Percorso per la definizione di interventi prioritari e relative prospettive di finanziabilita in tema di politiche di integrazione

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1 Percorso per la definizione di interventi prioritari e relative prospettive di finanziabilita in tema di politiche di integrazione Report conclusivo fase I Analisi di contesto e prime indicazioni sulle priorità d intervento

2 INDICE Introduzione... 3 Breve descrizione del progetto... 3 Il diario delle attività svolte... 3 Sviluppi emersi durante il percorso Prato in movimento. Le trasformazioni economiche e sociali in corso... 5 L invecchiamento della popolazione e la crisi della famiglia tradizionale... 5 La crisi del tessile... 6 Meno diplomati e laureati, più disoccupati... 7 La crescita della povertà relativa e la concentrazione territoriale delle diseguaglianze Evoluzione e caratteristiche della presenza straniera... 9 Popolazione, movimento migratorio, acquisizioni di cittadinanza... 9 La distribuzione della popolazione straniera sul territorio comunale I differenziali di localizzazione Alcuni approfondimenti territoriali Ulteriori spunti di riflessione La popolazione straniera ed il contesto economico: lavoratori, imprese ed esercizi commerciali Lavoratori Imprese Commercio Il Piano straordinario di contrasto all irregolarità La SWOT e le prime indicazioni di policy Riferimenti bibliografici

3 Introduzione Breve descrizione del progetto Il progetto ha l obiettivo di supportare l Amministrazione Comunale nel percorso di definizione e presentazione di interventi prioritari di legislatura in materia di politiche locali d integrazione, considerate nella loro dimensione integrata su tre assi di intervento: sviluppo economico, politiche urbane, inclusione sociale. Il percorso si struttura in tre fasi e avra termine nel mese di ottobre La prima fase intende pervenire alla costruzione del quadro conoscitivo ed alla formulazione di una diagnosi, in termini di punti di forza e debolezza. Per agevolare la riflessione e la discussione dei risultati di questa prima fase conoscitiva, i dati raccolti sono rielaborati e restituiti sotto forma di matrice SWOT accompagnata da un report sulle attivita svolte. La finalita principale e quella di effettuare una lettura condivisa circa gli elementi di forza, debolezza, opportunita e minacce insite nel contesto, nonche in merito al peso che questi potranno assumere nel condizionare l efficacia e la validita della strategia. Alla fine di questa fase, l Amministrazione selezionera le priorita di intervento sulle quali costruire gli interventi progettuali. La seconda fase intende approfondire le priorita di intervento selezionate attraverso tre differenti focus tematici, coinvolgendo attori qualificati, esperti della materia e stakeholders territoriali. Per ciascuno degli assi di riferimento saranno individuati gli strumenti finanziari e strategici in grado di sostenere la messa in atto delle politiche locali integrate. Una particolare attenzione sara posta alla congruenza rispetto al quadro di riferimento strategico comunitario, nazionale e regionale. Il presidio di questa dimensione assicurera il necessario allineamento con le strategie sovraordinate, aumentando la capacita del sistema locale di intercettare le opportunita offerte dagli strumenti di finanziamento che discendono da queste. La terza fase consiste nella presentazione alla citta delle priorita individuate e delle azioni progettuali ipotizzate, attraverso l organizzazione di un workshop finale. Tutte le attivita promosse si configurano come un processo partecipato, di tipo interattivo e iterativo, che implica un confronto costante tra gruppo di ricerca, assessori, uffici competenti e altri soggetti interessati. Alla base di questa impostazione vi e la consapevolezza del fatto che soltanto attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei decisori e possibile giungere ad una definizione e condivisione delle priorita che costituiranno l oggetto degli interventi e promuovere, al contempo, dinamiche virtuose di apprendimento organizzativo, basate sulla costruzione di conoscenza condivisa e sul reciproco impegno. Il diario delle attività svolte Questa prima fase del percorso ha visto Iris impegnata nella raccolta del materiale quantitativo (atti normativi, dati statistici, basi dati) e qualitativo (interviste semi-strutturate e colloqui informali, letteratura sul tema) necessario alla ricostruzione del quadro conoscitivo di fondo. Per tali ragioni, in coerenza con l approccio metodologico scelto, sono state effettuati incontri e interviste coinvolgendo membri della Giunta e uffici competenti. Elenchiamo di seguito le persone incontrate e i diversi passaggi effettuati, suddivisi per tipologia di azione: - Interviste: Simone Faggi, Valerio Barberis, Daniela Toccafondi, Valentina Sardi, Matteo 3

4 Grassi, Ivan Marzocco, Simona Fedi, Luca Bravi; - Incontri: Sandra Carmagnini, Sandra Belluomini, Ester Macrì, Riccardo Pecorario, Carlotta Mancini, Simone Cappelli, Andrea Dabizzi (OIM). Per tutte le fonti conoscitive raccolte in questa fase, un ringraziamento particolare va a Valentina Sardi, Carlotta Mancini, Matteo Grassi e a tutto l Ufficio immigrazione del Comune; a Sandra Carmagnini, Sandra Belluomini, Ester Macrì dell Ufficio statistica; a Simona Fedi dell Ufficio SUAP del Comune; a Dario Caserta dell Ufficio Studi della Camera di Commercio; a Simone Cappelli della Provincia di Prato. Un contributo essenziale al lavoro e stato fornito da Massimo Tofanelli per la realizzazione delle cartografie, a cui va il nostro ringraziamento. Sviluppi emersi durante il percorso Parallelamente al percorso previsto dal progetto, sono state condivise con il Vicesindaco Simone Faggi e gli uffici competenti due ulteriori opportunita di promozione delle attivita progettuali. La prima e l organizzazione di una sessione di lavoro (dal titolo: Gestione della diversita, processi globali e territorio: politiche locali alla prova ) prevista il 19 novembre all interno del programma degli Incontri di Artimino sullo sviluppo locale, nella quale mettere a confronto l esperienza svolta con altre esperienze simili di realta locali italiane. La sessione di lavoro confrontera tra loro progetti e modelli di governance in grado di coniugare la gestione della diversita con la riqualificazione territoriale e rappresentera un momento ulteriore di riflessione sugli esiti del percorso. La seconda e invece la partecipazione alla call Action for Inclusion in Europe (Open Society) che dara vita, in caso di esito positivo, allo scambio di buone pratiche con altre realta europee. Entrambe queste opportunita possono rafforzare il percorso intrapreso dotandolo di nuovi momenti di discussione pubblica e diffusione nella citta. 4

5 1. Prato in movimento. Le trasformazioni economiche e sociali in corso Negli ultimi anni il territorio pratese e stato interessato da profondi cambiamenti demografici, economici, sociali e culturali. Fenomeni importanti hanno modificato le basi sulle quale si e strutturato nel tempo il successo del modello di sviluppo locale e il processo di diffusione del benessere sociale. Cio che presentiamo nelle pagine seguenti e una sintesi dei principali processi di trasformazione che hanno interessato, e stanno interessando tuttora, il territorio e che rappresentano elementi fondamentali sui quali fondare una politica di integrazione. L invecchiamento della popolazione e la crisi della famiglia tradizionale Il primo significativo processo da evidenziare e quello demografico che ha, com e noto, una natura strutturale. La popolazione invecchia, passando dai 67 anziani ogni 100 giovani del 1981 ai 146 anziani ogni 100 giovani del 2011; questo processo riguarda - dato non secondario per le ricadute sul mercato del lavoro - anche la popolazione in eta lavorativa (si vedano gli indici di struttura, ricambio e dipendenza). Grazie alla crescita della componente straniera, tuttavia, Prato continua a rimanere l area provinciale piu giovane della regione. Popolazione italiana, straniera e totale ai censimenti del 1991, 2001, 2011 Popolazione censita (1) Popolazione residente di cui italiani di cui stranieri Fonte: Ufficio Statistica Comune di Prato Indicatori demografici 1 ai censimenti del 1991, 2001 e 2011 Censimenti Indici Vecchiaia Dipendenza Ricambio Struttura ,39 42,69 88,06 89, ,31 46,69 136,86 97, ,17 54,50 138,77 120,74 Fonte: Ufficio Statistica Comune di Prato La famiglia modifica la propria fisionomia. Si ridimensionano le tipologie familiari tradizionali (solo coniugi, coniugi con figli e famiglia allargata) e crescono quelle non tradizionali (unipersonali, intestatario con conviventi e monogenitore con figli), soprattutto per quanto concerne le famiglie di origine italiana. 1 Indice di vecchiaia: rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2014 l'indice di vecchiaia per l'italia dice che ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. Indice di dipendenza strutturale: rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, in Italia nel 2014 ci sono 54,6 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Indice di ricambio della popolazione attiva: rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva e tanto piu giovane quanto piu l'indicatore e minore di 100. Ad esempio, in Italia nel 2014 l'indice di ricambio è 126,8 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Indice di struttura della popolazione attiva: rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in eta lavorativa. E il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in eta lavorativa piu anziana (40-64 anni) e quella piu giovane (15-39 anni). 5

6 Famiglie per tipologia e numero di componenti al ed al Tipologia famiglia v.a. % v.a. % Unipersonali , ,5 Capofamiglia con conviventi , ,7 Solo coniugi , ,1 Coniugi e figli , ,3 Monogenitore con figli , ,9 Famiglia allargata , ,6 Totale , ,0 Fonte: Ufficio Statistica Comune di Prato La crisi del tessile La morfologia del modello produttivo si e radicalmente trasformata: nel periodo intercensuario ( ) il crollo del settore tessile (dimezzamento tra il 2000 ed il 2013 del numero delle imprese, degli addetti e dell export; calo generalizzato del manifatturiero (19%) e crisi delle specializzazioni produttive tradizionali) e stato solo parzialmente compensato, oltre che dallo sviluppo del settore delle confezioni, dalla crescita del terziario poco qualificato e a basso contenuto tecnologico. Imprese e addetti. Provincia di Prato, cfr (Ateco 2007) Imprese Addetti Var% Attivitào Imprese Addetti Attività manifatturiere ,1-19,2 - di cui industrie tessili ,3-47,2 - di cui confezione abbigliamento e pelle/pelliccia ,0 108,8 Servizi di alloggio e di ristorazione ,9 82,0 Servizi di informazione e comunicazione ,6-18,6 Attività immobiliari ,7 27,2 Totale ,1 0,6 Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat Emblematici, a proposito della crisi del settore, sono i dati della mappatura piu recente riguardante uno dei segmenti tipici della filiera, quello della filatura cardata conto terzi. Tra il 2002 e il 2012 le aziende sono passate da 239 a 82 (-65,7%) unita, gli addetti da a 890 (-71,2%) e il fatturato da 170 a 68 milioni di euro (-60%). In questo quadro, e in corso un processo di redistribuzione del potere all'interno della filiera del tessile/abbigliamento: si assiste ad una relativa perdita d'importanza del manufatto fisico ed allo spiazzamento di tutte quelle produzioni come quella tipica pratese che non possono contare ne su un marchio distintivo ne sulla capacita di evocare quei significati emotivi e simbolici che costituiscono il valore aggiunto del prodotto moda contemporaneo. Parallelamente, aumentano la varianza delle performances aziendali e la tendenza del sistema a reagire non piu come tale ma con modalita sempre piu 'individualizzate'. 6

7 Meno diplomati e laureati, più disoccupati Il mercato del lavoro si caratterizza per una crescita degli occupati in valore assoluto (da nel 2004 a nel effetto della crescita della popolazione residente), del tasso di attivita (da 67,9% del 2004 al 73% del 2014) e del tasso di occupazione (da 63,9 nel 2004 a 66 nel 2014). Cresce tuttavia il tasso di disoccupazione, che passa dal 5,9% del 2013 al 9,4% del 2014, allineandosi al livello regionale. Il livello di istruzione resta ancora ben al di sotto delle medie nazionali e regionali. In particolare, si evidenziano un ridotto tasso di diplomati (il 51,3% contro il 57,6% del dato nazionale e il 58,3% regionale) e di laureati ( il 18,9% contro il 23,2% del dato nazionale e il 24% regionale) e, soprattutto, un elevato tasso di abbandono scolastico (il 23,7% contro il 18,1% del dato italiano e il 17,8% della Toscana). Rispetto al passato, il ridotto livello di scolarizzazione non e piu compensato dalla capacita di assorbimento del mercato del lavoro locale. Il lavoro e sempre piu frammentato e articolato in tipologie contrattuali non standard, registrando nel 2014 un saldo negativo tra avviamenti e cessazioni di 4mila lavoratori (34mila contro 38mila) e circa 2mila contratti (44mila contro 46mila). Particolarmente negativo il dato riguardante il saldo per classe di eta della fascia anni, che evidenzia la difficolta dei giovani (con un saldo negativo di unita ) ad entrare nel mercato del lavoro. Il dato complessivo relativo agli avviamenti per tipologia di contratto mostra la prevalenza degli avviamenti a tempo indeterminato (47,4%). Si tratta peraltro di un dato condizionato dalle dinamiche riguardanti gli avviamenti di lavoratori cinesi, per i quali, com e noto, tale tipologia e utilizzata ai fini dell ottenimento del titolo di soggiorno. Avviamenti 2014 per tipologia di contratto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 0,1 96,0 5,4 3,4 18,2 72,2 47,4 46,2 2,8 1,0 4,1 3,0 Cinesi Non cinesi Tutti Apprendistato Tempo determinato Tempo indeterminato Domestico Fonte: Provincia di Prato La crescita della povertà relativa e la concentrazione territoriale delle diseguaglianze La crescita della poverta relativa e assoluta, segnalata da alcune recenti indagini 2 e dagli sportelli territoriali della Caritas, interessa quote crescenti di popolazione di origine italiana. Secondo la rilevazione UrBES, un terzo della popolazione ha un reddito molto basso (i contribuenti Irpef con reddito inferiore ai 10mila euro sono il 33% del totale). Il reddito 2 Si vedano: Osservatorio Sociale di Prato, Prato prima e durante la crisi. Un analisi dei dati dei Centri di Ascolto della Caritas Diocesana ; Caritas Diocesana di Prato, Rapporto sulle povertà 2014; più in generale, si rimanda anche a: Secondo rapporto sull esclusione sociale: un focus sulla povertà alimentare, a cura dell Osservatorio Sociale della Regione Toscana. 7

8 disponibile delle famiglie consumatrici pro capite e superiore di 749 euro alla media nazionale e inferiore di 548 euro alla media regionale, con una diminuzione tra il 2011 e il 2012 di 655 euro. Le sofferenze bancarie delle famiglie consumatrici hanno registrato un consistente aumento tra il 2012 e il 2013, passando da un incidenza del 4,6% al 6,0%, superiore alla media toscana (4,3%) e italiana (5,6%). L indice di deprivazione, elaborato dall ufficio statistica del Comune di Prato nell ambito del indagine UrBES 3, mostra un significativo processo di differenziazione spaziale del benessere socio-economico, fenomeno che rischia di accentuare la dimensione territoriale delle disuguaglianze (in conformita ai processi di polarizzazione che si stanno verificando a livello nazionale e globale ed in contrasto con il tradizionale carattere redistributivo del modello distrettuale). Le aree cittadine maggiormente deprivate sono in molti casi le stesse che presentano un elevata incidenza di popolazione straniera residente (Centro Storico, Soccorso, Macrolotto Zero). Fonte: Indagine UrBES, Ufficio statistica del Comune di Prato 3 L indice e stato costruito a partire dai dati del Censimento 2011 a livello di sezione di censimento e rappresenta la somma di quattro indicatori di disagio socio-economico: indicatore di bassa scolarizzazione (percentuale di popolazione con 9 anni o piu con istruzione pari o inferiore alla licenza elementare sul totale della popolazione con 9 anni o piu ); indicatore di disoccupazione (percentuale di popolazione anni disoccupata o in cerca di prima occupazione sul totale della popolazione anni); indicatore di affitto (percentuale di abitazioni occupate in affitto sul totale delle abitazioni occupate); indicatore di affollamento delle abitazioni (numero di occupanti per 100 mq nelle abitazioni). 8

9 2. Evoluzione e caratteristiche della presenza straniera Popolazione, movimento migratorio, acquisizioni di cittadinanza Al l incidenza della popolazione straniera residente ( unita ) sul totale della popolazione residente ( unita ) e pari al 18%. Incidenza percentuale della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nel Comune di Prato dal 1995 al ,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 17,4 17,9 17,9 16,0 15,1 14,1 12,7 13,0 12,0 10,8 9,1 6,8 7,4 6,0 5,3 4,3 3,6 2,9 1,8 2, Fonte: nostre elaborazioni su dati ufficio statistica del Comune di Prato Residenti stranieri al Principali gruppi nazionali Nazionalità v.a. % Cinesi ,5 Albanesi ,6 Rumeni ,8 Pakistani ,1 Marocchini ,8 Altri stranieri ,2 Totale stranieri ,0 Totale residenti ,0 Fonte: nostre elaborazioni su dati ufficio statistica del Comune di Prato Popolazione italiana, cinese e di altre nazionalità residente nel Comune di Prato Fonte: nostre elaborazioni su dati ufficio statistica del Comune di Prato Italiani Cinesi Altri stranieri 9

10 Anche se il tasso di natalita complessivo e ulteriormente sceso, nel 2014, a 8,83 per mille (si tratta del tasso piu basso registrato a partire dal 1999; si veda Analisi demografica della popolazione residente nel Comune di Prato al 31 dicembre 2014, Ufficio Statistica Comune di Prato, p. 7), la componente straniera consente come detto in precedenza di mantenere gli indicatori demografici ad un livello piu basso di quello rilevato negli altri grandi comuni toscani. Al un residente straniero su quattro (9.209 su , pari al 26,9%) e minorenne; tra i residenti con meno di 18 anni, inoltre, oltre la meta risulta essere residente dalla nascita (4.854 persone su 9.209), come mostra la tabella seguente. Residenti stranieri per età e luogo di immigrazione al Residenti dalla nascita 52,7 0,1 14,3 Immigrati dallo stesso paese di cittadinanza 22,6 56,9 47,7 Immigrati da altro paese straniero 27,1 36,9 34,2 Immigrati da un comune italiano 19,0 32,5 28,9 Immigrati da regolarizzazioni anagrafiche 5,4 10,0 8,8 0% 20% 40% 60% 80% 100% e + Totale Fonte: nostre elaborazioni su dati ufficio statistica del Comune di Prato Tra i residenti cinesi, in particolare, il 78,1% dei minorenni residenti al è nato a Prato. Luogo di nascita Cinesi residenti al 31/12/2014 per luogo di nascita e fasce di età Minorenni Adulti Totale v.a. % v.a. % v.a. % Nati a Prato ,1% 73 0,7% ,1% Nati in Italia ,2% 47 0,4% 782 4,9% Nati all'estero 321 6,7% ,9% ,0% Totale ,0% ,0% ,0% Fonte: nostre elaborazioni su dati ufficio statistica del Comune di Prato Negli ultimi cinque anni la popolazione straniera e quella italiana mostrano andamenti opposti dei saldi naturali e dei saldi migratori, come evidenziato dalle due tabelle che seguono. Con specifico riferimento alla popolazione cinese occorre notare che il saldo migratorio negativo registrato nel 2014 (imputabile in primo luogo al crescente numero di cancellazioni per irreperibilità), è stato contraddetto dai dati del primo trimestre Nei primi tre mesi del corrente anno la componente cinese è infatti cresciuta di 350 unità, passando dai residenti del ai del

11 Saldo naturale dal 2010 al Cinesi Pakistani Altre nazionalità Tutti gli stranieri Italiani Totale Saldo migratorio dal 2010 al Cinesi Pakistani Altre nazionalità Tutti gli stranieri Italiani Totale La tabella seguente conferma la significativa variabilita della composizione di genere dei gruppi nazionali. Sul totale dei residenti si registra una lieve prevalenza della componente femminile (51,2% contro 48,8%). Composizione per genere e area di provenienza della popolazione straniera residente al % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 57,0 43,0 43,3 56,7 67,4 32,6 Europa Africa America Asia senza Cina 47,2 49,3 51,2 52,8 50,7 48,8 Cina Totale Maschi Femmine 11

12 Negli ultimi dieci anni sono costantemente cresciute le acquisizioni di cittadinanza (563 nel 2014), con tassi di acquisizione particolarmente elevati nel gruppo nazionale pakistano (6,9% nel 2014) e costantemente contenuti nella componente cinese (tra il 2010 e il 2014 oscillano tra lo 0,16% e lo 0,31%). Nonostante tale crescita, il tasso di acquisizione complessivo resta comunque relativamente ridotto (1,64%). Da notare che l incremento delle acquisizioni di cittadinanza da parte di cittadini pakistani si spiega con l introduzione di un nuovo accordo bilaterale che a partire dal 2010 consente di mantenere la doppia cittadinanza. 600 Acquisizione di cittadinanza per cittadinanza pregressa dal 2004 al Albania Cina Popolare Pakistan Altre nazionalità stranieri Tassi di acquisizione della cittadinanza per cittadinanza pregressa dal 2009 al ,0 700,0 600,0 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0, Cina Popolare Albania Pakistan Altre nazionalità Totale 12

13 La distribuzione della popolazione straniera sul territorio comunale I dati che seguono mostrano la distribuzione della popolazione straniera residente nel territorio comunale in base alla ripartizione del territorio stesso in Unita Elementari Statistiche (d ora in poi avanti UES). Si notino le forti concentrazioni dovute alla presenza cinese nei Macrolotti Zero e Uno (nel secondo caso peraltro su valori assoluti assai piu ridotti), nonche le elevate incidenze nelle aree di via Cavour/via Curtatone (contigua al Centro antico ed all area Filzi-Pistoiese) e del Soccorso. Se si escludono alcune aree con un ridotto numero complessivo di residenti (Interporto, Monteferrato, Calvana), le UES con la minore incidenza di popolazione straniera sul totale sono quelle collinari a nord della citta (Figline- Galcetello, Santa Lucia, Castellina-Pieta ), quelle a sud-ovest (Vergaio-Tobbiana e Casale) e quelle che si trovano all estremita occidentale del territorio comunale (S. Ippolito e Viaccia). Residenti stranieri al e incidenza sul totale dei residenti UES Stranieri Tot resid. Incid. % UES Stranieri Tot resid Incid. % 1- Figline, Galcetello ,4 18- Casale ,9 2- Santa Lucia ,4 19- Vergaio, Tobbiana ,0 3- Viaccia ,9 20- Villaggio, S.Giusto ,9 4- Maliseti, Narnali ,8 21- Grignano, Cafaggio ,4 5- Strozzi, Montalese ,0 22- Banci, Badie ,4 6A- V.Bologna, Coiano ,8 23- Iolo ,3 6B- V.Cavour, V.Curtatone ,7 24- Tavola ,6 7- Cantiere ,4 25- Fontanelle ,2 8- Castellina, Pietà ,9 26- Paperino ,5 9- S.Ippolito ,9 A- Interporto ,5 10- Galciana, Capezzana ,7 B- Macrolotto ,0 11- Filzi, Pistoiese ,0 C- Macrolotto ,2 12- Centro antico ,8 V1- Monteferrato ,7 13- Stazione ,8 V2- Calvana ,0 14- Soccorso ,6 V3- Aree umide ,4 15- Valentini, Repubblica ,7 V4- Piana ,6 16- Macine, Querce ,9 Senza fissa dimora/irreperibili ,3 17- Mezzana, Marconi ,7 Totale ,0 13

14 Per quanto riguarda la popolazione cinese, si conferma la forte concentrazione nelle UES Filzi-Pistoiese (28,9% del totale dei residenti), Cavour/Curtatone (30%) e Macrolotto Uno (31%, ma come gia ricordato su valori assoluti meno rilevanti). Assai ridotta e invece la presenza cinese nell area Nord della citta (0,3% a Figline-Galcetello, 1,5% a Santa Lucia, 1,2% Castellina-Pieta ). 14

15 Residenti cinesi al e incidenza sul totale dei residenti UES Cinesi Tot resid. Incid. % UES Cinesi Tot resid Incid. % 1- Figline, Galcetello ,3 18- Casale ,2 2- Santa Lucia ,5 19- Vergaio, Tobbiana ,5 3- Viaccia ,4 20- Villaggio, S.Giusto ,4 4- Maliseti, Narnali ,1 21- Grignano, Cafaggio ,1 5- Strozzi, Montalese ,8 22- Banci, Badie ,1 6A- V.Bologna, Coiano ,9 23- Iolo B- V.Cavour, V.Curtatone ,0 24- Tavola ,1 7- Cantiere Fontanelle ,6 8- Castellina, Pietà ,2 26- Paperino ,7 9- S.Ippolito ,1 A- Interporto Galciana, Capezzana ,4 B- Macrolotto ,6 11- Filzi, Pistoiese ,9 C- Macrolotto ,9 12- Centro antico ,3 V1- Monteferrato ,1 13- Stazione ,6 V2- Calvana Soccorso ,8 V3- Aree umide ,4 15- Valentini, Repubblica ,6 V4- Piana ,8 16- Macine, Querce ,5 Senza fissa dimora/irreperibili ,5 17- Mezzana, Marconi ,6 Totale ,5 15

16 Negli ultimi quattro anni si e manifestato un rilevante processo di crescita dell incidenza della componente cinese nel quadrante sud della citta, come evidenziano la mappa e la tabella seguenti, che illustrano le variazioni percentuali della popolazione cinese residente tra il ed il I dati delle UES S. Ippolito e Cantiere sono invece scarsamente significativi a causa della ridotta numerosita in valore assoluto della popolazione cinese residente in quelle aree. Variazione percentuale dei residenti cinesi per UES tra il e il UES Var. % UES Var. % 1- Figline, Galcetello -38,9 18- Casale 70,5 2- Santa Lucia 17,3 19- Vergaio, Tobbiana 111,3 3- Viaccia 31,9 20- Villaggio, S.Giusto 44,8 4- Maliseti, Narnali 49,5 21- Grignano, Cafaggio 60,6 5- Strozzi, Montalese 34,5 22- Banci, Badie 32,6 6A- V.Bologna, Coiano 18,7 23- Iolo 118,8 6B- V.Cavour, V.Curtatone 36,0 24- Tavola 45,0 7- Cantiere -100,0 25- Fontanelle 58,6 8- Castellina, Pietà 56,6 26- Paperino 104,3 9- S.Ippolito 109,1 A- Interporto -100,0 10- Galciana, Capezzana 41,4 B- Macrolotto 1 51,7 11- Filzi, Pistoiese 38,1 C- Macrolotto 2 25,9 12- Centro antico -18,6 V1- Monteferrato -50,0 13- Stazione 65,4 V2- Calvana Soccorso 28,0 V3- Aree umide 13,1 15- Valentini, Repubblica 27,8 V4- Piana 61,8 16- Macine, Querce 52,4 Senza fissa dimora/irreperibili Mezzana, Marconi 26,4 Totale 37,2 16

17 Report conclusivo fase I - 12 maggio 2015 I differenziali di localizzazione Il differenziale di localizzazione e un indicatore della distribuzione territoriale di un determinato gruppo di residenti sul territorio comunale4. Piu elevato e il valore del differenziale, maggiore e la concentrazione del gruppo osservato in quella specifica UES rispetto al resto della popolazione. Si tratta quindi di un indicatore che serve a rilevare se tra il gruppo osservato e il resto della popolazione vi siano differenti propensioni a concentrarsi all interno di una determinata area. Si presentano di seguito le cartografie dei differenziali di localizzazione per i quattro gruppi nazionali piu numerosi residenti nel Comune. Il gruppo cinese Il gruppo albanese La cartografia sottostante mostra due aspetti rilevanti: la concentrazione della popolazione cinese nell UES Filzi-Pistoiese continua ad essere notevole (rispetto alla fine del 2010 il differenziale di localizzazione in quest area cresce ulteriormente); d altra parte, questa componente manifesta un comportamento insediativo simile al resto della popolazione nelle aree a sud della citta, a riprova del suo progressivo spostamento nelle aree limitrofe al Macrolotto Uno. Il differenziale relativo alla popolazione albanese risulta molto elevato nelle UES 5 Strozzi-Montalese (497,4) e 14 Soccorso (nonostante la riduzione del numero di residenti albanesi in quest area rispetto alla fine del 2010, il differenziale resta elevato). All opposto, il differenziale raggiunge valore molto negativi (indicativi di un basso livello di concentrazione rispetto al resto della popolazione) nelle UES 1 Figline, Galcetello (-115) e 8 Castellina, Pieta (-95,2). Il differenziale rappresenta il prodotto tra la densità della popolazione in ciascuna UES e la differenza tra la proporzione di cittadini di un determinato gruppo in quella UES e la proporzione dei residenti di tutti gli altri gruppi in quella stessa UES. 4 17

18 Report conclusivo fase I - 12 maggio 2015 Il gruppo rumeno Il gruppo pakistano La popolazione rumena presenta differenziali di localizzazione elevati soprattutto nelle aree Centro antico, Soccorso, Strozzi-Montalese e ValentiniRepubblica. La dinamica insediativa e invece simile a quella che caratterizza il resto della popolazione nelle aree immediatamente a sud della Declassata (con l eccezione dell area Banci-Badie, che presenta un differenziale al di sopra della media). Il gruppo pakistano presenta un differenziale particolarmente elevato nell UES Soccorso e significativamente alto nelle aree Strozzi-Montalese, Centro antico e Valentini-Repubblica. La zona ovest (ed in particolare le aree di Maliseti-Narnali, GalcianaCapezzana e Viaccia) si caratterizzano invece per un differenziale fortemente negativo. Alcuni approfondimenti territoriali Le quattro UES alle quali si dedica un approfondimento specifico sono state scelte per tre ragioni: a) si tratta delle aree del territorio con la piu elevata incidenza di popolazione straniera residente sul totale dei residenti; b) sono le UES nelle quali l indice di localizzazione della popolazione straniera assume i valori piu alti; c) sono emerse ripetutamente nel corso delle interviste come le aree alle quali l amministrazione intende dedicare un attenzione specifica nell ambito del presente lavoro. L indicazione delle quattro aree che seguono non pregiudica, in ogni caso, l individuazione di altre UES o sezioni di censimento ai fini dello sviluppo del lavoro o della definizione di ulteriori, diversi, focus conoscitivi. 18

19 Incidenza percentuale della popolazione straniera sul totale della popolazione residente al : quattro UES 0,0 20,0 40,0 60,0 Differenziale di localizzazione della popolazione straniera al : Filzi-Pistoiese, Centro antico e Soccorso 0,0 100,0 200,0 300,0 400,0 500,0 600,0 700,0 6B- V.Cavour, V.Curtatone 42,7 6B- V.Cavour, V.Curtatone 74,0 11- Filzi, Pistoiese 37,0 11- Filzi, Pistoiese 629,0 12- Centro antico 14- Soccorso 26,8 31,6 12- Centro antico 14- Soccorso 289,7 473,7 UES 11-Filzi- Pistoiese In questa UES, notoriamente caratterizzata dalla pressoche totale assenza di pianificazione e di spazi pubblici, la presenza cinese continua a crescere (+38,1% tra il e il ), come mostra l elevatissimo differenziale di localizzazione (1.439,7). Nello stesso periodo si e ridotta la presenza di tutte le altre componenti straniere ed in particolare di quella pakistana (-25,8%). La tabella sottostante evidenzia dunque il rafforzamento del processo di concentrazione cinese nell area. Occorre peraltro tenere presente che il perimetro dell UES in esame comprende anche come si puo notare dalla mappa soprastante il quartiere di San Paolo, solitamente non inserito nella perimetrazione del Macrolotto Zero. Gruppo nazionale UES 11 - Filzi, Pistoiese. Residenti al e al Variazione percentuale e differenziale di localizzazione v.a. % v.a. % Variaz % Differenziale localizzazione Cinesi , ,9 38, ,7 Albanesi 416 2, ,5-3,6-18,0 Rumeni 180 1, ,1-3,3-219,7 Pakistani 221 1, ,0-25,8-17,9 Marocchini 133 0, ,8-10,5-44,5 Altri stranieri 406 2, ,6 1,7-95,8 Totale stranieri , ,0 25,2 704,7 Totale , ,0 3,0 0,0 19

20 UES 6B-Via Cavour/via Curtatone L UES in esame mostra una dinamica assai simile alla precedente, anche se si distingue come l area del territorio comunale con la piu elevata incidenza di popolazione straniera residente sul totale (42,7%, corrispondente a 631 stranieri su residenti). Essa rappresenta d altra parte una sorta di cuscinetto tra il segmento occidentale delle mura che delimitano il centro storico e l UES Filzi- Pistoiese. La contiguita a quest ultima, in particolare, risulta evidente dalla forte concentrazione di popolazione cinese, che rappresenta il 30% del totale ed il 70% della popolazione straniera residente (nell UES Filzi- Pistoiese i cinesi costituiscono il 78% degli stranieri residenti). Gruppo nazionale UES 6B Via Cavour/via Curtatone. Residenti al e al Variazione percentuale e differenziale di localizzazione v.a. % v.a. % Variaz % Differenziale localizzazione Cinesi , ,0 36,0 122,5 Albanesi 70 3,5 88 4,2 25,7 27,6 Rumeni 44 2,2 50 2,4 13,6 14,5 Pakistani 53 2,6 56 2,7 5,7 67,2 Marocchini 23 1,1 17 0,8-26,1-0,4 Altri stranieri 48 2,4 54 2,6 12,5-7,4 Totale stranieri , ,7 27,6 74,0 Totale , ,0 4,6 0,0 UES 12-Centro antico Nell UES Centro antico, a differenza di quanto osservato per le due aree precedenti, negli ultimi quattro anni si e manifestato un processo di rallentamento della crescita della popolazione straniera (rispetto alla fine del 2010 i residenti stranieri sono cresciuti del 5,5%). A fronte dell incremento delle presenze di residenti pakistani e di altre nazionalita (non si dispone del dato dettagliato per la voce altri, ma si deve ritenere che si tratti in prevalenza di cittadini nigeriani e di altra nazionalita africana), si noti il calo tra i residenti cinesi (-18,6%) e albanesi (- 15,6%). La ragione di tale calo, meritevole di approfondimenti, puo dipendere sia dalle dinamiche del mercato immobiliare, sia dalla ricerca di soluzioni insediative piu stabili in aree meno centrali. 20

21 Gruppo nazionale UES 12 - Centro antico. Residenti al e al Variazione percentuale e differenziale di localizzazione v.a. % v.a. % Variaz. % Differenziale localizzazione Cinesi 474 6, ,3-18,6-146,1 Albanesi 301 4, ,5-15,6 120,6 Rumeni 239 3, ,3 1,3 300,8 Pakistani 119 1, ,4 49,6 456,9 Marocchini 145 2, ,9-3,4 480,2 Altri stranieri 572 8, ,3 31,5 789,5 Totale stranieri , ,8 5,5 207,9 Totale , ,0 2,8 0,0 UES 14-Soccorso Il focus sul Soccorso, la cui area centrale e definita dal quadrilatero tra via Torino, via Marx e via Roma, mostra dinamiche peculiari ed assai interessanti, per alcuni aspetti generali assai simili a quelli che caratterizzano il Macrolotto Zero: l incidenza elevata di popolazione straniera si accompagna infatti ad una carente dotazione di spazi pubblici. Per tutti i gruppi nazionali si rileva un elevato differenziale di localizzazione (nell insieme, il differenziale della popolazione straniera ammonta a 424,1 punti); in particolare, il differenziale e molto elevato nel gruppo pakistano (882,6). Se si considera la variazione tra la fine del 2010 ed il si osserva una significativa crescita della componente cinese (+28%) ed una non irrilevante riduzione della componente albanese (-8,1%), identificata in genere come il gruppo nazionale piu radicato nell area. Gruppo nazionale UES 14 - Soccorso. Residenti al e al Variazione percentuale e differenziale di localizzazione v.a. % v.a. % Variaz % Differenziale localizzazione Cinesi , ,8 28,0 370,4 Albanesi 397 5, ,8-8,1 397,2 Rumeni 174 2, ,9 28,7 297,5 Pakistani 219 3, ,1 7,3 882,6 Marocchini 101 1,4 99 1,3-2,0 277,4 Altri stranieri 359 4, ,7-0,8 220,4 Totale stranieri , ,6 12,9 424,1 Totale , ,0 3,1 0,0 21

22 Ulteriori spunti di riflessione Secondo alcuni intervistati negli ultimi anni i rapporti con il tessuto associativo delle comunita migranti si sono fortemente sfilacciati. Talune realta sono ritenute poco strutturate e appaiono rappresentative essenzialmente dei pochi soci/membri attivi; altre (e il caso ad esempio della moschea di Vicolo de Gherardacci) non hanno piu rapporti significativi con le istituzioni locali; altre ancora, come gran parte delle associazioni cinesi, sembrano gravitare assai strettamente attorno alla rappresentanza diplomatica piu che coltivare relazioni autonome con le istituzioni locali. Con riferimento specifico alla realta dei gruppi rom e sinti presenti a Prato, e stata rilevata l opportunita di promuovere una specifica attivita progettuale volta ad intervenire sugli insediamenti dei campi locali. Tale attivita dovrebbe essere coerente con la strategia nazionale e UE su rom, sinti e camminanti e soprattutto focalizzata su soluzioni aderenti ai bisogni delle diverse realta rom e sinti presenti a Prato. 22

23 3. La popolazione straniera ed il contesto economico: lavoratori, imprese ed esercizi commerciali Lavoratori La crisi del lavoro colpisce gli italiani e gli stranieri di nazionalita diversa da quella cinese. Nel 2014 gli italiani registrano un saldo avviamenti/cessazioni negativo di unita e gli stranieri di origine non cinese un saldo negativo di unita. I cinesi, al contrario, registrano un saldo positivo di unita, in netta controtendenza rispetto al dato complessivo. Fonte: Provincia di Prato Avviamenti, cessazioni e saldo Provincia di Prato Avviamenti Cessazioni Saldo Nazionalità v.a. % tot v.a. % v.a. Italiana ,2% ,5% Altra UE ,4% ,5% -615 Cinese ,5% ,0% 1767 Altra non UE ,0% ,0% Totale ,0% ,0% Il 76% degli avviamenti di lavoratori cinesi (assunti pressoche interamente, come abbiamo visto nel par. 1, a tempo indeterminato) e a tempo parziale, secondo il meccanismo oramai consolidato di assunzione vigente all interno delle imprese di origine cinese, contro il 41,2% degli italiani e il 49% degli altri stranieri, che invece continuano a privilegiare il tempo pieno. In stretto collegamento con il dato generale, l'abbigliamento e l'unico settore che chiude positivamente il 2014 (+1324 avviamenti). Si rileva a margine una novita evidenziata dal dato settoriale, che necessitera di ulteriori approfondimenti futuri: il dato 2014 degli avviamenti dei cinesi nei servizi (44,5%) e superiore a quello dell industria (44,1%). Imprese 5 Mentre le imprese a conduzione italiana segnano una contrazione numerica (-7,7%) passando dalle del 2008 alle del 2014 (dato aggiornato al 30.6), le imprese a conduzione straniera, al contrario, segnano una continua crescita (con un incidenza del 30% sul totale delle imprese), passando dalle del 2008 alle del 2014 (+31,9%). Questo processo è caratterizzato pressoché interamente dalla crescita delle imprese a conduzione cinese, che rappresentano circa il 70% del totale delle imprese straniere, anche se, nonostante i numeri reali meno consistenti, le performance registrate dagli altri gruppi di stranieri mostrano livelli interessanti. Molto contenuto, invece, il numero di imprese miste, rimasto fermo nel tempo preso in esame ( ) alle 381 unità. 5 Elaborazioni C.C.I.A.A Prato su dati Infocamere. I dati si riferiscono ad imprese aventi la sede legale nel territorio comunale. 23

24 Fonte: CCIAA Prato Imprese attive per nazionalità del titolare, degli amministratori e/o soci. Cfr giugno 2014 Nazionalità del conduttore (30/06) Var. % v.a. % v.a. % Cina , ,9 35,2 Albania 469 9, ,1 0,6 Marocco 173 3, ,0 55,5 Romania 208 4, ,3 36,1 Nigeria 128 2, ,6 141,4 Pakistan 146 3, ,0 37,7 Altri 479 9, ,0 25,1 Totale , ,0 34,5 Dal punto di vista della forma giuridica, si conferma la netta prevalenza delle ditte individuali tra le imprese cinesi 6. Incidenza percentuale delle imprese cinesi, di altra nazionalità, italiane e totali per forma giuridica Cinesi Forma giuridica Societa di capitali 7,8 7,9 7,7 7,8 7,5 7,8 7,4 Societa di persone 5,9 5,8 5,4 5,4 5,1 4,6 4,2 Ditte individuali 86,3 86,3 86,9 86,7 87,3 87,4 88,2 Altre forme 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Altri stranieri Forma giuridica Societa di capitali 11,5 11,2 11,4 12,1 11,9 11,9 11,2 Societa di persone 16,5 15,6 14,6 14,8 14,1 13,7 13,3 Ditte individuali 70,1 71,5 72,0 71,0 71,7 72,5 73,7 Altre forme 1,9 1,7 2,0 2,2 2,4 1,9 1,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Italiani Forma giuridica Societa di capitali 27,1 27,2 27,8 27,9 28,4 28,7 29,9 Societa di persone 26,0 26,0 25,6 25,3 25,1 24,6 25,0 Ditte individuali 44,0 43,8 43,6 43,8 43,3 43,0 41,9 Altre forme 2,9 3,0 3,0 3,0 3,1 3,8 3,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale imprese Forma giuridica Societa di capitali 22,8 22,5 22,7 22,8 23,0 23,0 23,4 Societa di persone 22,2 21,7 20,9 20,7 20,4 19,7 19,6 Ditte individuali 52,6 53,5 54,0 54,0 54,1 54,4 54,6 Altre forme 2,4 2,4 2,4 2,4 2,5 2,9 2,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 6 E necessario tenere presente come i dati scontino problemi di carattere amministrativo legati alla rilevazione delle cancellazioni in seguito ai cambiamenti normativi relativi alle comunicazioni obbligatorie. 24

25 Fonte: nostre elaborazioni su dati CCIAA Prato Un dato significativo, per certi versi nuovo rispetto alla tradizionale lettura incentrata sull elevato turn over delle imprese cinesi, mostra come il 15% delle imprese attive sul territorio abbia cominciato la propria attivita nell arco temporale e oltre il 50% nel periodo cruciale della crisi Imprese attive al 30 giugno 2014 per nazionalità del titolare, degli amministratori e/o soci e anno di iscrizione Anno iscrizione Totale Comune Totale straniere Cinesi Altre straniere Italiane v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Fino al , ,4 39 0, , , , , , , , , , , , , , , , , ,4 Totale , , , , ,0 Fonte: nostre elaborazioni su dati CCIAA Prato Un altro dato significativo e quello del sorpasso numerico delle imprese manifatturiere a titolarita cinese rispetto a quelle italiane avvenuto nel 2010, mentre nel comparto delle confezioni si e negli anni ampliata la forbice, gia assai larga, tra imprese a conduzione cinese e italiana Imprese attive settore manifatturiero per nazionalità del titolare italiani cinesi altri stranieri Fonte: nostre elaborazioni su dati CCIAA Prato Fonte: CCIAA Prato Imprese attive settore confezioni per nazionalità del titolare Nazionalità Italiana Cinese Altra straniera Totale

26 100% Imprese cinesi e italiane attive nel settore delle confezioni. Incidenza percentuale sul totale % 60% 40% 20% cinesi italiani 0% Fonte: nostre elaborazioni su dati CCIAA Prato In prospettiva, e indispensabile promuovere le opportunita fornite dalla compresenza sul territorio di produttori di tessuto moda di alta gamma (in grado di muoversi sul mercato globale e di attrarre clienti assai prestigiosi) e di confezionisti cinesi al fine di chiudere il cerchio della filiera nella gamma media e alta. Tale percorso potrebbe realizzarsi anche attraverso una piu chiara individuazione delle vocazioni dei Macrolotti 1 e 2. A tale proposito si ricorda che nell ambito del presente progetto e stato richiesto alla CCIAA il dato relativo alle 100 imprese societa cinesi a maggiore capitalizzazione, sia al fine di comprendere se vi siano percorsi di consolidamento della fascia alta dell imprenditoria cinese, sia per verificare se come sostenuto da alcuni interlocutori in tali imprese si vada effettivamente diffondendo un significativo incremento delle assunzioni di lavoratori italiani (il dato non e ancora pervenuto; si spera di poterne disporre prima della presentazione del 19 maggio). Commercio A seguito della liberalizzazione iniziata nel 1998 si e passati da un piano del commercio contingentato per tabelle merceologiche ad una liberalizzazione quasi completa. Al Comune resta il controllo sulle destinazioni d'uso, sui requisiti professionali e morali e su igiene e sicurezza; a questo si e aggiunta anche la liberalizzazione degli orari. Dall analisi dei dati di trend storico si rileva l esistenza di un processo di sostituzione delle attivita commerciali: il valore assoluto del numero di attivita rimane relativamente costante negli anni, tuttavia mentre calano le attivita degli italiani (-6,9%) crescono quelle a titolarita cinese (+5%) e di altre nazionalita (+2,1%). Presenza di attività commerciali per nazionalità del titolare (v.a. e percentuali). Serie storica Valori assoluti Nazionalità Italiani Cinesi Altri stranieri Totali Valori percentuali Nazionalità Italiani 76,0 74,0 72,5 72,7 71,8 70,7 69,1 Cinesi 15,0 16,7 17,8 17,6 18,1 18,8 20,0 Altri stranieri 8,8 9,2 9,6 9,7 10,1 10,5 10,9 Totali 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostre elaborazioni su dati CCIAA Prato 26

27 Contestualmente e cresciuta anche la presenza degli stranieri nei mercati istituzionali: secondo l ufficio comunale competente su 420 posteggi disponibili 150 sono riconducibili a persone di nazionalita straniera (nel 2007 gli stranieri erano circa 40, quasi tutti cinesi, su 495 posteggi). Attualmente sono numerosi i cittadini di seconda generazione che esercitano attivita commerciale su area pubblica. Data la situazione rilevata e il processo di sostituzione in corso, grazie alla collaborazione offerta dagli uffici competenti, sara possibile effettuare su precisa indicazione del committente approfondimenti sull evoluzione della rete commerciale in aree specifiche del territorio cittadino. Il Piano straordinario di contrasto all irregolarità Per quanto riguarda il piano straordinario dei controlli ASL sulle imprese cinesi avviato il 1 settembre 2014, ad otto mesi dall inizio della campagna si rilevano oggi meno irregolarita gravi (dormitori, bombole e impianti elettrici) nelle imprese controllate (fonte: intervista all operatore amministrativo dell Ufficio Immigrazione del Comune di Prato incaricato di seguire il piano ASL). Secondo quanto emerso nel corso delle interviste, la percezione della specificita del controlli Asl e molto chiara ai destinatari: quasi nessuno di quelli che incontriamo ha dichiarato un intervistato e stupito da questi tipo di controlli: c'e stato un passaparola e molti hanno smontato le cucine, i cartongessi, ecc. Non trovi gia piu le bombole a gas, ma dei bollitori. Anche di dormitori ne troveremo sempre meno, abbiamo trovato anche delle aziende che al momento del nostro arrivo li stavano smontando. L elemento di forza di questo tipo di controlli sembra risiedere nel fatto che i titolari delle imprese cinesi sono consapevoli del fatto che ogni azienda, nel corso dei prossimi mesi, sara sottoposta ad un controllo. L esito prevalente dei controlli consiste nella formulazione di prescrizioni (esempi: mancanza di carter, problemi di pulizia, vetrate oscurate, impianti elettrici, strumenti di cottura dei cibi, mancanza dei cartelli riguardanti la portata per soppalchi), con annessa indicazione dei termini di ottemperanza ed importo delle sanzioni. A titolo puramente esemplificativo si riporta la tabella seguente (fonte: ASL 4 Prato): Numero dei controlli ed esito. Settembre Marzo con prescizioni e sequestro con sole prescrizioni 636 senza prescrizioni e/o sequestro attività cessate 27

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