consolidamento del dissesto idrogeologico del versante a monte di via Stazione nella città di Ascoli Satriano (FG). Il presente elaborato è redatto nel rispetto delle prescrizioni contenute nella normativa vigente: - Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n Norme in materia ambientale; - D.M. 10 agosto 2012, n Regolamento recante la disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo. Il versante a monte di via Stazione è caratterizzato da una medio-alta pericolosità geomorfologica ed è stato in passato già oggetto di fenomeni gravitativi che hanno reso necessari alcuni interventi volti a tutelare la pubblica incolumità. Una parte di questi, sono stati già realizzati dopo che nel 2009, a causa di continui eventi pluviometrici si è verificata la caduta di sabbia, pietre e terreno presenti nella parte medio bassa e superficiale del versante a ridosso di un fabbricato. Il presente progetto definitivo prevede il completamento delle opere di consolidamento del versante mirate ad interrompere la continua caduta di ciottoli e fango sulla strada, e a mettere in sicurezza gli ammassi di conglomerato presenti sulla porzione di pendio interessata dagli interventi. Di seguito, il presente elaborato va a dettagliare per gli interventi in progetto: 1. le volumetrie dei materiali derivanti dagli scavi connessi alla realizzazione del progetto definitivo degli interventi; 2. le eventuali volumetrie reimpiegate per la realizzazione degli interventi in progetto; 3. le aree di deposito dei materiali prima del loro reimpiego o smaltimento; 4. gli esuberi dei materiali di scarto provenienti dagli scavi e dalle demolizioni previste; 5. descrizione dei fabbisogni di materiali da approviggionare da cava; 6. ricerca degli impianti di smaltimento presenti sul territorio. Pagina 2 di 14

4 2. Riferimenti 2.1 Norme e Raccomandazioni Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n "Norme in materia ambientale" D.M. 10 agosto 2012, n Regolamento recante la disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo D.l. n. 1/ Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività D.l. 69/ Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia L. 98/ Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69. Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia. 2.2 Documentazione tecnica Aggiornamento del Progetto Definitivo di Consolidamento dissesto idrogeologico del versante a monte di via Stazione nel - Lotto II - Elaborati Progetto Esecutivo di Consolidamento dissesto idrogeologico del versante a monte di via Stazione nel - Lotto II - Elaborati. Pagina 3 di 14

5 3. Descrizione sintetica degli interventi in progetto 3.1 Interventi di consolidamento geotecnico Gli interventi di consolidamento geotecnico del versante a monte di via Stazione previsti dal presente progetto esecutivo, sono stati individuati, nel rispetto delle scelte operate dalla Stazione Appaltante e descritte nel progetto definitivo, tenendo conto dei risultati delle verifiche di stabilità illustrate nella Relazione Geotecnica - Studio di Compatibilità Geologica e Geotecnica al PAI e dei pareri degli Enti rilasciati a seguito della Conferenza dei Servizi del giorno 23 giugno Alla luce dei risultati della campagna geognostica eseguita propedeuticamente alle attività di progettazione, queste verifiche hanno consentito di ottenere una maggior consapevolezza della pericolosità geomorfologica che interessa il versante in oggetto, distinguendone i tratti presentanti a maggior rischio. In sintesi, gli interventi di consolidamento prevedono in sintesi: 1. disgaggio e stabilizzazione dei blocchi lapidei mediante chiodatura e sarcitura delle discontinuità con iniezione di malta cementizia in pressione, nel caso delle aree soggette a rischio di caduta massi per crolli e/o ribaltamenti; in alcuni casi i blocchi lapidei sono stabilizzati mediante chiodature medio-profonde; 2. un intervento di chiodatura del terreno (soil nailing) e posa in opera di rete in acciaio. 3.2 Interventi di sistemazione idraulica e paesaggistica Gli approfondimenti eseguiti per la presente progettazione, hanno inoltre indicato la necessità di eseguire interventi finalizzati alla regimentazione idraulica e più in particolare alla protezione contro l'azione erosiva delle acque di ruscellamento. A tal riguardo sono stati previsti i seguenti interventi: - completamento del canale di gronda esistente sulla cresta del pendio oggetto di intervento; - opera di protezione allo sbocco delle acque (quest'ultimo già esistente) a valle della via Stazione, attraverso la realizzazione di materassi antierosivi tipo Reno; Infine, il progetto prevede opere di riqualificazione ambientale e paesaggistica, che si concretizzano attraverso interventi di ingegneria naturalistica, e più in particolare: Pagina 4 di 14

6 - protezione del pendio attraverso biostuoia e idrosemina; - messa a dimora di talee; - palizzata in legno. Pagina 5 di 14

7 4. Aspetti generali e inquadramento normativo riguardante la gestione delle terre e rocce da scavo A norma del comma 1 dell art.186 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., le terre e rocce da scavo possono essere utilizzate per reinterri, riempimenti, rimodellazioni e rilevati, purché: a. siano impiegate direttamente nell ambito di opere o interventi preventivamente individuati e definiti; b. sin dalla fase della produzione vi sia certezza dell integrale utilizzo; c. l utilizzo integrale della parte destinata a riutilizzo sia tecnicamente possibile senza necessità di preventivo trattamento o di trasformazione preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni, e più in generale, ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli ordinariamente consentiti ed autorizzati per il sito dove sono destinate ad essere utilizzate; d. sia garantito un elevato livello di tutela ambientale; e. sia accertato che non provengano da siti contaminati o sottoposti ad interventi di bonifica ai sensi del titolo V della parte IV del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.; f. le caratteristiche chimiche e chimico-fisiche siano tali che il loro impiego nel sito prescelto non determini rischi per la salute e per la qualità delle matrici ambientali interessate ed avvenga nel rispetto delle norme di tutela delle acque superficiali e sotterranee, della flora, della fauna, degli habitat e delle aree naturali protette. In particolare deve essere dimostrato che il materiale da utilizzare non è contaminato con riferimento alla destinazione d uso del medesimo, nonché la compatibilità di detto materiale con il sito di destinazione; g. la certezza del loro integrale utilizzo sia dimostrata. L'impiego di terre da scavo come sottoprodotto, in sostituzione dei materiali di cava, è consentito nel rispetto delle condizioni fissate all'articolo 184-bis. È, infatti, un sottoprodotto e non un rifiuto, qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: Pagina 6 di 14

8 a) la sostanza o l oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che la sostanza o l oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l oggetto soddisfa, per l utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o la salute umana. Dal 21 agosto 2013 è nuovamente cambiata la norma di riferimento per utilizzare come sottoprodotti i materiali da scavo di tutti i cantieri (piccoli compresi). Fanno eccezione solo quelli sottoposti a Valutazione integrata ambientale (di seguito VIA) o Autorizzazione integrata ambientale (di seguito AIA) che per quantitativi superiori ai 6000 m 3 rimangono sottoposti al regolamento di cui al DM 161/2012 che prevede la presentazione del Piano di Utilizzo. Le nuove disposizioni sono contenute nell articolo 41-bis (Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo) del Decreto del fare, convertito nella legge 98/2013, in vigore dal 21 agosto L articolo citato detta nuove disposizioni in materia di terre e rocce da scavo, indicando come gestire i materiali da scavo a cui non si applichi il DM 161. In base all articolo 41 bis i materiali da scavo sono sottoposti al regime di cui all articolo 184-bis del Dlgs 152/2006 (quindi al regime dei sottoprodotti e non a quello dei rifiuti) per qualunque quantitativo, proveniente da cantieri, le cui opere non sono soggette ad AIA o VIA, per quantità inferiori o uguali ai 6000 mc anche per opere soggette a VIA ed AIA. Tutto ciò a condizione che il produttore attesti, attraverso una dichiarazione (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000) alle sedi ARPA territorialmente competenti, alcune condizioni fondamentali, quali, ad esempio, che: - la destinazione di riutilizzo delle rocce e terre da scavo sia certa e determinata, anche presso più siti; - siano rispettate le concentrazioni soglia di contaminazione compatibili con il sito di destinazione e non vi sia pericolo di contaminazione per le acque di falda; - l'utilizzo non comporti rischi per la salute o variazioni negative delle emissioni rispetto alle normali materie prime; Pagina 7 di 14

9 - i materiali da scavo non siano sottoposti a preventivi trattamenti fatta eccezione per la normale pratica industriale. Nell autocertificazione il proponente deve altresì indicare, oltre alla qualità, la quantità di materiali destinati al riutilizzo, il sito di deposito e i tempi previsti per il riutilizzo (indicativamente un anno). Il completo riutilizzo dei materiali da scavo deve essere poi comunicato dal produttore alle sedi ARPA competenti sul territorio. Pagina 8 di 14

10 5. Riepilogo delle volumetrie provenienti dagli scavi Nel prospetto che segue i volumi sono stati considerati tal quali come risultano dalle geometrie di progetto e pertanto nella loro condizione di compattazione naturale in sito: CATEGORIE OPERE PREVISTE IN PROGETTO Disgaggio di materiale roccioso o riprofilatura Perforazioni (diam. 80 mm) per la posa in opera di ancoraggi Scavo di sbancamento per realizzazione di canale di gronda Quantità prodotte (mc) Riutilizzo in sito (mc) Conferimento a discarica o centro di recupero Totale (mc) Pagina 9 di 14

11 6. REPERIMENTO DI INERTI E DEGLI ALTRI MATERIALI 6.1 Aspetti generali e inquadramento normativo L utilizzo di materiale inerte è propedeutico all idoneità dello stesso alle norme vigenti in materia ambientale. Le normative vigenti in materia di terre e rocce da scavo considerate per il presente progetto sono le seguenti: - Decreto Legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i. - DM 161/2012 e s.m.i. - S. O. n 63 della G.U. n 194 del 20 agosto TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69- Art. 41-bis - Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo. Gli aspetti ambientali connessi al reperimento degli inerti riguardano vari aspetti e nello specifico: - Qualità degli inerti rispetto ai limiti previsti dalle norme; il rispetto dei parametri di legge sarà rigoroso e certificato mediante le analisi eseguite presso laboratorio certificato Accredia; - Provenienze degli inerti ai fini della minimizzazione dei consumi di materia prima; - Inquinamento ambientale dovuto alla movimentazione dei mezzi di trasporto. 6.2 Criteri per il reperimento degli inerti e degli altri materiali Si dovrà optare, nel corso dei lavori di cantiere, secondo criteri di reperimento del materiale inerte da preferire secondo la necessità di coniugare il buon esito dei lavori con le condizioni di lavoro, il rispetto del cronoprogramma e l ottemperanza alla normativa vigente. Tali criteri di reperimento valgono anche per il confezionamento del conglomerato cementizio connesso alle opere da realizzare e tengono conto sia del consumo di materia che della movimentazione dei mezzi di trasporto. Pagina 10 di 14

12 I geositi dovranno essere scelti, curando la mitigazione del noise ambientale ricercando una location con minor distanza dall area d intervento (ai fini di un minor percorso, quindi di un minor consumo carburanti, minore emissione di gas-scarico auto), con maggior fruibilità dell impianto nel collegamento con il sito di trattamento con esclusione dell attraversamento cittadino. Da ricerche effettuate, nelle aree circostanti territorio comunale, e entro una distanza di circa km dal cantiere, sono presenti alcuni centri autorizzati all estrazione di materiali da cava. Pagina 11 di 14

13 7. Gestione dei rifiuti prodotti Le tipologie di matrici producibili dalle attività di cantiere, collegate alle operazioni di demolizione, costruzione e scavo, possono essere sintetizzate nelle seguenti categorie: - rifiuti propri dell attività di demolizione e costruzione aventi codici CER 17.XX.XX (Tabella 1); - terreno prodotto dalle attività di escavazione nel corso delle attività di costruzione. In corso d opera, i materiali dovranno essere separati e smaltiti nel seguente modo: in caso di porzioni di terreno ritenute non idonee al riutilizzo, queste saranno conferite a centro recupero autorizzato: da gestire come rifiuto con Codice CER Il trasporto avverrà con formulari e con mezzi autorizzati. Dovranno essere eseguite analisi di caratterizzazione e test di cessione. Se i valori del test di cessione sono fuori dei limiti il materiale sarà gestito con codice CER ma da conferire a discarica per rifiuti speciali non pericolosi con formulari e mezzi di trasporto autorizzati. In caso di presenza di sostanze pericolose, il materiale sarà gestito con codice CER e nel rispetto del Regolamento (UE) N. 1357/2014 del 18 dicembre Ai fini di una mitigazione dell impatto ambientale dovranno essere privilegiati gli impianti di smaltimento ubicati nei pressi dell area di intervento. Da ricerche effettuate, all interno del territorio provinciale, entro una distanza di circa km dal cantiere, sono presenti alcuni centri per lo smaltimento attivi o recupero attivi. Pagina 12 di 14

14 TABELLE Consolidamento dissesto idrogeologico del versante a monte di via Stazione Pagina 13 di 14

15 Tabella 1 Tipologia di rifiuti da cantiere Pagina 14 di 14

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