7 Siti monitorati dal Aquila d Arroscia (IM) Dati generali

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1 7 Siti monitorati dal Aquila d Arroscia (IM) Dati generali Il versante in oggetto ricade in un area in cui la litologia è costituita dai Calcari di Ubaga, sequenze stratificate di spessore variabile di calcari marnosi grigio-azzurri e di marne da calcaree ad argillose grigie, soggiacenti una estesa coltre detritica superficiale di spessore modesto (Fig.440). Nel 2011 è stata eseguita una campagna geognostica finalizzata a verificare l assetto stratigrafico del versante su cui insiste l abitato di Aquila d Arroscia, con l obiettivo finale di installare un sistema di monitoraggio geotecnico ( Studio preliminare relativo al movimento franoso ricadente in zona di rischio R3 (..) - Studio di Geologia Macciò). Sono stati eseguiti n.2 sondaggi attrezzati ad inclinometro, S1 e S2, misurati dal 2011 al Nel corso dell anno 2015 è stata verificata da parte di ARPAL la strumentazione inclinometrica (S1 e S2), che risulta ubicata lungo il pendio sottostante la sede stradale e in prossimità di un corpo franoso perimetrato IFFI (Fig.441). La ricognizione ha consentito di prendere in carico gli inclinometri e il monitoraggio con le letture è iniziato nel Inclinometri S1 e S2 Tipo Stato Scivolamento rotazionale/traslativo Quiescente generico Identificativo Area [mq] Di seguito si riassume l attività di monitoraggio nel Data Attività Strumentazione Sistema di misura 27/06/ lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 24/10/ lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 Inclinometri S1 e S2 Sonda servoaccelerometrica biax. S Inclinometri S1 e S2 Sonda servoaccelerometrica biax. S Tab. 25- Misure effettuate nel 2017 nel sito di Aquila. 424

2 Fig Stralcio Carta Geologica 1: Boni e Vanossi 1972 S2 S1 Fig Ubicazione inclinometri S1 e S2 425

3 7.1.2 Analisi dei dati inclinometrici Inclinometro S1 (19 m) parte bassa del pendio La verifica dei dataset attraverso il checksum non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero e nella lettura di esercizio. In particolare dalla lettura di zero si evince che la deviazione dalla verticale per la tubazione inclinometrica si aggira intorno a 1.5%, entro il limite massimo di tolleranza di 2%. Dalla prima lettura eseguita nel 2016 si osserva un leggero innalzamento dei valori strumentali a partire da -3m fino alla superficie, compatibile con una debole deformazione della coltre superficiale. Dato che il valore misurato è ampiamente nell intervallo di incertezza strumentale, tale situazione dovrà essere verificata con le letture successive. I dati rilevati sembrano essere in accordo con i dati pregressi (marzo 2011-febbraio 2014) con i quali infatti si era individuata nell ultima lettura un livello in deformazione alla medesima profondità per un valore massimo di 7.5mm di spostamento (Figg.442 e 443). Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro S1. 426

4 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro S1 427

5 Inclinometro S2 (29 m) parte alta del pendio La verifica dei dataset attraverso il checksum non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero e nella lettura di esercizio. In particolare dalla lettura di zero si evince che la deviazione dalla verticale per la tubazione inclinometrica si aggira intorno a 3.79%, oltre il limite massimo di tolleranza di 2%. Dalla prima lettura eseguita nel 2016 non si osservano particolari deformazioni, eccezion fatta per una zona profonda a -27.5m che dall elaborazione locale mostra un picco rispetto all andamento di tutta la deformata inclinometrica. Dato che il valore misurato è ampiamente nell intervallo di incertezza strumentale, tale situazione dovrà essere verificata con le letture successive. I dati rilevati sembrano essere in accordo con i dati pregressi (marzo 2011-febbraio 2014), con i quali infatti si era individuata nell ultima lettura un livello in deformazione alla medesima profondità per un valore massimo di 2.5mm di spostamento (Figg.444 e 445). Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro S2. 428

6 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro S2 429

7 Conclusioni L abitato di Aquila d Arroscia (Fig. 446) e in particolare la sede comunale sorgono quindi a ridosso della rottura di pendenza e il versante oggetto di indagine risulta ai limiti della perimetrazione IFFI di un fenomeno franoso. Sono stati eseguiti interventi per il miglioramento della stabilità dell edificio con consolidamento delle fondazioni con micropali e con un cordolo tirantato. Fig Pendio in frana che interessa l abitato di Aquila Si fa riferimento all elaborato del 2011 prodotto dallo Studio di Geologia Macciò in cui si afferma la campagna geognostica eseguita, oltre a verificare l assetto stratigrafico del versante su cui insistono i fabbricati in oggetto, ha avuto l obiettivo di installare un sistema di monitoraggio geotecnico, finalizzato alla definizione dell evoluzione del grado di rischio esistente dei fabbricati in ragione della sicurezza pubblica e privata. È stato posto in opera un sistema di monitoraggio costituito da due tubi inclinometrici, S1 e S2, posti rispettivamente nella zona di valle e installato a 19m di profondità e a monte installato a 29m di profondità. Nel periodo è stato eseguito un monitoraggio che ha permesso di rilevare nella zona di monte un movimento a -3m di profondità (contatto coltre-basamento), particolarmente visibile nella lettura del 2014 per un totale di 15mm, mentre nella zona di valle non sono stati rilevati particolari deformazioni, se non nell ultima lettura la presenza di un picco di lieve entità a -27.5m di profondità. 430

8 Dai sondaggi eseguiti per l installazione degli inclinometri si evince come il basamento roccioso compaia a circa 3m di profondità in S1 (Fig. 447), identificato come calcari marnosi grigioazzurri e di marne da calcaree ad argillose grigie; presenti abbondanti vene di calcite biancastra. Fig. 447 Calcari e marne calcaree presenti a -3m di profondità in S1 (valle). Il secondo sondaggio eseguito a valle è caratterizzato da una sequenza di strati alterati e tettonizzati con presenza di fratture beanti e ossidate e livelli cataclastici al di sotto di una copertura detritica di pochi metri, passanti infine a un substrato calcareo con caratteristiche geomeccaniche migliori a -28m di profondità (Figg. 448 e 449). 431

9 Fig. 448 Copertura detritica superficiale con livelli di materiale sciolto alternato a livelli rocciosi molto alterati e disarticolati di calcari e marne calcaree in S2 (monte). Fig. 449 Basamento roccioso calcareo stratificato con livelli di materiale sciolto alternato a livelli rocciosi molto alterati e disarticolati di calcari e marne calcaree in S2. A -28m si individua un passaggio netto a un basamento più compatto (monte). 432

10 Con la presa in carico da parte di ARPAL nel 2016 si è proseguito il monitoraggio nel 2017 con la conferma degli elementi sopra indicati: nella zona di monte un debole movimento a -3m, compatibile con quanto rilevato nel passato, e nella zona di valle ad elevata profondità una deformazione in debole progressione. Dalle stratigrafie e dalle prime letture inclinometriche, peraltro in accordo con le letture pregresse, si confermano quindi due zone di deformazione, una superficiale in S1 in prossimità del contatto coltre-roccia e una profonda in S2 al passaggio da un basamento molto alterato e fratturato a uno con qualità litotecniche migliori. Allo stato attuale si riscontrano movimenti ancora compresi nell incertezza strumentale ma già sufficienti per definire la presenza di un piano di taglio, la cui giacitura risulta al momento di non facile definizione come mostra la figura sotto (Fig.450). Osservando il cinematismo della frana mediante un numero di letture congruo si dovrebbe comprendere se le due deformazioni sono collegate. Fig Sezione del versante di Aquila d Arroscia. Si propongono due superfici di scorrimento: la prima mette in relazione le deformazioni rilevate negli inclinometri (linea rossa) con caratteristiche roto-traslative, mentre una superficie ipotetica traslativa (linea gialla) deforma S2 e a valle non viene intercettata da S1. Per quanto riguarda il rapporto diretto che può intercorrere tra le precipitazioni e gli spostamenti del terreno si può osservare dal 2015 al 2017 una relativa scarsità di eventi pluviometrici. La distribuzione delle piogge risulta concentrata in pochi mesi e soprattutto per l anno 2016 nel mese di novembre, caratterizzato da una cumulata mensile pari a 434mm con ben 358mm caduti in 5 giorni: risalta l evento alluvionale del 24 novembre con 181mm. Dall osservazione della Fig.451 si osserva l andamento delle piogge con gli spostamenti al momento non rilevabili. 433

11 Fig. 451 Andamento pluviometrico mensile, eventi estremi (stazione RANZO) e letture inclinometriche S1 periodo

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