Antiriciclaggio: 2013, nuovi adempimenti Parte 1

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1 Antiriciclaggio: 2013, nuovi adempimenti Parte 1 Presentazione IFOAP pagina 1

2 Che cosa si intende per antiriciclaggio? Con il termine antiriciclaggio si suole fare riferimento all insieme di misure finalizzate alla lotta: 1) al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite nonché 2) al finanziamento al terrorismo, in ogni modo realizzato La complessità del fenomeno ha reso necessario il coinvolgimento di diversi operatori non finanziari, gli intermediari finanziari e dei liberi professionisti.

3 La definizione di riciclaggio Le definizioni di riciclaggio nel nostro sistema normativo Repressione Contrasto e prevenzione Definizione contenuta nel: Definizione contenuta nella: Codice penale Normativa antiriciclaggio

4 La nozione di riciclaggio secondo il codice penale REATO DI RICICLAGGIO (art. 648-bis c.p.) Antiriciclaggio: normativa e adempimenti per i professionisti 10 Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni a lire trenta milioni.

5 La nozione di riciclaggio secondo il codice penale Il riciclaggio si estrinseca in: a) Sostituzione: Eliminare qualunque collegamento con il reato presupposto che ha generato i proventi illeciti b) Trasferimento: spostare i proventi del reato presupposto da un soggetto a un altro allo scopo di rendere difficoltosa l individuazione della provenienza illecita L attività di trasferimento o ripulitura si manifesta attraverso azioni o atti assolutamente leciti

6 La nozione di riciclaggio secondo il codice penale Esempio: - TIZIO fa una rapina che gli procura ,00 euro. Prende questi denari e li consegna a CAIO che è amministratore e socio della società ALFA SNC; CAIO con un finanziamento soci fa entrare nella società ALFA SNC l importo di ,00 euro; La società ALFA SNC ricevuto il denaro da CAIO gira a sua volta tale denaro alla società BETA SRL che lo utilizza per acquistare un immobile.

7 La nozione di riciclaggio secondo il codice penale REATO DI RICICLAGGIO (art. 648-bis c.p.) Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni a lire trenta milioni.

8 La nozione di riciclaggio secondo il codice penale REATO DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA (art. 648-ter c.p.) Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648-bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni a lire trenta milioni.

9 La nozione di riciclaggio secondo l art. 2 del d. Lgs 231/07 1 azioni che costituisco riciclaggio: a) la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni; b) l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; c) l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; d) la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l'associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l'esecuzione.

10 La nozione di riciclaggio secondo l art. 2 del d. Lgs 231/07 2 rappresenta finanziamento del terrorismo: Qualsiasi attività diretta, con qualsiasi mezzo, alla raccolta, alla provvista, all intermediazione, al deposito, alla custodia o alla erogazione di fondi o di risorse economiche, in qualunque modo realizzati, destinati ad essere, in tutto o in parte, utilizzati al fine di compiere uno o più delitti con finalità di terrorismo o in ogni caso diretti a favorire il compimento di uno o più delitti con finalità di terrorismo previsti dal codice penale, e ciò indipendentemente dall effettivo utilizzo dei fondi e delle risorse economiche per i delitti anzidetti.

11 La nozione di autoriciclaggio Per il sistema penale (ma non per la normativa antiriciclaggio) il reato di riciclaggio non si applica a chi ha commesso il reato presupposto: l uso e l occultamento dei proventi criminosi da parte delle persone che hanno commesso il reato che ha generato tali proventi non è punibile. La definizione di riciclaggio riportata dal codice penale non punisce il reato di autoriciclaggio. Il D.Lgs. 231/2007 introduce una nuova definizione nell ordinamento giuridico, seppur limitata alla normativa antiriciclaggio, e cioè la figura dell autoriciclaggio, in quanto prevede che anche la partecipazione all attività criminosa è da considerarsi riciclaggio.

12 I destinatari della normativa antiriciclaggio Il D. Lgs 231/2007, agli art. 10, 11, 12, 13 e 14 individua i soggetti destinatari della normativa antiriciclaggio. Questo elenco è da considerarsi nuovo e sostitutivo di tutti quelli emanati nelle precedenti disposizioni legislative. I destinatari delle norme La norma individua quattro categorie: intermediari finanziari e altri soggetti esercenti attività finanziaria (Art. 11) professionisti (Art. 12) revisori contabili (Art. 13) altri soggetti (Art. 14).

13 Gli adempimenti OBBLIGHI A CARICO DEGLI OPERATORI ex D.Lgs. 231/2007 1) Adeguata verifica della clientela 2) Registrazione delle informazioni (AUI o registro cartaceo) 3) Conservazione dei documenti 4) Segnalazione delle operazioni sospette di riciclaggio di finanziamento del terrorismo 5) Formazione del personale 6) Comunicazione al MEF delle violazioni delle limitazioni dell uso del contante e dei titoli al portatore

14 L adeguata verifica é dovuta (art. 16): a) se l operazione/prestazione ha ad oggetto mezzi di pagamento, beni od utilità di valore pari o superiore a euro; b) se si eseguono operazioni occasionali che comportino la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento beni o utilità di importo pari o superiore euro. Questo indipendentemente dal fatto che tali operazioni siano effettuate con una operazione unica o con più operazioni che appaiono tra di loro collegate per realizzare un'operazione frazionata; c) tutte le volte che l operazione risulta di valore indeterminato o indeterminabile; d) se vi è un sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo (indipendentemente da qualsiasi deroga, esenzione o soglia applicabile); e) se vi siano dubbi sulla veridicità dei dati forniti ai fini della identificazione del cliente euro è il tetto massimo a partire dal quale scatta l obbligo della adeguata verifica

15 L approccio basato sul rischio (art. 20) Gli obblighi di adeguata verifica della clientela sono assolti commisurandoli al rischio associato al tipo di cliente, rapporto continuativo, prestazione professionale, operazione, prodotto o transazione di cui trattasi. Il destinatario della normativa deve essere in grado di dimostrare che la portata delle misure adottate è adeguata all entità del rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

16 I tre livelli dell adeguata verifica 1) Adeguata verifica della clientela ordinaria (art. 16) 2) Obblighi semplificati di adeguata verifica della clientela (art. 25) 3) Obblighi rafforzati di adeguata verifica della clientela (art. 28)

17 Contenuto della verifica ordinaria (art. 18 d.lgs. 231/2007) L adeguata verifica ordinaria consiste nelle seguenti attività obbligatorie: identificazione del operatore/cliente e verifica dell identità dello stesso sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente; identificazione dell eventuale titolare effettivo e verifica dell identità dello stesso; (la persona che controlla la società o per conto della quale l operatore agisce) ottenimento di informazioni sullo scopo e sulla natura prevista del rapporto continuativo o della prestazione professionale; controllo costante della congruità delle operazioni eseguite nel corso del rapporto continuativo o della prestazione professionale. (c.d. monitoraggio del rapporto)

18 L adeguata verifica ordinaria Contenuto dell identificazione Per le persone fisiche: nome e cognome; luogo e data di nascita; indirizzo della residenza o del domicilio; codice fiscale; estremi del documento di identificazione Antiriciclaggio: normativa e adempimenti per i professionisti 38 Per i soggetti diversi dalle persone fisiche: denominazione; sede legale; codice fiscale/partita iva Il titolare effettivo (art. 1, co. 2, lett. u) La persona fisica per conto della quale è realizzata un'operazione o un'attività, ovvero, nel caso di entità giuridica, la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano tale entità, ovvero ne risultano beneficiari

19 Il titolare effettivo In caso di società: 1. la persona fisica o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedano o controllino un'entità giuridica, attraverso il possesso o il controllo diretto o indiretto di una percentuale sufficiente delle partecipazioni al capitale sociale o dei diritti di voto in seno a tale entità giuridica, anche tramite azioni al portatore, purché non si tratti di una società ammessa alla quotazione su un mercato regolamentato e sottoposta a obblighi di comunicazione conformi alla normativa comunitaria o a standard internazionali equivalenti; tale criterio si ritiene soddisfatto ove la percentuale corrisponda al 25 per cento più uno di partecipazione al capitale sociale o dei diritti di voto; 2. la persona fisica o le persone fisiche che esercitano in altro modo il controllo sulla direzione di un'entità giuridica.

20 Il titolare effettivo Riepilogo del titolare effettivo: Si ha generalmente quando il cliente è una società o un altro ente Sono tutti coloro che dominano nella società o ente poiché possiedono una quota di almeno il 25% più 1 Dunque, i titolari effettivi da censire non sono mai più di 3 e vanno indicati tutti e 3; Possono quindi coincidere con il legale rappresentante o l Amministratore

21 Il titolare effettivo Il titolare effettivo: altre ipotesi Nel caso del fenomeno delle scatole cinesi (società possedute da altre società o da fiduciarie), la persona del titolare effettivo è chiesta direttamente al cliente, ma la sua risposta va in seguito verificata utilizzando altre informazioni accessibili a mezzo di banche dati e data-base a disposizione (per es. visure camerali on-line) Nel caso di una società in liquidazione il titolare effettivo non è il liquidatore e nel caso di fallimento non è il curatore, ma sempre colui che risulta tale in base alla regola del 25% + 1.

22 L adeguata verifica semplificata L art. 25 prevede la possibilità di non applicare gli obblighi di adeguata verifica della clientela: a) categorie di clienti ben determinate a basso rischio riciclaggio (intermediari finanziari, uffici della p.a. e istituzioni o organismi che svolgano funzioni pubbliche conformemente al diritto comunitario) b) categorie di contratti, di operazioni e di prodotti ben determinati a basso rischio riciclaggio (contratti assicurazione-vita, forme individuali di previdenza, regimi pensionistici particolari, moneta elettronica) N.B. In alcuni casi il Ministro dell economia e delle finanze può autorizzare l applicazione in tutto o in parte degli obblighi semplificati di adeguata verifica della clientela a determinate tipologie di clienti e prodotti che presentano un basso rischio di riciclaggio di proventi di attività criminose o di finanziamento del terrorismo.

23 L adeguata verifica rafforzata L art. 28 prevede l applicazione di obblighi rafforzati di adeguata verifica della clientela, in generale in presenza di un rischio più elevato di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, nonché in alcuni casi specifici: a) cliente non fisicamente presente (es. operazioni on-line) b) conti di corrispondenza c) PEP (persone politicamente esposte)* Le PEP sono le persone fisiche cittadine di altri Stati comunitari o di Stati extracomunitari che occupano o hanno occupato importanti cariche pubbliche come pure i loro familiari diretti o coloro con i quali tali persone intrattengono notoriamente stretti legami, individuate sulla base dei criteri di cui all Allegato tecnico al d.lgs. 231/2007. Le PEP sono sempre e solo i residenti in altri Paesi, per cui solo per questi deve scattare l allarme in sede di verifica.

24 Le novità del D.L. 78/2010 (L. 122/2010) L articolo 28 prevede altresì: il comma 7-bis dispone l emanazione, da parte del MEF (sentito il CSF), di un decreto contenente l elencazione dei Paesi a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, ovvero nei confronti dei quali manca un adeguato scambio di informazioni anche in materia fiscale il comma 7-ter che impone ai destinatari del decreto di astenersi dall instaurare un rapporto continuativo/eseguire operazioni o prestazioni professionali, ovvero porre fine al rapporto continuativo/prestazione professionale già in essere di cui siano direttamente o indirettamente parte società fiduciarie, trust, società anonime o controllate attraverso azioni al portatore, aventi sede nei Paesi individuati dal decreto di cui al comma 7-bis. N.B. Tali misure si applicano anche nei confronti delle ulteriori entità giuridiche diversamente denominate, aventi sede nei suddetti Paesi, di cui non è possibile identificare il titolare effettivo e verificarne l identità.

25 L obbligo di astensione (art. 23) L Operatore che non è in grado di rispettare l obbligo di adeguata verifica della clientela: a) non può instaurare il rapporto con il cliente, ovvero b) deve porre fine al rapporto già in essere e valutare se effettuare la segnalazione alla UIF. Nota Bene: L adeguata verifica va fatta al momento della richiesta di un operazione e non al momento della sua erogazione, perché se emergono problemi di riciclaggio questi vanno segnalati prima di compiere l operazione (per dare la possibilità all UIF di sospenderla) Antiriciclaggio: normativa e adempimenti per i professionisti 49 L obbligo di immediata segnalazione permane: a) se l astensione non é possibile in quanto sussiste un obbligo di legge di ricevere l'atto b) se l esecuzione dell'operazione per sua natura non può essere rinviata o l'astensione possa ostacolare le indagini

26 L approccio basato sul rischio (art. 20) con riferimento al cliente 1. natura giuridica 2. prevalente attività svolta 3. comportamento tenuto al momento del compimento dell operazione o dell instaurazione del rapporto continuativo o della prestazione resa; 4. area geografica di residenza del cliente o della controparte

27 L approccio basato sul rischio (art. 20) con riferimento all operazione, rapporto continuativo o prestazione resa: 1) tipologia dell operazione, rapporto continuativo o prestazione posti in essere; 2) modalità di svolgimento dell operazione, rapporto continuativo o prestazione; 3) ammontare; 4) frequenza delle operazioni e durata del rapporto continuativo o della prestazione; 5) ragionevolezza dell operazione, del rapporto continuativo o della prestazione professionale in rapporto all attività svolta dal cliente; 6) area geografica di destinazione del prodotto, oggetto dell operazione o del rapporto continuativo.

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