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1 Incontro e aggiornamento professionale Norme Tecniche per le Costruzioni Qualificazione, trasformazione ed etichettatura del legno strutturale Michele Zulini Stefano Dezzutto Ufficio Normativa Assolegno

2 Argomenti: Panorama normativo: - NTC 2008 (D.M. 14/01/2008) Qualificazione di materiali e prodotti a base di legno: - qualifica ministeriale come produttore; - qualifica ministeriale come centro di trasformazione; - marcatura CE; - certificato di idoneità tecnica all impiego Classificazione secondo la resistenza Documentazione accompagnatoria Compiti e responsabilità di: - progettista; - direttore lavori; - collaudatore; - costruttore 2

3 Norme Tecniche delle Costruzioni Par Condicio tra i materiali: 1 Luglio 2009, entrata in vigore delle NTC2008 3

4 Norme Tecniche delle Costruzioni Cosa comportano le Norme Tecniche delle Costruzioni: A.Par Condicio tra i materiali da costruzione B.Obbligo di certificazione dei Prodotti da Costruzione C.Progettazione delle strutture attraverso il metodo agli stati limite e di esercizio 4

5 Norme Tecniche delle Costruzioni: le nuove norme tecniche contengono per la prima volta in Italia tre capitoli relativi alla progettazione di strutture di legno: paragrafo 4.4 Costruzioni di legno all interno del Capitolo 4 Costruzioni civili e industriali ; paragrafo 7.7 Costruzioni di legno all interno del Capitolo 7 Progettazioni per azioni sismiche ; paragrafo 11.7 Materiali e prodotti a base di legno all interno del Capitolo 11 Materiali e prodotti per uso strutturale. 5

6 NTC 2008 paragrafo 4.4 Costruzioni di legno Contiene i criteri generali di progettazione, i criteri di valutazione della sicurezza e i valori dei coefficienti di sicurezza. Non contiene le formule di calcolo e verifica, quindi per progettare occorre fare riferimento ad altri documenti (peraltro citati) come CNR/DT 206 e Eurocodice 5, ma assumendo i valori dei coefficienti di sicurezza qui specificati. NTC 2008 paragrafo 7.7 Costruzioni di legno Contiene le indicazioni specifiche per la progettazione in zona sismica. E la fedele traduzione del Cap. 8 dell Eurocodice 8. E un po datato e non aggiornato agli ultimi progressi scientifici e tecnologici e non considera alcuni sistemi costruttivi recenti (Xlam). 6

7 NTC 2008 paragrafo 11.1 e 11.7 Costruzioni di legno prescrivono determinati livelli minimi di sicurezza in termini di certificazione dei materiali attraverso : A. Marcatura CE (Norma armonizzata) B. Qualificazione Nazionale (Produttore e Centro di Lavorazione) C. Benestare\Valutazione Tecnico\a Europeo\a o Certificato di Idoneità Tecnica all impiego 7

8 DISTINZIONE FRA PRODOTTI ED ELEMENTI Tipologia Definizione Esempi (indicativi) Prodotti In legno per uso strutturale Manufatti commercializzati per un impiego generico in ambito strutturale, la cui specifica destinazione o funzione in un progetto o in una commessa non è ancora definita al momento della vendita. Legno massiccio o lamellare venduto senza ancora poter sapere se sarà impiegato come trave di solaio o come puntone di capriata. Elementi Strutturali in legno Prodotti in legno per uso strutturale a cui, al momento della vendita, sia già assegnata una specifica funzione in un progetto o in una commessa ed eventualmente eseguita una trasformazione. Travi per solaio; pannelli per parete; capriate; casa in legno; copertura in legno in opera 8

9 Nuovi obblighi normativi introdotti dalle NTC 14/01/2008 Per tutti i prodotti da costruzione (incluso legno e prodotti a base di legno) è possibile una delle tre seguenti possibilità: 1. Materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego è possibile solo se in possesso della Marcatura CE. Esempio: travi in legno massiccio a spigolo vivo (norma armonizzata EN ), marcatura CE obbligatoria 9

10 Nuovi obblighi normativi introdotti dalle NTC 14/01/2008 Per tutti i prodotti da costruzione (incluso legno e prodotti a base di legno) è possibile una delle tre seguenti possibilità: 2. Materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma europea armonizzata oppure esista ma ricada nel periodo di coesistenza, ma per i quali sia prevista la qualificazione secondo le procedure indicate nelle NTC. Esempio: travi in legno massiccio Uso Fiume e Uso Trieste (Norma armonizzata non disponibile), marcatura CE non possibile. 10

11 Nuovi obblighi normativi introdotti dalle NTC 14/01/2008 Per tutti i prodotti da costruzione (incluso legno e prodotti a base di legno) è possibile una delle tre seguenti possibilità: 3. Materiali e prodotti per uso strutturale innovativi non citati nelle NTC e non ricadenti nei casi precedenti. In questi casi si può pervenire alla marcatura CE in conformità a appositi Benestari Tecnici Europei (ETA) oppure occorre il Certificato di Idoneità Tecnica all impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del CSLLPP. Esempio: pannelli di legno massiccio a strati incrociati (Xlam), marcatura CE possibile attraverso il rilascio di ETA o CUAP. 11

12 Obblighi di legge per le aziende del settore legno strutturale Sia la figura del Produttore che del Centro di Lavorazione sono coinvolti nel processo di certificazione di prodotto al fine di assicurare la tracciabilità all interno della filiera di settore. In linea generale si possono definire le seguenti competenze: Figura Compiti Periodo di validità Produttore Marcatura CE secondo la norma armonizzata di riferimento; iter di qualificazione ministeriale in accordo a quanto disciplinato dal DM (cap. 11.7) Al termine del periodo di coesistenza tra normativa comunitaria e normativa nazionale potranno essere accettati in cantiere solo materiali in possesso della marcatura CE Centro di Lavorazione Iter di qualificazione ministeriale in accordo a quanto disciplinato dal DM (cap. 11.7) Nel caso di Qualifica Ministeriale come Produttori o Centri di Lavorazione l azienda dovrà procedere a formare la figura del Direttore Tecnico di Produzione tramite apposito corso riconosciuto dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. 12

13 Il Direttore Tecnico di Produzione Il Direttore Tecnico della Produzione, attraverso opportuna delega che ne precisa i compiti, si assume la responsabilità delle seguenti attività: Organizzazione e gestione dei processi produttivi, dei controlli interni di produzione e delle fasi di lavorazione del legno; Controllo della conformità dei materiali e dei prodotti commercializzati; Coordinamento delle attività di progettazione, lavorazione e posa dei materiali forniti qualora tali servizi vengano offerti dall azienda; Gestione delle non conformità. Il DTP può assumere tale incarico in un solo stabilimento. 13

14 Nuovi obblighi normativi introdotti dalle NTC 14/01/2008 Per Periodo di coesistenza si intende: Periodo entro il quale non si ha obbligo a livello comunitario di definire la conformità di un prodotto attraverso una Norma Armonizzata; In questo periodo il produttore ha la facoltà di scegliere il proprio iter di certificazione: marcatura CE o Qualifica ministeriale; Al termine del periodo di coesistenza dovranno essere accettati esclusivamente prodotti marcati CE. Per i centri di lavorazione rimane comunque l obbligo, indipendentemente dal periodo di coesistenza, della denuncia di attività come da Circolare Esplicativa del , n

15 Norme Tecniche delle Costruzioni Scadenza periodo di coesistenza: UNI EN (Legno Massiccio a sezione rettangolare) 1 Gennaio 2012 UNI EN (Legno Lamellare incollato) 1 Dicembre 2012 OBBLIGO MARCATURA CE 15

16 16

17 17 Centro di trasformazione lavorazioni ammesse

18 Centro di trasformazione lavorazioni ammesse Legno Massiccio Tipologia delle lavorazioni Lavorazioni senza la necessità di rimarcare CE Necessità di rimarcare Marchio Produttore Perdita di conformità Legno massiccio ad uso strutturale conforme a UNI EN Piallatura massima di 5 mm per dimensione per sezioni <10 cm Piallatura massima di 10 mm per dimensione per sezioni > 10 cm Tagli in lunghezza (depezzare ed accorciare le travi) sull elemento rispetto alla lunghezza Oltre i limiti stabiliti nella colonna a fianco Oltre i limiti stabiliti nella colonna a fianco 18

19 La filiera del legno strutturale in Italia Legno massiccio a spigolo vivo: Marcatura CE secondo EN obbligatoria dal 1 gennaio 2012 Legno lamellare incollato: Marcatura CE secondo EN obbligatoria dal 1 dicembre 2012 o qualifica ministeriale come produttore (fino al 1/12/2012) 19 KVH - Legno massiccio da costruzione con giunti longitudinali a pettine: Conformità dei giunti a pettine secondo EN 385 EN 387. Progetto di norma esistente (EN 15497) - Marcatura CE non possibile

20 La filiera del legno strutturale in Italia Legno massiccio bilama - trilama: Conformità dei giunti a pettine EN 385. Probabile inserimento nella EN Marcatura CE non possibile Travi in legno massiccio a sezione irregolare (uso Fiume / Trieste): Qualifica ministeriale come produttore Marcatura CE non possibile Pannelli stratificati Compensati di tavole (per spessori < 80 mm): Marcatura CE obbligatoria secondo EN / EN

21 Pannelli stratificati di legno massiccio - Compensati di tavole: certificazione Per spessori < 80 mm si applica la EN 13986/EN : MARCATURA CE obbligatoria Per spessori > 80 mm (Xlam): CUAP 03.04/06 Marcatura CE già applicabile Certificato di Idoneità Tecnica all impiego del STC Norma Armonizzata per Xlam (Working Group 3/CEN TC 124) 21

22 La Documentazione Accompagnatoria Un materiale ad uso strutturale che rientra nel campo di applicazione delle norme tecniche delle costruzioni deve essere accompagnato da una documentazione definita nel par indipendentemente dalla richiesta della committenza. 22

23 La Documentazione Accompagnatoria In via semplicistica si possono identificare due casistiche: - Sola Fornitura - Fornitura e posa degli elementi 23

24 La Documentazione Accompagnatoria Sola Fornitura: Produttore con Marcatura CE - Certificato rilasciato dall ente notificato 24

25 La Documentazione Accompagnatoria Sola Fornitura: Produttore con qualifica ministeriale - Attestato Ministeriale di qualificazione come produttore 25

26 La Documentazione Accompagnatoria Sola Fornitura: Centro di Lavorazione - Attestato Ministeriale di Denuncia di Attività come Centro di Lavorazione 26

27 La Documentazione Accompagnatoria Sola Fornitura: Inoltre, in tutti i casi - Dichiarazione di conformità riferita a quella specifica fornitura 27

28 La Documentazione Accompagnatoria Etichettatura: Per quanto riguarda la marcatura CE ( EN Legno Massiccio) si lascia al produttore la facoltà di porre l etichetta sul lotto anziché sull elemento qualora vi sia un accordo scritto con la committenza ( per motivi estetici ) In merito alle Norme Tecniche delle Costruzioni queste disciplinano...per quanto possibile, anche in relazione alla destinazione d'uso del prodotto, il produttore è tenuto a marchiare ogni singolo pezzo. Ove ciò non sia possibile, per la specifica tipologia del prodotto, la marchiatura deve essere tale che prima dell'apertura dell'eventuale ultima e più piccola confezione il prodotto sia riconducibile al produttore, al tipo di legname nonchè al lotto di classificazione e alla data di classificazione." 28

29 La Documentazione Accompagnatoria Attenzione: anche la carpenteria metallica deve avere la corrispondente documentazione relativamente la fase di produzione e centro di lavorazione dell acciaio 29

30 La Documentazione Accompagnatoria Fornitura e Posa: Oltre alla documentazione vista precedentemente, il Costruttore dovrà allegare: - POS e schemi di montaggio per la posa in opera degli elementi - Manuale per la manutenzione (se cura gli aspetti progettuali) 30

31 Compiti e Responsabilità Il Progettista è responsabile dell intera progettazione strutturale anche qualora ad essa abbiano partecipato a vario titolo suoi collaboratori, il Costruttore e/o altre figure con le quali potrà essere condivisa. Il progetto dovrà includere, oltre alle verifiche strutturali anche quanto esplicato all interno dei seguenti paragrafi: Relazione sui materiali; Regole per l esecuzione : ove il legno da utilizzarsi non abbia pertinenti norme di prodotto, il progettista è tenuto a definire le tolleranze di lavorazione, di esecuzione e montaggio; 31

32 Compiti e Responsabilità - Progettista - Particolari costruttivi per proteggere la struttura da eventuali eventi di degradamento biotici e abiotici; Piano delle operazioni di manutenzione e controllo da effettuarsi durante la vita della struttura. Per quanto riguarda il deposito del progetto strutturale presso il Genio Civile di competenza, questo risulta essere obbligatorio vista la classificazione sismica di tutto il territorio italiano. E inoltre obbligatorio il collaudo come previsto dal DPR 380/2001 (e successive modifiche) e dal DM

33 Compiti e Responsabilità Il Direttore Lavori è invece colui che è tenuto a vigilare e controllare la legittimità dell operato di tutti gli altri partecipanti alla filiera (costruttore, produttore, fornitore, centro di lavorazione, ecc.). In fase di accettazione del materiale in cantiere questo ha innanzitutto l obbligo di verificare la veridicità della documentazione accompagnatoria degli elementi strutturali componenti il lotto, ed in particolare e per ogni assortimento, deve essere presa visione dei seguenti documenti: Certificato di marcatura CE rilasciato da Ente notificato preposto al Controllo di Produzione in Fabbrica relativamente la Norma Armonizzata di Prodotto interessata oppure a specifico sistema autorizzativo rilasciato tramite procedura ETAG/CUAP (Benestare Tecnico Europeo); 33

34 - Direttore Lavori - Compiti e Responsabilità Dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore o centro di lavorazione; In alternativa, per quei prodotti non coperti da normativa comunitaria e per i prodotti che si possono ancora collocare all interno del periodo di coesistenza, lo stesso Direttore Lavori deve accertarsi del regime di validità dell attestato di qualificazione ministeriale come produttore o della denuncia di attività come centro di lavorazione. Qualora il Direttore Lavori ritenga che vi sia una mancata rispondenza tra il materiale in ingresso in cantiere e la documentazione accompagnatoria del prodotto in esame è tenuto a rifiutare il lotto dandone opportuna motivazione. La legge attribuisce al Direttore Lavori la facoltà di fare eseguire sui materiali e sui collegamenti ulteriori prove di accettazione secondo le metodologie indicate nei paragrafi 4.4 e 11.7 delle Norme Tecniche delle Costruzioni. 34

35 Compiti e Responsabilità Inoltre il Direttore Lavori deve: far si che il materiale legnoso sia custodito adeguatamente fino al montaggio onde evitare danneggiamenti; supervisionare le lavorazioni che vengano eseguite all interno del cantiere al fine di garantire la permanenza delle condizioni di idoneità del materiale rispetto a quanto definito nelle relative dichiarazioni di conformità rilasciate dal produttore; supervisionare le operazioni di montaggio al fine di garantire la corrispondenza tra le opere realizzate e quanto previsto dal progetto. 35

36 Compiti e Responsabilità Direttore Lavori: precisazioni sul testo normativo Legno Massiccio: Prove sperimentali in accettazione: La caratterizzazione meccanica si trova all interno di documenti normativi riconosciuti a livello comunitario (EN 338), che si basano su migliaia di prove distruttive in laboratorio codificate attraverso metodi standardizzati. Per quanto riguarda il legno massiccio non è necessario eseguire prove per verificarne la conformità, è possibile esclusivamente ripetere la classificazione eseguita con metodi a vista. 36

37 Compiti e Responsabilità Direttore Lavori: precisazioni sul testo normativo Legno giuntato (es. lamellare): La certificazione del legno giuntato avviene attraverso la classificazione degli elementi unitari che lo compongono e attraverso un sofisticato controllo della produzione in fabbrica. Sia la certificazione in accordo alla EN 14080, sia la qualificazione ministeriale prevedono un periodico controllo sui giunti a pettine mediante prove distruttive e delle prove di delaminazione sui piani di incollaggio delle lamelle (controllo di produzione in fabbrica). Anche in questo caso non ha senso eseguire prove distruttive sugli elementi interi forniti. 37

38 Compiti e Responsabilità Il Collaudatore è tenuto a: ispezionare l opera già durante le fasi di montaggio alla presenza del Direttore Lavori e del Costruttore; esaminare il progetto nella sua impostazione generale e controllare la messa in atto delle disposizioni progettuali e la rispondenza tra il costruito ed il progetto depositato; esaminare i certificati e le prove sui materiali. Quando ritenuto necessario disporrà di effettuare le prove di carico così da testare le strutture simulando le condizioni di esercizio. 38

39 Compiti e Responsabilità Il Costruttore è l impresa responsabile dell esecuzione dei lavori e: dovrebbe essere chiaramente identificabile anche per le opere specialistiche in legno e figurare nella denuncia al Genio Civile. Il Costruttore delle opere in legno effettua sia la fornitura che il montaggio. Quando invece fornitura e posa vengono effettuate da aziende distinte allora è l impresa generale titolare del cantiere che assume su di se anche le responsabilità del costruttore delle opere lignee. E evidente che la presenza di un Costruttore qualificato delle opere in legno costituisce una garanzia per il Progettista, per il Direttore Lavori e per il Collaudatore che possono così interagire con un interlocutore unico responsabile di tutte le forniture costituenti l opera lignea nonché della suo montaggio. 39

40 Proposte di revisioni NTC NTC EC5 Coefficienti cautelativi inseriti all interno del DM γ M Arrivare ad armonizzare tali coefficienti con quelli proposti in Eurocodice 5 40 Kmod

41 Proposte di revisioni NTC Un esempio: si propongono alcune precisazioni sui valori dei fattori di struttura, con inserimento di relativi intervalli, in modo che sia sempre da giustificare la scelta di un valore (elevato) di q0 41

42 Linee Guida Edifici alti: Per edifici in legno con 4 o più piani entro e fuori terra, l art. 52 del DPR380/01 prevedeva, un iter autorizzativo del CSLLPP ai fini di cantierizzare l opera. Manovra Monti: Emendamento dell art. 52 del DPR380/01: Qualora vengano usati materiali o sistemi costruttivi diversi da quelli disciplinati dalle norme tecniche in vigore, la loro idoneità deve essere comprovata da una dichiarazione rilasciata dal Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici su conforme parere dello stesso Consiglio. A seguito dell emendamento il parere autorizzativo del CSLLPP non è più necessario 42

43 Classificazione secondo la resistenza Il legno è un materiale di origine biologica, la cui produzione avviene in natura e solo in parte soggetta al controllo umano. I segati per uso strutturale derivati dai tronchi vengono qualificati attraverso la classificazione (con metodi visuali oppure mediante apposite macchine classificatrici). Per i prodotti giuntati, (ad es. legno lamellare, KVH, Bilama e Trilama ) sofisticati controlli durante il processo di trasformazione garantiscono l appartenenza alle varie classi di resistenza previste, a ciascuna delle quali la normativa associa un determinato profilo resistente (valori caratteristici). 43

44 Classificazione secondo la resistenza Per l intrinseca variabilità del legname, è fondamentale che la classificazione venga eseguita su ciascun singolo elemento, e non su alcuni elementi a campione estratti dal lotto da classificare. La normativa CEN (alla quale fa riferimento il marchio CE) fornisce i profili resistenti (insiemi di valori caratteristici di resistenza e di modulo elastico) relativi a numerosi tipi di legname (definiti da specie legnosa, zona di provenienza, e categoria o classe di resistenza), ricavati da numerosissime prove svolte, per ciascun tipo di legname, presso laboratori qualificati. 44

45 Classificazione secondo la resistenza Classi di resistenza legno massiccio (UNI EN 338) 45

46 Classificazione secondo la resistenza Classi di resistenza legno lamellare (UNI EN 1194) Legno lamellare omogeneo Omogeneo: GL24h, GL28h, GL32h, GL36h; 46

47 Classificazione secondo la resistenza Classi di resistenza legno lamellare (UNI EN 1194) Legno lamellare combinato Combinato: GL24c, GL28c, GL32c, GL36c; 47

48 Classificazione secondo la resistenza Perché classificare? Ottemperare alla legge e Valorizzare 48

49 Classificazione secondo la resistenza Metodi di classificazione A vista: mediante regole di classificazione ogni pezzo di una data specie legnosa viene assegnato ad una categoria/classe di resistenza in base alle sue caratteristiche visibili A macchina: ogni elemento viene valutato da una macchina che misura con metodi non distruttivi determinati parametri, in base ai quali esso viene assegnato ad una classe di resistenza. 49

50 Classificazione secondo la resistenza EN Annex A Fissa i requisiti che devono avere le regole nazionali di classificazione a vista. Obbligatori: nodi, inclinazione fibratura, densità (o velocità di crescita), deformazioni, funghi e insetti, legno di reazione, altre caratteristiche rilevanti. Facoltativi: fessurazioni. 50

51 Classificazione secondo la resistenza Principali norme nazionali per la classificazione a vista: Legname di provenienza italiana: UNI parti 1-2 (travi spigolo vivo) UNI parte 3 (travi abete uso Fiume/Trieste) Legname di provenienza tedesca: DIN 4074 parti 1 (conifere) e 5 (latifoglie) Legname di provenienza francese NF B

52 DIN 4074 Recepisce la normativa europea armonizzata Divisa in 5 parti Parte 1 (DIN ): Classificazione visuale di Segati di Conifera Parte 5 (DIN ): Classificazione visuale di Segati di Latifoglia 52

53 DIN Conifere Differenziati per: Squadrati e Tavole quando sollecitate prevalentemente di fianco (suffisso K) Tavole quando sollecitate di piatto Listelli 53

54 DIN Conifere Umidità di riferimento: I criteri di classificazione si riferiscono a segati con umidità media U= 20% Nel caso di segati con U>20% non vengono considerate le seguenti caratteristiche: fessurazioni deformazioni Tali segati devono essere successivamente riclassificati (prima della messa in opera) e non possono essere marcati TS 54

55 DIN Conifere Criteri di valutazione: NODI (squadrati) nessuna distinzione tra nodi aderenti, non aderenti, sani, cariati 55 Si misura il diametro minimo del nodo più grande non si considerano nodi con Ø<5mm A = a/h (nodo su faccia) A = a/b (nodo su bordo) A = a 1 /b (nodo di spigolo) se a 1 <a 2

56 DIN Conifere Criteri di valutazione: DIREZIONE DELLA FIBRATURA si rileva osservando l andamento delle fessurazioni da ritiro o della venatura sulle eventuali superfici radiali si può usare eventualmente una sorta di graffietto (non sempre facile) si calcola come deviazione percentuale F = x/y 100 (%) 56

57 DIN Conifere Criteri di valutazione: MIDOLLO Si valuta solamente la sua presenza 57

58 DIN Conifere Criteri di valutazione: AMPIEZZA ANELLI si misura sulle superfici trasversali del pezzo e si esprime come valore medio 58

59 DIN Conifere Criteri di valutazione: FESSURAZIONI DA RITIRO si rilevano su tre punti equidistanti non si considerano se L<1m o <1/4 lunghezza segato R = r 1 /b R = (r 1 + r 2 ) / b 59

60 DIN Conifere Criteri di valutazione: SMUSSI Nella pratica è più facile valutare la parte esente da smussi 1/K = (b-k b ) / b 60

61 DIN Conifere Criteri di valutazione: DEFORMAZIONI Arcuatura Falcatura Svergolamento Imbarcamento (solo per le tavole) 61

62 DIN Conifere Criteri di valutazione: ROSATURA / LEGNO DI REAZIONE V f (D h ) = v i /u (u = perimetro sezione) 62

63 DIN Conifere Criteri di valutazione: INSETTI Si osserva la presenza delle gallerie (prodotte dalle larve) e se ne rileva il diametro ( ) Sono ammesse solo gallerie dovute ad insetti che attaccano il legno fresco con =< 2 mm Non si considera l intensità dell attacco (indicata per es. dalla frequenza delle gallerie) 63

64 DIN Conifere Criteri di valutazione: ALTRE CARATTERISTICHE Vischio Lesioni meccaniche (da abbattimento, da esbosco, ecc.) Inclusioni di corteccia Ferite ricoperte Cima stroncata, ecc. 64 Quando non siano tali da determinare il rifiuto dell elemento, si valutano in analogia alle altre caratteristiche (nodi in particolare)

65 DIN Conifere Criteri di valutazione: I segati vengono assegnati ad una determinata categoria quando tutti i requisiti (valori limite ammessi per le varie caratteristiche) sono soddisfatti per quella categoria Nella generalità dei casi in pratica le caratteristiche da valutare sono solo alcune di quelle elencate La categoria viene decisa dalla caratteristica (difetto) peggiore (ovunque si trovi nel segato) 65

66 DIN Conifere Criteri di valutazione: Caratteristica Categorie S7, S7K S10, S10K S13, S13K 1. Nodi fino a 3/5 fino a 2/5 (a) fino a 1/5 2. Deviazione della fibratura fino a 12% (16%) fino a 12% fino a 7% 3. Midollo ammesso ammesso non ammesso (b) 4. Ampiezza anelli - in generale fino 6 mm fino 6 mm fino 4 mm - nella Douglasia fino 8 mm fino 8 mm fino 6 mm 5. Fessurazioni - da ritiro (c) - da fulmine, cipollatura fino a 1/2 (3/5) non ammesse fino a 1/2 non ammesse fino a 2/5 non ammesse 6. Smussi fino a 1/4 (1/3) fino a 1/4 (1/3) fino a 1/5 (1/4) 7. Deformazioni (c) - arcuatura, falcatura fino a 8mm - svergolamento 1mm/25mm di larghezza 8. Discolorazioni, carie - azzurramento - striature rosse e brune (che tengono il chiodo) - carie bianca e bruna fino a 8 (12) mm 1 (2) mm/25mm di larghezza ammesso fino a 2/5 (3/5) ammesso fino a 2/5 fino a 8mm 1mm/25mm di larghezza ammesso fino a 1/5 non ammesse non ammesse non ammesse 9. Legno di compressione fino a 2/5 (3/5) fino a 2/5 fino a 1/5 10.Gallerie da insetti del gallerie fino a 2 mm di diametro: ammesse legno fresco 10. Altre caratteristiche sono da valutare in analogia con le altre caratteristiche (a) fino a ½ nel caso di Abete rosso e Douglasia con ampiezza anelli fino a 4mm per l Abete rosso e 5 per la Douglasia. In una fornitura la percentuale non può superare il 25% (b) ammesso per squadrati con larghezza > 120 mm (c) queste caratteristiche non sono da considerare nel caso di legname classificato allo stato non stagionato 66

67 DIN Conifere Corrispondenze Classe di resistenza EN 338 Categoria DIN (2008) Categoria DIN 4074 (1989) C16 S7 C18* C24 S10 II III C30 S13 I Specie: Abete (bianco e rosso), Pino, Larice, Douglasia *Solo per Abete Rosso 67

68 Estratto della norma UNI EN 1912 Corrispondenza fra classi di resistenza e categorie delle normative nazionali 68

69 Travi Uso Fiume e Trieste di Abete bianco e rosso: UNI

70 Precisazione: Legno a sezione irregolare: Circ. espl Le travi con forme di lavorazione irregolari che comportino smussi o sezioni diverse lungo l asse longitudinale dell elemento, devono essere lavorate e classificate in base alla resistenza, in conformità a specifiche normative di comprovata validità. In assenza di specifiche prescrizioni, per quanto riguarda la classificazione del materiale, si potrà fare riferimento a quanto previsto per gli elementi a sezione rettangolare, senza considerare le prescrizioni sugli smussi e sulla variazione della sezione trasversale, purché nel calcolo si tenga conto dell effettiva geometria delle sezioni trasversali UNI : Norma specifica per la classificazione degli assortimenti Uso Fiume e Uso Trieste di Abete di Provenienza Italiana e centro Nord Europa. Categoria unica UFS/A e UTS/A Già approvato ETA per U/F e U/T di Abete di Provenienza Italiana e centro Nord Europa per rendere possibile la Marcatura CE. Già approvato CUAP per U/F e U/T di Larice e U/F di Castagno. 70

71 Grazie per l attenzione! L immensa mole dei lavori che ci attende impone che di ogni materiale costruttivo si faccia l uso più razionale e economico sfruttando in modo opportuno le sue caratteristiche peculiari Prof. Guglielmo Giordano (Torino 1946 ) 71

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