IRIS è l acronimo di. Implementazione del Riuso-Riciclo-Recupero-Restituzione per-attraverso Integrazione di Sistema

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1 IRIS è l acronimo di Implementazione del Riuso-Riciclo-Recupero-Restituzione per-attraverso Integrazione di Sistema

2 Il termine implementazione e il verbo derivato implementare fanno parte della numerosa famiglia dei neologismi derivanti da termini inglesi italianizzati e non tradotti. Questi sono entrati nell'uso quotidiano attraverso l'informatica. Implementare deriva dal verbo inglese to implement (traducibile con realizzare/attuare), da cui il sostantivo gergale implementation, che significa "attuazione". Il verbo, a sua volta, proviene dal sostantivo implement, che significa attrezzo, utensile. L'etimologia del termine inglese, peraltro, deriva dal verbo latino implěo (inf. implēre), ma solo nel senso di realizzare e non di colmare. Il termine italiano sostitutivo può quindi essere, secondo il contesto: verbo: realizzare, mettere in opera, porre in essere, attuare, applicare; sostantivo: realizzazione, sviluppo, attuazione, posa in opera, utilizzo, applicazione.

3 Acrostico è un acronimo che ha un significato In questo caso il significato è un fiore Si ricorda facilmente Si ricorda con piacere Ma soprattutto è un pattern che evoca anche un diagramma di flusso

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9 IRISISTEMA Principali caratteristiche del Modello IRIS: Responsabilità estesa del produttore Organizzazione collettiva dei privati Controllo Pubblico in forma Autonoma e Indipendente Contribuzione anticipata di smaltimento Contribuzione commisurata su fattibilità di riciclo Contribuzione su potenziale rifiuto aggiunto Separazione di responsabilità dei produttori dai riciclatori/riutilizzatori/bonificatori Fattibilità di gestione basata su sussidiarietà attiva

10 Il Ciclo Integrato di Gestione dei Rifiuti può partire dal basso o dall alto lungo diverse scale di priorità Scala di funzionalità gestionale (dalla prevenzione alla discarica secondo i principi di sostenibilità o efficacia/fattibilità) Scala di funzionalità istituzionale (dal mondo alla comunità secondo i principi di sussidiarietà o autorità) Scala di funzionalità economica (dallo stato al mercato secondo i principi di concorrenza o responsabilità)

11 SCALA DI FUNZIONALITÀ GESTIONALE Prevenzione Riciclo sostenibilità Recupero Incenerimento fattibilità Stoccaggio Discarica GOVERNANCE Riciclo Recupero Materiale (Biodigestione) Recupero Energetico (Termovalorizzazione) Prevenzione

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15 SCALA DI FUNZIONALITÀ ISTITUZIONALE Globale Europea Sussidiarietà (verticale-orizzontale) Nazionale Regionale Provinciale Comunale Autorità di Comunità Individuale GOVERNANCE nazione: legislazione (anche preventiva) regione: pianificazione/promozione provincia: operatività impiantistica comune: operatività gestionale

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17 SCALA DI FUNZIONALITÀ ECONOMICA Libera concorrenza (privatizzazione/esternalizzazione) Stato Monopolio Monopsonio Oligopolio Pluricentricità (corporativismo) Pianificazione (internalizzazione/pubblicizzazione) Mercato GOVERNANCE [ singolo consorzio: plurimo autorità di controllo: [ concorrenza pianificazione/vincolo ambientale responsabilità: [ complessiva condivisa

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22 I beni ed i manufatti prodotti o importati nel territorio nazionale possono essere classificati in riferimento alla loro trasformazione in rifiuti in tre categorie tipologiche principali: 1. Prodotti a prevalenza monomateriale 2. Prodotti multimateriali semplici 3. Prodotti complicati e complessi Prodotti che una volta consumati o esauriti si possano raffrontare ad un rifiuto totalmente monomateriale, come può essere vero per un contenitore di solo vetro senza etichetta.

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24 I beni ed i manufatti prodotti o importati nel territorio nazionale possono essere classificati in riferimento alla loro trasformazione in rifiuti in tre categorie tipologiche principali: 1. Prodotti a prevalenza monomateriale 2. Prodotti multimateriali semplici 3. Prodotti complicati e complessi Prodotti che generano rifiuti, la cui separazione in materiali rientranti nella prima categoria o insieme di materiali smaltibili in modo omogeneo, è relativamente semplice mediante procedure di separazione descritte in documenti codificabili e archiviabili a cura dei produttori.

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26 I beni ed i manufatti prodotti o importati nel territorio nazionale possono essere classificati in riferimento alla loro trasformazione in rifiuti in tre categorie tipologiche principali: 1. Prodotti a prevalenza monomateriale 2. Prodotti multimateriali semplici 3. Prodotti complicati e complessi Prodotti costituiti da un numero elevato di materiali o varietà di materiali che a loro volta sono assemblati su diverse scale spaziali, comunque prevalentemente su scale piccole ed in tal modo che la separazione presupponga un attività di disassemblamento che preveda più azioni o processi unitari per il suo completamento.

27 Il Sistema dei gestori dei rifiuti e dei contributi Alle tre categorie merceologiche individuate corrispondono diverse categorie di gestori dei rifiuti. Passando dalla prima alla terza categoria il sistema di gestione dei rifiuti è caratterizzato sempre di più da un sistema a carattere liberistico, ma allo stesso tempo è anche contraddistinto dal fatto che incrementa il grado di coinvolgimento-responsabilità diretta dei produttori nella gestione dei rifiuti generati dai propri prodotti. Il passaggio da un sistema all altro è determinato dal livello di contributo esigibile su ogni prodotto e calcolato in base ai principi di base del modello IRIS. Tale contributo che può essere denominato con l acronimo CARPA (Contributo Anticipato sul Riciclo del Potenziale-Rifiuto Aggiunto), cresce al crescere della complessità e complicatezza della combinazione multi materiale dei prodotti e pertanto cresce passando dalla prima alla terza categoria dei rifiuti.

28 Il Sistema dei gestori dei rifiuti e dei contributi Sistema del recupero dei beni mono-materiali differenziati (Consorzi dei Riciclatori, Consorzi dei Beni Mono-Materiali) Sistema della valorizzazione dei beni semplici (Consorzi dei recuperatori e dei manufatti usati, Consorzi dei Beni semplici) Sistema della bonifica dei beni complessi (Consorzi dei bonificatori o Consorzi dei beni e dei manufatti complessi )

29 Le reti descritte sono soggette quindi a sollecitazioni derivate da: Meccanismi organizzativi (individuali collettivi) Dinamiche macro-economiche Interessi micro-economici Incidenze politiche Dispersione di conoscenza Attività criminali L evoluzione delle reti può essere di tipo non lineare a volte di tipo caotico

30 Regolazione delle reti del RICICLO Modulazione merceologica dei contributi Controllo sistemi autonomi Identificazione campi merceologici per mercato libero/controllato In futuro anche modulazione geografica corrispettivi

31 Le scale di priorità funzionale spiegano (meglio di altre) del perché il ciclo deve considerarsi integrato. 1. Perché la Prevenzione nasce all inizio del ciclo o non nasce proprio. E nella parte alta del ciclo, anche se le sperimentazioni dal basso sono indispensabili. 2. Perché Prevenzione e Riciclo determinano le quantità destinate allo smaltimento. Il Riciclo, inoltre, è legato al costo delle materie prime vergini e, quindi, al ciclo economico nel suo complesso.

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