Economia Provinciale - Rapporto Lavoro. 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO 513

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3 Economia Provinciale - Rapporto Lavoro 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO

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5 Mercato del Lavoro Mercato del Lavoro La riforma del mercato del lavoro Il 5 febbraio 2003 il Parlamento ha approvato definitivamente la legge di riforma del mercato del lavoro Biagi (Legge del 14 febbraio 2003, n.30) che delega al Governo in materia di occupazione e di mercato del lavoro. La legge è entrata in vigore il 13 marzo 2003 e si propone i seguenti obiettivi: Migliorare il livello culturale medio della popolazione: il 20% della classe di età anni possiede solo la licenza elementare o non ha alcun titolo di studio e meno del 38% possiede solo la licenza media; Predisporre appositi servizi che agevolino l incontro tra domanda e offerta (solo il 4% dei rapporti di lavoro passa oggi per il collocamento); Dare più spazio a nuovi tipi di contratto che consentiranno ai giovani, alle donne e a chi ha più di 50 anni maggiori occasioni di lavoro regolare; Incrementare la spesa per formazione previo attento monitoraggio dei fabbisogni del mercato del lavoro; Integrare il reddito del disoccupato predisponendo idonei strumenti per il reinserimento lavorativo Al momento della redazione del presente rapporto è ancora presto per poter fare un bilancio sugli eventuali benefici apportati dalla legge sopraccitata al mercato occupazionale italiano. Come vedremo nel prosieguo della trattazione, nel corso del 2003 si sono avuti risvolti di tipo prettamente amministrativo con l abolizione delle vecchie liste di collocamento sostituite da una nuova procedura d iscrizione ai Centri per l impiego previa ridefinizione della qualifica di disoccupato. Il mercato del lavoro in Italia L Italia, con un tasso di occupazione che nella fascia di età è per il 2003 al 56%, sconta un ritardo pesante rispetto a tutti gli altri paesi europei. Benché la causa principale del gap italiano sia ascrivibile al RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

6 Mezzogiorno nondimeno anche nelle regioni del Centro-Nord i livelli occupazionali rimangono inferiori rispetto ai livelli medi UE. Relativamente al tasso di disoccupazione in Italia si è progressivamente ridotto anche se esiste un grave problema di disoccupazione di lunga durata: il tasso di questo segmento è infatti pari all 8,7% mentre la media europea si posiziona intorno al 5%. Anche il ricorso a forme di lavoro non standard è ancora molto basso nel nostro paese (16,1%). Infine per quanto riguarda le azioni sulle pari opportunità la Commissione Europea rileva che le azioni intraprese hanno sortito solo miglioramenti marginali che non hanno ridotto in maniera sostanziale il gender gap. Le Forze di Lavoro Come di consueto, l analisi sull andamento del Mercato del Lavoro prende le mosse dalla rilevazione campionaria ISTAT sulle Forze di lavoro, rilevazione che costituisce la principale fonte statistica sul mercato del lavoro italiano: da essa vengono derivate le stime ufficiali a livello aggregato degli occupati e delle persone in cerca di lavoro. In merito all affidabilità dei risultati di tale indagine, sottolineiamo sempre che i dati provinciali trovano limite nella natura campionaria dell indagine: la loro valenza è essenzialmente quella di essere indicatori di tendenza. L universo di riferimento dell indagine è costituito da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente emigrate all estero. Sono escluse le famiglie residenti in Italia che vivono abitualmente all estero e i membri permanenti delle convivenze (ospizi, brefotrofi, caserme, etc.) Definizioni e classificazioni adottate 1) Le definizioni dei principali aggregati attualmente utilizzate corrispondono a quelle adottate negli altri paesi dell Unione Europea e nei principali paesi industrializzati. Esse si ispirano ai principi dell International Labour Office nel corso della XIII Conferenza internazionale degli statistici del lavoro (ottobre1982). I criteri classificatori vengono applicati secondo un principio gerarchico: 1) Fonte ISTAT. 518 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

7 Mercato del Lavoro prima si identificano gli occupati, successivamente, tra tutti i non occupati, si individuano le persone in cerca di occupazione e, infine, le persone non incluse tra gli occupati o i disoccupati vengono classificate inattive. L insieme degli occupati e delle persone in cerca di occupazione costituisce l aggregato delle Forze di lavoro. Riportiamo di seguito le definizioni dei principali aggregati così come pubblicati dall Istat. Occupati La definizione di occupato prevede che vengano classificate in tale condizione tutte le persone con almeno 15 anni che soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti: Aver effettuato una o più ore lavorative retribuite nella settimana di riferimento, indipendentemente dalla condizione dichiarata; Avere un attività lavorativa anche se durante la settimana di riferimento non hanno effettuato ore di lavoro; Aver effettuato una o più ore di lavoro non retribuite presso un impresa familiare. Anche le forme di lavoro atipico, con o senza contratto, costituiscono un requisito sufficiente per essere inclusi tra gli occupati purché le ore di lavoro prestate abbiano un corrispettivo monetario o in natura. Persone in cerca di occupazione Vengono inseriti in questa categoria tutti i non occupati che dichiarano al contempo: Di essere alla ricerca di un lavoro; Di aver effettuato almeno un azione di ricerca di lavoro attiva nelle quattro settimane che precedono la rilevazione; Di essere immediatamente disponibili (entro due settimane) ad accettare un lavoro qualora venga loro offerto. A questi vengono aggiunti coloro che dichiarano di aver già trovato un lavoro che inizierà nelle settimane successive (entro 3 mesi). Le persone in cerca di occupazione possono essere suddivise in base alla loro condizione dichiarata in: Disoccupati in senso stretto, ossia persone in età di 15 anni e oltre che hanno perduto una precedente occupazione alle dipendenze per licenziamento, fine di un lavoro a tempo determinato, dimissioni; RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

8 Persone in cerca di prima occupazione, ossia persone in età di 15 anni e oltre che non hanno mai esercitato un attività lavorativa, l hanno esercitata in proprio, oppure hanno smesso volontariamente di lavorare per un periodo di tempo non inferiore ad un anno; Altre persone che cercano lavoro ossia persone in età di 15 anni e oltre che dichiarano di: - Iniziare un attività in futuro avendo già trovato un occupazione alle dipendenze, o chi avendo predisposto tutti i mezzi per l esercizio di un attività in proprio, nella settimana di riferimento non ha lavorato per tale occupazione in quanto inizierà a lavorare in futuro; - Essere in altra condizione: casalinga, studente, ritirato dal lavoro i quali ad una successiva domanda della stessa intervista hanno affermato di cercare un occupazione e di essere immediatamente disponibili per lavorare. Sulla base degli aggregati sopraesposti è possibile costruire i seguenti indicatori: Tasso di attività ossia il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e oltre. Tasso di occupazione ossia il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e oltre. Tasso di disoccupazione ossia il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze lavoro. L occupazione Nel 2003 l occupazione in Italia aumenta complessivamente dell 1,0% (226 mila unità in più rispetto al 2002), sintesi di un incremento dell occupazione femminile dell 1,6% (+129 mila unità) e di quella maschile dello 0,7% (+97 mila unità) (Tab.n.1/lav). 520 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

9 Mercato del Lavoro L aumento dell occupazione si deve soprattutto al contributo fornito dalla classe di età anni, dove il numero di occupati cresce di 152 mila unità rispetto al La crescita dell occupazione è dell 1,3% (+144 mila unità) nelle regioni del Nord e dell 1,6% (+70 mila unità) in quelle del Centro; nel Mezzogiorno risulta invece decisamente contenuta e pari allo 0,2% (+11 mila unità). Tasso di occupazione Nel 2000, durante il Consiglio Europeo di Lisbona, gli stati membri dell Unione Europea si diedero l obiettivo di portare il tasso di occupazione al 70% entro il Gli obiettivi fissati sono ancora lontani anche se l occupazione nella UE è in crescita. Dalle ultime rilevazioni Eurostat il tasso di occupazione nel 2003 tra i cittadini dell Unione nella fascia di età è infatti cresciuto attestandosi sul 64,3%. Nell ultimo decennio l incremento è stato di quattro punti percentuale, nel 1993 era al 60,1. Questo per quanto riguarda l Europa dei 15. Nella graduatoria l Italia è all ultimo posto con un tasso pari al 56,1%. Nonostante tutto nel nostro paese il tasso è cresciuto mantenendo il trend positivo dal Il perché l Italia sia il fanalino di coda è ascrivibile a cause molteplici; in particolare concorrono la struttura demografica del paese che presenta un elevato tasso di anzianità nonché una legislazione passata che ha collocato in pensione una fascia consistente di lavoratori. Ci si riferisce in particolare al fenomeno dei pensionamenti anticipati, comune a tutta l Europa ma che nel nostro Paese è molto più accentuato. In passato il fenomeno ha riguardato soprattutto il pubblico impiego, con le famose pensioni baby, nonché alcune categorie di lavoratori che hanno goduto di leggi speciali sul pensionamento. Riportiamo di seguito la graduatoria relativa al tasso di occupazione per la classe dei 15 paesi UE, della Liguria e della provincia spezzina (Tab.n.2/lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

10 L analisi del tasso globale di occupazione, quello cioè relativo alla popolazione di 15 anni e oltre, in ambito regionale evidenzia una crescita per la Liguria e per le province di Genova, Savona e Imperia; particolarmente rilevante è il dato di quest ultima dove si registra un aumento di quasi tre punti percentuale; la nostra provincia riporta invece, un dato in flessione che conferma il trend decrescente in atto dal 2000 (Tab.n.3/Lav). Come vedremo nel prosieguo, i dati forniti da alcuni indicatori quali l indice di precarietà e gli avviamenti senza cancellazione evidenziano come 522 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

11 Mercato del Lavoro nella nostra provincia si sia fatto ricorso nel 2003 ai contratti atipici ed alle forme di flessibilità introdotte nel 1997 dal famoso pacchetto Treu ; nondimeno la stazionarietà del numero degli occupati indica come siano diminuiti i posti di lavoro stabili e tipici. Infatti il rapporto tra gli occupati e le Forze Lavoro è rimasto invariato, 95,12% (Tab.n.4/lav), mentre continua il decremento del tasso di occupazione totale che per il 2003 è pari al 39% (Graf.1/lav). La flessione è dovuta all aumento di unità della popolazione di 15 anni e oltre rimanendo però invariato il numero degli occupati. È nella classe di età che si può ravvisare la causa principale della flessione del tasso di occupazione totale in quanto questa fascia perde quasi cinque punti percentuale passando da 66,9 a 62,1; troppo lievi per poter bilanciare la flessione sopra esposta gli aumenti registrati nelle altre fasce e RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

12 rileva in particolare il tasso di occupazione giovanile, 15-24, cresciuto di quasi tre punti percentuale laddove però nel 2002 aveva registrato un incremento di sei (Graf.2/lav). Sempre con riguardo al tasso di occupazione giovanile (15-24) preoccupanti sono i valori registrati nelle altre province liguri e in Italia: i tassi dell universo geografico di riferimento risultano inferiori rispetto ai dati del 2002 ed in particolare rileva il dato di Imperia che perde quasi 10 punti percentuale riallineandosi così alle altre province, flessione che comunque non incide poi sul tasso globale provinciale che è in crescita; La Spezia è l unica provincia ligure ad aver avuto un incremento del tasso in questa classe di età (28,9), con un valore superiore alla media nazionale di quattro punti (24,9) (Graf.n.3/lav). 524 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

13 Mercato del Lavoro Più confortanti i dati relativi alle altre classi di età, quasi tutti in crescita a parte il tasso relativo alla fascia che è in flessione di quasi cinque punti sia nella nostra provincia che nella provincia di Savona dove peraltro l unico tasso in crescita è quello relativo alla classe Queste ultime flessioni citate determinano il decremento di cinque decimi di punto del tasso di occupazione della Liguria per questa fascia d età (Tab.n.5/lav). La classe di età è invece quella che registra l andamento migliore; all interno di essa è in particolare la fascia che fornisce in tutta Italia il contributo maggiore di occupati, come già detto in premessa (Graf.4/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

14 Tasso di occupazione femminile Analizzando il mercato del lavoro nel contesto nazionale, abbiamo fatto riferimento al cosiddetto gender gap sofferto dal tasso di occupazione relativamente appunto al confronto tra i sessi; nonostante si registrino per il 2003 dati occupazionali più confortanti relativamente all universo femminile, il divario è ancora notevole. Nella nostra provincia il tasso di occupazione femminile globale è ancora al di sotto del 30% e lo scarto con quello maschile benché diminuito rispetto al 2002 (24,7) è comunque consistente, (22,5). Se scendiamo nello specifico disaggregando il tasso globale per classi di età si rileva una crescita del tasso femminile di quasi 7 punti percentuale nella fascia 25-29, quella stessa che registra invece una notevole flessione nell universo maschile; è evidente come l abbattimento del differenziale in questa fascia, da 40,0 a 22,7, sia da ravvisare anche nella suddetta flessione occupazionale dei maschi appartenenti ad essa (Tab.n.6/lav). Riportiamo di seguito la comparazione dei tassi di occupazione maschile e femminile per gli anni 2002 e 2003 (Graf.n.5/Lav). 526 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

15 Mercato del Lavoro Nel grafico seguente si riporta il trend del tasso di occupazione femminile nell arco temporale 1997/2003 (Graf.6/lav). Il tasso globale di occupazione femminile nella nostra provincia è cresciuto anche se rimane al di sotto della media non solo regionale ma anche nazionale. All interno delle singole classi di età La Spezia registra comunque l andamento migliore in quanto riporta incrementi del tasso in tutte le fasce. Diversamente avviene nelle altre province dove in alcune classi si registrano flessioni ed anche di notevole entità come ad esempio nella provincia di Savona dove il tasso globale si abbassa di 9/10 di punto e nella fascia di età la flessione è di quasi 10 punti percentuale (Tab.n.7/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

16 Di seguito sintesi grafica del confronto del tasso di occupazione globale femminile relativo agli anni 2002/2003 (Graf.n.7/lav). L occupazione per settore economico La stabilità del numero degli occupati evidenziata ad inizio capitolo è dovuta al calo degli stessi nel Commercio, ramo che lo scorso anno registrava un andamento positivo mentre per il 2003 riporta una diminuzione di unità che vanifica il saldo positivo di unità nel settore Agricoltura nonché l aumento delle stesse sempre di unità nel ramo industriale; e con riferimento a questo ramo è principalmente il settore relativo alla trasformazione 2) a presentare il saldo positivo più consistente laddove nel 2002 aveva subito una flessione (Tab.n.8/lav). 2) Trasformazione Industriale: ne fanno parte i settori che rientrano nelle sezioni C (estrazione di minerali) D (Attività manifatturiere) E (Produzione e distribuzione Energia elettrica gas e acqua). 528 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

17 Mercato del Lavoro In termini di pesi è sempre il Terziario ad occupare la quota più rilevante di unità anche se nel 2003 diminuisce di quasi tre punti. Aumenta, rispetto al 2002, il peso degli occupati nel ramo agricoltura e nell industria (Graf.n.8/Lav); invariato all interno di quest ultimo il valore del ramo costruzioni. Occupazione alle dipendenze 3) L occupazione dipendente aumenta in Italia dell 1,2%, unità. Valori in crescita anche in Liguria e nelle altre province liguri (Tab.n.9/lav). Solo la nostra provincia registra stazionarietà del dato occupazionale globale 3) Occupati alle dipendenze: soggetti legati all impresa da un contratto di lavoro diretto, sulla base del quale percepiscono una retribuzione RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

18 così come si era verificato nel 2002; in realtà disaggregando il dato si evince il buon andamento del ramo Industria nel quale si registra un aumento degli occupati di unità, effetto annullato però dalla perdita della stessa quantità di occupati nel Terziario. Dopo il picco occupazionale registrato nel 2000 la provincia della Spezia riporta da tre anni gli stessi valori assoluti, segno evidente di una stagnazione del mercato del lavoro che sembra non aver beneficiato delle riforme legislative inerenti il mercato stesso come da premessa (Tab.n.10/lav). Invariato il peso degli occupati alle dipendenze sul totale con lievi variazioni all interno dei macrosettori. È sempre il terziario il macrosettore che occupa più unità alle dipendenze (Tab.n.11/lav): su occupati in totale, sono occupati alle dipendenze, diminuiti di unità rispetto al In tutti i settori, nonché nelle sottocategorie, si riscontra come la percentuale di occupati alle dipendenze si attesti sempre intorno al 70/ RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

19 Mercato del Lavoro per cento e, nel caso della trasformazione industriale si potrebbe parlare di settore che occupa quasi esclusivamente unità alle dipendenze (84,62%); in questo contesto rileva il dato del settore Commercio dove su occupati in totale solo il 50% è unità lavorativa alle dipendenze (7.000). Nel Grafico n.9/lav vengono riportati i pesi dell occupazione alle dipendenze sul totale occupati relativi alla Spezia, alla Liguria e all Italia. Nella nostra provincia il peso di questa tipologia di occupati è sempre più alto della media ligure e italiana. Il segmento 2002/2003 evidenzia una stazionarietà dei dati in tutti e tre gli universi geografici considerati. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

20 La disoccupazione Rispetto al 2002 il numero delle persone in cerca di occupazione in Italia si è ridotto di 67 mila unità (-3,1%) (Tab.n.12/Lav). Tale riduzione riguarda più la componente femminile che quella maschile. In ambito regionale solo la provincia di Imperia registra un aumento del numero delle persone in cerca di occupazione rispetto al La nostra provincia continua a mantenere una curva decrescente e questo è dovuto appunto alla diminuzione della disoccupazione nell universo femminile che ben riesce a bilanciare il dato in aumento relativo alla componente maschile (Graf.n.10/Lav). Si modifica anche la distribuzione dei pesi che per il 2003 riguarda le donne per poco più del 60% laddove nel 2002 il peso era pari al 75% (Graf.n.11/Lav). 532 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

21 Mercato del Lavoro Tasso di disoccupazione La curva del tasso di disoccupazione (Graf.n.12/Lav), ossia il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le Forze lavoro, continua la fase discendente anche se per pochi decimi di punto rispetto al 2002, così come avviene in ambito sia regionale che nazionale. Nella graduatoria regionale La Spezia, Savona ed Imperia si collocano al di sotto del dato regionale mentre la provincia di Genova riporta anche per il 2003 un tasso più alto, 7,2%. L aumento delle persone in cerca di RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

22 occupazione nella provincia di Imperia determina l unico tasso di disoccupazione più alto rispetto al 2002 dell universo geografico in esame (Graf.n.13/Lav). Si riporta di seguito la rappresentazione grafica del trend del tasso di disoccupazione nelle province liguri a partire dal 1997 (Graf.n.14/Lav). 534 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

23 Mercato del Lavoro Nella nostra provincia, il tasso di disoccupazione più alto nell analisi per fasce di età, si riscontra in quella con ampiezza (Graf.n.15/Lav) peraltro in aumento rispetto al dato del In aumento anche la disoccupazione per gli appartenenti alla fascia mentre diminuiscono i tassi relativi alle altre due fasce. Dal confronto con le altre province emerge una certa uniformità dell andamento del tasso di disoccupazione giovanile; è aumentato in quasi tutte le aree considerate così come quello regionale. Solo nella provincia di Savona si assiste ad un abbattimento del tasso di quasi nove punti percentuale. I valori registrati nella regione rimangono comunque tutti inferiori alla media nazionale, 27,1% (Tab.n.13/lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

24 Tasso di disoccupazione femminile L aggregato femminile, come detto in premessa, ha determinato l abbattimento del tasso di disoccupazione globale rispetto al 2002 per quasi tutto l universo geografico di riferimento. Unica provincia che riporta un dato in rialzo è Imperia dove il tasso aumenta di un punto e mezzo percentuale pur restando insieme a Savona la provincia con il tasso più contenuto. Genova riporta invece il tasso più alto, anche al di sopra della media regionale, seguita poi dalla nostra provincia che per il 2003 rimane al di sotto di tale media. Il confronto con il dato Italia vede la Liguria tutta al di sotto della media nazionale (Graf.n.16/Lav). Riportiamo di seguito per la provincia della Spezia il trend del tasso di disoccupazione femminile comparato al tasso globale; si evince come dal 1998 il gap si sia notevolmente ridimensionato pur rimanendo le due linee ancora in posizione asintotica (Graf.n.17/Lav). 536 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

25 Mercato del Lavoro Continua la flessione del tasso di disoccupazione in tre delle quattro fasce d età; in particolare rileva la classe nella quale il tasso si abbatte di sette punti percentuale. La classe registra invece un leggero rialzo anche se, paragonato all andamento del tasso maschile per la stessa fascia, è molto più contenuto (Tab.n.14/lav). Nel complesso il tasso globale di disoccupazione femminile ha subito una variazione di poco più di un punto rispetto al 2002, ma se si considera l arco temporale 1998/2003 l abbattimento è di quasi 10 punti percentuale. Comparando le tendenze dei tassi maschili e femminili (Graf.n.18/Lav) si nota il miglioramento dell universo femminile con una curva in costante flessione, andamento che si contrappone ad una quasi stazionarietà dei dati forniti dalla componente maschile. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

26 Centro per l impiego I dati sul mercato del lavoro forniti dai Centri per l impiego (ex Uffici di Collocamento) sono dati di fonte amministrativa; ribadiamo quanto già esposto nelle precedenti edizioni del presente rapporto e cioè: - I dati presentano un limite dovuto al fatto che non tutti gli iscritti sono effettivamente disoccupati, ma potrebbero invece essere più opportunamente calcolati tra le non forze lavoro in età lavorativa, come per il caso degli studenti, mentre, per contro, vi sono disoccupati effettivi che non risultano iscritti al collocamento; - L iscrizione non è strettamente vincolata al luogo di residenza; - L andamento degli avviamenti ha un elevato grado di attendibilità mentre minore è quella dell andamento delle cessazioni, poiché non tutte le aziende segnalano l avvenuta cessazione alla circoscrizione di collocamento competente. Quando si utilizzano questi dati, è quindi necessario tener presente le loro limitazioni, che sono tuttavia compensate dal fatto che i dati vengono forniti con cadenza mensile e che sono riferiti all universo e non a un campione. Avviamenti e cessazioni Anche per il 2003 il saldo occupazionale (differenza tra avviati cessati) è positivo per unità. È un saldo notevolmente inferiore a quello che si 538 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

27 Mercato del Lavoro era registrato lo scorso anno che rimane il valore più alto nell arco temporale 1998/2003 (Tab.n.15/lav). Si abbassa anche l indice di movimento occupazionale 4) che per il 2003 è pari 0,21, più basso anche del valore registrato nel 2000; ricordiamo che l indice di movimento occupazionale rispetto al semplice saldo assunti licenziati, ha il vantaggio di tener conto del volume complessivo dei movimenti occupazionali. L indice assume lo stesso segno del saldo: è positivo se il numero degli assunti è superiore a quello dei licenziati, è negativo nel caso contrario. È tanto più vicino a 1 quanto più il numero dei licenziati si avvicina a zero e tanto più vicino a -1 quanto più il numero degli assunti si avvicina a zero. È pari a zero quando il numero dei licenziati e quello degli assunti coincide. Oscilla intorno a zero quando il movimento occupazionale è scarso (Graf.n.19/lav). 4) Rapporto tra il saldo assunti licenziati e la somma assunti + licenziati RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

28 Percentualmente continuano a diminuire gli avviati di sesso femminile nel 2003; di contro diminuiscono le cessazioni attestandosi il peso sul 48,31 per cento contro il 59,93 del 2002; nell universo maschile il peso delle cessazioni aumenta considerevolmente dal 40% a più del 50% (Graf.n.20/Lav). 540 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

29 Mercato del Lavoro Per quanto riguarda gli avviamenti senza cancellazione, si ricorda che essi riguardano tutti coloro che vengono assunti a tempo determinato per meno di quattro mesi nell anno solare o a tempo parziale con meno di venti ore la settimana e che, pur essendo occupati, conservano per questo motivo il diritto all iscrizione alle liste di collocamento. L andamento di questo aggregato rappresenta pertanto un altro indicatore della frequenza dei fenomeni di lavoro precario, mettendo in evidenza le forme di occupazione più limitate. Nel 2003 gli avviati senza cancellazione con contratto a tempo determinato sono stati , con un peso della componente femminile pari al 50%. L indice di precarietà, indice che rappresenta l incidenza delle forme di lavoro parziale o precario rispetto al totale delle assunzioni, è passato da 0,66 a 0,68 (Graf.n.21/Lav.). Sia gli avviamenti che le cessazioni coinvolgono in massima parte il settore Altre attività per una quota percentuale che sfiora in entrambi i casi l 80% e molto residuali risultano gli altri settori (Graff.n.22/23Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

30 Relativamente alla classe di età degli avviati, più del 50% appartiene alla classe over 29 anni nella quale peraltro le percentuali degli avviamenti maschi e femmine si differenziano di qualche punto percentuale (Graf.n.24/Lav). 542 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

31 Mercato del Lavoro Dal 2002 si assiste ad un aumento considerevole degli avviati a tempo determinato; lo scorso anno l aumento era stato di quasi 20 punti percentuale e per il 2003 si conferma questo trend in ascesa con una percentuale sul totale avviati del 73,36%. Diminuiscono le assunzioni con contratto part - time che per il 2003 riguardano il 24,17% del totale avviati (Graf.n.25/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

32 Avviamento dei lavoratori extracomunitari Interessanti, infine, i dati relativi agli avviamenti dei cittadini extracomunitari. Nei grafici seguenti (Graff.n.26-27/Lav.) viene mostrata la composizione degli avviamenti per classi di età, sesso e settore di attività economica. Emergono le seguenti considerazioni: gli extracomunitari avviati sono soprattutto maschi, di età superiore ai 30 anni che vengono occupati principalmente nel terziario e nell industria, ramo nel quale le donne non raggiungono il 4%. 544 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

33 Mercato del Lavoro Nuovi iscritti al Centro per l impiego Dal gennaio del 2003, con l entrata in vigore del decreto legislativo 297/2002, la definizione dello stato di disoccupazione e la classificazione di coloro che si trovano in tale condizione, risultano essere completamente diverse da quanto stabilito dalla normativa previgente che prevedeva l utilizzo di modelli di raccolta dei dati che non rispecchiano più la reale situazione occupazionale del territorio. Di conseguenza le elaborazioni fatte nelle precedenti edizioni del presente rapporto non possono proseguire essendosi interrotta la serie storica. Si auspica che dal prossimo anno i dati relativi alle nuove tipologie di disoccupati possano essere disponibili e come tali commentabili. Osservatorio occupazionale INAIL L Osservatorio occupazionale dell INAIL rende disponibili in tempo reale nelle pagine del sito ufficiale ( i dati relativi alle assunzioni e cessazioni contenuti nelle denunce nominative degli assicurati. Le assunzioni a tempo indeterminato sono significativamente più numerose rispetto a quelle a tempo determinato a livello provinciale, regionale e nazionale. Inoltre per questa tipologia di contratto, sono positivi i saldi relativi al turn-over assunzioni e cessazioni. Diversamente, per l altra tipologia di contratto si registrano saldi negativi in tutte le aree considerate. Nel 2003 si sono registrati saldi meno positivi anche nei contratti a tempo indeterminato: la Spezia infatti presenta un saldo positivo per 664 unità ma rispetto allo scorso anno dove il saldo era di più di 2 mila unità la contrazione è evidente e parimenti si è verificato a livello sia regionale che nazionale (Tab.n.16/lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

34 Per l altra tipologia di contratto e nell arco temporale sopra delineato, i saldi sono negativi e con forti variazioni rispetto al 2002 (Tab.n.17/lav). Cassa Integrazione Guadagni Nel 2003 è stato autorizzato nella provincia della Spezia un totale di ore di Cassa Integrazione, con una variazione negativa pari a 32,37% rispetto al 2002; gli interventi hanno riguardato principalmente il settore industria e nello specifico il comparto meccanico e quello chimico (Tab. n.18/lav). Come si era verificato nel 2002, anche per il 2003 gli interventi sono stati per lo più di tipo C.I.G. Straordinaria nonostante le ore autorizzate si siano quasi dimezzate rispetto al periodo di riferimento. Anche relativamente alla C.I.G. ordinaria continua la flessione già evidenziata lo scorso anno, a fronte delle ore autorizzate nel 2002 (Graf.n.28/Lav). 546 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

35 Mercato del Lavoro RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

36 Addetti e unità locali per settore di attività - La Spezia - Confronto Censimenti 1991 e 2001 SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI ESTRAZIONE DI MINERALI ATTIVITA' MANIFATTURIERE di cui: Unita' Locali 1991 Unita' Locali 2001 var. % 2001/1991 Addetti 1991 Addetti 2001 var. % 2001/ ,19% ,41% ,88% ,10% ,47% ,50% ,21% ,91% Industrie Alimentari, Delle Bevande E Del Tabacco ,03% ,34% Industrie Tessili E Dell'Abbigliamento ,50% ,44% Industrie Conciarie, Fabbricazione Di Prodotti In Cuoio, Pelle E Similari ,00% ,15% Industria Del Legno E Dei Prodotti In Legno ,95% ,26% Fabbricazione Di Pasta-Carta, Carta E Prodotti Di Carta; Stampa Ed Editoria ,67% ,98% Fabbricazione Di Coke, Raffinerie Di Petrolio, Trattamento Combust. Nucleari ,00% ,28% Fabbricazione Di Prodotti Chimici E Di Fibre Sintetiche E Artificiali ,11% ,35% Fabbricazione Di Articoli In Gomma E Materie Plastiche ,00% ,25% Fabbricazione Di Prodotti Della Lavorazione Di Minerali Non Metalliferi ,86% ,09% Produzione Di Metallo E Fabbricazione Di Prodotti In Metallo ,17% ,49% Fabbricazione Macchine Ed Apparecchi Meccanici; Installazione E Riparazione ,57% ,26% Fabbricazione Macchine Elettriche E Apparecchiature Elettriche Ed Ottiche ,00% ,88% Fabbricazione Di Mezzi Di Trasporto ,34% ,64% Altre Industrie Manifatturiere ,35% ,02% PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA ,00% ,40% COSTRUZIONI SERVIZI di cui: ,53% ,29% ,32% ,12% Commercio Ingrosso E Dettaglio; Riparazione Di Auto, Moto E Beni Personali ,49% ,47% Alberghi E Ristoranti Trasporti, Magazzinaggio E Comunicazioni ,74% ,23% ,28% ,73% Intermediazione Monetaria E Finanziaria ,12% ,32% Attivita' Immobiliari, Noleggio, Informatica, Ricerca, Profess. Ed Imprendit ,42% ,54% Istruzione ,84% ,15% Sanita' E Altri Servizi Sociali ,35% ,10% Altri Servizi Pubblici, Sociali E Personali ,91% ,15% Totale: ,94% ,15% (Fonte: Censimenti Industria e servizi anni 1991 e 2001) 548 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

37 Mercato del Lavoro OCCUPATI MASCHI E FEMMINE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA - Province liguri, Liguria, Italia Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) - Occupati in complesso La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio OCCUPATI MASCHI E FEMMINE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA - Province liguri, Liguria, Italia Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) MASCHI - Occupati in complesso La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio FEMMINE - Occupati in complesso La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

38 TOTALE OCCUPATI ALLE DIPENDENZE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA - Province liguri, Liguria, Italia Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) - Occupati alle dipendenze La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio OCCUPATI MASCHI E FEMMINE ALLE DIPENDENZE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA - Province liguri, Liguria, Italia Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) - Occupati alle dipendenze - MASCHI La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio Occupati alle dipendenze - FEMMINE La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE ) AGRICOLTURA ) INDUSTRIA di cui: - Trasformazione industriale Costruzioni ) ALTRE ATTIVITA' di cui: - Commercio RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

39 Mercato del Lavoro POPOLAZIONE MASCHILE E FEMMINILE DI 15 ANNI E OLTRE PER CONDIZIONE, REGIONE, PROVINCIA E SESSO Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) - Forze di Lavoro La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE POPOLAZIONE ) FORZE LAVORO di cui: - Occupati Persone in cerca ) NON FORZE LAVORO In età lavorativa ( anni ) di cui: - Cercano lavoro non attivamente Disposte a lav. a particolari condizioni Non aventi possibilità o interesse a lav In età non lavorativa ( 65 e oltre ) POPOLAZIONE MASCHILE E FEMMINILE DI 15 ANNI E OLTRE PER CONDIZIONE, REGIONE, PROVINCIA E SESSO Anni: dal 1995 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati in migliaia) MASCHI - Forze di Lavoro La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE POPOLAZIONE ) FORZE LAVORO di cui: - Occupati Persone in cerca ) NON FORZE LAVORO a) In età lavorativa ( anni ) di cui: - Cercano lavoro non attivamente Disposte a lav. a particolari condizioni Non aventi possibilità o interesse a lav b) In età non lavorativa ( 65 e oltre ) FEMMINE - Forze di Lavoro La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA N/O ITALIA TOTALE POPOLAZIONE ) FORZE LAVORO di cui: - Occupati Persone in cerca ) NON FORZE LAVORO a) In età lavorativa ( anni ) di cui: - Cercano lavoro non attivamente Disposte a lav. a particolari condizioni Non aventi possibilità o interesse a lav b) In età non lavorativa ( 65 e oltre ) RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

40 TASSI DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE MASCHILE E FEMMINILE PER SESSO, CLASSE DI ETA', REGIONE E PROVINCIA Anni: dal 1997 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati percentuali) - Tassi di occ. e disocc La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA TASSO DI OCCUPAZIONE 39,0 43,6 44,4 46,4 43,5 44, ,9 25,5 26,0 26,1 26,1 24, ,1 71,1 65,0 72,9 69,0 62, ,7 61,7 67,2 69,3 63,1 62, ,5 58,1 61,5 65,2 59,1 56,0 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,2 7,2 4,3 4,1 6,0 8, ,8 26,2 17,2 20,3 23,6 27, ,1 16,7 13,8 12,8 15,7 19, ,2 5,0 2,3 2,4 3,8 5, ,2 7,3 4,4 4,2 6,1 8,8 TASSI DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE MASCHILE E FEMMINILE PER SESSO, CLASSE DI ETA', REGIONE E PROVINCIA TASSI DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE MASCHILE E FEMMINILE PER SESSO, CLASSE DI ETA', REGIONE E PROVINCIA Anni: dal 1997 al 2003 Anni: dal 1997 al 2003 Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati percentuali) Fonte: ISTAT Forze Lavoro, media annua (dati percentuali) - Tassi di occ. e disocc MASCHILE La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA TASSO DI OCCUPAZIONE 51,0 55,1 55,4 57,3 54,9 57, ,8 25,2 35,0 27,1 29,0 29, ,5 79,0 70,1 82,8 77,7 71, ,0 74,8 80,1 82,6 76,2 78, ,7 69,0 73,4 76,5 70,3 69,3 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 3,2 4,9 4,4 3,0 4,3 6, ,9 26,5 11,0 20,4 20,5 24, ,5 13,5 15,0 8,3 12,7 17, ,4 3,0 2,5 2,1 2,6 4, ,3 4,9 4,5 3,1 4,4 6,9 - Tassi di occ. e disocc FEMMINILE La Spezia Genova Savona Imperia LIGURIA ITALIA TASSO DI OCCUPAZIONE 28,5 33,4 34,8 36,4 33,3 32, ,8 25,7 17,7 25,1 23,2 20, ,8 61,9 61,2 61,7 60,1 53, ,4 48,9 54,6 56,5 50,2 46, ,2 47,2 50,4 53,9 47,9 42,7 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 8,0 10,5 4,1 5,5 8,4 11, ,9 26,0 26,5 20,2 27,3 30, ,3 20,5 12,4 18,6 19,4 22, ,5 7,8 2,1 2,8 5,6 8, ,2 10,5 4,1 5,6 8,5 11,7 552 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003