DOMANDE FREQUENTI. 1) Cos'è la dislessia? Come si manifesta a scuola e a casa?
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- Nicolo Catalano
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1 DOMANDE FREQUENTI 1) Cos'è la dislessia? Come si manifesta a scuola e a casa? Il ragazzo dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le proprie capacità e le sue energie, poiché non possono farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali come nella memoria di lavoro che permette la conservazione temporanea di informazioni utili a eseguire un certo compito. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e - di solito - vivaci e creativi. Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es ) o la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e), a volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni) può avere difficoltà nell'esposizione orale di contenuti complessi: in particolare nelle interrogazioni la necessità di controllo linguistico è maggiore e l'emozione pure, quindi la difficoltà emerge in modo più evidente rispetto al linguaggio quotidiano. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in abilità motorie fini (ad esempio allacciarsi le scarpe), nel calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l'avere problemi psicologici, ma questo è solo una conseguenza, non la causa della dislessia. Anche dopo le elementari persistono lentezza ed errori nella lettura, che spesso ostacolano la comprensione del significato del testo scritto. I compiti scritti richiedono un forte dispendio di tempo. Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente, a prendere appunti. 2) Quali sono i DSA? I DSA sono: dislessia (difficoltà di lettura), disgrafia (disturbo nell'esecuzione del tratto grafico), disortografia (disturbo della competenza ortografica, cioè difficoltà nel trasformare il linguaggio parlato nel linguaggio scritto) discalculia (difficoltà del calcolo e dell'elaborazione numerica). 3) Cosa sono gli strumenti compensativi e dispensativi? Le misure compensative sono strategie o strumenti, informatici e non, che hanno lo scopo di compensare il disturbo supportando i ragazzi in quelli che sono i loro punti di debolezza dovuti ai DSA. Sono strumenti compensativi ad esempio il pc, la sintesi vocale, la calcolatrice, la tabella delle formule, la tavola pitagorica, l'utilizzo di mappe concettuali o mentali e cartine durante le interrogazioni, il dizionario digitale, una diversa presentazione
2 delle modalità di verifica, ecc. Sono invece misure dispensative: gli esercizi più corti, evitare la lettura a voce alta, ridurre i compiti a casa, evitare l'apprendimento mnemonico, ecc. La loro applicazione è prevista dalle note ministeriali in tema di DSA. L'utilizzo di tali strumenti in classe e a casa non elimina il disturbo, ma agevola l'apprendimento e richiede da parte degli insegnanti la conoscenza del disturbo e delle sue manifestazioni. 4) Qual è il ruolo degli insegnanti? Come informarli? Come convincerli ad applicare le circolari sugli strumenti compensativi e dispensativi? Gli insegnanti hanno il compito, stabilito dalla normativa, di mettere in atto ciò che serve a ogni studente per favorire il profitto in base alle sue caratteristiche. Nel caso dello studente con DSA, i docenti devono attivare un Percorso didattico personalizzato comprensivo delle misure compensative e dispensative e dei criteri di valutazione personalizzati. Si consiglia di instaurare un dialogo costruttivo con il Dirigente scolastico e i docenti. E' opportuno presentare al Dirigente scolastico una richiesta scritta di Percorso personalizzato e farla protocollare in segreteria o inviarla con raccomandata con ricevuta di ritorno che va conservata accuratamente. A seconda dei casi può essere utile contattare il Referente per la dislessia della scuola. Nei casi di mancata risposta da parte dei docenti è possibile far presente la situazione all'ufficio sostegno alla persona/ integrazione dell'ufficio Scolastico Provinciale (ex- provveditorato) e all'ufficio Scolastico regionale. 5)Dislessia e lingue straniere. L'italiano è una lingua a ortografia trasparente, in cui vi è, se non in rare eccezioni, una corrispondenza diretta tra grafema e fonema (ovvero a ogni suono corrisponde un unico segno grafico e viceversa). Nelle lingue straniere a ortografia opaca come l'inglese e in parte il francese, la regola e non l'eccezione è che a una stessa lettera (o combinazione di lettere) corrispondono suoni diversi, oppure lo stesso suono può essere scritto utilizzando lettere diverse. Tale situazione complica molto lo studio delle lingue straniere, soprattutto nella forma scritta, da parte dei dislessici. L'indicazione più generale è quella di favorire l'apprendimento orale della lingua straniera. La lingua straniera scritta, pur essendo prevista durante il percorso scolastico e gli esami, richiede una valutazione non formale e, in ogni caso, un "compenso dovuto" ( nota 4674 del ) dell'orale con lo scritto. "Compenso dovuto" non significa media matematica. La prova scritta prodotta da quasi tutti i dislessici difficilmente può essere corretta da un punto di vista grammaticale e sintattico. Questo avviene anche per le lingue antiche, come latino e greco, che, pur avendo ortografia trasparente, comportano notevoli difficoltà. Dati i problemi in ambito linguistico, il MIUR ha predisposto la nota citata che riguarda appunto le lingue straniere, il latino e il greco antico, e i criteri della loro valutazione. In merito alle misure dispensative, questo ministero ha avuto modo di precisare anche recentemente che in sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte di lingua straniera, ma che, più opportunamente, è necessario compensare le oggettive difficoltà degli studenti mediante assegnazione di tempi adeguati per
3 l espletamento delle prove e procedere in valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. In particolare si richiama l attenzione sul fatto che gli specifici disturbi di apprendimento rendono spesso difficile lo svolgimento di prove scritte che non si effettuano nella lingua nativa. Le prove scritte di lingua non italiana, ivi comprese ovviamente anche quelle di latino e di greco, determinano obiettive difficoltà nei soggetti con disturbo specifico di apprendimento, e vanno attentamente considerate e valutate per la loro particolare fattispecie con riferimento alle condizioni dei soggetti coinvolti. In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna e non si possano dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta. 6)I dislessici sono tutelati agli esami di Stato? Nello svolgimento degli esami di Stato esistono agevolazioni per studenti che durante l'anno hanno seguito un percorso personalizzato. Per saperne di più consulta il sito dove sono riportate la Circolare ministeriale e l'ordinanza ministeriale che ogni anno vengono emanate verso marzo in previsione degli esami di Stato per la secondaria di 1 e 2 grado. Sul diploma d'esame non deve essere riportata alcuna menzione dei provvedimenti adottati. Come noto, in sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte, in particolare da quelle di lingua straniera e dalla prova scritta nazionale prevista per gli esami conclusivi della scuola secondaria di I grado. Le oggettive difficoltà degli studenti dovranno essere pertanto compensate mediante l'assegnazione di tempi più distesi per l'espletamento delle prove, l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo, valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. Pertanto, in tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella nativa, i docenti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta. Con specifico riferimento agli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di II grado, la Commissione esaminatrice terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre prove scritte, prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari e l'utilizzo dei mezzi compensativi più sopra menzionati. 7) Come valutare i bambini che hanno una diagnosi di D.S.A. ma non una certificazione ai sensi della legge 104/92? Gli alunni con D.S.A. possono avere una valutazione differenziata ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, prot. 4099/A/4. In particolare una valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma (gli errori ortografici possono essere evidenziati ma non valutati);
4 8) Come possiamo organizzare le verifiche scritte e orali per studenti con D.S.A.? Prove scritte: Matematica: dare più tempo nelle verifiche scritte o diminuire il numero di esercizi; far usare la calcolatrice; fornire formulari con assortimenti di figure geometriche, formule e procedure o algoritmi. Inglese: per le verifiche scritte somministrare esercizi di completamento o a risposte multiple. Italiano: per il compito di italiano far utilizzare, ove è possibile, il computer con il correttore automatico, nelle prove di grammatica fare consultare schede specifiche. Per tutte le altre materie, qualora si facciano delle verifiche scritte, dare più tempo oppure un minor numero di domande e permettere l'uso del computer. Prove orali: Programmare le interrogazioni specificando gli argomenti che saranno chiesti e ridurre il numero delle pagine. Avvisare 10 minuti prima di interrogare, per dare il tempo di prepararsi psicologicamente e di ripassare. Durante l'interrogazione fare utilizzare sussidi cartacei quali: Tabelle (date, eventi, nomi, categorie grammaticali, ecc.) Linea del tempo, cartine geografiche fisiche, politiche, grafici e strumenti di calcolo come calcolatrice, linea dei numeri relativi, formulari di figure geometriche e algoritmi 9) Cosa fare con un ragazzo con D.S.A. Incoraggiare il ragazzo e lodarlo Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé Trovare qualcosa in cui riesce bene Assegnare meno compiti: ad es. fargli usare testi ridotti non per contenuto ma per quantità di pagine Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l'ortografia Valutare le risposte orali Fornire più tempo per copiare alla lavagna Lasciare lavorare il ragazzo con il testo aperto Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo
5 Se non ha una diagnosi, e si ha un sospetto, mettersi in osservazione assieme ai colleghi. se le difficoltà continueranno a presentarsi, chiedere un incontro con i genitori ed eventualmente con la ASL Fargli usare, dove necessario, gli strumenti compensativi (tabelle, mappe concettuali, calcolatrice, registratore, personal computer con correttore ortografico) Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta 10) Cosa non fare con un ragazzo con D.S.A. Evitare di farlo leggere ad alta voce (se vuole leggere non impedirglielo) Non correggere "tutti" gli errori nei testi scritti non paragonarlo agli altri evitare di fargli ricopiare il lavoro svolto non dare liste di parole da imparare a memoria
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