11/02/2017. dott.ssa Alessandra Ceracchi
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2 Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi D.Lgs. n. 81/08 come modificato dal D.Lgs. 106/09 ai sensi della Legge-delega 123/07 1. La valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004, alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri paesi.
3 «La valutazione dello SLC è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro»
4 Fornisce le indicazioni della Commissione Consultiva permanente per la valutazione dello SLC e stabilisce che.. «La data del 31 dicembre 2010, di decorrenza dell obbligo previsto dall articolo 28 comma 1-bis, del d.lgs. n.81/2008, deve essere intesa come data di avvio delle attività di valutazione ai sensi delle presenti indicazioni metodologiche.»
5 È una reazione psicofisica che si verifica quando le richieste dell ambiente superano la capacità dell individuo di farvi fronte.
6 È una reazione psicofisica che si verifica quando le richieste del lavoro superano le risorse o le capacità del lavoratore di farvi fronte o si scontrano eccessivamente con i suoi bisogni. (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, 2010)
7 Va però specificato che: o Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro sono da considerarsi lavoro-correlate o Non si deve confondere un periodo di disfunzione organizzativa con lo stress lavorocorrelato, che è invece il risultato di una tensione prolungata nel tempo o Davanti a situazioni stressanti uguali o simili, individui diversi producono risposte diverse
8 Come si è arrivati all obbligo della valutazione rischio stress lavoro correlato?
9 Nel 1999 la Direzione Generale per l occupazione e gli affari sociali della Commissione dell Unione Europea affida all Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro uno studio sui lavoratori dell Unione Europea (Europa a 15 Stati). Da questo primo studio è emerso che il 45% svolgeva lavori monotoni, che il 44% non poteva usufruire della rotazione dei compiti e che il 50% era addetto a compiti ripetitivi.
10 Lo studio individuava alcuni fattori legati al contenuto del lavoro ed al contesto di lavoro come possibili determinanti di risposte di stress.
11 Nel 2004 le rappresentanze delle organizzazioni sindacali e datoriali a livello europeo aprirono un tavolo che, dopo nove mesi di lavoro, ha prodotto l Accordo Europeo sullo Stress (8 ottobre 2004).
12 L Accordo europeo sullo stress da lavoro (8/10/2004) è stato recepito il 9 giugno 2008 dalle organizzazioni sindacali e datoriali italiane e, soprattutto, dal D. Lgs. 81/08, che, di fatto, lo ha reso legge. Esso impegna ad una maggiore attenzione e consapevolezza su questo problema e a riconoscere quei segnali che indicano una condizione di malessere dei lavoratori: alto tasso di assenteismo, turnover, conflittualità, contestazioni.
13 L individuazione di un problema di stress da lavoro può avvenire attraverso un analisi di fattori quali: o L organizzazione e i processi di lavoro (accordi sul tempo di lavoro, grado di autonomia, incontro tra capacità dei lavoratori e requisiti del lavoro, carico di lavoro, eccetera) o Le condizioni e l ambiente di lavoro (esposizione a comportamenti offensivi, rumore, calore, sostanze pericolose, eccetera)
14 o La comunicazione (incertezza sulle aspettative del lavoro, prospettive occupazionali, cambiamenti futuri, eccetera) o I fattori soggettivi (percezione dello stress) (pressioni emotive e sociali, sensazione di inadeguatezza, percezione di mancanza di sostegno, eccetera)
15 «Provvedimenti antistress» o Adottare adeguate misure di comunicazione e gestionali (chiarire gli obiettivi dell organizzazione e il ruolo di ciascun lavoratore, sostenere i lavoratori e i gruppi di lavoro, migliorare l organizzazione ed i processi lavorativi, le condizioni e l ambiente di lavoro) o Informare e formare dirigenti e lavoratori per migliorare la loro conoscenza del problema stress, delle sue cause e di come affrontarlo con strumenti organizzativi o Informare e consultare i lavoratori e/o i loro rappresentanti secondo la legislazione dell UE e nazionale, le pratiche e gli accordi collettivi
16 Il 24 marzo 2004 viene emanata la Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica (applicazione art. 7 «Gestione delle risorse umane» D.lsg. 165/2001), che pone l attenzione sulla capacità delle Amministrazioni pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni.
17 o Decreto Legislativo 150/2009 (art. 14, comma 5), prevede che gli Organismi indipendenti di valutazione (OIV) curino annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo. o Legge 183/2010
18 Dati EU-OSHA del 2005 (Europa a 25 stati) o il 28% dei lavoratori manifesta sintomi da stress (mal di schiena, dolori muscolari, malattie cardiovascolari, disturbi muscoloscheletrici); o lo stress colpisce prevalentemente il genere femminile; o lo stress è la seconda causa di rischio per la salute dei lavoratori europei, dopo il mal di schiena; o lo stress è la prima causa di rischio per la salute dei lavoratori italiani. o il 50-60% delle assenze per malattia è causato da problemi inerenti lo SLC; o a causa dello stress vengono persi milioni di giorni lavorativi e circa 20 miliardi di euro ogni anno.
19 Opinion poll design o Universe: Full-time, part-time and self-employed workers aged 18+ with usual country of residence and in the respective language o Sample: Representative sample in each of the 31 participating European countries o Method of data collection: CATI (Computer-Assisted Telephone Interviews) across 26 countries. In Bulgaria, Czech Republic, Malta, Romania and Slovakia interviews were conducted face to face o Sample size: 16,622 interviews across Europe (approximately 500 per country except in Liechtenstein with 200 interviews conducted) o Fieldwork period: 23th November 2012 to 05th February 2013
20 Casi di SLC (lavoratori di 31 Stati Europei) Casi di SLC (lavoratori italiani)
21 Cause comuni di SLC (lavoratori di 31 Stati Europei) Cause comuni di SLC (lavoratori italiani)
22 Percezione sofferenza da SLC nei lavoratori anziani (lavoratori di 31 stati europei) Percezione sofferenza da SLC nei lavoratori anziani (lavoratori italiani)
23 Fornisce le indicazioni della Commissione Consultiva permanente per la valutazione dello SLC.
24 Prevede la rilevazione di "indicatori di rischio da stress lavoro-correlato oggettivi e verificabili e ove possibile misurabili, appartenenti almeno a tre categorie: 1) eventi sentinella 2) fattori di contenuto del lavoro 3) fattori di contesto del lavoro Per la valutazione dei fattori di contesto e di contenuto occorre sentire i lavoratori e/o il RLS/RLST. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile sentire un campione rappresentativo di lavoratori. Il forte coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti caratterizza la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato rispetto a quella degli altri rischi. Se la valutazione preliminare non rileva elementi di rischio da stress lavoro-correlato, il risultato è riportato nel Documento di Valutazione del Rischio prevedendo, comunque, un piano di monitoraggio. Nel caso in cui la valutazione preliminare faccia emergere elementi di rischio si procede alla pianificazione ed alla adozione degli interventi correttivi. Laddove questi ultimi si rivelassero inefficaci, si passa alla cosiddetta "valutazione approfondita".
25 Prevede la valutazione della percezione soggettiva dello stress nei lavoratori. Gli strumenti indicati per la valutazione della percezione soggettiva possono essere: questionari, focus group, interviste semistrutturate.
26 Non è specificato dalla Commissione Consultiva il termine di validità della valutazione del rischio SLC. Pertanto, si può ipotizzare che valgano per lo SLC le stesse regole degli altri rischi (art. 29 c. 3 del D.Lgs 81/08) in merito alla obbligatorietà di rielaborazione della valutazione in occasione di significative modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro, a seguito di infortuni significativi o in base ai risultati della sorveglianza sanitaria.
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28 Le aziende sanitarie sono sistemi policentrici e interdipendenti.
29 Aggressioni Frequenti interruzioni La complessità genera stress. Cambiamenti
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31 INAIL FIASO..
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33 o Gli «eventi sentinella» Indice infortunistico Assenze Ferie non godute Mobilità interna ed esterna Procedimenti e sanzioni disciplinari Richieste di visita straordinaria al MC Ecc.
34 Fattori legati al contesto del lavoro o Personali Conciliazione casa/lavoro o Professionali Scarso riconoscimento professionale Conflitto di ruoli Scarsa autonomia decisionale e di controllo su ritmo e carico di lavoro Comunicazione interna Risorse limitate Fattori legati al contenuto del lavoro o Relazionali Carico emotivo Emergenze Performance Rischi occupazionali Aggressioni o Organizzativi Lavoro su turni Carico burocratico Ritmi di lavoro elevati Innovazione tecnologica Frequenti interruzioni durante lo svolgimento delle attività
35 Il coinvolgimento dei lavoratori Questionari Focus group Interviste rileviamo lo stress (o il benessere) percepito
36 Due aspetti sui quali riflettere.. o Età dei lavoratori o Violenza nei confronti degli operatori sanitari
37 Dati del Ministero della Salute, anno 2010 Nel corso del 2010 sono cessati dal servizio lavoratori di questi il 57% è costituito da personale collocato a riposo per limiti di età o con diritto a pensione. L anzianità media di servizio del personale della sanità (tutti i ruoli) è pari a 17,1 anni; 15,7 per i medici e 17 anni per il personale infermieristico. L età media del personale della sanità (tutti i ruoli) è pari a 47,5 anni. MEDICI : L età media è pari a 50,8 aa. PERSONALE INFERMIERISTICO: L età media è pari a 44,6 aa. Se guardiamo solo alle medie di età e anzianità di servizio, la prospettiva è che gli attuali lavoratori del settore rimarranno al lavoro fino a 70 anni e forse oltre
38 Nel 5 Rapporto SIMES del Ministero della Salute, pubblicato nel 2015, l evento Atti di violenza a danno di operatore rappresenta il quarto evento più segnalato in Italia nel periodo dalle strutture sanitarie presenti sul territorio nazionale con 165 segnalazioni (l 8,6% del totale degli eventi sentinella), 4 con esito mortale. Nel 4 Rapporto pubblicato nel 2014 (periodo ) gli atti di violenza erano 130 (il 9,02% del totale degli eventi sentinella), sempre il quarto tra gli eventi più segnalati.
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41 Quali azioni correttive? o Formazione o Introduzione o revisione di procedure o Regolamenti interni (orario di lavoro, mobilità, carriera, ecc.) o Tutele o Attenzione alle differenze (genere, nazionalità, età, ecc.) o Flussi comunicativi interni/accesso alle informazioni o Sistema premiante o Ecc.
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