Bilancio e Relazioni 2012

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1 Bilancio e Relazioni 2012

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3 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Lipari Maurizio Vice Presidente Iannello Mariangela Consiglieri Arena Mario Barbagallo Salvatore Mannino Giuseppe Privitera Margherita Toscano Domenico COLLEGIO SINDACALE Presidente Cutuli Isidoro Edoardo Sindaci effettivi Santagati Antonio Angelo Sciuto Fabio Sindaci supplenti Murolo Simonetta Maria Torre Francesco DIREZIONE Direttore Generale De Simone Francesco SOCIETÀ DI REVISIONE BDO Spa CARICHE SOCIALI

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5 Relazione del Cda

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7 Lo Scenario macroeconomico internazionale ( Fonte ABI Relazione annuale ) La crescita economica Nel 2012 l andamento dell economia mondiale è rimasto debole. Il principale fattore di deterioramento del ciclo economico è stato l aggravarsi della crisi del debito sovrano nell Eurozona. Le tendenze recessive si sono propagate sia nei Paesi della periferia, penalizzati dall azione congiunta di austerità fiscale e restrizione finanziaria, sia nei Paesi dell Europa settentrionale, che hanno visto indebolirsi i propri flussi commerciali. Le prospettive di crescita globale rimangono deboli e caratterizzate da un ampia eterogeneità tra aree e paesi. Secondo le ultime stime del Fondo Monetario, la crescita dell Economia Mondiale dovrebbe attestarsi, nel 2012, al +3,3% (+3,8% nel 2011). Il rallentamento delle economie emergenti, già in atto nel 2011, è proseguito anche nel 2012, riflettendo l impatto negativo della congiuntura internazionale, in alcuni paesi parzialmente compensato dalla tenuta della domanda interna. Anche in Cina l attività economica ha subito un notevole rallentamento, con una decelerazione nella dinamica delle esportazioni e degli investimenti. Il Pil cinese è cresciuto nel 2012 del 7,7%, in netto calo rispetto al 9,3% del 2011 e al 10,4% del Anche India e in Brasile hanno mostrato, nel corso del 2012, un forte rallentamento nonostante le misure di sostegno all'economia introdotte dai governi nazionali. Da quanto emerge dai primi dati ufficiali relativi al quarto trimestre, l economia Usa ha registrato una contrazione dello 0,1% a seguito di una forte riduzione dei consumi pubblici. Consumi privati e investimenti hanno dato un contributo positivo alla crescita (rispettivamente +1,5 e +1,3 p.p.); mentre la bilancia commerciale ha dato un contributo lievemente negativo (- 0,3 p.p.). Nel complesso del 2012 l economia è cresciuta del +2,2%, in lieve aumento rispetto al +1,8% del Il quadro congiunturale dell Area Euro è fortemente peggiorato a seguito dell indebolimento del ciclo economico mondiale e delle permanenti tensioni sui mercati del debito sovrano dell area. Nell ultimo trimestre del 2012, il Pil dell'eurozona ha registrato una diminuzione pari a -2,4% in termini trimestrali annualizzati risentendo dell evoluzione negativa della domanda interna, in flessione dalla metà del È il terzo trimestre consecutivo che l economia dell Area Euro ha il segno meno (-0,7% e -0,3% nel terzo e secondo trimestre rispettivamente). Nella media del 2012, il Pil si è contratto dello 0,5% (+1,5% nel 2011). Con riferimento alle singole componenti della domanda aggregata, sulla base degli ultimi dati disponibili relativi al terzo trimestre del 2012, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del -0,6% e i consumi delle famiglie hanno ristagnato. L interscambio con l estero ha invece continuato a fornire un contributo positivo alla dinamica del prodotto, pari a 1,1 punti percentuali, come risultato di un incremento delle esportazioni dello 0,9% e di un aumento solo lieve delle importazioni. La produzione industriale dell eurozona nel 2012 è diminuita, in media, del - 2,4% (+3,3% la variazione media del 2011). Bilancio e Relazione

8 L andamento dei prezzi L indebolimento della ripresa non si è riflesso nel prezzo del petrolio, le cui quotazioni sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto all anno precedente. Il prezzo del petrolio, infatti, nel 2012 si è attestato su un livello medio di 111 dollari al barile, lo stesso valore medio del 2011 (la variazione annua nel 2011 era stata del +39%). Il tasso d inflazione nell Area Euro, tra il 2011 e il 2012, è diminuito dal +2,7% al +2,5% (+1,6% medio nel 2010). I prezzi al consumo sono diminuiti anche in Germania (dal +2,5% al +2,1%), in Francia (dal +2,3% al +2,2%) e in Spagna (dal +3,1% al +2,4%), mentre in Italia sono aumentati dal +2,9% al +3,3%. I principali dati macroeconomici Pil (var. % annue) Produzione industriale (var. % annue) Usa 2,4 1,8 2,2 5,4 4,1 3,8 Giappone 4,7-0,5 1,9 16,6-2,3-1,0 Area Euro 2,0 1,5-0,5 7,2 3,3-2,4 - Italia 1,7 0,4-2,4 6,8 0,2-6,5 - Germania 4,0 3,1 0,9 10,1 8,0-0,8 - Francia 1,6 1,7 0,0 4,7 1,7-2,2 - Spagna -0,3 0,4 nd 0,9-1,4-6,0 Inflazione (CPI) * (var. % annue) Tasso di disoccupazione (val. %) Usa 1,6 3,1 2,1 9,6 8,9 8,1 Giappone -1,0-0,5-0,5 5,1 4,6 4,4 Area Euro 1,6 2,7 2,5 10,1 10,2 11,4 - Italia 1,6 2,9 3,3 8,4 8,4 10,6 - Germania 1,2 2,5 2,1 7,1 5,9 5,5 - Francia 1,7 2,3 2,2 9,7 9,6 10,2 - Spagna 2,0 3,1 2,4 20,1 21,7 25,0 * Per i paesi dell'area Euro si è preso in considerazione l'indice armonizzato dei prezzi al consumo Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Thomson Datastream Mercato dei cambi Sul mercato dei cambi nel 2012 si è verificato un apprezzamento dell euro nei confronti delle altre principali valute del panorama internazionale. Il cambio verso la valuta statunitense si è attestato, in termini di media annua, a quota 1,286 (1,392 nel 2011). Rispetto alla sterlina l euro ha toccato la quotazione media di 0,811 nel 2012, contro lo 0,868 del Verso lo yen giapponese l euro è stato mediamente quotato a 102,7 nel 2012 (dal 111 del 2011). Con riferimento al franco svizzero la quotazione media è passata da 1,234 nel 2011 a 1,205 nel Politiche monetarie Le politiche monetarie delle principali aree economiche sono rimaste anche nel 2012 intonate in direzione espansive. Negli Stati Uniti la Federal Reserve ha continuato a utilizzare a pieno lo 8 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

9 strumento del tasso di policy: il federal funds rate è stato mantenuto durante tutto l anno al suo livello minimo, compreso tra lo 0 e lo 0,25% (livello raggiunto a dicembre 2008). La Banca Centrale Europea ha diminuito il suo tasso di rifinanziamento principale portandolo, a luglio 2012, allo 0,75% dall 1%, per poi lasciarlo invariato fino ad oggi (febbraio 2013). L economia italiana Attività produttiva La recessione italiana si è confermata più severa rispetto alla media dell Eurozona. Sul quadro congiunturale dell economia italiana hanno inciso la contrazione della domanda interna e l aggravarsi della crisi del debito sovrano. Secondo i dati pubblicati dall'istat, il 2012 si chiude con un Pil in calo del -2,4%. Nell ultimo trimestre del 2012, il Pil si era ridotto del -3,8% (-0,9% nel trimestre precedente), un valore, questo, più forte di quanto si attendessero gli economisti. Si è trattato del sesto trimestre consecutivo di calo. Nel secondo e primo trimestre il Pil era diminuito, in termini trimestrali annualizzati, del -3% e del -3,3% rispettivamente. L indice della produzione industriale ha mostrato un andamento decrescente nel corso del 2012, segnando, nella media del 2012, un calo pari a -6,5% rispetto all anno precedente. L ultimo dato disponibile, relativo a dicembre, indica un aumento dello 0,4% rispetto a novembre (-6,6% a/a). Domanda interna Sulla base delle ultime informazioni disponibili rilasciate dall Istat, nel 2012 tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione. I consumi privati, che hanno fornito un contributo negativo alla dinamica del Pil pari a -2,6 punti percentuali, sono calati del -4,3% risentendo della debolezza del reddito disponibile e del pessimismo sulle prospettive del mercato del lavoro; gli investimenti fissi lordi, il cui contributo alla crescita è stato pari a -1,6 punti percentuali, sono diminuiti dell 8% mentre la spesa pubblica del 2,9%. Export e Import L interscambio con l estero ha continuato a sostenere la dinamica del PIL, per circa 3 punti percentuali: le esportazioni sono cresciute del 2,3% sul periodo precedente; le importazioni, in connessione con l indebolimento della domanda interna, sono invece diminuite (-7,7%). Mercato del lavoro Quanto all'andamento del mercato del lavoro italiano, secondo l Istituto Nazionale di Statistica il tasso di occupazione medio del 2012 è stato del 56,8%, in lieve calo rispetto al 56,9% del Il mercato del lavoro continua a rappresentare uno dei principali fattori di debolezza dello scenario economico italiano: nel corso del 2012, il tasso di disoccupazione è cresciuto ininterrottamente passando da +9,6% di gennaio a +11,2% di dicembre. Ciononostante, il tasso di disoccupazione medio annuo del 2012, pari a +10,6%, rimane inferiore rispetto al valore medio dell Eurozona, pari a +11,4%. Il tasso di disoccupazione giovanile continua ad essere alto e, a dicembre 2012, si è attestato al 36,6% dal 31,7 di dicembre Bilancio e Relazione

10 Inflazione Nella media del 2012 l aumento dell indice dei prezzi al consumo è stato pari a +3,3% (+2,9% nella media del 2011), con un rallentamento registrato negli ultimi tre mesi. A dicembre l indice si è portato al +2,6%. Anche l inflazione core, calcolata su un indice armonizzato che esclude le componenti più volatili (beni energetici ed alimentari freschi), evidenzia un rallentamento negli ultimi mesi del 2012 passando da +2,4% di inizio anno a +1,7% di dicembre (2,1% nella media del 2011). I prezzi alla produzione, nella media del 2012, hanno registrato una variazione media del +2,6%, contro il +5,0% medio del La politica fiscale e i conti pubblici Secondo le ultime valutazioni ufficiali, presentate dall Istat a marzo 2013, nel 2012 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al - 3%, risultando inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto a quello del 2011 (-3,8%). Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari, nel 2012, al 2,5% del Pil, superiore di 1,3 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011, mentre il saldo corrente è stato pari a milioni di euro, a fronte dei milioni del Il miglioramento è da imputare ad un aumento delle entrate correnti di oltre 22 miliardi di euro, nettamente superiore a quello delle uscite correnti (circa 5,3 miliardi di euro). Infine, secondo i dati provvisori dell Istat, il rapporto tra debito pubblico e Pil si è attestato, nel 2012, intorno al 127%, in crescita rispetto al 120,8% del Mercati azionari Borse internazionali Nel 2012 i mercati azionari internazionali hanno mostrato le seguenti dinamiche: l indice Standard & Poor s 500 della Borsa di New York ha registrato una variazione, su base annua 1, del +13,4% (0% nel 2011), l indice Nikkei 225 della Borsa di Tokio del +22,9% (-17,3% nel 2011) e l indice Dow Jones Euro Stoxx Large dell Area Euro del +13,3% (-10% nel 2011). Gli indici della New Economy a livello internazionale hanno avuto nel 2012 le seguenti evoluzioni: il Tech Dax tedesco ha segnato una variazione del +20,9% (-19,5% nel 2011), l indice dei tecnologici francesi del +22,1% (-25,1% nel 2011) dicembre 2012 vs 31 dicembre Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

11 Andamento degli indici di Borsa in USA, Area euro e Giappone (gen 2005=100; dati giornalieri) 135 DJEuroStoxx (EMU) S&P500 (USA) Nikkei225 (Gia) dic-11 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 ott-12 nov-12 dic-12 punti indice Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Thomson Datastream Borsa italiana Il FTSE MIB - il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani, che racchiude le azioni delle maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana (circa l'80% della capitalizzazione di mercato interna) - ha concluso il 2012 con una variazione annua (rispetto a fine 2011) del +7,8% (-25,2% nel 2011). L indice bancario, il FTSE Italy Banks, ha invece mostrato nel 2011 una variazione del +20,6% (-45,8% nel 2011). La capitalizzazione dei mercati La capitalizzazione complessiva della Borsa italiana a dicembre 2012 è risultata pari a 373 miliardi di euro, circa 29 miliardi di euro in più rispetto a fine Osservando la ripartizione a livello di macro-settori del mercato di Borsa principale si osserva che la crescita ha riguardato principalmente il settore finanziario, la cui capitalizzazione si è attestata a circa 102 miliardi di euro a fine 2012, in aumento di 17 miliardi di euro rispetto a 12 mesi prima; all interno del settore finanziario il settore bancario ha registrato un aumento della capitalizzazione pari a 9 miliardi di euro mentre il settore assicurativo pari a oltre 5 miliardi di euro. I titoli appartenenti al settore industriale e ai servizi, invece, registrano, rispetto a dicembre 2011, un calo della capitalizzazione pari a 3 e a 5 miliardi di euro rispettivamente. La capitalizzazione complessiva dei mercati azionari dell Area Euro è aumentata, passando dai miliardi di fine 2011 ai miliardi di dicembre 2012; nello stesso periodo, all interno dell Eurozona il peso della capitalizzazione del mercato azionario italiano è diminuito, passando dal 9,9% al 9,2%. Bilancio e Relazione

12 Composizione settoriale della capitalizzazione dei titoli azionari italiani Settore industriale Settore servizi Settore finanziario nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 miliardi di euro Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Thomson Datastream Composizione settoriale della capitalizzazione dei titoli azionari italiani del settore finanziario Settore bancario Settore assicurativo Altri settori finanziari nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 miliardi di euro Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Thomson Datastream Struttura, raccolta ed impieghi del mercato bancario dell area dell euro Numero IFM nell Area Euro Alla fine del 2012, il numero delle istituzioni creditizie nell Eurozone è risultato pari a unità. Nel periodo dicembre 2011 dicembre 2012 il numero delle istituzioni creditizie è diminuito di 191 unità. Con riferimento all Italia a fine 2012 sono operative 730 istituzioni creditizie (55 banche in meno rispetto a fine 2011) con un incidenza in termini di numero di IFM sul totale Area Euro del 12,1%, sostanzialmente in linea con il peso dell Italia in termini di attività e passività delle istituzioni creditizie. 12 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

13 Attività finanziarie in Italia: raccolta bancaria ed altri strumenti Attività finanziarie delle famiglie Dall'analisi degli ultimi dati disponibili sulle attività finanziarie delle famiglie in Italia emerge come tale aggregato ammonti a miliardi di euro nel terzo trimestre del 2012, con una lieve contrazione su base annua dello 0,2%. Le principali tendenze delle sue componenti possono essere riassunte come segue. Stabile ed in crescita: * la dinamica di biglietti, monete e depositi bancari (sia a vista che a tempo), che ha segnato una variazione tendenziale positiva del +3,4%; la quota di questo aggregato sul totale delle attività finanziarie delle famiglie risulta essere pari al 31,7% (30,6% un anno prima); * le quote di fondi comuni (+9,6% su base annua). La quota di questo aggregato sul totale delle attività finanziarie delle famiglie risulta essere pari al 7,6% (6,9% nello stesso periodo dell'anno precedente). * le assicurazioni ramo vita, fondi pensione e TFR, che hanno segnato una variazione positiva del +1,6%. La quota di questo aggregato risulta pari al 18,0% (17,7% nello stesso periodo dell'anno precedente). In flessione: * le obbligazioni pubbliche e private hanno segnato una variazione negativa (-1,5%), con però una buona crescita delle obbligazioni pubbliche (+14,7%). La quota di questo aggregato sul totale delle attività finanziarie delle famiglie risulta essere pari al 19,1% (19,3% nel precedente anno); * le azioni e partecipazioni che presentano la più ampia variazione negativa (-10,9%). La quota di questo aggregato risulta pari al 17,6% (19,7% nel terzo trimestre del 2011). Titoli a custodia Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia presso le banche italiane (sia in gestione che detenuti direttamente dalla clientela ) - pari a circa miliardi di euro alla fine del 2012 (59 miliardi in meno rispetto ad un anno prima; -3,8% la variazione annua) - mostrano come essa sia detenuta per circa il 46% direttamente dalle famiglie consumatrici (- 6,1% la variazione annua), per il 22% dalle istituzioni finanziarie (+2,9%), per il 21,2% dalle imprese di assicurazione (-2,2% la variazione annua), per il 5,2% dalle società non finanziarie (-8,9%) e circa il 3,4% è detenuto dalle Amministrazioni pubbliche e dalle famiglie produttrici. I titoli da non residenti, circa il 2,4% del totale, hanno segnato nell ultimo anno una variazione annua di circa il -20%. Gestioni patrimoniali bancarie Le gestioni patrimoniali bancarie hanno manifestato alla fine del terzo trimestre del 2012 una crescita, collocandosi a circa 77,1 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale positiva prossima al +1,3% (+3,9 miliardi rispetto a fine giugno 2012). Complessivamente il patrimonio delle gestioni patrimoniali individuali delle banche, delle SIM e degli O.I.C.R. in Italia è risultato Bilancio e Relazione

14 alla fine del terzo trimestre del 2012 pari a circa 410,5 miliardi di euro, segnando un incremento rispetto ad un anno prima di quasi il +5% (+11,5 miliardi rispetto a fine giugno 2012). Le gestioni patrimoniali delle SIM, pari a circa 9 miliardi, hanno segnato una variazione annua del +1,4% (+315 milioni rispetto a fine giugno 2012), mentre quelle degli O.I.C.R., pari a 324,4 miliardi di euro, hanno manifestato una crescita annua di +5,7% (+7,3 miliardi rispetto a fine giugno 2012). Fondi comuni di investimento A dicembre 2012 il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero è aumentato, collocandosi intorno ai 486,7 miliardi di euro dai 419 miliardi di fine 2011, segnando un tasso di crescita di oltre il 16%). Tale patrimonio è composto per il 30,6% da fondi di diritto italiano e per il restante 69,4% di fondi di diritto estero 2. Con particolare riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell ultimo anno, la quota dei fondi obbligazionari sia salita dal 43,3% di fine 2011 al 51% di fine 2012 e quella dei fondi bilanciati dal 4,8% al 5,3%, mentre la quota dei fondi flessibili è scesa dal 14,7% al 13,8% e quella dei fondi azionari dal 21,8% al 20,4%, quella dei fondi hedge dal 2,3% all 1,5% e quella dei fondi monetari dall 11,6% al 7%. La quota sul totale dei fondi non classificati è scesa dall 1,5% all 1%. Sempre a dicembre 2012 si è registrato un flusso positivo della raccolta netta dei fondi aperti pari a +206 milioni di euro (+1,7 miliardi nell intero 2012). Raccolta bancaria in Italia Sulla base delle ultime rilevazioni statistiche 3 è possibile disporre di dati di consuntivo 2012 relativi alla raccolta, ai prestiti ed al portafoglio titoli in Italia. 2 Fondi di diritto italiani: fondi armonizzati e non armonizzati domiciliati in Italia; Fondi di diritto estero: fondi armonizzati e non armonizzati domiciliati all estero, prevalentemente in Lussemburgo, Irlanda e Francia. 3 Cfr. nota metodologica a fine Rapporto. 14 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

15 Tabella 1 Depositi e obbligazioni da clientela delle banche italiane Raccolta (depositi e obbligazioni) Depositi clientela residente 1 Obbligazioni 2 mln a/a mln a/a mln a/a dicembre , , ,18 gennaio , , ,82 febbraio , , ,47 marzo , , ,58 aprile , , ,94 maggio , , ,27 giugno , , ,30 luglio , , ,63 agosto , , ,90 settembre , , ,17 ottobre , , ,85 novembre , , ,61 dicembre , , ,83 Note: 1 Depositi della clientela ordinaria residente privata, sono esclusi i depositi delle IFM e delle Amminstrazioni centrali. Sono inclusi conti correnti, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine. I dati sono nettati dalle operazioni con controparti centrali, dai depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti. 2 Registrate al valor nominale ed espresse in euro includono le passività subordinate e non includono le obbligazioni acquistate da banche. Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia. Nel 2012 la dinamica dell attività di funding in Italia ha manifestato una lieve accelerazione. In dettaglio, a fine 2012 la raccolta denominata in euro da clientela del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine; i depositi sono al netto delle operazioni con controparti centrali) e dalle obbligazioni (al netto di quelle riacquistate da banche) è risultata pari a 1.761,5 miliardi di euro, segnando un tasso di crescita tendenziale pari al +1,6%, (+0,9% a dicembre 2011) ed un aumento dello stock della raccolta di quasi 28 miliardi di euro. L osservazione delle diverse componenti mostra come i depositi da clientela residente (al netto delle operazioni con controparti centrali, dei depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti) abbiano registrato una variazione tendenziale pari a +6,2% (- 0,4% a dicembre 2011, il valore più sostenuto da novembre 2008). La variazione annua delle obbligazioni è risultata pari a -6,8% (+3,2% a dicembre 2011). Provvista sull estero A fine 2012 è risultato negativo il trend dei depositi dall estero 4 : in particolare, quelli delle banche italiane sono stati pari a circa 348,9 miliardi di euro, il 12% in meno di un anno prima (- 10,6% la variazione annua a fine 2011). La quota dei depositi dall estero sul totale provvista si è 4 Indebitamento verso non residenti: depositi delle IFM, Amministrazioni Centrali, altre Amministrazioni pubbliche ed altri residenti in altri paesi dell Area Euro e del resto del mondo. Bilancio e Relazione

16 posizionata al 12,5% (15% un anno prima). Il flusso netto di provvista dall estero nel periodo compreso fra la fine del 2011 e la fine del 2012 è stato negativo per circa 47,5 miliardi di euro. A fine 2012 la raccolta netta dall estero (depositi dall estero meno prestiti sull estero) è stata pari a circa 123,1 miliardi di euro (-31,3% la variazione tendenziale). Sul totale degli impieghi sull interno è risultata pari al 6,2% (9,1% un anno prima), mentre i prestiti sull estero sempre alla stessa data - sono ammontati a 225,7 miliardi di euro. Il rapporto prestiti sull estero/depositi dall estero è risultato pari al 64,7% (54,8% un anno prima). DEPOSITI E PRESTITI ESTERO DELLE BANCHE ITALIANE (FLUSSI IN MILIONI DI EURO) E DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI A RESIDENTI milioni di euro % ,6 11,9 10,7 10, , , ,7 5,7 6, , ,9 2,2 4, , , depositi sull'estero (flussi annui) prestiti sull'estero (flussi annui) prestiti a residenti - variazioni % annue (sc destra) Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia. Impieghi bancari in Italia Impieghi bancari Nel corso del 2012 lo sfavorevole quadro congiunturale si è riflesso sia in una debole domanda di credito da parte di imprese e famiglie, sia in tensioni sull offerta connesse con il deterioramento della qualità del credito. La dinamica dei prestiti bancari a clientela (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) ha chiuso il 2012 a miliardi di euro, segnando una variazione annua di -1,1% (+2,4% a fine 2011). Lievemente negativa è risultata anche la variazione annua dei prestiti a residenti in Italia al settore privato 5 (-1,8% a fine 2012 dal +2,9% di fine 2011). Alla fine del 2012 risultavano pari a 1.660,2 miliardi di euro. I prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontano, sempre a fine 2012, a circa miliardi di euro, con una variazione annua di -2,5% (+3,6% a fine 2011; -1,7% nella media Area Euro). 5 Altri residenti in Italia: Società non finanziarie, famiglie consumatrici, famiglie produttrici, Istituzioni senza fini di lucro, assicurazioni e fondi pensione e altre istituzioni finanziarie al netto dei pct con controparti centrali. 16 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

17 Ove si consideri la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a breve termine (fino a 1 anno) abbia segnato una variazione annua di -1,7% (+5,5% a fine 2011), mentre quello a medio e lungo termine (oltre 1 anno) ha segnato una variazione di -2,8% (+3% a fine 2011). Impieghi delle banche italiane (escluso interbancario) 1 totale impieghi settore privato di cui: a famiglie e società non finanziarie settore privato e PA fino a 1 anno oltre 1 anno mln a/a mln a/a mln a/a mln a/a mln a/a dic , , , , ,99 gen , , , , ,60 feb , , , , ,01 mar , , , , ,81 apr , , , , ,19 mag , , , , ,21 giu , , , , ,05 lug , , , , ,13 ago , , , , ,26 set , , , , ,61 ott , , , , ,84 nov , , , , ,42 dic , , , , ,79 Note: 1 Includono le sofferenze lorde e i pronti contro termine attivi. Settore privato: società non finanziarie, famiglie consumatrici e produttrici, istituzioni senza fini di lucro, altre istituzioni finanziarie, assicurazioni e fondi pensione. I dati sono nettati dalle operazioni con controparti centrali Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia. Impieghi per destinazione economica % 11,0 PRESTITI DELLE BANCHE PER SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA IN ITALIA variazioni % annue 9,0 7,0 Totale impieghi alle famiglie ed alle imprese 5,0 3,0 1,0 famiglie -1,0-3,0-5,0 imprese non finanziarie dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia Limitatamente al settore delle imprese, la variazione su base annua dei finanziamenti alle imprese non finanziarie è risultata a fine 2012 pari a circa il -3,3% da +3,1% di fine 2011 (- 2,2% laddove si considerino i dati corretti per le cartolarizzazioni 6 ; +2,6% a fine 2011). 6 I tassi di crescita I tassi di crescita sono calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Bilancio e Relazione

18 PRESTITI DELLE BANCHE PER SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA Italia vs Area Euro - composizione % 100% 90% 80% 35,0 50,3 36,9 51,4 40,6 52,5 40,9 52,6 41,4 53,6 famiglie 70% 60% 50% 40% 30% 65,0 49,7 63,1 48,6 59,4 47,5 59,1 47,4 58,6 46,4 imprese non finanziarie 20% 10% 0% Italia Area Euro Italia Area Euro Italia Area Euro Italia Area Euro Italia Area Euro Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia e BCE. In particolare, i finanziamenti bancari 7 alle piccole imprese 8, hanno segnato a novembre 2012 una variazione annua pari a -5,9% (-2,2% a fine 2011), valore che per le famiglie produttrici 9 risulta pari a -5% (-0,5% a fine 2011). -6,3% le imprese medio grandi; +1,3% a fine La dinamica dei finanziamenti alle imprese è risultata, peraltro, leggermente meno negativa della media Area Euro (-3,8% a fine 2012), che rispetto alla Spagna (-15,4%), ma inferiore alla IMPORTANZA RELATIVA DEI FATTORI PER LA DOMANDA DI PRESTITI E LINEE DI CREDITO DA PARTE DELLE IMPRESE Percentuale FUSIONI/ACQUISIZIONI E RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO netta INVESTIMENTI FISSI SCORTE E CAPITALE CIRCOLANTE RISTRUTTURAZIONE DEGLI ASSETTI SOCIETARI Per memoria % 3 trim Per memoria 12,5% 3 trim Per memoria 25% 3 trim Per memoria 0% 3 trim ,0 62, , ,0 25, , ,5-25,0-25,0-25, ,0 4 trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim.-11 min: 1 trim-09:-87,5 - max: 3 trim-11:+12,5 min: 2 trim-09:-37,5 - max: 1 trim-11:+62,5 min: 2 trim-09: -62,5 - max: 3 trim-11:0,0 min: 2 trim-11: 25,0 - max:2 trim-09: +87,5 Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia (BANK LENDING SURVEY - febbraio 2012). -50,0 7 Tali prestiti escludono i pronti contro termine e le sofferenze. Le variazioni % sono corrette per tenere conto dell effetto contabile di cartolarizzazioni e riclassificazioni. 8 Società in accomandita semplice e in nome collettivo con numero di addetti inferiore a 20. Società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. 18 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

19 Francia (-0,4%), la Germania (+0,3%). La quota dell Italia sul totale Area Euro per quanto concerne i finanziamenti alle imprese non finanziarie si è consolidata negli ultimi anni, posizionandosi al 19,3%, a fronte di un incidenza dell Italia in termini di Pil di circa il 17%. Sulla dinamica del credito ha gravato soprattutto la debolezza della domanda, legata alla contrazione degli investimenti e alle sfavorevoli prospettive IMPORTANZA RELATIVA DEI FATTORI PER LA DOMANDA DI PRESTITI E LINEE DI CREDITO DA PARTE DELLE IMPRESE Percentuale economiche: nel terzo FUSIONI/ACQUISIZIONI E RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO netta RISTRUTTURAZIONE DEGLI INVESTIMENTI FISSI SCORTE E CAPITALE CIRCOLANTE ASSETTI SOCIETARI Per memoria % 3 trim trimestre del 2012 è Per memoria Per memoria Per memoria 25% 3 trim % 3 trim , ,5% 3 trim proseguita la contrazione 62, ,0 degli investimenti fissi 40 25,0 25,0 lordi, con una riduzione 20 IMPIEGHI PER CLASSI DI FIDO (totale impieghi) congiunturale annualizzata (settembre 2012) 0,0 0 pari a circa il 5,4%. Della -12,5 Società non finanziarie -20 Famiglie produttrici Società non finanziarie e famiglie produttrici stessa entità è stata la (a) (b) (a) +(b) -25,0-25,0-25,0-40 (mln di euro) -50,0-50,0 contrazione sia del -60 Impieghi 4 trim.-09 fino 4 ad trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim trim.-11 min: 1 trim-09:-87,5 - max: 3 trim-11:+12,5 min: 2 trim-09:-37,5 - max: 1 trim-11:+62,5 min: 2 trim-09: -62,5 - max: 3 trim-11:0,0 min: 2 trim-11: 25,0 - max:2 trim-09: +87,5 comparto dei macchinari Fonte: Impieghi Elaborazioni fino Direzione ad Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia (BANK LENDING SURVEY febbraio 2012) che dell edilizia (-5,4% t/t Impieghi fino ad IMPIEGHI PER CLASSI DI FIDO (totale impieghi) annualizzato). Posto uguale Impieghi fino a (settembre 2012) a 100 il valore reale degli Impieghi fino a Società non finanziarie Famiglie produttrici Società non finanziarie investimenti fissi lordi al Impieghi totali e famiglie produttrici (a) (b) (a) (b) primo trimestre 2008 (mln di euro) (quota % cumulata sul totale impieghi) (inizio crisi) nel terzo Impieghi fino ad Impieghi fino ad , , ,8 trimestre del 2012 l indice Impieghi fino ad Impieghi fino ad ,1 83,9 26,4 si posiziona a 77,5 con una Impieghi fino a Impieghi fino a ,9 96,4 45,5 perdita cumulata di oltre 20 Impieghi fino a Impieghi fino a ,4 98,8 67,8 Impieghi fino ad Impieghi fino ad , , ,2 punti. Complessivamente il Impieghi totali Totale impieghi 100,0 100,0 100, evidenziato (quota % cumulata sul totale impieghi) Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia Note: le elaborazioni si riferiscono a tutti gli impieghi (inclusi anche da 0 a euro) al netto delle dall ultimo Rapporto di Impieghi fino ad ,2 46,0 12,8 sofferenze lorde. previsione dell ABI si Impieghi fino ad ,2 61,7 16,2 chiude con una contrazione Impieghi fino ad ,1 83,9 26,4 del Pil di -2,1%, dei Impieghi fino a ,9 96,4 45,5 consumi delle famiglie di - 3,2% e degli investimenti Impieghi fino a ,4 98,8 67,8 Totale impieghi 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia fissi lordi di -8,1%. Note: le elaborazioni si riferiscono a tutti gli impieghi (inclusi anche da 0 a euro) al netto delle sofferenze lorde. Secondo quanto emerge dall ultima indagine trimestrale sul credito bancario (Bank Lending Survey gennaio 2013) sulle determinanti della domanda di finanziamento delle imprese, nel corso del quarto trimestre del 2012 si è registrata ancora una significativa diminuzione, ancorché meno negativo rispetto al valore minimo raggiunto nel primo trimestre del 2012, della domanda di finanziamento delle imprese legata agli investimenti: l indicatore espresso dalla percentuale netta 10 si è collocato a 9 Società semplici, società di fatto e imprese individuali fino a 5 addetti. 10 La percentuale netta è data dalla differenza tra la percentuale delle risposte che indicano una variazione di un dato segno (incremento della domanda) e la percentuale di quelle che indicano una variazione di segno opposto (diminuzione della domanda. Il campo di variazione dell indice è compreso fra -100 e 100). Bilancio e Relazione

20 -62,5 (-37,5 il trimestre precedente e -100 nel primo trimestre del 2012). In diminuzione è risultata, peraltro, anche la domanda di finanziamenti per scorte e capitale circolante (-12,5) e per operazioni di fusioni, incorporazioni e ristrutturazione degli assetti societari (-37,5). 4 % CREDITO AL CONSUMO NELL'AREA DELL'EURO ED IN ITALIA variazioni % annue Area Euro Italia -8 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati BCE e Banca d'italia. % PRESTITI DELLE BANCHE ALLE FAMIGLIE PER COMPARTI DI ATTIVITA' ECONOMICA IN ITALIA - variazioni % annue 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 prestiti per l'acquisto di abitazioni 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 credito al consumo -4,0-5,0-6,0-7,0-8,0 BANCHE: CREDITO AL CONSUMO NELL'AREA DELL'EURO E IN ITALIA mld. di euro % ,0% ,3% dic-98 dic-99 dic-00 dic-01 dic-02 dic-03 dic-04 dic-05 dic-06 dic-07 dic-08 dic-09 dic-10 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Fonte: elaborazioni Direzione Strategie e Mercati finanziari ABI su dati Banca d'italia Area Euro Italia quota % Italia vs Area Euro Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati BCE e Banca d'italia Elevata rimane, peraltro, la quota degli impieghi alle imprese sul totale (58,6%), un valore superiore alla media dell Area Euro (46,4%). Se si consideri il rapporto finanziamenti utilizzati su finanziamenti accordati alle società non finanziarie ed alle imprese individuali, si evince come tale indicatore si posizioni a settembre 2012 al 71% (71,1% a settembre 2011), il che significa 20 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

21 che esistono ancora margini di crescita e che l allocazione del credito non registra particolari tensioni. Laddove si analizzi la dinamica dei finanziamenti alle imprese non finanziarie e quelli alle famiglie per durata si rileva come nell ultimo anno si sia assistito ad una flessione del trend degli impieghi sia a breve, che a medio e lungo termine; in particolare, nel comparto delle imprese non finanziarie dove, peraltro, la quota dei finanziamenti a breve termine (fino ad un anno) è rilevante (circa il 40%) la variazione tendenziale è risultata a fine 2012 su valori prossimi al -2% (dal +5,2% di fine 2011). D altra parte, anche la componente a protratta scadenza (oltre 5 anni) degli impieghi alle imprese non finanziarie ha manifestato una dinamica in rallentamento: flettendo dal +2,8% di fine 2011 al -2,7% di fine Rilevante appare, altresì, il contributo offerto dal sistema bancario al finanziamento delle imprese di minori dimensioni. In dettaglio, la quota sul totale degli impieghi fino di euro (considerando anche i crediti non censiti dalla Centrale dei Rischi fino a euro) risulta alla fine di settembre 2012 pari al 26,4%, percentuale che raggiunge il 45,5% qualora si considerino i finanziamenti fino a euro. Laddove, poi, si consideri l intero comparto delle PMI, che secondo l accordo di Basilea 2, è approssimato dalle imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato, che stante i dati della Centrale dei Bilanci registrano in media finanziamenti fino a 12,5 milioni di euro, la quota di questi finanziamenti sul totale è di poco oltre il 50%. % ALTRI PRESTITI* NELL'AREA DELL'EURO ED IN ITALIA variazioni % annue Area Euro Italia dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 * es. operazioni di credito in c/c. Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati BCE e Banca d'italia. Bilancio e Relazione

22 BANCHE: PRESTITI PER L'ACQUISTO DI ABITAZIONI NELL'AREA DELL'EURO E IN % mld di euro ITALIA ,5% ,4% dic-98 dic-99 dic-00 dic-01 dic-02 dic-03 dic-04 dic-05 dic-06 dic-07 dic-08 dic-09 dic-10 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Area Euro Italia quota % Italia vs Area Euro Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati BCE e Banca d'italia In rallentamento è risultata anche la dinamica dei finanziamenti al settore famiglie: -1,4% a fine 2012, un valore che si raffronta al +4,4% di fine 2111 (-0,5% laddove si considerino i dati corretti per le cartolarizzazioni 11 ; +3,4% a fine 2011). In marcata flessione e con una elevata volatilità il segmento di attività rappresentato dal credito al consumo che a fine 2012 ha segnato una variazione annua di circa il -7% (dal +2,7% di fine 2011): che si raffronta ad una variazione annua negativa di -3,9% nell Area Euro. In termini di quota dell Italia sul totale Area Euro, il credito al consumo ha manifestato nell ultimo decennio una crescita passando dal 4,2% di fine 2000 al 9,9% di dicembre Anche laddove si consideri il comparto dei prestiti per l acquisto di abitazioni si rileva come la quota detenuta dalle banche italiane sul mercato europeo abbia manifestato nel periodo compreso fra dicembre 2000 e dicembre 2012 una crescita passando dal 5,2% al 9,5%. Nel corso del 2012 la dinamica dei prestiti per l acquisto di abitazioni ha manifestato un rallentamento posizionandosi a fine anno al -0,6% dal +4,4% di fine 2011 (+1,2% nella media Area Euro). Sofferenze bancarie in Italia Sofferenze bancarie A dicembre 2012 le sofferenze lorde 12 sono risultate pari a 125 miliardi di euro, +17,8 miliardi rispetto a fine 2011, segnando un incremento annuo di circa il 16,6%. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari al 6,3% a fine 2012 (5,4% un anno prima). Con riguardo alle sofferenze al netto delle svalutazioni 13, a fine 2012 esse sono risultate pari a quasi 64,3 miliardi di euro, circa 2,1 miliardi in più rispetto al mese precedente e quasi +12,9 11 I tassi di crescita I tassi di crescita sono calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). 12 Sofferenze al lordo delle svalutazioni. 22 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

23 miliardi rispetto a fine 2011 (+25% l incremento annuo). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato al 3,33% (2,69% a fine 2011). Sofferenze nette 1 Tabella 7 Sofferenze del sistema bancario italiano Sofferenze nette su impieghi 2 Sofferenze nette su capitale e riserve 3 Sofferenze lorde4 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 mln valori % valori % 2,69 13,55 2,59 12,70 2,55 12,39 2,52 12,25 2,60 13,04 2,70 13,99 2,82 14,51 2,84 14,76 2,94 15,19 3,00 15,63 3,12 16,11 3,23 16,77 3,33 17,26 mln L'entrata in vigore delle nuove segnalazioni statistiche di vigilanza, a partire da dicembre 2008, ha comportato una discontinuità nella serie storica delle sofferenze nette (espresse al valore di realizzo) a causa di nuovi criteri nelle segnalazioni delle svalutazioni. 2 Il valore degli impieghi comprende gli impieghi vivi e le sofferenze nette. 3 Fino a maggio 2010 l'ammontare di capitale e riserve è stimato al fine di includervi i fondi 4 Al lordo delle svalutazioni. Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia. Portafoglio titoli delle banche in Italia Portafoglio titoli A dicembre 2012 è aumentato il portafoglio titoli del totale delle banche, risultato pari a 874 miliardi di euro. Tassi di interesse Tassi internazionali Nell Area Euro i tassi del mercato monetario hanno manifestato nel corso del 2012 una flessione: l euribor a tre mesi si è, infatti, posizionato al minimo storico di 0,19% a dicembre 2012, valore che si raffronta all 1,43% di dicembre Statistiche non armonizzate. Dati non omogenei rispetto alle statistiche armonizzate a seguito del diverso criterio nella segnalazione delle svalutazioni. Bilancio e Relazione

24 CURVA DEI RENDIMENTI NEGLI STATI UNITI E NELL'AREA DELL'EURO % 3,50 dic-11 giu-12 dic-12 3,00 2,50 Stati Uniti Area Euro 2,65 2,32 2,00 1,50 2,10 1,88 1,83 1,43 1,72 1,00 0,66 0,50 0,56 0,31 0,47 0,00 0,19 int.3 mesi t. benchmark int.3 mesi t. benchmark Fonte: Elaborazioni Ufficio Analisi Economiche ABI su dati BCE. In discesa anche il tasso interbancario a tre mesi negli Stati Uniti (-25 punti base). In lieve flessione è risultata, peraltro, la dinamica dei rendimenti a lungo termine (tassi benchmark) nell Area Euro: essi si sono posizionati nella media di dicembre 2012 al 1,72%, 93 basis points al di sotto del valore di dicembre Nello stesso periodo, anche, i tassi benchmark statunitensi hanno segnato una diminuzione, passando dal 2,10% di dicembre 2011 all 1,88% di dicembre 2012 (-22 basis points). In flessione sono risultati anche i tassi benchmark nipponici (dall 1,18% all 1%). Tassi bancari Area Euro Dall analisi delle statistiche armonizzate sui tassi d'interesse applicati dalle Istituzioni finanziarie monetarie ai prestiti erogati alle società non finanziarie ed alle famiglie emerge come nel corso del 2012 sia leggermente diminuita l intera struttura dei tassi di interesse bancari in linea con il trend delle condizioni sul mercato interbancario. Tabella 8 Tassi d'interesse bancari sui prestiti in euro alle società non finanziarie e alle famiglie valori % Società non finanziarie (nuove operazioni) Famiglie (consistenze) Prestiti fino a 1 milione di euro Prestiti oltre 1 milione di euro Conti Correnti attivi e prestiti rotativi Italia Area euro Italia Area euro Italia Area euro dic-11 4,98 4,43 3,80 3,20 6,96 8,37 gen-12 5,01 4,38 3,47 2,83 7,08 8,46 feb-12 4,96 4,30 3,09 2,72 7,05 8,41 mar-12 4,78 4,23 2,91 2,58 7,11 8,39 apr-12 4,73 4,21 3,12 2,60 7,02 8,26 mag-12 4,68 4,16 3,13 2,64 7,06 8,26 giu-12 4,61 4,10 2,97 2,62 6,99 8,25 lug-12 4,69 4,12 3,02 2,48 7,03 8,15 ago-12 4,55 3,93 2,67 2,22 6,97 8,12 set-12 4,42 3,87 2,91 2,26 6,95 8,14 ott-12 4,51 3,91 3,02 2,28 7,05 8,04 nov-12 4,49 3,88 3,06 2,26 7,06 7,96 dic-12 4,43 3,77 3,15 2,35 7,04 7,92 Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca Centrale Europea e Banca d'italia Relativamente ai tassi di interesse applicati nell Area Euro sulle nuove operazioni di finanziamento alle società non finanziarie di importo fino ad un milione di euro, gli ultimi dati disponibili (dicembre 2012) li indicano al 3,77% (4,43% a dicembre 2011), un valore che si raffronta al 4,43% praticato in Italia (4,98% a dicembre 2011). I tassi italiani incorporano il maggior costo della raccolta delle banche indotto dal più elevato livello dei rendimenti dei titoli pubblici. I tassi applicati sulle nuove operazioni di prestito alle imprese di ammontare superiore 24 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

25 ad un milione di euro risultano a dicembre 2012 pari al 2,35% nella media dell Area Euro (3,20% a dicembre 2011), un valore che si raffronta al 3,15% applicato dalle banche italiane (3,80% a dicembre 2011). Nel mese di dicembre 2012, infine, il tasso sui conti correnti attivi e prestiti rotativi alle famiglie si posiziona al 7,04% in Italia (6,96% a dicembre 2011), un livello che si raffronta al 7,92% dell Area Euro (8,37% a dicembre 2011). Tassi di interesse in Italia per gli investitori Nel corso del 2012 sul mercato italiano si è registrata una flessione nell intera struttura dei saggi di interesse del mercato monetario e finanziario. In particolare, sul mercato secondario dei titoli di Stato, il Rendistato, cioè il dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all anno scambiati alla Borsa valori italiana (M.O.T.), si è collocato a dicembre 2012 al 3,66%, 264 basis points al di sotto del valore di dicembre Nel mese di dicembre 2012 il rendimento lordo sul mercato secondario dei CCT è risultato pari al 2,82% (8,91% a dicembre 2011). Con riferimento ai BTP 14, nella media del mese di dicembre 2012 il rendimento medio è risultato pari al 4,14% (6,59% a dicembre 2011). Il rendimento medio lordo annualizzato dei BOT, infine, è passato nel periodo dicembre dicembre 2012 dal 4,02% allo 0,96%. Tabella 2 Tassi d'interesse bancari: famiglie e società non finanziarie (statistiche armonizzate del SEBC) Italia: tassi d'interesse per gli investitori (medie mensili - valori %) Rendimenti lordi dei titoli di Stato sul mercato secondario Rend. all'emissione della raccolta postale Depositi in euro (consistenze) Depositi in c/c in euro (consistenze) Pronti contro termine (consistenze) Obbligazioni (consistenze) Raccolta (depositi, pct e obbligazioni) (consistenze) 1 BOT CCT CTZ BTP Libretti serie ord. Rend. medio annuo al 5 anno Rend. medio annuo al 20 anno dic-12 1,08 0,60 2,77 3,37 2,00 4,02 8,91 5,19 6,59 2,40 3,50 7,00 gen-12 1,16 0,55 2,92 3,39 2,07 2,32 6,47 3,41 6,22 2,00 3,00 6,50 feb-12 1,19 0,53 3,06 3,38 2,09 1,63 4,61 2,51 5,24 1,75 2,85 6,50 mar-12 1,24 0,54 3,08 3,37 2,11 0,97 3,50 1,72 4,76 1,75 2,85 6,50 apr-12 1,22 0,51 3,12 3,35 2,08 1,65 4,40 2,63 5,16 1,25 2,35 5,75 mag-12 1,23 0,52 3,10 3,33 2,08 1,83 4,98 2,88 5,30 1,25 2,35 5,75 giu-12 1,23 0,52 3,15 3,34 2,08 2,66 5,79 3,81 5,64 1,45 2,55 6,10 lug-12 1,24 0,50 3,12 3,38 2,11 2,03 5,89 3,36 5,68 1,45 2,55 6,10 ago-12 1,25 0,52 3,11 3,34 2,10 1,63 5,19 2,75 5,38 1,50 2,75 6,25 set-12 1,27 0,54 3,13 3,32 2,09 1,30 3,98 2,02 4,77 1,00 2,50 6,50 ott-12 1,28 0,55 3,13 3,33 2,11 1,23 3,52 1,97 4,52 1,00 2,50 6,00 nov-12 1,28 0,54 3,13 3,33 2,10 1,09 3,20 1,84 4,41 1,00 2,50 6,00 dic-12 1,25 0,54 3,03 3,36 2,08 0,96 2,82 1,69 4,14 nd nd nd Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia. Sul fronte dei tassi bancari, nel 2012 si è registrato un lieve rialzo del tasso sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie: questo tasso, infatti, è passato dall 1,08% di fine 2011 all 1,25% di fine Il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie), si è collocato a dicembre 2012 al 2,08% (2% a dicembre 2011). Nell ultimo anno è aumentato anche il tasso delle operazioni pronti contro termine, che è passato dal 2,77% di dicembre 2011 al 3,03% di dicembre 2012, mentre sostanzialmente stabile è risultato il rendimento delle obbligazioni bancarie (dal 3,37% al 3,36%). Bilancio e Relazione

26 Italia: tassi d'interesse bancari sugli impieghi e rendimenti guida (medie mensili - valori %) Tassi d'interesse bancari sui prestiti in euro a famiglie e società non finanziarie in Italia totale1 (consistenze) di cui: c/c attivi e prestiti rotativi (consistenze) di cui: alle società non finanziarie (nuove operazioni) di cui: alle famiglie per acquisto di abitazioni (nuove operazioni) Tasso di riferim. BCE 2 Tassi interbancari dell'area euro Euribor a IRS a 10 3 mesi anni Tassi interbancari a 3 mesi dic-11 4,23 5,56 4,18 4,03 1,00 1,43 2,52 0,56 0,33 1,06 4,73 gen-12 4,23 5,65 4,06 4,26 1,00 1,22 2,34 0,57 0,33 1,09 5,55 feb-12 4,18 5,62 3,79 4,33 1,00 1,05 2,32 0,50 0,33 1,07 4,50 mar-12 4,13 5,69 3,58 4,27 1,00 0,86 2,32 0,47 0,33 1,04 3,94 apr-12 4,04 5,58 3,68 4,14 1,00 0,75 2,23 0,47 0,33 1,02 3,42 mag-12 4,03 5,60 3,71 4,12 1,00 0,69 1,96 0,47 0,33 1,01 3,66 giu-12 3,97 5,53 3,53 3,97 1,00 0,66 1,87 0,47 0,33 0,95 3,59 lug-12 3,91 5,51 3,61 3,99 0,75 0,50 1,81 0,45 0,33 0,82 4,08 ago-12 3,85 5,48 3,34 3,95 0,75 0,33 1,82 0,43 0,33 0,70 4,16 set-12 3,81 5,40 3,45 3,86 0,75 0,25 1,81 0,39 0,33 0,65 3,96 ott-12 3,80 5,54 3,61 3,80 0,75 0,21 1,79 0,33 0,33 0,54 4,58 nov-12 3,79 5,44 3,64 3,83 0,75 0,19 1,71 0,31 0,32 0,52 3,33 dic-12 3,78 5,48 3,65 3,69 0,75 0,19 1,62 0,31 0,32 0,52 4,27 Note: 1 Tasso medio ponderato, elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI. 2 Dato di fine periodo Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia. Tabella 4 Usa Giappone Uk Rendimento all'emissione delle obblig.ni bancarie italiane (durata iniz.del tasso superiore ad 1 anno) Tassi di interesse sui prestiti in Italia Nel corso del 2012 tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall ABI è lievemente diminuito in coerenza con l andamento delle condizioni del mercato interbancario: nel periodo dicembre 2011 dicembre 2012 questo tasso è passato dal 4,23% al 3,78% a fine anno. Nell ultimo anno sostanzialmente in diminuzione è risultato, altresì, il tasso sui c/c attivi e prestiti rotativi in euro erogati a famiglie e società non finanziarie (dal 5,56% di dicembre 2011 al 5,48% di dicembre 2012). In diminuzione e particolarmente bassi sono risultati i tassi sulle nuove operazioni: a dicembre 2012 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3,65% (4,18% a dicembre 2011), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l acquisto di abitazioni - che sintetizza l andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo è risultato pari al 3,69% (4,03% a dicembre 2011). Nell ultimo mese del 2012 la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 22,8% (era 37,5 a dicembre 2012). 14 Il dato medio mensile del tasso di interesse dei BTP è influenzato dalla diversa scadenza dei titoli in emissione ogni mese. 26 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

27 punti % SPREAD FRA TASSO MEDIO PRESTITI E TASSO MEDIO RACCOLTA BANCARIA dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 Fonte: Elaborazioni Direzione Strategie e Mercati Finanziari ABI su dati Banca d'italia Spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta In diminuzione lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie: nella media del 2012, tale differenziale è risultato pari a 187 basis points, -30 punti base rispetto alla media del 2011, prima dell inizio della crisi finanziaria questo spread superava i 300 punti. Differenziale fra tasso medio dell attivo fruttifero e tasso medio della raccolta da clientela Nella media del 2012 il differenziale fra tasso medio dell attivo fruttifero denominato in euro di famiglie e società non finanziarie e il tasso medio sulla raccolta da clientela rappresentata da famiglie e società non finanziarie in euro è risultato per l Italia pari a 188 basis points, -14 punti % Tasso medio attivo fruttifero, tasso medio raccolta ordinaria e spread Famiglie e società non finanziarie Tasso medio raccolta ordinaria Tasso medio attivo fruttifero Spread base rispetto alla media del dic-08 feb-09 apr-09 giu-09 ago-09 ott-09 dic-09 feb-10 apr-10 giu-10 ago-10 ott -10 dic-10 feb-11 apr-11 giu-11 ago-11 ott-11 dic-11 Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d'italia e SI-ABI Nota metodologica Aggregati bancari delle banche italiane Le dinamiche dei principali aggregati di bilancio delle banche dal mese di giugno 2010 al maggio 2011 sono state stimate depurando dall effetto indotto dalle modifiche intervenute con il recepimento del Regolamento BCE/2008/32 e nelle segnalazioni statistiche di vigilanza. Gli aggiustamenti hanno determinato a giugno 2010 un aumento dei Prestiti a residenti nell area dell euro per circa 65,9 miliardi di euro (di cui: 6,5 miliardi di euro riferito a Prestiti a società non finanziarie residenti in Italia e 58,9 miliardi a Prestiti a famiglie residenti in Italia ) da attribuire a prestiti cartoralizzati o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi contabili internazionali (IAS), in analogia alla redazione dei bilanci. L applicazione di tali criteri ha comportato la re-iscrizione in bilancio di attività precedentemente Bilancio e Relazione

28 cancellate. Si è registrato, inoltre, sempre a giugno 2010 un incremento della voce Depositi con durata prestabilita oltre i due anni per circa 147 miliardi da attribuire a somme rivenienti da cartolarizzazioni e altre cessioni dei prestiti utilizzate per finanziare le attività cedute e non cancellate e dall acquisto di titoli delle proprie cartolarizzazioni non cancellate. Le modifiche hanno determinato un contestuale aumento a giugno 2010 del Titoli in portafoglio per circa 81 miliardi. Tali modifiche determinano un salto nelle serie storiche degli aggregati e pertanto i dati qui presentati da giugno 2010 a maggio 2011 sono stimati. Sempre a partire dai dati di giugno 2010, inoltre, i prestiti e le sofferenze di famiglie produttrici e società non finanziarie distinti per branche di attività economica sono definite in base alla nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che ha sostituito la precedente classificazione ispirata all'ateco L'Ateco 2007 costituisce la versione nazionale della Nace Rev. 2, la nomenclatura europea adottata con regolamento (CE) n. 1893/2006. I dati si riferiscono a 25 branche che sono definite sulla base del livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca "Attività manifatturiere", corrispondente alla sezione C dell'ateco 2007, si fornisce la disaggregazione in 11 raggruppamenti. Tale modifica comporta una discontinuità nelle serie storiche che non permette la costruzione delle dinamiche su base annuale. Dal mese di febbraio 2009, peraltro, la Banca d Italia ha rivisto alcune pubblicazioni: in particolare, ha redatto un nuovo supplemento al Bollettino Statistico intitolato "Moneta e banche" che sostituisce tre precedenti pubblicazioni: il supplemento "Aggregati monetari e creditizi dell'area dell'euro: le componenti italiane"; il supplemento "Istituzioni finanziarie monetarie: banche e fondi comuni monetari"; Comunicato stampa "Informazioni sintetiche sulle IFM residenti in Italia: banche". Il supplemento è composto da 28 tavole e 6 figure ed è articolato in tre sezioni: 1. statistiche della politica monetaria unica: le componenti italiane; 2. statistiche bancarie: bilanci e altre informazioni; 3. tassi di interesse bancari. In ordine ai contenuti, con riferimento agli aggregati bancari, la Banca d Italia ha dismesso le informazioni statistiche relative ai depositi, obbligazioni, prestiti, sofferenze nette ed altre voci dell attivo e del passivo, precedentemente pubblicati nelle tavole 6, 7 e 8 del supplemento banche e fondi comuni monetari, lasciando, invece, tutti gli aggregati riferiti all attivo ed al passivo di bilancio delle IFM, ai sensi delle Statistiche Armonizzate del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC). In primis, i dati si riferiscono alle istituzioni finanziarie monetarie (IFM). Rientrano nelle IFM: la Banca d'italia, le banche, i fondi comuni monetari (FCM), gli istituti di moneta elettronica e, dal settembre 2006, la Cassa depositi e prestiti spa. Con l'espressione "altre IFM" si indicano le IFM diverse dalle banche centrali. I FCM emettono quote sostituibili ai depositi in termini di liquidità e investono in strumenti di debito trasferibili con una vita residua pari o inferiore all'anno. 28 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

29 Le principali voci di bilancio sono disaggregate, con riferimento alla residenza della controparte, in residenti in Italia, residenti in altri paesi dell Area Euro e residenti nel resto del Mondo. La voce depositi a residenti in Italia è suddivisa in base ai seguenti settori di appartenenza: IFM, Amministrazione centrale e Altre Amministrazioni pubbliche e altri residenti; la voce prestiti a residenti in Italia è suddivisa in base ai seguenti settori di appartenenza: IFM; Amministrazioni Pubbliche e altri settori (società non finanziarie, famiglie consumatrici, famiglie produttrici, istituzioni senza fini di lucro, assicurazioni e fondi pensione e altre istituzioni finanziarie). La voce impieghi comprende oltre agli impieghi vivi, le sofferenze e le operazioni pronti contro termine attive. Tale segnalazione considera a breve termine i finanziamenti con scadenza inferiore ai 12 mesi (precedentemente era di 18 mesi). I titoli di proprietà quotati appartengono al portafoglio non immobilizzato al fair value dell ultimo giorno lavorativo del mese di riferimento della segnalazione; gli altri titoli di proprietà sono indicati al valore contabile. La voce "titoli diversi da azioni" comprende anche le obbligazioni non quotate e le obbligazioni detenute fino a scadenza. I "depositi" includono i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e rimborsabili con preavviso, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli assegni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati; comprendono anche quelli emessi per la raccolta di prestiti subordinati. I depositi rimborsabili con preavviso includono i depositi a risparmio liberi e, a partire dai dati di ottobre 2007, le forme di raccolta postale della CDP. Le "obbligazioni emesse" sono registrate al valore nominale; includono anche quelle emesse per la raccolta di passività subordinate Pertanto le serie storiche di depositi, prestiti e titoli del sistema bancario italiano fanno riferimento alle statistiche armonizzate secondo i criteri SEBC. Bilancio e Relazione

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31 Relazione sulla Gestione

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33 RELAZIONE SULLA GESTIONE Nelle istruzioni della Banca d Italia relative agli schemi e alle regole di compilazione del bilancio, aggiornate con provvedimento 22 dicembre 2005 n. 262 (1 agg. del 18 novembre 2009), è prescritto che Il bilancio dell impresa è corredato di una relazione degli amministratori sulla situazione dell impresa e sull andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui l impresa stessa ha operato. Sono illustrate le dinamiche fatte registrare, rispetto all esercizio precedente, dei principali aggregati di stato patrimoniale, di conto economico, del prospetto delle variazioni del patrimonio netto e del rendiconto finanziario. Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuazione dell attività. Il documento n. 4 di Banca d Italia, Consob e Isvap del 3 marzo 2010, in considerazione delle condizioni dei mercati finanziari e dell economia reale, richiede di indicare alcune aree informative nelle quali le società devono assicurare un più elevato grado di trasparenza. Si fa riferimento in particolare: 1. alla valutazione (cd. Impairment test) dell avviamento, delle altre attività immateriali a vita utile indefinita e delle partecipazioni (IAS 36); 2. alla valutazione dei titoli di capitale classificati come disponibili per la vendita (IAS 39) 3. alla classificazione delle passività finanziarie quando non vengano rispettate le clausole contrattuali che determinano la perdita del beneficio del termine; 4. fornire alcune precisazioni in merito alle ristrutturazioni del debito; 5. richiamare i nuovi obblighi informativi riguardanti la c.d. Gerarchia del fair value. Per quanto riguarda il punto sub 1) la banca non ha iscritto nel proprio bilancio l avviamento e le immobilizzazioni immateriali non sono a vita utile indefinita. Le partecipazioni, ammontanti a 152 euro, non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS 27 e IAS28. Al punto sub 2) la banca detiene titoli AFS per un importo nominale di 1,5 milioni di euro, di cui 400 mila a cauzione degli assegni circolari. Tale attività non significativa, non riveste una particolare rilevanza ai fini della comprensione della situazione economico patrimoniale e finanziaria delle società. Al punto sub 3) la banca non ha passività finanziarie per le quali ha perso il beneficio del termine; Al punto sub 4) la banca non ha processi di ristrutturazione del proprio debito; Al punto sub 5) la banca ha in portafoglio attività finanziarie emesse dallo stato italiano e quotate nel mercati regolamentari. L andamento della gestione Il quadro macroeconomico, caratterizzato dal perdurare dell incertezza sul superamento della crisi, ha pesato sull intero sistema creditizio condizionando l andamento dei volumi, la qualità del credito e la dinamica dei ricavi. Nel 2012 l Italia entra in recessione. Gli analisti prevedono che il Pil continuerà a ridursi a tassi più contenuti nell anno Alcuni indicatori, come l anticipazione OCSE, sembrano preannunciare una progressiva stabilizzazione del ciclo economico. Bilancio e Relazione

34 Si assiste, fra l altro, ad una ridotta capacità reddituale degli operatori economici determinandone oltre che una riduzione dei consumi, anche una perdurante stagnazione del risparmio coinvolgendo di riflesso anche una forte contrazione degli investimenti fissi da parte del settore produttivo. La contrazione dei consumi nel corso dell anno è continuata, sulla scia delle conseguenze della prolungata riduzione del reddito disponibile determinata dalla crisi. Occorre anche ricordare che nell anno appena trascorso si sono sommati tutti gli effetti delle politiche fiscali restrittive adottate dal governo, che hanno ulteriormente ridotto il potere d acquisto delle famiglie attraverso l aumento della tassazione indiretta. In una situazione del genere le condizioni del credito restano difficili. I dati che si riscontrano nell ultimo semestre del 2012 hanno visto un aumento delle sofferenze dei prestiti delle famiglie e della quota dei prestiti alle imprese in difficoltà ( incagli e ristrutturazione del debito). Ricordiamo che la Banca ha avviato la propria attività nel febbraio 2009 con una forte propensione all incremento delle basi patrimoniali focalizzando l attività propria del credito verso le piccole imprese e le famiglie. La crisi economica iniziata con l innesco della nota bolla speculativa, ha accelerato notevolmente il processo di deterioramento della qualità del credito a livello sistemico. La Banca in tale situazione e con la crisi che continua ad incalzare, soprattutto nel nostro territorio, è intervenuta operando prudenzialmente consistenti rettifiche sui crediti che hanno determinato una rilevante incidenza sul risultato di esercizio. Pertanto, considerato che l attività creditizia ed in particolare il monitoraggio del credito assume un importanza fondamentale per il futuro sviluppo degli impieghi verso la clientela, la Banca dato il momento - intende destinare al settore in parola risorse più specializzate che assicurino una supervisione ed un maggiore coordinamento delle fasi operative del processo creditizio, nell intento di pervenire al miglioramento della qualità del credito e di massimizzare il tasso di recupero del credito deteriorato. Il controllo sulle attività svolte dall Area Crediti è assicurato dall Ufficio Risk Controller in staff alla Direzione Generale. Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale, il CdA della Banca con delibera del 2009 ha adottato il regolamento che definisce i principi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell ICAAP allo scopo di assicurare la regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale complessivo relativamente alla sua adeguatezza, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali. Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie sono applicate, le tecniche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finanziarie, e personali. Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento richiesta dalla stessa. Si espongono, qui di seguito i prospetti che illustrano, in modo sintetico, i dati dello stato patrimoniale e del conto economico, al fine di offrire una visione complessiva e puntuale delle dinamiche fatte registrare dai principali aggregati patrimoniali ed economici. 34 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

35 Voci dell'attivo 31/12/12 % SUL TOTALE 31/12/11 VAR % 10 Cassa e disponibilità liquide ,21% ,63% Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita ,67% ,52% 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 60 Crediti verso banche ,79% ,56% 70 Crediti verso clientela ,75% ,18% 80 Derivati di copertura 90 Adeguamento di valore delle attività fin. oggetto di copertura generica (+/-) 100 Partecipazioni 110 Attività materiali ,03% ,30% 120 Attività immateriali ,02% ,26% di cui: avviamento 130 Attività fiscali ,29% ,18% a) correnti ,01% ,42% b) anticipate ,28% ,00% 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150 Altre attività ,25% ,97% Totale dell'attivo ,00% ,46% Bilancio e Relazione

36 Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/12 % SUL TOTALE 31/12/11 VAR % 10 Debiti verso banche 20 Debiti verso clientela 30 Titoli in circolazione ,68% ,03% ,83% ,45% 40 Passività finanziarie di negoziazione 50 Passività finanziarie valutate al fair value 60 Derivati di copertura 70 Adeguamento di valore delle passività fin. oggetto di copertura generica (+/-) 80 Passività fiscali ,08% ,95% a) correnti b) differite Passività associate ad attività in via di dismissione 100 Altre passività ,81% ,14% 110 Trattamento di fine rapporto del personale 120 Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili ,21% ,38% ,12% b) altri fondi ,12% Riserve da valutazione ,03% ,04% 140 Azioni rimborsabili 150 Strumenti di capitale 160 Riserve ,77% ,98% 170 Sovrapprezzi di emissione Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

37 180 Capitale ,76% ,05% 190 Azioni proprie (-) 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto ,75% ,72% ,00% ,46% Voci del conto economico Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati 31/12/12 % SUL TOTALE 31/12/11 VAR ,69% % ,96% 30 Margine di interesse ,33% ,12% 40 Commissioni attive ,23% 50 Commissioni passive ,51% 60 Commissioni nette ,66% ,69% 70 Dividendi e proventi simili 0 80 Risultato netto - dell attività di ,01% ,58% negoziazione 90 Risultato netto dell attività di 0 copertura 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti 0 b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla 0 scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate 0 al fair value 120 Margine di intermediazione ,00% ,49% 130 Rettifiche/riprese di valore nette per ,47% deterioramento di: a) crediti ,47% b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie 140 Risultato netto della gestione finanziaria ,72% Bilancio e Relazione

38 150 Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione ,30% ,32% ,65% ,35% ,52% ,13% - 461,11% ,72% ,27% ,18% ,75% ,08% ,17% 200 Costi operativi ,00% ,01% 210 Utili (Perdite) delle partecipazioni 220 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 230 Rettifiche di valore dell'avviamento 240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 260 Imposte sul reddito dell'esercizio dell operatività corrente 270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 280 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 290 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) La raccolta gli impieghi e i servizi RACCOLTA La raccolta diretta della Banca si è attestata al 31 dicembre del 2012 ad euro contro euro del L incremento è stato di euro pari al 3,07%. 38 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

39 La raccolta indiretta, ammontante a euro nel 2011, si è attestata a euro con un incremento di euro pari al 11,55% ed è costituita, per la maggior parte, dai titoli di Stato acquistati per conto della Camera di Commercio di Catania, cui la Banca cura il servizio di Tesoreria di Cassa, quale investimento del fondo di quiescenza. RACCOLTA COMP COMP. VAR. DIRETTA 31/12/2012 % 31/12/2011 % ASS. VAR % Depositi a Risparmio ,75% ,40% ,55% Conti clientela correnti ,65% ,96% ,20% Certificati di deposito ,13% ,97% ,46% Obbligazioni ,47% ,67% ,47% Totale ,00% ,00% ,07% Depositi a Risparmio RACCOLTA DIRETTA Conti correnti clientela Certificati diobbligazioni deposito AL 31/12/2012 AL 31/12/2011 Totale IMPIEGHI Alla fine del 2012 l entità del valore nominale degli impieghi nei confronti della clientela ordinaria, si è attestata a euro a fronte di euro dell anno precedente con un leggero aumento di euro pari a 1,34%. Suddivisione di IMPIEGHI (Sofferenze escluse) in Branche di Attività Economica (BAE) al Bilancio e Relazione

40 IMPIEGHI Conti correnti ordinari Anticipo fatture e SBF Mutui chirografari e ipotecari Credito al consumo Port. Comm.le e finanziario AL 31/12/2012 COMP. % AL 31/12/2011 COMP. % VAR. ASS. VAR % ,67% ,19% ,89% ,23% ,57% ,87% ,76% ,16% ,36% ,01% ,49% ,60% ,54% ,15% ,80% Sofferenze ,24% ,44% ,73% Altri ,56% Totale ,00% ,00% ,34% 40 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

41 IMPIEGHI C/C ordinari Ant. Ft e SBF M utui chir e Ipot Cred al Cons Pt f. Comm. e fin. Soff Totale AL 31/12/2012 AL 31/12/2011 Gli impieghi sono considerati al lordo dei fondi svalutazione. Il contesto economico continua ad evidenziare forti difficoltà a motivo della complessa situazione di crisi che attanaglia sia il nostro Paese, sia l Europa; tale situazione influenza negativamente la qualità del credito. Infatti, secondo le ultime stime fornite dall ABI a dicembre 2012 le sofferenze lorde sono risultate pari a 125 miliardi di euro, +17,8 miliardi rispetto a fine 2011, segnando un incremento annuo di circa il 16,6%. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari al 6,3% a fine 2012 (5,4% un anno prima). Tale situazione esprime l effetto della globalizzazione e la crisi dell economia reale che sono i veri protagonisti di questo cambiamento che porterà inesorabilmente verso una maggiore selettività nell erogazione e, conseguentemente, nella gestione dei crediti. Suddivisione di sofferenze in Branche di Attività Economica (BAE) al ,5 5,2 2,3 2,2 2,1 1,8 1,4 1,20,6 35,9 14,4 26,5 Servizi del commercio, recuperi e riparazioni Famiglie consumatrici Servizi dei trasporti interni Altri prodotti industriali Altri servizi destinabili alla vendita Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca Edilizia e opere pubbliche Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco Minerali e prodotti a base di minerali non metallici Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento Unità non classificabili e non classificate Altre BAE Le partite anomale: Sofferenze valore capitale euro pari al 9,24% degli impieghi al valore nominale. Bilancio e Relazione

42 Incagli euro pari al 11,17%. Crediti sconfinato da oltre 90 giorni euro pari al 8,98%. Ammontano complessivamente al valore nominale di euro pari al 29,39% del totale nominale dei crediti. Sulle partite anomale sono state effettuate svalutazioni per euro , sui crediti in bonis sono state effettuate svalutazioni per euro , mentre sono state portate direttamente a perdita partite minime per un totale di euro per un totale complessivo di euro IL PERSONALE Al 31 dicembre 2012 il personale in forza era costituito da 13 dipendenti, 6 uomini e 7 donne, così suddivisi: 1 dirigente 1 quadro direttivo 4 livello 11 impiegati Al 30 ottobre 2012 il personale in forza era costituito da 15 dipendenti (8 uomini e 7 donne), di cui 2 quadri direttivi di 3 e 4 livello presenti per 10/12. L ammontare complessivo del costo del personale nel corso del 2012 è stato pari ad euro comprensivo dei costi relativi agli amministratori e ai sindaci per euro ,82 I TITOLI E LA LIQUIDITA I titoli di proprietà al 31 dicembre 2012 ammontano complessivamente a euro ,25. Nel portafoglio titoli sono comprese, come specificato in nota integrativa, anche le partecipazioni detenute dalla banca, nessuna delle quali comporta la titolarità di almeno un decimo del diritto di voto. Nel corso del 2012 sono state vendute ,43 quote di Fondi Comuni con un introito di euro ,77. Il portafoglio di proprietà si può così riassumere Descrizione Giacenza Nominale Controvalore IAS di Bilancio Riserva AFS BTP 01/08/06 01/02/17-4% , , CCT TV% 01/07/ , ,17 Partecipazioni ,00 Totale , ,39 E la redditività cedolare: Descrizione Controvalore Costo Ammortizzato Rendite % BTP 01/08/06 01/02/17-4% , ,16 3,95% CCT TV% 01/07/ ,60 3,67% Totale , ,76 3,77% 42 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

43 Le scelte operate dal Consiglio di Amministrazione, per quanto l attività sia stata estremamente contenuta, continuano ad essere orientate ad un prudenziale profilo di rischio/rendimento. La liquidità misurata dai rapporti interbancari, è tenuta presso ICCREA Banca, Banca del Monte dei Paschi di Siena e presso la Banca della Provincia di Macerata, a livelli superiori a quelli ordinariamente necessari a supportare in modo adeguato l operatività e le transazioni con gli altri intermediari. L analisi dei margini e dei risultati del prospetto di conto economico che hanno contribuito alla formazione del risultato netto finale consentono di cogliere la composizione dei vari ricavi. IL MARGINE DI INTERESSE Il margine d interesse si colloca a euro. La forbice dei tassi applicati alla clientela, anche in presenza di crediti erogati per il tramite di consorzi di garanzia, si colloca al 4,90% Si riportano qui di seguito le voci del conto economico che compongono il margine di interesse: 1. Voce 10 interessi attivi e proventi assimilati Voce 20 interessi passivi e oneri assimilati MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Le commissioni nette da servizi si attestato a Il margine di intermediazione è risultato, quindi, a fine 2012 pari ad euro Il rapporto tra margine di interesse e margine di intermediazione si attesta al 62,04% Il risultato netto della gestione finanziaria è di euro per l'incidenza sul margine di intermediazione delle rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti ammontanti a euro I costi operativi. Le spese del personale nell esercizio sono risultate di euro. Le altre spese amministrative sono risultate pari a euro. Le rettifiche di valore nette sulle attività materiali sono risultate, a fine esercizio, pari euro, mentre quelle su attività immateriali ammontano a euro L importo degli altri oneri e proventi gestione ammonta a fine esercizio a euro I PRINCIPALI INDICATORI DELL OPERATIVITA DELLA BANCA Indici di bilancio Impieghi su clientela / totale attivo 69,75% Raccolta da clientela / totale attivo 81,51% Impieghi su clientela / raccolta diretta clientela 85,57% Impieghi mutui / PO + patrimonio netto 209,90% Bilancio e Relazione

44 Indici di produttività Raccolta diretta clientela / numero medio dipendenti Impieghi clientela / numero medio dipendenti Margine di intermediazione/ numero medio dipendenti Costo del personale/ numero medio dipendenti Indici patrimoniali Patrimonio / raccolta clientela 11,38% Patrimonio / Impieghi clientela 13,30% Patrimonio / totale attivo 9,27% IL PATRIMONIO NETTO La composizione e la dinamica del patrimonio netto aziendale è dettagliata nello specifico prospetto delle variazioni del patrimonio netto e riassunta sinteticamente nella seguente tabella: Voci del Patrimonio Importo Capitale sociale Riserve da utili Altre riserve Sovraprezzi di emissione Riserve da valutazioni - titoli AFS Utile d'esercizio Patrimonio netto In conclusione, il bilancio al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita d esercizio di circa Euro mila, dovuta principalmente alle significative rettifiche su crediti pari a circa Euro mila ed un patrimonio netto di circa Euro mila che ha comportato conseguentemente l applicazione dell articolo 2446 del codice civile. Inoltre il patrimonio di vigilanza che al 30 Giugno 2012 risultava pari a Euro mila circa, quindi già inferiore all ammontare minimo, pari ad Euro mila, previsto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche (circolare 263/2006 e successivi aggiornamenti di Banca d Italia), misura una ulteriore riduzione e si attesta a circa Euro mila. Ai fini di un necessario rafforzamento patrimoniale l Assemblea Straordinaria dei Soci del 28 aprile 2012 aveva già deliberato di aumentare il capitale sociale scindibile per l importo massimo di Euro mila entro il 28 aprile Ad oggi, risulta sottoscritto un aumento di capitale, incluso di sovrapprezzo azioni, per circa Euro 403 mila, di cui materialmente versati circa Euro 341 mila. Inoltre dalla data del 27 dicembre 2012 risultano già prelazionati ulteriori circa Euro 732 mila di aumento di capitale, ed il cui versamento deve avvenire entro il 26 aprile Con il Consiglio di Amministrazione dell 8 aprile 2013 la Banca ha deliberato di riaprire i termini del predetto aumento di capitale 44 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

45 sociale e di proporre all Assemblea Straordinaria dei soci, già convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione, ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione un ulteriore aumento di capitale sociale, aperto anche ai terzi, il cui importo ed i relativi termini verranno definiti in un prossimo Consiglio di Amministrazione prima della precitata assemblea. La Banca ha implementato e approvato un nuovo Piano Industriale relativo al triennio che tiene conto del necessario rafforzamento patrimoniale che risponde anche alle indicazioni dell Organo di Vigilanza. In particolare, si riporta qui di seguito la comunicazione Bankitalia del 13 marzo 2013 al titolo Bilanci 2012: valutazione dei crediti, remunerazioni, distribuzione dei dividendi : La Banca d Italia ha già fornito, lo scorso anno, indicazioni alle banche sui criteri cui ispirare le politiche relative ai bilanci del 2011 (1), sottolineando la necessità di azionare tutte le leve utili a rafforzare il patrimonio, con particolare riferimento alle politiche di remunerazione e alla distribuzione dei dividendi agli azionisti. Il prolungarsi della recessione economica e l incertezza sulle prospettive di ripresa della domanda interna confermano la validità delle indicazioni fornite lo scorso anno e richiedono anzi un ulteriore sforzo alle banche, chiamate ora anche a rafforzare i presidi a fronte del deterioramento della qualità delle attività detenute. È quindi in primo luogo necessario che le banche adeguino le rettifiche di valore complessive sui crediti all evoluzione presente e prospettica del contesto economico. [ ] La Banca d'italia si attende quindi che i competenti organi sociali delle banche, nel definire le politiche di bilancio relative all esercizio appena concluso, si attengano alle indicazioni fornite in allegato, allineando le previsioni di perdita all accresciuta rischiosità degli attivi [ ]. RISCHI FINANZIARI: OBIETTIVI E POLITICHE DI ASSUNZIONE, GESTIONE E COPERTURA Informazioni dettagliate e complete sugli obiettivi e sulle politiche della banca in materia di assunzione, gestione e copertura dei rischi sono fornite nella nota integrativa RISCHI CREDITIZI SUGLI IMPIEGHI CON CLIENTELA Sin dall inizio, nell erogazione e nella gestione del rischio di credito, la Banca ha improntato la propria operatività a criteri di sana e prudente gestione. L intero processo riguardante il credito (istruttoria, erogazione, monitoraggio delle posizioni, revisione delle linee di credito, interventi in caso di anomalia, nonché acquisizione e gestione delle garanzie) è normato nel regolamento del processo del credito, cui si affiancano la struttura dei poteri delegati e le politiche di gestione del rischio di credito. Per i finanziamenti a favore degli esponenti aziendali è applicata la normativa prevista dalle disposizioni vigenti. Non sono individuati ed utilizzati strumenti di copertura diretta del rischio in esame. Per il contenimento del rischio, la Banca, acquisisce idonee garanzie reali e personali a fronte degli affidamenti concessi. L attività di concessione è riservata al Consiglio di Amministrazione, al Presidente, al Direttore generale e, in forme limitate, ad alcune figure dell Area affari ed ai Preposti. Bilancio e Relazione

46 RISCHI FINANZIARI RELATIVI AL PORTAFOGLIO TITOLI DI PROPRIETA Il profilo di rischio del portafoglio titoli di proprietà è, in via preliminare, desumibile dalla sua composizione a fine esercizio, così sintetizzabile al valore nominale o di acquisto: Descrizione Valore nominale o di acquisto Percentuale BTP 01/08/06 01/02/17-4% ,00 33,33% CCT TV% 01/07/ ,00 66,67% Totale ,00 100,00% La misurazione e l apprezzamento del rischio è supportata da elaborazioni ed evidenze giornaliere del VAR e della Duration finanziaria dei singoli titoli e del portafoglio complessivo. A fine esercizio il profilo di rischio del portafoglio dei titoli di debito evidenziava un Var pari a 4.738,25 ed una Duration media pari a 1,264. 1) Principi ispiratori e politiche di assunzione e di gestione del rischio. Il portafoglio titoli di proprietà, in funzione degli scopi perseguiti è articolato nelle seguenti categorie: Portafoglio di negoziazione trading. La sua attivazione è solo eventuale ed è finalizzato a fornire, tramite gli utili da realizzo, un limitato contributo reddituale alla formazione dell utile netto annuale programmato a budget. Portafoglio di tesoreria. Il portafoglio è finalizzato a gestire gli investimenti e la liquidità aziendale, anche diversificando, opportunamente titoli a tasso variabile e titoli a tasso fisso di diversa durata residua, avuto riguardo pure alla loro liquidità ed alla capacità aziendale di detenerli in portafoglio 2) Misurazione, rilevazione e valutazione La gestione, misurazione, rilevazione e valutazione dei rischi di mercato relativamente al portafoglio titoli di proprietà è effettuata in piena sintonia con quanto sopra indicato. In particolare, la misurazione dei rischi di mercato è effettuata, monitorata ed apprezzata, mediante: a) lo strumento Var; b) la duration finanziaria dei singoli titoli e dell intero portafoglio di proprietà; c) l evoluzione dei relativi requisiti patrimoniali di Vigilanza prudenziale. Gli strumenti a disposizione della Banca per la misurazione del comparto titoli garantiscono i necessari flussi informativi alla funzione preposta ai controlli interni, alla Direzione generale ed al Consiglio di amministrazione e riguardano, tra l altro Var e Duration, Plusminus, utileperdite, redditività cedolare del comparto ed il contributo al margine di interesse ed al rendimento dell attivo fruttifero. 3) Eventuali deleghe e limiti operativi L articolazione delle responsabilità e delle deleghe concernenti la gestione del portafoglio titoli di proprietà è dettagliatamente disciplinata nel regolamento interno aziendale. La funzione controlli interni supporta la Direzione ed il Consiglio di Amministrazione nella determinazione del profilo di rischio/rendimento del portafoglio titoli di proprietà. Il Consiglio di Amministrazione è sistematicamente informato dalla Direzione Generale circa, lo status, le movimentazioni ed i risultati (realizzati o latenti) o latenti propri del portafoglio titoli. 46 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

47 4) Monitoraggio Il monitoraggio del livello di rischio del portafoglio titoli è di competenza della funzione controlli interni che ne fornisce sistematicamente informativa al Consiglio di Amministrazione ed alla Direzione. La funzione controlli interni presidia i sistemi e le procedure affinché siano effettivamente coerenti con il tipo ed il livello di complessità dell attività svolta in titoli. RISCHI FINANZIARI CONNESSI ALLA GESTIONE INTEGRATA DELL ATTIVO E DEL PASSIVO La Banca persegue un equilibrata combinazione dei rendimenti dell attivo fruttifero e dei costi del passivo oneroso, ricercando valide correlazioni sia nella strutturazione dei tassi (fissi o variabili) che nei parametri di indicizzazione e nelle Duration. Il rischio tasso di interesse insito nel portafoglio bancario è monitorato dalla Banca su base trimestrale, mediante l utilizzo del metodo semplificato delineato dalla Vigilanza, è presidiato affinché, preferibilmente, si mantenga a valori contenuti al di sotto della soglia di attenzione fissata in misura pari al 20% del Patrimonio di Vigilanza. L esposizione al rischio di tasso è valutata determinando l effetto di una variazione dei tassi di interesse pari a 200 punti base, mantenendo l ipotesi di uno spostamento parallelo della curva dei rendimenti e quindi applicando la medesima variazione dei tassi ad ogni fascia temporale. RISCHIO DI LIQUIDITA La Banca monitora e valuta in via sistematica la propria posizione di liquidità operativa, verificando altresì gli sbilanci di periodo e gli sbilanci cumulati sulle diverse fasce temporali della maturity ladder. La Banca esegue prove di stress, in termini di analisi di scenario, coerenti con la definizione di rischio di liquidità adottata. I principali fattori di rischio considerati sono riconducibili alla volatilità dei seguenti elementi: capacità di funding della Banca sui mercati interbancario e retail; richiesta di liquidità a fronte delle poste passive a vista; grado di utilizzo delle linee di credito concesse e dell utilizzabilità di quelle ricevute; perdite connesse al mancato rientro delle principali posizioni creditizie; grado di liquidabilità degli asset aziendali. La Banca riconosce al sistema dei controlli interni una valenza strategica che contribuisce in modo efficace alla competitività e alla stabilità nel medio e lungo termine, a vantaggio della Banca stessa e dei propri stakeholders (Soci, clienti, personale, territorio, etc). In tale ottica la Banca ha posto in essere un sistema di controllo e gestione dei rischi nel quale è assicurata la separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, articolato sulla base dei seguenti livelli di controllo, definiti dall Organo di Vigilanza: I livello: controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazioni o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; II livello: a) controlli sulla gestione dei rischi, condotti a cura della struttura interna di risk Management, avente il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e controllare la coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici; Bilancio e Relazione

48 b) controlli di conformità normativa, svolti da un unità organizzativa indipendente all uopo costituita, con il compito specifico di promuovere il rispetto delle leggi, delle norme, dei codici interni di comportamento per minimizzare il rischio di non conformità normativa ed i rischi reputazionali a questo collegati, coadiuvando, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi; III livello: attività di revisione interna volta a valutare l adeguatezza e la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni ed a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione. Con particolare riferimento ai controlli di II e III livello, si evidenzia che i controlli sulla gestione dei rischi, tuttora in fase di evoluzione, hanno interessato i rischi aziendali nel loro complesso. L operatività in argomento è oggetto di costante revisione a seguito della disciplina prudenziale e l attivazione del processo ICAAP. Al riguardo, è da dire che la Banca, attesa la recente costituzione, ha redatto un documento di adeguatezza patrimoniale di prospettiva, senza alcun confronto od esperienze relative ad esercizi precedenti. Nell ambito dell ICAAP, la Banca definisce la mappa dei rischi la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro cui si sviluppano tutte le altre attività di misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all individuazione di tutti i rischi relativamente ai quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare l operatività, il perseguimento delle strategie ed il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, sono individuate le relative fonti di generazione e le strutture responsabili della relativa gestione. Nello svolgimento di tali attività la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, della propria operatività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle specificità dell esercizio dell attività bancaria e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione. In tale ambito sono stati tenuti in considerazione tutti i rischi contenuti nell elenco regolamentare, valutandone un possibile ampliamento al fine di meglio comprendere e riflettere il business e l operatività aziendale. Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i seguenti rischi: rischio di credito e di controparte, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di concentrazione, rischio di tasso di interesse, rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio strategico, rischio di reputazione, rischio di non conformità e rischio di capitale. Le valutazioni effettuate, con riferimento all esposizione ai cennati rischi ed ai connessi sistemi di misurazione e controllo, sono state oggetto di analisi da parte dei vertici aziendali. Il Risk Management, preposto al controllo sulla gestione dei rischi, assume un ruolo cardine nello svolgimento di attività fondamentali dell ICAAP. Tale unità organizzativa ha, infatti, il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, sviluppare e mantenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare la coerenza dell operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. Le attività sono tracciate ed i relativi risultati sono opportunamente documentati e formalizzati. Il Risk Management garantisce l informativa inerente la propria 48 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

49 operatività attraverso opportuni sistemi di reporting indirizzati alle unità organizzative, agli Organi di Governo, Direzione e Controllo. La Funzione di Internal Audit, che presidia il III livello di controllo, svolge la propria attività sulla base di un piano annuale delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione o attraverso verifiche puntuali sull operatività delle funzioni coinvolte, richieste in corso di anno. In tale ambito effettua la verifica e l analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello, attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. Dal 2011 è stata affidata ad un Amministratore della Banca la funzione di Responsabile dell Antiriciclaggio. La funzione di revisione interna è stata affidata, alla Deloitte sulla base di un accordo di esternalizzazione del servizio di Internal Audit. La responsabilità dell attività di revisione interna rimane a carico della Banca. La Funzione opererà in piena autonomia con collegamento funzionale ed informativo con il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale. Alla funzione competerà la pianificazione complessiva delle attività di audit, l esecuzione delle attività previste sia dal contratto di esternalizzazione e sia dalla pianificazione concordata, la reportistica agli organi aziendali e la verifica degli interventi di sistemazione delle anomalie rilevate. INFORMATIVA SULLE POLITICHE IN MATERIA DI CONTROLLI SULLE ATTIVITA DI RISCHIO E SUI CONFLITTI DI INTERESSE NEI CONFRONTI DI SOGGETTI COLLEGATI La disciplina in materia di parti correlate contenuta nel Titolo V, Capitolo 5 della Circolare 263 del 2006 mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali di una banca possa compromettere l imparzialità e l oggettività delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei loro confronti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per depositanti e azionisti. Pertanto in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, di cui alla normativa citata, con delibera del 30 giugno 2012, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha adottato il documento Procedure deliberative in materia di attività di rischio e conflitti di interesse. in cui sono disciplinate le procedure deliberative applicabili all esecuzione di operazioni nei confronti dei soggetti collegati. Ad integrazione delle citate Procedure, il CDA in data ha approvato le Politiche in materia di controlli interni in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, con le quali la Banca formalizza e adotta i principi e le regole applicabili alle operazioni con soggetti collegati; ai sensi della Sez. IV della circolare 263/2006 i documenti recanti le politiche dei controlli interni sono comunicati all Assemblea dei soci. Ai fini della citata normativa si evidenza che costituiscono una parte correlata: a) tutti gli esponenti aziendali della Banca (amministratori, sindaci, direttore generale); b) il partecipante (il soggetto tenuto a chiedere le autorizzazioni di cui agli artt. 19 e ss. del TUB); c) il soggetto, diverso dal partecipante, in grado di nominare, da solo, uno o più componenti l Organo con funzione di supervisione strategica, anche sulla base di atti in qualsiasi forma stipulati aventi per oggetto o per effetto l esercizio di tali diritti o poteri; Bilancio e Relazione

50 d) una società o un impresa costituita in forma non societaria su sui la banca o una società del gruppo bancario è in grado di esercitare il controllo o una influenza notevole. Tanto richiamato, al momento, con riferimento alla nostra Banca Sviluppo Economico, non rilevano le definizioni di cui alle lettere c) e d); pertanto l insieme delle parti correlate coincide, sostanzialmente con gli esponenti aziendali ovvero coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo La normativa è estesa altresì ai soggetti connessi di una parte correlata: sono considerati soggetti connessi di una parte correlata: 1) le società e le imprese anche costituite in forma non societaria controllate da una parte correlata; 2) i soggetti che controllano una parte correlata tra quelle indicate alle precedenti lettere b) e c) della definizione sopra riportata, ovvero, i soggetti sottoposti, direttamente o indirettamente, a comune controllo con la medesima parte correlata: 3) gli stretti familiari di una parte correlata e le società o le imprese controllate da questi ultimi. In proposito si precisa che: - Sono considerati stretti familiari i parenti fino al secondo grado e il coniuge o il convivente more uxorio di una parte correlata, nonché i figli di quest'ultimo; per motivi prudenziali la Banca ha inteso estendere la dizione di stretti familiari anche alle persone a carico della parte correlata o del convivente (così come previsto dal principio contabile IAS 24 par.9). - Rientrano nella nozione di controllo, ai sensi dell articolo 23 TUB: i casi previsti dall articolo 2359, commi primo e secondo, del codice civile; il controllo da contratti o da clausole statutarie aventi per oggetto o per effetto il potere di esercitare l attività di direzione e coordinamento; i casi di controllo nella forma dell influenza dominante. Rilevano come controllo anche le situazioni di controllo congiunto, inteso come la condivisione, contrattualmente stabilita, del controllo su un attività economica. In tal caso si considerano controllanti: a) i soggetti che hanno la possibilità di esercitare un influenza determinante sulle decisioni finanziarie e operative di natura strategica dell impresa; b) gli altri soggetti in grado di condizionare la gestione dell impresa in base alle partecipazioni detenute, a patti in qualsiasi forma stipulati, a clausole statutarie, aventi per oggetto o per effetto la possibilità di esercitare il controllo. Il controllo rileva anche quando sia esercitato indirettamente, per il tramite di società controllate, società fiduciarie, organismi o persone interposti. Non si considerano indirettamente controllate le società e imprese controllate da entità a loro volta sottoposte a controllo congiunto. - E qualificato come convivente more uxorio il convivente di fatto della parte correlata. In tal caso fa fede la dichiarazione della parte correlata o, laddove esistente, l'iscrizione presso gli uffici dell'anagrafe. Pertanto i soggetti collegati sono costituiti da una parte correlata e dai relativi soggetti connessi. 50 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

51 Al contempo potenziali rischi di conflitti di interesse,a partire dall attività più tipica di erogazione del credito, si pongono con riferimento ad un novero più ampio di dipendenti e collaboratori aziendali, a diversi livelli gerarchico - funzionali, soprattutto se questi abbiano interessi in altre attività ( ad esempio azionisti di società direttamente o tramite familiari). Pertanto la Banca ha esteso l ambito di applicazione della citata normativa anche al Personale più rilevante della Banca così come individuato nel Regolamento Politiche di remunerazione ed incentivazione, nonché ai relativi soggetti connessi: - Responsabile Area Affari - Risk Controller - Responsabile Funzione Compliance - Responsabile Funzione Antiriciclaggio. Gestione dei conflitti di interesse - settori di attività e tipologia rapporti individuati Costituisce operazione con soggetti collegati, la transazione con soggetti collegati che comporta assunzione di attività di rischio, trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo, ivi incluse le operazioni di fusione e di scissione. Al fine di individuare l ambito di di applicazione delle delle disposizioni di Banca di Banca d Italia, d Italia, rilevano rilevano ai sensi ai della sensi del disciplina in oggetto le le tipologie di di rapporti di natura di natura economica, anche anche diversi diversi da quelli da quelli comportanti comportan assunzione di attività di di rischio, in in relazione ai quali ai quali possono possono determinarsi conflitti conflitti d interesse.. d interesse.. Sono Son da ricomprendere in intale fattispecie: finanziamenti attivi; passaggi a perdite, passaggi a sofferenza, accordi transattivi giudiziali o extragiudiziali; operazioni su partecipazioni; acquisti di beni; operazioni su immobili; operazioni di raccolta diretta; finanza per la clientela; contratti/accordi intese di natura commerciale, convenzioni per la distribuzione di prodotti e servizi, altri accordi; attività di consulenza ed assistenza prestata nei confronti di clientela e di altri controparti; servizi finanziari/di pagamento; servizi accessori; assunzione del personale. Propensione al rischio nelle attività con soggetti collegati Solamente le attività di rischio verso soggetti collegati devono essere contenute entro specifici limiti riferiti al patrimonio; con riferimento alle attività di rischio e ai conflitti di interesse nei confronti degli esponenti aziendali e dei relativi soggetti connessi; la Banca ha fissato il limite massimo del livello di propensione al rischio, in armonia con le disposizioni di Bilancio e Relazione

52 Banca d Italia, nella soglia del 5% del patrimonio di vigilanza, con riferimento alla totalità delle esposizioni verso la totalità dei soggetti collegati. Al momento per la nostra Banca rilevano soltanto attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soli esponenti aziendali. In caso di supero dei limiti prudenziali nei confronti di un gruppo di soggetti collegati è vietata la concessione di nuove attività di rischio, né sono consentiti sconfinamenti In coerenza con le politiche interne che definiscono l appetito al rischio, la Banca persegue una strategia generale di gestione delle attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati improntata ad una assunzione consapevole del rischio, che si estrinseca nel: tenere sotto osservazione le esposizioni nei confronti dei soggetti che possono influire in maniera determinante nella gestione aziendale; prevenire e gestire i conflitti di interesse che insorgono nei rapporti con soggetti collegati; assicurare in via continuativa il rispetto dei limiti per le attività di rischio sanciti dalla normativa; adottare tecniche di attenuazione del rischio Ai fini dell attenuazione del rischio si applicano le disposizioni contenute nel Processo del Credito - Regolamento e disposizioni attuative approvato dal CDA il , in merito all acquisizione di solidi strumenti di mitigazione del rischio in grado di garantire un adeguata copertura dell esposizione, tenuto anche conto della variabilità del loro valore di realizzo.. Le garanzie acquisite devono essere sempre congrue rispetto all operazione garantita, ovvero qualitativamente e quantitativamente adeguate alla tipologia ed all entità dell affidamento. Ruolo e responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali Il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione, approvazione e revisione delle presenti Politiche e degli indirizzi per la relativa applicazione; inoltre delibera le operazioni con soggetti collegati nel rispetto dei poteri delegati e delle disposizioni contenute nelle Procedure e nelle presenti Politiche. Nell ambito del Consiglio di Amministrazione, l Amministratore Indipendente è designato/a a intervenire nella fase pre-deliberativa e deliberativa delle operazioni con soggetti collegati, svolgendo un ruolo di valutazione, supporto e proposta nel rispetto delle disposizioni contenute nella normativa di riferimento, nelle Procedure deliberative e nelle presenti Politiche. - Il Direttore Generale è responsabile dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di gestione e controllo delle attività di rischio e delle operazioni con soggetti collegati, secondo gli indirizzi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione. - Il Collegio Sindacale può essere coinvolto nella fase deliberativa delle operazioni con soggetti collegati ed esercita, in ordine al processo di controllo interno sulle attività di rischio ed i conflitti di interesse, le facoltà previste dalla normativa. che gli assegna la responsabilità di vigilare sull'adeguatezza del processo e sulla rispondenza ai requisiti definiti. 52 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

53 - Funzioni proponenti: diverse a secondo del processo aziendale interessato, curano la fase pre-deliberativa, avviando l istruttoria propedeutica all esecuzione di un operazione con soggetti collegati e verificano il rispetto dei limiti definiti nelle presenti politiche. Processi organizzativi Registro dei soggetti collegati La Banca ha identificato, nei limiti dell ordinaria diligenza, il perimetro dei soggetti collegati sulla base delle informazioni disponibili, facendo riferimento: alle dichiarazioni che gli esponenti aziendali sono tenuti a rendere, all atto della nomina e a seguito delle modifiche delle situazioni pregresse; alle informazioni eventualmente acquisite in fase di apertura di nuovi rapporti e, successivamente, in occasione del rinnovo del fido o della revisione dei contratti; alle informazioni in possesso dell Area Affari/Crediti anche ricavate da eventuali provider esterni. La Banca ha istituito un Registro dei soggetti collegati, nel quale vengono elencati tutti soggetti collegati e gli affini di ciascuna parte correlata (Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale, ivi compresi i Sindaci supplenti, Direttore Generale e Personale Più Rilevante della Banca): per quanto non si tratti di soggetti collegati ai sensi della presente disciplina, la Banca censisce come stretti familiari di una parte correlata anche gli affini fino al secondo grado e tiene tali informazioni a disposizione per eventuali richieste di Banca d Italia. La Segreteria Generale cura la tenuta dell elenco dei soggetti collegati e provvede ad aggiornarlo tempestivamente. La Funzione Compliance verifica nel continuo la corretta tenuta del registro dei soggetti collegati con particolare riguardo agli aggiornamenti effettuati sulla scorta delle informazioni disponibili. Censimento dei soggetti collegati Per quanto riguarda il censimento dei soggetti connessi il sistema informatico è idoneo a censire i soggetti collegati sin dalla fase di instaurazione dei rapporti, consentendo di identificare le relazioni fra parte correlate e relativi soggetti connessi, nonché, con riguardo alle attività di rischio, a registrare le relative movimentazioni ed a monitorare l andamento e l ammontare complessivo. L iter per il censimento dei soggetti collegati adottato dalla Banca prevede che l UO Uff. Fidi//Area Crediti, al momento della nomina o dell assegnazione dell incarico a un Esponente aziendale provveda a raccogliere la dichiarazione relativa ai soggetti collegati per il tramite di uno specifico modulo di a ttestazione denominato documento per il censimento dei soggetti collegati, in cui lo stesso Esponente Aziendale comunica sotto la propria responsabilità i soggetti ad esso connessi. E in capo alle parti correlate l obbligo di cooperare con la Banca al fine di consentire un censimento corretto e completo per quanto attinente all individuazione dei soggetti connessi. Bilancio e Relazione

54 L indicazione da parte dell Esponente dei soggetti a lui riconducibili è un obbligo cui lo stesso non può sottrarsi. Nel modulo di attestazione, l Esponente dichiara: le società e le imprese, anche costituite in forma non societaria, direttamente o indirettamente controllate, anche congiuntamente; le società nelle quali svolge funzioni di amministrazione, direzione o controllo e le eventuali società controllate e controllanti; gli stretti familiari e le entità (società e imprese) da questi controllate; gli affini fino al secondo grado. Il modulo è compilato e sottoscritto dall Esponente Aziendale, con il supporto della UO Uff. Fidi/Area Crediti che potrà avvalersi peraltro di tutte le fonti di informazione disponibili, sia interne che esterne (archivi aziendali, Centrale Rischi, Centrale dei Bilanci, etc.), per integrare le informazioni acquisite dall Esponente. Ricevuti tutti i moduli di attestazione debitamente compilati e firmati, l Ufficio Fidi/Area Crediti/ procede al censimento delle informazioni nella procedura applicativa, attribuendone anche i collegamenti previsti. E responsabilità del singolo Esponente aziendale comunicare tempestivamente le circostanze sopravvenute di cui sia a conoscenza, che possono comportare modifiche al perimetro dei soggetti collegati. Con cadenza al minimo semestrale l Ufficio Fidi/Area Credit effettuerà un controllo di congruenza tra quanto dichiarato dall Esponente e quanto rinvenibile dall analisi delle connessioni rilevate, nonché dalle banche dati esterne a disposizione. Ad ogni modo, con frequenza almeno annuale l UfficioFidi/AreaCrediti provvederà a richiedere agli Esponenti Aziendali di confermare e/o di aggiornare le informazioni che li riguardano, facendo sottoscrivere una specifica dichiarazione di conferma o aggiornamento. Processi di controllo interno e ruolo delle funzioni coinvolte Il monitoraggio dei limiti di rischio Il Risk Controller ha il compito di supervisionare l andamento e l ammontare complessivo delle attività di rischio, nonché il rispetto dei limiti sanciti nelle politiche. L attività di monitoraggio condotta dal Risk Controller è oggetto di apposita reportistica, con cadenza almeno trimestrale nei confronti del Direttore Generale e del Consiglio di Amministrazione. Superamento dei limiti Il rispetto dei limiti verso soggetti collegati deve essere assicurato in via continuativa. Non sono consentite, pertanto, nuove operazioni che conducono al superamento dei limiti verso singoli gruppi di soggetti collegati, nonché del livello complessivo di attività di rischio a fronte della totalità dei soggetti collegati. Qualora per cause indipendenti da volontà o colpa della Banca uno o più limiti siano superati ( es. la parte correlata ha assunto tale qualità successivamente all apertura del rapporto), le attività di rischio sottostanti devono essere ricondotte nei limiti nel più breve tempo possibile. A tal fine, la Banca predispone entro 45 giorni dal superamento del limite, un piano di rientro. Esso dovrà essere approvato dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Direttore Generale, sentito il Collegio Sindacale. Il piano di rientro è trasmesso dall Uff. 54 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

55 Fidi//Area Crediti alla Banca d Italia entro 20 giorni dall approvazione, unitamente ai verbali recanti le deliberazioni degli organi aziendali. Se il superamento del limite riguarda una parte correlata in virtù della partecipazione detenuta dalla Banca, i diritti amministrativi connessi con la partecipazione sono sospesi. Il ruolo dell Amministratore Indipendente e delle Funzioni di Conformità e di Internal Audit - Il Consigliere indipendente della Banca svolge un ruolo di valutazione, supporto e proposta in materia di organizzazione e svolgimento dei controlli interni sulla complessiva attività di assunzione e gestione dei rischi verso soggetti collegati, nonché per la generale verifica di coerenza dell attività con gli indirizzi strategici e gestionali; - La Funzione Compliance verifica l esistenza e l affidabilità nel continuo di procedure e sistemi idonei ad assicurare l rispetto di tutti gli obblighi normativi e di quelli stabiliti dalla regolamentazione interna; - La Funzione di Internal Audit valuta la complessiva funzionalità, efficienza ed efficacia dei processi di controllo adottati dalla Banca. La gestione degli altri conflitti di interesse Gestione delle casistiche ex art del Codice Civile Con riguardo alle operazioni in cui è presente un interesse da parte degli Amministratori e dei Sindaci della Banca, ove non risultassero attuabili le procedure sancite ai sensi della Circolare 263/06, valgono le prescrizioni normative di cui all art del Codice Civile. Tale circostanza potrebbe verificarsi in occasione di operazioni, la cui competenza deliberativa è del Consiglio di Amministrazione, che vedono il coinvolgimento di soggetti riconducibili agli Amministratori e Sindaci, ma non censiti nel perimetro dei soggetti collegati individuato ai sensi della circolare di Banca d Italia. Nei soggetti di cui sopra rientrano quanto meno: gli affini fino al secondo grado e le società o imprese da questi controllate; le società nelle quali gli Amministratori e/o i Sindaci possiedono partecipazioni non di controllo; le società in cui gli Amministratori e/o i Sindaci ricoprono l incarico di sindaco supplente; le società o imprese in cui un Amministratore e/o un Sindaco svolge un incarico da commercialista o incarichi professionali di altro tipo; i terzi con cui gli Amministratori e/o i Sindaci siano vincolati da un rapporto di associazione professionale; In questo caso la sussistenza di accordi interni per la ripartizione delle spese e delle entrate potrebbe evidenziare una situazione in cui l Amministratore e/o il Sindaco sarebbe portato a tutelare l interesse del terzo a discapito della Banca. Qualora, poi, l operazione riguardi l associazione professionale si prefigurerà comunque un interesse dell Amministratore e/o del Sindaco; i terzi nei confronti dei quali gli Amministratori e/o i Sindaci sono debitori o creditori, nei casi in cui la concessione di un finanziamento da parte della Banca al terzo divenga un presupposto utile e necessario anche se non l unico per il pagamento del debito. Bilancio e Relazione

56 Le segnalazioni di vigilanza Le attività di rischio, le operazioni, nonché le operazioni di maggiore rilevanza verso soggetti collegati sono segnalate alla Banca d'italia con la periodicità e il livello di dettaglio previsti dalla relativa disciplina segnaletica prudenziale tempo per tempo vigente. Il Risk Controller ha cura di assicurare la produzione e l invio degli schemi segnaletici nel rispetto della normativa di riferimento. Aggiornamento e revisione delle Politiche Le Politiche sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere vincolante dell Amministratore Indipendente e del Collegio Sindacale, che si sono avvalsi delle risultanze delle analisi della Funzione Compliance e del Direttore Generale. Con il medesimo iter devono essere approvate eventuali modifiche o integrazioni sostanziali alle Politiche. Compliance Nel quadro della disciplina prudenziale, la gestione del rischio di non conformità normativa assume un ruolo rilevante, soprattutto con riguardo a quelle componenti di rischio non direttamente quantificabili, ma che molto possono incidere sull equilibrio economico della Banca. La Banca è anche impegnata a promuovere una cultura aziendale improntata a principi di onestà, correttezza e rispetto delle norme, approntando specifici presidi organizzativi che assicurino il rigoroso rispetto delle prescrizioni normative e di autoregolamentazione. A questo fine è dedicata la funzione di compliance attribuita nel corso del 2010 al Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca a seguito di una accurata analisi organizzativa e di valutazione costi benefici che hanno tenuto in considerazione le dimensioni aziendali, la complessiva operatività ed i profili professionali in organico. L unità organizzativa, svolge direttamente le proprie attività avvalendosi del supporto consulenziale e, talvolta, documentale della Federazione Piemonte, Liguria e Valle d Aosta. Basilea 2 Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quantitativo sui rischi sono fornite nell ambito della Parte E della Nota integrativa, dedicata alle informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione. Nel corso del 2011 è stato effettuato il processo di autovalutazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP) che persegue la finalità di misurare la capacità di dotazione patrimoniale di supportare l operatività corrente e le strategie aziendali in rapporto ai rischi assunti. La Banca ritiene, infatti, prioritario valutare costantemente la propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica. A tal fine, nell ambito delle attività per l adeguamento alla nuova regolamentazione prudenziale internazionale, l ICAAP sin dall inizio è stato collocato nell intersezione tra obblighi normativi e opportunità gestionali. La Banca determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull utilizzo di metodologie semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili, assessment qualitativi per 56 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

57 gli altri rischi rilevanti, analisi di sensibilità semplificate rispetto ai principali rischi assunti e la sommatoria semplice delle misure di capitale interno calcolate a fronte di ciascun rischio. Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro e gli algoritmi semplificati indicati nella cennata normativa per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti. Più in dettaglio, sono utilizzati: Il metodo standardizzato per il rischio di credito; Il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio di controparte; Il metodo standardizzato per il rischio di mercato; Il metodo base per il rischio operativo; L algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione; L algoritmo semplificato regolamentare per il rischio di tasso di interesse. Per quanto concerne i rischi non quantificabili, coerentemente con le indicazioni fornite dalla Banca d Italia, sono stati predisposti adeguati presidi interni di controllo ed attenuazione. Nell ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una migliore valutazione dell esposizione ai rischi stessi e del grado di vulnerabilità dell azienda al verificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l analisi dei risultati degli stress test evidenzi l inadeguatezza dei presidi interni posti in essere dalla Banca, è valutata l opportunità di adottare appropriate misure organizzative e/o di allocare specifici buffer di capitale interno. INFORMAZIONI ATTINENTI ALL AMBIENTE Gli aspetti ambientali non assumono rilevanza sull andamento e sulla situazione economica e finanziaria dell impresa. Viceversa l attività della Banca, configurandosi quali prestazioni di servizi dematerializzati non produce impatti ambientali degni di rilievo. Tuttavia la Banca, consapevole della responsabilità socio ambientale che hanno le imprese, persegue una politica di attenzione ai risvolti ambientali della propria attività. La Banca si avvale del servizio di imprese specializzate per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi che sono costituiti esclusivamente da: toner di stampanti e fotocopiatrici, quando non è più possibile il loro riciclo. Le batterie dei gruppi di continuità e delle centrali degli impianti di allarme sono ritirate direttamente dalle imprese che effettuano la manutenzione. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO IL 31 DICEMBRE 2012 Nel mese di febbraio il giorno 28 è stata rinviata l udienza BASE/Floridia al Nel mese di marzo il giorno 5 la Banca è stata sottoposta ad ispezione ordinaria da parte di Banca d Italia, ai sensi dell art.54 del TUB. Bilancio e Relazione

58 Nel mese di aprile il giorno 5 presso il Tribunale del Lavoro di Catania si sono incontrate le parti ( Iros / BASE ) per eventuale conciliazione che il Giudice ha rimandato al giorno Il Consiglio di Amministrazione con specifica convocazione e con un solo punto all ordine del giorno in data 8 aprile 2013 ha deciso di riaprire, supportata anche da un parere di un noto legale, i termini dell aumento di capitale sociale in corso, e di proporre alla prossima Assemblea Straordinaria dei Soci, convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione, un ulteriore aumento di capitale sociale aperto anche a terzi, il cui importo e i relativi termini saranno da definire in un prossimo Consiglio di Amministrazione che ne stabilirà condizioni e termini in modo da sottoporlo al placet della medesima Assemblea. FATTI DIVERSI Da sottolineare nel 2012 l adozione di nuovi Principi contabili ed interpretazione, emessi dallo IASB: il 17 maggio 2012 lo IASB ha pubblicato il documento Annual Improvements to IFRS s: Cycle, che recepisce le modifiche ai principi nell ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi; concentrandosi su modifiche valutate necessarie, ma non urgenti. Le principali modifiche proposte si riferiscono a IFRS, IAS1, IAS16, IAS32, IAS34 ed è previsto che abbiano efficacia dal 1 gennaio 2013 o in data successiva, con applicazione anticipata consentita. Nel concludere questa relazione desideriamo porgere i nostri ringraziamenti a tutti coloro che a vario titolo sono stati vicini alla nostra banca. In particolare: alla Banca d Italia, al Direttore, al vice Direttore e a tutti i funzionari della Banca d Italia di Catania, l ABI, la CON- SOB, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, il Fondo Nazionale di Garanzia, ICCREA, i Servizi Bancari Associati di Cuneo, la Cassa Centrale Banca di Trento e la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d Aosta e Liguria. Un ulteriore e sentito ringraziamento è rivolto alle autorità Civili e Religiose di Catania, al Collegio Sindacale, al Direttore Generale ed a tutto il Personale di ogni ordine e grado e alla Società di Revisione (BDO) e di Controllo (Deloitte) e a tutti i nostri Soci e Clientela tutta, nonché alla Camera di Commercio di Catania, alla Regione Siciliana - Servizio Credito e Risparmio, alle Banche del territorio e a tutti i Confidi di Sicilia. Il Consiglio di Amministrazione 58 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

59 Bilancio di Previsione

60 BILANCIO DI PREVISIONE L ultimo triennio si è contraddistinto per una serie di eventi di natura eccezionale che hanno influito in maniera altalenante sull attività della Banca. Anche oggi noi tutti continuiamo a chiederci come fronteggiare la grave crisi che sta attraversando l intero Paese. Ci era sembrato che l anno precedente potesse essere superato e che la fase peggiore della recessione e non solo fosse stata superata, mentre gli attuali sviluppi mostrano invece una nuova flessione, che proprio per l intensità e l incertezza dei fenomeni in atto, abbisognano di un potentissimo impegno da parte di tutti i soggetti interessati. Non vi è dubbio che la nostra Penisola e conseguentemente in forma e forza diversa la nostra Isola hanno risentito in misura particolarmente accentuata dell evoluzione dell economia globale e delle turbolenze sui mercati. In questa particolare situazione non è da trascurare la sostanziale solidità del sistema bancario, il ridotto livello di indebitamento delle famiglie e quello intervenuto sul mercato dell immobiliare; tutta la nostra area è stata coinvolta nella crisi a causa dell elevato livello del debito pubblico, della forte dipendenza dell attività economica dall andamento del commercio internazionale e delle deboli prospettive di crescita nel medio termine. Le dinamiche dei tassi di crescita della produzione continuano a subire battute d arresto. Diciamo, prudenzialmente, che guardare ad un prossimo futuro, oggi, ci sembra molto azzardato; tutti i soggetti coinvolti invitano ad una certa cautela in particolare il settore del commercio, che durante questa crisi ha risentito pesantemente della diminuzione della domanda di beni al consumo e del calo di fiducia delle famiglie determinando e accrescendone i segnali di incertezza anche per l anno appena chiuso. Al 31 dicembre 2012, la consistenza dei crediti verso clientela presentava la seguente composizione: Conti correnti attivi Mutui ipotecari Mutui chirografari e speciali MLT Totale Le previsioni di crescita nel triennio 2013/2015 presuppongono un incremento degli impieghi rispettivamente dello 0,50%, 10% e 11% per cento attestandosi alle seguenti consistenze: Impieghi Conti correnti attivi Mutui ipotecari Mutui chirografari Totale La raccolta diretta, alla fine dell esercizio 2012, è così riportata: Depositi a Risparmio Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

61 Conti correnti clientela Certificati di deposito Obbligazioni Totale L evoluzione della raccolta diretta nel triennio 2013/2015, segue un trend medio del 4% l anno in crescita e si attesta alle seguenti consistenze: Raccolta diretta Depositi a risparmio Conti correnti passivi Certificati di deposito Obbligazioni Totale Il patrimonio sarà incrementato, nel 2013, di circa 3,5 milioni pari al 40% ed è stato previsto nel 2014 un ulteriore aumento di circa 5 milioni ( pari al 41% ) Il rapporto impieghi/depositi si attesta al 77% nel primo anno, aumenta a 81,3% nel secondo e arriva al 86,5% nel 2015 Per quanto riguarda la svalutazione sui crediti si è proceduto in modo prudenziale, stimando che le sofferenze si incrementeranno del 4% nel primo anno e del 3% nei due anni successivi e che gli incagli si incrementeranno del 7% dei crediti nel primo anno e del 6% nei due anni successivi stimando un impairment analitico di 1/2 per le sofferenze e del 20 per cento per gli incagli. Per quanto riguarda il collettivo, sono previste svalutazioni rispettivamente dello 0,6%, 0,8% e 1% nei tre anni. Andamento dei crediti Totale nuovi crediti Crediti in sofferenza sul totale dei crediti -4%, - 3%, -3% Crediti deteriorati -7%, -6%, -6% crediti Crediti in bonis Ammortamento su sofferenze - 50% Ammortamento su incagli - 20% Recupero impairment su deteriorati Ammortamento collettivo 0,6%, 0,8%, 1% Totale ammortamento Bilancio e Relazione

62 COSTI Altre spese amministrative Tra le spese sottolineiamo l assenza del fitto passivo per l immobile acquisito in leasing. Inoltre è stata disdettato il servizio di sorveglianza anche per la filiale di Catania. I costi sono di seguito specificati per i vari settori di competenza. Spese amministrative Assicurazioni Canoni passivi Compensi a professionisti esterni Contributi associativi Controllo contabile Elaborazione dati Energia elettrica acqua e riscaldamento Federazione Piemonte Fitti passivi Formazione del personale Gestione rete Imposte indirette Manutenzione mobili macchine e impianti Postali Pubblicità e sponsorizzazioni Pulizia locali Riviste e giornali e libri Stampati e cancelleria Telefoniche Trasporti Viaggi e rappresentanza Varie Vigilanza Visure e informazioni Totale Per quanto riguarda gli interessi attivi e passivi, le previsioni sono riassunte nelle seguenti tabelle: Attivo 2013 Media Tasso Interessi Titoli , Interbancario , Banca Italia R.O.B. 0 1,00 0 c/c dare , CMS su conti correnti dare ,00 0 Mutui chirografari , Mutui Ipotecari , Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

63 Passivo 2013 Media Tasso Interessi Obbligazioni , Cert. Deposito a breve , Depositi , c/c avere , Debiti verso Banche (leasing) Attivo 2014 Media Tasso Interessi Titoli , Interbancario , Banca Italia R.O.B. 0 1,00 0 c/c dare , CMS su conti correnti dare ,00 0 Mutui chirografari , Mutui Ipotecari , Passivo 2014 Media Tasso Interessi Obbligazioni , Cert. Deposito a breve , Depositi , c/c avere , Debiti verso Banche (leasing) Attivo 2015 Media Tasso Interessi Titoli , Interbancario , Banca Italia R.O.B. 0 1,00 0 c/c dare , CMS su conti correnti dare ,00 0 Mutui chirografari , Mutui Ipotecari , Passivo 2015 Media Tasso Interessi Obbligazioni , Cert. Deposito a breve , Depositi , c/c avere , Debiti verso Banche (leasing) Bilancio e Relazione

64 POLITICHE DI MARKETING E SVILUPPO Le azioni innovative che la Banca intende perseguire sono condensate in un articolato piano di interventi che riguardano quattro principali ambiti di applicazione non più rinviabili: AMBITO COMMERCIALE Ottimizzazione delle performance commerciali: introduzione di nuovi modelli per la gestione evoluta del pricing e ampliamento dell offerta commerciale anche a servizi non bancari; Valorizzazione della strategia multicanale: messa a regime da una serie di convenzioni da poco stipulate ed introduzione di nuovi concept di filiale; Sostenibilità e innovazione: valorizzazione dell attuale base clienti attraverso una serie di logiche di redditività e sviluppo di nuovi target di clientela; AMBITO PATRIMONI E RISCHI Basilea 2: attivazione di un più metodico percorso di validazione dei modelli interni per il rischio di credito, evoluzione della metodologia per il calcolo del requisito patrimoniale (ALM, ICAAP..) Gestione puntuale delle sofferenze: informatizzazione e industrializzazione dell attività di gestione delle sofferenze, attenta analisi ed implementazione di iniziative per ridimensionamento degli stock attuali ed ottimizzazione dei costi diretti collegati alla gestione delle sofferenze; AMBITO RISORSE UMANE Valorizzazione e sviluppo risorse: individuazione di nuove risorse per completare l organigramma che risulta non adeguato alle necessità della Banca, e contestualmente passare necessariamente ad una valorizzazione delle risorse a maggior potenziale per raggiungere una qualità e un eccellenza di servizio Formazione e comunicazione: dopo il punto precedente è possibile pensare ad un maggior sviluppo di strumenti di comunicazione interna per aumentare il coinvolgimento del personale nelle attività loro assegnate; AMBITO GOVERNO E PRESIDIO DEL BUSINESS Equilibrare e potenziare la struttura organizzativa ad un maggior sviluppo degli obiettivi da raggiungere mese per mese; Sistema dei controlli interni: potenziamento delle verifiche interne in ambito antiriciclaggio, controlli a distanza e limiti operativi BUDGET Lo scenario di riferimento del Budget triennale Il contesto macroeconomico ed i tassi di mercato di riferimento, che costituiscono la base delle proiezioni contenute nelle previsioni per incorporano le seguenti stime: Scenario recessivo per il 2013 pensiamo ad una lenta e graduale ( speriamo ) ripresa per i 2 anni successivi con una crescita del PIL pari all 1% nel 2014 e dell 1,5% nel 2015; Politica monetaria ancora in fase espansiva da parte della BCE nel triennio; Tasso Euribor 3 mesi tendenzialmente stabile in area con punte massime intorno all 1% e spread BTP/BUND in area 300bps per il triennio. Date tutte queste premesse abbiamo provato a sviluppare, con molta prudenza, gli elaborati che ci vedranno protagonisti ad un ritorno di una ripresa che non può più ritardare. Da parte nostra abbiamo anche prefigurato un organico disegno della Banca che rafforzi i presidi patrimoniali di vigilanza ed in particolare il coefficiente Tier1 Capital Ratio. Fra l altro è stato anche previsto, per l anno 2013, un possibile aumento di capitale di circa 7/10 milioni di euro (che dovrebbe chiudersi entro il 2014), che un prossimo CdA ne stabilirà i tempi per fissarne termini e modalità per poi sottoporlo al parere e all approvazione dell Assemblea Straordinaria dei Soci. Il patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2012 è stato calcolato sulla base delle indicazioni fornite con la circolare n. 263 Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche del 27 dicembre 2006 e successive modifiche, è stato calcolato sulla base della metodologia standard di Basilea Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

65 Di seguito si riportano i prospetti di bilancio: Voci dell'attivo Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Derivati di copertura 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 100 Partecipazioni 110 Attività materiali Attività immateriali di cui: avviamento 130 Attività fiscali a) correnti b) anticipate Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150 Altre attività Totale dell'attivo Bilancio e Relazione

66 Voci del passivo e del patrimonio netto Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value 60 Derivati di copertura 70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 80 Passività fiscali a) correnti b) differite 90 Passività associate ad attività in via di dismissione 100 Altre passività 110 Trattamento di fine rapporto del personale 120 Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione 140 Azioni rimborsabili 150 Strumenti di capitale Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-) Utile (Perdita) d'esercizio 200 (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

67 Voci di Conto Economico Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili 80 Risultato netto dell attività di negoziazione 90 Risultato netto dell attività di copertura Utili (perdite) da cessione o 100 riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e 110 passività finanziarie valutate al fair value 120 Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette 130 per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione 140 finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per 160 rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su 170 attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su 180 attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al 220 fair value delle attività materiali e immateriali 230 Rettifiche di valore dell'avviamento Utili (Perdite) da cessione di 240 investimenti Utile (Perdita) della operatività 250 corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio 260 dell operatività corrente Utile (Perdita) della operatività 270 corrente al netto delle imposte Bilancio e Relazione

68 280 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 290 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Le imposte evidenziate al rigo 260 del conto economico, sono calcolate nel seguente modo: IRES es es es Utile ante imposte (A) % degli interessi passivi (B) Rettifica su crediti ,30% sui crediti di bilancio Quota rettifica su crediti indeducibile (C) Reddito d'impresa ( A+B+C) Aliquota IRES 27,50 27,50 27,50 Imposta IRES IRAP Totale imposte Con il seguente andamento delle imposte anticipate: Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) IRES Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni 4. Importo finale Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

69 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) IRES Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni 4. Importo finale Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) IRES Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni 4. Importo finale I valori sono così dettagliati: Bilancio e Relazione

70 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economio) IRES - Aumenti - Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - altre - voce 2.1.d ANNO 2013 anni Svalutazione su crediti eccedente lo 0,30% art del TUIR - (deducibili nei 18 anni successivi) attività per imposte anticipate IRES relative alle svalutaz. non dedotte al 31/12/2013 aliquota 27,5% , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,50 Totali , ,00 70 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

71 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economio) IRES - Aumenti - Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - altre - voce 2.1.d ANNO 2014 anni Svalutazione su crediti eccedente lo 0,30% art del TUIR - (deducibili nei 18 anni successivi) attività per imposte anticipate IRES relative alle svalutaz. non dedotte al 31/12/2014 aliquota 27,5% , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,97 Totali , ,46 Bilancio e Relazione

72 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economio) IRES - Aumenti - Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - altre - voce 2.1.d ANNO 2015 anni Svalutazione su crediti eccedente lo 0,30% art del TUIR - (deducibili nei 18 anni successivi) attività per imposte anticipate IRES relative alle svalutaz. non dedotte al 31/12/2015 aliquota 27,5 % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 Totali , ,00 72 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

73 Schemi del Bilancio dell Impresa

74 SCHEMI DEL BILANCIO DELL'IMPRESA STATO PATRIMONIALE Attivo Voci dell'attivo Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione 30 Attività finanziarie valutate al fair value 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 60 Crediti verso banche Crediti verso clientela Derivati di copertura 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/ ) 100 Partecipazioni 110 Attività materiali Attività immateriali avviamento 130 Attività fiscali a) correnti b) anticipate b1) di cui alla Legge 214/ Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150 Altre Attività Totale dell'attivo Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

75 Passivo Voci del passivo e del patrimonio netto Debiti verso banche 20 Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione 50 Passività finanziarie valutate al fair value 60 Derivati di copertura 70 Adeguamento di valore della passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/ ) 80 Passività fiscali a) correnti b) differite Passività associate ad attività in via di dismissione 100 Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione (16.265) ( ) di cui: relative ad attività in via di dismissione 140 Azioni rimborsabili 150 Strumenti di capitale 160 Riserve ( ) ( ) 165 Acconti su dividendi ( ) 170 Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie ( ) 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/ ) ( ) Totale del passivo e del patrimonio netto Bilancio e Relazione

76 CONTO ECONOMICO Conto economico Voci Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) 30 Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive ( ) ( ) 60 Commissioni nette Dividendi e proventi simili 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione (1.125) Risultato netto dell'attività di copertura 100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (24.480) (154) a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita (24.416) c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie (64) (154) 110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 120 Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( ) ( ) a) crediti ( ) ( ) b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie 140 Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative ( ) ( ) a) spese per il personale ( ) ( ) b) altre spese amministrative ( ) ( ) 160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (65.000) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali ( ) ( ) 180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (4.597) (4.188) 190 Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi ( ) ( ) 210 Utili (Perdite) delle partecipazioni 220 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 230 Rettifiche di valore dell'avviamento 240 Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte ( ) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente ( ) 270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte ( ) Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 290 Utile (Perdita) d'esercizio ( ) Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

77 REDDITIVITA' COMPLESSIVA Prospetto della redditività complessiva Voci Utile (Perdita) d'esercizio ( ) Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20 Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) 30 Attività materiali 40 Attività immateriali 50 Copertura di investimenti esteri 60 Copertura dei flussi finanziari 70 Differenze di cambio 80 Attività non correnti in via di dismissione 90 Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte ( ) 120 Redditività complessiva (voce ) ( ) (97.604) Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto economico. Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte). Bilancio e Relazione

78 PATRIMONIO NETTO 31/12/2012 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al Patrimonio netto al Variazione dell'esercizio Allocazione risultato esercizio precedente Redditività complessiva esercizio Operazioni sul patrimonio netto Stock options Operazioni sul patrimonio netto Derivati su proprie azioni Operazioni sul patrimonio netto Variazione strumenti di capitale Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria dividendi Operazioni sul patrimonio netto Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio netto Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al Modifica saldi apertura Esistenze al Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve ( ) ( ) ( ) a) di utili ( ) ( ) ( ) b) altre Riserve da valutazione ( ) ( ) (16.265) Strumenti di capitale Acconti su dividendi Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio (1.043) (19.813) ( ) ( ) Patrimonio netto (19.813) ( ) Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

79 PATRIMONIO NETTO 31/12/2011 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al Patrimonio netto al Variazione dell'esercizio Allocazione risultato esercizio precedente Redditività complessiva esercizio Operazioni sul patrimonio netto Stock options Operazioni sul patrimonio netto Derivati su proprie azioni Operazioni sul patrimonio netto Variazione strumenti di capitale Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria dividendi Operazioni sul patrimonio netto Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio netto Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al Modifica saldi apertura Esistenze al Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve ( ) ( ) ( ) ( ) a) di utili ( ) ( ) ( ) ( ) b) altre Riserve da valutazione (30.003) (30.003) ( ) ( ) Strumenti di capitale Acconti su dividendi Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) Patrimonio netto (97.604) Bilancio e Relazione

80 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo Indiretto Importo A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione risultato d'esercizio (+/ ) ( ) plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (+/ ) plus/minusvalenze su attività di copertura ( /+) rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/ ) rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/ ) accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/ ) imposte e tasse non liquidate (+) rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/ ) altri aggiustamenti (+/ ) ( ) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie ( ) attività finanziarie detenute per la negoziazione attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) crediti verso banche: a vista ( ) crediti verso banche: altri crediti crediti verso clientela ( ) altre attività ( ) ( ) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie ( ) debiti verso banche: a vista debiti verso banche: altri debiti debiti verso clientela ( ) titoli in circolazione ( ) passività finanziarie di negoziazione passività finanziarie valutate al fair value altre passività (15.416) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da vendite di partecipazioni dividendi incassati su partecipazioni vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza vendite di attività materiali vendite di attività immateriali vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da (87.946) acquisti di partecipazioni acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza acquisti di attività materiali (90.448) acquisti di attività immateriali acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento ( ) C. ATTIVITA' DI PROVVISTA emissioni/acquisti di azioni proprie emissioni/acquisti di strumenti di capitale distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO Legenda: (+) generata ( ) assorbita 80 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

81 Riconciliazione Metodo indiretto Voci di bilancio Importo Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio Bilancio e Relazione

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83 Nota Integrativa

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85 PARTE A Politiche contabili A.1 PARTE GENERALE NOTA INTEGRATIVA Parte A Politiche contabili Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Parte C Informazioni sul conto economico Parte D Redditività complessiva Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F Informazioni sul patrimonio Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami di azienda Parte H Operazioni con parti correlate Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L Informativa di settore Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il Bilancio dell esercizio 2012 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio. L applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell informazione. Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione 1 aggiornamento del 18 novembre 2009, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e in relazione all'adozione di soluzioni operative, a documenti interpretativi elaborati in sede di Associazione Bancaria di Categoria (ABI). Premesso quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione, con la collaborazione della Direzione, provvede a definire gli indirizzi e i criteri valutativi necessari alla redazione del progetto di bilancio. Tali indirizzi, con eventuali adattamenti ed integrazioni, saranno riportati nella parte A della nota integrativa, appositamente dedicata alle politiche contabili nella redazione del bilancio. Bilancio e Relazione

86 Sezione 2 Principi generali di redazione Il bilancio IAS/IFRS sarà costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio sarà altresì corredato dalla relazione degli Amministratori sull andamento della gestione e sulla situazione della Banca. I conti in bilancio troveranno corrispondenza nella contabilità aziendale. Nell ambito dei principi generali di redazione del bilancio, il Consiglio di Amministrazione ritiene utile precisare che lo stesso sarà redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimento ai principi generali di redazione di seguito elencati: competenza economica; continuità aziendale; comprensibilità dell informazione; significatività dell informazione (rilevanza); attendibilità dell informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica; neutralità dell informazione; completezza dell informazione; prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare costi/passività); comparabilità nel tempo. Nella predisposizione del bilancio di esercizio saranno osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla Circolare della Banca d Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, 1 aggiornamento del 18 novembre Saranno inoltre fornite le informazioni complementari ritenute opportune ad integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa. La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d esercizio. Gli importi di stato patrimoniale, conto economico, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e del rendiconto finanziario sono espressi in unità di euro. Gli importi della nota integrativa sono espressi in migliaia di euro se non diversamente specificato. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa. Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione non sono intervenuti fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all informativa fornita. Il 5 Marzo 2013 è iniziata un'ispezione ordinaria dell'organo di vigilanza a tutt'oggi in corso. In merito alla sottoscrizione relativa all'aumento di capitale sociale scindibile di euro ,00, deliberato il 28 Aprile 2012, ad oggi risulta sottoscritto per euro ,00 (euro 5 per n azioni), di cui versato nel Dicembre 2012 euro ,50 (pari al 25% del capitale sottoscritto), oltre all'intero sovraprezzo di euro ,00.Nel Marzo 2013, a fronte del residuo capitale sottoscritto, sono stati versati euro ,50. Risultano inoltre prelazionati ulteriori euro ,00 di aumento di capitale il cui versamento deve avvenire entro il 26 Aprile Il Consiglio di Amministrazione dell 8 Aprile 2013, supportato anche dal parere di un legale, ha deliberato di riaprire i termini del predetto aumento di capitale sociale e di proporre all Assemblea Straordinaria dei Soci, convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione, un ulteriore aumento di capitale sociale aperto anche a terzi, il cui importo e i relativi termini sono ancora da definire. 86 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

87 Sezione 4 Altri aspetti Circolare n. 262 del 22 dicembre aggiornamento del 18 novembre 2009 Come già indicato precedentemente, in attuazione del Regolamento CE n. 1602/2002 in materia di principi contabili internazionali IAS/IFRS, la Banca d'italia ha pubblicato il 18 novembre 2009 il primo aggiornamento della circolare n. 262 recependo nella disciplina del bilancio delle banche le modifiche degli IAS/IFRS riguardanti: la revisione dello IAS 1 che ha introdotto il prospetto c.d. del "Other comprehensive Income" prevedendo una specifica informativa negli schemi di bilancio e Nota Integrativa le modifiche allo IAS 39 e all'ifrs 7 che hanno portato alla riclassificazione degli strumenti finanziari tra portafogli contabili ed ai conseguenti obblighi informativi; la modifica all'ifrs 7 che ha introdotto la gerarchia del "fair value". Il bilancio della Banca è stato sottoposto alla revisione legale della società BDO spa. Bilancio e Relazione

88 A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008, del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione. Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica, in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value. Più in dettaglio, l amendment allo IAS 39 consente: 1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria diversa dagli strumenti derivati dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione (voce 20 dell attivo patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari; 2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere classificate nella categoria Finanziamenti e crediti (Loans e receivebles) e per le quali si ha l intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria Attività finanziarie detenute per la negoziazione e dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita verso la categoria dei Finanziamenti e crediti (leggasi Crediti verso banche o Crediti verso clientela rispettivamente voce 60 e 70 dell attivo patrimoniale). Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla categoria delle Attività finanziarie detenute sino a scadenza alla categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita e viceversa. La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti. Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio. L esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. 1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Alla data del bilancio la Banca non detiene Attività finanziarie per la negoziazione 88 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

89 2 Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), altrimenti alla data di sottoscrizione. Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di regolamento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono imputati a patrimonio netto. Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come tra le Attività detenute per la negoziazione o Valutate al fair value, attività finanziarie detenute fino a scadenza o i Crediti e finanziamenti. Gli investimenti disponibili per la vendita sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie: i titoli di debito quotati e non quotati; i titoli azionari quotati e non quotati le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV); le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto (c.d partecipazioni di minoranza). Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value. Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto economico, nell eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 Altre informazioni. Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell Appendice A allo IAS39. In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario. Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore, la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita. Per l accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e la determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizione che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione. In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai fini dell accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti: esistenza di significative difficoltà finanziarie dell emittente, derivanti da inadempimenti o mancati pagamenti di interessi o capitale; Bilancio e Relazione

90 probabilità di apertura di procedure concorsuali; scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari; peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell'emittente declassamento del merito di credito dell emittente, quando accompagnato da altre notizie negative sulla situazione finanziaria di quest ultimo. Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell evidenziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nell ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l emittente opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di valore. Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La verifica dell esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a ogni chiusura di bilancio. Per i titoli già presenti al 31 dicembre 2009 ed emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea, con provvedimento del la Banca d'italia ha emanato disposizioni di vigilanza sul trattamento delle riserve da rivalutazione ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali). In particolare, in alternativa all approccio asimmetrico (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e parziale inclusione delle plusvalenza netta nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, è stata riconosciuta in conformità a quanto previsto dalle linee guida del CEBS del 2004 la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve (approccio simmetrico ). La Banca ha esercitato tale opzione. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attivitàstesse o quando l attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. 3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza. La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria. 90 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

91 4 Crediti Criteri d iscrizione I crediti sono iscritti in bilancio solo quando la banca diviene parte del contratto di finanziamento. Ciò significa che il credito deve essere incondizionato e il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite. L iscrizione iniziale dei crediti avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del relativo fair value, che corrisponde normalmente all ammontare erogato o al prezzo della sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi accessori direttamente riconducibili e determinabili sin dall origine dell operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte del debitore. In caso in cui il fair value risulti inferiore all ammontare erogato o regolato a causa del minor tasso di interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato per finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati a un tasso di mercato. L eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l ammontare erogato/regolato è rilevata nel conto economico al momento dell iscrizione iniziale, fatta eccezione per i prestiti concessi al personale dipendente per i quali tale differenza viene ammortizzata per il periodo più breve tra la vita del rapporto di lavoro attesa e la durata del finanziamento. Nel caso di crediti rivenienti dalla vendita di beni o dalla prestazione di servizi la rilevazione è connessa con il momento in cui la vendita o la prestazione del servizio è ultimata e cioè il momento in cui è possibile rilevare il provento e di conseguenza sorge il diritto alla ricezione. Criteri di classificazione I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, non quotate in un mercato attivo. Essi si originano quando la banca fornisce denaro, beni e servizi direttamente al debitore senza che vi sia l intenzione di negoziare il relativo credito originato. In questa categoria non sono quindi compresi i finanziamenti e i crediti emessi con l intenzione di essere venduti immediatamente o nel breve termine. I crediti includono gli impieghi con clientela e banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, i crediti commerciali, le operazioni di riporto e i pronti contro termine diversi da quelli di negoziazione, i crediti originati da operazioni di locazione finanziaria. Sono altresì compresi i titoli di debito non quotati in un mercato attivo derivanti da operazioni di ristrutturazione dei crediti. Criteri di valutazione e rilevazione delle componenti reddituali In seguito alla rilevazione iniziale, i crediti diversi da quelli a breve termine e da quelli a revoca sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore iscritto all origine diminuito dei rimborsi di capitale e delle rettifiche di valore e aumentato dalle eventuali riprese di valore e dall ammortamento (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra l. ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, comprendente i costi/proventi accessori imputati direttamente al singolo credito. Il tasso d interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento in modo da ottenere esattamente il valore contabile netto all atto della rilevazione iniziale, che comprende sia i costi di transazione direttamente attribuibili sia tutti i compensi pagati o ricevuti tra contraenti. Nella determinazione del tasso di rendimento effettivo, si procede alla stima dei flussi di cassa considerando tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario che possono influire sugli importi e sulle scadenze, ma non le future perdite su crediti. Il calcolo include tutti i pagamenti effettuati tra le parti e che costituiscono una parte integrante degli interessi, anche se denominati diversamente (commissioni, spese, ecc), i costi dell. operazione e tutti gli altri premi o sconti. A ciascuna data di predisposizione del bilancio, viene effettuata una ricognizione delle attività finanziarie classificate tra i crediti volta ad individuare quelle che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Si ritiene che un attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una perdita di valore Bilancio e Relazione

92 se, e solo se, esiste un oggettiva evidenza che una perdita di valore si è manifestata come conseguenza di uno o più eventi verificatisi dopo la contabilizzazione iniziale dell attività ( loss event. ) e se l evento (o gli eventi) ha un impatto sui flussi futuri di cassa attesi dallattività finanziaria o dal gruppo di attività, che può essere attendibilmente determinato. L. obiettiva evidenza di perdite di valore delle attività comprende i seguenti eventi: significative difficoltà finanziarie dell emittente o del debitore; mancato rispetto del contratto come ad esempio default o insolvenze nel pagamento di interessi o capitale; concessione, in relazione a ragioni economiche o legali connesse alle difficoltà finanziarie del debitore, a quest ultimo di facilitazioni che altrimenti la banca non avrebbe preso in considerazione; probabilità di fallimento del debitore o di assoggettamento ad altre procedure concorsuali; scomparsa di un mercato attivo per quella determinata attività finanziaria a causa delle difficoltà finanziarie del debitore; stima di una forte riduzione nei flussi finanziari per un gruppo di attività finanziarie, anche se non attribuibili a singole attività, dovuta fra l altro a: peggioramento dello stato dei pagamenti dei debitori all interno di un gruppo; condizioni economiche nazionali o locali correlate ad inadempimenti nel gruppo di attività. In primo luogo si procede alla valutazione delle attività che rappresentano le esposizioni deteriorate (crediti non performing) classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d Italia ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell ambito delle seguenti categorie di rischio: Sofferenze Crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili. Esposizioni incagliate Crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Inoltre vi rientrano i crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 270 giorni. Esposizioni ristrutturate Crediti per i quali la banca (singolarmente o nell ambito di un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economiche finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita. Esposizioni scadute Esposizioni verso soggetti non classificati nelle precedenti categorie di rischio che, alla data di chiusura del periodo, presentano crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 giorni. La classificazione viene effettuata dalle strutture operative con il coordinamento delle funzioni deputate al controllo ed al recupero dei crediti, ad eccezione dei crediti scaduti e/o sconfinanti da oltre 90 giorni per i quali la rilevazione avviene mediante l. utilizzo di procedure automatizzate. Le attività che sono state valutate individualmente e per le quali non sono state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore sono inserite in gruppi di attività finanziarie con caratteristiche analoghe in termini di rischio di credito, procedendo in seguito alla valutazione delle stesse su base collettiva. Le attività valutate individualmente, per le quali è stata contabilizzata una svalutazione o per le quali, pur in presenza di evidenze obiettive di perdita di valore, non è stata contabilizzata alcuna svalutazione stante il valore delle garanzie in essere, non sono inserite nei gruppi utilizzati per le svalutazioni collettive. Qualora vi sia l obiettiva evidenza di perdite di valore, l importo della rettifica di valore è determinato come differenza tra il valore di bilancio dell attività al momento della valutazione (costo ammortizzato) e il valore attuale, determinato sulla base del tasso di interesse effettivo originario dell attività, dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi al netto degli oneri di recupero, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni, e di eventuali anticipi ricevuti (escludendo le future perdite non ancora manifestatesi). La determinazione del valore attuale dei futuri flussi di cassa di un attività finanziaria garantita riflette i flussi di cassa che potrebbero derivare dal realizzo della garanzia al netto 92 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

93 dei relativi costi di realizzo, indipendentemente dall effettiva probabilità di realizzo. Qualora il credito abbia un tasso d interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono attualizzati. In caso di rettifica di valore, il valore contabile di carico dell attività è ridotto attraverso la costituzione in contabilità di un apposito fondo svalutazione rettificativo dell attivo e l ammontare di tale rettifica è contabilizzato nel conto economico. Se il credito è ritenuto irrecuperabile, lo stesso è azzerato utilizzando il relativo fondo. Qualora in un periodo successivo l ammontare della rettifica di valore diminuisca e tale decremento sia oggettivamente riconducibile ad un evento manifestatosi in seguito alla determinazione della svalutazione, come un miglioramento del merito di credito del debitore, la rettifica di valore rilevata in precedenza è eliminata o ridotta attraverso l iscrizione in conto economico di una ripresa di valore. La ripresa di valore non può superare in ogni caso il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Le riprese di valore al pari dei ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli interessi maturati nell esercizio sulla base dell originario tasso di interesse effettivo (precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore), sono rilevate ad ogni data di bilancio alla voce di conto economico 130. Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. I crediti in bonis (crediti verso soggetti che, alla data di riferimento del bilancio, non hanno manifestato specifici rischi di insolvenza) sono suddivisi in categorie omogenee di rischio determinando per ognuna di esse le riduzioni di valore stimate sulla base di esperienze storiche di perdite. Nella valutazione si tiene conto anche della rischiosità connessa con il paese di residenza della controparte. La determinazione degli accantonamenti sui crediti vivi avviene sulla base di un modello sviluppato in base a metodologie di Risk Management ricercando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l. approccio previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni del Nuovo accordo sul capitale denominato Basilea 2. In particolare, le logiche sottostanti l approccio Basilea 2 sono opportunamente riviste al fine di ricondurre il modello valutativo dalla nozione di perdita attesa (expected loss), che considera anche elementi futuri non accertabili al momento della valutazione, alla nozione di perdita latente (incurred loss). Questa tipologia di rischio si sostanzia in perdite che, al momento della valutazione, non sono ancora note ma che si ha ragione di ritenere siano effettivamente intervenute, alla data di predisposizione del bilancio (incurred but not reported losses). Dal punto di vista operativo, quale miglior proxy possibile per la determinazione della qualità creditizia di una controparte viene considerato il rating, così come calcolato dai modelli sviluppati internamente nell. ambito del progetto Basilea 2 Credit Risk.. Tutte le posizioni individuate con i criteri precedentemente descritti sono oggetto di valutazione collettiva, mediante determinazione dell ammontare di rettifiche di portafoglio da registrare a conto economico come prodotto tra esposizione alla data di bilancio, probabilità di default (PD) e perdita in caso di default (LGD). Ad ogni data di riferimento del bilancio e delle situazioni infrannuali si procede all aggiornamento della valutazione con riferimento all intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. Gli interessi sui crediti sono classificati negli Interessi attivi e proventi assimilati derivanti da crediti verso banche e clientela e sono iscritti in base al principio della competenza temporale. Analoga metodologia è utilizzata per la determinazione delle svalutazioni analitiche e collettive a fronte delle garanzie rilasciate che non rappresentino contratti derivati. Per le garanzie finanziarie lo IAS 39 dispone che l importo da iscrivere in bilancio a titolo di passività, dopo la rilevazione iniziale, Bilancio e Relazione

94 corrisponda al maggiore tra l importo determinato secondo i criteri previsti dallo IAS 37 e l importo iniziale attualizzato delle commissioni incassate rilevate secondo lo IAS 18. Le passività risultanti da tale processo valutativo in base alle disposizioni della Banca d Italia confluiscono tra le Altre passività. 5 Attività finanziarie valutate al fair value Alla data del bilancio la Banca non detiene Attività finanziarie valutate al fair value. 6 Operazioni di copertura La Banca a fine esercizio non ha in corso operazioni con derivati classificabili fra i derivati di copertura. 7 Partecipazioni La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28. 8 Attività materiali Criteri d iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l ordinario funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell esercizio in cui sono sostenute. Criteri di classificazione La voce include principalmente gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l uso. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Il valore recuperabile di un attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di 94 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

95 Il valore recuperabile di un attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali. Nel primo esercizio l ammortamento di quelli di proprietà è rilevato con le aliquote dimezzate, mentre quelli acquisiti in leasing finanziario vengono ammortizzati in relazione alla vita residua del finanziamento. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità. Nella voce di conto economico Utili (Perdite) da cessione di investimenti sono oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali. 9 Attività immateriali Criteri di iscrizione Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per predisporre l utilizzo dell attività. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche: identificabilità; l azienda ne detiene il controllo; è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all attività affluiranno all azienda; il costo dell attività può essere valutato attendibilmente. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa internamente è rilevata come costo nell esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale. Bilancio e Relazione

96 Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale. Criteri di valutazione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita definita sono iscritte al costo, al netto dell ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in cui l attività è eliminata contabilmente. L ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata. Nel primo esercizio l ammortamento è rilevato con aliquote dimezzate. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell esercizio, l ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell attività. L ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell attività ed il suo valore recuperabile. Criteri di cancellazione. Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali. Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività immateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene ed iscritte al conto economico. Nella voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti. 10 Attività non correnti in via di dismissione In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall IFRS5. La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività che rientrano in tale categoria. 96 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

97 11 Fiscalità corrente e differita Criteri di iscrizione e di classificazione Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello IAS12. L accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d imposta recuperabili (compresi gli acconti versati); le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio. Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L iscrizione di attività per imposte anticipate è effettuata quando il loro recupero è ritenuto probabile. Le passività per imposte differite vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile che insorga il relativo debito. Le attività per imposte anticipate indicano una futura riduzione dell imponibile fiscale, a fronte di un anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico civilistica, mentre le passività per imposte differite indicano un futuro incremento dell imponibile fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico civilistica. Criteri di valutazione. Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le Attività fiscali a) correnti o tra le Passività fiscali a) correnti a seconda del segno. Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell esercizio in cui l attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta. Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti e senza compensazioni, nella voce Attività fiscali b) anticipate e nella voce Passività fiscali b) differite ; esse non vengono attualizzate. Criteri di rilevazione delle componenti economiche. Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva. Bilancio e Relazione

98 12 Fondi per rischi ed oneri Criteri di classificazione I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l esborso di risorse economiche per l adempimento dell obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. 13 Debiti e titoli in circolazione Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all atto della ricezione delle somme raccolte o dell emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico. Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti a conto economico. Criteri di classificazione Le voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le Passività finanziarie valutate al fair value ; le voci sono al netto dell eventuale ammontare riacquistato, Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell ambito di operazioni di leasing finanziario. Criteri di valutazione. Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci Criteri di cancellazione. Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali.. Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. L eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie. 98 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

99 14 Passività finanziarie di negoziazione Alla data del bilancio la Banca non ha operazioni in derivati rientranti nell ambito di applicazione della fair value option con valore negativo. 15 Passività finanziarie valutate al fair value La Banca alla data del bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce. 16 Operazioni in valuta Criteri di iscrizione. Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro, applicando all importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell operazione. Criteri di classificazione. Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute. Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non correnti). Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili. Gli elementi non monetari si caratterizzano per l assenza di un diritto a ricevere o di un obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile. Criteri di valutazione Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati in euro come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali. Le differenze di cambio che si generano tra la data dell operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell esercizio in cui sorgono, alla voce Risultato netto della attività di negoziazione ; alla medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch esse a patrimonio netto. Bilancio e Relazione

100 17 Altre informazioni Contratti di Locazione Finanziaria (Leasing) I pagamenti complessivi dovuti sui contratti stipulati sono contabilizzati nel conto economico lungo la vita dei contratti stessi. Ratei e Risconti I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le Altre attività o Altre passività. Trattamento di fine rapporto del personale Il T.F.R. è assimilabile ad un beneficio successivo al rapporto di lavoro (post employment benefit) del tipo Prestazioni Definite (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come onere da liquidare nel caso in cui l azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata. A seguito dell entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al rimangono in azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 possono essere destinate a forme di previdenza complementare. Valutazione garanzie rilasciate Gli accantonamenti su base collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti. Tali accantonamenti sono rilevati nella voce Altre passività, in contropartita alla voce di conto economico Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie. Conto economico I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall origine indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo. Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso. Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell erogazione del servizio (al netto di sconti e abbuoni). 100 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

101 Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell esercizio in cui sono rilevate. Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari Il fair value è definito dal principio IAS 39 come il corrispettivo al quale un attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi bid o, in assenza, prezzi medi) rilevate l ultimo giorno di riferimento dell esercizio. Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l ultimo giorno di riferimento dell esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l impresa ha accesso. Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale discounted cash flow analysis; modelli di pricing generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell emittente e della classe di rating, ove disponibile. In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso effettiva. I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile in misura attendibile secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la discounted cash flow analysis; ) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore. Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile. Per gli impieghi a clientela a medio lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un approssimazione del fair value. Bilancio e Relazione

102 A.3 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra i portafogli degli strumenti finanziari. A Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Tipologia di strumento finanziario (1) Portafoglio di Portafoglio di provenienza (2) destinazione (3) Valore contabile al (4) Fair value al (5) Componenti reddituali in assenza del trasferimento (ante imposte) Componenti reddituali registrate nell'esercizio (ante imposte) Valutative (6) Altre (7) Valutative (8) Altre (9) Titoli di Debito Titoli di Capitale Finanziamenti Quote OICR La Banca non ha effettuato trasferimenti nell'esercizio in corso. 102 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

103 A.3.2 Gerarchia del fair value Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari sono classificate sulla base di una gerarchia che prevede tre diversi livelli: livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate sul mercato attivo secondo la definizione data dallo IAS 39 per le attività o le passività oggetto di valutazione; questa classificazione sostituisce la precedente classe rappresentata dagli strumenti "quotati"; livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (ad esempio: quotazioni su mercati attivi di strumenti finanziari similari); livello 3: input che non sono basati su dati di mercato osservabili per strumenti finanziari non quotati su marcati attivi ed il cui prezzo corrente viene stimato sulla base di appositi parametri (ad esempio tassi di "default" e di perdita); in questo livello sono compresi, convenzionalmente, gli strumenti di capitale iscritti "al costo". A Portafogli contabili: ripartizione per livelli di fair value Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Totale Totale L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita Derivati di copertura Totale Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale Legenda: L1=Livello1 L2=Livello2 L3=Livello3 Bilancio e Relazione

104 PARTE B Informazioni sullo stato patrimoniale Attivo Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide Voce 10 Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d'italia. 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale. Totale Totale a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio "disponibile per la vendita". Voci/Valori Totale Totale Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3 1. Titoli di debito Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R Finanziamenti Totale Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, complessivamente pari a 1 milione e 489 mila euro, accoglie: il portafoglio obbligazionario (banking book) non destinato a finalità di negoziazione; le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

105 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Totale Totale Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti imprese di assicurazione società finanziarie imprese non finanziarie altri 3. Quote di O.I.C.R Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d Italia. I titoli di debito indicati al punto 1 a) sono costituiti da titoli emessi dallo Stato Italiano per nominali 1,5 milioni di euro. Bilancio e Relazione

106 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Riprese di valore imputate al conto economico imputate al patrimonio netto B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Svalutazioni da deterioramento imputate al conto economico imputate al patrimonio netto C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali Altre variazioni: la voce B.5 si riferisce alle rendite attualizzate la voce C.6 si riferisce alle cedole incassate la voce C.1 si riferisce alla cessione di Fondi Azimut 106 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

107 Sezione 6 Crediti verso banche Voce Crediti verso banche: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nel portafoglio "crediti. Sono inclusi anche i crediti verso Banca d'italia, per riserva obbligatoria, evidenziati tra i depositi vincolati. Tipologia operazioni/valori Totale Totale A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti: 3.1 Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4 Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) I rapporti con Banche sono intrattenuti con ICCREA Banca spa, con la Banca della Provincia di Macerata e con Banca Monte dei Paschi di Siena. Il saldo presso ICCREA Banca ammonta a /mgl in depositi liberi e /mgl 345 vincolati a Riserva Obbligatoria. Il saldo presso la Banca della Provincia di Macerata ammonta a /mgl 318, mentre quello presso la Banca Monte dei Paschi di Siena ammonta a /mgl Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A Politiche contabili. In considerazione della prevalente durata a breve termine dei crediti verso banche, il relativo fair value viene considerato pari al valore di bilancio. I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili. Non sono presenti crediti verso banche con vincolo di subordinazione. Bilancio e Relazione

108 Sezione 7 Crediti verso clientela Voce Crediti verso clientela: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel portafoglio crediti. Tipologia operazioni/valori Bonis Totale Totale Deteriorati Acquistati Deteriorati Altri Bonis Deteriorati Acquistati Deteriorati Altri 1. Conti correnti Pronti contro termine attivi 3. Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altri finanziamenti Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A Politiche contabili. I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni. La sottovoce 7. "Altre operazioni" si riferisce ai finanziamenti per anticipi sbf. Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione. I crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione sono disciplinati da apposite leggi. I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e "sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo. I crediti deteriorati sono così meglio suddivisi: conti correnti /mgl di cui /mgl a voce propria ed /mgl a sofferenza mutui /mgl di cui /mgl a voce propria ed /mgl 378 a sofferenza Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto /mgl 161 di cui /mgl 160 a voce propria ed /mgl 1 a sofferenza Altre operazioni /mgl 270 di cui /mgl 221 a voce propria ed /mgl 49 a sofferenza Il fondo svalutazione crediti relativo alle consistenze a voce propria è pari ad /mgl 1.350, invece quello relativo alle sofferenze è pari ad /mgl Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

109 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/valori Bonis Totale Totale Deteriorati Acquistati Deteriorati Altri Bonis Deteriorati Acquistati Deteriorati Altri 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d Italia. Ripartizione % dei crediti verso clientela per attività economica Agricoltura 1,67 % Industria 10,56 % Edilizia ed opere pubbliche 10,47 % Servizi 54,37 % Famiglie consumatrici 22,94 % Bilancio e Relazione

110 Sezione 11 Attività materiali Voce Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16, nonché le attività oggetto di locazione finanziaria. Attività/Valori Totale Totale A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili 2 2 d) impianti elettronici e) altre acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati Totale B Totale (A+B) Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella Parte A della Nota Integrativa. Le altre immobilizzazioni delle attività ad uso funzionale di proprietà (voce 1.1e) sono costituite da macchine elettroniche ( /mgl. 101), Apparecchiature e attrezzature ( /mgl. 5), mobili ed arredi vari ( /mgl. 2), scaffalature ( /mgl 2), Router, modem e fax ( /mgl 1) Le altre immobilizzazioni delle attività ad uso funzionale acquisite in leasing finanziario sono costituite da: Voce 1.2 b) Immobile acquisito nel 2012 destinato a sede e filiale di Catania. Voce 1.2 e) Leasing n Agenzia di Catania Attrezzature varie ( /mgl. 71) Leasing n Direzione e uffici Impianti Attrezzature varie ( /mgl. 52) Leasing n Direzione e rappresentanza attrezzature ( /mgl 20), impianti ( /mgl. 25), mezzi forti ( /mgl. 1) Leasing n Agenzia di Misterbianco attrezzature ( /mgl 21), impianti( /mgl 48), impianto allarme ( /mgl 4), mezzi forti ( /mgl. 2) Leasing n Autovettura Fiat Bravo ( /mgl. 7). 110 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

111 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti: B.1 Acquisti di cui: acquisti da operazioni di aggregazione aziendale B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: C.1 Vendite di cui: vendite da operazioni di aggregazione aziendale C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento e delle rettifiche di valore iscritte a seguito di impairment. La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca. Bilancio e Relazione

112 Sezione 12 Attività immateriali Voce Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38. A.1 Avviamento Attività/Valori Totale Totale Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività Totale Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo. La altre attività immateriali di cui alla voce A.2, a durata definita, sono costituite prevalentemente da software aziendale in licenza d'uso e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 5 anni. Non sono iscritte attività immateriali generate internamente. 112 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

113 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Altre attività immateriali: generate internamente Altre attività immateriali: altre Avviamento DEF INDEF DEF INDEF Totale A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette 7 7 A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti 2 2 B.1 Acquisti 2 2 B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value a patrimonio netto conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni 5 5 C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore 5 5 Ammortamenti 5 5 Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value a patrimonio netto conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda: DEF=a durata definita INDEF=a durata indefinita Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all esterno e sono valutate al costo. La sottovoce F. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca. Bilancio e Relazione

114 12.3 Altre informazioni In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha: costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti; assunto impegni alla data del bilancio per l'acquisto di attività immateriali; acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa; acquisito attività immateriali tramite concessione governativa; attività immateriali rivalutate iscritte a fair value. Sezione 13 Le attività fiscali e passività fiscali Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate, rispettivamente, nella voce 130 dell'attivo e 80 del passivo. Le "attività per imposte anticipate" sorte nell'esercizio, ammontanti a /mgl 785, sono state calcolate sulla base delle aliquote previste dalla normativa fiscale. IRES IRAP Altre imposte TOTALE In contropartita del conto economico perdite fiscali rettifiche di valore su crediti altre: rettifiche di valore di attività e passività finanziarie valutate al fair value fondi per rischi e oneri costi di natura amministrativa altre voci 3 3 Totale In contropartita dello stato patrimoniale riserve da valutazione riserva negativa su attività finanziarie disponibili per la vendita altre Totale Le imposte anticipate delle perdite fiscali sono state iscritte sulla base della ragionevole previsione fatta dagli Amministratori, della loro recuperabilità futura così come stabilito dalla normativa vigente. Con lettera n /2012 del 7 Agosto 2012 Banca d'italia ha fornito indicazioni in merito al trattamento contabile di alcune categorie di imposte anticipate a seguito della legge n. 214/2011 (DTA). In particolare è richiesto, al fine di tener conto della differente natura di tali DTA, rispetto alle tradizionali attività per imposte anticipate, di segnalare nello schema dello stato patrimoniale in modo specifico "di cui alla legge 214/2011" della voce 130 b) "attività fiscali anticipate" l'eventuale importo di tale attività. Si segnala che la fattispecie è applicabile alla Banca. Di seguito si riporta il dettaglio della determinazione delle imposte anticipate su svalutazione e della quota convertibile in credito d'imposta: Svalutazioni eccedenti anni prec ,82 Svalutazioni eccedenti anno ,56 TOTALE SVALUTAZIONI ,37 Imposte anticipate su svalutaz (DTA) ,08 Rapporto di conversione 0,14 Perdita civilistica ,25 DTA convertibili in credito d'imposta: , Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

115 13.2 Passività per imposte differite: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano IRES e IRAP su riserve di rivalutazione di titoli AFS e sono così schematizzabili: IRES IRAP Altre imposte TOTALE In contropartita al conto economico Riprese di valore di attività e passività finanziarie valutate al fair value Rettifiche di valore su crediti verso clientela dedotti extracontabilmente Ammortamenti di attività materiali fiscalmente già riconosciuti Altre voci Totale In contropartita dello stato patrimoniale Riserve da valutazione: riserva positiva su attivitrà finanziarie disponibili per la vendita rivalutazioni immobili Altre Totale In contropartita dello stato patrimoniale Descrizione IRES IRAP Totale riserve da valutazione. plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita rivalutazione immobili altre Totale Bilancio e Relazione

116 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Totale Totale Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative ai precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni a) trasformazione in crediti di imposta di cui alla L.214/2011 b) altre 4. Importo finale L'aumento di /mgl 785 si riferisce alla fiscalità inerente la ripresa in diciottesimi della svalutazione su crediti eccedente lo 0,30% art. 106 comma 3 del TUIR più la fiscalità dei compensi agli amministratori, relativi all'esercizio e non liquidati. La diminuzione di /mgl 276 riguarda l'annullamento delle imposte anticipate relative alla quota di perdita degli esercizi precedenti fino alla concorrenza del reddito fiscale d'impresa dell'esercizio 2012, più la fiscalità dei compensi agli amministratori corrisposti nel 2012, ma di competenza del 2011, più la quota dell'esercizio riferita alle svalutazioni crediti non ancora dedotte Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico) Totale Totale Importo iniziale Aumenti Diminuzioni Rigiri Trasformazione in crediti d'imposta 7 a) derivante da perdite di esercizio 7 b) derivante da perdite fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale Nella Tabella sono indicate le imposte anticipate e le relative variazioni, computate a fronte delle rettifiche su crediti per svalutazione, per quanto derivante dalla eccedenza rispetto alla quota deducibile nei diversi esercizi di cui all'art. 106 comma 3 Tuir. 116 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

117 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Totale Totale Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale Gli importi riguardano la fiscalità IRES e IRAP sulla riserva negativa dei titoli AFS 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Totale Totale Importo iniziale 2. Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio 7 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 7 Gli importi riguardano la rilevazione della fiscalità IRES e IRAP sulla riserva positivadei titoli AFS. Bilancio e Relazione

118 13.7 Altre informazioni IRES IRAP Passività fiscali correnti ( ) Acconti versati (+) (94) (94) Altri crediti d'imposta (+) 6 Ritenute d'acconto subite (+) Saldo a debito della voce 80 a) del passivo Saldo a credito Crediti di imposta non compensabili: quota capitale Crediti di imposta non compensabili: quota interessi Saldo dei crediti di imposta non compensabili Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo 6 6 Nella voce "Altre crediti d'imposta" è iscritto l'importo di 6 mila euro riferiti a crediti di imposta per i periodo , sorti in virtù del riconoscimento della integrale deduzione a fini Ires dell'irap sul costo del lavoro, come da previsioni dell'art. 2 comma 1quater DL 201/2011 conv. L. 214/2011 e successivamente integrato dall'art. 4 comma 12 DL 16/2012. Sezione 15 Altre attività Voce Altre attività: composizione Totale Totale Conto bilancio giro partite illiquide Assegni tratti sull'azienda Fornitori conto anticipi 9 28 Migliorie e lavori su beni di terzi Partite fiscali acconti Risconti attivi non riconducibili a voce propria Altre partite attive Totale Fra le altre attività figura lo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere" del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso, il cui dettaglio è indicato nell'apposita Tabella delle "Altre informazioni" della parte B della presente nota integrativa. Gli assegni tratti sull'azienda si riferiscono agli assegni da stanza non in check truncation. Le migliorie e lavori su beni di terzi riguardano le opere murarie effettuate presso la sede e le agenzie. Il loro ammortamento viene calcolato sulla base della durata residua del contratto di affitto. I risconti riguardano le spese assicurative, i fitti e canoni passivi e le spese sostenute per l'acquisto dei valori in bianco, imputate per competenza in funzione all'effettivo consumo. La voce altre comprende i costi interamente di competenza dell'esercizio 2012 ( /migl. 40 da addebitare ai clienti), l'estratto conto delle carte da addebitare a clienti che hanno utilizzato tramite POS ( /migl. 78), partite in via di recupero ( /mgl 70), note di credito da ricevere per /mgl. 18 e partite residuali per /migl Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

119 Passivo Sezione 2 Debiti verso clientela Voce Debiti verso clientela: composizione merceologica Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Tipologia operazioni/valori Totale Totale Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Pronti contro termine passivi 3.2 Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value Il totale di cui al punto 1 riguarda depositi a risparmio per euo/migliaia e depositi in conto corrente con clientela ordinaria per euro/migliaia L'importo di cui al punto 3.2 si riferisce ai debiti per leasing finanziario, mentre quelli evidenziati al punto 5 riguardano i conti tecnici di tesoreria. 2.5 Debiti per leasing finanziario Importo 31/12/ /12/ Arredi Attrezzature Mobili Impianti di allarme Impianti telefonici Mezzi forti Impianti Auto Immobile Totale In merito al leasing immobiliare si fa riferimento alla nota riportata alla sezione 11.1 Attività materiali parte B Attivo. Bilancio e Relazione

120 Sezione 3 Titoli in circolazione Voce Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/valori Valore bilancio Totale Totale Fair Value livello 1 Fair Value livello 2 Fair Value livello3 Valore bilancio Fair Value livello 1 Fair Value livello 2 Fair Value livello 3 A. Titoli 1. Obbligazioni strutturate 1.2 altre Altri titoli strutturati 2.2 altri Totale L'importo si riferisce alle sottoscrizioni di Obbligazioni della Banca: euro/migliaia 229 nominali a tasso fisso al 3,5% euro/migliaia 441 nominali a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di 150 b.p.. Tenuto conto delle difficoltà incontrate nel fornire la gerarchia del fair value, gli strumenti finanziari di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati nel livello 2. Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A Politiche contabili. I titoli altri si riferiscono ai Certificati di Deposito emessi dalla Banca. Sezione 8 Passività fiscali Voce 80 Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'attivo. Vedi sezione 13 dell'attivo 120 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

121 Sezione 10 Altre passività Voce Altre passività: composizione Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello Stato Patrimoniale. Totale Totale Fornitori e fatture da ricevere Debiti verso l'erario e altri Enti impositori Somme a disposizione della clientela Altri debiti verso il personale IAS IVA indetraibile su Leasing Ratei passivi non riconducibili a voce propria 1 Partite in corso di lavorazione Altre partite passive Totale I debiti verso l'erario sono composti da: ritenute IRPEF e contributi INPS operate nei confronti dei dipendenti e lavoratori autonomi ( /mgl 120) ritenute su interessi passivi e imposta sostitutiva ( /mgl 240) imposte indirette accantonate e da riversare ( /mgl 103) riversamenti delle deleghe incassate allo sportello o on line ( /mgl 11) Gli altri debiti verso il personale contengono gli accantonamenti per: ferie non godute ( /mgl 52) competenze da liquidare relative ad un premio una tantum da riconoscere ad un dipendente licenziato nel corso dell'anno 2012 ( /mgl 43) Le partite in corso di lavorazione si sono chiuse nei primi giorni del Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale Voce Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni 30 C.1 Liquidazioni effettuate 30 C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali Bilancio e Relazione

122 11.2 Altre informazioni La rideterminazione del TFR secondo quanto previsto dai principi contabili IAS affidata ad un attuario esterno indipendente, ha evidenziato un'eccedenza di accantonamento rispetto a quello effettuato in base alla normativa nazionale come da prospetto che segue: Descrizione Defined Benefit Obligation calcolo IAS TFR civilistico surplus / deficit 5 14 Totale Totale Fondo iniziale Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione 30 Fondo finale Con particolare riferimento al tasso annuo di attualizzazione utilizzato per la valutazione attuariale, esso si attestava, al 31 dicembre 2011, al 4,60. A questo proposito si segnala che nel corso degli ultimi anni si è osservato un graduale peggioramento dei rating medi dei soggetti emittenti titoli di debito, sia a livello di emittenti pubblici (debiti sovrani, istituzioni pubbliche, ecc.), sia per quanto attiene alle imprese. In relazione a ciò, si è osservato un assottigliamento del mercato dei titoli con elevato rating, che ha reso meno rappresentativo il parametro utilizzato fino al 31 dicembre 2011 (indice Iboxx Eurozone Corporate AA). Pertanto, al fine di assicurare la conformità a quanto stabilito dallo IAS 19 circa l identificazione del tasso di attualizzazione da utilizzare per lo sviluppo delle valutazioni attuariali, si è ritenuto, anche supportati dalla valutazione dell esperto incaricato, maggiormente rappresentativo degli effettivi attuali andamenti del mercato finanziario dei titoli obbligazionari quotati emessi da aziende private, che costituisce il riferimento principale statuito dallo IAS 19 per la determinazione del tasso di attualizzazione, un paniere corrispondente al rendimento medio semplice, alla data di valutazione attuariale, delle obbligazioni denominate in Euro (o nella diversa valuta oggetto del piano) con rating dell'emittente pari almeno ad A (Standard & Poor s) o Aa1 (Moody s), e cioè con livelli di rating che nel rispetto della definizione di "alta qualità" richiesta dal principio IAS 19, consenta altresì una adeguata ampiezza del paniere di riferimento, tenuto inoltre conto delle specifiche finalità di utilizzo di tale tasso stabilite dal principio medesimo. La correttezza tecnica di tale scelta è stata confermata dall Ordine Nazionale degli Attuari e dal Consiglio Nazionale degli Attuari, con Comunicazione Ufficiale congiunta del 21 Dicembre 2012, la quale recita testualmente: con riferimento alle valutazioni attuariali effettuate al secondo il principio contabile IAS 19 [ ], si consiglia l'utilizzo di tassi di attualizzazione, per le varie scadenze, riferibili a titoli obbligazionari europei di qualità pari o superiore a quelli definiti di rating A. Come noto, tenuto conto del tenore dello IAS 19 nonché dell assenza di specifiche prescrizioni da parte di Enti regolatori, non può non considerarsi che l identificazione e la scelta del tasso in oggetto rappresenti una delle numerose valutazioni e stime che i principi contabili IFRS richiedono nell ambito della predisposizione del bilancio. A fini comparativi, nella Tabella seguente si riporta la passività al 31 dicembre 2012 calcolata con l indice Iboxx AA Eurozone Corporate 7 10 in linea con la duration del collettivo in esame al 31 dicembre Descrizione Defined Benefit Obligation calcolo IAS TFR civilistico surplus / deficit Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

123 Sezione 12 Fondi per rischi e oneri Voce Fondo per rischi ed oneri: composizione Voci/Valori Totale Totale Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri 65 Totale Fondo per rischi ed oneri: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti Fondi di quiescenza Altri fondi Totale B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali La sottovoce B.1 Accantonamento dell'esercizio accoglie la rilevazione del debito futuro stimato, relativo a fondi costituiti nell'esercizio Fondo per rischi ed oneri altri fondi L'importo di /mgl 65 si riferisce a: /mgl 50per i contenziosi aperti nel 2010 a seguito del licenziamento di due dipendenti /mgl 15 (danno emergente) per i contenziosi aperti nel corso dell'anno 2012 a seguito di una delibera assembleare di sfiducia di due amministratori. A seguire si informa che la Banca è stato citata in giudizio il prossimo 17 maggio 2013 da un collaboratore dell'ex Responsabile del Servizio Affari. Si precisa inoltre, che nell'anno 2012 sono stati licenziati, per ragioni diverse, altri due dipendenti tra cui il Responsabile del Servizio Affari ed il Risk Controller. Sezione 14 Patrimonio dell'impresa Voci 130,150,160,170,180,190, "Capitale" e "Azioni proprie": composizione Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al capitale e alle riserve della banca. Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di euro. Il 27 Dicembre 2012 a fronte dell'aumento del capitale sociale deliberato il 28 Aprile 2012 sono statesottoscritte in opzione n nuove azioni, pari ad euro , di cui versato il 25% pari ad euro ,50. In data 27 Dicembre 2012 sono stati inoltre versati euro di sovrapprezzo azioni pari ad euro 0,50 per azione. Bilancio e Relazione

124 14.2 Capitale Numero azioni: variazioni annue La Banca ha emesso azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto pari a /mgl. Non vi sono azioni proprie riacquistate. Voci/Tipologie Ordinarie Altre A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate A.1 Azioni proprie ( ) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni a pagamento operazioni di aggregazioni di imprese conversione di obbligazioni esercizio di warrant altre a titolo gratuito a favore dei dipendenti a favore degli amministratori altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate 14.3 Capitale: altre informazioni Valori Numero soci al Numero soci: ingressi 8 Numero soci: uscite 16 Numero soci al Nel corso del 2012 sono state scambiate azioni della Banca, di cui per trasferimento successorio padre/figlio. 124 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

125 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Totale Totale Riserva legale 9 8 Altre riserve Perdite esercizi precedenti (2.260) (2.280) Totale (2.104) (2.125) Le altre riserve sono costituite da utili 2008 derivanti da interessi su capitale depositato presso banche in attesa dell'autorizzazione all'attività bancaria. Le perdite degli esercizi precedenti riguardano le perdite conseguite negli esercizi , al netto dell'utile non ripartito dell'esercizio (art c.7 bis del codice civile) Analisi della composizione delle riserve con riferimento alla disponibilità e distribuibilità In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7 bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. Descrizione Importo Possibilità di utilizzazione Capitale sociale A Riserva di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni 37 B Altre riserve: Riserva legale 9 C Riserva di rivalutazione monetaria Altre 147 C Riserva FTA Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita (16) D Totale Utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi per copertura di perdite per altre ragioni Legenda: A=per copertura perdite e per rimborso del valore nominale delle azioni B=per copertura perdite e per rimborso del sovrapprezzo versato C=per copertura perdite D=per quanto previsto dallo IAS 39 E=per quanto previsto dallo IAS 19 La "Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita" può essere movimentata esclusivamente secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valutazione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata nè per aumenti di capitale sociale, nè per distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali variazioni negative di tale riserva possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per l'applicazione di imposte correnti o differite Altre informazioni Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve. Bilancio e Relazione

126 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni Importo Importo ) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela ) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela ) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche a utilizzo certo a utilizzo incerto b) Clientela a utilizzo certo a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti. 126 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

127 4. Gestione e intermediazione per conto terzi La voce "titoli emessi dalla banca che redige il bilancio" comprende n azioni Banca Sviluppo Economico e euro ,00 v.n. obbligazioni Banca Sviluppo Economico. La voce "titoli di proprietà depositati presso terzi" è costituita da euro ,00 v.n. BTP 4% scad. 01/02/2017 ed euro ,00 v.n. CCT TV scad. 01/07/2016. Tipologia servizi Importo 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri titoli emessi dalla banca che redige il bilancio altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi Altre operazioni Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere a) rettifiche "dare" 1. conti correnti Importo al 31/12/2012 Importo al 31/12/ portafoglio centrale cassa 4. altri conti 438 b) rettifiche "avere" 1. conti correnti 2. cedenti effetti e documenti altri conti La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio. La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a mila euro, trova evidenza tra le "Altre attività" voce 150 dell'attivo. Bilancio e Relazione

128 PARTE C Informazioni sul conto Economico Sezione 1 Gli interessi Voci 10 e Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relativi, rispettivamente, a disponibilità liquide, attività finanziarie disponibili per la vendita, crediti, attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50, 60 e 70 dell attivo) e a debiti, passività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell esercizio. Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale Totale Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Nella sottovoce 4 Crediti verso Banche, colonna Finanziamenti sono compresi interessi su: conti correnti e depositi per 108 mila euro, di cui 3 mila da interessi su riserva obbligatoria. Nella sottovoce 5 Crediti verso Clientela, colonna Finanziamenti sono compresi interessi su: conti correnti per di cui 735 mila euro riferibili ad esposizioni deteriorate mutui per 645 di cui 152 mila riferibili ad esposizioni deteriorate prestiti personali per 113 mila euro anticipi Sbf per 658 mila euro di cui 105 mila euro riferibili ad esposizioni deteriorate portafoglio di proprietà per 18 mila euro finanziamenti all'esportazione per 4 mila euro crediti speciali 13 mila euro interessi di mora su rate scadute 17 mila euro 128 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

129 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale Totale Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche (1) (1) (1) 3. Debiti verso clientela (1.012) (1.012) (1.118) 4. Titoli in circolazione (203) (203) (108) 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale (1.013) (203) (1.216) (1.227) Nella sottovoce 3 Debiti verso Clientela, colonna Debiti sono compresi interessi su: conti correnti per 657 mila euro depositi per 334 mila euro altri debiti rivenienti da operazioni in leasing per 18 mila euro rettifiche ias su mutui 3 mila Nella sottovoce 4 Titoli in circolazione, colonna Titoli sono compresi interessi su: obbligazioni emesse per 83 mila euro certificati di deposito per 120 mila euro 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Gli interessi passivi su beni in leasing ammontano a 18 mila euro. Bilancio e Relazione

130 Sezione 2 Le commissioni Voci 40 e Commissioni attive: composizione Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati ed a quelli ricevuti dalla Banca. Sono escluse le commissioni attive ed i recuperi di spesa classificati nell'ambito degli altri proventi di gestione. Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo d'interesse (in quanto ricondotti nelle voci 10 "interessi attivi e proventi assimilati" e 20 "interessi passivi ed oneri assimilati" del Conto Economico) delle attività e passività finanziarie. Tipologia servizi/valori Totale Totale a) garanzie rilasciate 2 4 b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute gestioni di portafogli 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione dei servizi di terzi 9.1 gestioni di portafogli individuali collettive 9.2 prodotti assicurativi 9.3 altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi k) operazioni di prestito titoli Totale Nella Nella sottovoce sottovoce i) i) tenuta tenuta e gestione e gestione dei conti dei conti correnticonfluiscono correnti confluiscono le commissioni le commissioni per la remunerazione dell affidamento per la remunerazione dell'affidamento introdotta introdotta in base in base all art. all'art. 2bis 2 bis del del DL DL 29/11/ /11/2008 n. 185, n. 185, conv. conv. L. L. 28/1/2009 n. 2, oltre alle commissioni sui conti correnti passivi e di passaggio a debito. 28/1/2009 n. 2, oltre alle commissioni sui conti correnti passivi e di passaggio a debito. L importo di cui alla sottovoce j) altri servizi comprende: L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" comprende: - commissioni per anticipo fatture per euro 43 mila - penali commissioni per estinzione per anticipo anticipata fatture per e/mgl euro mila - penali altre commissioni per estinzione per anticipata euro 5 mila per euro 24 altre commissioni per Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

131 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori Totale Totale a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione (4) (6) 1. negoziazione di strumenti finanziari (1) (3) 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli (3) (3) 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento (106) (109) e) altri servizi (7) (4) f) operazioni di prestito titoli Totale (117) (119) L'importo di cui alla sottovoce e) "altri servizi" è così composto da commissioni riconosciute a banche. Sezione 4 Il risultato netto dell'attività di negoziazione Voce Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da negoziazione (B) Minusvalenze (C) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B) (C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione (1) (1) 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre (1) (1) 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse su titoli di capitale e indici azionari su valute ed oro altri 4.2 Derivati su crediti Totale (1) (1) Il valore si riferisce alle perdite su negoziazione di valute. Bilancio e Relazione

132 Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto Voce Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Voci/Componenti reddituali Totale Totale Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita (24) (24) 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. (24) (24) 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività (24) (24) Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale passività Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" la perdita deriva da una vendita di quote di OICR. 132 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

133 Sezione 8 Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Figurano i saldi delle rettifiche di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela. Esse sono calcolate in modo analitico nei confronti dei crediti scaduti, a incaglio e a sofferenza, mentre per i crediti non catalogati, in assenza di una serie storica statistica rappresentativa di un ciclo economico, le rettifiche di valore sono state calcolate applicando prudenzialmente una percentuale pari all'1%. Rettifiche di valore Riprese di valore Specifiche Riprese di valore Di portafoglio Totale Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Cancellazioni Specifiche Altre Di portafoglio A B A B A. Crediti verso banche Finanziamenti Titoli di debito B. Crediti verso clientela (9) (2.975) (169) (2.929) Crediti deteriorati acquistati Finanziamenti Titoli di debito Altri crediti (9) (2.975) (169) (2.929) (468) Finanziamenti (9) (2.975) (169) (2.929) (468) Titoli di debito C. Totale (9) (2.975) (169) (2.929) (468) L'ammontare complessivo delle rettifiche di valore su crediti riportato in conto economico 2012 è stato A = Da interessi di B = /mgl Altre riprese di cui /mgl riconducibili a svalutazioni analitiche, /mgl 15 a perdite su crediti a fronte L'ammontare di partite complessivo minime giudicate delle irrecuperabili rettifiche di valore ed /mgl su crediti 169 a riportato svalutazioni in conto collettive. economico 2012 è stato di /mgl di cui /mgl riconducibili a svalutazioni analitiche, /mgl 15 a perdite su crediti a fronte di partite minime giudicate irrecuperabili ed /mgl 169 a svalutazioni collettive. In merito alle svalutazioni si riporta prospetto delle rettifiche analitiche e collettive operate nell'esercizio sul credito deteriorato. SVALUTAZIONI ANALITICHE COSTO AMMORTIZZATO FONDO 2012 % SVAL FONDO 2011 IMPATTO SU CE 2012 ESPOSIZIONE NETTA TOTALE ,71% SOFFERENZE ,12% INCAGLI ,68% PAST DUE ,50% SVALUTAZIONI COLLETTIVE COSTO AMMORTIZZATO FONDO 2012 % SVAL FONDO 2011 IMPATTO SU CE 2012 ESPOSIZIONE NETTA TOTALE ,00% BONIS ,00% INCAGLI ,00% 19 PAST DUE ,00% 47 Bilancio e Relazione

134 Sezione 9 Le spese amministrative Voce Spese per il personale: composizione Nella presente sezione sono dettagliate le spese per il personale e le altre spese amministrative registrate nell esercizio. Tipologia di spese/valori Totale Totale ) Personale dipendente (1.027) (905) a) salari e stipendi (747) (673) b) oneri sociali (203) (175) c) indennità di fine rapporto (11) d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (48) (42) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: a contribuzione definita a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: a contribuzione definita a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti (18) (15) 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci (219) (87) 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale (1.246) (992) Nella sottovoce c) "indennità di fine rapporto" sono ricomprese le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato e corrisposto nell'esercizio, per 11 mila euro. La sottovoce e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale dipendente è così composta: valore attuariale (Service Cost CSC) pari a 9 mila euro; accantonamento civilistico (art C.C.) pari a 35 mila euro; quote pregresse di TFR pari a 4 mila euro. Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori pari 122 ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda e gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile, compensi per incarichi di compliance e antiriciclaggio pari a 6, compensi del collegio sindacale per Numero medio dei dipendenti per categoria Totale Totale Personale dipendente: 15 a) dirigenti 1 b) quadri direttivi 3 c) restante personale dipendente Altro personale Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno. 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi La Banca non ha iscritto alla data di bilancio fondi della specie. 134 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

135 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti Importo Formazione e aggiornamento 1 buoni pasto 16 polizze assicurative 2 Totale (18) 9.5 Altre spese amministrative: composizione Totale Totale Assicurazioni Canoni passivi Compensi a professionisti esterni Contributi associativi Elaborazione dati Federazione Piemonte Liguria e Valle D'Aosta Fitti passivi Gestione rete Imposte indirette Manutenzione mobili macchine e impianti Postali Pubblicità Pulizia locali Riviste e giornali Sponsorizzazioni Stampati e cancelleria Controllo contabile e internal auditing Trasporti Viaggi e rappresentanza Vigilanza Visure e informazioni Spese varie Totale (1.325) i canoni passivi si riferiscono al noleggio attrezzature ( /mgl 51), banche dati software ( /mgl 36) e canoni telefonici ( /mgl 11); tra i compensi a professionisti esterni ci sono i compensi per recupero crediti ( /mgl 74), per la levata del protesto ( /mgl 138) e prestazioni professionali ( /mgl 38) il compenso alla Federazione Piemonte si riferisce all'attività di consulenza legale e di supporto per la compliance tra le imposte indirette si trovano l'imposta di bollo assolta in modo virtuale ( /mgl 100) le sponsorizzazione, per /mgl 37) sono quelle effettuate per la Camera di Commercio di Catania in applicazione della convenzione stipulata. Bilancio e Relazione

136 Sezione 10 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Voce 160 L'accantonamento effettuato nell'esercizio 2010 è stato riassorbito in quanto è venuto a mancare l'esborso di risorse economiche previsto Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione mancare l'esborso di risorse economiche previsto Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione L'importo di /mgl 65 si riferisce a: 50 /mgl per i contenziosi aperti nel 2010 a seguito del licenziamento di due dipendente 15 /mgl (danno emergente) per i contenziosi aperti nel corso dell'anno 2012 a seguito di una delibera assembleare di sfiducia di due amministratori. A. Aumenti Controversie legali Revocatorie... Totale A.1 Accantonamento dell'esercizio A.2 Variazioni dovute al passare del tempo A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto A.4 Altre variazioni in aumento B. Diminuzioni B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.2 Altre variazioni in diminuzione Accantonamento netto Totale (65) 65 Sezione 11 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voce Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività materiali detenute ad uso funzionale, incluse quelle relative ad attività acquisite in locazione finanziaria. Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a+b c) A. Attività materiali A.1 Di proprietà (48) (48) Ad uso funzionale (48) (48) Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario (151) (151) Ad uso funzionale (151) (151) Per investimento Totale (199) (199) Le rettifiche di valore delle attività materiali sono state calcolate in considerazione della prevista vita media utile dei cespiti. Alla voce A.2 Acquisite in leasing finanziario ad uso funzionale sono indicati gli ammortamenti relativi all'immobile di Viale Venti Settembre occupato dalla filiale di Catania e dalla Sede Legale e Direzione Generale della Banca, nonché mobili ed arredi relativi all'intera struttura. I canoni per leasing finanziario corrisposti nell esercizio sono stati pari a 228 mila euro di cui euro/mgl 6 relativi all'immobile sopra riportato acquisito il 29 Novembre Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

137 Sezione 12 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voce Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività immateriali, diverse dall avviamento. Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a+b c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà (5) (5) Generate internamente dall'azienda Altre (5) (5) A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale (5) (5) Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali con vita utile definita ed acquisite all esterno. Sezione 13 Gli altri oneri e proventi di gestione Voce Altri oneri di gestione: composizione Nella Sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alla determinazione della voce 280 Utili (Perdita) dell operatività corrente al netto delle imposta. Totale Totale Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria (29) (37) Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (36) (45) Canoni potenziali di locazione finanziaria rilevati come spesa dell'esercizio (5) (4) Perdite per interventi del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (8) (2) Altri oneri di gestione (78) (88) Le sopravvenienze passive comprendono fatture di pertinenza degli esercizi precedenti ( /mgl 17), bolli e spese maturate su conti titoli ( /mgl 10) ed altri oneri ( /mgl 2) Altri proventi di gestione: composizione I ricavi sono i seguenti: Totale Totale Recupero imposte e tasse Rimborso spese legali per recupero crediti Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c Insussitenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria 1 8 Altri recuperi di spese 148 Altri proventi di gestione I recuperi spese si riferiscono al riaddebito dell'imposta di bollo e dell'imposta sostitutiva DPR601; gli "altri recuperi di spese" comprendono recuperi gestione assegni per /mgl Bilancio e Relazione

138 Sezione 18 Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Voce Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componenti reddituali/valori Totale Totale Imposte correnti ( ) (130) (94) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/ ) 6 (3) 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 3bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti di imposta di cui alla Legge 214/2011 (+/ ) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/ ) 509 (72) 5. Variazione delle imposte differite (+/ ) 6. Imposte di competenza dell'esercizio ( ) ( 1+/ 2+3+/ 4+/ 5) 385 (169) La variazione delle imposte anticipate è costituita da /mgl 785 per imposte anticipate rilevate nell'esercizio meno /mgl 276 per imposte anticipate annullate nell'esercizio. 138 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

139 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Totale Totale IRES Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) (1.921) 189 Onere fiscale teorico (27,50%) (52) Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento (869) (163) Temporanee variazioni manifestatesi nell'esercizio Definitive annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti variazioni manifestatesi nell'esercizio Minore onere fiscale per variazioni in diminuzione Temporanee variazioni manifestatesi nell'esercizio Definitive annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti variazioni manifestatesi nell'esercizio perdite fiscali esercizi precedenti 968 deduzioni fino a concorrenza dell'imponibile fiscale Imponibile (perdita) fiscale Imposta corrente lorda Detrazioni Imposta corrente netta a C.E. Variazioni delle imposte anticipate/differite/correnti 516 (71) Imposta di competenza dell'esercizio 516 (71) IRAP Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) (1.921) 189 Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 4,65%) (9) Voci non rilevanti nella determinazione dell'imponibile: Ricavi e proventi ( ) (260) (145) Costi e oneri (+) Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento Temporanee variazioni manifestatesi nell'esercizio Definitive annullamento variazioni in temporanee esercizi precedenti variazioni manifestatesi nell'esercizio Minore onere fiscale per varaizioni in diminuzione 255 (198) Temporanee variazioni manifestatesi nell'esercizio Definitive 255 (198) annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti variazioni manifestatesi nell'esercizio 255 (198) Valore della produzione Imposta corrente (108) (79) Effetto di maggiorazioni/agevolazioni regionali di aliquota (21) (15) Imposta corrente effettiva a C.E. (130) (94) Variazioni delle imposte anticipate/differite/correnti (3) Imposta di competenza dell'esercizio (130) (97) Imposte sostitutive TOTALE IMPOSTE DI COMPETENZA (VOCE 260 DI CONTO ECONOMICO) 386 (169) L onere fiscale effettivo della tabella 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio, relativo all IRES, è pari a zero in quanto l ammontare della perdita dell operatività corrente al lordo delle imposte, pari a mila euro, aumentato dell importo delle variazioni in diminuzione, pari a mila euro, risulta maggiore delle variazioni in aumento, pari a mila euro. Bilancio e Relazione

140 Sezione 20 Altre informazioni Non si rilevano elementi di ulteriore interesse oltre a quelli dettagliati nelle apposite sezioni della nota integrativa. PARTE D Redditività complessiva REDDITIVITA' COMPLESSIVA Prospetto analitico della redditività complessiva Voci Importo lordo Imposta sul reddito Importo netto 10. Utile (Perdita) d'esercizio (1.536) Altre componenti reddituali 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 197 (65) 132 a) variazioni di fair value 181 (60) 121 b) rigiro a conto economico 24 (8) 16 rettifiche da deterioramento utili/perdite da realizzo 24 (8) 16 c) altre variazioni (8) 3 (5) 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 60. Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 70. Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 80. Attività non correnti in via di dismissione a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico rettifiche da deterioramento utili/perdite da realizzo c) altre variazioni 110. Totale altre componenti reddituali 197 (65) Redditività complessiva (Voce ) 197 (65) (1.404) 140 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

141 PARTE E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 1 Rischio di credito INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali La politica commerciale che contraddistingue l attività creditizia della Banca è orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e si caratterizza per un elevata propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, micro e piccole imprese, artigiani) del proprio territorio di riferimento. In tale contesto, i settori delle famiglie, delle micro e piccole imprese e degli artigiani rappresentano i segmenti di clientela tradizionalmente di elevato interesse per la Banca. Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore di particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instaurare relazioni creditizie e di servizio di mediolungo periodo attraverso l offerta di prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela. In tale ottica, si collocano anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti e in via di definizione con diversi Confidi e varie associazioni di categoria. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Nello svolgimento della sua attività la Banca é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere registrate delle perdite dalla loro cancellazione, in tutto o in parte, in bilancio. Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell attività tradizionale di erogazione di crediti, garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in bilancio (ad esempio, crediti di firma). Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità economica della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza,) e in misura minore in ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese e/o rischio operativo. Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia in materia di controlli interni, nonché del rilievo attribuito all efficienza ed efficacia del processo del credito e del relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi di gestione e controllo dei rischi creditizi indicati dalla citata normativa prudenziale. Il processo organizzativo di gestione del rischio di credito è ispirato al principio di separatezza tra le attività proprie del processo istruttorio e quelle di sviluppo e gestione dei crediti. Tale principio è stato attuato attraverso la costituzione di strutture organizzative separate. In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni di controllo di secondo livello si occupano del monitoraggio dell andamento delle posizioni creditizie e della correttezza e adeguatezza dei processi amministrativi svolti dalle strutture deputate alla gestione dei crediti. L intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regolamento interno che in particolare: individua le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito; definisce i criteri per la valutazione del merito creditizio; definisce le metodologie per il rinnovo degli affidamenti; definisce le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del rischio di credito, nonché le tipologie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie. Si precisa che nell ambito delle attività progettuali condotte in materia a livello di Categoria, sono stati elaborati e predisposti degli standard di regolamentazione interna finalizzati a supportare l aggiornamento della normativa di processo da parte delle Banche, realizzando i nuovi schemi di: regolamento del processo del credito, che delinea i principi di riferimento e le disposizioni di carattere generale della regolamentazione del processo, nonché i ruoli e le responsabilità delle unità e delle funzioni organizzative interessate; Bilancio e Relazione

142 disposizioni attuative del processo del credito, che definisce le modalità e i tempi dei comportamenti che le unità e le funzioni organizzative devono seguire per garantire l adeguato svolgimento delle attività di processo. Attualmente la banca è strutturata in due agenzie di rete ognuna diretta e controllata da un responsabile. L Area Crediti è l organismo centrale delegato al governo dell intero processo del credito (Concessione e Revisione; Monitoraggio; e Gestione del contenzioso), nonché al coordinamento ed allo sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sul territorio. La ripartizione dei compiti e responsabilità all interno di tale Area è, quanto più possibile, volta a realizzare la segregazione di attività in conflitto di interesse; laddove la dimensione contenuta della Banca impedisca tale segregazione sono individuate apposite contromisure dirette a mitigare i citati conflitti. In particolare, all interno dell Area Crediti, in via indipendente dalle risorse titolari di deleghe in materia di erogazione del credito, l Ufficio Controllo Andamentale Crediti, con il supporto dell Ufficio Risk Controlling, è delegato al monitoraggio sistematico delle posizioni ed alla rilevazione delle posizioni problematiche, nonché al coordinamento e alla verifica del monitoraggio delle posizioni svolto dai preposti di filiale. L Ufficio Risk Controlling, in staff alla Direzione Generale, svolge l attività di controllo sulla gestione dei rischi, attraverso un articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle citate Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; e controllare la coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati). 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Con riferimento all attività creditizia del portafoglio bancario, l Area Crediti, come già detto, assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del credito, delibera nell ambito delle proprie deleghe ed esegue i controlli di propria competenza. A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di rinnovo delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie qualiquantitative di valutazione del merito creditizio della controparte, supportate da procedure informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione. I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter deliberativo in cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che a quelle di rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell affidato (attraverso la rilevazione e l archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate). In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltre che come abitualmente avviene sulla conoscenza personale e sull approfondimento della specifica situazione economicopatrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti due livelli di revisione: uno, di tipo semplificato con formalità ridotte all essenziale, riservato al rinnovo dei fidi di importo limitato riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l altro, di tipo ordinario, per la restante tipologia di pratiche. La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come obiettivo l attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte dell Ufficio Controllo Andamentale Crediti e dei referenti di rete (responsabili dei controlli di primo livello), in stretta collaborazione con la struttura commerciale (Filiali, Area Affari, Direzione). In particolare, l addetto/gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati. La procedura informatica, adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire tempestivamente all insorgere di posizioni 142 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

143 anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di crediti problematici. Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le informazioni fornite dalle Centrali dei Rischi. Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/gruppo di clienti connessi da parte delle strutture competenti per limite di fido. Il controllo delle attività svolte dall Area Crediti è assicurato dall Ufficio Risk Controlling in staff alla Direzione Generale. La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento costante. A seguito dell entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale, nonché degli approfondimenti e delle considerazioni sviluppate nell ambito delle iniziative promosse dalla Categoria, a livello sia nazionale da parte di Federcasse con il Progetto Basilea 2, sia regionale da parte della Federazione Regionale Piemonte delle BCCCR a cui la banca ha partecipato acquisendo la documentazione via via prodotta in relazione all'evoluzione dei lavori, il CdA della Banca con delibera del 24 aprile 2009 ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza strategica. In particolare, il CdA della Banca ha tra l altro deliberato di: adottare la metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I Pilastro); non utilizzare valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito ovvero da agenzie di credito alle esportazioni riconosciute dalla Banca d Italia e, quindi, di adottare il cd. approccio semplificato che comporta l applicazione del fattore di ponderazione del 100% a tutte le esposizioni, ad eccezione di quelle per le quali la normativa stessa prevede l applicazione di un differente fattore di ponderazione (indicate nel Titolo I, Capitolo 1, Parte Terza della Circolare n. 263/06 della Banca d Italia.) Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale, il CdA della Banca con delibera del 24 aprile 2009 ha adottato il regolamento che definisce i principi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell ICAAP, allo scopo di assicurare la regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale complessivo relativamente alla sua adeguatezza, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali. Il CdA della Banca ha dato incarico alla Direzione generale di attuare il processo, curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici e alle politiche in materia di gestione dei rischi definiti dal CdA stesso. In particolare il CdA della Banca ha deliberato di utilizzare l algoritmo semplificato cd. Granularity Adjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi. Inoltre, per quanto concerne le prove di stress, ha individuato le relative metodologie di conduzione e dato incarico alla Direzione Generale della loro esecuzione : sul rischio di credito attraverso la determinazione del capitale interno necessario a fronte del nuovo livello di rischiosità individuato ridefinendo il portafoglio bancario sulla base dei tassi di ingresso a sofferenza rettificata verificatisi nella peggiore congiuntura creditizia sperimentata dalle Banche di piccole dimensioni nel corso degli ultimi dodici anni; sul rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi maggiorando i valori del coefficiente di Herfindahl di 20 punti percentuali in funzione dell operatività storica della banca e della propensione a concentrare gli impieghi. In data 14 Dicembre 2011 la Banca ha stipulato la convenzione per l'adesione al servizio ALM (Asset and Liability Management) con Cassa Centrale Trento servizi Bancari Associati Sba Informatica Bancaria Trentina Srl Phonix Informatica Bancaria Spa, per la valutazione mensile dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP). 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, le tecniche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finanziarie, e personali. Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa. Bilancio e Relazione

144 Garanzie reali Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione del credito costituiti dalle seguenti categorie: garanzie ipotecarie ipoteca su beni immobili residenziali; ipoteca su immobili commerciali; garanzie finanziarie pegno di titoli di debito di propria emissione o emessi da soggetti sovrani; pegno di denaro depositato presso la Banca; pegno su altri strumenti finanziari quotati; La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da accordi di compensazione. Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di gestione delle garanzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto. Con riferimento all acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali al momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa. In particolare: sono state predisposte politiche e procedure documentate con riferimento alle tipologie di strumenti di CRM utilizzati a fini prudenziali, al loro importo, all interazione con la gestione del profilo di rischio complessivo; sono state adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a protezione del credito; sono stati affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica sono stati sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata; le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state chiaramente documentate e divulgate. E stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo). Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie reali sono differenziate per tipologia di garanzia. Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l escutibilità in tempi ragionevoli. In tale ambito, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure interne con riguardo: alla non dipendenza del valore dell immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore; alla indipendenza del soggetto incaricato dell esecuzione della stima dell immobile ad un valore non superiore al valore di mercato; alla presenza di un assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia; alla messa in opera di un adeguata sorveglianza sul valore dell immobile, al fine di verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite; al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore della garanzia (loantovalue): 80% per gli immobili residenziali e 50% per quelli commerciali. Qualora venga superato tale limite deve essere valutata l opportunità di richiedere un idonea garanzia integrativa; alla destinazione d uso dell immobile e alla capacità di rimborso del debitore. 144 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

145 Il processo di sorveglianza sul valore dell immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l attività di valutazione è effettuata: almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali; annualmente per gli immobili di natura non residenziale. Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni 3 anni. Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l acquisizione delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l azienda è in grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso). La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti per l ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento: assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il merito creditizio del debitore; specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del depositario e bene oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e depositati presso i terzi); qualora l attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi; durata residua della garanzia non inferiore a quella dell esposizione. Garanzie personali Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce di norma specifiche garanzie (sussidiarie o a prima richiesta) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza. La Banca non ha posto in essere operazioni su derivati creditizi. Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l istruttoria si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all importo, si sottopone a verifica e analisi: la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle apposite banche dati; l'esposizione verso il sistema bancario; le informazioni presenti nel sistema informativo della banca; l eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva. Eventualmente, a discrezione dell istruttore in relazione all importo della garanzia, l indagine sarà estesa alle centrali rischi. Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del rischio e dell importo del finanziamento, oltre al riscontro delle informazioni prodotte dalle rete nell apposito modulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il richiedente. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classificazione e il controllo dei crediti. Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento finanziario ovvero gruppo di strumenti finanziari. Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in Bilancio e Relazione

146 situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economicofinanziarie del debitore, ad una modifica delle condizioni contrattuali originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza prudenziale, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni. Questa modifica ha comportato l introduzione di una nuova categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la sistemazione dell anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classificazione del nuovo stato. La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a sofferenza, è affidata all Ufficio Risk Controller. Detta attività si estrinseca principalmente nel: monitoraggio delle citate posizioni in supporto alle agenzie di rete alle quali competono i controlli di primo livello; concordare con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di ristrutturazione; determinare le previsioni di perdite sulle posizioni; e proporre agli organi superiori competenti il passaggio a sofferenza di quelle posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di normalizzazione. La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico commisurato all intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio. La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite esclusivamente dall Ufficio Legale, in staff alla Direzione Generale. Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico. 146 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

147 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. QUALITA' DEL CREDITO A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/Qualità Sofferenze Incagli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre attività Totale 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale Totale Bilancio e Relazione

148 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/Qualità 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Esposizione lorda Attività deteriorate In bonis Totale Rettifiche specifiche Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio Esposizione netta (Esposizione netta) 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale Totale Ai fini dell informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.. Dettaglio per portafogli delle esposizioni in bonis: distinzione tra esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi ed altre esposizioni Analisi dell'anzianità degli scaduti A. esposizioni in bonis oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi (1) Di cui attività scadute Esp.tot. sino a 3 mesi da oltre 3 mesi a 6 mesi da oltre 6 mesi a 1 anno Oltre 1 anno B. Altre esposizioni in bonis non oggetto di rinegoziazione Esp.tot. sino a 3 mesi Di cui attività scadute da da oltre oltre 3 6 mesi a mesi 6 mesi a 1 anno Oltre 1 anno Totale crediti v/ clientela in bonis 1.1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale (T) Non si segnalano esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi. 148 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

149 A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B TOTALE A+B Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc). A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, credit, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc). Bilancio e Relazione

150 A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Esposizione lorda iniziale di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni 1 5 C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale di cui: esposizioni cedute non cancellate A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Rettifiche complessive iniziali di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.1bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.2bis utili da cessione C.3 cancellazioni 1 1 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione 7 D. Rettifiche complessive finali di cui: esposizioni cedute non cancellate Il consistente incremento delle rettifiche di valore sulle sofferenze è stato influenzato anche dall'attività prudenziale con la quale sono stati valorizzati gli immobili dei garanti a presidio delle esposizioni verso la clientela. 150 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

151 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni Esposizioni Classi di rating esterni AAA/AA A+/A BBB+/BBB BB+/BB B+/B B Senza rating Per le suddivisioni della tabella sopra riportata la Banca si è servita dei rating forniti da MOODY'S. Totale A.Esposizioni creditizie per cassa B.Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 derivati creditizi C.Garanzie rilasciate D.Impegni ad erogare fondi E.Altre Totale Bilancio e Relazione

152 A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Garanzie personali (2) Crediti di firma (1)+(2) Garanzie personali (2) Derivati su crediti Altri derivati Garanzie personali (2) Derivati su crediti Garanzie reali (1) Totale Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali CLN Altre garanzie reali Titoli Immobili Leasing finanziario Immobili Ipoteche Valore esposizione netta Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate Esposizioni creditizie 'fuori bilancio' garantite: 2.1 totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite 27 di cui deteriorate I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono stati individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica edito dalla Banca d Italia. 152 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

153 B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Esposizioni/Controparti A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli 20 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE A+B TOTALE A+B Bilancio e Relazione

154 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore bilancio) Operatività verso l'estero ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze" B.2 Incagli 20 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 361 TOTALE 381 TOTALE TOTALE Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

155 Operatività verso l'italia Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze" B.2 Incagli 20 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 361 TOTALE 381 TOTALE TOTALE B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore bilancio) Operatività verso l'estero ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 66 TOTALE 66 TOTALE TOTALE Bilancio e Relazione

156 Operatività verso l'italia Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 66 TOTALE 66 TOTALE TOTALE B.4 Grandi Rischi Al 31/12/2012 la banca presentava grandi rischi per importo nominale di /mgl ed esposizioni ponderate per /mgl Essi riguardano, n. 1 posizione di istituzione creditizia per importo nominale di /mgl e ponderato di /mgl 3.690e 12 gruppi di clientela ordinaria per importo nominale di /mgl e ponderati a /mgl Valore nominale Valore ponderato a) Ammontare b) Numero D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO Non si utilizzano modelli interni di portafoglio per la misurazione dell esposizione al rischio di credito. 156 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

157 Sezione 2 Rischio di mercato 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA Istruzioni Banca d Italia Ai fini della compilazione della presente sezione si considerano esclusivamente gli strumenti finanziari (attivi e passivi) rientranti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza sui rischi di mercato (cfr. Circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali emanata dalla Banca d Italia). Di conseguenza, sono escluse eventuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di negoziazione (ad esempio, crediti o derivati scorporati da attività o passività valutate al costo ammortizzato, titoli emessi), ma non rientranti nell anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono comprese nell informativa relativa al portafoglio bancario. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali La principale fonte di rischio di tasso di interesse è costituita da titoli dello Stato italiano per nominali /mgl ripartiti tra /mgl CCT, /mgl 500 BTP. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Data la contenuta attività, la banca non ha avviato specifici processi di gestione del rischio di tasso di interesse. Bilancio e Relazione

158 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di tesoreria. La Banca, pertanto, non svolge attività di negoziazione in senso stretto: i titoli del portafoglio di negoziazione sono detenuti in un ottica di complementarietà con il portafoglio bancario, risultando destinati alla costituzione delle riserve di liquidità secondaria, a fronte delle esigenze di tesoreria. La Banca non assume posizioni speculative in strumenti derivati come previsto dalla Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia e dallo statuto della Banca stessa. La Banca utilizza la metodologia standardizzata per la determinazione dei requisiti patrimoniali per i rischi di mercato (cfr. circ. 263/06 titolo II capitolo 4, parte seconda). Tale metodologia prevede il calcolo del requisito patrimoniale complessivo come somma dei requisiti di capitale determinati a fronte dei singoli rischi di mercato (cfr. circ. 263/06 titolo II capitolo 4, parte seconda). Inoltre, per il trattamento di specifici rischi e/o strumenti: Utilizza il metodo basato sulla scadenza per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di posizione generico sui titoli di debito. Fa riferimento al metodo della doppia entrata ai fini della necessaria preventiva conversione delle posizioni nel sottostante, con riguardo al rischio di posizione generico sui derivati e le altre operazioni fuori bilancio del portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza che dipendono in misura prevalente dai tassi di interesse nonché utilizza il metodo standard per il conseguente calcolo del requisito patrimoniale. Ricorre alla scomposizione in componenti contrattuali elementari sensibili ad una sola tipologia di rischio con riferimento alle posizioni assunte facendo ricorso a strumenti finanziari sensibili a più fattori di rischio. Utilizza il metodo residuale per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di posizione in quote di O.I.C.R. Con riferimento al rischio di posizione in merci, utilizza il metodo standard semplificato. B. Attività di copertura del fair value La Banca non pone in essere operazioni di copertura né contabili né gestionali da variazioni del fair value. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile. 158 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

159 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti 2.3 Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri 3. Derivati finanziari (4) Con titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante (4) 1 3 Opzioni (4) posizioni lunghe posizioni corte 4 Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte Bilancio e Relazione

160 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: EURO Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti 2.3 Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri 3. Derivati finanziari (4) Con titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante (4) 1 3 Opzioni (4) posizioni lunghe posizioni corte 4 Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte 160 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

161 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: DOLLARO USA Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri 1.2 Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri 2.2 Debiti verso banche c/c altri debiti 2.3 Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri 2.4 Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte Bilancio e Relazione

162 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE (NO EURO) Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri 1.2 Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri 2.2 Debiti verso banche c/c altri debiti 2.3 Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri 2.4 Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 4. Altre operazioni fuori bilancio + posizioni lunghe + posizioni corte 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività La Banca non utilizza modelli interni e metodologie alternative per l'effettuazione dell'analisi di sensitività. 162 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

163 2.3 RISCHIO DI CAMBIO Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia, la Banca nell'esercizio dell'attività in cambi non può assumere posizioni speculative e deve contenere l eventuale posizione netta aperta in cambi entro il 2% del patrimonio di vigilanza (Cfr. Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per effetto di tale ultimo vincolo normativo è esclusa anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale dalla disciplina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Considerata la ridotta attività in divisa, non sono state assunte particolari politiche di monitoraggio del rischio di cambio. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci Valute Dollari USA Sterline Yen Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute A. Attività finanziarie 53 A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche 53 A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte Totale attività 53 Totale passività Sbilancio (+/ ) 53 Bilancio e Relazione

164 Sezione 3 Rischio di liquidità INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità E' stata definita la regolamentazione interna sulla gestione e controllo della liquidità sulla base dello standard di liquidity policy elaborato, alla luce delle linee guida in materia fornite dalla Circolare n. 263/06 della Banca d Italia, nell ambito del citato progetto di Categoria Basilea 2. In data 14 Dicembre 2011 la Banca ha stipulato una convenzione con Cassa Centrale Trento per la fornitura mensile di tools finalizzati alla programmazione e monitoraggio della liquidità aziendale strutturale e operativa. 164 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

165 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e delle passività finanziarie Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote di O.I.C.R. A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività 69 Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte Bilancio e Relazione

166 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: EURO Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote di O.I.C.R. A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività 69 Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte 166 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

167 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: DOLLARO USA Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Attività per cassa 53 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote di O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 53 Banche 53 Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte Bilancio e Relazione

168 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE (NO EURO) Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Attività per cassa 53 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote di O.I.C.R. A.4 Finanziamenti 53 Banche 53 Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte 168 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

169 Sezione 4 Rischi operativi INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Natura del rischio operativo Il rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione prudenziale, è il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione include il rischio legale, ma non considera quello reputazionale e strategico. Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo manifestazioni negative dell evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all attività della Banca e riguardano l intera sua struttura della stessa (governo, business e supporto). Principali fonti di manifestazione Il rischio operativo, connaturato nell esercizio dell attività bancaria, è generato trasversalmente da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemi informatici e all esecuzione, consegna e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle attività rilevanti in outsourcing. La banca, non rientrando in nessuna delle due soglie alternative fissate dalla nuova disciplina prudenziale per accedere alle metodologie maggiormente complesse, con riferimento alla determinazione del requisito prudenziale a fronte di tale rischio applica il metodo base (Cfr. Circ. 263/06 Titolo II Capitolo 5, Parte Seconda, Sezione I) che prevede che il requisito patrimoniale sia calcolato applicando un coefficiente regolamentare (15%) ad un indicatore del volume di operatività aziendale individuato nella media dell ultimo triennio del margine di intermediazione. Pubblicazione dell'informativa al pubblico La Banca ha avviato al proprio interno le necessarie attività per l adeguamento ai requisiti normativi della Informativa al Pubblico introdotti dal c.d. Pillar III di Basilea 2; le previste tavole informative (risk report), ed i relativi aggiornamenti, sono pubblicate sul sito internet della Banca INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Utilizzando il metodo base, ossia applicando l'aliquota del 15% alla media aritmetica dei margini d'interesse prodotti negli esercizi , si rileva un rischio operativo potenziale di /mgl 394. Bilancio e Relazione

170 PARTE F Informazioni sul Patrimonio Sezione 1 Il patrimonio dell'impresa A. Informazioni di natura qualitativa Una delle consolidate priorità strategiche della Banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi patrimoniali. Viene pienamente condivisa la rappresentazione del patrimonio riportata nelle Istruzioni di Vigilanza per le banche della Banca d Italia, per cui tale aggregato costituisce il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria. L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Il patrimonio netto della banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva sovrapprezzo azioni, delle riserve di utili, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B della presente Sezione. La nozione di patrimonio che la banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente riconducibile al Patrimonio di Vigilanza, nelle due componenti di base (Tier 1) e supplementare (Tier 2). Il patrimonio così definito rappresenta infatti, a giudizio della banca, il miglior riferimento per una efficace gestione in chiave sia strategica che di corrente operatività. Esso costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di Vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall'esposizione della banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e creditori. Le dinamiche patrimoniali sono costantemente monitorate dal management. Gli aspetti oggetto di verifica sono principalmente i ratios rispetto alla struttura finanziaria della banca (impieghi, crediti anomali, immobilizzazioni, totale attivo) e il grado di copertura dei rischi. Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle Istruzioni di Vigilanza, in base alle quali il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l'8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata ed alle garanzie ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all'attività di intermediazione, oltre a quelli a fronte del c.d. rischio operativo. Il bilancio al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita d esercizio di circa Euro mila, dovuta principalmente alle significative rettifiche su crediti effettuate nel 2012 pari a circa Euro mila, ed un patrimonio netto di circa Euro mila che ha comportato l applicazione dell articolo 2446 del codice civile. Inoltre il patrimonio di vigilanza che al 30 Giugno 2012 risultava pari a Euro mila circa, quindi già inferiore all'ammontare minimo, pari ad Euro mila previsto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche (circolare 263/2006 e successivi aggiornamenti di Banca d Italia), misura una ulteriore riduzione e si attesta a circa Euro mila. A tal proposito ai fini del rafforzamento patrimoniale l Assemblea Straordinaria dei Soci del 28 aprile 2012 aveva deliberato di aumentare il capitale sociale scindibile per l importo massimo di Euro mila entro il 28 aprile Ad oggi risulta sottoscritto un aumento di capitale, incluso di sovrapprezzo azioni, per circa Euro 403 mila, di cui materialmente versati circa Euro 341 mila. Inoltre dalla data del 27 dicembre 2012 risultano già prelazionati ulteriori circa Euro 732 mila di aumento di capitale, ed il cui versamento deve avvenire entro il 26 aprile Con il Consiglio di Amministrazione dell 8 aprile 2013 la Banca ha deliberato di riaprire, supportata anche dal parere di un legale, i termini del predetto aumento di capitale sociale e di proporre all Assemblea Straordinaria dei Soci, convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione, un ulteriore aumento di capitale sociale aperto anche a terzi, il cui importo e i relativi termini sono ancora da definire. La Banca ha implementato ed approvato un nuovo Piano Industriale relativo al triennio che tiene conto di questo rafforzamento patrimoniale. 170 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

171 B. Informazioni di natura quantitativa Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca. Importo al 31/12/2012 al 31/12/2011 Capitale Sovrapprezzi di emissione 37 Riserve (2.104) Strumenti di Capitale (Azioni proprie) Riserve da valutazione Titoli AFS (16) (148) Utile (Perdita) d'esercizio (1.536) 21 Totale B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione Voci/Valori Importo Importo Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve (2.104) (2.125) di utili (2.104) (2.125) a) legale 9 8 b) statutaria c) azioni proprie d) altre (2.113) (2.133) altre 3.5 (Acconti su dividendi) 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione (16) (148) Attività finanziarie disponibili per la vendita (16) (148) Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio Attività non correnti in via di dismissione Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (perdita) d'esercizio (1.536) 21 Totale Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 5 euro cadauna (valore al centesimo di euro). Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 Parte B del passivo del presente documento Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale) e le perdite di esercizi precedenti riportate a nuovo. Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto 6, sono dettagliate nella successiva tabella B.2. Bilancio e Relazione

172 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/Valori Totale Totale Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 1. Titoli di debito 14 (30) (175) 2. Titoli di capitale 3. Quote O.I.C.R Finanziamenti Totale 14 (30) (148) Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale. B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote O.I.C.R Finanziamenti 1. Esistenze iniziali (175) (46) 2. Variazioni positive Incrementi di fair value Rigiro a conto economico di riserve negative 24 da deterioramento da realizzo Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 4. Rimanenze finali (16) La tabella evidenzia la dinamica della riserva AFS su titoli di debito e quote di OICR. Il dato finale esposto è al netto della fiscalità anticipata sulla riserva negativa. 172 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

173 Sezione 2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 2.1 Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della disciplina della Banca d'italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali. Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare: Patrimonio di base (Tier 1) Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali di primaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso, costituisce il patrimonio di base. Patrimonio supplementare (Tier 2) Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementi positivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al patrimonio di base; le passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1. Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie. Patrimonio di terzo livello Gli elementi rientranti nel patrimonio di 3 livello possono essere utilizzati soltanto a copertura dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato esclusi i requisiti sui rischi di controparte e di regolamento relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza ed entro il limite del 71,4% di detti requisiti. Possono concorrere al patrimonio di 3 livello: le passività subordinate di 2 livello non computabili nel patrimonio supplementare perché eccedenti il limite del 50% del patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre; le passività subordinate di 3 livello. Al momento la banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio. Bilancio e Relazione

174 B. Informazioni di natura quantitativa Totale Totale A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: (31) B1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi ( ) 31 C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale Patrimonio di base (TIER 1) (C D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: (11) (15) G1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi ( ) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H I) M. Elementi da dedurre dal totale del patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) Il patrimonio di vigilanza risulta essere di circa Euro mila, importo inferiore all ammontare minimo, pari ad Euro mila, previsto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche (circolare 263/2006 e successivi aggiornamenti di Banca d Italia). A tal proposito ai fini del rafforzamento patrimoniale l Assemblea Straordinaria dei Soci del 28 aprile 2012 aveva deliberato di aumentare il capitale sociale scindibile per l importo massimo di Euro mila entro il 28 aprile Ad oggi risulta sottoscritto un aumento di capitale, incluso di sovrapprezzo azioni, per circa Euro 403 mila, di cui materialmente versati circa Euro 341 mila. Inoltre dalla data del 27 dicembre 2012 risultano già prelazionati ulteriori circa Euro 732 mila di aumento di capitale, ed il cui versamento deve avvenire entro il 26 aprile Con il Consiglio di Amministrazione dell 8 aprile 2013 la Banca ha deciso di riaprire, supportata anche dal parere di un legale, i termini del predetto aumento di capitale sociale e di proporre all Assemblea Straordinaria dei Soci, convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione, un ulteriore aumento di capitale sociale aperto anche a terzi, il cui importo e i relativi termini sono ancora da definire. La Banca ha implementato ed approvato un nuovo Piano Industriale relativo al triennio che tiene conto di questo rafforzamento patrimoniale. 174 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

175 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa La Banca d Italia con l emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 ( Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche ) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale (cd. Basilea 2 ). La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri: il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo; il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell ottica dell Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell attendibilità e della correttezza di questa valutazione interna; il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2012 sono determinati secondo la metodologia prevista dall Accordo sul Capitale Basilea 2, adottando il metodo Standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e controparte e quello Base per il calcolo dei rischi operativi. In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di Vigilanza pari ad almeno l 8 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio (total capital ratio). Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull intero portafoglio di negoziazione, la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all intero bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci. Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e le complessive attività di rischio ponderate. Come già indicato nella Sezione 1, la banca ritiene che l adeguatezza patrimoniale rappresenti uno dei principali obiettivi strategici. Conseguentemente, il mantenimento di un adeguata eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti minimi costituisce oggetto di costanti analisi e verifiche, in termini sia consuntivi che prospettici. Le risultanza delle analisi consentono di individuare gli interventi più appropriati per salvaguardare i livelli di patrimonializzazione. Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 10,58 % ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 10,60 % superiore rispetto al requisito minimo dell 8%. Bilancio e Relazione

176 B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte Metodologia standardizzata Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo Metodo base Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 10,58% 15,82% C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 10,60% 15,86% 176 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

177 PARTE H Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategica, intendendosi come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo, nonchè le informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori e ai sindaci della Banca. Amministratori Dirigenti Stipendi e altri benefici a breve termine Benefici successivi al rapporto di lavoro (1) Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Altri benefici a lungo termine Negli stipendi e altri benefici amministratori, sono compresi /mgl 11 per l'assicurazione sulle responsabilità civili degli amminsitratori e /mgl 6 per incarichi compliance e antiriciclaggio assegnati ad amministratori. Bilancio e Relazione

178 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Attivo Passivo Garanzie e impegni rilasciati Garanzie e impegni ricevuti Ricavi Costi Controllate Collegate Amministratori, Sindaci e Dirigenti Altre parti correlate Totale Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole di Amministratori, Sindaci o Dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati dai medesimi. I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sono riconducibili all'ordinaria attività di credito e di servizio. Durante l'esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti correlate che, per significatività o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale. L'iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il medesimo processo di concessione creditizia riservato ad altre controparti non correlate con analogo merito creditizio. Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l'art. 136 del D.Lgs. 385/1993 e l'art del codice civile. In proposito la Banca, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 marzo 2009 si è dotata di un apposito "Regolamento sulla disciplina del conflitto d'interessi e delle obbligazioni degli esponenti bancari", disciplinante le procedure da seguire nei casi interessati. Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni e della convenienza per la conclusione delle stesse. In particolare: ai dirigenti con responsabilità strategiche vengono applicate le condizioni riservate a tutto il personale o previste dal contratto di lavoro; agli amministratori e sindaci vengono praticate / le condizioni della clientela di analogo profilo professionale e standing / le medesime condizioni dei soci / le medesime condizioni della migliore clientela. Le operazioni con parti correlate non hanno incidenza significativa sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari della Banca. Nel bilancio non risultano accantonamenti o perdite per crediti dubbi verso parti correlate. Sugli stessi viene pertanto applicata solo la svalutazione collettiva. La Banca, conformemente alle disposizioni di Banca d'italia, di cui alla circolare 263/2006 TITOLO V Capitolo 5 ha ricondotto entro il 31/12/2012 le esposizioni nei confronti di parti correlate e dei soggetti connessi entro la soglia del 5% del patrimonio di vigilanza e per la parte eccedente sono stati approvati piani di rientro con scadenza 31/12/2017. La Banca ha approvato le "Procedure deliberative in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", finalizzate a prevenire e a gestire correttamente potenziali conflitti di interesse inerenti ad ogni rapporto intercorrente con parti correlate e con relativi soggetti connessi (applicate a tutte le transazioni economiche, anche quelle che non generano attività di rischio). La Banca ha inoltre adottato la "Policy in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", che regolamenta gli assetti organizzativi ed il sistema di controlli interni atti ad assicurare il rispetto costante dei limiti e delle procedure deliberative stabiliti dalle citate disposizioni di Banca d'italia; il limite massimo del livello di propensione al rischio è stato fissato nella soglia del 5% del patrimonio di vigilanza, con riferimento alla totalità delle esposizioni verso la totalità dei soggetti collegati. 178 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

179 PARTE I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali. A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali. Relativamente al sistema di remunerazione e di incentivazione a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei Dirigenti o dei Collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato, la Banca nel 2012 ha applicato le politiche approvate in materia dall'assemblea dei soci in data 28/4/2012. Nella stessa data l'assemblea aveva deliberato l'aumento dei compensi dei Consiglieri, del Vice Presidente e del Presidente subordinato al raggiungimento di "stabilità ed effettività dei risultati". Il Consiglio, con il parere contrario della funzione compliance che riteneva opportuno attendere i risultati di bilancio al 31 Dicembre 2012, ha deliberato nella seduta del 14 Dicembre 2012 l'aumento di detti compensi, sulla scorta di dati al 30 Novembre La funzione di Compliance, per coerenza con il voto espresso, ha rinunciato al suo compenso nella sua qualità di Vice Presidente. PARTE L Informativa di settore La Banca non è tenuta a compilare la presente parte poichè, come disposto dall'ifrs 8, non ha titoli, di debito o di capitale, quotati in un mercato pubblico e non deposita il bilancio ai fini della quotazione. Bilancio e Relazione

180 ALLEGATI AL BILANCIO Allegato 3 Oneri per revisione legale comma1, n.16 bis, Art del C.C. In ottemperanza all'art 2427 bis del codice civile, paragrafo 16 si riportano i compensi degli Amministratori e dei Sindaci imputati nell'anno 2012: Amministratori: /mgl 99 Sindaci: /mgl 70 oltre iva e spese Pubblicità dei corrispettivi di revisione Come previsto dall'art. 149 duodecies del Regolamento Emittenti (delibera Consob 11971/99 e successive modifiche e integrazioni), riportiamo di seguito, i compensi percepiti, per l'esercizio 2012, dalla società incaricata della revisione contabile. Servizi di revisione contabile Attività di controllo contabile e revisioni infrannuali Soggetto che ha erogato il servizio BDO SpA Compensi /mgl 16 oltre Iva e spese Compensi per revisione non legale /mgl Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

181 Relazione del Collegio Sindacale

182

183 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI SUL BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2012 Signori Azionisti, il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge. Diamo atto che a seguito ulteriori maggiori accantonamenti sui crediti, deliberati dal Consiglio di Amministrazione in data 8 aprile 2013, si provveduto alla rielaborazione del bilancio e dei relativi allegati e pertanto solo in data 10 aprile 2013 ci è stata trasmessa la versione definitiva su cui è fondata la presente relazione. Il progetto di bilancio che è composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il rendiconto finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione legale dei conti dalla Società BDO spa e può essere riassunto nelle seguenti risultanze: Stato patrimoniale Attivo Passivo e patrimonio netto Perdita di esercizio Totale a pareggio Il conto economico espone Conto economico Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Risultato dell operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell esercizio Perdita dell esercizio Bilancio e Relazione

184 La nota integrativa, poi, contiene le ulteriori informazioni ritenute utili per una rappresentazione più completa degli accadimenti aziendali e per una migliore comprensione dei dati di bilancio ed è altresì integrata con appositi dati ed informazioni, anche con riferimento a specifiche previsioni di legge. In tale ottica, la stessa fornisce le informazioni richieste da altre norme del cod. civ. e dalla regolamentazione secondaria cui la Vostra Banca è soggetta, nonché altre informazioni ritenute opportune dall organo amministrativo per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca. Unitamente al bilancio 2012 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2011, anch essi determinati applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS. In sintonia con la società di revisione contabile rileviamo quanto segue: Il bilancio al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita d esercizio di circa Euro mila, dovuta principalmente alle significative rettifiche su crediti effettuate nel 2012 pari a circa Euro mila, ed un patrimonio netto di circa Euro mila che ha comportato l applicazione dell articolo del codice civile. Inoltre il patrimonio di vigilanza risulta essere di circa Euro mila, importo inferiore all ammontare minimo, pari ad Euro mila previsto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche (circolare 263/2006 e successivi aggiornamenti di Banca d Italia). A tal proposito ai fini del rafforzamento patrimoniale l Assemblea Straordinaria dei Soci del 28 aprile 2012 aveva deliberato di aumentare il capitale sociale scindibile per l importo massimo di Euro mila entro il 28 aprile Ad oggi risulta sottoscritto un aumento di capitale, incluso il sovraprezzo azioni, per circa euro 403 mila, di cui materialmente versati circa Euro 341 mila. Inoltre dalla data del 27 dicembre 2012 risultano già prelazionati ulteriori circa Euro 732 mila di aumento di capitale, ed il cui versamento deve avvenire entro il 26 aprile Con il Consiglio di Amministrazione dell 8 aprile 2013 la banca ha deciso di riaprire, supportata anche da un parere di un legale, i termini del predetto aumento di capitale sociale; e di proporre all Assemblea Straordinaria dei Soci, convocata in data 26 aprile 2013 in prima convocazione ed il 27 aprile 2013 in seconda convocazione, un ulteriore aumento di capitale sociale aperto anche a terzi, il cui importo e i relativi termini sono ancora da definire. La Banca ha implementato ed approvato un nuovo piano industriale relativo al 184 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

185 triennio che tiene conto di questo rafforzamento patrimoniale. In base a quanto sopra evidenziato si riscontrano dubbi sugli esiti finali della ricapitalizzazione e quindi dell equilibrio economico finanziario previsto dal Piano Industriale. Tutto ciò comporta anche difficoltà nella recuperabilità delle imposte anticipate iscritte in bilancio per circa Euro mila. Le circostanze sopra illustrate evidenziano quindi la presenza di significative incertezze e fanno pertanto sorgere dubbi sulla continuità aziendale della Banca. Sul bilancio nel suo complesso la Società di revisione legale dei conti ha rilasciato, ai sensi degli art. 14 e 16 del D.lgs. n. 39/2010, in data 10 aprile 2013 una relazione per la funzione di revisione legale dei conti con la quale ha espresso che A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel paragrafo 3.1, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio d esercizio della Banca Sviluppo Economico S.p.A. al 31 dicembre 2012 Doverosamente informiamo che su iniziativa di quattro Consiglieri è stato convocato, in data 13 aprile 2013, un Consiglio di Amministrazione straordinario, per gravissime e motivate ragioni d urgenza, nel corso del quale è stata disposta la revoca e la contestuale nomina del nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione, nel corso della seduta è stato altresì rideterminato il calendario delle date per l esercizio delle opzioni e prelazioni relativamente all aumento di capitale sociale i cui termini erano stati riaperti dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell 8 aprile Nel corso delle verifiche eseguite il Collegio sindacale ha proceduto anche ad incontri periodici con la Società incaricata della revisione legale dei conti, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima e procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel rispetto dell art septies del cod. civ.. Per quanto concerne le voci del bilancio presentato alla Vostra attenzione il Collegio sindacale ha effettuato i controlli necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come richiesto anche dai principi di comportamento emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Tali controlli hanno interessato in particolare i principi di redazione e i criteri di valutazione, con attenzione specifica al tema degli accantonamenti, nonché i criteri adottati dagli amministratori e l osservanza del principio di prudenza: non sono emerse Bilancio e Relazione

186 discordanze rispetto alle norme che regolano la redazione del bilancio e l applicazione dei principi contabili internazionali. Nel corso dell anno 2012 abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ed abbiamo annotato sul libro dei verbali del Collegio Sindacale n 15 verbali relativi all attività del Collegio. Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della struttura dei controlli interni e dell ufficio contabilità generale della Banca. Il nostro esame è stato svolto secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dal Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e, in conformità a tali principi, abbiamo fatto riferimento alle norme di legge che disciplinano il bilancio di esercizio, sia con riferimento alle disposizioni generali del cod. civ. e dei principi contabili internazionali, che alle disposizioni specifiche dettate dal Decreto Legislativo 58/98, interpretate ed adeguate conseguentemente all applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, giusta la previsione del D.Lgs. n. 38 del 28/2/2005, in esecuzione del Regolamento Comunitario n del 18/7/2002, e come interpretato anche dall O.I.C. (Organismo Italiano per la Contabilità). Nel corso dell esercizio abbiamo ricevuto una lettera di richiamo da parte dell autorità di vigilanza relativamente ai Grandi Rischi al 31 marzo 2012 ed abbiamo trasmesso complessivamente tre diverse segnalazioni aventi ad oggetto la Situazione aziendale. In ossequio all art del codice civile, il Collegio: 1. ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale; 2. in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestatamene imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall Assemblea;; 186 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

187 3. ha vigilato sull osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione; 4. ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull adeguatezza dell assetto organizzativo della Banca anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e, a tal riguardo; 5. ha esaminato il sistema di controllo interno al fine di verificarne l indipendenza, l autonomia e la separazione da altre funzioni, e ciò anche in relazione allo sviluppo e alle dimensioni dell attività sociale nonché ai particolari obblighi e vincoli ai quali la Vostra Banca è soggetta; in proposito è stata posta attenzione all attività di analisi sulle diverse tipologie di rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di determinazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP) ed è stata verificata la separatezza della funzione di Compliance. Inoltre, è stata sollecitata la costante implementazione, delle procedure connesse agli obblighi degli intermediari; 6. ha esaminato, per quanto di competenza, l adeguatezza della struttura organizzativa della Banca e il rispetto dei principi di corretta amministrazione. A tal fine il Collegio ha operato sia tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle diverse funzioni, sia con incontri ricorrenti con i responsabili stessi, che con riscontri diretti in merito agli adempimenti ripetitivi, nonché con la richiesta alla funzione di Internal Auditing di apposite relazioni in ordine all attività dalla medesima svolta. Vi evidenziamo che non sono pervenute denunce ex art del codice civile. Vi informiamo che in data 4 marzo 2013 è stato disposto un accertamento ispettivo da parte di Banca d Italia ai sensi dell art. 54 del D.Lgs 1/3/1993 n. 385 del TUB ancora non ultimato alla data odierna e di cui non abbiamo ancora avuto gli esiti. In conclusione le circostanze sopra illustrate evidenziano una condizione di insufficienza patrimoniale che potrebbe rendere incerta la prospettiva della continuità aziendale. Diversamente ove gli esiti della prospettata riapertura dei termini dell aumento di capitale sociale fossero sufficienti a riportare il patrimonio di vigilanza al disopra del minimo di legge, circostanza al momento ancora incerta, i dubbi sulle prospettive di continuità aziendale potrebbero essere rimossi. Bilancio e Relazione

188 Alla luce di quanto sopra esposto, nonché del giudizio espresso dalla Società di Revisione contabile, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio della Banca Sviluppo Economico S.p.A. al 31 dicembre Ci impegniamo a rendere edotta l assemblea degli azionisti, circa eventuali fatti sopravvenuti dopo la data di redazione della presente. Catania 17 aprile 2013 Il Collegio Sindacale Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo F.to Dr Isidoro Edoardo Cutuli F.to Dr Antonio Santagati F.to Dr Fabio Sciuto 188 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

189 Relazione della Società di revisione

190 190 Bilancio e Relazione 2012 Bilancio e Relazioni 201

191 Bilancio e Relazione

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