STRATIFICAZIONE E MOBILITA IN ITALIA
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- Fausta Deluca
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1 STRATIFICAZIONE E MOBILITA IN ITALIA
2 Alcuni grandi mutamenti Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione sociale di tutti i paesi occidentali sviluppati. Esse hanno riguardato: il tipo e il numero delle classi sociali, la loro composizione e il loro peso, i confini e i rapporti esistenti fra di esse. 26
3 Distribuzione percentuale della popolazione italiana (occupata) per classi sociali dal 1881 al
4 Il periodo del post fordismo Nei Paesi Occidentali, dagli anni settanta in poi, la grande maggioranza della popolazione attiva è occupata nel settore dei servizi. Tale processo ha polarizzato la struttura occupazionale: in alto, si è avuta una continua espansione di quei dirigenti e professionisti che fanno parte della borghesia. in basso, si è formata e si sta espandendo una nuova classe di persone, che svolgono lavori a bassissimo livello di qualificazione (Macjobs). 28
5 Underclass: tutte quelle persone che si trovano in uno stato permanente di povertà e che, non essendo in grado di procurarsi da vivere con un attività economica legale, dipendono dall assistenza pubblica. La sottoclasse è costituita da tre gruppi (particolarmente diffusi nella popolazione di colore): ragazze madri, persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Vi sono due concezioni prevalenti circa i caratteri e le condizioni della sottoclasse: culturalista strutturalista 29
6 DUE SPIEGAZIONI CULTURALISTA Questi gruppi sono disincentivati a emanciparsi da questa loro condizione dalle politiche sociali liberali e dal welfare state. Lungi dall aiutare la popolazione povera a darsi da fare per uscire dal suo stato, le riforme sociali hanno favorito il formarsi nella sottoclasse di atteggiamenti di rassegnazione, di cinismo e di demoralizzazione. STRUTTURALISTA La sottoclasse è frutto non della dipendenza dal welfare state, ma di una debolezza di fondo dell economia. Il problema della povertà è quello della mancanza di posti di lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere (declino dell industria manifatturiera, che assorbiva un gran numero di lavoratori neri e immigrati).
7 La povertà in Italia oggi Quanti sono i poveri oggi in Italia? Economisti e sociologi distinguono tra: POVERTÀ ASSOLUTA = condizione di chi non dispone delle risorse minime necessarie a soddisfare i bisogni essenziali. L incidenza della povertà assoluta è calcolata sulla base di una soglia corrispondente alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una famiglia con determinate caratteristiche, è considerato essenziale a uno standard di vita minimamente accettabile POVERTÀ RELATIVA = riferita alle risorse di cui dispone una famiglia rispetto a quelle della popolazione di cui fa parte. La stima dell incidenza della povertà relativa (percentuale di famiglie e persone povere) viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà), che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media mensile pro-capite nel Paese. 33
8 33
9 La distribuzione del reddito Le maggiori disuguaglianze si registrano in Cile e Messico, ma anche in Paesi ricchi come USA, regno Unito, Portogallo e Italia. I Paesi nordici e quelli dell Est europeo hanno invece una distribuzione dei redditi più egalitaria 33
10 FIG La disuguaglianza dei redditi in Italia ( ). Nota: Il grafico mostra l andamento dell indice di Gini (asse verticale) nel tempo (asse orizzontale). Valori elevati dell indice indicano «alta» disuguaglianza, valori bassi «bassa» disuguaglianza. Fonte: Amendola, Brandolini e Vecchi [2011]. Dopo un lungo periodo di diminuzione nelle differenze di reddito, negli ultimi due decenni le disuguaglianze sono cresciute: negli USA dal 1970, in Gran Bretagna dal 1980, in Italia dal 1991 Dal 1985 a oggi l aumento della disuguaglianza nella distribuzione del reddito si è verificato in ben 17 Paesi
11 FIG Variazioni della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi (indice di Gini) nei paesi Ocse ( ). FONTE: Oecd [2011f]. 11
12 In quale modo gli individui sono diseguali? Quantità di beni percepita in un periodo contabile (da lavoro, investimenti, affitto, trasferimenti pubblici VALORE NETTO DELLE RISORSE POSSEDUTE DA UN INDIVIDUO (immobiliare, finanziaria) reddito ricchezza consumo benessere Ciò che gli individui e le famiglie sono in grado di comperare e consumare. Salute, sicurezza, rischio ambientale, felicità
13 Il PIL come misura del benessere di un paese Il PIL (o prodotto interno lordo) misura il valore di mercato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in un dato periodo di tempo. La nozione di prodotto è riferita quindi ai beni e servizi che hanno una valorizzazione in un processo di scambio In conseguenza della crisi economica del 1929, l allora presidente degli Stati Uniti d America Franklin Roosvelt, si rivolse al Dipartimento per il Commercio per l elaborazione di un mezzo di misurazione standardizzato, che consentisse di verificare in maniera costante le condizioni economiche generali del Paese. Fu così elaborato il PIL, alla cui determinazione contribuì in modo significativo l economista Simon Kuznet (premio Nobel per l economia nel 1971).
14 Il PIL come misura del benessere di un paese Se lei fa un incidente in macchina l economia ci guadagna. I medici lavorano. I fornitori di medicinali incassano e così il suo meccanico. Se lei invece entra nel cortile del vicino e gli dà una mano a tagliare la siepe compie un gesto antipatriottico perché il PIL non cresce. Questo è il tipo di economia che abbiamo rilanciato all infinito. Se un bene passa da una mano all altra senza scambio di denaro è uno scandalo. [..] C è una crisi di valori fondamentali. L unica cosa che conta è la crescita del PIL. E quando il mercato si ferma la società si blocca.
15 Mobilità assoluta in Italia Cobalti e Schizzerotto analizzano i diversi aspetti della mobilità sociale prendendo in considerazione tre punti: - classe sociale della famiglia di origine - classe sociale del soggetto alla prima occupazione - classe sociale attuale 17
16 16
17 TAB Tipi di itinerari sociali degli uomini residenti in Italia (1998 e 2002) Fonte: Istat. 17
18 Giuliana Mandich (2009) Oltre la tradizione Una Sardegna post-convenzionale? Cagliari, Cuec.
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