PROPOSTA DI PIANO ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA E DELLA PESTE SUINA CLASSICA NELLA REGIONE SARDEGNA ANNO 2006

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1 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITÀ E DELL ASSISTENZA SOCIALE PROPOSTA DI PIANO ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA E DELLA PESTE SUINA CLASSICA NELLA REGIONE SARDEGNA ANNO 2006 maggio

2 1. Identificazione del programma 2. Dati storici relativi all evoluzione delle Pesti Suine 2.1. Peste Suina Africana: evoluzione epidemiologica della malattia in Sardegna 2.2. Peste Suina Classica: evoluzione epidemiologica della malattia in Sardegna 2.3. Popolazione soggetta al programma 2.4. Stabilimenti 3. Descrizione del programma presentato 4. Misure previste dal programma presentato 4.1 Riepilogo delle misure previste 4.2 Coornamento del programma 4.3 Descrizione e delimitazione delle zone geografiche e amministrative in cui sara applicato il programma 4.4 Misure attuate nell ambito del programma Misure e sposizioni legislative concernenti la registrazione delle Misure e sposizioni legislative concernenti l identificazione degli animali Misure e sposizioni legislative concernenti la notifica della malattia Misure in caso conferma della presenza delle pesti suine Misure e sposizioni legislative concernenti le verse qualifiche delle Procedure controllo stabilite dal programma con particolare riferimento alle norme relative alla movimentazione degli animali e al monitoraggio delle o delle zone interessate. Vigilanza Misure e sposizioni legislative concernenti il controllo della malattia Misure e sposizioni legislative concernenti l indennizzo Sorveglianza epidemiologica sui cinghiali - programmi eracazione nei suini selvatici Controllo del pascolo brado Regolamentazione del pascolo nei pascoli comunali e privati Altre misure previste dal programma 5. Descrizione dei costi e dei benefici 6. Dati relativi all evoluzione epidemiologica della malattia negli ultimi cincue anni 7. Obiettivi 8. Analisi dettagliata dei costi del programma 2

3 1. IDENTIFICAZIONE DEL PROGRAMMA Stato Membro: Italia Malattie: peste suina africana e peste suina classica Anni attuazione: Riferimento del presente documento: Dr. Salvatore Montinaro Persona da contattare (nome, numero telefono, Dr. Salvatore Montinaro fax: montisalv@yahoo.it Data invio alla Commissione: 30 maggio

4 2. DATI RELATIVI ALL EVOLUZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLE PESTI SUINE 2.1. Peste Suina Africana: evoluzione epidemiologica della malattia in Sardegna Negli allegati al presente documento sono riportati, sudvisi per Azienda USL, i dati relativi agli esami sierologici eseguiti sui suini domestici, sui cinghiali e al numero dei focolai registrati nel corso degli anni 2002, 2003 e 2004 ANNO 2002 Nel corso dell anno 2002, sono stati agnosticati 11 focolai peste suina africana in Sardegna che hanno interessato tre delle quattro province dell Isola. A parte i focolai Tonara e Baunei, inclusi in territori trazionalmente considerati ad alto rischio, gli altri si sono verificati in zone indenni; in particolare: nel mese gennaio in un allevamento del Comune Siliqua, Azienda USL n 7 Carbonia, (Provincia Cagliari); nel mese aprile in un allevamento del Comune Tempio Pausania (frazione Bassacutena), Provincia Sassari; i restanti focolai si sono verificati tutti, in un periodo compreso tra novembre e cembre, nel Comune Assemini, stretto sanitario Cagliari (Azienda USL n. 8 Cagliari) e nel Comune Decimomannu, in un azienda situata nelle vicinanze della zona protezione precedentemente istituita. Il monitoraggio sierologico è stato condotto su suinicole in tutta l isola cui in Provincia Nuoro. Le sieropositività hanno interessato 7 allevamenti, 5 dei quali ubicati in Provincia Nuoro e 2 in Provincia Sassari, questi ultimi erano compresi nelle zone restrizione delimitate a seguito del focolaio agnosticato nel mese aprile. Malgrado le indagini epidemiologiche eseguite non siano riuscite a chiarire le cause introduzione della malattia in aree libere da infezione, appare molto probabile che l origine sia da attribuire a movimentazione clandestina carni e/o animali. PSA: ESAMI SIEROLOGICI ESEGUITI NEL 2002 NEI SUINI DOMESTICI E FOCOLAI - ANNO 2002 ASL DISTRETTI AZIENDE AZIENDE CAMPIONI CAMPIONI FOCOLAI TESTATE POSITIVE TESTATI POSITIVI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI OLBIA TEMPIO Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI LANUSEI Tot. Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. Prov. OR SANLURI GUSPINI SENORBI CARBONIA IGLESIAS CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. Prov. CA Tot SARDEGNA

5 ANNO 2003 Nel 2003 sono stati agnosticati 12 focolai, tutti in Provincia Nuoro. In particolare 4, in allevamenti situati nel Comune Villagrande Strisaili, azienda USL n 4 Lanusei, e 8 in suinicole dei comuni Orune, (3) Orani (3) e Oliena (2), tutti inclusi nella Azienda USL n 3 Nuoro e appartenenti allo stesso stretto sanitario (Nuoro). Le informazioni epidemiologiche sono state insufficienti a chiarirne le namiche, il reiterarsi casi malattia nelle stesse zone restrizione, pone in evidenza le fficoltà operative correlate all applicazione dei provvementi controllo. Si riportano seguito, a titolo esemplificativo, i tempi insorgenza dei focolai. Orani: focolai a marzo, aprile e luglio Oliena : focolai a maggio (8 e 19) e giugno Villagrande Strisaili focolai ad aprile maggio, giugno e settembre. Lo screening sierologico attuato negli allevamenti presenti nei territori comunali interessati dai provvementi restrittivi può essere così riassunto: Orani: n allevamenti esaminati 74 e n 1 allevamento positivo nel terzo trimestre dell anno Oliena: n allevamenti esaminati 120 e n 2 allevamenti positivi, cui uno nel secondo e uno nel terzo trimestre Villagrande Strisaili n allevamenti esaminati 31 e n 9 allevamenti positivi, variamente stribuiti nel corso dell anno. Il monitoraggio sierologico è stato condotto su un totale 5.903, le sieropositività segnalate, a parte quelle sopra descritte, si riferiscono a: un allevamento del comune Sadali, Azienda USL n 3 stretto sanitario Isili; un allevamento Lotzorai, due Urzulei, uno Baunei e due Girasole inclusi nella azienda Usl n 4 Lanusei. L unico riscontro sieropositività al fuori della Provincia Nuoro si riferisce ad un suino un azienda suinicola del comune Baratili (Provincia Oristano); dall indagine epidemiologica non sono stati raccolti elementi che potessero evidenziare situazione particolare rischio; come misura cautelare è stato applicato lo stamping out nell allevamento. 5

6 PSA: RISULTATI DEI CONTROLLI SIEROLOGICI ESEGUITI E N DI FOCOLAI RISCONTRATI NELL ANNO 2003 ASL DISTRETTO AZIENDE AZIENDE CAMPIONI CAMPIONI FOCOLAI TESTATE POSITIVE TESTATI POSITIVI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL Tot. Prov.OR SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

7 ANNO 2004: Andamento Il 2004 è stato caratterizzato da un andamento prevebile nel corso dei primi cinque mesi dell anno, mentre a partire dal mese giugno si è osservato un picco epidemico, che si è protratto per i tre mesi estivi, per ritornare a livelli normali, alla fine dell anno. Focolai PSA Conteggio JAN 04 MAR 04APR 04 MAY 04 JUN 04 JUL 04 AUG 04 SEP 04 OCT 04NOV 04 DEC 04 Da settembre si è osservato un secondo picco epidemico riferibile all insorgenza nuovi focolai in territori non ancora interessati della Azienda USL n 1 Sassari e 2 Olbia, fortemente correlati nel tempo con un analogo picco epidemico verificatosi in comuni della provincia Nuoro confinanti e/o limitrofi a questi territori. 7

8 PSA: RISULTATI DEI CONTROLLI SIEROLOGICI ESEGUITI NEL PERIODO 01/01/ /12/2004 ASL DISTRETTO AZIENDE CONTROLL. AZIENDE POSITIVE NUOVE AZIENDE POSITIVE CAMPIONI ESAMINATI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL CAMP POS Tot. Prov SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL Tot. Prov.OR SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

9 Distribuzione nel tempo e nello spazio I casi PSA si sono riscontrati in verse aree del territorio regionale, raggiungendo la massima concentrazione nel territorio della Azienda USL n 3 dove nel secondo periodo dell anno si è registrata un incidenza decisamente superiore a quella del territorio delle altre AUSL e anche a quella degli anni precedenti. Il territorio interessato è descritto nelle mappe allegate, ed è riconducibile solo in parte a territori già interessati da casi PSA negli anni precedenti ( ). Il picco epidemico, come si è detto prima, non era atteso e comunque non prevebile attraverso l attività sierosorveglianza effettuata nel corso degli ultimi anni. Dall esame della correlazione dei dati sierologici con quelli dei focolai si può osservare una totale inpendenza dei valori riscontrati, non essendo più i primi in grado prevedere l insorgenza dell evento epidemico come invece è avvenuto fino al Cluster All interno del territorio della ASL 3 Nuoro è possibile inviduare un cluster massima concentrazione focolai che è rappresentato nella mappa allegata, ed è riconducibile ai comuni Dorgali, Oliena, Nuoro ed Orune, nei quali da soli sono stati riscontrati 121 focolai, pari al 49% del totale: Casi primari Dal punto vista epidemiologico, sono da stinguere due gran categorie focolai: I focolai primari, nei quali la malattia si è manifestata per la prima volta in una zona e non riconducibili a precedenti focolai; I focolai secondari, ovvero quelli per i quali sono state evidenziate correlazioni epidemiologiche (contatto, contiguità etc.), con focolai primari; Dei 16 focolai primari osservati nella ASL n. 3, ben 6 sono concentrati nella zona cluster prima descritta. Tipologia allevamenti sede focolaio I focolai primari si sono verificati prevalentemente negli allevamenti ascrivibili alla tipologia produttiva familiare e semibrado, a ciclo chiuso, dato che conferma questo tipo allevamento come quello più a rischio a causa delle frequenti movimentazioni incontrollate. Periodo intercorso tra sospetto ed abbattimento Uno dei fattori che possiamo supporre aver influito nel determinismo dei picchi epidemici osservati è il tempo intercorso tra sospetto e abbattimento. L analisi effettuata è riferita ai soli focolai che sono stati inviduati a seguito sintomatologia, ovvero sono state esclusi dalla valutazione quei casi focolaio riscontrati in allevamenti dove si è 9

10 proceduto all abbattimento senza riscontro sintomatologia, su collegamento epidemiologico e per sospetta contaminazione ai sensi dell art. 7 del D.lvo 54. I dati mostrano che nel periodo corrispondente ai picchi epidemici, si osserva in mea, un numero focolai attivi, significativamente maggiore rispetto ai perio plateau. (Grafico 7) Infatti durante tale periodo, nonostante l applicazione delle misure previste dal RPV in caso sospetto malattia infettiva, si sono registrati ulteriori focolai riconducibili a quelli ancora aperti dove la presenza stessa dei suini malati assicurava il mantenimento della circolazione virale. Dall analisi degli eventi avvenuti durante l anno 2004, e sulla base quanto descritto, si possono trarre le seguenti parziali conclusioni. La prima queste è tipo quantitativo, tesa ad un corretto mensionamento dell evento che si può definire tipo epidemico, in un contesto endemico, almeno per i casi osservati in provincia Nuoro. E stato osservato: aumento dei casi in questa zona endemica, focolai in comuni della provincia Nuoro mai interessati prima da PSA, ffusione successiva al territorio della provincia Sassari. I casi osservati nelle provincie Oristano e Cagliari, e della Azienda ASL n. 2 Olbia, sono da considerare sporaci. E stato possibile inviduare un numero focolai primari tutto sommato non eccessivo, se pur maggiore rispetto agli attesi; a tali focolai primari sono stati correlati sia per contiguità che per contatti retti e inretti un numero elevato focolai secondari. Tale incremento potrebbe essere riferibile all aumentato numero contatti a rischio tra allevamenti, i quali in un normale livello endemia, non avrebbero fatto scattare un evento epidemico tale portata. La concentrazione nel tempo e nello spazio (v. clusters), un numero elevato focolai attivi, primari e secondari, ha però fatto aumentare il rischio complessivo, al punto tale da consentire il trasferimento del virus, probabilmente attraverso la pratica della movimentazione incontrollata animali e oggetti tra allevamenti. In questo contesto si aggiunge il ruolo svolto dalle popolazioni suini allevati clandestinamente nel territorio dove si sono registrati i focolai, per i quali in parte è stato possibile avere evidenza oggettiva della loro presenza. Il ruolo del selvatico non pare essere variato e non è rilevante nel determinismo questo evento epidemico. Infine, l applicazione delle procedure campionamento previste dal manuale agnostica negli abbattimenti eseguiti per sospetta contaminazione ha portato all inviduazione 62 focolai, pari al 25% del totale, che altrimenti non sarebbero stati riscontrati. Infatti in 62 allevamenti dove si è proceduto all abbattimento dei capi presenti per sospetta contaminazione e nei quali non era presente sintomatologia riferibile a PSA, è stato possibile rilevare la presenza del virus (sono stati classificati pertanto come focolai ai sensi della normativa vigente). 10

11 ANNO 2005 Nel corso del primo quadrimestre del 2005 si è assistito ad una progressiva e costante variazione spaziale del fenomeno epidemico che ha progreto, da un lato verso la zona nord orientale dell isola e dall altro si è propagato nella zona centrale-merionale coinvolgendo comuni finora non interessati rettamente dall epidemia del Nel territorio della ASL Sassari si sono registrati n 10 focolai dei quali uno nel selvatico, in un territorio peraltro già interessato nel 2004 da casi nel domestico; gli altri 8 sono stati correlati a precedenti focolai sempre del 2004, mentre un focolaio risulta privo correlazioni epidemiologiche. Nella ASL Olbia si sono presentati nuovi focolai nei territori già interessati dall epidemia del 2004 e dall inizio dell anno ci sono n 9 focolai, uno dei quali registrato in azienda agrituristica. Nella ASL Nuoro si sono registrati n 10 focolai; il fenomeno epidemico sembrava andasse esaurendosi nel territorio maggiormente interessato dall epidemia del 2004, ma dopo due mesi silenzio si è registrato un nuovo caso non collegato epidemiologicamente ai focolai verificatisi in precedenza. Si è poi registrato un caso nel selvatico in una zona attigua al precedente areale zona infetta, che potrebbe essere collegato ad un altro focolaio nel domestico verificatosi nella stessa zona infetta. Nella ASL Oristano si sono verificati, in breve tempo, n 7 focolai; questi n 3 sono stati rilevati durante le visite cliniche previste nella zone protezione e sorveglianza originate dall insorgere del primo focolaio, mentre un altro è stato svelato in seguito ad accertamenti sposti su un suino trovato morto nella zona sorveglianza. 11

12 PSA: RISULTATI DEI CONTROLLI SIEROLOGICI ESEGUITI NEL PERIODO 01/01/ /03/2005 ASL DISTRETTO AZIENDE CONTROLL. AZIENDE POSITIVE NUOVE AZIENDE POSITIVE CAMPIONI ESAMINATI CAMP POS 1 SASSARI ALGHERO OZIERI Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER 4 8 SINISCOLA SORGONO 4 8 ISILI 3 20 Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL Tot. Prov.OR SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA IGLESIAS 2 4 Tot. ASL CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

13 PSA: risultati del monitoraggio sierologico sui cinghiali ANNATA VENATORIA : Cinghiali sieropositivi sono stati riscontrati in particolare nei stretti Sorgono e Nuoro per quanto riguarda la Azienda USL n 3 e, nella Azienda USL n 4, nei territori dei Comuni trazionalmente ad alto rischio. In due cinghiali cacciati nei territori Orgosolo e Urzulei gli esami virologici eseguiti hanno dato esito positivo, ciò sembra confermare la presenza circolazione virale in territori comunali dove il fattore rischio prevalente è rappresentato dal pascolo brado incontrollato. PSA COMUNI CON SIEROPOSITIVITA NEI CINGHIALI DISTRETTO COMUNE N SIEROPOSITIVI NUORO FONNI 5/51 ORGOSOLO 16/71 ARZANA 8/33 LANUSEI ELINI 1/13 ILBONO 2/13 SEUI 8/49 URZULEI 9/90 USSASSAI 1/21 VILLAGRANDE STRISAILI 2/23 ARITZO 4/31 SORGONO BELVI 1/6 DESULO 4/8 TONARA 1/26 TOTALE SARDEGNA 62/435 13

14 ANNATA VENATORIA : Cinghiali sieropositivi sono state riscontrati nei stretti Nuoro e Lanusei. Gli esami virologici hanno dato esito negativo. PSA: RISULTATO DEI CONTROLLI SIEROLOGICI EFFETTUATI SUI CAMPIONI DEI CINGHIALI NOVEMBRE 2002 GENNAIO 2003 Totale campioni sudvisi per provincia: PROVINCIA TOTALE POSITIVI NEGATIVI SASSARI NUORO CAGLIARI ORISTANO Totale campioni sudvisi per USL: ASL TOTALE POSITIVI NEGATIVI ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL PSA COMUNI CON CINGHIALI SIEROPOSITIVI STAGIONE VENATORIA NOVEMBRE 2002 GENNAIO 2003 DISTRETTO COMUNE N SIEROPOSITIVI TOT.CAMPIONI NUORO ORGOSOLO ARZANA 2 10 LANUSEI BAUNEI 1 4 ELINI 2 10 TALANA 1 21 URZULEI 5 60 VILLAGRANDE STRISAILI

15 ANNATA VENATORIA : I cinghiali sieropositivi sono stati riscontrati nei stretti Nuoro e Lanusei. Gli esami virologici hanno consentito il riscontro due cinghiali positivi cacciati nei territori del Comune Urzulei. Questa analisi è utile per fare alcune considerazioni sull andamento epidemiologico che si desume dai risultati dell attività agnostica. Le indagine sierologiche condotte sui campioni cinghiale in Provincia Nuoro nella stagione venatoria hanno evidenziato positività in ca. il 10% degli animali cacciati nei territori del Comune Urzulei. Le stesse percentuali sieropositività si sono evidenziate nei cinghiali pervenuti da alcuni dei comuni limitrofi al precedente (Orgosolo e Fonni). I risultati della sorveglianza sierologica osservata nelle due annate precedenti ( e ) e negli stessi territori sono sostanzialmente dello stesso orne grandezza, e gli esami virologici condotti in parallelo hanno consentito inviduare due animali positivi provenienti dai territori Orgosolo (località Supramonte) e Urzulei (località Marghine). Nei territori dei comuni trazionalmente ad alto richio per peste suina africana (Orgosolo, Desulo, Urzulei, Villagrande Strisaili, Arzana, Baunei) i risultati della prevalenza nei cinghiali rappresentano l incatore una situazione epidemiologica più complessa che vede all origine della persistenza dell infezione l allevamento clandestino del suino che, a causa delle proporzioni elevate ormai raggiunte, si ritiene possa essere la causa più probabile della recrudescenza dei focolai del PSA: RISULTATI DEGLI ESAMI SIEROLOGICI CONDOTTI SUI CINGHIALI ABBATTUTTI NEL CORSO DELLA STAGIONE VENATORI A Totale campioni sudvisi per USL: ASL TOTALE POSITIVI NEGATIVI ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL TOTALI PSA COMUNI CON CINGHIALI SIEROPOSITIVI STAGIONE VENATORIA NOVEMBRE 2003 GENNAIO 2004 ASL DISTRETTO COMUNE N SIEROP. TOT. CAMP. 3 NUORO FONNI 2 20 ORGOSOLO LANUSEI URZULEI 9 99 TOTALI

16 ANNATA VENATORIA : Il primo grafico allegato mostra l andamento della positività sierologica riscontrata nei campioni esaminati in occasione nelle ultime 5 campagne venatorie. Pur in considerazione della esiguità dei campioni in qualche annata, si può apprezzare un trend in minuzione della sieropositività totale. Se osserviamo i dati considerando esclusivamente i campioni provenienti dalle zone appartenenti alla provincia Nuoro il risultato è analogo. Dall analisi dei dati della sierologia, pare potersi escludere una variazione del livello rischio imputabile alle popolazioni selvatiche, anzi pare evidenziarsi un trend negativo nel corso degli ultimi anni. Relativamente alla presunta correlazione tra i casi sieropositività riscontrati nei cinghiali e i focolai riscontrati nel domestico nel corso del 2004, i dati in nostro possesso mostrano assenza correlazione significativa. L annata venatoria inoltre, inizia a novembre e finisce a gennaio ogni anno, pertanto i dati sono da riferire a tale periodo. Se vi fosse stato un aumento della prevalenza dell infezione tale da provocare il contagio alle popolazioni domestiche, in particolare a quelle allevate allo stato semibrado, tale aumento si sarebbe dovuto osservare nella campagna venatoria , ovvero prima dell ondata epidemica Considerando invece che un minimo aumento lo si può osservare solo nella annata , pare invece che l aumento dei casi nelle popolazioni domestiche promiscue col cinghiale, abbia causato il trasferimento dell infezione da queste allo stesso cinghiale, e non viceversa. CONSIDERAZIONI SUI CASI DI PESTE SUINA AFRICANA NEL SELVATICO NEL 2005 Nuovi casi malattia nel selvatico hanno indotto all allargamento della zona infetta del Montarbu Seui, includendo parti importanti dei Comuni Desulo, Tonara ecc. Una nuova zona infetta è stata delimitata attorno al comune Bultei. Secondo schemi abbastanza ben conosciuti, i casi malattia nel selvatico sono stati successivi all introduzione della malattia nei suini domestici, dovuti all esercizio del pascolo brado e alla conseguente promiscuità coi suini selvatici. Da questo punto vista, il stretto della provincia Sassari denominato Goceano presenta delle caratteristiche rassimilabili alle zone più fficili della Provincia Nuoro, sia per motivi tensioni sociali che per ffusione del pascolo brado. 16

17 PSA: STAGIONE VENATORIA CAMPAGNA CINGHIALI ASL DISTRETTO CAMPIONI ESAMINATI CAMPIONI POSITIVI CAMPIONI NEGATIVI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI 2 2 Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI 1 1 Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL 5 0 Tot. Prov.OR 0 6 SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA 2 2 IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI 2 2 QUARTU S.E. MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

18 2.2. Peste Suina Classica: evoluzione epidemiologica della malattia in Sardegna Negli allegati al presente piano sono riportati, sudvisi per Azienda USL, i dati relativi agli esami sierologici eseguiti sui suini domestici, sui cinghiali e al numero dei focolai registrati nel corso degli anni 2002, 2003 e ANNO 2002 Nel 2002 non si sono verificati focolai PSC, positività sierologiche sono state evidenziate in particolare nel Distretto Ozieri (provincia Sassari) dove, a partire dal 1999 si è verificata una recrudescenza della malattia. (ALLEGATO N 15) Nel resto del territorio regionale non si sono registrate che sporache positività sierologiche Il monitoraggio sierologico, nel corso del 2002 ha interessato complessivamente in tutta l Isola. PSC: ESAMI SIEROLOGICI ESEGUITI NEL 2002 E NUMERO E LOCALIZZAZIONE DEI FOCOLAI ASL DISTRETTI AZIENDE TESTATE AZIENDE POSITIVE CAMPIONI TESTATI CAMPIONI POSITIVI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI OLBIA TEMPIO Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI LANUSEI Tot. Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. Prov. OR SANLURI GUSPINI SENORBI CARBONIA IGLESIAS CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. Prov. CA Tot SARDEGNA FOCOLAI 18

19 ANNO 2003 Nel corso del 2003 si è verificato un unico focolaio in un allevamento familiare 13 animali nel Comune Ardara, Azienda USL n 1, stretto Ozieri. (ALLEGATI 16-18) Da un punto vista agnostico non è stato possibile applicare quanto previsto dalla normativa vigente a causa della cattiva qualità degli organi recapitati; infatti l inattivazione del virus e la degradazione degli aci nucleici non hanno reso possibile l invio materiale idoneo al CEREP e conseguenza al Centro Referenza Europeo per la PSC per la necessaria caratterizzazione del ceppo virale. Il monitoraggio sierologico del piano effettuato nel corso dell anno in tutta l Isola ha riguardato un totale suinicole, per un totale campioni, le con casi sieropositività sono risultate 52 e 106 i campioni positivi. I tests scriminanti effettuati dal il Centro referenza per le pesti suine Perugia hanno consentito l esecuzione della agnosi fferenziale con altri pestivirus. ASL DISTRETTO AZIENDE CONTROL. PSC: RISULTATI DEI CONTROLLI SIEROLOGICI ESEGUITI NELL ANNO 2003 AZIENDE POSITIVE NUOVE AZIENDE POSITIVE CAMPIONI ESAMINATI CAMPIONI POSITIVI FOCOLAI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL Tot. Prov.OR SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

20 ANNO 2004 Il monitoraggio sierologico eseguito negli allevamenti e nei mattatoi, ha interessato complessivamente suinicole; in 23 allevamenti sono state evidenziate sieropositività per un totale 51 campioni positivi (ALLEGATI 17-18). Si fornisce un quadro riassuntivo sulle positività in allevamento sudvise per Comune e Azienda USL riferimento. ASL DISTRETTO AZIENDE CONTROLL. PSC: RISULTATI DEI CONTROLLI SIEROLOGICI ESEGUITI NEL PERIODO 01/01/ /12/2004 AZIENDE POSITIVE NUOVE AZIENDE POSITIVE CAMPIONI ESAMINATI CAMP POS 1 SASSARI 198 / / 2859 / ALGHERO OZIERI Tot. ASL OLBIA 264 / / 1327 / TEMPIO 149 / / 888 / Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO 65 / / 452 / ISILI Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL Tot. Prov.OR SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL CARBONIA 11 / / 461 / IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI QUARTU S.E MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA FOCOLAI 20

21 PSC: risultati del monitoraggio sierologico sui cinghiali Annata Venatoria : A partire dal 1999, anno inizio dell epidemia PSC nel stretto Ozieri era stato selezionato, a seguito del riscontro un cinghiale positivo al virus della PSC, un areale infetto nel quale sono state attuate una serie misure controllo e attività stuo che miravano a definire i fattori rischio alla base della ffusione della malattia. L estensione dell area infetta era stata determinata in accordo ai criteri generali stabiliti dal documento n XXIV/B3/R09/1999 elaborato in sede comunitaria. Dei 291 campioni cinghiali pervenuti dal stretto sanitario Ozieri, 42 sono risultati positivi. Le restanti positività sierologiche sono state rilevate nei stretti sanitari Nuoro e Sorgono, appartenenti alla azienda USL n 3 Nuoro e, nella Azienda USL n 4 Lanusei. PSC: RISULTATO DEI CONTROLLI SIEROLOGICI EFFETTUATI SUI CAMPIONI DEI CINGHIALI NOVEMBRE 2001 GENNAIO 2002 Totale campioni sudvisi per provincia: PROVINCIA TOTALE POSITIVI NEGATIVI SASSARI NUORO CAGLIARI ORISTANO Totale campioni sudvisi per USL: ASL TOTALE POSITIVI NEGATIVI ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL PSC COMUNI CON CINGHIALI SIEROPOSITIVI DISTRETTO COMUNE N SIEROPOSITIVI OZIERI BONO 2/15 BOTTIDA 1 /4 BUDDUSO 2/59 BULTEI 9/36 PATTADA 25/94 SORGONO GADONI 2/22 NUORO ORGOSOLO 6/82 SEUI 9/49 LANUSEI URZULEI 3/90 USSASSAI 2/21 VILLAGRANDE STRISAILI 3/23 21

22 Annata Venatoria : Il proseguo delle attività monitoraggio sierologico nel stretto Ozieri, ha consentito valutare l andamento della sieroprevalenza alla luce dei risultati dell attività stuo condotta sulla namica popolazione; tale attività è stata eseguita nell ambito un progetto ricerca finanziato dal Ministero della Salute il cui obiettivo finale era rappresentato dall inviduazione fattori rischio all origine della persistenza delle infezioni pestose in Sardegna. Si riportano nel paragrafo successivo le considerazioni finali. Totale campioni sudvisi per provincia: PROVINCIA TOTALE POSITIVI NEGATIVI SASSARI NUORO CAGLIARI ORISTANO Totale campioni sudvisi per USL: ASL TOTALE POSITIVI NEGATIVI ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL STAGIONE VENATORIA NOVEMBRE 2002 GENNAIO 2003 DISTRETTO COMUNE N TOT. CAMPIONI SIEROPOSITIVI OZIERI ANELA 3 10 BENETUTTI 1 75 BUDDUSO 1 43 BULTEI 9 47 NULE 1 32 ILLORAI 2 27 PATTADA 8 52 TEMPIO TRINITA D AGULTU 1 79 NUORO ORGOSOLO 1 56 ARZANA 1 10 LANUSEI URZULEI 2 64 VILLAGRANDE 4 73 STRISAILI CAGLIARI MONASTIR

23 Annata Venatoria : Dei 218 campioni cinghiale pervenuti dal Distretto sanitario Ozieri, solo sette sono risultati positivi, il che sembra incare un miglioramento della situazione epidemiologica rispetto al picco epidemico del 1999 pur con le limitazioni derivanti dall esame dei principali fattori rischio seguito riassunte. Anche nel corso dell anno riferimento si evidenzia nei stretti sanitari Nuoro e Lanusei una situazione stabilità relativamente alle sieropositività agnosticate nei confronti delle quali appare inspiegabile la totale assenza focolai da più due anni. Totale campioni sudvisi per USL: ASL TOTALE POSITIVI NEGATIVI ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL ASL TOTALI PSC COMUNI CON CINGHIALI SIEROPOSITIVI ASL DISTRETTO COMUNE N SIEROP. TOT. CAMP. 1 ALGHERO PUTIFIGARI 11 OZIERI ANELA 1 9 BENETUTTI 81 BONO 12 BUDDUSO 8 BULTEI 3 27 ASPORLATU 3 ILLORAI 34 NULE 18 PATTADA 3 15 TOT ASL NUORO FONNI 20 ORGOSOLO 5 76 SINISCOLA LODE 13 ONIFAI 20 TORPE 5 SORGONO ARITZO 14 BELVI 1 DESULO 8 GADONI 1 SORGONO 5 TOT ASL ARZANA 18 BAUNEI 11 ILBONO 7 TALANA 1 25 URZULEI 2 99 VILLAGRANDE S. 21 TOT ASL TOTALE

24 Annata venatoria STAGIONE VENATORIA CAMPAGNA CINGHIALI RISULTATI DEGLI ESAMI SIEROLOGICI PER PSC ASL DISTRETTO CAMPIONI ESAMINATI CAMPIONI POSITIVI CAMPIONI NEGATIVI 1 SASSARI ALGHERO OZIERI 1 1 Tot. ASL OLBIA TEMPIO Tot ASL Tot. Prov. SS NUORO MACOMER SINISCOLA SORGONO ISILI Tot. ASL LANUSEI Tot. ASL Tot.Prov. NU ORISTANO GHILARZA ALES Tot. ASL 5 Tot. Prov.OR 6 SANLURI GUSPINI SENORBI Tot. ASL 6 7 CARBONIA 2 2 IGLESIAS Tot. ASL CAGLIARI 2 2 QUARTU S.E. MURAVERA Tot. ASL Tot.Prov. CA TOT SARDEGNA

25 2.3. Popolazione soggetta al programma N suinicole N suini allevati* Sassari Olbia Nuoro Lanusei Oristano Sanluri Carbonia Cagliari SARDEGNA Zona ad Alto Rischio: circa 7500, capi. 25

26 2.4. Stabilimenti Elenco degli stabilimenti autorizzati all invio carni suine e prodotti a base carne fuori dal territorio regionale ASL 1 Sassari Ragione sociale Tipologia decreto Comune riconosc. Alimu Sarda Prodotti a base 600.1/09/AG /L Sassari Centro Carni Sardegna 2000 s.r.l. Salumificio F.lli Soggiu Macellazione e trasformazione innovative Salumificio La Genuina Salumificio Simula Giovanni Cossu Carni s.a.s. Mura Costantino Floris carne Prodotti a base carne Prodotti a base carne Macellazione e sezionamento Prodotti a base carne Prodotti a base carne Prodotti a base carne Prodotti a base carne del 20/03/ /24486/AG/DE CR/2309 del 23/07/98 608/PSA/822 del 04/12/02 608/PSA/828 del 04/12/02 608/PSA/ /03/03 608/PSA/ /03/03 308/PSA/ /05/03 608/PSA/824 04/12/02 del del del del 1257/L Sassari /L 2883/MS /LP /L /L /L ASl 2 Olbia Ragione sociale Tipologia decreto riconosc. Azara Damaso Prodotti a base 600.6/24486/1240 del /L La compagnia dei mari del nord carne Prodotti a base carne 29/04/ /DECR/PSA/2450 del 09/08/01 Berchidda Tula Ploaghe Ittiri Thiesi Buddusò Comune Olbia 1424/L Arzachena ASl 3 Nuoro Ragione sociale Tipologia decreto riconosc. Salumificio Murru Prodotti e 600.1/144/AG/ /LP preparazioni a del 09/07/96 base carne Faire Prodotti a base 600.6/AG/DECR/ /L Salumificio Fattorie Gennargentu Salumificio Santa Sofia F.lli Puddu carne Prodotti a base carne 6/2769 del 18/09/ /AG/2969 del 20/06/00 Comune Irgoli Ottana 1472/L Fonni Prodotti a base carne 600.6/24486/AG/1/98 del 21/06/ /L Laconi Prodotti a base 600.6/24486/AG /L Oliena carne del 20/06/00 Pisu Maria Prodotti a base 600.6/24486/AG/DEC /L Desulo Teresa carne R/2078 del 06/06/00 Rovajo Prodotti a base 608/PSA/204 del /L Desulo carne 21/01/03 Fadda Carni Prodotti a base 7112/P I.8.d/328 del /L Orani 26

27 s.n.c. carne 28/02/05 Crem Carni Prodotti a base 7199/P-I.8.d/328 carne 28/02/05 del /L Nuoro ASl 4 Lanusei Ragione sociale Tipologia decreto riconosc. Monte Argentu Prodotti a base carne DGVA.VIII/7488/PI.8.d /328 del17/03/ /L Comune Arzana ASl 5 Oristano Ragione sociale Tipologia decreto Comune riconosc. Carni Sardegna Carni fresche 600.6/24486/AG/DECR 2218/M/S/P Marrubiu (temporaneamente /2077 del 05/06/00 sospeso perché ricadente in zona sorveglianza in data 15/03/05) Magica (piccola soc. Prodotti a 600.6/24486/AG/ /L Marrubiu coop.) base carne del 26/04700 Vip Sardegna Prodotti a 5597/P-I.8.d/328 del 1762/L Oristano Agroalimentare base carne 15/02/05 ASl 6 Sanluri Ragione sociale Tipologia decreto Comune riconosc. Monte Linas Prodotti a base 600.6/24486/AG/DECR/1 1313/L Villacidro La Fenice carne Prodotti a base carne ASl 7 Carbonia: Non presenti 994 del26/06/ /DECR/PSA/2265 del 24/06/ /L ASl 8 Cagliari Ragione sociale Tipologia decreto riconosc. Su Sartizzu Prodotti a base 600.6/24486/1217 del 9-298/L carne 28/04/98 Carni fresche 600.1/109/AG/5260 del 22/07/97 Nuraminis Comune Monastir Nuova Valriso 458/M/S Assemini s.p.a. (valriso carni sarde) Su Sirboni Prodotti a base 600.1/144/AG/8687 del /L Maracalagonis carne 13/12/96 (richiesta per prodotti a base carne cinghiale) Sarda Insaccati Prodotti a base 600.1/144/AG/4819 del 986/L Assemini carne 07/07/98 Gennargentu Prodotti a base 600.1/144/AG/4855 del 9-300/L Selargius carne 03/07/96 Sarda Aromi Prodotti a base 600.6/PSA/1072 del /L Pula carne 20/03/02 EP Supercarni Carni fresche e 600.6/24486/AG/DECR/ 1159/S/P Cagliari 27

28 preparazioni 2764 del 01/08/99 carne COALBE Carni fresche 608/PSA/826 del 04/12/02 S.A.C.C. dei F.lli Carni fresche e DGVA.VIII/4411/PI.8.d3 Poddesu LOA 28 del 20/02/04 Inal Sarda Carni fresche DGVA.VIII/6222/PI.8.d3 Riconoscimento 28 del 08/03/04 sospeso temporaneamente su richiesta della Ditta in 29/12/04 Salumificio Feudo Sardo s.r.l. Prodotti a base carne DGVA. VIII/31689/P I.8.d/328 del 18/10/ /M/S Selargius 1158/S/P Selargius 1894/LOA 2107/S/P Cagliari 1923/L Villaspeciosa Elenco Riepilogativo : Stabilimenti lavorazione prodotti a base carne a capacità non industriale : 18 (D.Lgs 537/92) Stabilimenti lavorazione prodotti a base carne a capacità industriale : 9 (D.Lgs 537/92) Stabilimenti macellazione e sezionamento : 3 (D.Lgs 286/94) Stabilimenti sezionamento e preparazioni a base carne : 2 (D.Lgs 286/94 e D.P.R. 309/98; attualmente uno temporaneamente sospeso su richiesta della Ditta) Stabilimenti macellazione, sezionamento e preparazioni a base carne : 1 D.Lgs 286/94 e D.P.R. 309/98 (attualmente temporaneamente sospeso perché ricade in zona sorveglianza) Stabilimenti sezionamento, preparazioni a base carne e altri prodotti origine animale: 1(D.Lgs 286/94 ; D.P.R. 309/98 e D.Lgs 537/92) Stabilimenti lavorazione prodotti a base carne e preparazioni carne a capacità industriale : 1 (D.Lgs 537/92) Stabilimenti lavorazione prodotti a base carne e preparazioni carne a capacità non industriale : 1 (D.Lgs 537/92) Totale stabilimenti autorizzati: N

29 3. DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA Gli obiettivi del piano sono: Miglioramento della conoscenza della situazione e della registrazione delle nella zona ad alto rischio; Revisione dell anagrafe suina su tutto il territorio regionale; Riduzione dell incidenza annua totale rispetto all incidenza annuale del 2005; Aumento del livello sicurezza intrinseca posseduto dalle accretate; Prosecuzione del programma eracazione della malattia dal territorio a rischio, meante misure capaci incidere positivamente contro la pratica dell allevamento suino brado illegale e conseguenza sull infezione nel selvatico. Miglioramento del livello efficacia e efficienza delle procedure estinzione dei focolai, sia in termini razionalizzazione delle procedure che riduzione dei tempi. Il Piano 2006 si propone mantenere la sorveglianza e il controllo su tutto il territorio regionale, e realizza un intensificazione dell attività vigilanza. Saranno razionalizzate e potenziate le collaborazioni con le forze dell orne e con le autorità aeroportuali per rendere maggiormente efficace la vigilanza sulle movimentazioni e sul trasporto carni suine fuori dal territorio regionale. 4. MISURE PREVISTE DAL PROGRAMMA PRESENTATO Definizioni a) suino : qualsiasi animale della famiglia suidae; b) suino domestico : un suino sottoposto ad una forma allevamento; c) suino selvatico : un cinghiale vivente allo stato libero; d) suino ferale : un suino cui al punto b), vivente allo stato libero; e) meta-popolazione suini selvatici : qualsiasi gruppo o sub-popolazione suini selvatici, avente contatti limitati con altri gruppi o sub-popolazioni conspecifiche; f) popolazione suini selvatici esposta all infezione : la frazione una popolazione suini selvatici che non ha sviluppato immunità contro la peste suina africana o la peste suina classica; g) suino sospetto infezione da virus pestoso : ogni suino o carcassa suino che presenti sintomi clinici o lesioni post-mortem o reazioni agli esami laboratorio effettuati in conformità dei manuali agnostica tali da far sospettare la possibile presenza malattie pestose; h) caso o suino infetto da virus della peste suina africana o peste suina classica : ogni suino o carcassa suino in orne al quale siano stati ufficialmente confermati sintomi clinici o lesioni post-mortem, riconducibili alla peste suina africana o peste suina classica, e in orne al quale siano state ufficialmente confermate le malattie pestose attraverso esami laboratorio in conformità dei manuali agnostica; i) focolaio : si intende l azienda o il luogo in cui sono stati ufficialmente confermati uno o più casi pesti suine; j) focolaio primario : primo focolaio pesti suine verificatosi in una provincia o un focolaio epidemiologicamente non collegato con un altro focolaio, manifestatosi in precedenza nella stessa provincia; k) zona infetta : la zona in cui siano state messe in atto misure eracazione della malattia a seguito della conferma uno o più casi pesti suine nelle popolazioni suini selvatici; l) caso primario pesti suine in suini selvatici : qualsiasi caso pesti suine riscontrato in suini selvatici in una zona in cui non sono state messe in atto misure controllo conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente per peste suina africana e classica; m) azienda : lo stabilimento agricolo o altra natura, in cui vengono allevati o tenuti suini a titolo permanente o provvisorio; 29

30 n) azienda che ha avuto contatti : un azienda in cui le pesti suine possono essere state introdotte a seguito movimenti persone, suini, veicoli o in qualsiasi altro modo, per ragioni connesse all ubicazione dell azienda stessa; o) allevamento per autoconsumo familiare : un allevamento in cui gli animali allevati sono destinati ad essere macellati per l utilizzo esclusivo da parte del nucleo familiare. p) proprietario o detentore : qualsiasi persona fisica o giurica, proprietaria dei suini, o incaricata allevarli; q) rifiuti cucina : i rifiuti cibi destinati al consumo umano, provenienti da ristorazione, compresi i rifiuti delle cucine industriali e i rifiuti domestici dell allevatore o delle persone addette alla cura dei suini; r) abbattimento : l abbattimento suini ai sensi dell art. 2, comma 1, lettera f del D.L.vo 1 settembre 1998, n. 333; s) trasformazione : uno dei trattamenti dei materiali cui all art 5 del Regolamento (CE) n. 1774/2002 del 3 ottobre 2002 e successive moficazioni; t) macellazione : la macellazione suini ai sensi dell art. 2, comma 1, lettera g del D.L.vo 1 settembre 1998, n. 333; u) area ad alto rischio da peste suina africana e/o da peste suina classica: la parte territorio regionale delimitata dagli allegati A e B del presente piano. v) autorità competente : il Ministero della Salute, la Regione, i Sindaci; w) veterinario ufficiale : il veterinario pendente dall autorità competente; x) veterinario coautore : il veterinario assunto a tempo determinato nell ambito delle attività del presente piano; y) veterinario riconosciuto : il veterinario aziendale libero professionista, autorizzato ai sensi dell Art. 1. comma 2. lettera s) del Decreto Legislativo 196/99; 4.1. Riepilogo delle misure previste dal programma Durata del programma: 4 anni Primo anno: Controllo Test Abbattimento degli animali risultati positivi Monitoraggio e sorveglianza Ultimo anno: Eracazione Abbattimento degli animali risultati positivi Estensione delle misure macellazione o abbattimento Misure sul selvatico Descrizione delle misure previste Primo anno: a) Campagne informazione e sensibilizzazione degli allevatori b) Revisione, controllo e aggiornamento dell anagrafe delle suine c) Siero-sorveglianza nelle e nei mattatoi. d) Elevazione del livello biosicurezza delle accretate, attraverso una precisa definizione delle misure sicurezza attiva e passiva che devono mettere in atto tali. e) Intensificazione delle attività vigilanza nelle f) Programmi vigilanza presso impianti industriali, porti e aeroporti, trasporti, ristoranti e agriturismo g) Campagne informazione e sensibilizzazione degli allevatori h) Misure tipo repressivo atte a scoraggiare il pascolo brado illegale i) Sorveglianza e monitoraggio sul cinghiale 30

31 j) Messa in atto, nelle zone dove l infezione è presente nel cinghiale, delle misure atte ad ottenere l eracazione della malattia. k) Miglioramento delle procedure estinzione dei focolai malattia. l) Coinvolgimento altre Istituzioni sia a livello nazionale (Ministero degli Interni), sia a livello regionale (Assessorato all Ambiente), che a livello locale territoriale (Prefetture, Forze dell Orne) al fine coornare le azioni controllo sul territorio. Secondo anno e successivi: a) Piano sostegno e rilancio dell allevamento suinicolo, riconversione delle b) Attivazione delle procedure atte al sostegno e rilancio dell allevamento suinicolo allo stato semibrado secondo il metodo en plein air c) Caratterizzazione dei livelli rischio sulla base dei livelli biosicurezza propri delle, oltre che sulla localizzazione geografica delle stesse d) Premialità economiche modulate sulla base dei livelli sanitari raggiunti dalle e) Estensione a tutto l effettivo delle misure macellazione o abbattimento nelle con sieropositività f) Modulazione delle misure sanitarie sulla base della situazione epidemiologica g) Programmi per l eracazione nel suino selvatico. Adeguamento della normativa che regolamenta l attività venatoria Designazione dell autorità responsabile della supervisione e del coornamento dei servizi competenti per l attuazione del programma La supervisione e il coornamento dei servizi competenti per l attuazione del programma avviene su tre livelli (Centrale, Regionale, Locale). A livello centrale l autorità competente è il Ministero della Salute, a livello regionale l Assessorato alla Sanità; a livello locale sono i Servizi Sanità Animale delle Aziende USL. All Assessorato Regionale dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale, attraverso il Servizio della Prevenzione, compete il coornamento delle azioni previste dal piano a livello regionale, il reclutamento e la gestione dei veterinari da impiegare nelle attività del piano cui al D.P.R. 11 febbraio 1961 n 264. Il Servizio della Prevenzione si avvale delle seguenti collaborazioni: a) Il Centro Referenza Nazionale delle Pesti Suine (CEREP) dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Umbria e delle Marche per gli aspetti tecnico-normativi riferimento. b) L Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna per gli aspetti tecnico- istituzionali. L istituto relazionerà periocamente all Assessorato Regionale sulla propria attività tecnica. c) Le Aziende Unità Sanitarie Locali (A.USL) che provvederanno ad assicurare lo svolgimento delle azioni tipo tecnico nei territori loro competenza. Le Aziende USL relazioneranno periocamente all Assessorato Regionale dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale sull attività svolta. d) L Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (Dgr n. 33/7 del 12/09/2003) secondo quanto stabilito nel programma operativo delle attività 2003/2004, approvato in data 10/02/2004, dal Comitato Tecnico Scientifico cui al Decreto n. 69/8 del 18/12/2003). e) L Unità Crisi Regionale, della quale entrano a far parte, oltre a tutti gli enti menzionati, un rappresentante del Ministero della Salute, del Ministero dell Interno, dell Assessorato Regionale all Ambiente. Nelle azioni inerenti le misure da prendere per l eracazione della malattia nel selvatico, l UDC regionale è integrata dal Gruppo Esperti, in accordo con l art. 15 della Dir. 2002/60 CE, comprendente tra l altro un responsabile dell Istituto Nazionale della Fauna Selvatica e dell Istituto Regionale della Fauna Selvatica. L Unità Crisi Regionale, istituita annualmente con atto formale dell Assessorato alla Sanità, in accordo con quanto previsto dal Manuale delle 31

32 Emergenze e dal Manuale Operativo delle pesti suine, ha il compito coornare le azioni istituzionalmente preposte ai vari Enti, armonizzando le azioni e facilitandone lo svolgimento. L UDC regionale è rettamente in rapporto con l UDC Centrale, la quale può riunirsi contemporaneamente a quella regionale, o separatamente a seconda delle esigenze. f) Le Unità Crisi Locali, composte da Veterinari, funzionari amministrativi e pendenti delle Aziende U.S.L. territorialmente competenti, nonché da un veterinario del Dipartimento Territoriale competente per territorio dell Istituto Zooprofilattico della Sardegna. All UDC locale, anch essa istituita con atto formale da parte delle USL, compete il coornamento delle azioni inerenti l estinzione dei focolai e delle azioni controllo nelle zone protezione e sorveglianza. 32

33 4.3. Descrizione e delimitazione delle zone geografiche e amministrative in cui sara applicato il programma Il programma verrà attuato nella Regione Sardegna con verse modalità a seconda del fferente livello rischio sanitario. La regione ha un estensione Km2 è sudvisa in otto province: Sassari, Olbia-Tempio, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Meo Campidano, Carbonia-Iglesias e Cagliari. Da un punto vista sanitario l Isola è sudvisa in 8 Aziende Unitarie Sanitarie Locali (AUSL) a loro volta sudvise in stretti sanitari. MAPPA INDICANTE LA SUDDISIONE DEL TERRITORIO REGIONALE NELLE 8 AZIENDE USL ASL_2_OLBIA ASL_1_SASSARI ASL_3_NUORO ASL_5_ORISTANO ASL_4_LANUSEI ASL_6_SANLURI ASL_7_CARBONIA ASL_8_CAGLIARI MAPPA INDICANTE LA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO NELLE NUOVE PROVINCE 33

34 Area ad Alto Rischio L area ad alto rischio da peste suina africana e/o da peste suina classica comprende la maggior parte della provincia Nuoro e parte della provincia Sassari. E delimitata dagli allegati A e B del presente piano. Ha un estensione 7982 Km. quadrati, una configurazione del suolo tipo prevalentemente collinare o montagnoso, ed è caratterizzata dal verificarsi una combinazione, con vari livelli intensità, dei seguenti fattori rischio: Presenza allevamento suino al pascolo brado illegale (suini ferali) Presenza focolai peste suina verificatisi negli ultimi doci mesi Difficoltà orne ambientale, sociale ed economico nell ottenere il rispetto delle norme sanitarie Difficoltà nell esercizio della vigilanza relativa all anagrafe suina. 34

35 ALLEGATO A: ZONA AD ALTO RISCHIO La zona ad alto rischio comprende l intero territorio dei seguenti comuni: PROVINCIA DI NUORO PROVINCIA DI NUORO ARITZO ARZANA ATZARA AUSTIS BARI SARDO BAUNEI BELVI BITTI BOLOTANA BUDONI CARDEDU DESULO DORGALI ELINI ESCALAPLANO ESCOLCA ESTERZILI FONNI GADONI GENONI GERGEI GAIRO GALTELLI GAVOI GIRASOLE ILBONO ISILI IRGOLI JERZU LACONI LANUSEI LEI LOCERI LOCULI LODE' LODINE LOTZORAI LULA MAMOIADA MEANA SARDO NUORO NURAGUS NURALLAO NURRI OLIENA OLLOLAI OLZAI ONANI ONIFAI ONIFERI ORANI ORGOSOLO OROSEI OROTELLI ORROLI ORUNE OSIDDA OSINI OTTANA OVODDA PERDASDEFOGU POSADA SADALI SAN TEODORO SARULE SERRI SEUI SEULO SINISCOLA SORGONO TALANA TERTENIA TETI TIANA TONARA TORPE' TORTOLI' TRIEI ULASSAI URZULEI USSASSAI VILLAGRANDE STRISAILI VILLANOVA TULO 35

36 ALLEGATO A: ZONA AD ALTO RISCHIO PROVINCIA DI SASSARI: ALA' DEI SARDI ANELA BENETUTTI BONO BOTTIDDA BUDDUSO' BULTEI BURGOS ESPORLATU ILLORAI NUGHEDU DI SAN NICOLO' NULE PATTADA PADRU 36

37 ALLEGATO B: MAPPA DELLA ZONA AD ALTO RISCHIO E DELLE ZONE INFETTE NEL SELVATICO 37

38 Zone infette sul selvatico Sono le zone in cui sono in atto misure eracazione in seguito al verificarsi casi peste suina africana nei cinghiali. Istituite in seguito al verificarsi casi malattia nel selvatico, la prima si trova nella provincia Nuoro, interessando principalmente i comuni Desulo e Seui; la seconda nella provincia Sassari, interessa principalmente il Comune Bultei. Sono delimitate dagli allegati C e D del presente Piano. Nella delimitazione delle zone infette sono stati considerati i seguenti parametri: la presenza barriere geografiche atte a limitare i movimenti dei cinghiali la popolazione suini selvatici della zona la situazione epidemiologica esistente, comprendente anche l esito delle indagini sierologiche condotte sui cinghiali durante le ultime annate venatorie 38

39 ALLEGATO C: Zona Infetta Selvatico Bultei Delimitazione Zona Infetta Selvatico Bultei: L areale, 103,9 Kmq, comprende la maggior parte del Comune Bultei e la parte merionale del comune Pattada. E delimitato da Sud verso Ovest, a partire dal centro abitato Bultei dalla strada provinciale che da Bultei porta verso Nughedu S.Nicolò fino al bivio Ispedrumele a ovest, quin da Ispedrumele a Punta Maisiennera seguendo la cresta montuosa che dalla fascia antinceno Punta Masiennera porta a località Campanas (lat , long , alt. 530 ). Da Campanas lungo il confine comunale Bultei, con Nughedu San Nicolo e tra questo e Pattada, fino all altezza Pta Crabiles, (40, ,054850) poi nuovo dalla S.S. 128 bis fino alla stazione Pattada, quin la strada che porta a Ponte Molinu, S.P. 128 bis fino alla stazione Benetutti ad Est, la cantoniera Benetutti seguendo la S.S.128 bis fino al centro abitato Bultei. 39

40 ALLEGATO D: Zona Infetta Montarbu-Aritzo Delimitazione Zona Infetta Montarbu-Aritzo : Comprende parte del territorio dei comuni Arzana, Gairo, Osini, Seui, Ussassai, tutti situati all interno della provincia Nuoro. Ha un estensione 152 Km quadrati, ed è delimitata dai seguenti confini: a Nord Ovest da una linea ideale che inizia in prossimità del Lago Alto del Flumendosa (1) si rige verso Sud costeggiando Caula su Modzzinu, fino ad Arcu Enna (2), prosegue verso Bacanieddu (3) e Punta Essilieri (4); da qui prosegue a sud fino a Perda Irsì (5), sino al congiungimento con la SS 198 (6) che da Gairo conduce a Ussassai e Seui. Da Seui, prosegue verso San Sebastiano (7) e a Nord verso Monte Marigosu (8), fino a Correlai (9) verso Punta Middasiu(10), sino a Sedda S Orroli (11). Da questo punto continua a Nord verso Bruncu e Lassina (12) in rezione Nuraghe Ruinas (13) e, costeggiando la base Monte Genna Rugi (14), si rige lungo Badde s Orratorio (15) ricongiungendosi al Lago Flumendosa (1). Verso Nord-Ovest la zona infetta si estende a comprendere parte dei comuni Desulo, Aritzo, Belvì e Tonara. E delimitata nel lato S/SO dalla S.S. 295, a partire dal bivio situato in località Cossatzu del comune Aritzo con la strada provinciale Cossatzu-Gadoni, fino al centro abitato Aritzo, proseguendo poi verso quello Belvì e quin continuando a nord verso quello Tonara; da qui, seguendo la strada Tonara- Tascusì, prima verso N/O, poi verso N/E fino al punto in cui questa incrocia il rio Lampazzu; continua poi verso n/e lungo il crinale che passa in località S arcu Is Traes verso punta Tracizeri e verso la località genna e jacca, da qui in rezione E/SE, incrociando il rio Aratu, fino alla località Punta Ispanu, in prossimità del confine tra i territori dei comuni Fonni e Desulo. Da questo punto, continuando verso S/E alla Punta Paulinu quin, sempre verso S/E a Punta la Marmora, quin verso S/O fino a bruncu allasu, seguendo verso sud il Rio Su Accu fino alla località Cumida Melone e continuando verso sud, fino ad arrivare al vertice (punto 13) della zona infetta montarbu e sovrapponendosi al limite questa verso S/O. segue poi verso ovest il corso del fiume flumendosa fino all incrocio col rio Antoni Muceli, risalendo quin verso nord fino a Bruncu Unturgiu, da qui verso N/E fino a Funtana Cungiada, e infine verso est fino alla località Cossatzu. La zona infetta del Montarbu comprende all interno l omonima foresta demaniale Restante territorio della Sardegna Nella restante parte territorio della Sardegna si applicano comunque le misure controllo cui al cap

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