La prevenzione e la gestione delle crisi di impresa. Il ruolo dei vari attori dopo la riforma della legge fallimentare

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1 La prevenzione e la gestione delle crisi di impresa. Il ruolo dei vari attori dopo la riforma della legge fallimentare Giuseppe Boccuzzi Napoli, 20 marzo

2 Lo scenario macroeconomico La crisi economico-finanziaria: le fasi Crisi finanziaria: Le crisi bancarie Recessione economica: Crisi dei debiti sovrani: 2011 Siamo ancora dentro la crisi. I rischi restano elevati 2

3 Lo scenario macroeconomico Un intreccio di criticità Le imprese Le piccole dimensioni La struttura finanziaria La disponibilità e il costo del credito bancario I ritardi nei pagamenti L illiquidità L aumento delle insolvenze Le banche La liquidità Le difficoltà nel funding e il relativo costo Il deterioramento del credito Lo Stato L eccesso di indebitamento Lo spread Il costo del funding 3

4 I problemi delle imprese italiane: le dimensioni Distribuzione delle imprese per classe dimensionale Dimensione Industria Numero (quote % in parentesi) Costruzioni Servizi Totale micro (81,7) (94,9) (96,6) (94,8) piccole (10,6) (3,8) (2,2) (3,3) (5,1) (1,1) (0,8) (1,3) medie (2,2) (0,2) (0,3) (0,5) grandi 250 e oltre (0,3) 85 (0,0) (0,1) (0,1) TOTALE (100,0) (100,0) (100,0) (100,0) Fonte: ISTAT; anno di riferimento: 2009 Le microimprese (con meno di 10 addetti), rappresentano il 94,8% delle imprese attive, il 47,5% degli addetti e il 25,5% del valore aggiunto realizzato. Nelle grandi imprese (con almeno 250 addetti), che ammontano a unità, si concentrano il 18,9% degli addetti e il 30,4% del valore aggiunto. 4

5 I problemi delle imprese italiane: la struttura finanziaria L elevato indebitamento a breve termine La dipendenza dalle banche classe dimensionale Leverage Indicatori finanziari Quota di debiti finanziari a breve termine Debiti finanziari /valore aggiunto 1-49 addetti 58,7 69,2 212, addetti 52,8 63,5 139, addetti 48,1 56,1 131, addetti e oltre 46,7 25,4 181,60 Fonte: Cerved, CeBil; anno

6 L offerta di credito nel corso della crisi (tassi di variazione annui dei prestiti; valori percentuali; medie mobili di tre mesi) Italia Campania I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: Banca d Italia. Segnalazioni statistiche di vigilanza (matrice dei conti) 6

7 L offerta di credito: la contrazione degli ultimi mesi 3 2, ,2 0,6 1,3 0,4 Campania Italia 1, ,6-0, ,6-2,2-2,4-2,7 totale piccole (1) medio-grandi totale piccole (1) medio-grandi dic-11 gen-12 Fonte: Banca d Italia. Segnalazioni statistiche di vigilanza (matrice dei conti) 7

8 La rischiosità dei prestiti alle imprese ,9 26,6 29,0 sofferenze scaduti da 180 gg ristrutturati incagli scaduti fino a 180 gg 19, ,7 17, dic-09 dic-10 dic-11 dic-09 dic-10 dic-11 Campania Italia Fonte: Banca d Italia. Centrale dei rischi 8

9 Tempi medi di pagamento delle strutture sanitarie pubbliche Campania Italia Fonte: Assobiomedica 9

10 Le crisi d impresa Come le imprese escono dalla crisi? Il quadro giuridico è adeguato? Vi è un orientamento alla prevenzione? early warning e early intervention Come e in che misura vengono utilizzate le nuove procedure delineate dalla riforma del diritto fallimentare per il risanamento dell impresa? Un ampio spettro di soluzioni 10

11 Il ruolo dei vari attori a) nella prevenzione b) nella gestione L imprenditore I professionisti I creditori Il Tribunale 11

12 L imprenditore e il professionista La prevenzione la dialettica tra gli organi e le funzioni di controllo il ruolo del professionista (consulente) La gestione la necessità di un ricorso tempestivo alle nuove procedure di risanamento capitale di rischio o capitale di debito? Valutazione dell andamento della gestione e della continuità dell impresa il professionista: una figura chiave nella Legge fallimentare (l esperto nelle procedure di risanamento) La necessità di un comportamento corretto e trasparente rispetto agli altri stakeholders 12

13 Le banche: la prevenzione La conoscenza e il monitoraggio nel continuo del cliente nella gestione del credito la creazione di apposite strutture organizzative La rilevazione I sistemi di rating La Centrale dei rischi La gestione i crediti in osservazione e i crediti ristrutturati CONFLITTO O COOPERAZIONE? LA MORATORIA DELL ABI DEL FEBBRAIO

14 Le banche: la gestione quali strategie in un contesto di crisi? le più ampie possibilità di intervento nei piani attestati, accordi di ristrutturazione, concordato preventivo le forme di protezione accordate ai creditori (revisione regime revocatorie, prededuzione nuova finanza, esenzioni dai reati di bancarotta ) il ruolo del comitato dei creditori nel fallimento le maggiori possibilità di intervento nell equity (la nuova disciplina delle partecipazioni) 14

15 La gestione della crisi. Altri attori I fondi di private equity le operazioni di turnaround Lo sviluppo di nuovi operatori professionali gli interventi nel concordato fallimentare. La figura dell assuntore Il Tribunale un delicato compito in un contesto di potenziale conflitto tra autonomia privata e finalità pubblicistiche connesse al corretto funzionamento del mercato 15

16 Il supporto alle PMI nella crisi Il progetto R.A.I.D. della Regione Lombardia (Rete per l affiancamento alle imprese in difficoltà) aiutare ad acquisire il consenso dei diversi soggetti coinvolti (proprietà, banche, dipendenti, fornitori) nella diagnosi dei fattori di crisi e favorire la concertazione sul risanamento dell impresa attraverso misure di ristrutturazione Un esperienza da estendere? 16

17 Conclusioni 1. La riforma della Legge fallimentare offre una pluralità di strumenti per la preservazione dell impresa; 2. Il ruolo chiave della prevenzione (la qualità della governance e la trasparenza) 3. La necessità di un ruolo corretto ed efficiente dei vari attori: vanno sviluppati principi e buone prassi per l enforcement della riforma 4. La crisi economico-finanziaria: un occasione di cambiamento. Uno stimolo a comportamenti virtuosi 5. Il principio di responsabilità 17

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