REGIONE PUGLIA PROVINCIA DI LECCE COMUNE DI GALATONE. Committente: R.E.I. recupero ecologico inerti S.r.l.
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1 REGIONE PUGLIA PROVINCIA DI LECCE COMUNE DI GALATONE Committente: R.E.I. recupero ecologico inerti S.r.l. Impianto: Discarica per rifiuti inerti e vasca monomateriale Sito: Località Vignali-Castellino Elaborato: ANALISI DI RISCHIO PER IL RILASCIO ACCIDENTALE DI FIBRE DI AMIANTO IN ATMOSFERA Progettazione: Data 20/09/2011 LEMA CONSULTING S.R.L. VIA G.BOCCACCIO, N.4 LECCE TEL FAX lema@lemaconsulting.it Ing. Sebastiano Martignano Dott. Alessandro Ponzetta Pagina 1 di 25
2 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DATI DI BASE DELL IMPIANTO CRITERI METODOLOGICI MODELLO CONCETTUALE DEL SITO STATISTICHE VENTI DOMINANTI EVENTO INCIDENTALE E TERMINE SORGENTE (TS) stima di emissioni di polveri (metodo ARPA TOSCANA) stima di emissioni di polveri (con concentrazioni INAIL) Granulometria delle fibre MODELLO GEOMETRICO MODELLO DI CALCOLO SCENARI EMISSIVI Risultati relativi alla fase aria Risultati relativi alla fase solida dispersa VALUTAZIONE DEL RISCHIO INDICAZIONI OPERATIVE PER IL MONITORAGGIO ALLEGATI Pagina 2 di 25
3 Indice delle Figure Figura 1 Modello geometrico dell impianto Figura 2 Mesh del dominio di calcolo Figura 3 Velocità dell aria (m/s) sul piano z Figura 4 Velocità dell aria (m/s) sul piano z Figura 5 Velocità dell aria (m/s) sul piano z Figura 6 Velocità dell aria (m/s) sul piano x58-z Figura 7 Velocità dell aria (m/s) sul piano x58-z Figura 8 - Caso S1: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x Figura 9 - Caso T1s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 1s) Figura 10 - Caso T2s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 2s) Figura 11 - Caso T3s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 3s) Pagina 3 di 25
4 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente studio è stato richiesto dal Committente nell ambito delle procedure autorizzative dell impianto al fine di valutare il rischio di rilascio di fibre di amianto in atmosfera da una vasca monomateriale contenente amianto. La vasca è finalizzata allo smaltimento di rifiuti derivanti da attività edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi opportunamente condizionati. Lo studio è conforme alle richieste di cui al paragrafo 2.1 all. 1 del D.Lgs N. 36/03 valutazione della adeguatezza della distanza dai centri abitati in relazione alla direttrice dei venti dominanti. Tale direttrice va stabilita sulla base di dati statistici significativi dell intero arco dell anno e relativi ad un periodo non inferiore a 5 anni. Il presente studio è inoltre finalizzato alla previsione dei punti di massima ricaduta delle fibre da porre a base della individuazione degli effettivi punti di monitoraggio ambientale. 2 DATI DI BASE DELL IMPIANTO L area del sito è ubicata in località Vignali-Castellino in agro di Galatone ed individuata al N.C.T. al foglio N.15 particelle 23, 92, 122, 402, 455, per una superficie totale di mq. La vasca in progetto è posta all interno dell impianto esistente di discarica per rifiuti inerti. Nella tabella che segue sono riportati i dati di progetto a base dello studio. PARAMETRO PROGETTUALE VALORE Numero vasche monomateriale 1 Volumetria vasca mc Rifiuti in ingresso CER * Codice Attività di smaltimento D5: messa in discarica specialmente allestita Codice IPPC del complesso 5.4 Distanza impianto-comune di Nardò 1,2 Km (**) Distanza impianto-comune di Galatone 1,4 Km (**) (*)rifiuti derivanti da attività edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi opportunamente condizionati (**) come individuati in Tavola N. 2 allegata al presente studio Pagina 4 di 25
5 3 CRITERI METODOLOGICI Il rischio da esposizione a fibre di amianto da parte di un recettore posto alla generica distanza dalla sorgente di rilascio può essere schematizzato come segue: R= f(d,v, s) (1) Dove: R: rischio di esposizione ad amianto di un recettore posto a distanza d dalla sorgente; d: direzione del vento; v: velocità del vento; s: sorgente di rilascio. La (1) può essere riarrangiata: R=p(d) x M(v,GS, TS) (2) Dove: p(d): probabilità che il vento spiri nella direzione del bersaglio; M(v,GS,TS): magnitudo, ovvero concentrazione di fibre al recettore GS= geometria del sito; TS= termine sorgente. Il rischio è stato pertanto calcolato mediante determinazione di: p(d): probabilità che il vento spiri nella direzione del bersaglio mediante analisi dei dati di ventosità su base quinquennale; M(v,GS, TS): modello fluidodinamico particellare 3D. Pagina 5 di 25
6 4 MODELLO CONCETTUALE DEL SITO 4.1 STATISTICHE VENTI DOMINANTI L analisi statistica dei venti dominanti su base quinquennale è stata condotta su dati anemometrici acquisiti presso la rete agrometeorologica regionale ( Le stazioni di rilevamento disponibili e più prossime al sito di impianto sono risultate: - Stazione meteo OPU61 Nardò - mass. Brusca: o Coord. WGS84: 40 10'26" N; 17 08'20"; o Quota altimetrica: 45 m s.l.m.; o Anni: ; o frequenza letture: 10 - Stazione meteo Galatina A.M.: o Coord. WGS84: 40 14'41" N; 18 08'31"; o Quota altimetrica: 50 m s.l.m.; o Anni: ; o Frequenza letture: trioraria dalle 06:00 alle 15:00 - Stazione meteo OPU24 Cutrofiano: o Coord. WGS84: 40 07'02" N; 18 11'34"; o Quota altimetrica: 91 m s.l.m.. o Anni: ; o Frequenza letture: 10 I dati di intensità e direzione del vento rilevati sono riferiti ad una quota di 10 m dal suolo. In allegato 1, per ogni stazione di rilevamento, è riportata l elaborazione dei dati anemometrici: - rosa dei venti mensile ed annuale; - distribuzione per classi di ventosità mensile ed annuale. Pagina 6 di 25
7 La localizzazione dei punti di rilevamento e le rispettive rose dei venti su base annuale sono riportate in Tavola 1. In Tavola 2 sono riportate le elaborazioni grafiche per la determinazione dell angolo di provenienza dei venti sotteso dagli abitati del Comune di Nardò e Galatone. Tali angolo sono sovrapposti alle rose dei venti annuali precedentemente determinate. Dalla Tavola 2 si evidenzia che l abitato dei due comuni risulterebbe interessato dalle ricadute solo con venti provenienti circa da: - abitato di Nardò: SSE; - abitato di Galatone NW. La probabilità che i rispettivi comuni possano essere interessati dalle ricadute degli inquinanti è stimabile tramite la probabilità che si verifichino venti nella direzione dell angolo sotteso dai rispettivi abitati., come riportato nella tabella che segue. Nardò Settori provenienza vento Probabilità di ricaduta degli inquinanti p(d) Stazioni Galatina Nardò Cutrofiano Valore massimo 7 4,7% 7,5% 8,9% 8 7,3% 7,4% 8,6% totali 12,00% 14,90% 17,50% 17,50% 14 3% 3,3% 7,8% Galatone 15 (*) 6,7% 4,7% 7,8% totali 9,70% 8,00% 15,60% 15,60% (*) si assume che Galatone sia interessato dai venti provenienti da tutto il settore 15 Sulla base delle elaborazioni dei dati anemometrici, la probabilità che i comuni considerati siano interessati dalle ricadute degli inquinanti è pertanto pari a: p(nardò)= 17,50%; p(galatone) = 15,60%. In favore di sicurezza nel seguito dell analisi si assume che la probabilità che il vento spiri in direzione dei due comuni interessati sia pari ad 1. Pagina 7 di 25
8 4.2 EVENTO INCIDENTALE E TERMINE SORGENTE (TS) Ai fini della determinazione del termine sorgente TS si è proceduto come di seguito riportato. Si assume l evento incidentale rottura del big-bag contenente i rifiuti al momento dello scarico. Lo scarico si realizza direttamente in discarica e pertanto si assume che l evento si realizzi al centro della discarica. Si riportano di seguito i metodi utilizzati per la stima quantitativa del rilascio STIMA DI EMISSIONI DI POLVERI (METODO ARPA TOSCANA) Il rilascio accidentale ipotizzato comporta la formazione di un cumulo di materiali sul piano della discarica. Si assume che tutto il cumulo depositatosi sulla superficie della discarica sia interamente costituito da polveri. Tale assunzione è in favore di sicurezza in quanto i rifiuti in ingresso sono costituiti da amianto legato in matrici cementizie o resinoidi opportunamente condizionati e pertanto la quota di fibre rilasciate a seguito dell evento costituisce una quota percentuale del materiale scaricato. Con delibera di giunta della Regione Toscana (N. 213 del 03/22/2009) sono state approvate le linee guida prodotte dalla ARPAT denominate Linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali pulverulenti. Il modello di calcolo della erosione operata dal vento nei confronti del cumulo è riportato al paragrafo 1.4 delle suddette linee guida. Il rateo emissivo orario Ei (Kg/h) è calcolato mediante la: Per il calcolo del fattore di emissione areale si distinguono i cumuli bassi da quelli alti a seconda del rapporto altezza/diametro. Per semplicità inoltre si assume che la forma di un cumulo sia conica, Pagina 8 di 25
9 sempre a base circolare. Nel caso di cumuli non a base circolare, si ritiene sufficiente stimarne una dimensione lineare che ragionevolmente rappresenti il diametro della base circolare equivalente a quella reale. Dai valori di: 1. altezza del cumulo (intesa come altezza media della sommità nel caso di un cumulo a sommità piatta) H (m); 2. diametro della base D (m). si individua il fattore di emissione areale dell i-esimo tipo di particolato per ogni movimentazione dalla tabella sottostante. Nel caso in questione è ragionevole assumere: - movh= 2/ora ( 1 movimentazione all atto della rottura, 1 movimentazione per la messa in sicurezza del materiale). - EFi= 3,8E-5 (valore cautelativo-cumuli bassi e particelle di 2,5 um); - a= 2 mq (si ipotizza che la caduta del big-bag generi un cumulo di base pari a 2 mq) Il rateo emissivo orario risulta pertanto pari a: Ei=2x3,8E-5x2=0, Kg/h=152 mg/h. Pagina 9 di 25
10 4.2.2 STIMA DI EMISSIONI DI POLVERI (CON CONCENTRAZIONI INAIL) La stima del termine sorgente è stata inoltre verificata con il metodo di seguito riportato. Sono stati acquisiti i dati di concentrazione in aria di fibre di amianto risultanti in letteratura 1 e relativi a differenti attività, come riportati nella tabella che segue. Si è assunto il valore di concentrazione pari a 15 ff/cc derivante da attività di pulizia sacchi nei quali era stato imballato l amianto sciolto. Tale attività lavorativa, oltre rappresentare il maggior valore di concentrazione per le varie attività previste in tabella, è in favore di sicurezza rispetto allo scenario incidentale ipotizzato (caduta dell amianto dai big-bag contenenti materiali in matrice e condizionato). I dati riportati nella tabella precedente sono relativi alla concentrazione osservata in corrispondenza dell operatore che esegue l attività. Per la conversione della concentrazione espressa in fibre a concentrazione espressa in mg si è fatto riferimento al valore normato riportato nel D.L 17/3/1995 N. 114: ovvero 2 ff/cc equivalgono a 0,1 mg/mc. 1 U.Verdel, G.Ripanucci Valutazione dell esposizione all amianto ai fini dei benefici previdenziali Pagina 10 di 25
11 Si ha pertanto che il valore assunto pari a 15 ff/cc equivale a 0,75 mg/mc. Mediante l applicazione iterativa di un modello di dispersione (windimula) sono state determinate le portate della sorgente che comportano i suddetti livelli di concentrazione. Nel modello è stata considerata una sorgente areale ad un metro di altezza dal piano di calpestio. Con una portata di 0,11mg/s si ha un picco di concentrazione pari a 0,78 mg/mc ad una distanza di 3 m sottovento. La portata sorgente determinata con quest ultimo metodo 0,11 mg/s (400 mg/h) è cautelativa rispetto ai valori determinati con il metodo ARPAT (152 mg/h). Nelle successive simulazioni si assume pertanto la portata cautelativa di 0,11 mg/s GRANULOMETRIA DELLE FIBRE Ai fini della caratterizzazione del termine sorgente TS occorre definire il diametro aerodinamico delle particelle ai fini della successive simulazioni. Le fibre normate previste dal D.M. 6/9/1994, sono quelle aventi le seguenti caratteristiche: lunghezza L> 5 um; diametro D < 3 um; fattore di forma: L/D >3. Le fibre normate (L/D >3) sono una sottoclasse di quelle che in letteratura sono definite fibre (L/D >1). Per garantire la comparabilità dei risultati di calcolo con i risultati del monitoraggio ambientale occorre riferirsi alle sole fibre normate. I parametri summenzionati, lunghezza, diametro, rapporto lunghezza/diametro, sono quelli che differenziano il comportamento aerodinamico delle fibre rispetto a quello delle particelle sferiche. Per poter procedere occorre determinare il diametro aerodinamico equivalente delle fibre,che da dati disponibili in letteratura (Stöber 1970) 2, è dato da: 2 C.Sala Campionamento dell amianto aerodisperso Pagina 11 di 25
12 Dae( amosite) = 2.18( L / D) Dae( crocidolite) = 2.18( L / D) Nel diagramma che segue è riportato il calcolo del diametro equivalente (Dae) per amosite e Crocidolite esclusivamente con riferimento alle fibre normate definite in precedenza (L/D>3). diametri equivalenti Dequiv 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, L/D Daeamo Daecroci In corrispondenza di un fattore di forma L/D=3 i diametri equivalenti sono rispettivamente pari a: Dae (crocidolite)= 2,63 μm Dae( Amosite)= 2,48 μm In favore di sicurezza, ai fini del calcolo fluidodinamico, non essendo noto il tipo di materiale, può essere scelto il diametro più piccolo pari a 2,48 μm. Le particelle utilizzate nelle successive simulazioni ed aerodinamicamente equivalenti alle fibre normate sono così caratterizzate: 1) Dae= 2,48 μm 2) fattore di forma pari a 3. Pagina 12 di 25
13 4.3 MODELLO GEOMETRICO Il modello geometrico dell impianto costituisce una rappresentazione semplificata dell impianto ai fini delle simulazioni fluidodinamiche. In Tavola 3, sulla base della planimetria di progetto della vasca, è riportato un modello geometrico semplificato. La direzione del vento nel modello concettuale ha tenuto conto delle direzioni dei venti risultanti dall analisi precedentemente condotta ma è stata ottimizzata al fine di semplificare la geometria e per garantire la convergenza dei calcoli. La semplificazione adottata risulta comunque cautelativa con l assunzione che i recettori (centri abitati) siano nella direzione scelta p(d)=1. Nel modello concettuale, in favore di sicurezza, non sono state considerate barriere arboree e la presenza del muro perimetrale. In Tavola 4 sono riportate le dimensioni del modello geometrico assunto a base delle simulazioni. Il profilo della vasca è stato assunto di forma rettangolare di profondità pari a 4 m. In favore di sicurezza è stata considerata una superficie di rilascio alla massima quota di coltivazione (piano finale (-4m rispetto al p.c.). Il fabbricato esistente è stato inserito al fine di valutarne l effetto sulla fluidodinamica dei venti provenienti da Nord. Il dominio di calcolo utilizzato per calcolare il campo di moto è un parallelepipedo di altezza sul p.c. pari a 100 m e base quadrata di lato pari a 500 m. Un tubo di altezza pari ad 1 m e raggio 1 m, posto al centro della vasca è utilizzato come sorgente di input delle particelle. Il modello geometrico e la discretizzazione (mesh) del dominio di calcolo sono riportate nelle figure che seguono. Pagina 13 di 25
14 Direzione vento Figura 1 Modello geometrico dell impianto Figura 2 Mesh del dominio di calcolo Pagina 14 di 25
15 4.4 MODELLO DI CALCOLO Al fine di modellare la dispersione delle particelle è stato adottata una integrazione tra modello fluidodinamico (CFD) e modello discreto (DEM). Tale integrazione consente di gestire l interazione tra la fluidodinamica della fase continua (aria) e il moto delle particelle solide (fibre). Il codice di calcolo utilizzato è costituito dalla integrazione del software fluidodinamico openfoam con modello particellare lammps. A valle, a valle del calcolo della fluidodinamica della fase continua (aria), è possibile procedere al calcolo della dispersione della fase discreta e relative traiettorie. Il modello calcola le traiettorie delle particelle tenendo conto dell inerzia delle stesse, delle forze scambiate tra le due fasi (drag forces) e degli effetti della gravità. Il modello tiene conto degli effetti della fluttuazione turbolenta della velocità della fase gassosa sul calcolo delle traiettorie delle particelle. Infine, il modello tiene conto dello scambio di quantità di moto tra le due fasi, modificando quindi il moto del gas (e in particolare le predite di pressione) in funzione del calcolo delle traiettorie delle particelle. Il modello utilizzato consente l integrazione delle equazioni di Navier-Stokes per il fluido in presenza di una fase dispersa: La forza di trascinamento delle particelle operata dal fluido è espressa dalla: Pagina 15 di 25
16 Il coefficiente della drag force è: 4.5 SCENARI EMISSIVI Sono state condotte differenti simulazioni al variare delle seguenti grandezze di input, come riportati nella tabella che segue: Scenario Condizioni fluidodinamiche S= stazionario T= Transitorio Portata fibre in ingresso (Kg/sec) Velocità del vento (m/s) Diametro aerodinamico particelle (um) Durata del transitorio (s) Caso S1 S 1,1E Caso T1s T Puff 1,1E Caso T2s T Puff 1,1E Caso T3s T Puff 1,1E Gli scenari individuati con S sono relativi a simulazioni in condizioni stazionarie, ovvero si assume una portata continua della sorgente. Gli scenari individuati con T corrispondono ad una immissione istantanea di particelle (impulso). Nel caso degli scenari transitori (T) è necessario ripetere le simulazioni con differenti tempi di integrazione al fine di individuare la concentrazione delle particelle all istante t dopo un rilascio effettuato al tempo t=0. La velocità del vento è stata posta in tutti i casi ad un valore pari a 6 m/s corrispondente ad una intensità altamente probabile su scala climatologica e comunque con valori sufficientemente elevati ai fini della valutazione cautelativa delle dispersioni. Diametro aerodinamico delle particelle: il diametro aerodinamico equivalente delle fibre di amianto precedentemente calcolato è pari a 2,48 um. Le simulazioni, in favore di sicurezza, sono state condotte con un diametro equivalente di 1 um. Durata del transitorio: La durata del transitorio espressa in secondi costituisce l intervallo di tempo considerato per l integrazione delle equazioni di moto delle particelle. Negli scenari che seguono Pagina 16 di 25
17 sono riportate la distribuzione e le concentrazioni delle particelle al tempo t intercorso dopo il rilascio del puff. La visualizzazione dei risultati nel dominio di calcolo è riportata nelle sezioni di visualizzazione, come schematizzate in Tav. 4. Le superfici orizzontali sono così individuate: z1: superficie orizzontale posta a 1 m sul piano di posa finale ( -3 m su piano campagna); z3: superficie orizzontale posta a +3 m sul piano di posa finale (-1 m su piano campagna); z5: superficie orizzontale posta a +5 sul piano di posa finale ) (+1 m su piano campagna) RISULTATI RELATIVI ALLA FASE ARIA Nelle figure che seguono è riportato il comportamento aerodinamico della fase continua (aria). Figura 3 Velocità dell aria (m/s) sul piano z1 Pagina 17 di 25
18 Figura 4 Velocità dell aria (m/s) sul piano z3 Figura 5 Velocità dell aria (m/s) sul piano z5 Pagina 18 di 25
19 Figura 6 Velocità dell aria (m/s) sul piano x58-z1 Figura 7 Velocità dell aria (m/s) sul piano x58-z5 Pagina 19 di 25
20 4.5.2 RISULTATI RELATIVI ALLA FASE SOLIDA DISPERSA Si riportano di seguito la concentrazione di particelle nei differenti scenari considerati Figura 8 - Caso S1: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 I risultai evidenziano che il caso S1 (rilascio continuo/stazionario) con le portate di rilascio calcolate non sarebbe accettabile. Pagina 20 di 25
21 Figura 9 - Caso T1s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 1s) La sezione precedente evidenzia che, dopo un secondo dal rilascio il puff si è spostato in direzione sottovento. La nube di polvere insiste completamente nell area di cava. Le concentrazioni massime si attestano attorno a 1.53E-9 Kg/mc. Figura 10 - Caso T2s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 2s) Pagina 21 di 25
22 La sezione precedente evidenzia che dopo un tempo di 2s il puff di fibre ha raggiunto il bordo della vasca e per un altezza di circa 2 m dal piano campagna si osservano concentrazioni massime dell ordine di 10E-11 Kg/mc. Figura 11 - Caso T3s: concentrazione fibre (Kg/mc) sul piano x58 (t= 3s) La sezione precedente evidenzia che dopo un tempo di 3 s una ulteriore riduzione di concentrazione. 5 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Lo studio anemometrico ha valutato, su base quinquennale, una probabilità di vento in direzione dei recettori come di seguito sintetizzata: p(nardò)= 17,50%; p(galatone) = 15,60%. In favore di sicurezza si è assunto che il vento spiri per tutto l anno in direzione dei recettori, corrispondente ad una probabilità del 100%. Per la stima della magnitudo M(v,GS, TS) si hanno i seguenti casi: Pagina 22 di 25
23 L analisi del transitorio di rilascio a seguito di un evento incidentale dovuto a rottura del big-bag ha evidenziato che le concentrazioni di fibre in direzione sottovento sono tali da rientrare nel limite di 1E-10 pari a 2 ff/l in un intervallo di tempo di qualche secondo (3-4 secondi dal rilascio) e con concentrazioni massime che non superano il confine del sito. Nelle ipotesi di rilascio assunte (una rottura/ora), il rischio per i centri abitati e recettori esterni all impianto è pertanto trascurabile. Le conclusioni sono da ritenersi valide nell ipotesi in cui sia trascurabile l effetto cumulato di più eventi incidentali (sollevazione di fibre precedentemente depositatesi sul terreno). Si ha pertanto che gli eventi incidentali ammisibili nel corso di tutta la gestione operativa dovranno attestare caratteristiche di eccezionalità. Pagina 23 di 25
24 6 INDICAZIONI OPERATIVE PER IL MONITORAGGIO L analisi condotta ha evidenziato un rischio di esposizione per la popolazione, in conseguenza dell evento incidentale ipotizzato, pari a zero. I livelli di concentrazione di fibre possono essere significativi solo ai fini della sicurezza dei lavoratori e durante l evento incidentale. Il monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse potrà fornire da un lato una conferma delle previsioni di calcolo, dall altro totale garanzia ai fini della salute delle popolazioni degli abitati limitrofi. In relazione ai risultati del calcolo i punti di misura potranno essere posti: - sul fondo della vasca in prossimità dei bordi (zone di ristagno); - in prossimità del muro perimetrale sulla parte interna; - immediatamente sotto il muro perimetrale e comunque entro una fascia di 50 metri dal centro della discarica. La direzione sarà quella sottovento rispetto al vento esistente al momento del prelievo come misurato dalla centralina presente sull impianto. Pagina 24 di 25
25 7 ALLEGATI Allegato 1: Elaborazione dati anemometrici Tav. 1: Inquadramento territoriale; Tav. 2: Analisi Venti; Tav. 3: Modello concettuale della discarica; Tav. 4: Quote del modello concettuale Pagina 25 di 25
26 ALLEGATO 1 ELABORAZIONE DATI ANEMOMETRICI Pagina 1 di 16
27 Stazione meteo: Cutrofiano Rosa dei venti annuale Distribuzione annuale delle frequenze per classi di ventosità Pagina 2 di 16
28 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Cutrofiano Mese: Gennaio Mese: Febbraio Mese:Marzo Pagina 3 di 16
29 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Cutrofiano Mese: Aprile Mese: Maggio Mese:Giugno Pagina 4 di 16
30 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Cutrofiano Mese: Luglio Mese: Agosto Mese:Settembre Pagina 5 di 16
31 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Cutrofiano Mese: Ottobre Mese: Novembre Mese:Dicembre Pagina 6 di 16
32 Stazione meteo: Galatina Rosa dei venti annuale Distribuzione annuale delle frequenze per classi di ventosità Pagina 7 di 16
33 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Galatina A.M. Mese: Gennaio Mese: Febbraio Mese:Marzo Pagina 8 di 16
34 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Galatina A.M. Mese: Aprile Mese: Maggio Mese:Giugno Pagina 9 di 16
35 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Galatina A.M. Mese: Luglio Mese: Agosto Mese:Settembre Pagina 10 di 16
36 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Galatina A.M. Mese: Ottobre Mese: Novembre Mese:Dicembre Pagina 11 di 16
37 Stazione meteo: Nardò Rosa dei venti annuale Distribuzione annuale delle frequenze per classi di ventosità Pagina 12 di 16
38 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Nardò Mese: Gennaio Mese: Febbraio Mese:Marzo Pagina 13 di 16
39 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Nardò Mese: Aprile Mese: Maggio Mese:Giugno Pagina 14 di 16
40 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Nardò Mese: Luglio Mese: Agosto Mese:Settembre Pagina 15 di 16
41 Rosa dei venti mensile e distribuzione delle frequenze per classi di ventosità Stazione meteo: Nardò Mese: Ottobre Mese: Novembre Mese:Dicembre Pagina 16 di 16
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