1. Percorsi d apprendimento
|
|
- Chiara Cappelletti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A / 2011 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. Percorsi d apprendimento L interesse per l apprendimento di una seconda lingua c è sempre stato, ma gli studi moderni hanno una storia abbastanza breve. Iniziano nel corso degli anni Settanta, per varie ragioni: da una parte, preoccupano i problemi dell inserimento linguistico dei lavoratori immigrati nei paesi più industrializzati, e deludono i risultati dell insegnamento della lingua straniera nella scuola di massa; e dall altra, i linguisti imparano ad analizzare sistematicamente, oltre ai sistemi standard delle lingue e dei dialetti, anche numerose altre manifestazioni linguistiche anomale, quali quelle miste del contatto tra due o più lingue, quelle incomplete dei bambini che imparano la prima lingua, o quelle patologiche degli afasici. Lo sviluppo degli studi è quindi determinato da due fattori principali: le questioni pratiche, e il clima culturale che porta alla ribalta minoranze di ogni genere. (adattato da: Bettoni, Camilla, 2001, Imparare un altra lingua, Bari, Laterza)
2 riconoscimento dell importanza degli errori come prova delle ipotesi dell apprendente sul sistema in costruzione; elaborazione del concetto di interlingua i primi centri di ricerca sono stati quelli del mondo anglofono e, in misura minore, germanofono; l Italia arriva negli anni 80 Nozioni fondamentali: (a) dati naturalistici vs. dati elicitati metodi osservativi vs. sperimentali (b) dati longitudinali vs. dati trasversali (c) produzioni vs. giudizi intuitivi (d) analisi qualitative vs. analisi quantitative i dati qualitativi e i dati quantitativi sono complementari, servono a rispondere a interrogativi di tipo differente (formulare ipotesi vs. verificare ipotesi) 2
3 Progetto ESF (Fondazione Europea della Scienza): studio longitudinale di 40 apprendenti spontanei di varie L2 europee con sei diverse L1 per ogni L2, due L1 genealogicamente distanti e tipologicamente diverse L2 inglese tedesco nederlandese francese svedese L1 panjabi italiano turco arabo spagnolo finnico risultato fondamentale: stesse fasi acquisizionali indipendentemente dalla L1, dalla pragmatica alla sintassi (prima principi universali, poi regole specifiche della L2) silent period, varietà pre-basica, varietà di base, varietà post-basiche (si veda: Klein, Wolfgang & Perdue, Clive, 1992, Utterance Structure: Developing Grammars Again. Amsterdam: John Benjamins) 3
4 Principi pragmatici e semantici nelle varietà pre-basiche e basiche: Enunciato strutturato sulla base delle funzioni pragmatiche di topic e comment Es.: IT: e sei? La tua famiglia? MK: sì mio mam/madre sì c è qua TOPIC COMMENT IT: aha e poi? MK: diciassett anni fa in Italia IT: ah lei è venuta diciassette anni fa in Italia mantenimento del topic principio focus last: la parte più informativa dell enunciato (focus o comment) si colloca alla fine dello stesso Ordine preferenziale SETTING TOPIC COMMENT / FOCUS: Es.: WZ: mmh sentito fredo perché fuoli fleddo in casa no fleddo SETTING COMMENT SETTING COMMENT (ess. adattati da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) 4
5 Enunciato strutturato su principi semantici CONTROLLORE VERBO ALTRI ATTANTI: Es.: CH: quesso signore mangiato poi guardale eh lui guardare eh giornale sua moglie va sa cucina lavor(o) sua moglie guarda eh suo marito che guardare giornale (es. adattato da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) principio controller first; l oggetto diretto viene raramente anteposto al verbo, di solito perché è un topic: Es.: CH: lolo vedono eh vedono pane eh eh è loro visto è sula cane IT: loro vedono che cosa? che il pane? CH: eh pane eh non c era pane e quest(ë) è è questi pani è tutti eh eh mangia eh la cane TOPIC 5
6 Varietà post-basiche Stadi intermedi: morfologia e subordinazione sistematiche, ma con zone di fragilità, soprattutto per gli elementi più marcati di L2; abbondanza di paratassi Varietà avanzate: morfosintassi corretta, deviazioni occasionali rispetto alla lingua target, soprattutto nella pronuncia, nel lessico e nell uso di connettivi Es.: abbiamo visto Charlie Chaplin che camminava: è andato in giro per la citta e a un certo punto ha visto che da un camione è caduto una banderola (...) la manifestazione viene interrotta da la polizia/ dalla gendarmeria che arriva e ehm sembra che lui facesse parte di questo gruppo (...) prima cade per terra in un buco e poi eh i poliziotti eh lo tengono e arrestano (...) Varietà quasi native: quasi indistinguibili dalla varietà dei parlanti nativi, pressoché nessun errore grammaticale o lessicale, organizzazione del discorso talvolta anomala Es.: (...) e gli dà trionfando queste banane che ha rubato (Ess. adattati da: Chini, Marina, Che cos è la linguistica acquisizionale. Roma: Carocci) molti apprendenti non arrivano a questo stadio fossilizzazione 6
7 2. L italiano L2 Cenni storici: 1525: Prima edizione delle Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua (Pietro Bembo) 1583: Costituzione dell Accademia della Crusca 1589: istituzione della prima cattedra universitaria di italiano a Siena (per studenti tedeschi) lingua su base toscana, modello fiorentino letterario (bembiano) tensione tra modello purista e normativo, scritto e letterario e modello variazionista, attento all uso apprendente straniero come punto di riferimento nella riflessione sulla lingua italiana 1889: fondazione della Società Dante Alighieri, che ha tra i suoi compiti lo sviluppo dell italiano (e dell alfabetizzazione) tra le comunità di italiani all estero 7
8 Anni 20 del XX secolo: fondazione dell Università per stranieri di Perugia, sviluppo dell insegnamento dell italiano/l2 all Università di Siena Fino agli anni recentissimi, infatti, le istituzioni formative di Siena e di Perugia sono stati gli unici due centri istituzionalmente preposti a trasmettere la lingua e la cultura italiana fra gli stranieri, sostanzialmente svincolando la disseminazione dell italiano dalle tensioni legate alle questioni linguistiche della nostra emigrazione, considerato soggetto dell azione di altri canali istituzionali e di altre agenzie culturali, quali ad esempio la Società Dante Alighieri (Vedovelli, Massimo, 2002, L italiano degli stranieri, Roma, Carocci) 1967: fondazione della Società di Linguistica Italiana 1982: presentazione dei risultati delle indagini sull apprendimento dell italiano nel mondo (Istituto per l Enciclopedia Italiana); creazione di una Commissione nazionale per la diffusione della lingua e della cultura italiana, incarico di realizzare una Certificazione dell Italiano L2 alla fine degli anni 70, oltre 2 milioni di persone studiavano l italiano L2 8
9 Alcuni dati sulla situazione recente: Aumento dei flussi migratori verso l Italia: da meno di mezzo milione nel 1990 a oltre (inclusi i regolari non iscritti all'anagrafe; quasi un quinto in Lombardia; circa nella provincia di Milano) a inizio abitante su 12 ha cittadinanza straniera presenza straniera quasi triplicata negli ultimi dieci anni (Dati dal Dossier statistico Immigrazione Caritas-Migrantes 2010"; scheda di sintesi: grande crescita del pubblico interno degli appredenti crescita dell interesse strumentale per l italiano, sviluppo della didattica dell italiano per fini specifici (economia, industria, finanza), organizzati anche dalle camere di commercio italiane all estero italiano come lingua della formazione specialistica nel sistema universitario; sviluppo di corsi di italiano per stranieri presso i Centri linguistici di molti atenei italiani 9
10 Indagine Italiano 2000: aumento del 40% (in cinque anni) dei corsisti degli Istituti italiani di cultura all estero (45.699); gli immigrati in Italia costituiscono quasi la metà degli apprendenti di Italiano L2 (per approfondimenti: Indagine Italiano 2010: dati provenienti sia dagli Istituti Italiani di Cultura e dalle università straniere ove fossero presenti lettori italiani con mandato ministeriale grande aumento dei corsi negli IIC (da a 6.429) il 56% dei corsisti studia l'italiano per motivazioni non strumentali (in Italiano 2000, il 33%) "In questo caso la lettura dei dati del 2010 in parallelo con quelli del 2000 mette in luce una chiara tendenza dell'italiano a riposizionarsi proficuamente nelle sue salde roccaforti tradizionali: oggi più di ieri, la crescita dell'interesse per la lingua italiana nel mondo è in stretta relazione con la crescita dell'interesse per la cultura italiana." (Giovanardi C., Trifone P., 2010, L inchiesta Anteprima di alcuni risultati, in "Italiano LinguaDue", 2, pp ; 10
11 2.1 La ricerca sull italiano L2: il Progetto di Pavia Il progetto di Pavia è nato nel 1986 come tentativo di raccogliere un corpus di dati sull'italiano L2 appreso da parlanti L1 tipologicamente diverse, allo scopo di sopperire alla carenza di dati sull'apprendimento della nostra lingua in quel periodo (Giacalone Ramat, A., 1990, Presentazione del progetto di Pavia sull'acquisizione di lingue seconde. Lo sviluppo di strutture temporali, in Bernini, G. e Giacalone Ramat, A. (a cura di), La temporalità nell'acquisizione di lingue seconde, Milano, Franco Angeli) Raccolta di dati di italiano L2 parlato raccolti in un periodo di quasi vent anni; dati elicitati in conversazioni con intervistatori nativi, redazione di schede biografiche indagine di tipo prevalentemente qualitativo raccolta di dati sia trasversali (1-3 mesi) che longitudinali (fino a due anni) registrazioni variano tra 2 e 10 ore, a seconda dell apprendente; trascrizione integrale dei dati di 20 apprendenti (Andorno, C. & Bernini,G., 2003, Premesse teoriche e metodologiche, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) 11
12 Principali risultati in ambito morfosintattico: La morfologia flessiva in italiano/l2 emerge in anticipo rispetto a tedesco, francese ed inglese L2 (con condizioni socio-culturali di apprendimento simili) Sequenza di apprendimento di tempi e modi del verbo italiano: Presente (e Infinito) > (Ausiliare) Participio Passato > Imperfetto > Futuro > Condizionale > Congiuntivo (Giacalone Ramat, Anna, 2003, Il quadro teorico, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) Sequenza di apprendimento dell accordo di genere Pronome tonico di 3 sg. > art. det. > art. indet. > aggett. attr. > aggett. pred. (>) part. pass. (adattato da: Chini, M. & Ferraris, S., 2003, Morfologia del nome, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) 12
13 sequenza di apprendimento di tempi e modi del verbo italiano presso alcuni apprendenti del Progetto di Pavia: presente/inf. participio pass. imperf. futuro condiz. congiunt. Hagos (tigrino, 15) Chu (cinese, 17) Markos (tigrino, 20) ? - - John (inglese, 20) /- - Antje (tedesco, 20) Matthias (tedesco, 22) (Adattato da: Chini, Marina, Che cos è la linguistica acquisizionale. Roma: Carocci) scala con valore implicazionale 13
14 Sviluppo dell espressione delle categorie di aspetto, tempo e modo: aspetto > tempo > modo Es.: lava quest(e) eh lava eh pentola eh la/ eh lavato eh pentola eh eh guarda come eh eh specchio participio passato come forma marcata (aspetto perfettivo) Enunciato 1 Enunciato 2 Enunciato 3 lava pentola lavato pentola guarda come specchio Situazione lavare la pentola essere pulita (la pentola) Asserzione tempo di validità 14
15 opposizione presente/participio in contesto di futuro MK: io non lasciato tu qua io prende tu Italia perché tua mamma c è la Italia, mh? ah dopo io vado America imperfetto (essere) come prima forma verbale con valore temporale PE: mh ah non possibile per Sam ah ah sciare perché ah mo ah perché ero molto diffiscil/ difficile ah perché tanti neve in Bario + sì e non possibile *to walk to walk* (ess.adattati da: Banfi, E. & Bernini, G., 2003, Il verbo, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) ritardo nella comparsa di distinzioni morfologiche di modo, percepite come non necessarie al successo della comunicazione (marche lessicali) Sequenza di apprendimento dei verbi modali: volere > potere > dovere 15
16 prima usi deontici (permessi, comandi), poi epistemici (probabilità, possibilità) Sviluppo della categoria del genere nel nome Alcuni soggetti non riconoscono correttamente il genere nel nome (ad es., persianofoni), nemmeno dopo un anno e mezzo di esposizione all italiano la loro interlingua gli consente comunque di comunicare con italofoni Errori / imprecisioni nelle desinenze nominali: forme prive di vocale finale (pròblem, ànimal, giorn, mel) sovraestensione di a senza valore di genere (uoma, filma, corpa, agosta, specchia) sovraestensione di o (bicchiero, zuppo, polvero) sovraestensione di e (soprattutto persianofoni; salade, telefòne) scarsa salienza fonica delle desinenze vocaliche italiane 16
17 Principi nella scelta delle terminazioni: ipercaratterizzazione di genere (problemo, moglia, meso, madla, collego) interferenza di L1 (limona < Zitrone, piazzo < Platz, barco < Boot) tendenza verso il paradigma dominante (M o, F a) Incidenza degli errori nell assegnazione del genere (I e II classe, scelta dell articolo singolare appropriato): Persianofoni (69%) > anglofoni (60%) > tedescofoni (51%) > francofoni (37%) gli apprendenti con L1 priva di genere (o con genere meno pervasivo) commettono più errori di assegnazione con i nomi facili, più trasparenti per genere (Chini, M. & Ferraris, S., 2003, Morfologia del nome, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) 17
18 Regola di base di assegnazione del genere nell interlingua (italiano L2): o = maschile; -a = femminile estensioni devianti : le cane, lo gatto (persianofoni) Confronto con italofoni (preadolescenti) sull assegnazione del genere a nomi inesistenti: gli apprendenti sbagliano più frequentemente, ma la graduatoria di affidabilità delle terminazioni, interpretate come indizi di genere, è simile a quella dei nativi italofoni (a) -o M, -essa F, -ina F (2-4% di errori nei nativi, 0% negli apprendenti!!) (b) -tà F, -tore M, -one M (4-7% vs %) (c) iere M, -trice F (9-10% vs %) la terminazione a causa, in proporzione, meno errori negli apprendenti (cf. Regola di base ) 18
19 debolezza del criterio semantico di assegnazione del genere nelle interlingue (soprattutto anglofoni e persianofoni): il donna, una uomo, il moglie Sequenza di produttività dei criteri di assegnazione: criteri fonologici > criteri semantici > criteri di morfologia derivazionale (Chini, M. & Ferraris, S., 2003, Morfologia del nome, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) cf. italiano/l1 19
20 Sviluppo della categoria del numero nel nome La categoria del numero è più diffusa rispetto a quella del genere nelle lingue del mondo (meno marcata): Se una lingua ha la categoria del genere, ha sempre la categoria del numero (Universale 36 di Greenberg) nomi marcati per il plurale attestati sin dalle prime registrazioni Aspetti dell acquisizione del numero: utilizzo di plurali inanalizzati (memorizzati dall input): un mesi, quetto piatti, pom anni nova (sinofoni) strategie lessicali: due settimana, due o tre ola, due amica interferenza negativa di L1 cinese e persiano prevalenza del morfo i semplificazione del paradigma 20
21 problemi di codificazione sovrapposta numero-genere: personi donni, ponte differenze tra i vari gruppi di apprendenti: incertezza nella flessione presso i persianofoni, discreta padronanza di anglofoni e tedescofoni (dopo 4-6 mesi) la flessione di numero comincia a strutturarsi in periodi diversi a seconda della L1 e dell età (da un mese a un anno dall inizio dell esposizione) 21
22 Fasi dello sviluppo della morfologia nominale: (1) Fase pragmatica (2) Fase lessicale (3) Fase (proto-)morfologica (4) Fase morfosintattica pronome tonico di 3 sg. > art. det. > art. indet. > aggett. attr. > aggett. pred. (>) part. pass. (adattato da: Chini, M. & Ferraris, S., 2003, Morfologia del nome, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l Italiano, Roma, Carocci) 22
23 3. Strategie di apprendimento Strategie di apprendimento: procedure per formulare delle ipotesi sulla struttura della L2 e per stabilire regole dell interlingua sulla base di queste ipotesi (Schmid, S., L italiano degli spagnoli. Interlingue di immigrati nella Svizzera tedesca. Milano: Franco Angeli) (a) ricorso al modello di L1 (transfer) (b) strategia delle parole chiave nella varietà prebasica, utilizzo di pochi elementi lessicali e routines per la comprensione, con scarsa attenzione per per gli elementi funzionali (c) strategie lessicali (soprattutto) nella varietà basica, utilizzo di morfemi liberi per esprimere valori grammaticali affidati a morfemi grammaticali legati nella lingua target (es. numerali in luogo di flessione di plurale) (d) strategie isolanti lessemi di L2 trattati tutti come forme invariabili (come in una lingua isolante tipica), non vengono flessi (e) strategie agglutinanti nelle varietà postbasiche, aggiunta di morfi grammaticali a catena, come nelle lingue agglutinanti, mantenendo il confine tra base e affissi (es. arrivarà, caderò, interrompazione) 23
24 (f) strategie analitiche utilizzo di forme perifrastiche / analitiche in luogo di forme sintetiche della L2 (avevo credo < credevo, erano andando < andavano, cose per amici < regali) (g) strategie flessive nelle varietà postbasiche, applicazione delle opportune marche di flessione ai lessemi, con eventuale allomorfia (h) analogia sovraestensioni analogiche e/o regolarizzazioni (dicio < dico, imperatoressa < imperatrice, cf. professoressa) (i) semplificazione omissione o semplificazione di forme marcate (a livello fonologico, morfologico o sintattico) della L2 (consonanti semplici < consonanti doppie, riduzione di paradigmi complessi a una o più forme di base, bello in luogo di bella, belle, belli) (j) evitamento strutture marcate che l apprendente non produce, spesso in fase di elaborazione (es. frasi relative) 24
Insegnare italiano L2: la sintassi
L apprendimento dell italiano L2 Insegnare italiano L2: la sintassi Cecilia Andorno Una domanda preliminare, anzi due Che cosa bisogna insegnare? ovvero: 1. Che cosa c è da imparare? 2. Che cosa sa (già)
DettagliItaliano e dialetto nella lingua degli immigrati. Lezione del 27 novembre 2014
Italiano e dialetto nella lingua degli immigrati Lezione del 27 novembre 2014 Finora si è parlato dell uso del dialetto da parte degli italiani Ma come si pongono di fronte ai dialetti gli stranieri che
DettagliAlcuni suggerimenti per il processo di prima e seconda alfabetizzazione
ITALIANO L2 Alcuni suggerimenti per il processo di prima e seconda alfabetizzazione 1. Definire il significato di interlingua, lingua per comunicare e lingua per lo studio 2. Definire il ruolo della grammatica
Dettagli1. Percorsi e strategie d apprendimento
Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2015 / 2016 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. Percorsi e strategie d apprendimento L interesse
DettagliLe lingue dei segni: luoghi comuni
Le lingue dei segni: luoghi comuni La modalità visivo-gestuale non può sostituire in modo completo quella acustico-vocale (le lingue parlate e quelle segnate sviluppano le stesse aree cerebrali) La lingua
Dettagli1. La linguistica acquisizionale: la nozione di L2
Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2013 / 2014 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) 1. La linguistica acquisizionale: la nozione di L2
DettagliMetodologia della ricerca
Presupposti teorici lingue in contatto spazio linguistico, nel senso di repertorio condiviso nelle comunità, in conseguenza dell ingresso di immigrati in Italia percezione di una lingua percezione delle
DettagliPotenziamento linguistico Parole e immagini per raccontare e raccontarsi
SCUOLA PRIMARIA GIOTTO DIREZIONE DIDATTICA 4 CIRCOLO CARPI Potenziamento linguistico Parole e immagini per raccontare e raccontarsi Insegnante responsabile: Mirca Manfredi Anno scolastico 2009-2010 PREMESSA
DettagliLINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA
CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,
DettagliAsse linguistico Propedeutico al 1 livello 1 periodo
Asse linguistico Propedeutico al 1 livello 1 periodo Competenza 1: Partecipare a scambi comunicativi in modo collaborativo ed efficace Durata del modulo: Declinazione competenza Abilità 1. Comprendere
DettagliDai 3 anni Bene In parte No Comprende semplici consegne e risponde utilizzando prevalentemente codici extralinguistici
1. Comunicare oralmente:comprensione e produzione Dai 3 anni Bene In parte No Comprende semplici consegne e risponde utilizzando prevalentemente codici extralinguistici Risponde fisicamente a semplici
DettagliIntervista a Gabriela Stellutti, studentessa di italiano presso la Facoltà di Lettere dell Università di São Paulo (FFLCH USP).
In questa lezione abbiamo ricevuto Gabriella Stellutti che ci ha parlato delle difficoltà di uno studente brasiliano che studia l italiano in Brasile. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie
DettagliPunteggiatura: inserire, dove necessario, un segno di punteggiatura a scelta tra, : ;
ATTIVITÀ 1 Punteggiatura: inserire, dove necessario, un segno di punteggiatura a scelta tra, : ; 1) Alcuni studiosi hanno condotto una ricerca sulle possibilità e sui limiti della promozione della pace
DettagliA.A. 2004-05. INDIRIZZO LA96 Analisi e intervento psicologico per l età adulta. Prof. Claudia Casadio
CORSO DI LOGICA E PSICOLOGIA DEL PENSIERO A.A. 2004-05 INDIRIZZO LA96 Analisi e intervento psicologico per l età adulta Prof. Claudia Casadio LINGUAGGIO E PENSIERO Le relazioni tra linguaggio e pensiero
DettagliITALIANO RIFLESSIONE SULLA LINGUA
RIFLESSIONE SULLA LINGUA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado ü L alunno interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostiene
DettagliPIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO CLASSI SECONDE E TERZE PRIMO BIENNIO
PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO CLASSI SECONDE E TERZE PRIMO BIENNIO ITALIANO INDICATORE DISCIPLINARE Sviluppare le abilità di base come l ascoltare, il parlare, il leggere e lo scrivere per maturare padronanza
DettagliAREA TEMATICA SVILUPPO COMPETENZE DI BASE LINGUE STRANIERE
AREA TEMATICA SVILUPPO COMPETENZE DI BASE LINGUE STRANIERE Lingua italiana per stranieri (base/intermedio/avanzato) 1 Lingua Inglese (livello intermedio) 2 Lingua Inglese (apprendimento/mantenimento/avanzamento)
DettagliCriteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE*
Liceo Chiabrera Martini Classico-Linguistico-Artistico 17100 Savona Via Caboto, 2 - Tel. 019/821277-8 Fax 019/821277 Cod. fis. 92090320091 Cod. Mecc. SVIS00800D E-mail: classico@liceochiabrera.it www.chiabreramartini.it
DettagliLa carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali
La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali Studenti che hanno conseguito la laurea specialistica nell anno solare 2009 Questa indagine statistica
DettagliLE COMPETENZE ESSENZIALI DI SPAGNOLO
LE ESSENZIALI DI SPAGNOLO classe prima Liceo linguistico comprendere informazioni dirette e concrete su argomenti quotidiani comprendere e seguire istruzioni brevi e semplici comprendere il senso generale
DettagliLa comunicazione e il linguaggio
Linguaggio = sistema di simboli, suoni, significati e regole per la loro combinazione che costituisce la modalita primaria di comunicazione tra gli esseri umani Caratteristiche fondamentali del linguaggio:
DettagliAmore in Paradiso. Capitolo I
4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Prova scritta di Sociolinguistica A2 (cod. 37089) A. Valentini - 12 gennaio 2005 FILA A Nome e cognome: Matricola: Corso di laurea: Curriculum: Anno di corso Frequentante
DettagliProgramma Corso Standard Italiano per stranieri A2
Programma Corso Standard Italiano per stranieri A2 1) Conoscenze e abilità da conseguire L obiettivo di questo corso è di portare gli studenti al livello A2 o soglia, così definito dal Quadro comune Europeo
DettagliIT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati
IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,
DettagliArrivederci! 1 Unità 4 Tempo libero
Chi è? Indicazioni per l insegnante Obiettivi didattici porre semplici domande su una persona i verbi essere e avere i numeri il genere (dei nomi e dei sostantivi) Svolgimento L insegnante distribuisce
DettagliIl corso di italiano on-line: presentazione
Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica
Dettagli! Approvato AD Data 01/06/2013
1 Dipartimento di: Lettere Linguistico: latino 1. COMPETENZE DISCIPLINARI 2. ARTICOLAZIONE DELLE COMPETENZE DISCIPLINARI Anno scolastico: 2014-2015 X Primo biennio Secondo biennio Quinto anno Competenze
DettagliCURRICOLO di ITALIANO classe terza
CURRICOLO di ITALIANO classe terza 1 TERZA NUCLEO DISCIPLINARE: A COLTO E PARLATO OBIETTIVO GENERALE: A - ascoltare, comprendere e comunicare oralmente CONTENUTI ATTIVITA Ascolto e comprensione di testi
DettagliPLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana
PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri
Dettagli3-5 mesi: Il bambino produce pianti, gorgheggi, sorrisi e gridolini, ma non intenzionalmente.
L apprendimento della lingua nativa 3-5 mesi: Il bambino produce pianti, gorgheggi, sorrisi e gridolini, ma non intenzionalmente. 6-8 mesi: Il bambino comincia ad utilizzare l apparato articolatorio, giocando
DettagliIN QUESTURA UNITÁ 7. Asare: Buongiorno. È questo l ufficio per stranieri? Impiegato: Sì, è la Questura; ma l qfficio
IN QUESTURA Asare: Buongiorno. È questo l ufficio per stranieri? Impiegato: Sì, è la Questura; ma l qfficio stranieri non è qui; che cosa deve fare? Asare: Devo fare il permesso di soggiorno. Impiegato:
DettagliIndicatori Livello 1 (9-10) Livello 2 (7-8) Livello 3 (5-6) Livello 4 (4-5) Livello 5 (2-4) lessico
ALLEGATO 1 Griglia di valutazione per lo scritto - biennio Indicatori Livello 1 (9-10) Livello 2 (7-8) Livello (5-6) Livello (-5) Livello 5 (2-) Lessico Ottimo Buono Uso essenziale del Difficoltà nel Uso
DettagliContratto Formativo Individuale
Liceo Scientifico G. Galilei Macerata Anno Scolastico 2010 2011 Contratto Formativo Individuale Classe: 1ª Sez: F Materia: Latino Docente: Annalisa Campanaro Capacità 1.ANALISI DELLA CLASSE: sufficienti
DettagliDescrittori di competenze per Francese e Inglese nella scuola secondaria di I grado
Descrittori di competenze per Francese e Inglese nella scuola secondaria di I grado Milano, 7 Marzo 2006 Lorena Parretti Testo base per le lingue straniere del Consiglio d Europa Quadro Comune Europeo
DettagliRealizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati
L informazione statistica Deve essere considerata Dalla Pubblica Amministrazione Come una risorsa essenziale per operare meglio E con trasparenza, in modo tale da essere Strumento di controllo sociale
DettagliCURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e
CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1.Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti, formulando messaggi chiari e pertinenti Obiettivi
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Dante Arfelli
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Dante Arfelli Via Sozzi, N 6-47042 Cesenatico (FC) - Cod. fisc. 90041150401 Tel 0547 80309 fax 0547 672888 - Email: fomm08900a@istruzione.it Sito web: www.smcesenatico.net
DettagliLINGUA INGLESE PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE I - anno scol. 2015/2016
PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE I - anno scol. 2015/2016 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTESI ALLA FINE DELLA CLASSE PRIMA 1. ASCOLTO (COMPRENSIONE ORALE) a) Acquisire una consapevolezza plurilinguistica e
DettagliNUCLEO FONDANTE CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE
CURRICOLO DI LINGUA ITALIANA - CLASSE TERZA NUCLEO FONDANTE CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE ASCOLTO E PARLATO Strategie essenziali dell ascolto. Processi di controllo da mettere in atto durante l ascolto
DettagliRelazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VIA MANIAGO Via Maniago, 30 20134 Milano - cod. mecc. MIIC8D4005 Relazione sullo svolgimento della Funzione Strumentale stranieri A.S. 2014-2015 Affidata dal Collegio Docenti
DettagliINGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA
INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI AD ASCOLTO L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Svolge i compiti secondo
DettagliAnno di corso: Contenuti - temi - attività CLASSE 1^
TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE NUCLEO FONDANTE: Corrisponde a un nucleo tematico della disciplina, a un argomento forte della disciplina; caratterizza una parte consistente del curricolo disciplinare e si sviluppa
DettagliLA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL 2000
ASSOCIAZIONE DOTTORANDI E DOTTORI DI RICERCA ITALIANI LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL Nel dicembre del la sezione di Bologna dell ADI ha condotto un questionario tra gli iscritti ai
DettagliLINGUA E CULTURA STRANIERA
LINGUA E CULTURA STRANIERA LICEO CLASSICO LINEE GENERALI E COMPETENZE Lo studio della lingua e della cultura straniera deve procedere lungo due assi fondamentali tra loro interrelati: lo sviluppo di competenze
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014
PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 L insegnamento di lingue straniere nel biennio si propone di promuovere lo sviluppo graduale
DettagliLIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO
LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N. 3 LA SCUOLA CORSI DI ITALIANO PER STRANIERI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno, sono
DettagliLiceo Ginnasio Statale Dante Alighieri Anno Scolastico 2015/2016. Programmazione didattica annuale FINALITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO
Liceo Ginnasio Statale Dante Alighieri Anno Scolastico 2015/2016 Classe: I B Docente: Marzia Procopio Materia: Greco Programmazione didattica annuale FINALITÀ DEL PERCORSO FORMATIVO Lo studio delle lingue
DettagliArea B.E.S. PROGRAMMA DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI STRANIERI A. S. 2014/2015
Area B.E.S. PROGRAMMA DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI STRANIERI A. S. 2014/2015 Alunna/o Classe. Sezione. Data di nascita Nazionalità.. Data d arrivo in Italia. Numero degli anni di scolarità. di
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Relazioni internazionali e lingue straniere Incontro con le OO. SS. del 21 dicembre 2010 DOCUMENTO
DettagliCORSO DI ITALIANO CLASSE PRIMA
CORSO DI ITALIANO CLASSE PRIMA UdA n.1 - LEGGERE, COMPRENDERE E INTERPRETARE TESTI 1. Comprendere e analizzare narrativi, descrittivi, espositivi e poetici 2. Riconoscere e classificare diversi tipi di
Dettagli<Documents\bo_min_13_M_16_ita_stu> - 1 reference coded [2,49% Coverage]
- 1 reference coded [2,49% Coverage] Reference 1-2,49% Coverage sicuramente è cambiato il mondo. Perché è una cosa che si vede anche nei grandi fabbricati dove vivono
DettagliUfficio studi IL LAVORO NEL TURISMO
Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,
DettagliProgettare un unità di apprendimento di lingua straniera (francese)
Progettare un unità di apprendimento di lingua straniera (francese) Progettare un unità di apprendimento - insegnamento di lingua straniera, significa, individuato un bisogno di apprendimento, per una
DettagliIT Questionario per insegnanti di lingue Analisi dei dati
IT Questionario per insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Hanno risposto 32 insegnanti: 15 insegnano nella scuola secondaria inferiore, 17 in quella superiore. 2. Di questo campione, 23 insegnano
DettagliQuesto pullman porta i bambini di una scuola di Roma a fare una gita per vedere gli animali che non ci sono in città. Dove va secondo voi?
FASE MOTIVAZIONALE Da piccole vivevate in città o in campagna? Avevate animali? Guardate le immagini: dove si possono trovare questi animali? I vostri bambini conoscono gli animali delle fotografie?li
DettagliI.I.S Niccolò Machiavelli Pioltello
Pagina 1 di 6 Materia Lingua e cultura greca Anno Scolastico 2015-2016 secondo biennio Componenti del Consiglio di Materia: Docente Prof.ssa Lucia Piga (Coordinatore di Materia) Prof.ssa Enrica Piano Prof.ssa
DettagliQUESTIONARIO. Grazie
QUESTIONARIO Il questionario, anonimo, serve a rilevare in modo sistematico le opinioni degli studenti che hanno completato un corso di studi. Queste conoscenze potranno aiutare a valutare la qualità dei
DettagliIL PASSATO PROSSIMO. sono andato. ho mangiato. Formazione del participio passato regolare PARL-ARE PARL-ATO VED- ERE VED-UTO FIN-IRE FIN- ITO
IL PASSATO PROSSIMO Il passato prossimo in italiano è un tempo composto. Si forma con le forme del presente di ESSERE o AVERE (verbi ausiliari) più il participio passato del verbo principale: sono andato
DettagliDISCIPLINA : 2^ LINGUA COMUNITARIA TEDESCO: CLASSE PRIMA SEC. 1 GR
DISCIPLINA : 2^ LINGUA COMUNITARIA TEDESCO: CLASSE PRIMA SEC. 1 GR TRAGUARDI DI APPRENDIMENTO L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Comunica oralmente in attività
DettagliCURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO
CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO ITALIANO OBIETTIVO GENERALE COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE 1. Prestare attenzione a chi parla 2. Saper comprendere messaggi orali 3. Capire il significato globale delle
DettagliITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO
ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO 1 PERCHÉ CONOSCERE L ITALIANO È UN PLUSVALORE? 2 Italiano lingua del cuore Feten Fradi - esperta comunicazione audiovisiva Copeam La mia esperienza personale
DettagliModalità di insegnamento dell inglese per alunni con DSA
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Modalità di insegnamento dell inglese per alunni con DSA VIII Congresso Nazionale dell Associazione
DettagliLA COMMISSIONE PER LA DEFINIZIONE DEL PATTO FORMATIVO
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Centro per l Istruzione degli Adulti CPIA Metropolitano di Bologna Viale Vicini, 19 40122 Bologna Tel. 051/555391 Fax 051 5282450 email: bomm36300d@istruzione.it
DettagliProgrammazione di italiano per competenze
Programmazione di italiano per 0050_GU042400775T@0013_0018.indd 13 10/03/15 09.34 Primo anno Lingua Primo anno Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione
DettagliPROGRAMMI DI LINGUA SPAGNOLA LIVELLI A2-B1-B2-C1-C1acc.-C2 acc. C.L.A. Università di Verona a.a. 2007-2008
PROGRAMMI DI LINGUA SPAGNOLA LIVELLI A2-B1-B2-C1-C1acc.-C2 acc. C.L.A. Università di Verona a.a. 2007-2008 Dott.ssa Anna Altarriba Dott.ssa Susana Benavente Dott.ssa Margarita Checa Dott.ssa Mª Beatriz
DettagliBREVE STORIA DELLA LINGUA ITALIANA
BREVE STORIA DELLA LINGUA ITALIANA Introduzione. Nei film del Neorealismo, spesso gli attori non parlano in italiano standard, ma parlano in dialetto. Cosa sono i dialetti? Come sono nati? 1. Dal latino
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliALLEGATO 1 Griglia di valutazione per lo scritto - biennio
ALLEGATO 1 Griglia di valutazione per lo scritto - biennio Indicatori Livello 1 (9-10) Livello 2 (7-8) Livello 3 (5-6) Livello 4 (4-5) Livello 5 (2-4) Lessico Ottimo Buono Uso essenziale del lessico Difficoltà
DettagliLezione 4. Coordinatrice didattica: Paola Baccin
Lezione 4 Coordinatrice didattica: Paola Baccin FALSI AMICI 1. In questa puntata abbiamo visto tanti esempi di falsi amici. Che cosa significa, in ambito linguistico, un falso amico? 2. Eccovi degli esempi
DettagliDare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura
DettagliSETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA
SETTIMA LEZIONE LUCIA NON LO SA SETTIMA LEZIONE 72 Lucia non lo sa Claudia Claudia Come? Avete fatto conoscenza in ascensore? Non ti credo. Eppure devi credermi, perché è la verità. E quando? Un ora fa.
DettagliLa sicurezza sul lavoro
La sicurezza sul lavoro Anticipazione della ricerca La sicurezza in Italia. Significati, immagine e realtà curata da Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis Novembre 2008 NOTA METODOLOGICA
Dettaglicategorie flessionali (genere, numero, caso, tempo, persona...)
Corso di laurea in Scienze dell Educazione A. A. 2010 / 2011 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia / Dr.ssa Francesca Strik Lievers (giorgio.arcodia@unimib.it / francesca.striklievers@gmail.com)
DettagliIndice. Parte Seconda -Gli strumenti per la rilevazione della capacità di comprensione della lettura
L'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha avviato nel maggio 1998 il progetto Pisa (Programme for International Students Assessment). Si tratta di una grande rilevazione internazionale,
DettagliLA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI AL SISTEMA UNIVERSITARIO ROMANO
LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI AL SISTEMA UNIVERSITARIO ROMANO Anno accademico 2013-2014 Indice Gli iscritti alle università romane... 3 L offerta formativa... 7 Gli immatricolati per corso di laurea...
DettagliISIS GIOVANNI PAOLO II MARATEA (PZ) Anno Scolastico 2011 2012. Progetto CLIL
ISIS GIOVANNI PAOLO II MARATEA (PZ) Anno Scolastico 2011 2012 Progetto CLIL Tipologia dei destinatari: -Studenti delle classi II III IV - V ISIS Giovanni Paolo II - Maratea -Docenti non linguisti delle
DettagliLATINO (biennio linguistico)
LATINO (biennio linguistico) OBIETTIVI (CLASSE I) Al termine della classe prima lo studente dovrà essere in possesso delle seguenti: morfologia e sintassi della lingua italiana (recupero e consolidamento
DettagliLe lingue straniere e i Lettorati nei corsi di Laurea e Laurea Magistrale: lineeguida
Dipartimento di Scienze Umane e Sociali a.a. 2015-2016 Le lingue straniere e i Lettorati nei corsi di Laurea e Laurea Magistrale: lineeguida 1. Gli insegnamenti di lingua straniera presenti nei piani di
DettagliLinguis'ca acquisizionale: lo studio dell apprendimento linguis'co
Linguis'ca acquisizionale: lo studio dell apprendimento linguis'co Sommario Introduzione: linguis'ca acquisizionale e glo8odida9ca 1. Le produzioni dell apprendente 2. Dal prodo8o ai processi: interferenza
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliLIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO
LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 5 IL PERMESSO DI SOGGIORNO A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa 2011 1 2 Il PERMESSO DI SOGGIORNO DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno,
DettagliINGLESE CLASSE PRIMA
INGLESE CLASSE PRIMA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA L ALUNNO: Comprende e utilizza formule di saluto; Sa presentarsi e chiedere il nome; Comprende ed esegue semplici
DettagliSCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO
SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO CLASSI TERZA E QUARTA Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura. Al termine del II biennio ( 3^ e 4^ Scuola Primaria)
DettagliLE COMPETENZE ESSENZIALI DI INGLESE
classe prima LE ESSENZIALI DI INGLESE comprendere e decodificare semplici testi e/o messaggi orali e scritti comprendere informazioni dirette e concrete su argomenti di vita quotidiana (famiglia, acquisti,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO DI FRANCESE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO DI FRANCESE FINALITA L insegnamento della lingua straniera deve tendere, in armonia con le altre discipline, ad una formazione
DettagliINGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione
INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie
DettagliDi che colore è la tua macchina? è rossa Di che colore è il tuo divano? Di che colore è il tuo quaderno di italiano?
1. C è / ci sono. Vai a pagina 62 di Piazza Navona e fai l esercizio numero 5. Quando hai finito, prova a disegnare le frasi, come nell esempio. frase 1 2. Numeri ordinali. Vai a pagina 62 di Piazza Navona
DettagliATTIVITA E TECNICHE PER L INSEGNAMENTO DELL ITALIANO L2 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE. 17.05.2014 Piacenza IV Circolo didattico Marta Pioggiosi
ATTIVITA E TECNICHE PER L INSEGNAMENTO DELL ITALIANO L2 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 17.05.2014 Piacenza IV Circolo didattico Marta Pioggiosi Ministero dell Istruzione, dell Università e della ricerca, Linee
DettagliLA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE
LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE Scuola: Istituto comprensivo Fratelli Cervi - Scuola secondaria di I grado Dante Alighieri di Nonantola (Modena) MUSEO:
DettagliLa tombola delle frasi
Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Adele Spagnolo e Elisabetta Di Clemente La tombola delle frasi Prevenzione e recupero
DettagliLIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO
LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 4 GLI UFFICI COMUNALI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 GLI UFFICI COMUNALI DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno. A- Scusi
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE LEONARDO DA VINCI"
LICEO SCIENTIFICO STATALE LEONARDO DA VINCI" Indirizzi: Scienze applicate- Scienze umane- Economico-sociale - Linguistico- Classico-Musicale Via Roma, 66-81059 VAIRANO PATENORA-SCALO (CE) Tel.-fax- 0823/988081
DettagliPROGRAMMAZIONE SECONDO BIENNIO LINGUA e C IVILTA INGLESE
PROGRAMMAZIONE SECONDO BIENNIO LINGUA e C IVILTA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO LINGUA Lo studente dovrà acquisire competenze linguistico-comunicative corrispondenti al Livello B2 del Quadro Comune
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
DettagliTIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto
DettagliL INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA
L INDIRIZZO SPERIMENTALE LINGUISTICO BROCCA Che cos è L indirizzo si caratterizza per lo studio delle lingue straniere in stretto collegamento con il latino e l italiano. L obiettivo primario è far acquisire
DettagliUnità 13. In questura. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A1. In questa unità imparerai:
Unità 13 In questura In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni sul permesso di soggiorno e sulla questura parole relative all ufficio immigrazione della questura l uso dei pronomi
DettagliA.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la
PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio
Dettagli