CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ NEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E POLITICHE A SOSTEGNO DELL ADOZIONE

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1 CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ NEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E POLITICHE A SOSTEGNO DELL ADOZIONE - 10 giugno 2011

2 2 Dalle politiche agli interventi

3 Dove poggia il sistema? 3 Convenzioni internazionali ( N.Y89- Strasburgo96 ETC). Art 30-31Costituzione ( incapacità dei genitori deve provvedere lo stato- la Repubblica protegge l infanzia) DPR 616/77 Titolo V della Costituzione Definisce tra i livelli essenziali nelle prestazioni promozione delle condizioni dell infanzia, dell adolescenza e delle responsabilità familiari L149/2001 L184/83 Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori. L. 54/ 2006 Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli L 328/2000 legge Quadro nazionale LR.34/2004 Politiche regionali per i minori LR 3/2008 Legge quadro regionale interventi sociali e socio sanitari Dgr RL ( Standard funzionamento strutture per minori, Linee guida per il riordino e l orientamento dei servizi dedicati alla tutela dei minori vittima di maltrattamento e abuso,autorizzazioni al funzionamento, vigilanza DGR relativa alle linee guida per l adozione 14043/2003))

4 Le Regioni 4 L'art. 39 bis(l. 476/1998) al primo comma assegna alle Regioni l'organizzazione d'una rete di servizi in grado di svolgere i compiti previsti dalla legge n.476 nei rispettivi ambiti locali. vigilare sul funzionamento delle strutture e dei servizi che operano nel territorio promuovere la definizione di protocolli operativi e di attuare convenzioni fra i vari Enti autorizzati ed i servizi locali, nonché prevedere forme stabili di collegamento tra gli stessi ed i Tribunali per i minorenni, sempre al fine di dare una piena attuazione alla legge.

5 Competenze dei servizi socio-assistenziali (L. n. 476/1998, modifica legge sull adozione n. 184) 5 Servizi s dell'ente Locale, sono chiamati a lavorare insieme, con i servizi delle ASL ed in collaborazione degli enti autorizzati ad assumersi un compito di osservazione ma anche di aiuto della coppia fornire informazioni sull adozione internazionale e sulle relative procedure, sugli enti autorizzati e sulla loro funzione, nonché sulle altre forme di solidarietà nei confronti dei minori in difficoltà curare la preparazione degli aspiranti all adozione nonché a verificare insieme a loro la reale disponibilità ad affrontare consapevolmente il percorso adottivo; acquisire ogni altro elemento utile affinché il tribunale per i minorenni possa valutare la loro idoneità all adozione internazionale. dopo l adozione il ruolo dei Servizi è fondamentale per aiutare i nuovi genitori adottivi e il bambino nella fase di inserimento. ( la maggior parte dei paesi di origine chiede almeno per un anno periodiche relazioni sulle condizioni del bambino e sul livello di integrazione nella nuova famiglia) E quindi indispensabile che i Servizi seguano la famiglia almeno nel primo anno. I Servizi locali e gli enti autorizzati non devono rimanere scollegati tantomeno sentirsi 'in concorrenza ': la loro collaborazione derivante da una piena integrazione è indispensabile ed è prevista dalla legge. (dal sito della CAI)

6 6 In Lombardia: le reti dei servizi socio sanitari (LR3/2008) sostegno alle famiglie in riferimento alle problematiche relazionali e genitoriali, all educazione, alla sessualità,alla procreazione consapevole, alla prevenzione della gravidanza, alla permanenza delle persone in stato di bisogno e fragilità negli ambienti di vita, assistenza alle persone che non possono essere assistite al domicilio, servizi alle persone in situazioni di dipendenza, assistenza alle persone con disagio psichico, assistenza ai malati terminali (Art 5, co 2: Dgr. N del 13/6/2008)

7 7 In Lombardia: La rete di attività sociali (LR 3/2008) aiuti alle famiglie, sostegno economico, tutela della maternità e della vita umana, promozione delle responsabilità genitoriali, tutela dei minori, inserimenti e reinserimenti lavorativi, assistenza ai disabili, integrazione degli stranieri (Art 4, co 2: Dgr. N e 7437 del 13/6/2008)

8 8 Terzo piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva ( gazzetta ufficiale n 106 del 9 maggio 2011)

9 9 Misure per il sostegno dell adozione nazionale e internazionale: obiettivi Promuovere l efficienza del sistema e le buone pratiche Preparazione, informazione e alle coppie anche prima della dichiarazione di disponibilità Affiancare la famiglia adottiva nella fase di inserimento e nella costruzione delle competenze genitoriali Definizione dei livelli essenziali delle prestazioninel rispetto della L328/2000 Uniformità a livello nazionale nella tipologia di servizi offerti, nella qualità dei modelli organizzativi, nella qualità degli interventi Valorizzazione della cooperazione Susanna nazionale Galli ed internazionale

10 10 Misure per il sostegno dell adozione nazionale e internazionale: azioni/interventi Potenziare le interazioni tra i servizi territoriali e la magistratura per la diffusione di buone pratiche Attivare un sistema di governance sussidiaria integrata e uniforme Promuovere il raccordo tra servizi territoriali ed enti autorizzati nei percorsi formativi Raggiungimento di uniformità a livello nazionale di garanzia di interventi adeguati per il sostegno alle famiglie nel post adozione in collaborazione con Regioni ed EL Lavoro in rete tra i servizi socio sanitari territoriali e le scuole di ogni ordine e grado per l integrazione scolastica dei minori adottati.

11 11 Dal dire al fare Alcuni dati sulla spesa

12 12 Fonte :Dati elaborati da Sda Bocconi 2011per Regione Lombardia

13 Fonte :Dati elaborati da Sda Bocconi 2011 per Regione Lombardia 13

14 14 Finte: Fonti: elaborazioni SDA Bocconi su dati regionali

15 15Fonti: elaborazioni SDA Bocconi su dati regionali

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17 17 Dai principi all organizzazione : come si fa? Alcuni dati sull organizzazione da una ricerca condotta sulla provincia di Milano

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20 Gestioni associate: ruolo di tutti i servizi 20

21 21 Accettare l incertezza Costruire meticciato di culture La scuola? Investire in conoscenza Fattori predittivi del rischio, fattori protettivi

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