Provincia di Livorno PIANO PROVINCIALE PER LA CITTADINANZA DI GENERE EX LEGGE REGIONALE 16/2009

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1 Provincia di Livorno PIANO PROVINCIALE PER LA CITTADINANZA DI GENERE EX LEGGE REGIONALE 16/2009

2 Provincia di Livorno PIANO PROVINCIALE PER LA CITTADINANZA DI GENERE EX LEGGE REGIONALE 16/2009 Indice 1. Introduzione 1. Descrizione territoriale e del contesto socio economico 2. Obiettivi e azioni del piano 2.1 Indirizzi per la predisposizione del Piano 2.2 Priorità Assi di intervento dei progetti locali 2.3 Azioni per l attuazione degli indirizzi e degli obiettivi 3. Il percorso di concertazione 3.1 Il contesto normativo regionale 3.2 La concertazione locale 4. I progetti attuativi del piano 4.1Schema riassuntivo dei progetti 4.2 I progetti locali 5. Piano finanziario di riepilogo 5.1 Schema riepilogativo e cofinanziamento 5.2 Ripartizione progetti e finanziamenti per asse di intervento prioritario 5.3 Ripartizione progetti e finanziamenti per zona di incidenza dei progetti 5.4 Grafici 6. Tempi di attuazione 7. I soggetti 7.1 Soggetti promotori di azioni progettuali 7.2Altri soggetti che concorrono alla realizzazione delle azioni progettuali 7.3 Impegni dei soggetti coinvolti 1

3 1. Introduzione 1.1 descrizione territoriale e del contesto socio economico Il territorio della provincia di Livorno si estende per 1.212,81 kmq lungo la costa tirrenica, dai margini meridionali della piana dell'arno fino al promontorio di Piombino; si presenta morfologicamente diversificato in tutta la sua estensione ed è costituito da una sezione di terraferma e da una insulare. La sezione continentale è prevalentemente collinare: propaggini meridionali delle Colline Metallifere, Monti Livornesi e rilievi culminanti nel promontorio di Piombino e nel Monte Calvi; le pianure sono circoscritte alla zona intorno alla foce del fiume Cecina e al basso corso del Cornia. La sezione insulare è composta dall'arcipelago toscano con le isole d'elba, Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo e Formica di Montecristo. Il territorio è diviso in 20 comuni, raggruppati in quattro Zone Socio Sanitarie, da Nord a Sud - Zona Livornese (comuni di Livorno Collesalvetti e Capraia Isola) - Zona Bassa Val di Cecina (Comuni di Rosignano Cecina Bibbona e Castagneto Carducci) - Zona Val di Cornia (Comuni di San Vincenzo Sassetta Suvereto, Campiglia M.ma Piombino) - Zona Elba (Comuni di Campo nell Elba Capoliveri Marciana Marciana Marina Portoferraio Porto Azzurro Rio Marina Rio Nell Elba ) Popolazione Residente in Provincia al Comune Maschi Femmine Totale Bibbona Castagneto carducci Cecina Rosignano marittimo Bassa Val di Cecina Campo nell'elba Capoliveri Marciana Marciana marina Porto azzurro Portoferraio Rio marina Rio nell'elba Elba Capraia isola Collesalvetti Livorno Livornese Campiglia marittima Piombino San vincenzo Sassetta Suvereto Val di Cornia Provincia di Livorno Fonte: Elaborazioni Osservatorio Politiche Sociali su dati ISTAT 2

4 Risiedono nel territorio della provincia circa persone; la popolazione femminile risulta prevalente rispetto alla popolazione maschile. Su base provinciale le donne rappresentano il 52% del totale della popolazione residente, con percentuali che si riscontrano analoghe nelle quattro Zone Socio Sanitarie. Anche in conseguenza della conformazione morfologica della provincia, la popolazione residente non è equamente distribuita sul territorio provinciale, ma si riscontrano differenze anche notevoli di densità abitativa nelle diverse aree; il 52% della popolazione totale residente è concentrata infatti nel territorio di Livorno, mentre il restante 48% è suddiviso nell intero territorio provinciale, Isole comprese (Val di Cecina 21%; Val di Cornia 17%; Elba ed Isole 9%). Cittadini Stranieri residenti in Provincia valori assoluti e per 100 residenti totali (*) Valori Assoluti Valori per 100 residenti Comune MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE Valori su 100 residenti totali Bibbona ,5 9,3 9,4 Castagneto Carducci ,2 8,8 10,0 Cecina ,2 7,0 6,6 Rosignano Marittimo ,0 5,9 5,9 Bassa Val di Cecina ,9 6,8 6,8 Campo nell'elba ,8 8,7 7,3 Capoliveri ,5 16,7 15,6 Marciana (*) ,3 6,8 6,1 Marciana Marina ,7 5,0 3,9 Porto Azzurro ,2 7,3 6,2 Portoferraio ,4 7,7 6,6 Rio Marina ,5 6,3 4,5 Rio nell' Elba ,0 11,8 10,9 Elba ,4 8,7 7,5 Capraia Isola ,3 10,1 9,1 Collesalvetti ,4 4,0 3,7 Livorno ,8 5,4 5,1 Livornese ,7 5,3 5,0 Campiglia Marittima ,7 5,0 4,9 Piombino ,2 5,8 6,0 San Vincenzo ,1 7,0 6,1 Sassetta ,5 21,4 22,9 Suvereto ,0 10,0 10,0 Val di Cornia ,1 6,1 6,1 Provincia Livorno ,5 6,1 5,8 Fonte: Elaborazioni Osservatorio Politiche Sociali su dati ISTAT (*) Valori al La provincia, in tutto il suo territorio, con le sue diversificate opportunità presenta una notevole attrattiva per l immigrazione straniera; si rileva un costante aumento di stranieri residenti in tutti i comuni del territorio, incremento che si accelera a partire dall anno Nel 2001 infatti gli stranieri residenti in provincia di Livorno erano circa (pari a circa il 2% della popolazione residente totale); al 1 gennaio 2009 (ultimo dato disponibile) risultano essere quasi persone, valore quadruplicato in pochi anni, rappresentando circa il 6% della popolazione residente totale. Le donne straniere residenti nel territorio provinciale sono circa e rappresentano il 54% degli stranieri totali residenti. La maggior parte di esse risiedono nei centri più grandi (Livorno, 3

5 Cecina, Piombino, Rosignano); maggiori percentuali rispetto al totale residenti si rilevano invece nei piccoli centri rurali e turistici della provincia. L immigrazione femminile è una immigrazione di seconda fase, per lo più legata a ricongiungimenti familiari e di più recente costituzione rispetto a quella maschile. Attualmente le attività nelle quali sono impegnate le donne nella nostra provincia sono prioritariamente quelle legate a servizi turistici (alberghi, ristoranti, ecc..), di assistenza alle famiglie e cura alla persona (pulizie domestiche, assistenza anziani, ecc..). Ad oggi comunque esse hanno acquisito una connotata identità sociale, oltre a rappresentare un elemento fondante della economia del territorio. Le donne straniere sono il 6% del totale delle donne residenti e risultano ben integrate nel tessuto socio economico del territorio; esse possono considerarsi una indubbia risorsa rispetto alle attività che svolgono ed al conseguente ruolo di ammortizzatore sociale che rivestono per le famiglie. Le possibilità occupazionali della nostra provincia sono per lo più legate a industria e servizi, ma il quadro è diversificato nelle diverse aree; mentre la zona di Livorno lega in modo prioritario la sua attività economica all industria ed ai servizi (quindi attività di durata annuale), nelle altre zone si riscontra inoltre una consistente quota di produzione legata all agricoltura ed al turismo, quindi per loro stessa natura di durata predefinita, di tipo stagionale o periodico. Tasso di occupazione per persone anni anno 2009 M F TOT Livorno 66,7 55,1 60,8 TOSCANA 74,3 55,4 64,8 ITALIA 68,6 46,4 57,5 Fonte: elaborazioni Osservatorio per il Lavoro della Provincia di Livorno Tasso di disoccupazione per persone anni anno 2009 M F TOT Livorno 4,6 5,9 5,2 TOSCANA 4,2 7,8 5,8 ITALIA 6,8 9,3 7,8 Fonte: elaborazioni Osservatorio per il Lavoro della Provincia di Livorno Dai dati su base provinciale dell anno 2009 si rileva una quota di donne occupate pari a circa il 55% (su base provinciale), un valore che si presenta in costante crescita dall anno Il dato femminile risulta comunque molto inferiore a quello riferito agli uomini che è di circa 11 punti superiore. Per contro i tassi di disoccupazione maschile e femminile non presentano queste differenze. Il mercato del lavoro è quindi negli ultimi anni molto più frequentato da persone di sesso femminile; bisogna considerare però che molti impieghi femminili sono di natura precaria temporanei, stagionali, part time ), perché sempre più è necessario per le donne poter effettuare una organizzazione serrata tra tempi di lavoro e tempi di vita, in una economia sociale che ancora fonda la sua esistenza su una base femminile che supporta il sistema. Attente politiche di conciliazione hanno negli ultimi anni implementato il sistema dei servizi all infanzia, con forti investimenti che hanno portato anche nel nostro territorio un tasso di accoglienza per bambini tra 0 e 3 anni pari a circa il 30%; un dato piuttosto elevato ma che non 4

6 sostiene il fabbisogno totale, date le nutrite liste di attesa che comunque si riscontrano in tutti i comuni. Il sistema inoltre non tiene conto di un aspetto fondamentale per il nostro territorio, ovvero il lavoro estivo, che occupa molte donne in settori quali l agricoltura ed il turismo; i servizi educativi strutturati chiudono il 30 giugno, mentre il lavoro estivo è in piena attività anche nei mesi successivi. Alcuni comuni, supportati da associazioni e attività del privato sociale, organizzano attività educative estive, che comunque non riescono a soddisfare tutti i bisogni. Questi aspetti, unitamente all invecchiamento della popolazione, costituiscono un tessuto socio economico che grava fortemente sulle competenze femminili; attenti studi di analisi sugli spazi ed i tempi delle città o la riorganizzazione degli orari dei servizi sono azioni che possono facilitare la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro delle donne. È necessario inoltre valorizzare le competenze femminili in tutti i suoi variegati aspetti e tutte le sue sfaccettature, per fornire alla società, a partire dalle giovani generazioni, una idea di donna ed una figura femminile completa; dalla madre di famiglia, immagine tradizionale, siamo passati alla donna a doppia presenza, impegnata nel lavoro e nelle faccende domestiche, costantemente attenta alla pianificazione dei propri tempi di vita e di lavoro con l obiettivo di realizzarsi in attività esterne alla famiglia. Ora c è bisogno di ristabilire una identità di donna che cura la famiglia e si impegna in attività lavorative, ma che si occupa anche di hobby e attività di cura di se stessa per costituire una propria identità. Solo con attente politiche di conciliazione ed investimenti in ambiti e settori strategici, di supporto alle attività femminili, come quelle che le recenti normative hanno creato, è possibile realizzare questo obiettivo. 2.Obiettivi e azioni del piano 2.1 Indirizzi per la predisposizione del Piano Gli indirizzi per la predisposizione del Piano sono estrapolati dagli obiettivi generali indicati nell art. 2 della legge regionale 16/2009, e nello specifico: 1. contribuire ad eliminare gli stereotipi associati al genere promuovendo e valorizzando altresì la condizione femminile e diffondendo il principio di pari opportunità fra donna e uomo; 2. costruire un sistema di azioni specificatamente volte alla conciliazione vita-lavoro attraverso iniziative a carattere innovativo, valorizzando le esigenze che emergono dal territorio coordinando le azioni proposte; Per contribuire ad eliminare gli stereotipi associati al genere è necessario promuovere e valorizzare la condizione femminile, occorre pertanto diffondere il principio di pari opportunità fra donna e uomo, attivandosi maggiormente e declinando l'obiettivo generale in specifici obiettivi quali: 1. Favorire l equa distribuzione delle responsabilità familiari uomo - donna, responsabilizzando entrambi i generi e non solo quello femminile nell'assunzione di attività di cura di figli e familiari; 2. Promuovere l attenzione sui temi della parità uomo-donna diffondendo la cultura di genere, anche con campagne informative ed attivando rapporti diretti con la Scuola di ogni ordine e grado; 3. Favorire la diffusione e l attuazione del principio di pari opportunità uomo-donna e la valorizzazione della figura femminile, in ogni ambiente di lavoro, di studio e di relazione; 4. Sperimentare l adozione di bilanci di genere nella Pubblica Amministrazione e nelle imprese; 5

7 5. Promuovere la valorizzazione dei saperi e delle abilità delle donne, per favorire la creazione di situazioni di benessere sociale. Per costruire un sistema di azioni specificatamente volte alla conciliazione vita-lavoro si considera importante progettare ed attivare iniziative a carattere innovativo, che possano valorizzare le esigenze che emergono dal territorio. Obiettivi specifici sono: 1. Promuovere azioni di coordinamento interistituzionali volte a sviluppare la sensibilizzazione e l attenzione alle diverse esigenze per il genere, per gli anziani, per tutti quei soggetti con ridotta autosufficienza, con una più idonea mobilità territoriale e con la possibilità di un uso dei trasporti e nell accessibilità ai servizi più adeguata; 2. Sperimentare formule di organizzazione dell orario di lavoro nella Pubblica Amministrazione e nelle imprese private volte alla conciliazione vita-lavoro, attuabili soprattutto attraverso una più ampia condivisione e concertazione fra le parti; 3. Sperimentare attività educative in periodi di sospensione dell attività scolastica quale strumento di sostegno alle famiglie per favorire l accesso al mercato del lavoro, anche stagionale, a percorsi formativi, o ad attività diverse volte alla cura ed al benessere della persona; 2.2 Priorità Assi di intervento dei progetti locali Delle indicazioni sopra riportate, dato il presupposto di rispondere alle esigenze ed alle necessità di valorizzazione degli interessi delle comunità locali, si ritiene prioritario intervenire nei seguenti ambiti di azione specifica: ASSE 1. Favorire l equa distribuzione delle responsabilità familiari uomo-donna tramite azioni di formazione nelle scuole; ASSE 2. Favorire la diffusione e l attuazione del principio di pari opportunità uomo-donna e la valorizzazione della figura femminile tramite azioni di diffusione e conoscenza del principio di parità e sua attuazione e di lotta alle discriminazioni di genere e prevenzione di forme di coercizione e di violenza; ASSE 3. Promuovere l adozione di interventi di coordinamento degli orari e degli spazi della città; ASSE 4. Sperimentare formule innovative di organizzazione del lavoro nella P.A. e delle imprese private, volte alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. ASSE 5. Favorire l incremento del ricorso ai congedi parentali da parte degli uomini. 2.3 Azioni per l attuazione degli indirizzi e degli obiettivi Per l attuazione degli indirizzi ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, le azioni poste in essere con il presente Piano sono concertate con i soggetti del territorio nonché coordinate a livello locale nell ottica della attuazione di interventi integrati. Tutte le azioni risultano coerenti con gli assi di intervento sopra indicati; prioritariamente esse assumono l identità di interventi integrati posti in essere per dare risposte a concrete esigenze emerse dai territori; si ritiene importante realizzare alcune azioni trasversali che incidano sull intero territorio della provincia. a) Ampliamento degli orari dei servizi rivolti all infanzia per facilitare donne con particolari esigenze lavorative; nello specifico nel periodo estivo, nella fascia oraria pomeridiana, nella 6

8 fascia oraria di prima mattina (Area Bassa Val di Cecina, Val di Cornia-alcune circoscrizioni della città di Livorno); b) Realizzazione di campagna informativa sui temi della parità uomo-donna e della valorizzazione delle abilità e dei saperi delle donne, attraverso laboratori ed incontri con i giovani per diffondere la cultura di genere soprattutto in aree in cui è più persistente una identità legata a retaggi culturali in cui alla donna competono ruoli più tradizionali (es. Isola d Elba); c) Realizzazione di uno studio sui tempi e gli spazi della città che favorisca un equa distribuzione delle responsabilità familiari anche attraverso una attività coordinata tra i servizi e gli uffici; sviluppo di un percorso di analisi e studio della mobilità territoriale per valutare la possibilità di un uso dei trasporti e di accessibilità ai servizi più adeguati per i soggetti con ridotta autonomia (anziani, disabili, minori, ); sperimentazione di servizi all infanzia in orari e luoghi non convenzionali; azione del comune capoluogo; d) Azione trasversale che comprende la campagna di comunicazione per la documentazione e divulgazione delle progettualità realizzate, la diffusione della cultura di genere soprattutto fra i giovani, attività di coordinamento del Piano, segreteria, monitoraggio in itinere e rendicontazione dei progetti dei Comuni; (azione seguita direttamente dalla Provincia di Livorno). 3. Il percorso di concertazione 3.1 Il contesto normativo regionale Il 2 aprile dell anno 2009 il Consiglio Regionale della Toscana approva la Legge Regionale n. 16 sulla Cittadinanza di Genere; una legge quadro, una legge di principi, trasversale alle politiche attive settoriali. La legge è stata fortemente voluta dalla Regione Toscana per la far crescere una cultura che valorizza le differenze e per sperimentare strategie di parità uomo-donna. La legge non è solo di principi: da essa infatti discendono precisi impegni, strumenti ed azioni che attuano la convinzione di fondo della legge, ovvero che la equa distribuzione dei carichi di lavoro familiare e le politiche di conciliazione vita-lavoro siano settori strategici da sostenere per l attuazione dei principi di parità. Investire in questi settori significa sostenere l economia toscana, favorire l accesso ad essa da parte delle donne e valorizzare e implementare le professionalità che le donne hanno. Il 30 settembre 2009, in attuazione dell art 22 della legge 16, il Consiglio Regionale della Toscana approva il Piano Regionale per la Cittadinanza di Genere per gli anni , (allegato della Deliberazione Consiliare n. 56/2009). Tale Piano rappresenta lo strumento della programmazione regionale in tema di parità e stabilisce gli indirizzi, gli obiettivi e le azioni per l attuazione delle politiche di genere nel territorio regionale. Nel Piano sono previste azioni di tipologia diversa alle quali sono attribuite risorse finanziarie per la loro attuazione: 1. progetti delle associazioni 2. sostegno all imprenditoria femminile 3. sostegno a progetti di interesse regionale 4. progetti locali concertati per la conciliazione vita-lavoro Riguardo alle modalità di attuazione, la legge 16 (in accordo con quanto stabilito dalla legge regionale 49/1999) fa riferimento a percorsi di programmazione concertati su base locale territoriale, individuando le Province quali ambiti territoriali di riferimento per la redazione di accordi e piani per la cittadinanza di genere locali. Nel Piano sono date inoltre indicazioni alle Province riguardo ai contenuti ed alle procedure per la formazione dei piani per la cittadinanza di genere locali. 7

9 Con Deliberazione di Giunta n. N.957 del la Regione Toscana approva il Protocollo di Intesa fra Regione Toscana e Province per l'attuazione delle azioni per la conciliazione vita-lavoro di cui all' articolo 3 della legge regionale 2 aprile 2009, n. 16 (Cittadinanza di genere). L intesa tra le Province e la Regione è finalizzata alla costruzione di un coerente sistema di azioni di conciliazione vita lavoro ed alla valorizzazione delle esigenze che emergono da territorio. Alle Province viene affidato il ruolo di coordinamento e promozione per il territorio. Il protocollo è stato firmato dalle Province il 12 novembre 2009, ed indica obiettivi ed assi di intervento per la realizzazione dei progetti locali coordinati dalle Province. Con Decreto 1395/2010 la DG Presidenza approva e pubblica la modulistica relativa alle schede progettuali per la parte da allegare agli accordi territoriali di genere ai sensi dell'articolo 4 del protocollo di intesa fra Regione Toscana e Province del 12/11/2009. A questo punto il quadro è completo per l avvio del percorso di concertazione locale per la realizzazione del Piano Locale per la Cittadinanza di genere della Provincia. 3.2 La concertazione locale La Provincia di Livorno, anche alla luce delle nuove competenze individuate dalla Regione Toscana con le Leggi Regionali 59/2007 Norme a contrasto della violenza di genere e della Legge Regionale 16/2009, istituisce dal 2008 l Assessorato alle Pari Opportunità. Scelta politica strategica che viene confermata nel mandato con l Assessorato al Bilancio e Pari Opportunità e con l istituzione dell U.O. Qualità Sociale, Sport e Pari Opportunità. All U.O. viene affidato il percorso di concertazione previsto dalla Legge 16/2009. Il 10 febbraio 2010 si svolge una riunione con Assessori pari opportunità dei Comuni in cui vengono presentate le linee della L.R. 16/2009; viene deciso di procedere ad una serie di incontri con le parti sociali e con soggetti del terzo settore allo scopo di avviare la procedura di realizzazione dell Accordo Territoriale di Genere e di dedicare all approfondimento della L.R. 16/2009 le iniziative relative alla giornata dell 8 marzo Vengono inoltre presentati gli obiettivi specifici previsti dalla legge e viene deciso di modulare le azioni del piano e la realizzazione dei progetti secondo le seguenti modalità: 1. Area territoriale: vengono individuate 4 macro aree corrispondenti alle Zone Socio Sanitarie per l individuazione di linee di azione comuni concertate: Area Livornese, Area Bassa Val di Cecina, Area Val di Cornia, Area Elba 2. Aree tematiche: date le caratteristiche socio-economiche del territorio provinciale di decide che la progettazione sarà focalizzate alle azioni relative a: a) Conciliazione vita lavoro con attenzione all allargamento degli orari dei servizi rivolti all infanzia per facilitare donne con particolari esigenze lavorative (periodo estivo, fascia pomeridiana, fascia prima mattina particolarmente presenti nella zona sud della provincia (Area Bassa Val di Cecina, Val di Cornia): b) Favorire l attenzione sui temi della parità uomo-donna, diffondendo la cultura di genere soprattutto fra i giovani in aree in cui è più persistente una cultura legata a retaggi culturali in cui alla donna competono ruoli più tradizionale (es. Isola d Elba); c) Favorire un equa distribuzione delle responsabilità familiari anche attraverso uno studio sui tempi e gli spazi della città che veda anche un maggior coordinamento tra i servizi e gli uffici (costituzione di un tavolo tecnico e politico di coordinamento) che riunisca i vari settori della Amministrazione Comunale e Aziende); coordinamento degli spazi e orari della città attraverso un percorso di analisi della mobilità territoriale e 8

10 sperimentazione di nuove linee di trasporto pubblico; Conciliazione vita-lavoro attraverso sperimentazione di servizi all infanzia in orari e luoghi non convenzionali (comune capoluogo); d) Diffusione della cultura di genere soprattutto fra i giovani, attraverso una campagna di comunicazione; azione trasversale di documentazione e divulgazione delle progettualità realizzate, attività di coordinamento del Piano, segreteria, monitoraggio in itinere e rendicontazione dei progetti dei Comuni (proposta seguita direttamente dalla Provincia di Livorno); Il 26 febbraio 2010 si svolge una riunione con Assessori P.O., sindacati, Associazioni di categoria, Camera di Commercio, UPS, Asl 6 in cui viene apprezzato il percorso presentato e vengono raccolte disponibilità in merito alla realizzazione di fasi di concertazione a livello comunale e di area. Nel corso dell iniziativa dell 8 marzo 2010 vengono presentati ai Comuni e ai soggetti economici e sociali dati relativi alla condizione delle donne nel territorio della provincia di Livorno, dati relative agli interventi della Regione Toscana in merito alle politiche del lavoro e dell infanzia. Il 21 aprile 2010 si svolge una riunione degli Assessori alle Pari Opportunità in cui viene fatta una prima valutazione delle progettualità in atto e vengono individuate la data del 21 maggio 2010 per la presentazione dei progetti. Una riunione di verifica si è realizzata il 27 maggio 2010, in cui è stata presentata anche una prima bozza del Piano Locale per la Cittadinanza di Genere. Il 27 maggio si riuniscono i referenti della Provincia ed i referenti dei Comuni per la valutazione della prima stesura del Piano Territoriale e la concertazione e condivisione dei progetti da inserirvi.. 9

11 4. I progetti attuativi del Piano 4.1 Schema riassuntivo progetti Titolo del progetto Area di riferimento Soggetto titolare Ludoteca solleone Ludobaby 2010 Ludo-estate Servizio Prescuola Bassa Val di Cecina Comune di Bibbona Bassa Val di Cecina Comune di Castagneto Carducci Bassa Val di Cecina Comune di Rosignaano Bassa Val di Cecina Comune di Cecina Comunità educante Val di Cornia Comune di Piombino Donne all Elba tra arti e saperi Zona Elba Comune di Rio nell Elba Soggetti partner coinvolti Contesto Infanzia Coop Sociale Comuni di Campiglia M., Suvereto, Sassetta, San Vincenzo Comuni Elbani, Azienda ASL 6 Zona Elba, CGIL Funzione Pubblica zona Elba, Sez. Soci UNICOOP Elba, Associazione Arte Elba Asse di intervento Azioni realizzate Costo totale del progetto Conciliazione vita-lavoro Conciliazione vita-lavoro Conciliazione vita-lavoro Conciliazione vita-lavoro Conciliazione vita-lavoro Valorizzazione figura femminile e ripartizione carichi di lavoro interni alla famiglia Sostegno alla famiglia in periodi di sospensione delle attività scolastiche Sostegno alla famiglia in periodi di sospensione delle attività scolastiche Sostegno alla famiglia in periodi di sospensione delle attività scolastiche Sostegno alla famiglia Ampliamento orario scolastico Sostegno alla famiglia in periodi di sospensione delle attività scolastiche Laboratori e incontri nelle scuole Contributo richiesto

12 Titolo del progetto Area di riferimento Soggetto titolare Soggetti partner coinvolti Asse di intervento Azioni realizzate Costo totale del progetto Contributo richiesto TEMP.OR.A. Tempi, organizzazione, accessibilità Azione trasversale (*) Comune di Livorno Provincia di Livorno Comune di Livorno Provincia di Livorno CGIL CISL UIL, Confesercenti, Associazione Ippogrifo, Associazione Evelina De Magistris, Coop Itinera, Scuola Media Borsi, Associazione Don Nesi, Assoc. ARS NOVA, Centro ricerca e rpatica musicale, Associazione Koala Ludo, ATL Conciliazione vita-lavoro, coordinamento spazi e tempi del città, valorizzazione della figura femminile, abbattimento stereotipi legati al genere Diffusione della cultura di genere e azioni trasversali Coordinamento uffici, azioni concertate e di studio, ampliamento servizi infanzia anche in luoghi e tempi non convenzionali, sperimentazione nuove linee di trasporto pubblico, sostegno alla marginalità femminile campagna di comunicazione, documentazione, attività di coordinamento del Piano, segreteria, monitoraggio, rendicontazione (*) Questa azione è realizzata, attraverso il5% del finanziamento che il Protocollo di intesa Regione-Province (art. 4) attribuisce alla Provincia per attività di coordinamento e segreteria, e con risorse proprie della Provincia di Livorno pari a

13 5. Piano Finanziario di riepilogo 5.1 Schema riepilogativo e cofinanziamento TITOLO DEL PROGETTO AREA DI RIFERIMENTO ASSE DI INTERVENTO COSTO TOTALE DEL PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO COFINANZIAMENTO SOGGETTI TITOLARI % CO FINANZ. Ludoteca solleone Bassa Val di Cecina Conciliazione vita-lavoro ,9 Ludobaby 2010 Bassa Val di Cecina Conciliazione vita-lavoro ,4 Ludo-estate Bassa Val di Cecina Conciliazione vita-lavoro ,7 Servizio Prescuola Bassa Val di Cecina Conciliazione vita-lavoro Comunità educante Val di Cornia Conciliazione vita-lavoro ,5 Donne all Elba tra arti e saperi Zona Elba Valorizzazione figura femminile e ripartizione carichi di lavoro interni alla famiglia ,5 TEMP.OR.A. Tempi, organizzazione, accessibilità Comune di Livorno multiasse ,4 Azione Trasversale Provincia di Livorno Azione trasversale (*) ,2 TOTALE ,5 (*) Questa azione è realizzata, attraverso il5% del finanziamento che il Protocollo di intesa Regione-Province (art. 4) attribuisce per attività di segreteria e coordinamento 12

14 5.2 Ripartizione progetti e finanziamenti per asse di intervento prioritario COFINANZIAMENTO ASSE DI INTERVENTO TITOLO PROGETTO COSTO TOTALE CONTRIBUTO RICHIESTO SOGGETTI TITOLARI CONCILIAZIONE VITA LAVORO Ludoteca solleone CONCILIAZIONE VITA LAVORO Ludobaby CONCILIAZIONE VITA LAVORO Ludo-estate CONCILIAZIONE VITA LAVORO Servizio Prescuola CONCILIAZIONE VITA LAVORO Comunità educante TOTALE ASSE CONCILIAZIONE VITA LAVORO VALORIZZAZIONE FIGURA FEMMINILE Donne all Elba tra arti e saperi TOTALE ASSE VALORIZZAZIONE FIGURA FEMMINILE MULTIASSE TEMP.OR.A. Tempi, organizzazione, accessibilità TOTALE MULTIASSE AZIONE TRASVERSALE Azione trasversale TOTALE PIANO

15 5.3Ripartizione progetti e finanziamenti per zona di incidenza dei progetti COFINANZIAMENTO AREA DI RIFERIMENTO TITOLO PROGETTO COSTO TOTALE CONTRIBUTO RICHIESTO SOGGETTI TITOLARI Zona Bassa Val di Cecina Ludoteca solleone Zona Bassa Val di Cecina Ludobaby Zona Bassa Val di Cecina Ludo-estate Zona Bassa Val di Cecina Servizio Prescuola TOTALE ZONA BASSA VAL DI CECINA Zona Val di Cornia Comunità educante TOTALE ZONA VAL DI CORNIA Donne all Elba tra arti e ZONA ELBA saperi TOTALE ZONA ELBA LIVORNO TEMP.OR.A. Tempi, organizzazione, accessibilità TOTALE LIVORNO PROVINCIA DI LIVORNO Azione trasversale TOTALE PIANO

16 5.4Grafici ripartizione contributi per asse di intervento prioritario AZIONE TRASVERSALE 5% CONCILIAZIONE VITA LAVORO 39% MULTIASSE 45% VALORIZZAZIONE FIGURA FEMMINILE 15% ripartizione contributi per area di incidenza del progetto PROVINCIA DI LIVORNO 5% BASSA VAL DI CECINA 21% LIVORNO 42% ELBA 15% VAL DI CORNIA 18%

17 6. Tempi di attuazione Il Piano deve essere presentato dalla Provincia di Livorno alla Regione Toscana entro il 30 giugno All atto della presentazione del Piano la Regione liquiderà alla Provincia il primo 50% del fondo, che sarà trasferito immediatamente ai Comuni, soggetti titolari dei progetti inseriti nel Piano. I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati alla Provincia entro Aprile 2012; la Provincia provvederà a rendicontare l intero Piano alla Regione Toscana entro Luglio A rendicontazione approvata, la Regione provvederà a liquidare il saldo del contributo alla Provincia, che sarà trasferito ai Comuni. Si prevede per ottobre 2011 un report intermedio di monitoraggio delle attività. Cronogramma Giugno 2010 approvazione del piano, sottoscrizione dei soggetti titolari ed attuatori ed invio in regione Luglio 2010 liquidazione primo 50% del fondo assegnato e dei contributi attribuiti ai comuni Da luglio 2010 ad aprile 2012 realizzazione delle attivita del piano ed attuazione dei progetti approvati ai comuni Ottobre 2011 report intermedio di monitoraggio delle attivita del piano Aprile 2012 relazione finale e rendicontazione dei progetti realizzati dai comuni Luglio 2012 predisposizione delle relazioni conclusive e della rendicontazione finale del piano alla regione toscana Agosto 2012 liquidazione del saldo del fondo assegnato alle province 7. I soggetti 7.1 Soggetti promotori di azioni progettuali Provincia di Livorno Comune di Livorno Comune di Rosignano Comune di Cecina Comune di Bibbona Comune di Castagneto Carducci Comune di Piombino Comune di Campiglia Marittima Comune di San Vincenzo Comune di Sassetta Comune di Suvereto Comune di Rio nell Elba Unione dei Comuni Elbani Comune di Portoferraio Comune di Campo nell Elba 7.2Altri soggetti che concorrono alla realizzazione delle azioni progettuali Cooperativa Sociale Contesto Infanzia, Azienda Usl 6 Zona Elba, Sezione Soci Unicoop Tirreno Isola D Elba, Sindacato Fp-Cgil Zona Elba, Associazione Arte Elba, CGIL CISL UIL, Confesercenti, Comitato per la Promozione Imprenditoria Femminile Camera di Commercio, Associazione Ippogrifo, Associazione Evelina De Magistris, Coop Itinera, Scuola Media Borsi, Associazione Don Nesi, Assoc. ARS NOVA, Centro ricerca e pratica musicale, Associazione Koala Ludo, ATL 16

18 7.3 Impegni dei soggetti sottoscrittori del Piano I soggetti che hanno partecipato ai percorsi concertativi e che sottoscrivono il Piano territoriale per la cittadinanza di genere valutano come positivi gli impulsi e le potenzialità aperte dalla legge regionale 16/2009, a partire dal fatto che la possibilità di conciliare lavoro e famiglia e l estensione dei servizi alla persona ha un impatto diretto sull occupazione delle donne, sulla loro posizione sul mercato del lavoro, sulla loro retribuzione e sulla loro indipendenza economica lungo tutto l arco della vita. La maggior presenza delle donne nel mercato del lavoro sviluppa potenzialità per l economia del territorio favorendo nel contempo lo sviluppo del benessere sociale. I soggetti sottoscrittori del Piano ritengono inoltre che la valorizzazione della figura femminile e la lotta agli stereotipi legati al sesso consentano di costituire una società più civile e più libera per le donne, per gli uomini e per le famiglie. Una società che non riconosce pienamente i diritti delle donne e che non investe sui loro talenti e capacità di innovazione, non è una società veramente democratica. L apporto femminile è infatti fondamentale per costituire modelli economico-sociali equi ed erogatori di benessere. A questo proposito i soggetti sottoscrittori: - valutano positivamente il percorso di concertazione - condividono gli obiettivi generali del Piano e le azioni previste nei progetti allegati - sostengono le azioni poste in essere con il presente Piano valutandole efficaci rispetto al raggiungimento delle finalità indicate, anche in specifico riferimento alle esigenze emerse dai territori. - si impegnano a contribuire alla realizzazione dei progetti e delle azioni previste per quanto di loro competenza - promuovono la diffusione della cultura di genere nelle loro azioni quotidiane - si adoperano per il superamento delle barriere di genere e per lo sviluppo di politiche di genere nei propri ambiti di competenza Sottoscrizione del Piano Provincia di Livorno I Comuni di Livorno Bibbona Campiglia Marittima Campo nell'elba Capoliveri Capraia Isola Castagneto Carducci Cecina 17

19 Collesalvetti Marciana Marciana Marina Piombino Porto Azzurro Portoferraio Rio Marina Rio nell' Elba Rosignano Marittimo San Vincenzo Sassetta Suvereto Altri soggetti: Azienda ASL 6 Camera di Commercio CNA Livorno Confesercenti Confindustria Confcommercio Legacoop Confcooperative CGIL CISL UIL 18

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