INDICE TEMATICHE La Bussola Legislativa Il Focus sull Organizzazione L Analisi organizzativa come strumento di valutazione 2 Esperienza di valutazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INDICE TEMATICHE La Bussola Legislativa Il Focus sull Organizzazione L Analisi organizzativa come strumento di valutazione 2 Esperienza di valutazione"

Transcript

1 Genova, 1 Luglio 2010 QUALI ESEMPI SIGNIFICATIVI DI APPLICAZIONE AZIENDALE? ESPERIENZE DI VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO 1 Dott. Massimo Servadio: Psicologo del Lavoro, RSPP, Coordinatore Nazionale AIFOS gruppo di studio sullo stress lavoro correlato, Formatore e Consulente Aziendale in materia di Rischi Psicosociali servadio@webprima.it Dott.ssa Priscilla Dusi: Psicologo del Lavoro, RSPP, Formatore e Consulente Aziendale in materia di Rischi Psicosociali dusi@webprima.it

2 INDICE TEMATICHE La Bussola Legislativa Il Focus sull Organizzazione L Analisi organizzativa come strumento di valutazione 2 Esperienza di valutazione dello stress lavoro correlato

3 LA BUSSOLA LEGISLATIVA D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/09 ACCORDO EUROPEO 08/10/2004 E RECEPIMENTO ITALIANO NORME UNI EN ISO 10075: CARICO DI LAVORO MENTALE LINEE GUIDA ISPESL GUIDA OPERATIVA AZIENDA USLL 21 E 22 REGIONE VENETO LINEE DI INDIRIZZO REGIONE TOSCANA 3 LINEE DI INDIRIZZO REGIONE LOMBARDIA:DECRETO R.L. N GUIDA OPERATIVA COORDINAMENTO TECNICO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO PROPOSTA METODOLOGICA ISPESL MARZO 2010 PROPOSTA INTEGRATIVA ISPESL HSE MAGGIO 2010

4 D. LGS. 81/08 - D.LGS. 106/09 UNICO TESTO DI RIFERIMENTO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Sezione II Valutazione dei rischi Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi Scadenza 1 agosto La valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale.

5 COORDINAMENTO TECNICO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO COORDINAMENTO TECNICO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO La valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato: guida operativa Marzo Coordinatore: Fulvio d Orsi Regione Lazio; Regione Veneto; Regione Marche; Regione Abruzzo; Regione Toscana; Regione Lombardia; Regione Liguria; Regione Emilia-Romagna

6 LE TAPPE DELLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO La particolare natura del rischio stress lavoro-correlato richiede: 1) l utilizzo di strumenti differenti articolati tra loro (e non di strumenti meccanicistici ) 2) la gestione degli interventi correttivi con la partecipazione di tutti gli attori del sistema di prevenzione e protezione (datore di lavoro, dirigenti, preposti, RSPP, RLS, MC, lavoratori) 1. Azioni comunicative ed informative 2. Analisi documentale 3. Azioni formative 4. Valutazione del rischio 5. Gestione del rischio 6. Documento di valutazione dei rischi 6 ECCO DOVE COMPARE IL TERMINE ORGANIZZAZIONE

7 ANALISI DOCUMENTALE Al fine di: Leggere l organizzazione del lavoro (organigramma, flussi produttivi, flussi comunicativi, gestione risorse umane ecc..) Raccogliere gli indicatori aziendali di stress lavoro-correlabili (assenze per malattia, infortuni, turn-over, richieste cambio mansione, ecc..) 7 Avere informazioni sulla gestione della salute e sicurezza in azienda (verbali riunioni periodiche, piani di intervento annuali/pluriennali, relazioni biostatistiche annuali)

8 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Valutazione oggettiva Valutazione soggettiva Report conclusivo Per fotografare la realtà organizzativa e identificare gruppi omogenei di lavoratori aventi caratteristiche comuni in merito ai fattori di rischio organizzativo (osservazione diretta con report, check-list, job analysis) Comprende: indagine della percezione soggettiva dello stress lavoro-correlato su gruppi omogenei, attraverso la valutazione delle dimensioni lavorative critiche percepite, delle risorse individuali/di gruppo fruibili e dei disturbi psicofisici stress lavoro-correlato Contenente la definizione dei livelli di rischio (basso-medio-alto), a livello aziendale o per gruppo omogeneo, e gli interventi preventivi/protettivi da adottare 8

9 IL RUOLO DELLO PSICOLOGO DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIONI I cambiamenti che si stanno verificando nelle organizzazioni di lavoro anche sotto l impulso delle nuove tecnologie e la notevole ampiezza dei campi di studio e di intervento richiedono allo psicologo del lavoro e delle organizzazioni di svolgere funzioni e ruoli diversi, in genere più ricchi rispetto al passato: analista del lavoro (conoscenza del ciclo lavorativo nei dettagli essenziali di esperto tecnico (ad esempio, dei rapporti uomo/macchina) di valutatore (ad esempio, degli apprendimenti, delle prestazioni, delle persone, dei risultati di progetti di intervento, ecc.) di facilitatore della vita dei gruppi di consulente, di stimolatore del cambiamento 9

10 UNO STRUMENTO: L ANALISI ORGANIZZATIVA Analisi Organizzativa: possiamo evidenziare i punti fondamentali dell analisi sistemica che hanno rinnovato il concetto tradizionale di organizzazione influenzando in maniera determinante lo sviluppo degli studi successivi: le organizzazioni sono sistemi aperti in continua interazione con l ambiente; l organizzazione è dotata di una molteplicità di scopi e funzioni che implicano a loro volta molteplici interazioni con l ambiente; l organizzazione esiste in un ambiente a sua volta dinamico, composto da altri sistemi e da questo ambiente provengono alcune esigenze e limitazioni per il funzionamento dell organizzazione; i legami tra organizzazioni e ambiente rendono difficile l individuazione dei confini delle stesse, per cui è preferibile parlare di processi di input, trasformazione ed output piuttosto che di dimensioni, forma, struttura. 10

11 LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIO-TECNICI SOTTOSISTEMA DI RAPPORTI FACCIA A FACCIA CON L ESTERNO SOTTOSISTEMA DI COMPITI SOTTOSISTEMA STRUTTURALE SOTTOSISTEMA DI OBIETTIVI SOTTOSISTEMA TECNOLOGICO SOTTOSISTEMA UMANO SOCIALE 11 I principali sottosistemi organizzativi secondo French e Bell Tratto da French e Bell, 1973, tr. It. P. 85

12 LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIO-TECNICI APPROCCIO PSICOSOCIALE I cambiamenti (adattamenti) sono la CONDIZIONE NATURALE, mentre la stabilità è COSTRITTIVA Concezione sistemica dei processi produttivi 12

13 LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIO-TECNICI Organizzazione causa ed effetto delle relazioni tra sistemi 13 Per studiare l organizzazione dobbiamo analizzare la dinamica dei processi di interazione sociale in cui gli individui sono impegnati

14 LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIO-TECNICI Se vogliamo produrre prevenzione, allora dobbiamo produrre miglioramento, dobbiamo far evolvere qualitativamente le dinamiche e le interazione fra: sistema fisico-tecnico (che definiscono l ambiente di lavoro in termini strutturali); sistema culturale (che definisce le modalità, le pratiche, le azioni); sistema psico-sociale (che definisce le caratteristiche di comunicazione, di soddisfazione sul lavoro, il livello di autonomia, la creatività, il coinvolgimento). 14 Le interazioni fra i vari sotto-sistemi ci consentono di verificare la presenza di costrittività all interno del sistema produttivo che possono essere fonte di disagio psico-sociale. In tale contesto organizzativo si colloca la valutazione dello stress collegato al lavoro

15 LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIO-TECNICI Interazioni fra i sistemi 15

16 UNA PRIMA RISPOSTA DEL MANAGEMENT Le aziende per continuare a sopravvivere in un mercato globale dovranno inevitabilmente occuparsi non solo delle condizioni di natura fisica dei lavoratori, ma anche del loro benessere mentale e sociale, cominciando a monitorare quegli elementi di tipo organizzativo che possono influenzarlo. 16 INDICATORI

17 L ANALISI ORGANIZZATIVA: IL GRUPPO DI LAVORO IL GRUPPO DI LAVORO: RESPONSABILE RISORSE UMANE RSPP RLS MEDICO COMPETENTE CONSULENTE ESTERNO ESPERTO DI ANALISI ORGANIZZATIVA IN MATERIA DI STRESS LAVORO CORRELATO 17 La composizione del gruppo di lavoro dipenderà dalle peculiarità dell organizzazione in esame, nello specifico: - Caratteristiche dell organizzazione - Funzioni organizzative presenti

18 L ANALISI ORGANIZZATIVA: IL GRUPPO DI LAVORO La definizione di un gruppo di lavoro efficiente permetterà: - Individuazione degli indicatori strategici e dei sistemi di rilevazione - Ottimizzazione nella raccolta dei dati già disponibili - Professionalità nella successiva interpretazione 18

19 CRITERI DELL ANALISI ORGANIZZATIVA CHIAVI DI LETTURA ED INTERPRETAZIONE: 1. CAPACITÀ DI ANALISI E COMPRENSIONE DEL CICLO PRODUTTIVO AZIENDALE 2. CONOSCENZA DEL RUOLO E DELLA FUNZIONE DEGLI STAKEHOLDERS INTERESSATI: DATORE DI LAVORO, RSPP DIRETTORE R.U. MEDICO COMPETENTE RLS 3.TERMINOLOGIA E APPLICAZIONI CONTESTUALI DI: JOB ANALYSIS, ORGANIGRAMMA, FUNZIONIGRAMMA, COORDINAMENTO SISTEMI DI GESTIONE APPLICATIVI DI GESTIONE RISORSE UMANE 19

20 ANALISI ORGANIZZATIVA: STRUMENTI 1) Nelle aziende a maggiore complessità organizzativa è opportuno condurre la valutazione non considerando l azienda nella sua interezza, ma analizzando i dati per partizione organizzativa o gruppo omogeneo. - Omogeneità = rispetto al soggetto da cui dipende l organizzazione del lavoro (una struttura che fa capo ad una figura dirigenziale) sono da evitare ripartizioni/accorpamenti generici per mansione, categoria professionale ecc. 2) La valutazione degli indicatori oggettivi deve permettere di arrivare alla definizione del livello di rischio (basso-medio-alto) presente in azienda (o ripartizione o gruppo omogeneo) 3) La valutazione soggettiva va introdotta solo nel caso in cui la valutazione degli indicatori oggettivi evidenzi un rischio non basso 20

21 METODO OGGETTIVO: INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori sono informazioni critiche, sintetiche, significative e prioritarie che permettono di misurare l andamento aziendale nei suoi più svariati aspetti 1) Sono informazioni critiche, in quanto su di esse il management opera le proprie scelte; 2) Sono informazioni sintetiche, perché espresse da una variabile semplice o composta; 3) Sono significative, in quando ben rappresentano i fenomeni aziendali alle quali si riferiscono; 4) Permettono di misurare l andamento aziendale, in quanto sono rappresentate da variabili quantitative o qualitative comunque confrontabili Ad ogni indicatore è associata la variabile che ne dà la misura 21

22 METODO OGGETTIVO: INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori possono essere: 1) Numerici 2) Del tipo: presente/assente 3) Del tipo: diminuito/inalterato/aumentato 22

23 FATTORI DI RISCHIO STRESSOGENI CULTURA ORGANIZZATIVA RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE SVILUPPO DI CARRIERA AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO RELAZIONI INTERPERSONALI INTERFACCIA FAMIGLIA/LAVORO CONTESTO LAVORATIVO Scarsa comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo del personale, mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone Incertezza/blocco della carriera, insufficienza/eccesso di promozioni, bassa retribuzione, insicurezza dell impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro Partecipazione ridotta al processo decisionale, carenza di controllo sul lavoro (il controllo, specie nella forma di partecipazione rappresenta anche una questione organizzativa e contestuale di più ampio respiro) Isolamento fisico o sociali, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera 23

24 FATTORI DI RISCHIO STRESSOGENI CONTENUTI LAVORATIVI AMBIENTE DI LAVORO E ATREZZATURE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI CARICO/RITMI DI LAVORO Condizioni fisiche di lavoro, problemi inerenti l affidabilità, la disponibilità, l idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro Monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzazione, incertezza elevata Sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, alti livelli di pressione temporale 24 ORARIO DI LAVORO Lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili, eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali

25 METODO OGGETTIVO: esempio di INDICATORI Stress lavoro correlato A- AREA INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori) B- AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) C- AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) 25

26 L INTERPRETAZIONE DELL INDICATORE UNA VOLTA CHE OTTENGO I DATI DEVO INTERPRETARLI BENCHMARKING: processo continuo di misurazione, mediante il confronto con AZIENDE DELLO STESSO MACROSETTORE ATECO 26 TREND AZIENDALE: comparazione dati dell ultimo triennio

27 IL DUPLICE RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE GENERATRICE DEL RISCHIO GESTIONE DEL RISCHIO 27 La valutazione del rischio deve essere effettuata in tutte le aziende, seppur a livelli differenti, con diversi gradi di approfondimento

28 ESPERIENZE PROFESSIONALI ALCUNE RISPOSTE DEL MANAGEMENT AZIENDALE LE RISPOSTE COMPORTAMENTALI DEL MANAGEMENT AZIENDALE SONO DERIVANTI DAGLI ATTEGGIAMENTI ORGANIZZATIVI ASSUNTI: ESEMPIO DIREZIONE DEL PERSONALE: Circa 25%: diffidenza generale difesa dello status aziendale fastidio per l invadenza nel proprio core insofferenza derivante da un ulteriore fardello normativo timore per le conseguenze dell indagine, dovuta soprattutto ad una carente conoscenza dell argomento 28

29 ESPERIENZE PROFESSIONALI ALCUNE RISPOSTE DEL MANAGEMENT AZIENDALE Circa 65%: - Positività, esame atteso della propria gestione - Gradimento per l euristica informativa derivante dal processo arricchente le relazioni industriali e sindacali - Helping: supporto al miglioramento della propria gestione - Confidenza : derivante da precedenti esperienze (alcune similitudini con l indagine di clima) 29 Circa 10% - Passività, Attesa, Adempimento normativo obbligatorio

30 ESPERIENZE PROFESSIONALI ALCUNE RISPOSTE DEL MANAGEMENT AZIENDALE ALCUNE POSSIBILI SPIEGAZIONI: 1) La valutazione va necessariamente a toccare l organizzazione del lavoro che costituisce il cuore dell azienda 2) Non appaiono esaustivi gli strumenti che consentano una valutazione oggettiva 30 3) Gli orientamenti culturali necessari per riconoscere tale rischio sono ancora poco diffusi

31 CONCLUSIONI IL FOCUS ANALITICO E L ORGANIZZAZIONE COME GENERATRICE DI RISCHIO quegli aspetti di progettazione del lavoro e di organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici o psicologici 1. E L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO A NON ESSERE IDONEA, NON IL LAVORATORE 2. LA VALUTAZIONE VA NECESSARIAMENTE A TOCCARE L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CHE COSTITUISCE IL CUORE DELL AZIENDA GLI ORIENTAMENTI CULTURALI NECESSARI PER RICONOSCERE TALE RISCHIO SONO ANCORA POCO DIFFUSI Quindi: STRESS, LINEE GUIDA MA SOPRATTUTTO TANTA PROFESSIONALITA, COMPETENZA E BUON SENSO

32 ESEMPIO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS-LAVORO CORRELATO 32

33 AZIENDA DEL SETTORE DELLA PRODUZIONE ALIMENTARE CARATTERISTICHE AZIENDALI SETTORE: Produzione alimentare NUMEROSITÀ ORGANICO: 250 persone circa SUDDIVISIONE IN SETTORI AZIENDALI: 7 REPARTI REGIONE: Sede distaccata in Liguria 33

34 OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE Individuare le eventuali aree aziendali e/o gli eventuali luoghi di lavoro a rischio stress lavoro-correlato Individuare i principali fattori di stress per ogni macro mansione aziendale, definirne un livello di rischio, ed esaminare se all interno delle medesime sono presenti alcuni gruppi di lavoratori che presentano livelli di disagio differenti; Individuare i gruppi di lavoratori (secondo il criterio della suddivisione in macro mansioni e in aree di lavoro) che necessitano di una valutazione approfondita del rischio stress lavoro correlato; Definire un arco temporale entro il quale si realizzerà l eventuale secondo step di valutazione sulle macromansioni che lo necessitano. 34

35 LE FASI DELLA VALUTAZIONE 1. Valutazione oggettiva Per fotografare la realtà organizzativa e identificare gruppi omogenei di lavoratori aventi caratteristiche comuni in merito ai fattori di rischio organizzativo (osservazione diretta con report, check-list, job analysis) e arrivare a definire il livello di rischio stress (basso-medio-alto) Valutazione soggettiva Indagine della percezione soggettiva dello stress lavoro-correlato su gruppi omogenei, attraverso la valutazione delle dimensioni lavorative critiche percepite, delle risorse individuali/di gruppo fruibili e dei disturbi psicofisici stress lavoro-correlato (strumenti: questionari, focus group, interviste)

36 STEP 1: VALUTAZIONE OGGETTIVA - Analisi documentale - Indicatori oggettivi - Analisi del contenuto e del contesto del lavoro - Data la specificità dell attività aziendale, la numerosità dei dipendenti e la cultura organizzativa di XXX si é scelto di realizzare anche n 5 interviste della durata di circa 45 minuti ciascuna con le seguenti figure aziendali: RSPP RLS Medico Competente Responsabile Risorse Umane Responsabile Produzione FG con Impiegato reparto uffici, 1 Capo reparto Molino, 1 Capo turno Pastificio, 1 Capo turno Confezionamento, 1 Addetto laboratorio, 1 Operaio addetto alla manutenzione, 1 Addetto alla macinazione, 1 Addetto sala macchine

37 FATTORI DI RISCHIO STRESSOGENI INDAGATI Contesto del lavoro Contenuto del lavoro CULTURA ORGANIZZATIVA RUOLO DELL ORGANIZZAZIONE SVILUPPO DI CARRIERA AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO RELAZIONI INTERPERSONALI INTERFACCIA FAMIGLIA/LAVORO AMBIENTE DI LAVORO E ATREZZATURE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI CARICO/RITMI DI LAVORO ORARIO DI LAVORO 37

38 ESITI VALUTAZIONE OGGETTIVA MACRO MANSIONE LIVELLO RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO NECESSITÀ APPROFONDIMENTO VALUTATIVO REPARTO MOLINO ALTO SI REPARTO PASTIFICIO BASSO NO REPARTO CONFEZIONAMENTO ALTO SI LABORATORIO BASSO NO NO REPARTO UFFICI BASSO REPARTO MANUTENZIONE BASSO NO PORTINERIA BASSO NO 38

39 REPARTO MOLINO FATTORI DI STRESS ALTA PRESSIONE LAVORATIVA SOVRACCARICO LAVORATIVO STRUMENTI DI LAVORO RITMI ELEVATI POSTURA VIBRAZIONI POLVERI RELAZIONI INTERNE 39

40 REPARTO CONFEZIONAMENTO FATTORI DI STRESS ALTA PRESSIONE LAVORATIVA RITMI ELEVATI STRUMENTI DI LAVORO POSTURA RIPETITIVITA RELAZIONI INTERNE 40

41 VALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO SECONDO STEP VALUTAZIONE SOGGETTIVA 41

42 DESTINATARI DELL INTERVENTO OPERAI ADDETTI reparto MOLINO (50 dipendenti) OPERAI ADDETTI reparto CONFEZIONAMENTO (20 dipendenti) 42

43 METODOLOGIA UTILIZZATA La seconda fase della valutazione ha previsto la realizzazione di 6 focus group: 4 focus group con il personale del reparto Molino 43 2 focus group con il personale del reparto confezionamento

44 FOCUS GROUP Durante i focus group è stata indagata principalmente la percezione dei lavoratori rispetto agli indicatori di contesto e contenuto del lavoro emersi come potenziali fattori di stress nella prima fase di valutazione

45 AZIONI DI MIGLIORAMENTO Si sono individuate le seguenti azioni di miglioramento (comuni ai due reparti): LIVELLO ORGANIZZATIVO Analisi dei carichi di lavoro e lavoro su turni Verifica adeguatezza strumentazione tecnica Approfondimento rischio polveri LIVELLO DI INTERFACCIA INDIVIDUALE-ORGANIZZATIVO Percorso di coaching individuale per i capi intermedi (capireparto) Formazione sulla gestione dei conflitti 45 LIVELLO INDIVIDUALE Percorso di approfondimento sulla gestione dello stress lavorativo (eventuale per gli interessati)

46 AZIONI DI MIGLIORAMENTO: IN SINTESI FORMAZIONE (finanziata) ANALISI DEI CARICHI DI LAVORO APPROFONDIMENTO ATTIVITÀ DEL SPP 46

47 ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE (finanziate) Gestione del tempo Motivazione Gestione dei conflitti 47 Cultura della sicurezza Stress lavoro correlato (art. 37 D.lgs 81/08)

48 I NOSTRI PROSSIMI CORSI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO ALLA LUCE DELLE ULTIME LINEE GUIDA Valevole come aggiornamento quinquennale/annuale per RSPP/ASPP/RLS/PSICOLOGO/MEDICO COMPETENTE (con rilascio di 13 crediti ECM) 48 Prima edizione: 9 LUGLIO 2010 (8 ORE) Seconda edizione: 22 e 23 Luglio 2010 (16 ORE)

49 SALUTI GRAZIE PER L ATTENZIONE Dott. Massimo Servadio Dott.ssa Priscilla Dusi servadio@webprima.it dusi@webprima.it 49 Piazza Rossetti, 3B/ Genova Tel/Fax: info@webprima.it

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO AZIENDA C.F./P.IVA INDIRIZZO COMUNE Tel. e-mail SETTORE ATTIVITA ASSETTO ORGANIZZATIVO NOMINATIVO E-MAIL TELEFONO DATORE DI LAVORO come da D.Lgs 81/08

Dettagli

Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato (RSLC): Significato e Metodologia. SPP- Stress Lavoro-Correlato 1

Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato (RSLC): Significato e Metodologia. SPP- Stress Lavoro-Correlato 1 Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato (RSLC): Significato e Metodologia SPP- Stress Lavoro-Correlato 1 Che cos è è il Rischio da Stress Lavoro Correlato (SLC) Il D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. stabilisce

Dettagli

- MONITORAGGIO BIENNIO 2011-2012-

- MONITORAGGIO BIENNIO 2011-2012- Pagina 1 di 13 RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO - - ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1-bis, del D.lgs. n. 81/2008, e s.m.i. Revisione DVR Data Causale

Dettagli

GUIDA OPERATIVA PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO GUIDA OPERATIVA. Coordinatore: Fulvio d Orsi (Regione Lazio)

GUIDA OPERATIVA PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO GUIDA OPERATIVA. Coordinatore: Fulvio d Orsi (Regione Lazio) GUIDA OPERATIVA PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO Coordinatore: Fulvio d Orsi (Regione Lazio) Antonia Ballottin (Regione Veneto) Maria Pia Cancellieri (Regione Marche)

Dettagli

RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO

RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO 1 RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO Formazione sicurezza sul lavoro D.Lgs.81/08 s.m.i. STRESS LAVORO-CORRELATO Reazione avversa ad eccessive pressioni o ad altro tipo di richieste. 2 STRESS LAVORO-CORRELATO

Dettagli

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM Come è stata costruita la metodologia Messa

Dettagli

QUESTIONI METODOLOGICHE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO CORRELATO NEL SETTORE SCOLASTICO

QUESTIONI METODOLOGICHE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO CORRELATO NEL SETTORE SCOLASTICO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea magistrale in Scienze Cognitive e Processi Decisionali Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi e Dipartimento

Dettagli

Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare

Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare Convegno: LAVORO E FORMAZIONE PER TUTTE LE ETA Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare Brescia, 11 maggio 2016 Benessere Organizzativo: di cosa si tratta? Definito

Dettagli

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria meccanica Modulo didattico Sicurezza degli impianti industriali Seminario Il documento di valutazione dei rischi (Ing.

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica

La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica SPISAL ULSS 2 - VERONA La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica CHECK LIST DEGLI INDICATORI VERIFICABILI ISTRUZIONI - Ogni scheda ripercorre il volume da pag. 28 a pag. 39 e permette

Dettagli

-PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula

-PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula -PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula CORSO R.S.P.P. MODULO B4 -INDUSTRIA D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 art. 32 coordinato al D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 ed Accordo Stato-Regione del 26 gennaio 2006

Dettagli

Il viaggio CAF in 9 step

Il viaggio CAF in 9 step Il viaggio CAF in 9 step Di che cosa parleremo: - i punti di attenzione sul processo di AV - le azioni da realizzare - gli strumenti - le caratteristiche di un buon RAV I punti di attenzione sul processo

Dettagli

La valutazione delle posizioni al Politecnico di Milano

La valutazione delle posizioni al Politecnico di Milano Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche La valutazione delle posizioni al Politecnico di Milano Dott. Responsabile Servizio Organizzazione e Sviluppo Struttura

Dettagli

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 2. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e

Dettagli

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sezione di Milano Bicocca

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sezione di Milano Bicocca Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Milano Bicocca Corsi di formazione anno 2009 in collaborazione con: Istituto Superiore di Formazione alla Prevenzione 30 NOVEMBRE 2009 Aula (da definire)

Dettagli

RIF. CORSO: 2015-GG-39. Scheda progetto

RIF. CORSO: 2015-GG-39. Scheda progetto RIF. CORSO: 2015-GG-39 Scheda progetto FIGURA PROFESSIONALE Denominazione corso: TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE Durata: 200 Descrizione della figura professionale: Il Tecnico

Dettagli

aspetti legali Rimini, 30 ottobre 2009 Avv. Sara Venturini sventurini@networkais.it C.So Cavour 33 La Spezia

aspetti legali Rimini, 30 ottobre 2009 Avv. Sara Venturini sventurini@networkais.it C.So Cavour 33 La Spezia LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLA PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE ED ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI ALLA LUCE DEL T.U. SULLA SICUREZZA (D.LGS. 81/08 e s.m.) aspetti legali Rimini, 30 ottobre 2009 Avv.

Dettagli

Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE

Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor: Dott. Ing.

Dettagli

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA Scienze e Tecniche Psicologiche CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Psicologia COR Via Sant Agostino, 8 27100 PAVIA - Tel. +39 0382 984218 -

Dettagli

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 ASSE E - PIANO FORMEZ 2013 Progetto pilota Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del ministero dei beni e delle attività culturali

Dettagli

L'esperienza del Progetto Laboratorio FIASO Sviluppo e tutela del benessere e della salute organizzativa nelle Aziende Sanitarie.

L'esperienza del Progetto Laboratorio FIASO Sviluppo e tutela del benessere e della salute organizzativa nelle Aziende Sanitarie. Economia relazionale e sviluppo del potenziale umano. Quale futuro per gli operatori delle moderne Aziende Sanitarie in epoca di crisi? L'esperienza del Progetto Laboratorio FIASO Sviluppo e tutela del

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE Le Aree/Servizi che operano nell'ambito del Sistema di gestione per la qualità del DSU Toscana sono identificate in un apposito organigramma, riportato nel capitolo

Dettagli

Operatore del benessere - Acconciatura

Operatore del benessere - Acconciatura Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale Allegato B al DDG n. 1544 del 22 febbraio 2010 Approvazione degli standard formativi minimi di apprendimento relativi ai percorsi

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

PROPOSTA DI FORMAZIONE:

PROPOSTA DI FORMAZIONE: Centro Interdisciplinare di Promozione della Salute e Formazione Responsabile : Nadia Galler Assistente sanitaria/clinico della formazione PROPOSTA DI FORMAZIONE: IL BENESSERE PERSONALE E PROFESSIONALE

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Per una migliore qualità della vita I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Alessandro Ficarazzo Certiquality 12 febbraio 2015 QUALITY ENVIRONMENT

Dettagli

Premessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE

Premessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE Premessa e obiettivi La valutazione del potenziale rappresenta una metodologia ben precisa che genera diversi strumenti, schematizzati e di facile lettura, per la gestione del potenziale delle persone

Dettagli

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 14. TECNICO AGRICOLO Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori.

Dettagli

-Durata 9 ore- DESTINATARI CONTENUTI ED OBIETTIVI

-Durata 9 ore- DESTINATARI CONTENUTI ED OBIETTIVI Corsi di aggiornamento per Responsabili e Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (rif. Art. 32 del D.Lgs 81/2008) B002 Criteri e metodi per la valutazione dei rischi. Il DVR -Durata 9 ore- DESTINATARI

Dettagli

Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014

Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014 Organismo formativo accreditato presso la Regione Puglia D.D.729/14 DIFFUSIONE DEI RISULTATI Piano Formativo Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014 RICERCA / ORIENTAMENTO / CONSULENZA / FORMAZIONE AL LAVORO

Dettagli

QUESTIONARIO di AUTOVALUTAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

QUESTIONARIO di AUTOVALUTAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO QUESTIONARIO di AUTOVALUTAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Ufficio Sicurezza ed Ambiente Ottobre 2008-1 - Domanda 1: E stato nominato il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

Dettagli

STRESS LAVORO-CORRELATO

STRESS LAVORO-CORRELATO CORSO DI FORMAZIONE 9 maggio 2013 Maria Teresa Riccio medico SPISAL STRESS LAVORO-CORRELATO PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 d.lgs. N 81 Decreto Interministeriale

Dettagli

Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST

Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST Ing. Ciro Esposito Dirigente Generale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La misura delle politiche: controllare la gestione

Dettagli

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale Tecnico riparatore di veicoli a motore Standard formativo minimo regionale Denominazione della figura TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING ISTITUTO COMPRENSIVO Emanuele Falcetti Apice (Benevento) a. s. 2009/2010 MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009

Dettagli

Corso di formazione per RSPP Datore di lavoro

Corso di formazione per RSPP Datore di lavoro Studio di Consulenza e Formazione Consulting Professional Napoli - Corso Arnaldo Lucci 102 Cell. 393.943.81.57 Centro di formazione Riferimenti legislativi D.Lgs. 09 Aprile 2008 n. 81 art. 34 comma 1 Salvo

Dettagli

Il ruolo del medico competente e il compito della sorveglianza sanitaria alla luce della nuova normativa italiana

Il ruolo del medico competente e il compito della sorveglianza sanitaria alla luce della nuova normativa italiana Il ruolo del medico competente e il compito della sorveglianza sanitaria alla luce della nuova normativa italiana Lucia Isolani, SPSAL ASUR Marche ZT9, Macerata 1 Medico Competente e Normativa DPR 303/56

Dettagli

CAT CONFCOMMERCIO PMI soc. consortile a r.l. Ufficio Formazione Via Miranda, 10 tel. 0881/560111 fax 0881/560560 e-mail:

CAT CONFCOMMERCIO PMI soc. consortile a r.l. Ufficio Formazione Via Miranda, 10 tel. 0881/560111 fax 0881/560560 e-mail: FORMAZIONE AREA SICUREZZA E SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO Corso Formazione Datori di lavoro - Responsabili SPP Rischio basso Acquisire elementi di conoscenza relativi alla normativa generale e specifica

Dettagli

Servizi Tecnici nel settore

Servizi Tecnici nel settore Servizi Tecnici nel settore Finanziario e del Terziario Presentazione attività Indice pag. - Chi siamo e cosa facciamo [ 2 ] - Servizi tecnici nel settore Finanziario e del Terziario [ 3 ] - Servizi tecnici

Dettagli

Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine

Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine Chiara Vicario Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine Mansioni note in letteratura Documento di consenso sullo stress SIMLII (2005)

Dettagli

LA SICUREZZA SUL LAVORO: SISTEMA AZIENDALE TRASVERSALE

LA SICUREZZA SUL LAVORO: SISTEMA AZIENDALE TRASVERSALE 1 Dott. Ermanno Pievani LA SICUREZZA SUL LAVORO: SISTEMA AZIENDALE TRASVERSALE 29/01/2009 Milano Convegno ASPESI 2 AGENDA 1. IL QUADRO NORMATIVO 2. SICUREZZA: SISTEMA AZIENDALE TRASVERSALE 3. PIANIFICAZIONE

Dettagli

Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti

Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti Le tre dimensioni dell organizzazione Relazioni Ambiente Attori Adesso siamo qui Contenuti del capitolo L ambiente e i suoi confini L ambiente economico L

Dettagli

Offerta Formativa. La Norma ISO 9001:2000. Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive

Offerta Formativa. La Norma ISO 9001:2000. Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive Scheda n 1 Titolo del corso Offerta Formativa La Norma ISO 9001:2000 Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive Obiettivo del corso Il corso si propone di trasmettere ai partecipanti tutte

Dettagli

Polo Universitario della Provincia di Agrigento

Polo Universitario della Provincia di Agrigento Il benessere organizzativo Scenario normativo Il progetto di creazione di un sistema di indagine periodico sul benessere organizzativo all interno di un Ente nasce dall esigenza di rispettare il comma

Dettagli

LA LEADERSHIP EFFICACE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Crediti formativi ECM n 13

LA LEADERSHIP EFFICACE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Crediti formativi ECM n 13 LA LEADERSHIP EFFICACE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Crediti formativi ECM n 13 Perchè partecipare: per apprendere l arte di superare i tradizionali e schematici modelli di leadership, spesso rigidamente

Dettagli

PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE DEGLI ENTI DELL AREA VASTA DELL UNIONE TERRE DI CASTELLI

PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE DEGLI ENTI DELL AREA VASTA DELL UNIONE TERRE DI CASTELLI Allegato B alla delibera GU n. 31 del 05.04.2012 PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE DEGLI ENTI DELL AREA VASTA DELL UNIONE TERRE DI CASTELLI (art. 48 del decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198) Premessa

Dettagli

HR & Safety at Work. Un legame che crea cultura. Rapporto AiFOS 2015. Relatore: Francesco Naviglio Segretario Generale AiFOS

HR & Safety at Work. Un legame che crea cultura. Rapporto AiFOS 2015. Relatore: Francesco Naviglio Segretario Generale AiFOS HR & Safety at Work Un legame che crea cultura Rapporto AiFOS 2015 Relatore: Francesco Naviglio Segretario Generale AiFOS ROMA, mercoledì 2 dicembre Il Rapporto AiFOS: le precedenti ricerche 2009: La formazione

Dettagli

Cambia prospettiva, scegli la sicurezza

Cambia prospettiva, scegli la sicurezza Cambia prospettiva, scegli la sicurezza www.gmconsultingsicurezza.it SEDE TOSCANA Via Fra Bartolomeo,271 59100 Prato (PO) Tel: 0574.073845 e-mail: gmconsultingtoscana@libero.it SEDE PRINCIPALE Sede Legale:

Dettagli

Syllabus Start rev. 1.03

Syllabus Start rev. 1.03 Syllabus Start rev. 1.03 Modulo 1 Concetti di base della qualità e della soddisfazione del cliente Il seguente Syllabus è relativo al Modulo 1 di EQDL Start, Concetti di base della qualità e della soddisfazione

Dettagli

PIZZANO GAETANO CV EUROPEO

PIZZANO GAETANO CV EUROPEO Nome PIZZANO GAETANO Data di nascita 20/03/1958 ESPERIENZA LAVORATIVA INTERNA Nome e indirizzo del datore di lavoro Date (da - a) 01/01/2012 - in corso Tipo di azienda o settore PUBBLICO AZIENDA USL DI

Dettagli

Manuale e documenti Manuali ed elenchi Documenti per la sicurezza Procedure. Politica della salute e sicurezza dei lavoratori

Manuale e documenti Manuali ed elenchi Documenti per la sicurezza Procedure. Politica della salute e sicurezza dei lavoratori 3.1- Dati societari Nome azienda: Indirizzo sede legale: Provincia: Codice fiscale: Iscr. Reg. Imprese: Telefono: E-Mail: Tipologia azienda: Numero di dipendenti: Città: CAP: Partita IVA: Capitale sociale:

Dettagli

Addetto e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Modulo B3 - Costruzioni

Addetto e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Modulo B3 - Costruzioni PROGRAMMA Addetto e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Modulo B3 - Costruzioni (Art. 32 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 e s.m.i. Accordo Stato Regioni 26/01/2006) Durata 60 ore Date e orari

Dettagli

La valutazione dei rischi e il DVR

La valutazione dei rischi e il DVR Ing. Andrea Govoni 1 Il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi ed elabora il D.V.R.in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competente e previa

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO PER: CONSULENTI H.A.C.C.P. EVENTO E.C.M.

PROGRAMMA DEL CORSO PER: CONSULENTI H.A.C.C.P. EVENTO E.C.M. in collaborazione con: C PROGRAMMA DEL CORSO PER: CONSULENTI H.A.C.C.P. EVENTO E.C.M. Durata del corso Date ed orari Edizione n. 01 TORCHIAGINA DI ASSISI Sede Edizione n. 01 TORCHIAGINA DI ASSISI Date

Dettagli

FORUM DELLE ASSICURAZIONI COME SOSTENERE I COSTI DI UNA SOCIETÀ DI BROKERAGGIO: MODELLI ORGANIZZATIVI E SOLUZIONI GESTIONALI MILANO 1 OTTOBRE 2008

FORUM DELLE ASSICURAZIONI COME SOSTENERE I COSTI DI UNA SOCIETÀ DI BROKERAGGIO: MODELLI ORGANIZZATIVI E SOLUZIONI GESTIONALI MILANO 1 OTTOBRE 2008 FORUM DELLE ASSICURAZIONI COME SOSTENERE I COSTI DI UNA SOCIETÀ DI BROKERAGGIO: MODELLI ORGANIZZATIVI E SOLUZIONI GESTIONALI MILANO 1 OTTOBRE 2008 IL PERCORSO Premessa; Organizzazione e qualità; Controllo

Dettagli

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza MODULO A Unità didattica A7.1a CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.

Dettagli

Risultati attività mappatura dei processi tecnico-amministrativi

Risultati attività mappatura dei processi tecnico-amministrativi Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Risultati attività mappatura dei processi tecnico-amministrativi Venezia, Palazzo Franchetti 13 luglio 2007 Sulla scorta di quanto previsto dalla DGR 2846/06,

Dettagli

REPORT SULL ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI

REPORT SULL ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI REPORT SULL ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI ANNO 2014 1 Indice Analisi dei fabbisogni formativi - Obiettivi del lavoro - Considerazioni - Oggetto dei corsi di formazione offerti da Bio Consult - Premessa

Dettagli

I convegno regionale su Stress Lavoro Correlato: Nuove Normative, Valutazione e Intervento nelle aziende e Istituzioni

I convegno regionale su Stress Lavoro Correlato: Nuove Normative, Valutazione e Intervento nelle aziende e Istituzioni I convegno regionale su Stress Lavoro Correlato: Nuove Normative, Valutazione e Intervento nelle aziende e Istituzioni Valutazione dello Stress L. C. A cura della Dott.ssa Broccolini Oriana Psicologa-psicoterapeuta

Dettagli

Tecnico dei servizi di impresa. Standard della Figura nazionale

Tecnico dei servizi di impresa. Standard della Figura nazionale Tecnico dei servizi di impresa Standard della Figura nazionale Denominazione della figura TECNICO DEI SERVIZI DI IMPRESA Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche

Dettagli

Il comma 2, primo periodo, dello stesso art. 32, citato dal comma 5, recita che:

Il comma 2, primo periodo, dello stesso art. 32, citato dal comma 5, recita che: ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI Modalità formative degli Ingegneri ed Architetti responsabili del servizio prevenzione e protezione (RSPP) (Approfondimenti dell Area tematica

Dettagli

Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. Erasmo da Rotterdam

Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. Erasmo da Rotterdam Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. Erasmo da Rotterdam IPROGEC SRL offre ai propri clienti la gamma più completa di servizi relativi

Dettagli

Questionario ASL Città di Milano per la verifica della organizzazione aziendale della sicurezza - Novembre 2002

Questionario ASL Città di Milano per la verifica della organizzazione aziendale della sicurezza - Novembre 2002 Questionario ASL Città di Milano per la verifica della organizzazione aziendale della sicurezza - Novembre 2002 1. DATI GENERALI 1.1 AZIENDA, RAGIONE SOCIALE 1.2 INDIRIZZO 1.3 DATORE DI LAVORO 1.4 TRATTASI

Dettagli

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 7. TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE. Referenziazioni della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 7. TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE. Referenziazioni della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 7. TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 6. Artigiani, operai

Dettagli

Contabile. Classificazione ATECO 2007 82 - ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE

Contabile. Classificazione ATECO 2007 82 - ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE identificativo scheda: 31-003 stato scheda: Validata Descrizione sintetica Il assicura il trattamento contabile delle transazioni economiche patrimoniali e finanziarie dell impresa, in base alle normative

Dettagli

Sicurezza lavoro & Formazione. www.iprogec.it

Sicurezza lavoro & Formazione. www.iprogec.it Sicurezza lavoro & Formazione Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. Erasmo da Rotterdam Chi Siamo: Iprogec offre ai propri clienti la

Dettagli

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO 1 Nomina del Responsabile servizio prevenzione e protezione In tutte le imprese deve essere nominato il RSPP che può essere: Datore di lavoro

Dettagli

Sorveglianza sanitaria obbligatoria

Sorveglianza sanitaria obbligatoria Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Sorveglianza sanitaria a scuola 5.1a CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI Sorveglianza

Dettagli

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) (Decreto Legislativo coordinato 81/2008 e 106/2009 art. 37, commi 10,11 e art. 47) Durata del corso Corso di 32 ore da svolgersi

Dettagli

Presentazione del rapporto finale di valutazione SROI

Presentazione del rapporto finale di valutazione SROI Progetto "Ritorno al futuro" Fondo UNRRA 2014 Presentazione del rapporto finale di valutazione SROI Padova, Palazzo Moroni 14 Maggio 2015 Il Progetto La Bussola - Ritorno al Futuro Centro Diurno La Bussola

Dettagli

(INAIL 10 dicembre 2003) La qualità della postazione di lavoro come requisito dei processi di e-government. Ing. Claudio Manganelli Componente CNIPA

(INAIL 10 dicembre 2003) La qualità della postazione di lavoro come requisito dei processi di e-government. Ing. Claudio Manganelli Componente CNIPA Ciclo di convegni di studio CNIPA Dalla informatizzazione alla innovazione 2 convegno: La qualità della postazione di lavoro informatizzata del dipendente pubblico (INAIL 10 dicembre 2003) La qualità della

Dettagli

La rappresentanza dei lavoratori: il Rlst

La rappresentanza dei lavoratori: il Rlst La rappresentanza dei lavoratori: il Rlst Bolzano 24 novembre 2011 Gabriella Galli Resp. Ufficio salute e sicurezza Uil nazionale Il rischio nelle microimprese Casi mortali per dimensione aziendale valori%

Dettagli

CHECK LIST PROPEDEUTICA AL PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO 2016 NELLA GESTIONE DELLE TEMATICHE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

CHECK LIST PROPEDEUTICA AL PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO 2016 NELLA GESTIONE DELLE TEMATICHE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO CHECK LIST PROPEDEUTICA AL PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO 2016 NELLA GESTIONE DELLE TEMATICHE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO Per ottemperare all art.28 comma 2 lettera c-d del D.Lgs. 81/2008 modificato

Dettagli

Laurea magistrale in Relazioni di lavoro (LM-77 Scienze economico aziendali) Modena, 29 maggio 2014

Laurea magistrale in Relazioni di lavoro (LM-77 Scienze economico aziendali) Modena, 29 maggio 2014 Laurea magistrale in Relazioni di lavoro (LM-77 Scienze economico aziendali) Modena, 29 maggio 2014 Progetto culturale Il corso di laurea è concepito come esperienza formativa interdisciplinare in materia

Dettagli

VALUTAZIONE DELL DELL IMPATTO IMPATTO DELLA IMPATTO

VALUTAZIONE DELL DELL IMPATTO IMPATTO DELLA IMPATTO LA VALUTAZIONE DELL IMPATTO DELLA FORMAZIONE OSPEDALE EVANGELICO INTERNAZIONALE 1 - Titolo del corso SPERIMENTAZIONE DEGLI AUDIT CLINICI IN UNA REALTA INTERAZIENDALE Bisogno di riferimento Uniformare

Dettagli

Stress - Panorama legislativo

Stress - Panorama legislativo Lo Stress lavoro-correlato La valutazione del rischio stress lavoro correlato Stress - Panorama legislativo Accordo- quadro Europeo 8 ottobre 2004 Art. 28 del D.Lgs. n.81/2008 Valutazione del rischio stress

Dettagli

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano Conoscere le differenze culturali e crescere nell integrazione: modelli comunicativi e processi di costruzione di una rete territoriale integrata Percorso formativo di secondo livello per operatori sanitari,

Dettagli

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO Viene presentata oggi, mercoledì 1 giugno 2011, la nuova edizione del Rapporto sulla Sicurezza e Salute nei

Dettagli

6-12-2012. Approvazione della delibera adottata dall assemblea dei delegati. dell Ente nazionale di previdenza ed assistenza

6-12-2012. Approvazione della delibera adottata dall assemblea dei delegati. dell Ente nazionale di previdenza ed assistenza 6-12-2012 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 285 Approvazione della delibera adottata dall assemblea dei delegati dell Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti

Dettagli

Azione Pegaso 2015. Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Azione Pegaso 2015. Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Sorveglianza sanitaria a scuola Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza SORVEGLIANZA SANITARIA DS e sorveglianza sanitaria 1 2 3 4 5 6 7 8 Individua i rischi che comportano

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

L analisi preliminare

L analisi preliminare 1 5 2 L analisi preliminare 4 3 1 Unità Didattiche 1, 2 Alla fine del modulo sarai in grado di Elaborare un documento di analisi preliminare del piano formativo OBIETTIVI DIDATTICI Descrivere le variabili

Dettagli

Bergamo 14 aprile 2016

Bergamo 14 aprile 2016 Tra stress lavoro correlato e benessere organizzativo. Dalla psicologia delle organizzazioni alle ispezioni dell ASL/ATS L esperienza nella conduzione del Piano di monitoraggio e d intervento per l ottimizzazione

Dettagli

Operatore del legno. Standard della Figura nazionale

Operatore del legno. Standard della Figura nazionale Operatore del legno Standard della Figura nazionale 61 Denominazione della figura Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate OPERATORE DEL LEGNO 6. Artigiani, operai specializzati ed

Dettagli

Operatore alla riparazione dei veicoli a motore. Standard della Figura nazionale

Operatore alla riparazione dei veicoli a motore. Standard della Figura nazionale Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Standard della Figura nazionale 73 Denominazione della figura OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE Indirizzi della figura Riparazione parti e

Dettagli

PG-SGSL 03 Definizione degli obiettivi e dei programmi

PG-SGSL 03 Definizione degli obiettivi e dei programmi Redatta da Data Firma RSPP Verificata da Emissione autorizzata da DL / DG Aggiornamenti e Revisioni Revisione n Oggetto Data 1.0 Prima Stesura 15 aprile 2015 L'originale firmato del documento e la copia

Dettagli

anno 2016-2 semestre

anno 2016-2 semestre Certificato n 2010010200736 06 LUGLIO 1 R.L.S (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) annuale R.L.S. con formazione di base già assolta (min. 32 ore) 1-18 In osservanza dell art. 37 del D.Lgs.

Dettagli

Società di Consulenza e Formazione Aziendale. Carta della Qualità. SINT Formazione

Società di Consulenza e Formazione Aziendale. Carta della Qualità. SINT Formazione Carta della Qualità Gli altri servizi SINT... SINT Formazione Sistemi di gestione per la qualità IS0 9001/17025, l ambiente 14001/ EMAS, la sicurezza OHSAS 18001/Dlgs81, ISO 3834/1090, Consulenza per la

Dettagli

I CORSI COSEFI NELLE VARIE AREE AZIENDALI PERIODO SETTEMBRE DICEMBRE 2016 SETTEMBRE

I CORSI COSEFI NELLE VARIE AREE AZIENDALI PERIODO SETTEMBRE DICEMBRE 2016 SETTEMBRE COSEFI Business School - La formazione di eccellenza I CORSI COSEFI NELLE VARIE AREE AZIENDALI PERIODO SETTEMBRE DICEMBRE 2016 SETTEMBRE Aggiornamento periodico formazione Addetti Antincendio rischio basso

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST Approvato dal Consiglio d Amministrazione con delibera nr. 10 del 10 dicembre 2008 Modificato con Delibera CDA nr 3 del 7 aprile

Dettagli

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO AMBITO COMPETENZE DI BASE N. Abilità del triennio 1A Comprendere testi di diversa tipologia e complessità N.1

Dettagli

POLITICA PER LA QUALITÀ

POLITICA PER LA QUALITÀ La ditta BRATELLI COSTRUZIONI S.R.L. è stata costituita il 16 febbraio 1996 ed il 15 maggio 1996 ha acquisito il ramo d azienda relativo alle costruzioni della ditta Impresa Edile F.lli Bratelli di Bratelli

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 1 Valutazione e gestione del rischio stress correlato V2-22/07/2013 A cura di Emanuela Guarise

Dettagli

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato Benedetta Persechino INAIL Dipartimento Medicina del Lavoro ex ISPESL Bologna, 5 maggio 2011 DIBATTITO/RICERCA/ PROPOSTE METODOLOGICHE

Dettagli

Sorveglianza PASSI: la formazione. Percorsi formativi proposti dal CNESPS per i gestori della sorveglianza PASSI

Sorveglianza PASSI: la formazione. Percorsi formativi proposti dal CNESPS per i gestori della sorveglianza PASSI Sorveglianza PASSI: la formazione. Percorsi formativi proposti dal CNESPS per i gestori della sorveglianza PASSI Avvio PASSI Avvio PASSI Informazione formazione necessaria per avviare il sistema di sorveglianza

Dettagli

LA FIGURA DEL MEDICO COMPETENTE NEL TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO:

LA FIGURA DEL MEDICO COMPETENTE NEL TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: LA FIGURA DEL MEDICO COMPETENTE NEL TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: UN COLLABORATORE INDISPENSABILE PER IL DATORE DI LAVORO Agosto 2008 Presentiamo questo mese un articolo dell'ing.

Dettagli

Quali competenze per lo psicologo scolastico?

Quali competenze per lo psicologo scolastico? Quali competenze per lo psicologo scolastico? Livia Botta Agenzia Scuola Seminario LA PSICOLOGIA SCOLASTICA IN LIGURIA promosso dall Ordine degli Psicologi della Liguria Genova 18 ottobre 2008 Gli psicologi

Dettagli

TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA REGIONE MARCHE D.G.R.

TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA REGIONE MARCHE D.G.R. TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA REGIONE MARCHE D.G.R. n 168/ME/AMB del 02/02/98 (BUR n 17 del 20/02/98) ACUSTICA AMBIENTALE Valutazione previsionale di impatto acustico (ante operam - calcoli previsionali)

Dettagli