COMUNE DI SALUZZO IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO TORTO IN LOCALITA' CASCINA ROCCABIGLIERA PROGETTO DEFINITIVO

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1 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI SALUZZO IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO TORTO IN LOCALITA' CASCINA ROCCABIGLIERA PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONI Relazione sulle opere di recupero ambientale e vegetazionale ELABORATO 1.5 Progetto Definitivo Agosto 2011 PROGETTISTI: COMMITTENTE: EUROCOM s.r.l. Piazza Carlo Alberto n Racconigi (CN) P.I tel eurocom.bonetto@tekmail.it Dott. For. Giorgio Colombo C.so Statuto n Mondovì (CN) P.I C.F. CLMGRG58B02F351T tel studio@giorgiocolombo.net COLLABORATORE: Arch. Davide Mulattieri Dott. Ing. Daniele Pirra Via Divisione Cuneense n Dogliani (CN) P.I C.F. PRRDNL80B18D742A tel studio@dpingegneria.it Dott. For. Giorgio Curetti Piazza Roma n Rocca dè Baldi (CN) P.I C.F. CRTGRG80M01B111R tel giorgiocuretti@gmail.com Dott. For. Marco Allasia Corso Principe di Piemonte n Racconigi(CN) P.I C.F. LLSMRC79B25B791N tel marco.allasia79@alice.it

2 INDICE 1. PREMESSA ASPETTI PRINCIPALI DELL IMPIANTO DESCRIZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL AREA VASTA SEMINATIVI IRRIGUI E COLTIVI SUPERFICI INTERESSATE DALL INTERVENTO MOVIMENTI TERRA E VALUTAZIONE DEGLI SCAVI OPERE DI RIPRISTINO VEGETAZIONALE E AMBIENTALE RIPRISTINO SEMINATIVO RIPRISTINO DEL FRUTTETO RIPRISTINO VEGETAZIONE DI SPONDA RIPRISTINO DEL FONDO ALVEO SISTEMAZIONE A VERDE INERBIMENTO SPECIE ERBACEE DA SCARPATA STRADALE PRESCRIZIONI PER LE OPERAZIONI DI RIPRISTINO RIPRISTINO DEL SUOLO E DELLA COPERTURA VEGETALE IL RECUPERO DELLA TERRA VEGETALE ESISTENTE LA COPERTURA CON GEORETI L INERBIMENTO L IMPIANTO DI VEGETAZIONE ARBOREA E ARBUSTIVA ACCESSIBILITÀ DELLE AREE E ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE

3 1. PREMESSA Il presente progetto riguarda la costruzione di un nuovo impianto idroelettrico sul Rio Torto nel Comune di Saluzzo in Provincia di Cuneo. Il committente è la società EUROCOM s.r.l. di Racconigi (CN) che opera già da anni nel settore, essendo specializzata nella realizzazione e gestione di impianti idroelettrici. I Progettisti sono ll Ing. Daniele Pirra con studia in Dogliani, il Dott. Giorgio Colombo, agronomo forestale con studio in Mondovì, il Dott. Giorgio Curetti, agronomo forestale con studio in Rocca dè Baldi e il Dott. Marco Allasia, agronomo forestale con studio in Racconigi. La presente relazione è finalizzata a definire gli aspetti riguardanti i movimenti di terra, l abbattimento di alberi e le opere di ripristino vegetazionale ed ambientale con la finalità di completare le informazioni di progetto. 2. ASPETTI PRINCIPALI DELL IMPIANTO Il Progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico ad acqua fluente, costituito da opera di presa, ubicata sul Rio Torto (alla quota di 326 m s.l.m.), da una condotta forzata della lunghezza di circa m e da un edificio adibito a centrale idroelettrica ubicato alla quota di circa 286 m s.l.m., in sponda destra del Rio Torto. 3

4 3. DESCRIZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL AREA VASTA L area interessata dall interevento è compresa in un settore planiziale caratterizzato dalla presenza di prati e campi coltivati, da frutteti e da nuclei di vegetazione arborea lungo i canali e le sponde del Rio Torto. Dove le opere in progetto non interessano le strade o i greti dei torrenti, le situazioni vegetazionali prevedibili sono: Presenza di seminativi irrigui; Presenza di prati stabili di pianura; Presenza di frutteti; Presenza di formazioni legnose riparie. Estratto carta dell Uso del suolo riportata nell allegato SIA SEMINATIVI IRRIGUI E COLTIVI L area d intervento interessa superfici agricole irrigue attualmente coltivate con seminativi avvicendati per la produzione di foraggio, frumento e mais ed anche superfici coltivate a prato stabile che si trovano nelle aree più elevate rispetto al torrente. 4

5 Seminativi irrigui e coltivi e prati stabili L area d intervento interessa superfici agricole irrigue attualmente coltivate con seminativi avvicendati per la produzione di foraggio, frumento e mais ed anche superfici coltivate a prato stabile che si trovano nelle aree limitrofe al Rio Torto Formazioni legnose riparie Le Formazioni riparie raggruppano le superfici forestali in cui vi sia almeno il 50% di copertura attribuibile a uno o più dei seguenti gruppi fisionomici o specie: salici arbustivi, salice bianco, pioppo nero e pioppo bianco. Con poco più di ha esse costituiscono una delle categorie meno rappresentate sul territorio piemontese, pur avendo una capillare diffusione territoriale lungo i fiumi principali. Caratteristiche delle formazioni legnose riparie (dati IPLA) I popolamenti possono essere suddivisi in base alla fisionomia in formazioni arbustive prevalentemente di greto (con Salix purpurea, S. eleagnos e S. triandra), e arboree a salice bianco (S. alba), a pioppo nero (Populus nigra) in particolare sulle porzioni di greto più ciottolose, e a pioppo bianco (P. alba). La tendenza evolutiva di queste formazioni è strettamente legata alla dinamica fluviale e all eventuale gestione tradizionale a ceduo, in assenza delle quali i popolamenti, che in condizioni naturali con presenza di portaseme e continuità forestale evolverebbero verso formazioni a legno duro (Querceti), sono spesso destinati alla senescenza e al collasso, o all invasione di specie esotiche arbustive e suffruticose. La destinazione funzionale prevalente, con quasi il 50% della superficie, è quella protettiva generale, di stabilità delle fasce fluviali dall erosione in massa e di laminazione delle piene,a difesa di insediamenti e infrastrutture umane, a cui tali cenosi possono assolvere solo se opportunamente gestite e monitorate; si tratta di una delle categorie in cui la quota di superficie destinata alla protezione risulta più elevata Descrizione e quantificazione della vegetazione direttamente interessata dall intervento. La superficie forestale direttamente interessata dall intervento è pari a circa m 2 di vegetazione spondale a prevalenza di salice e robinia. 5

6 Considerando che la densità complessiva dei popolamenti è stimata in piante/ha di cui soltanto 116 piante/ha di diametro maggiore di 17,5 cm si stima che le piane adulte interessate dall intervento possano esser stimate con il seguente calcolo. 0.5 ha x 116 p/ha = 58 alberi maturi Dal punto di vista del volume di legname presente nell area d intervento si stima che siano presenti circa 146 m 3 /ha, pertanto la stima complessiva della massa legnosa che sarà abbattuta per permettere l intervento è pari a: 0.5 ha x 100 m 3 /ha = 73 m 3 6

7 4. SUPERFICI INTERESSATE DALL INTERVENTO La seguente tabella indica l occupazione temporanea di suolo della soluzione progettuale adottata considerando tutte le aree individuate come aree di cantiere. Occupazione di suolo del progetto per Categoria d uso del suolo Categoria d uso del suolo area m 2 % Prati e coltivi % Frutteti % Vegetazione spondale % Greto 620 1% Viabilità % Fabbricati e opere idrauliche % TOTALE % Le tipologie ambientali maggiormente interessate sono i prati e coltivi (67%) e i frutteti (20%) essendo l intervento localizzato in un comprensorio prevalentemente agricolo e pianeggiante solcato dall alveo del Rio Torto. Le superfici di greto interessate dal progetto riguardano l 1% della superficie totale coinvolta dagli interventi in progetto mentre molto bassa è l occupazione di superfici boscate. Occupazione di suolo del progetto per Categoria d uso del suolo 7

8 5. MOVIMENTI TERRA E VALUTAZIONE DEGLI SCAVI La realizzazione delle opere in progetto richiede una occupazione temporanea di suolo che si estende per complessivi mq prevalentemente localizzati in seminativi irrigui. Le opere di derivazione interessano una superficie di circa 200 mq per la quale è necessario il cambio di destinazione d uso del suolo così come per la zona della centrale idroelettrica che occupa una superficie complessiva di circa 1300 mq composti da circa 250 mq di fabbricati e da 1050 mq di piazzali e spazi di manovra. La condotta forzata sarà completamente interrata inducendo una servitù di passaggio ai terreni interessati. Quadro riassuntivo dei movimenti di terra Descrizione Superfici interessate Volumi di terreno agrario movimentati Area di cantiere Area di scavo scotico ripristino riutilizzati in sito Ulteriori volumi di scavo in esubero da conferire a discarica Totali [mq] [mq] [mc] [mc] [mc] [mc] [mc] Opera di presa Condotta Centrale Opera di restituzione Totali Alveo Strada asfaltata Banchine e pertinenze Totali TOTALE complessivo Nel complesso si evidenzia che il terreno agrario che sarà movimentato e accantonato per essere di nuovo utilizzato nella rimessa in pristino dei terreni agrari risulta essere pari a m 3, mentre gli ulteriori volumi di scavo riguardano le opere di presa, la centrale idroelettrica e il canale di scarico per una quantità totale di materiale movimentato pari a m 3. Altre movimentazioni di terreno riguardano alveo, strade, banchine e pertinenze delle strade per complessivi m 3. Il materiale in esubero risulta essere pari a m 3 e si prevede di conferirlo a discarica autorizzata. 8

9 6. OPERE DI RIPRISTINO VEGETAZIONALE E AMBIENTALE Le opere di ripristino vegetazionale sono state identificate nella Tavola 9.1a Planimetria-settore di monte e nella Tavola 9.1b Planimetria-settore di valle nelle quali sono indicate con chiarezza le aree di intervento per ciascuna tipologia d intervento. Le tipologie d intervento sono riassunte in legenda come di seguito riportato. Legenda Tavola 9.1a e 9.1b Opere di recupero ambientale e vegetazionale 9

10 Tavola 9.1a Planimetria- settore di monte - Estratto 10

11 Tavola 9.1a Planimetria- settore di valle - Estratto Le superfici interessate dagli interventi son complessivamente m 2 nei qiuali gli interventi sono così ripartiti: Ripristino di seminativo con stesura di terra di coltivo precedentemente accantonata, fresatura superficiale e semina di miscuglio di sementi di specie foraggere nella quantità di 20q/m 2 Ripristino del frutteto con stesura di terra di coltivo precedentemente accantonata, fresatura superficiale, tracciamento filari, impianto di specie arboree da frutto e semina di miscuglio di sementi di specie foraggere nella quantità di 20 q/m m m 2 Ripristino della vegetazione di sponda con infissione di talee di salice nella quantità di 4/m m 2 Ripristino del fondo alveo con materiale proveniente dagli scavi in alveo Sistemazione a verde con formazione di prato stabile e messa a dimora di alberi della vegetazione originaria (carpini, querce, noccioli) e formazione di siepe perimetrale di ligustro 620 m m 2 Inerbimento con specie erbacee da scarpata stradale 123 m 2 11

12 Superficie complessiva m RIPRISTINO SEMINATIVO Per il recupero delle superfici precedentemente scoticate al fine permettere le operazioni di stoccaggio e trasporto materiali, scavo e costruzione delle opere, le modalità di ripristino prevedono la stesura di uno strato di terreno coltivabile analogo a quello ante operam. Dopo la stesura del terreno si provvederà al livellamento delle superfici ed infine alla fresatura superficiale del terreno seguita dalla semina del prato, dall erpicatura e rullatura del terreno. Complessivamente queste lavorazioni interessano m RIPRISTINO DEL FRUTTETO Nelle aree interessate dal tracciato della condotta forzata in cui attualmente sono presenti coltivazioni a frutteto si provvederà al ripristino del medesimo mediante la preventiva preparazione del terreno e la successiva messa a dimora di alberi da frutta a filare. Le fasce interfilari verranno opportunamente inerbite con specie erbacee consone a rapido attecchimento. Le aree interessate da questa tipologia d intevento hanno una superficie di m RIPRISTINO VEGETAZIONE DI SPONDA Il rimboschimento delle sponde sara, invece, realizzata con l infissione di talee di salice prelevate nell area d intervento. Le talee di Salice saranno messe a dimora nella quantità di 4 per metro quadrato. Complessivamente è interessata una superficie di m 2. 12

13 6.4. RIPRISTINO DEL FONDO ALVEO Nei tratti interessati dai lavori per la realizzazione degli attraversamenti in subalveo della condotta il fondo alveo sarà ripristinato utilizzando lo stesso materiale precedentemente accantonato. La superficie di greto interessata è pari a 620 m SISTEMAZIONE A VERDE Nell area circostante al locale turbine si prevede il recupero del suolo mediante la semina di specie erbacee autoctone tipiche del prato stabile e la piantumazione di alberi di specie tipiche del querco-carpineto planiziale, quali farnia (Quercus robur) carpino bianco (Carpinus betulus), frassino (Fraxinus excelsior). Il locale turbine sarà mascherato inoltre da una siepe in lugustro INERBIMENTO SPECIE ERBACEE DA SCARPATA STRADALE Per favorire l'attecchimento del manto erboso nei punti maggiormente acclivi ed esposti al rischio di erosione si prescrive la stesura, precedente alla semina, di georeti in juta in modo da garantire la protezione del terreno sottostante dagli eventi meteorici e la pacciamatura dello stesso. 13

14 7. PRESCRIZIONI PER LE OPERAZIONI DI RIPRISTINO 7.1. RIPRISTINO DEL SUOLO E DELLA COPERTURA VEGETALE Le operazioni di recupero ambientale proposte, sono finalizzate alla creazione di una copertura vegetale, prima di tipo erbaceo e successivamente di tipo arbustivo ed arboreo, in modo da naturalizzare il luogo, e riportarlo alle stesse caratteristiche di qualità ambientale attualmente esistenti. Le prescrizioni tecniche esecutive sono relative a lavori da eseguire in conformità alle seguenti fasi di intervento: - recupero della terra vegetale esistente - consolidamento degli strati superficiali - copertura con georeti - inerbimento - impianto di vegetazione arborea e arbustiva 7.2. IL RECUPERO DELLA TERRA VEGETALE ESISTENTE Prima della realizzazione degli scavi si procederà al recupero della parte superficiale del suolo per uno spessore di circa 30 cm sull intera superficie in modo da accantonare la maggiore quantità possibile di componenti organiche del terreno, separandole da quelle minerali. La porzione organica del terreno sarà ammassata nelle vicinanze degli scavi e riutilizzata la formazione del letto di semina. In linea generale nelle zone di scavo e di riporto, dove le caratteristiche di rocciosità e la profondità del suolo lo permettano, si prevede una preventiva asportazione del terreno vegetale con ammassamento e successivo riutilizzo dello stesso per i lavori di finitura, in modo da non disperdere e riutilizzare le componenti organiche del terreno. Particolare attenzione e cura saranno rivolte alla sistemazione superficiale dei materiali coinvolti dai lavori procedendo ad un adeguata regolarizzazione degli stessi, alla stesura del terreno vegetale accantonato ed al successivo inerbimento LA COPERTURA CON GEORETI Per favorire l'attecchimento del manto erboso nei punti maggiormente acclivi ed esposti al rischio di erosione si prescrive la stesura, precedente alla semina, di georeti in juta in modo da garantire la protezione del terreno sottostante dagli eventi meteorici e la pacciamatura dello stesso. Le georeti devono essere di materiale biodegradabile ed hanno la funzione di proteggere il terreno dall azione battente della pioggia e dai piccoli fenomeni di erosione superficiale; devono essere stese totalmente a contatto con il terreno seguendo la massima pendenza, previo interramento del lato a monte, e rese solidali al terreno tramite picchetti o talee. 14

15 Sezione tipo dei consolidamentoi con geojuta 7.4. L INERBIMENTO Le superfici scoticate saranno oggetto di un intervento di inerbimento che sarà effettuato in prevalenza con la tecnica della semina a spaglio e localmente con idrosemina al fine di garantire una celere ricostruzione del manto erboso. Obbiettivo principale dell'intervento di ripristino è la immediata creazione di una copertura vegetale con caratteristiche simili alla fitocenosi presente in zona. L'intervento di inerbimento deve essere il più tempestivo possibile, sarà effettuato con il metodo della semina a spaglio e localmente (scarpate delle strade e tratti a maggiore pendenza) con quello dell'idrosemina, utilizzando un miscuglio composto da sostanze colloidali e agglomeranti, sostanze igroscopiche, materiale organico, fertilizzante e sementi. Il concime utilizzato per l idrosemina dovrà essere del tipo a lenta cessione con un alto titolo d azoto per favorire la germinazione delle sementi. E importante l uniforme distribuzione della miscela inerbitrice sulla superficie interessata. I semi, quindi, non vengono interrati ma rimangono in superficie, parzialmente protetti dalle sostanze solide componenti la miscela. Con questo sistema si tende a ridurre al minimo i tempi di lavorazione concentrando le diverse operazioni (fertilizzazione, concimazione, semina, irrigazione e protezione del terreno), in un unico intervento, grazie al quale sia anche possibile ridurre al minimo le cure colturali. Per ogni metro quadrato di superficie trattata oltre ad una adeguata quantità di acqua variabile a seconda del tipo di idroseminatrice utilizzata, la miscela inerbitrice dovrà contenere le seguenti sostanze nella quantità minima indicata: * sostanze colloidali e agglomeranti 300 gr * sostanze igroscopiche 250 gr * materiale organico 400 gr * concime complesso azotato a lenta cessione 30 gr * miscuglio di sementi 30 gr Molto importante è la presenza, nella miscela inerbitrice, delle sostanze agglomeranti che hanno la prerogativa di legare le particelle terrose fini, opponendo una resistenza all'azione erosiva degli agenti meteorici sul terreno nudo. Esse devono poter penetrare nel terreno per alcuni centimetri e formare un reticolo in modo da espletare l'azione antierosiva di protezione e di garantire, nel contempo, l'infiltrazione dell'acqua ed i normali scambi gassosi tra radice ed atmosfera, necessari per lo sviluppo dei vegetali. Gli agglomeranti devono essere biodegradabili e non lasciare traccia nel terreno dopo 6-12 mesi dalla loro applicazione in modo da contribuire, con le loro proprietà, al trattenimento del terreno superficiale nei primi mesi dopo la semina; la funzione 15

16 antierosiva degli agglomeranti permette anche di incollare il seme al terreno garantendo un buon attecchimento del seme. Le sostanze igroscopiche tipo la cellulosa rivestono anch esse una notevole importanza tecnico-colturale in quanto trattengono l acqua e garantiscono per lungo tempo il minimo apporto di acqua alle piante. Il miscuglio di sementi da utilizzare sarà composto in prevalenza da (90%) graminacee prative, comunque con caratteristiche di buona rusticità e resistenza al calpestio nonché elevata capacità colonizzante e in minore misura (10%) da leguminose anch'esse rustiche ed adatte a pascoli montani. La composizione del miscuglio di sementi da adottare per l inerbimento delle superfici erodibili sarà indicativamente la seguente: GRAMINACEE 80% - Dactylis glomerata 15% - Phleum pratense 15% - Festuca rubra 10% - Festuca pratensis 10% - Agrostis tenuis 10% - Lolium perenne 10% - Poa pratensis 10% LEGUMINOSE 20% - Trifolium hibridum pratensis 8% - Trifolium repens 8% - Lotus corniculatus 2% - Vicia villosa 2% Per l inerbimento delle superfici a prato, viene impiegata una miscela di 11 specie foraggere, composta dall 80% da semi di graminacee molto resistenti al freddo, al calpestio ed alle escursioni termiche in modo da fornire una rapida ed efficace copertura del suolo. Le Graminacee garantiscono la colonizzazione del suolo nudo in breve tempo, e la persistenza delle stesse nel medio e lungo periodo. Il rimanente 20% è costituito da specie appartenenti alla famiglia delle Leguminose, anch esse resistenti al freddo, molto rustiche e adatte ai pascoli del piano montano. La formazione futura rispecchia le caratteristiche qualitative delle specie ora presenti nelle aree più fertili di media valle, e permette nel tempo lo sviluppo di alcune leguminose prato-pascolive (inizialmente meno competitive delle graminacee) migliorandone l attitudine al pascolo e la produttività in termini generali L IMPIANTO DI VEGETAZIONE ARBOREA E ARBUSTIVA La realizzazione della copertura vegetale forestale delle sponde sarà realizzata utilizzando le specie autoctone presenti in sito, con particolare riferimento all impianto diffuso di talee di salice reperite in sito nel numero di 4/m 2. Si ritiene che l infissione di talee di salice sia la migliore azione di ricostruzione della copertura vegetale che permette un risultato rapido sia in termine di consolidamento delle sponde, sia in termini naturalistici e di formazione di una quinta verde di mascheramento delle opere in progetto. 16

17 8. ACCESSIBILITÀ DELLE AREE E ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE In loco si segnalano le seguenti infrastrutture: - Strada provinciale 589 dei laghi di Avigliana - Strada Variante di Saluzzo - Strada Provinciale Varie strade comunali e interpoderali Il sito è raggiungibile percorrendo le suddette strade dalle quali si dipartono strade interpoderali che si avvicinano all asta del Torrente Corsaglia, alcune delle quali sono state individuate come accessi al cantiere e messe in evidenza sulla Tavola n. 8.1 e 8.1b Aree di cantiere e accessi. Tavola n. 8.1a Aree di cantiere e accessi Planimetria settore di monte Estratto 17

18 Tavola n. 8.1b Aree di cantiere e accessi Planimetria settore di monte Estratto 18

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