Valutazione dell efficienza d uso dell acqua in nuove specie ornamentali per ambienti urbani
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- Fabio Cappelli
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1 Progetto di Ricerca Eco.Idri.Flor ECO-efficienza della gestione IDRIca nel FLORovivaismo: risorse, tecnologie e sistemi per l ottimizzazione Valutazione dell efficienza d uso dell acqua in nuove specie ornamentali per ambienti urbani Relazione tecnica sull attività svolta e sui risultati ottenuti durante il primo anno Unità Operativa CRA-VIV Unità di Ricerca per il Vivaismo e la Gestione del Verde Ambientale ed Ornamentale Pescia (Pt) (già Sezione di Pescia dell Istituto Sperimentale per la Floricoltura) Dott. Antonio Grassotti Dr.ssa Sonia Cacini
2 INDICE ATTIVITA SVOLTA 1 Scelta delle specie 1 Messa a punto dello schema sperimentale 2 Studio degli aspetti fisiologici e delle tecniche per la loro valutazione 5 RISULTATI 6 Viburnum lucidum 6 Photinia x fraseri cv. Red Robin 9 Osservazioni generali 12 ATTIVITA PREVISTE 16 I
3 ATTIVITA SVOLTA Gli obiettivi previsti dalla scheda di progetto relativamente all Unità Operativa CRA-VIV di Pescia possono essere così sintetizzati: individuazione, tramite ricerca bibliografica, di specie ornamentali da impiegare in ambiente urbano mediterraneo a basse esigenze idriche; determinazione delle caratteristiche biologiche, agronomiche, ornamentali e commerciali delle specie individuate; razionalizzazione degli interventi irrigui in vivaio; messa a punto ed adattamento di protocolli di produzione e gestione di specie erbacee da verde urbano in ambiente mediterraneo; verifica della resistenza delle specie individuate a stress idrici sia in termini di costi di gestione che di performances estetico-paesaggistiche; trasferimento dei risultati sperimentali negli spazi urbani che verranno disposizione da amministrazioni pubbliche. messi a Al fine di raggiungere tali obiettivi, l attività è stata suddivisa in varie fasi che successivamente verranno approfondite singolarmente: - ricerca bibliografica relativa all individuazione di un panel di specie ornamentali idonee all ambiente urbano mediterraneo e a basse esigenze idriche su cui impostare la prova sperimentale; - studio dei meccanismi fisiologici che regolano la risposta agli stress idrici e delle analisi, e relative strumentazioni, necessarie a valutare la risposta delle specie prese in esame; - messa a punto dello schema sperimentale; - effettuazione di analisi e rilievi ritenuti necessari per la conduzione della prova sperimentale ed effettuare le prime valutazioni. La prova sperimentale relativa al primo anno di attività è stata condotta a partire dal mese di giugno fino al mese di ottobre Scelta delle specie Tale fase ha previsto, nella fase iniziale, l individuazione della tipologia di pianta ornamentale; gli spazi verdi sono infatti caratterizzati da una moltitudine di piante diverse, da quelle da bordura a quelle da siepe, fino alle piante ad alto fusto. La scelta è ricaduta sui tipi ornamentali idonei alla costituzione di siepi. In particolare è stata eseguita una valutazione riguardante diverse specie a clima mediterraneo, tale da consentire l individuazione di almeno due specie da mettere a confronto dal punto di vista della risposta a stress idrici. La scelta ha riguardato infine una già nota ed affermata, Photinia x fraseri cv. Red Robin, famiglia delle Rosaceae, ed una poco utilizzata, ma 1
4 comunque dalle ottime caratteristiche estetiche, il Viburnum lucidum, appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae. Messa a punto dello schema sperimentale Lo schema sperimentale messo a punto può essere così sintetizzato: 1. scelta dell ambiente in cui effettuare la prova sperimentale; 2. scelta del substrato di coltivazione e valutazione delle sue caratteristiche chimiche e fisiche. 3. scelta del numero di piante da utilizzare e della distribuzione delle diverse tesi e loro ripetizioni; 4. scelta dei diversi regimi irrigui a cui sottoporre le piante per la valutazione della loro risposta a stress idrici. La prova sperimentale è stata condotta su piante di P. x fraseri Red Robin e di V. lucidum in vaso ed in ambiente protetto; tale scelta è stata determinata dalla necessità di poter valutare nel modo più preciso possibile gli apporti idrici ed i relativi consumi, senza l interferenza di fattori esterni, quali le precipitazioni atmosferiche. La necessità di valutare la risposta delle piante a diversi stress idrici, avendo comunque come riferimento l ambiente urbano, ha comportato la scelta di un terreno minerale come substrato di coltivazione, tenendo presente che altre tipologie di substrato, quali la torba, hanno caratteristiche idrauliche completamente diverse che modificano i rapporti acqua-pianta. Il terreno è stato prelevato dai campi del C.R.A. - Unità di Ricerca per il Vivaismo e la Gestione del Verde Ambientale ed Ornamentale di Pescia (già Istituto Sperimentale per la Floricoltura). E stato utilizzato lo strato superficiale del terreno (massima profondità 30 cm), previa analisi chimica e fisica dello stesso, comprensive di determinazione della curva di ritenzione idrica di tale terreno (C.R.A. - Centro di ricerca per lo studio delle relazioni tra pianta e suolo di Roma e C.R.A. - Centro di ricerca per l agrobiologia e la pedologia di Firenze). I risultati relativi alle analisi chimico fisiche sono riportate nelle tabelle 1 e 2. Tabella 1. Analisi chimico-fisicha del terreno Descrizione Valore Giudizio Descrizione Valore Giudizio Scheletro Tracce Reazione (1:2,5) ph 5.6 Med. Acida sabbia 66% Reazione tampone ph 6.29 limo 23% EC (1:2.5) 810 ms/cm Normale Argilla 11% Calcare totale Assente tessitura FS Franco-sabbiosa s.o. 1.13% Bassa Tabella 2. Analisi nutrienti Descrizione Valore Giudizio Azoto totale 0.064% Basso Fosforo ass. 45 ppm M. alto Ferro ass ppm M. alto Manganese ass ppm Medio 2
5 Rame ass ppm M. alto Zinco ass. 2.4 ppm Medio Calcio scamb ppm Alto Magnesio scamb. 130 ppm Medio Potassio scam. 145 ppm Medio Sodio scam. 46 ppm Normale Per quanto riguarda invece la determinazione del contenuto idrico a capacità di campo e al punto di appassimento, della densità apparente e della curva di ritenzione idrica, i dati scaturiti sono riportati nel grafico di Figura 1. Curva di ritenzione idrica (Bd = 1,31) 0,45 Water content (cm 3 cm -3 ) 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 W.C. 0,3083 log P 2,499 W.C. 0,0697 log P 4,263 0, log Pressure head (cm) Fig. 1 Curva di ritenzione idrica del terreno utilizzato nella prova sperimentale. Il punto blu in alto rappresenta il contenuto idrico a capacità di campo (W.C cm 3 /cm 3 ); il punto verde in basso il contenuto idrico al punto di appassimento (W.C cm 3 /cm 3 ). La densità apparente (Bd) è risultata pari a 1,31 g/cm 3. Tale curva ha permesso di individuare il contenuto idrico del terreno sia a capacità di campo, sia al punto di appassimento, rendendo possibile quindi determinare i diversi regimi idrici a cui sottoporre le piante. In particolare gli interventi irrigui sono stati gestiti in base al volume del vaso, o meglio alla capacità di contenitore, ed alla stima dell evapotraspirazione, effettuata mediante pesate giornaliere. Il vaso utilizzato per la prova, caratterizzato da un diametro e da un altezza di 30 cm e da un volume pari a 18 litri, è stato riempito con uno strato di circa 2 cm di pomice, disposta alla base, con il terreno sopra descritto ed uno strato superficiale pacciamante di corteccia di pino. In realtà è stato stimato che il volume effettivamente occupato è di circa litri 17, 5. In relazione a tale dato ed a quello relativo al contenuto idrico volumetrico a capacità di campo, pari a cm 3 /cm 3, il contenuto idrico a capacità di contenitore è risultato pari a 5, 395 l. I regimi idrici, calcolati in base alla CC e valutati durante il corso della prova sono stati suddivisi nelle seguenti tesi: 0. controllo (C): i vasi sono stati mantenuti circa tra il 70 ed il 100% della capacità di campo; 1. volume ridotto (VR): ogni qual volta il contenuto idrico dei vasi di controllo raggiungeva il 70% della CC, si effettuava un irrigazione pari a circa il 73% di quella nel controllo; 3
6 2. volume ridottissimo (VRR): ogni qual volta il contenuto idrico dei vasi di controllo raggiungeva il 70% della CC, si effettuava un irrigazione pari circa al 60% di quella nel controllo; 3. frequenza ridotta (FR): i vasi sono stati mantenuti circa tra il 63 ed il 100% della capacità di campo; 4. frequenza ridottissima (FRR): i vasi sono stati mantenuti circa tra il 54 ed il 100% della capacità di campo; Le cinque tesi, suddivise in due ripetizioni ciascuna, sono state disposte quindi in fila unica su 10 bancali della lunghezza di circa 15 m. Ogni bancale è stato suddiviso in 2 parcelle, o unità di osservazione (una per ogni specie), in modo randomizzato, prevedendo un numero di 11 piante a parcella per un totale di 22 piante a bancale. Il numero totale di piante pertanto era di 220 (110 per ciascuna specie). In Figura 2 è riportato lo schema relativo alla distribuzione delle tesi all interno della serra. Per tutte le tesi è stata prevista una concimazione di base unica effettuata tramite un concime a lenta cessione a 8-9 mesi alla dose di 5.5 kg/m 3, adatta a piante piuttosto vigorose. Tale concimazione è stata integrata nel corso della prova con due concimazioni fogliari a base di ferro e calcio. NORD PVR VFR PC VVRR PC VVR PFR VC PVRR VFRR PFR VVR PVRR VFRR VC PFRR VFR SUD PVR VVRR PFRR Fig. 2 Disposizione delle tesi all interno della serra; le sigle identificative di ogni tesi è preceduta da una P, nel caso di P. x fraseri Red Robin, o da una V, nel caso di V. lucidum. 4
7 La gestione degli interventi irrigui è stata effettuata mediante un impianto di irrigazione costituito da 20 linee gocciolanti, due per ciascun bancale e gestite a coppia, in modo da irrigare contemporaneamente le due ripetizioni di ogni tesi, da elettrovalvole collegate ad programmatore per irrigazione. Ogni vaso è stato inoltre dotato di 4 gocciolatori da 2 l/h ciascuno, in modo tale da garantire una bagnatura uniforme del vaso e poter gestire anche l apporto di piccole quantità di acqua durante gli interventi, essendo la portata degli ugelli ridotta. Studio degli aspetti fisiologici e delle tecniche per la loro valutazione Tale fase ha visto lo studio e l approfondimento degli aspetti relativi ai rapporti pianta acqua ed alla risposta agli stress idrici attraverso la ricerca di testi e/o reviews relative a tali argomenti. Dal punto di vista delle strumentazioni e delle analisi da effettuare, quelle ritenute più idonee alla valutazione della risposta agli stress idrici (che sono state effettuate, o comunque lo saranno in futuro) sono: 1. stima della ETE (evapotraspirazione) tramite metodo gravimetrico (misura ad intervalli regolari della variazione del peso del vaso) e interpretazione dei dati ottenuti tramite la misura della temperatura e dell umidità relativa; 2. stima di Pn (fotosintesi netta), Tr (traspirazione) e PAR (radiazione fotosinteticamente attiva) e dell Efficienze d Uso dell Acqua (W.U.E.) tramite strumentazione portatile di tipo LI-COR 6200 (a disposizione del C.R.A. Istituto per la Nutrizione delle Piante di Roma, partner del Progetto ECO.IDRI.FLOR.); 3. stima del Ψ w fogliare tramite camera a pressione Sholander; 4. stima dell efficienza del fotosistema tramite fluorimetro; 5. stima della conduttanza stomatica tramite porometro. In particolare, in questo primo anno per i punti 1 e 2, gli strumenti necessari erano disponibili e sono stati quindi impiegati. Per gli altri si è proceduto al loro acquisto e saranno quindi impiegati nelle fasi successive del programma. Per meglio valutare l effetto dei diversi regimi irrigui, sono stati effettuati dei rilievi biometrici, a carattere distruttivo e non. In particolare è stato valutato il peso fresco della parte epigea della pianta ad inizio ed a fine coltura in modo da poter stabilire un indice di crescita, necessario a valutare in modo corretto la variazione del contenuto idrico relativo dei vasi in relazione agli interventi irrigui nel periodo considerato. In tale modo è stato possibile ottenere dei grafici in grado di mostrare l andamento del contenuto idrico dei vasi nel corso della prova ed ottenere dati relativi al contenuto idrico medio delle diverse tesi. 5
8 Ulteriori rilievi a carattere biometrico non distruttivo ed effettuati sia ad inizio prova sia a fine prova, hanno riguardato: - altezza della pianta; - diametro della pianta; - numero di ramificazioni. Tali osservazioni hanno permesso di valutare lo sviluppo vegetativo delle diverse tesi. E stato inoltre monitorato l andamento delle temperature e della umidità relativa all interno della serra tramite sensore elettronico posto in capannina metereologica. RISULTATI In questo paragrafo saranno affrontati i risultati ottenuti tra giugno e ottobre 2007, sia per quanto riguarda le tesi relative a V. lucidum sia per quanto riguarda le tesi relative a P. x fraseri Red Robin. Viburnum lucidum La stima giornaliera dell evapotraspirazione ha permesso di gestire gli interventi irrigui e valutare l andamento del contenuto idrico relativo delle diverse tesi. Nei grafici di figura 3 e 4 è possibile osservare le differenze degli andamenti del contenuto idrico relativo, espresso in cm 3 /cm 3, nelle diverse tesi a seguito dei diversi regimi idrici ad esse applicati. 0,3300 0,3100 0,2900 0,2700 C.I.V. (cm 3 /cm 3 ) 0,2500 0,2300 0,2100 0,1900 0,1700 0, giorni VC VVR VVRR Fig. 3 Andamento nel periodo di prova del contenuto idrico delle tesi C, VR evrr. 6
9 0,35000 giorni (VFRR) C.I.V. (cm 3 /cm 3 ) 0, , , , , , , giorni (VFR) VFR VFRR Fig. 4 Andamento del contenuto idrico nelle tesi FR e FRR. Un ulteriore approfondimento di tale andamento è riportato in tabella 3. Come è possibile osservare il contenuto idrico medio è inferiore in tutte le tesi rispetto al controllo; tuttavia, mentre nelle tesi VR e VVR tale valore è dovuto ad una reale minore somministrazione di acqua, nel caso delle tesi FR e FRR, il contenuto medio è influenzato dalle maggiori oscillazioni tra i valori massimi e minimi, con conseguenze sulla risposta della pianta. Tabella 3. Valori, per ogni tesi, del contenuto idrico volumetrico medio e delle sue oscillazioni e loro corrispettivi valori in termini di potenziale matriciale. Trattamento irriguo Contenuto idrico volumetrico (cm 3 /cm 3 ) Potenziale matriciale (Ψ m, kpa) Valori medi Oscillazione Valori medi Oscillazione Viburnum lucidum Controllo (C) / / Volume ridotto (VR) / / Volume ridottissimo (VRR) / / Frequenza ridotta (FR) / / Frequenza ridottissima (FRR) / / In particolare i diversi trattamenti hanno inciso sulla mortalità delle piante, mentre non si sono osservate differenze significative nello sviluppo delle piante. Attraverso il rilievo effettuato ad inizio prova è stato possibile osservare come le piante che componevano le diverse tesi fossero omogenee tra loro (Tabella 4). Tale rilievo, ripetuto a fine prova, ha dato un risultato analogo al precedente; infatti, pur essendo variati i valori per l accrescimento delle piante, non si sono rilevate differenze significative fra le varie tesi (Tabella 5). 7
10 Tabella 4. Principali parametri sullo stato delle piante a inizio prova; come possibile osservare le piante impiegate nelle diverse tesi erano tra loro omogenee. Viburnum lucidum Tesi Altezza Media (cm) Diametro Medio (cm) Numero Medio Getti Laterali C 79,91 ± 6,89 56,61 ± 13,44 21,04 ± 4,13 VR 76,18 ± 9,01 66,61 ± 10,25 20,09± 3,36 VRR 80,64± 9,20 66,45 ± 9,14 20,95± 5,33 FR 77,73 ± 6,89 64,75 ± 9,81 20,55± 4,44 FRR 77,91± 7,71 69,32± 7,93 22,00 ± 8,05 Tabella 5. Principali parametri sullo stato delle piante a fine prova; come possibile osservare, nonostante i diversi regimi irrigui adottati, le piante si presentavano ancora omogenee tra loro. Viburnum lucidum Tesi Altezza Media (cm) Diametro Medio (cm) Numero Medio Getti Laterali C 80,58 ± 6,08 77,79 ± 7,41 37,42 ± 7,01 VR 79,29 ± 10,80 74,43 ± 5,8 47,29 ± 12,00 VRR 86,00 ± 13,56 70,88 ± 6,43 40,75 ± 6,29 FR 83,45 ± 5,48 77,63 ± 8,06 39,91 ± 9,77 FRR 80,80 ± 14,67 76,70 ± 14,95 35,40 ± 9,47 In figura 5 sono riportate le percentuali di accrescimento registrate nel periodo osservato. E possibile vedere come in tutte le tesi l accrescimento in altezza sia stato minimo, mentre tale percentuale sale se si considerano diametro e, soprattutto, il numero di getti laterali % altezza diametro getti laterali C VR VRR FR FRR Fig. 5 Percentuale di accrescimento per i parametri altezza, diametro e numero di getti laterali per ciascuna tesi. Il dato che però condiziona maggiormente la valutazione dei dati relativi ai parametri biometrici sopra riportati, è sicuramente il tasso di mortalità, che in alcuni casi ha superato anche il 50% (Fig. 6). 8
11 % piante morte C VR VRR FR FRR Fig. 6 Percentuale di morte a carico dei diversi trattamenti irrigui effettuati sulle tesi relative a v. lucidum. Photinia x fraseri cv. Red Robin Tutte le osservazioni fatte su V. lucidum sono state effettuate anche per le tesi relative a Photinia x fraseri cv. Red Robin. Nei grafici di figura 7 e 8 è possibile osservare le differenze degli andamenti del contenuto idrico relativo, espresso in cm 3 /cm 3, nelle diverse tesi a seguito dei diversi regimi idrici ad esse applicati. 0,3300 0,3100 0,2900 C.I.V. (cm 3 /cm 3 ) 0,2700 0,2500 0,2300 0,2100 0,1900 0,1700 0, giorni PC PVR PVRR Fig. 7 Andamento nel periodo di prova del contenuto idrico delle tesi C, VR evrr. 9
12 giorni (PFRR) 0, C.I.V. (cm 3 /cm 3 ) 0,3000 0,2500 0,2000 0,1500 0,1000 0,0500 0, giorni (PFR) PFR PFRR Fig. 8 Andamento del contenuto idrico nelle tesi FR e FRR. Un ulteriore approfondimento di tale andamento è riportato in tabella 6; come è possibile osservare il contenuto idrico medio è inferiore in tutte le tesi rispetto al controllo; tuttavia, mentre nelle tesi VR e VVR tale valore è dovuto ad una reale minore somministrazione di acqua, nel caso delle tesi FR e FRR, il contenuto medio è influenzato dalle maggiori oscillazioni tra i valori massimi e minimi, con conseguenze sulla risposta della pianta. Tabella 6. Valori, per ogni tesi, del contenuto idrico volumetrico medio e delle sue oscillazioni e loro corrispettivi valori in termini di potenziale matriciale. Trattamento irriguo Contenuto idrico volumetrico (cm 3 /cm 3 ) Potenziale matriciale (Ψ m, kpa) Valori medi Oscillazione Valori medi Oscillazione Photinia x fraseri cv. Red Robin Controllo (PC) / / Volume ridotto (PVR) / / Volume ridottissimo (PVRR) / / Frequenza ridotta (FR) / / Frequenza ridottissima (FRR) / / In particolare i diversi trattamenti hanno inciso sulla mortalità delle piante, mentre non si sono osservate differenze significative nello sviluppo delle piante. 10
13 Attraverso il rilievo effettuato ad inizio prova è stato possibile osservare come le piante che componevano le diverse tesi fossero omogenee tra loro (Tabella 7). Tale rilievo, ripetuto a fine prova, ha dato un risultato analogo al precedente; infatti, pur essendo variati i valori per l accrescimento delle piante, non si sono rilevate differenze significative fra le varie tesi (Tabella 8). Tabella 7. Principali parametri sullo stato delle piante a inizio prova; come possibile osservare le piante impiegate nelle diverse tesi erano tra loro omogenee. Photinia x fraseri cv. Red Robin Tesi Altezza Media (cm) Diametro Medio (cm) Numero Medio Getti Laterali C 68,36 ± 9,33 68,82 ± 8,63 27,23 ± 4,68 VR 72,55 ± 10,12 67,55 ± 7,88 26,64 ± 4,52 VRR 70,45 ± 10,86 67,34 ± 6,76 24,86 ± 3,80 FR 67,64 ± 9,21 75,41 ± 8,95 27,23 ± 4,89 FRR 70,23 ± 7,81 70,11 ± 11,02 26,95 ± 5,54 Tabella 8. Principali parametri sullo stato delle piante a fine prova; come possibile osservare, nonostante i diversi regimi irrigui adottati, le piante si presentavano ancora omogenee tra loro. Photinia x fraseri cv. Red Robin Tesi Altezza Media (cm) Diametro Medio (cm) Numero Medio Getti Laterali C 70,83 ± 7,03 77,21 ± 9,05 40,17 ± 11,84 VR 73,27 ± 11,83 74,18 ± 10,05 32,91 ± 4,76 VRR 74,20 ± 11,37 71,40 ± 4,04 31,00 ± 7,68 FR 71,58 ± 8,31 76,33 ± 8,63 33,17 ± 6,45 FRR 76,64 ± 7,17 82,23 ± 14,95 39,45 ± 9,47 Nel grafico di figura 9 sono invece riportate le percentuali di accrescimento registrate nel periodo della prova; è facilmente osservabile come in tutte le tesi l accrescimento in altezza sia stato minimo, mentre tale percentuale sale se si considerano diametro e, soprattutto, il numero di getti laterali. 11
14 % altezza diametro getti laterali C VR VRR FR FRR Fig. 9 Percentuale di accrescimento, calcolata per altezza, diametro e numero di getti laterali per ogni tesi. Come nel caso del V. lucidum anche per P. x fraseri Red Robin, un dato molto interessante è quello relativo alla mortalità; mentre nel primo caso in tutte le tesi si è avuta una certa percentuale, seppur talvolta minima, di morte, nel caso della Photinia nelle tesi C e FRR non si sono riscontrati casi di morte, nel caso delle tesi VR e FR tale percentuale non è da considerarsi elevata, mentre nella tesi VRR supera il 70% (Fig. 10) % piante morte C VR VRR FR FRR Fig. 10 Percentuale di morte a carico dei diversi trattamenti irrigui effettuati sulle tesi relative a Photinia x fraseri Red Robin. Osservazioni generali I risultati finora esposti sono stati ulteriormente integrati, sia nel caso di V. lucidum, sia in quello di P. x fraseri Red Robin dall analisi dell attività fotosintetica e dalla stima dell efficienza d uso dell acqua (W.U.E.). I rilievi sono stati effettuati in due volte, ad inizio prova e circa a metà 12
15 periodo; mentre nel rilievo iniziale non si sono riscontrate differenze significative tra le tesi per entrambe le specie (Tabella 9), nel secondo rilievo si sono riscontrate differenze interessanti. Tabella 9. Situazione iniziale relativa all attività fotosintetica e all efficienza d uso dell acqua per le due specie. Specie Fotosintesi WUE mmol CO 2 m -2 s -1 V 11,027 4,804 P 4,045 3,154 E comunque opportuno premettere che, non essendo stati effettuati ulteriori rilievi, i risulati ottenuti sembrano essere confortanti, ma necessitano di un maggiore approfondimento. Nei grafici successivi (Fig. 11, 12, 13, 14) è possibile osservare sia le differenze dell attività fotosintetica, sia quelle del W.U.E. per le due specie a confronto; dalla loro osservazione si può intuire come probabilmente le piante possano essere in grado di adattarsi a diverse condizioni di stress idrico. µmol CO2 m-2 s-1 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 a ab c ab c 1,0 0,0 VIBURNUM C VR VRR FR FRR Fig. 11 Differenze nell attività fotosintetica tra le varie tesi (lettere differenti rappresentano medie statisticamente diverse per P 0,05; Duncan s Test). 13
16 5,0 4,5 4,0 3,5 a a b a ab WUE 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 VIBURNUM C VR VRR FR FRR Fig. 12 Differenze nel W.U.E. fra le varie tesi (lettere differenti rappresentano medie statisticamente diverse per P 0,05; Duncan s Test). 4,5 4,0 3,5 a ab µmol CO2 m-2 s-1 3,0 2,5 2,0 1,5 b b 1,0 c 0,5 0,0 PHOTINIA C VR VRR FR FRR Fig. 13 Differenze nell attività fotosintetica tra le varie tesi (lettere differenti rappresentano medie statisticamente diverse per P 0,05; Duncan s Test). 14
17 3,0 2,5 2,0 a ab WUE 1,5 bc c 1,0 c 0,5 0,0 PHOTINIA C VR VRR FR FRR Fig. 14 Differenze nel W.U.E. fra le varie tesi(lettere differenti rappresentano medie statisticamente diverse per P 0,05; Duncan s Test). In conclusione si può osservare come i diversi regimi idrici non sembrino aver influenzato la capacità della pianta di accrescersi, quanto la capacità di sopravvivenza della stessa, soprattutto nei casi a maggiore stress idrico e nelle zone meno areate della serra in cui è stata condotta la prova. Infatti una delle problematiche riscontrate nel corso della prova è da individuare nella struttura stessa dell ambiente di prova che nella sua zona Est presenta una serra contigua che ne limita l aerazione. Tale situazione sembra aver influenzato l andamento della prova in quanto i settori in cui la percentuale di morte è stata maggiore sono da individuare proprio in quella parte dell ambiente in cui la ventilazione è stata minore. Tuttavia, al di là delle condizioni ambientali, appare evidente come nel caso di V. lucidum la mortalità abbia riguardato sia le tesi caratterizzate da volume ridotto, sia la tesi con frequenza ridottissima. Nel caso invece di P. x fraseri Red Robin le piante non sembrano aver risentito delle tesi a frequenza ridotta, ne della tesi a volume ridotto, mentre le problematiche maggiori sono state osservate nel caso della tesi a volume ridottissimo. Infine appare opportuno ricordare che uno degli elementi che attualmente non è stato ancora valutato, ma che potrebbe aver influenzato l andamento della prova, è costituito dalla variazioni che potrebbe aver interessato il terreno da un punto di vista fisico, soprattutto in termini di conducibilità elettrica e di ph. Tali analisi saranno effettuate nel corso dei prossimi mesi su campioni prelevati da ogni tesi e i risultati saranno quindi disponibili in una fase successiva; tale dato infatti potrebbe comportare modifiche nello schema sperimentale in vista della ripetizione della prova. 15
18 ATTIVITÀ PREVISTE Tutti i risultati ottenuti durante il primo anno di prova, le difficoltà incontrate nella sua gestione, in particolare in riguardo alle tesi relative a P. x fraseri Red Robin e la disponibilità di nuove attrezzature permetteranno nella stagione successiva di apportare le opportune modifiche all impianto sperimentale e di approfondire ulteriormente la risposta delle specie scelte a diversi regimi idrici. In particolare, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, l attività sperimentale prevede: > La modifica dell ambiente di prova in modo da garantire una buona ventilazione, evitando comunque interferenze dovute a precipitazioni. > La modifica della gestione degli interventi irrigui; pur continuando a monitorare l andamento dell evapotraspirazione e quindi del contenuto idrico dei vasi tramite il metodo gravimetrico, gli interventi irrigui saranno gestiti tramite apposite sonde, di tipo FDR, in grado di rilevare l umidità del terreno e avviare gli interventi irrigui in modo automatizzato. > Un approfondimento della valutazione dell attività fotosintetica e degli effetti che su di essa hanno i diversi regimi idrici tramite strumenti in grado di misurare la fotosintesi netta, l efficienza del fotosistema e gli scambi gassosi. > La valutazione dello stato idrico delle piante tramite monitoraggio con Camera di Sholander. > Effettuazione di prove agronomiche in pieno campo e a terra, in modo da poter applicare i risultati ottenuti ad una situazione che richiami una tipica area verde urbana. > Ricerca di eventuali nuove specie da poter inserire nell ambiente urbano e loro valutazione. 16
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