4 Siti monitorati dal Carlotta-Castelnuovo Magra (SP) Dati generali

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1 4 Siti monitorati dal Carlotta-Castelnuovo Magra (SP) Dati generali Il corpo di frana oggetto del monitoraggio inclinometrico occupa la parte occidentale del versante su cui si sviluppa l abitato di Castelnuovo Magra (loc.carlotta) e dal punto di vista geologico la coltre franosa giace su un basamento composito rappresentato dalle Arenarie del M.Gottero, gli Scisti della Val Lavagna e le brecce di S.Maria del Complesso di Casanova (Fig.378). Su incarico del Comune di Castelnuovo Magra nel 2010 è stato redatto uno studio geologico comprensivo di indagini geognostiche e monitoraggio inclinometrico per definire le caratteristiche del dissesto e lo stato di attività della frana (Relazione geologica finale inerente i sondaggi geognostici e relativo monitoraggio della pendice in frana Loc. Carlotta-Centro Storico di Castelnuovo Magra (SP)- Dott.Morachioli). Il versante, soggetto a locali cedimenti, mostra la presenza di alcuni movimenti con interessamento della coltre detritica e fenomeni di saturazione dovuti al contatto litostratigrafico tra le formazioni del substrato che risultano tra loro non omogenee dal punto di vista idrogeologico. Nel corso dell anno 2013 sono stati presi in carico da parte di ARPAL gli inclinometri I2, I3 e I4 oggetto del monitoraggio dal Nel corso del 2014 non essendo pervenuta risposta da parte del Comune alle richieste di ARPAL per rendere idoneo il sito al monitoraggio mediante opere di pulizia e sfalciatura del manto vegetativo e per poter accedere al sito, non sono state seguite misure nel 2014, 2015 e Le letture sono riprese nel 2017 per I3 e I4, mentre I2 non risultava più utilizzabile. In sostituzione di I2 è stato installato un nuovo inclinometro I2 bis nella stessa zona e nella zona mediana è stato messo in opera I5, entrambi letti con la lettura di zero. Per quanto riguarda la classificazione dell Inventario dei fenomeni franosi (Progetto IFFI) si propone di seguito la perimetrazione della zona soggetta a movimenti a valle dell abitato (Fig.379). Inclinometri : I2 (ex), I3, I4, I2bis e I5 Tipo Stato Complesso Quiescente generico Identificativo Area [mq]

2 Di seguito si riassume l attività di monitoraggio al Data Attività Strumentazione Sistema di misura 23/05/2017 lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 Inclinometri I4 (2 ), I3 (1 ) Sonda servoaccelerometrica biax. S /11/2017 lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 Inclinometri I4 (3 ), I3 (2 ), zero su I2bis e I5 Piezometri PZ2 e PZ5 Sonda servoaccelerometrica biax. S Sonda freatimetrica Tab Misure effettuate nel 2017 nel sito di Carlotta Fig Stralcio Carta Geologica d Italia sc.1:

3 I4 I5 I2 I3 I2bis PZ2 PZ3 PZ5 Fig. 379 Posizione degli inclinometri I2bis, I3, I4 e I5 e dei piezometri PZ2 e PZ5 (PZ3 e I2 (ex)). 362

4 4.1.2 Analisi dei dati inclinometrici Inclinometro I2 (19 m) parte alta della frana La tubazione è stata rinvenuta nel maggio 2017 ostruita e pertanto inutilizzabile. Dopo la prima lettura di esercizio del 2013 si era evidenziato un piano di taglio alla profondità di 4m con spostamento pari a 4mm nel periodo maggio 2013-novembre Considerando che il monitoraggio era stato eseguito nel periodo estivo, generalmente associato ad una assenza di movimento, la prima lettura di esercizio eseguita 6 mesi dopo la lettura di zero aveva già dato indicazioni circa la presenza del piano di taglio a 4 m di profondità ed uno spostamento pari a 5mm. Dalle letture pregresse infatti si era individuata una zona che mostrava una deformazione in atto pari a 37mm in circa 3 anni di tempo: questo sembra essere in accordo valutando l'elaborazione differenziale integrale che l elaborazione differenziale locale con una direzione azimutale verso ovest (Figg.380 e 381). Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro I2. 363

5 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro I2 364

6 Inclinometro I3 (17.5 m) parte inferiore della frana La verifica dei dataset attraverso il checksum per l anno 2017 non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero e nella prima lettura di esercizio. Considerando che il monitoraggio è stato eseguito a distanza di 4 anni, le prime letture di esercizio non hanno dato particolari indicazioni di spostamento, confermando una assenza di movimento (Figg. 382 e 383) sia analizzando il dataset mediante l elaborazione differenziale integrale sia locale. Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro I3. 365

7 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro I3 366

8 Inclinometro I4 (29.5 m) parte alta della frana La verifica dei dataset attraverso il checksum per l anno 2017 non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero e nella prima lettura di esercizio. Dall elaborazione integrale si rileva uno spostamento non sostanziale totale di 5mm dal 2013, confermato dai valori dell elaborazione locale, valori compresi nell incertezza strumentale. A fronte di un incremento non rilevante l inclinometro ha rilevato una deformazione presente tra -3 e -4m, conseguente a un innalzamento dei valori fino al piano campagna e pertanto tale situazione sarà verificata con le prossime letture (Figg. 384 e 385). Fig Grafici relativi all elaborazione differenziale integrale (risultante degli spostamenti) e all elaborazione differenziale locale (spostamenti locali) dell inclinometro I4. 367

9 Fig Grafico relativo all elaborazione differenziale integrale (diagramma polare della deviazione) dell inclinometro I4 368

10 Inclinometro I2bis (14.5 m) parte mediana della frana Le condizioni strutturali dell inclinometro sono state verificate attraverso l inserimento della sonda pilota che ha permesso di rilevare lo stato della tubazione lungo tutta la lunghezza. La verifica dei dataset attraverso il checksum non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero. In particolare dalla lettura di zero si evince che la deviazione dalla verticale per la tubazione inclinometrica si aggira intorno a 1.3% e quindi inferiore al margine di tolleranza di 2% (Fig.386). Fig Grafici relativi all elaborazione assoluta dell inclinometro I2bis. 369

11 Inclinometro I5 (14.5 m) parte mediana della frana Le condizioni strutturali dell inclinometro sono state verificate attraverso l inserimento della sonda pilota che ha permesso di rilevare lo stato della tubazione lungo tutta la lunghezza. La verifica dei dataset attraverso il checksum non ha evidenziato anomalie strumentali nella lettura di zero. In particolare dalla lettura di zero si evince che la deviazione dalla verticale per la tubazione inclinometrica si aggira intorno a 2% e quindi inferiore al margine di tolleranza di 2% (Fig.387). Fig Grafici relativi all elaborazione assoluta dell inclinometro I5. 370

12 4.1.3 Conclusioni Fatto salvo quanto elaborato nella relazione Relazione geologica finale inerente i sondaggi geognostici e relativo monitoraggio della pendice in frana Loc. Carlotta-Centro Storico di Castelnuovo Magra (SP) - (Dott.Morachioli) i dati raccolti nel 2013 per il sito in esame, pur essendo limitati, hanno già identificato alcune criticità relative al dissesto in atto. Fig area in frana nell abitato di Castelnuovo Magra L abitato di Castelnuovo Magra, località Carlotta (Fig.388), si trova in posizione sommitale rispetto a un pendio avente direzione ovest e caratterizzata da una frana classificata come quiescente. La geologia di riferimento è costituita nella zona più a monte da un impostante contatto tra la formazione delle Arenarie del Gottero e gli Scisti della Val Lavagna che evidenziano un evidente limite di permeabilità, mentre la zona centrale è caratterizzata dal contatto tra la F. della Val Lavagna e le brecce di S. Maria, entrambe sostanzialmente impermeabili. La presenza di litotipi differenti e contrasti di permeabilità determina una sostanziale saturazione della coltre sovrastante, incidendo in modo determinante sull instabilità del versante che dai dati piezometrici sembra avere un livello di soggiacenza della falda prossimo alla superficie: a questo aspetto si aggiunge la presenza di una faglia che scorre in senso longitudinale al di sotto 371

13 della frana e che incrementa la circolazione idrica sotterranea per l ovvia presenza di fratture secondarie associate al lineamento principale e per la presenza di rocce cataclastiche che determinano la frammentazione del bedrock. Dalla verifica dei dati inclinometrici pregressi (lettura di zero del 20/7/2010 per I2 e I3 e del 11/11/2011 per I4) si è potuto osservare che solo una porzione del pendio sembra registrare spostamenti evidenti (zona più a monte con I2) mentre altrove non si rilevano incrementi. Lo spostamento principale avviene in testa del corpo morfologico alla profondità di circa 4m con valori ad oggi di 20mm una direzione verso W. I dati inclinometrici misurati sul terreno nel corso del 2013 hanno fatto osservare uno sviluppo del piano di taglio in I2 a 4m di profondità (4mm di spostamento) confermando quanto rilevato nel passato e alla stessa profondità in I4 nella parte mediana del versante (dati 2017). I dati relativi alla presenza di acqua nel sottosuolo si riferiscono alle misure freatimetriche con valori variabili entro i 2 m di profondità in funzione della topografia. Le deformazioni in atto per il momento coinvolgono il settore al di sotto del depuratore a valle dell abitato ove risulta ubicato l inclinometro I2. Nel corso del 2017 è stata prodotta la misura di zero degli inclinometri di nuova generazione I2bis, in sostituzione di I2, e I5 nella parte mediana del versante atto ad affiancare I4. Per quanto riguarda il rapporto diretto che può intercorrere tra le precipitazioni e gli spostamenti del terreno si può osservare a partire dal 2014 una relativa scarsità di eventi pluviometrici, eccezion fatta per l anomalia del mese di gennaio 2014 cui però sembra non aver seguito alcun tipo di movimento. Dall osservazione della Fig.389 si rileva come per il momento sia difficile interpretare e collegare i dati di spostamento con i dati pluviometrici: le deboli deformazioni nel terreno sembra non essere collegate agli eventi meteorici. Fig. 389 Andamento pluviometrico mensile, eventi estremi (stazione CASTELNUOVOMAGRA) e letture inclinometriche (I4) periodo

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