IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO

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1 Provincia di Ravenna settore ambiente e suolo Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4 Provvedimento Provvedimento n. 164 del 10/04/2008 Oggetto: D.LGS. 59/05 - L.R. 21/04 DITTA VINAVIL S.P.A. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) PER L IMPIANTO CHIMICO ESISTENTE DESTINATO ALLA PRODUZIONE DI DISPERSIONI POLIMERICHE A BASE ACQUOSA PER USI INDUSTRIALI, QUALI ADESIVI, PITTURE, SOSPENDENTI PER POLIMERIZZAZIONE E ADDITIVI POLIMERICI PER CALCESTRUZZI, OVVERO POLIMERI SOLIDI (PUNTO 4.1.H ALL. I D.LGS. 59/05) E SOLUZIONI DI SALI INORGANICI, QUALI ADDITIVI INORGANICI PER CALCESTRUZZI (PUNTO 4.2.D ALL. I D.LGS. 59/05) SITO IN COMUNE DI RAVENNA, VIA BAIONA, N. 107 PRESSO ISOLE 12, 23 E 21 STABILIMENTO MULTISOCIETARIO MODIFICA NON SOSTANZIALE - IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO PREMESSO che con proprio provvedimento n. 817 del 20/12/2007 è stata rilasciata l'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 21/04, al sig. Bassi Francesco in qualità di gestore dell impianto chimico esistente destinato alla produzione di: dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi; soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi; della Ditta Vinavil S.p.A. avente sede legale in Comune di Milano, Viale Jenner, n. 4 e impianto sito in Comune di Ravenna, Via Baiona, n. 107 presso Isole 12, 23 e 21 Stabilimento Multisocietario, per rispettivamente la prosecuzione di: attività esistente di cui al punto 4.1.h dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa) ; attività esistente di cui al punto 4.2.d dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base come sali, quali cloruro d ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d argento ; VISTA la documentazione presentata a questa Provincia in data 12/02/2008 (PG 18520/2008 del 19/02/2008 e PG 18564/2008 del 19/02/2008) dalla Ditta Vinavil S.p.A., ai sensi dell'art. 10, comma 1) del D.Lgs n. 59/05, intesa a comunicare interventi di modifica dell assetto degli impianti all interno del proprio stabilimento di Ravenna; PRESO ATTO che con le modifiche comunicate la Ditta prospetta: l installazione parzialmente all interno dei fabbricati esistenti di un nuovo miscelatore e dei relativi polmoni per la diversificazione della produzione di additivi acceleranti inorganici per calcestruzzi, senza l utilizzo di acido fluoridrico (Mapequick FFG); la diversificazione della produzione di additivi fluidificanti organici per calcestruzzi attraverso un nuovo processo (Dynamon PA) privo di cicloesano da realizzarsi, parallelamente all esistente processo, all interno della linea di produzione in fase di realizzazione, prevista nell ambito del progetto di ampliamento dell impianto produttivo Dynamon già sottoposto a procedura di screening con esito positivo di cui alla DGR n. 652 del 08/05/2006; l installazione presso l Isola 12 lato Est, nell area adiacente il parco serbatoi fluidificanti recentemente costruito, di 5 nuovi serbatoi asserviti alla nuova linea produttiva Dynamon, stante la sopracitata diversificazione del processo produttivo con l introduzione di nuove materie prime e la realizzazione di un prodotto diverso dall attuale (Dynamon PA); la realizzazione di nuovi spogliatoi, in sostituzione degli attuali, da inserire all interno della struttura esistente tuttora adibita allo stoccaggio temporaneo di materie prime solide; RICHIAMATO il Decreto Legislativo 18 Febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento ; RICHIAMATI in particolare l art. 2 Definizioni e l art. 10 Modifica degli impianti o variazione del gestore del D.Lgs. n. 59/05; VISTA la Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative derivanti dalla disciplina della prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento; 1

2 Provvedimento RICHIAMATO in particolare l art. 11 della L.R. 21/04 Rinnovo e riesame della autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti ; PRESO ATTO del parere favorevole espresso della Sezione Provinciale di ARPA (PG 35216/2008 del 28/03/2008), relativamente ai sopracitati interventi di modifica, che sono da considerare come modifiche non sostanziali; RITENUTO di procedere comunque all aggiornamento e modifica delle condizioni e prescrizioni contenute nell AIA rilasciata alla Ditta per la prosecuzione delle attività svolte nello stabilimento chimico di Ravenna, al fine di prendere atto delle modifiche proposte dalla Ditta; Si informa che ai sensi dell art. 13 del D.Lgs. n. 196/03 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2/4 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è il Dirigente del Settore Ambiente e Suolo Dott. Stenio Naldi. VISTO l art. 107, comma 5) del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n. 267; VISTO l art. 4, comma 8) del Regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario generale che stabilisce che:... Ai Dirigenti competono, in generale, nell esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo Statuto e dai regolamenti ; DISPONE 1. Di considerare le modifiche proposte come MODIFICA NON SOSTANZIALE dell AIA; 2. Di aggiornare l AIA per l impianto chimico esistente destinato alla produzione di dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi (punto 4.1.h dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05) e soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi (punto 4.1.h dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05), sito in Comune di Ravenna, Via Baiona, n. 107 presso Isole 12, 23 e 21 Stabilimento Multisocietario, della Ditta Vinavil S.p.A. sostituendo tutte le condizioni e prescrizioni dell AIA impartite con provvedimento n. 817 del 20/12/2007 negli allegati C, D, E con gli allegati del presente provvedimento; 3. Di subordinare la validità dell AIA con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allegati, parte integrante del presente provvedimento, al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: - la gestione e la conduzione degli impianti, compresi gli adeguamenti richiesti per la prosecuzione dell attività svolta nell esistente stabilimento produttivo, indicati nell Allegato D del presente provvedimento devono essere realizzati secondo le modalità ed entro le date ivi indicate; - il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall art. 11, comma 2) della L.R. n. 21/04 e dall art. 9, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05; - nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione dell impianto, il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell autocertificazione; - fatto salvo quanto specificato al punto D2, Allegato D del presente provvedimento, in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna, all ARPA e al Comune di Ravenna le modifiche progettate dell'impianto. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art. 11, comma 3) della L.R. n. 21/04 e dell art. 10 del D.Lgs. n. 59/05; - il gestore è tenuto a presentare eventuale CONGUAGLIO alle spese istruttorie già versate così come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale 11 aprile 2005, n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). 4. Di mantenere inalterata la scadenza dell AIA indicata al 20/12/2013 nel provvedimento n. 817 del 20/12/2007. Per il rinnovo della presente autorizzazione, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve inviare a questa Provincia una domanda, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art. 5, comma 1) del D.Lgs. n. 59/05. Fino alla pronuncia dell'autorità competente, in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA. Il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell art. 12 della L.R. n. 21/04, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità dell impianto alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione. 2

3 Provvedimento La Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale. IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO (Dott. Stenio Naldi) 3

4 Sezione informativa Allegato A ALLEGATO A Sezione informativa A1) Informazioni sull impianto Sito Ravenna, Via Baiona, n. 107 presso Isole 12, 23 e 21 Stabilimento Multisocietario Impianto Impianto chimico esistente destinato alla produzione di: dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi; soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi. Attività IPPC Attività esistente di cui al punto 4.1.h dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa) ; Attività esistente di cui al punto 4.2.d dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base come sali, quali cloruro d ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato, nitrato d argento. 1

5 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Valutazione integrata ambientale ALLEGATO C C1) INQUADRAMENTO TERRITORIALE, AMBIENTALE E DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO Le attività di Vinavil S.p.A. oggetto della presente Autorizzazione Integrata Ambientale si sviluppano nella sede di Via Baiona, n. 107, in Comune di Ravenna, all interno del Sito Multisocietario (denominato ex stabilimento petrolchimico Anic e poi ex Enichem ) presente nell area chimica e industriale di Ravenna: si tratta di un impianto chimico destinato alla produzione di dispersioni polimeriche a base acquosa per usi industriali, quali adesivi, pitture, sospendenti per polimerizzazione e additivi polimerici per calcestruzzi, ovvero polimeri solidi e soluzioni di sali inorganici, quali additivi inorganici per calcestruzzi. La capacità produttiva massima di tale impianto chimico esistente è stata incrementata negli ultimi anni risultando attualmente, con riferimento alle attività di cui all Allegato I del D.Lgs. n. 59/05, una potenzialità annua per classe di prodotto pari a circa tonnellate di polimeri al 100% (punto 4.1.h) e tonnellate di sali al 100% (punto 4.2.d); con particolare riguardo all attività inerente la fabbricazione di prodotti chimici organici di base, tale capacità massima produttiva è destinata altresì ad aumentare ulteriormente rispetto agli attuali livelli (+70% circa), a seguito dell attivazione delle nuove installazioni previste, raggiungendo volumi annui pari a circa tonnellate di polimeri al 100%. Inquadramento territoriale e programmatico L area chimica e industriale di Ravenna costituisce un Ambito Produttivo Omogeneo (APO) caratterizzato da specifici settori di attività che hanno la chimica come principale denominatore comune, oltre alla produzione di energia e alla fornitura di servizi ambientali in gran parte asserviti alle stesse attività produttive. L APO corrisponde alla maggior parte dell area industriale di Ravenna di cui la zona portuale è parte integrante e complementare: diverse attività si affacciano sullo specchio d acqua portuale e nell area chimica sono presenti 2 banchine attrezzate per sbarco/imbarco di materie prime e/o prodotti. Tutta l area industriale è situata in un contesto territoriale sensibile e di particolare complessità per la presenza della zona turistica lungo la costa, di una pineta litoranea e di un sistema idrico caratterizzato dalle Pialasse Baiona e Piombone. La città di Ravenna è situata in direzione Sud-Ovest a pochi chilometri dall area industriale che all estremità Nord/Nord-Ovest confina con il Parco del Delta del Po. Elemento caratteristico dell area chimica e industriale di Ravenna è la presenza, all interno dell APO, di un Sito Multisocietario in cui sono coinsediate le seguenti aziende: - Borregaard Italia S.p.A.; - Acomon s.r.l. (ex Chemtura Manufacturing Italy s.r.l.); - Cray Valley Italia s.r.l. (ex Avio Group); - Ecofuel S.p.A.; - Ecologia Ambiente s.r.l.; - Endura S.p.A.; - Enipower S.p.A.; - Ineos Vinyls Italia S.p.A. (ex European Vinyl Corporation (Italia) S.p.A.); - Yara Italia S.p.A.; - Polimeri Europa S.p.A.; - Rivoira S.p.A.; - Ravenna Servizi Industriali S.C.p.A.; - Syndial S.p.A.; - Vinavil S.p.A.; che presentano connotati di connessione tecnica e funzionale fra gli impianti. Il Sito Multisocietario si caratterizza per tutta una serie di attività ausiliarie e di servizio gestite a livello consortile (fognature, approvvigionamento acqua industriale, sicurezza e sistemi di monitoraggio ambientale) ovvero fornite da un gestore agli altri coinsediati (energia elettrica, vapore, gas tecnici, depurazione acque reflue, incenerimento sfiati gassosi). Elemento rilevante di connessione fra i soggetti coinsediati nel Sito Multisocietario è la presenza di un depuratore centralizzato per il trattamento di tutte le acque reflue gestito dalla Società Ecologia Ambiente. Per la gestione dei flussi di scarico dei singoli coinsediati verso il depuratore centralizzato è stato definito un Regolamento Fognario così come è regolamentato il flusso degli gassosi di processo verso i sistemi centralizzati di combustione (torce e forno incenerimento). Al depuratore centralizzato del Sito Multisocietario sono collegati altri 2 insediamenti produttivi attigui ed esterni (Polynt S.p.A. - ex Lonza S.p.A. - e Degussa S.p.A.), mentre altri 2 insediamenti produttivi attigui (Cementerie Aldo Barbetti S.p.A e Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing) convogliano le acque reflue inorganiche e meteoriche di dilavamento nella fognatura consortile del Sito Multisocietario che recapita al depuratore centralizzato. Dal punto di vista dell inquadramento territoriale e programmatico, lo stabilimento Vinavil S.p.A. è ubicato in Via Baiona n. 107 presso lo Stabilimento Multisocietario di Ravenna; in particolare, l impianto chimico Vinavil insiste su un area denominata Isola 12, avente forma rettangolare e un estensione di circa m 2, che confina: 2

6 3 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C ad Ovest con l Isola 13 dello stesso Sito Multisocietario in cui sono ubicati gli impianti chimici Borregaard ed Ecofuel; a Nord, sempre all interno dell Isola 12, con il Centro Ricerche di Polimeri Europa e l Isola 23 dello stesso Sito multisocietario (ex Ineos Vinyls Italia, ora di proprietà Vinavil); a Est con l impianto chimico Acomon sito presso l Isola 5 dello Sito Multisocietario; a Sud con la centrale termoelettrica Enipower sita presso l Isola 11 dello stesso Sito Multisocietario. I terreni presso l Isola 12 su cui insiste l impianto sono stati acquistati nel corso del 2006 (Vinavil infatti fino ad ottobre 2006 possedeva esclusivamente i diritti di superficie); oltre a quest area la Ditta ha acquisito, sempre all interno dello stesso Sito Multisocietario: - il serbatoio di stoccaggio dell acetato di vinile monomero (F1) presso l Isola 21, già utilizzato in precedenza da Vinavil con un contratto di affitto; - una parte del complesso sito presso l Isola 23 (ex Ineos Vinyls Italia), costituito da un magazzino di circa m 2, pesa automezzi, torri di raffreddamento (attualmente non in uso) ed aree esterne per una superficie complessiva equivalente a circa m 2 ; il magazzino a seguito dei dovuti interventi di ristrutturazione sarà destinato allo stoccaggio di imballi, materie prime e prodotti finiti in colli. L area di pertinenza Vinavil, complessivamente di superficie pari a m 2, ricade all interno della zona D (zona a prevalente destinazione produttiva), in particolare nella zona D5 comparti produttivi soggetti a programmi unitari di intervento, di cui all art. VII.12 delle norme di attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente del Comune di Ravenna. Nello specifico, con riferimento al Comparto produttivo all interno del quale si trova Vinavil, denominato ENICHEM-ANIC zona portuale, si evidenzia che tra i vari sub-comparti costituiti per entità produttive omogenee introdotti dal relativo Programma Unitario di Comparto (PUC), Vinavil ricade all interno del sub-comparto (A) Enichem. Il PUC ENICHEM approvato consente varianti ovvero aggiornamenti dell elenco degli interventi previsti con deliberazione di Giunta Comunale; per quanto riguarda Vinavil, l elenco delle iniziative previste risulta aggiornato. Per quanto concerne il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ravenna, l area di interesse, appartenente all Unità di Paesaggio denominata Del porto e della città (n. 5), risulta collocata in un ambito specializzato per attività produttive di rilievo sovracomunale (Ambito n. 21 Ravenna Zona Industriale Portuale ), in cui si rileva la presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante, tra cui lo stesso stabilimento chimico Vinavil. Il particolare, l Ambito n. 21 in cui ricade l impianto chimico in oggetto viene individuato dallo stesso PTCP (art. 8.1, comma 3 delle NTA del PTCP) come consolidato ovvero un insieme di aree produttive rilevanti per l entità degli insediamenti in essere e, in taluni casi, anche per l entità delle residue potenzialità edificatorie previste nel PRG vigente che non appare indicato per politiche di ulteriore significativa espansione dell offerta insediativa. A tal proposito si evidenzia che le iniziative previste dalla Ditta, data la natura degli stessi interventi in progetto, appaiono conformi alle disposizioni contenute nelle norme di attuazione del PTCP in materia di ambiti specializzati per attività di rilievo sovracomunale, con particolare riguardo alle norme di indirizzo specifiche per gli ambiti produttivi consolidati (art. 8.1, comma 5 delle NTA del PTCP), che per l utilizzo delle potenzialità insediative residue privilegiano le esigenze di sviluppo delle attività produttive già insediate nell ambito. In considerazione dell assoggettamento dello stabilimento Vinavil agli adempimenti di cui all art. 8 del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i., con riferimento alle norme di attuazione del PTCP in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante (art. 8.4 delle NTA del PTCP), si evidenzia altresì che, ad esclusione della nuova produzione di sospendenti acrilici, tali interventi, trattandosi di iniziative che non comportano aggravio del preesistente livello di rischio per lo stabilimento a rischio di incidente rilevante Vinavil, non comportano variazioni sull attuale assetto in materia di compatibilità tra gli inviluppi delle aree di danno relative all impianto chimico in oggetto e le categorie territoriali; il nuovo processo di produzione di sospendenti acrilici in soluzione da realizzarsi, secondo campagne periodiche, nelle apparecchiature esistenti dell impianto attualmente impegnato per la produzione di alcoli polivinilici comporta l incremento rispetto ai volumi attuali degli stoccaggi di sostanze pericolose, per cui la Ditta provvederà alla revisione del Rapporto di Sicurezza, peraltro in scadenza. In merito agli ambiti di tutela del PTCP, lo stabilimento chimico Vinavil che si trova a ridosso di una zona di tutela naturalistica e di conservazione (a Nord del sito) e dal Parco Regionale del Delta del Po (a Nord e Nord-Est del sito), di cui rispettivamente agli artt. 3.25a e 7.4 delle NTA del PTCP, non ricade all interno di particolari vincoli paesaggistici, ambientali e storico-archeologici. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui è inserito l impianto in oggetto, si evidenzia che tale area non risulta altresì soggetta a vincoli di carattere naturalistico: non ricade infatti all interno di alcun sito della Rete Natura 2000, ovvero SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli, pur trovandosi nelle vicinanze di alcune di esse, in particolare del SIC IT Pialassa dei Piomboni e Pineta di Punta Marina e dei SIC-ZPS IT Pineta di San Vitale e Bassa del Pirottolo e IT Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo. Rispetto alla pianificazione settoriale in materia di qualità dell aria, l impianto chimico Vinavil risulta conforme ai contenuti del PRQA della Provincia di Ravenna. Relativamente agli inquinanti (NOx e Polveri) individuati dal PRQA come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna, si evidenzia che il contributo delle emissioni in atmosfera imputabile alle attività svolte nello stabilimento chimico Vinavil risulta estremamente marginale nel quadro emissivo del territorio comunale.

7 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Non risultano emissioni di NOx ascrivibili all impianto chimico in oggetto, mentre per quanto riguarda le Polveri il contributo di Vinavil alle emissioni di tale inquinante imputabili al settore industriale nel Comune di Ravenna, che non subirà peraltro variazioni significative con riferimento agli interventi in progetto, rappresenta appena lo 0,002%. Per quanto riguarda gli indirizzi contenuti nel PRQA volti al risanamento della qualità dell aria, si rileva che l impianto chimico Vinavil risulta in linea con le misure previste nelle NTA del PRQA per il raggiungimento degli obiettivi di qualità (Titolo III); con particolare riferimento alle norme direttive indicate per il settore industriale (art. 16), sono infatti previsti sistemi di abbattimento idonei al materiale particellare (con le Migliori Tecniche Disponibili) e un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004, anch esso nell ottica delle Migliori Tecniche Disponibili, quale strumento per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dell impianto stesso. In relazione alle previsioni e vincoli rispetto alla pianificazione in materia di tutela delle acque, l area di interesse non ricade in una zona di protezione delle acque sotterranee individuate dal PTA della Regione Emilia-Romagna; considerato inoltre sia che l approvvigionamento dell impianto chimico Vinavil è garantito attraverso prelievo da acquedotto industriale e civile piuttosto che mediante emungimento di acque sotterranee, sia che non risultano impatti diretti sulla risorsa idrica in termini di scarichi in quanto tutti i reflui derivanti dalle attività svolte all interno del sito (compreso le acque meteoriche di dilavamento) vengono inviati tramite tubazione diretta a depurazione presso il vicino impianto di trattamento centralizzato della ditta Ecologia Ambiente s.r.l., non sussistono vincoli particolari dettati dal PTA stesso. In merito all assetto idrografico dell area in esame, situata nel bacino idrografico del Canale Candiano di competenza dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, si evidenzia che, nonostante i fenomeni di esondazione che nel 1979 hanno interessato il Comune di Ravenna (in particolare in prossimità di Porto Corsini e Marina di Ravenna), tale area non rientra tra quelle a rischio individuate dal Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli. Inquadramento ambientale STATO DEL CLIMA, DELL ATMOSFERA E DI QUALITA DELL ARIA La Provincia di Ravenna, compresa fra la costa adriatica ad Est e i rilievi appenninici a Sud-Ovest, è costituita in gran parte da territorio omogeneo, distinguibile in pianura costiera, pianura interna, pianura pedecollinare e zona collinare e valliva. Da un punto di vista meteo-climatico, l area di interesse può essere inquadrata nella pianura costiera che si spinge fino alla zona valliva. Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente, in tutte le stagioni, è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Relativamente allo stato di qualità dell aria, il territorio del Comune di Ravenna, e quindi l area di interesse, rientra in zona A e in particolare nell agglomerato R9 Ravenna, ovvero una porzione di zona A in cui è particolarmente elevato il rischio di superamento dei valori limite degli standard di qualità dell aria e/o delle soglie di allarme previsti dal DM n. 60/02 per la quale è necessario elaborare piani di azione nel breve termine. In particolare, il Quadro Conoscitivo del Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PRQA) della Provincia di Ravenna ha evidenziato, a valle dell elaborazione dei dati delle postazioni fisse della rete di monitoraggio aventi serie storiche nel periodo e di quelli ricavati dalle campagne con il laboratorio mobile in tutti i comuni della provincia, che gli inquinanti più critici per il territorio provinciale ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna risultano essere il biossido di azoto e il particolato PM 10. Considerando significativo per quanto riguarda l impianto chimico Vinavil il solo parametro Polveri, il quadro dello stato ambientale risulta il seguente. Per il particolato PM 10 il DM n. 60/02 fissa obiettivi suddivisi in due fasi distinte: la prima, per il 2005, in cui vengono fissati un limite per la protezione della salute su base giornaliera e un limite sulla media annuale, e una seconda fase, al 2010, in cui i limiti vengono ulteriormente ridotti. Relativamente alla prima fase (2005) due sono gli obiettivi da raggiungere, uno legato agli episodi acuti (50 μg/m 3 come media giornaliera da non superare più di 35 volte nell anno) e l altro relativo al valore annuale (limite annuale pari a 40 μg/m 3 ), quindi all esposizione media. Per quanto riguarda gli episodi acuti (superamenti del valore limite a regime al 2005 di 50 μg/m 3, che si sono riscontrati nel periodo ), la situazione presenta aspetti di criticità: nell ultimo anno, nonostante il calo registrato, i superamenti risultano ancora significativamente elevati rispetto all obiettivo. In tutte le stazioni, sia in area urbana che in area industriale, nel 2004 il limite giornaliero continua ad essere superato; inferiori al limite sono invece le medie annue delle postazioni industriali. Nel PRQA è presente inoltre una stima del contributo alle emissioni in atmosfera suddiviso per macro-settori e per Comune. Gli inquinanti considerati sono SOx, NOx, MNCOV e PM 10 ; non si è trattato il parametro CO in quanto questo inquinante deriva per più del 90% dal traffico veicolare e solo per quote minime da altri 4

8 5 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C settori: la distribuzione percentuale di questo inquinante nei diversi settori sarebbe quindi risultata poco significativa. Il quadro relativo al Comune di Ravenna, nel quale è localizzata l area di interesse, individua nelle emissioni industriali (75%) il contributo preponderante alle emissioni di particolato PM 10 nel territorio comunale; quote inferiori sono ascrivibili ai trasporti stradali (13%) e al traffico marittimo e mezzi agricoli (11%). STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE L area di interesse è situata nel bacino idrografico del Canale Candiano, uno dei sette bacini che appartengono, totalmente o in parte, alla Provincia di Ravenna. Tale bacino, costituito da un corpo imbrifero di 385 km 2 formato da diversi canali di bonifica, tra cui il Cerba, la Canala, il Cupa, il Pirottolo, il Fagiolo e la Lama, presenta caratteristiche fortemente anomale rispetto ai bacini confinanti: il Canale Candiano, che rappresenta l asse principale del Porto di Ravenna, prima dello sbocco in mare è costituito da alvei di acqua salata o salmastra, quali la Pialassa Baiona e la Pialassa Piombone, strettamente interagenti con il mare e con i suoi movimenti di marea. Il sistema idraulico quindi risulta essere assai diverso da un normale corso d acqua e molto più assimilabile ad una zona di estuario o di piana di marea. Il Canale Candiano gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle Pialasse Baiona e Piombone, costituendone infatti l unico collegamento con il mare, e consentendone quindi il ricambio idrico. Dai dati rilevati nella stazione di monitoraggio della Rete Regionale posizionata sul Canale Candiano risulta che tale corpo idrico si attesta su uno stato di qualità definito sufficiente (classe 3), valutato in riferimento al solo parametro LIM, non essendo l IBE calcolabile in ragione della natura salmastra delle acque. La ditta Vinavil non determina un impatto diretto sullo stato di fatto delle aree descritte in precedenza, ritenute sensibili ai sensi dell art. 91, comma 1, del D.Lgs n. 152/06, in quanto tutti i reflui derivanti dalle attività svolte in tale impianto chimico, comprese le acque meteoriche di dilavamento, vengono inviati tramite tubazione diretta a depurazione presso il vicino impianto di trattamento centralizzato della ditta Ecologia Ambiente S.p.A. In tale impianto di depurazione, il cui scarico finale è destinato al Canale Candiano, vengono trattate, oltre le acque reflue industriali e meteoriche di dilavamento provenienti dalle attività di trattamento rifiuti gestite dalla stessa Ecologia Ambiente, le acque reflue industriali, meteoriche di dilavamento e domestiche prodotte da impianti terzi coinsediati nello Stabilimento Multisocietario di Ravenna. Al fine di assicurare che le correnti inviate a depurazione siano compatibili con la capacità di trattamento dell impianto di trattamento centralizzato di Ecologia Ambiente, la qualità dei reflui derivanti dalle attività svolte da Vinavil viene monitorata ai limiti di batteria dello stabilimento stesso, in corrispondenza del relativo punto di consegna ad Ecologia Ambiente per il trattamento e lo scarico finale, sulla base del Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate all impianto centralizzato di trattamento della società Ecologia Ambiente sottoscritto da Vinavil. Per quanto concerne lo stato delle acque sotterranee, del suolo e del sottosuolo, si evidenzia che la zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell intero territorio della Provincia di Ravenna per cui assume significato rilevante la diminuzione degli emungimenti idrici dal sottosuolo. A tal proposito si evidenzia che il comune di Ravenna, in cui l impianto rientra, mostra in generale però valori di subsidenza più contenuti rispetto al restante territorio provinciale: risulta quindi non più attuale la situazione che si presentava alcuni anni fa, in cui vaste aree centrate sulla città di Ravenna risultavano affette da abbassamenti molto elevati. Evidentemente la realizzazione dell acquedotto industriale il cui approvvigionamento è garantito da acque superficiali, mediante il quale la stessa Vinavil soddisfa la maggior parte dei propri fabbisogni idrici, ha permesso una riduzione degli emungimenti di acque sotterranee e, quindi, una regressione del fenomeno di subsidenza. Relativamente quindi allo stato di sfruttamento della risorsa idrica sotterranea, la ditta Vinavil non attuando prelievi idrici dal suolo tramite pozzi, ma soddisfacendo tutti propri fabbisogni idrici mediante acquedotto, sia industriale come detto in precedenza per le acque industriali di processo e di raffreddamento, nonché per la rete antincendio, sia civile per l acqua potabile ad uso domestico e per la correzione finale di alcuni prodotti finiti, non incide in alcuna maniera sullo stato quali/quantitativo della falda sotterranea. In merito alla componente ambientale acque sotterranee, inoltre, Vinavil S.p.A. aderisce al Protocollo di Intesa per la gestione ambientale del Distretto Chimico e Industriale, in attuazione del quale sono previsti periodici monitoraggi, volti ad identificare i possibili impatti delle attività industriali sulla falda freatica, attraverso una caratterizzazione idrodinamica del flusso di falda, nonché una caratterizzazione del chimismo delle acque sotterranee. La rete di monitoraggio è attualmente costituita da 95 piezometri, di cui 81 controllano direttamente la zona occupata dagli impianti del Distretto Chimico e Industriale. Si evidenzia infine che nel corso del 2005 Vinavil S.p.A., congiuntamente alle altre società coinsediate nello Stabilimento Multisocietario ex Enichem, ha dato corso alle attività per la bonifica della falda sotterranea di sito. Descrizione dell assetto impiantistico Sulla base della tipologia degli impianti e dei processi, nello stabilimento chimico Vinavil presso l Isola 12 del Sito Multisocietario si possono individuare i due cicli produttivi di seguito descritti: 1. Produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa, che comprende la polimerizzazione dell acetato di vinile e dell estere acrilico; in particolare, si distinguono le seguenti linee produttive di polimeri ottenuti per polimerizzazione in massa o emulsione.

9 6 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C - Linea produttiva Raviflex : Tale processo, caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate, consiste nella reazione di polimerizzazione di acetato di vinile monomero (AVM) in massa, volta all ottenimento di un prodotto costituito esclusivamente da poliacetato di vinile solido ad elevato grado di purezza; il prodotto finito costituito da polimero purissimo a vari pesi molecolari e con contenuto di monomero inferiore a 5 ppm trova applicazione principalmente nella produzione della gomma base, a sua volta utilizzata nell industria alimentare per la produzione di chewing-gum. Lo stesso polimero è utilizzato altresì quale materia prima, all interno dello stesso stabilimento, nel processo per la produzione di alcoli polivinilici (processo PVA/KW e SA-4). - Linea produttiva Ravemul : Tale processo consiste nella reazione di polimerizzazione di monomeri in fase acquosa; l acetato di vinile è il monomero principale cui di volta in volta, a seconda delle proprietà che si desidera impartire al prodotto finito, vengono aggiunti monomeri secondari quali il Veova9, Veova10, il di-butilmaleato ecc. Il prodotto finito costituito da un polimero acetovinilico in emulsione acquosa con un contenuto di acqua pari a circa il 50% trova applicazioni principalmente come adesivo in edilizia, nell industria tessile, nella produzione di pitture murali, nell industria degli imballaggi, nell industria del legno e nella produzione della carta. Nell ottica di potenziare l attuale capacità produttiva massima annua della linea Ravemul ( tonnellate di polimero al 100%) è in corso l installazione all interno dell edificio esistente di un nuovo reattore (in aggiunta ai 3 esistenti) e delle relative apparecchiature collegate; migliorando lo sfruttamento delle infrastrutture esistenti di stabilimento, tale intervento consentirà un incremento della potenzialità annua della produzione di omo e copolimeri vinilici in sospensione pari a circa il 56% dell attuale, per complessive tonnellate di polimeri al 100%. - Linea produttiva sospendenti vinilici/acrilici in soluzione: Allo stato attuale, in tale linea si conducono due processi, denominati processo PVA/KW e processo PVA/SA-4, che utilizzano la stessa materia prima ovvero il polivinilacetato in massa (ottenuto nel processo Raviflex sopradescritto), disciolto in soluzione metanolica; tali processi sono sostanzialmente analoghi, trattandosi in ambedue i casi di una reazione endotermica di metanolisi (alcalina nel processo PVA/KW ovvero acida nel processo PVA/SA-4) del polivinilacetato. I prodotti finali sono delle soluzioni acquose di alcoli polivinilici a vario grado di idrolisi che vengono utilizzate quali sospendenti secondari nelle reazioni di polimerizzazione del PVC. Connesso funzionalmente a tale impianto produttivo, caratterizzato da una capacità produttiva massima annua di alcoli polivinilici complessivamente pari a tonnellate di polimeri al 100%, è presente un apposita sezione d impianto volta al recupero, mediante rettifica, del metanolo (da riutilizzare nelle produzioni dell impianto stesso) dalla miscela acquosa di metanolo e acetato di metile denominata S100 (indicativamente: metanolo 50%, acetato di metile 30% e acqua 20%) derivante dalla stessa linea produttiva; l acetato di metile ottenuto da tale operazione di recupero, in quantità pari a circa 900 tonnellate/anno, rappresenta un sottoprodotto del processo produttivo di alcoli polivinilici. Attualmente si sta procedendo all avviamento di un nuovo processo finalizzato all ottenimento di un copolimero acrilico in soluzione acquosa (mediamente al 65% in secco) da utilizzare come sospendente secondario nella produzione del PVC; il processo produttivo di sospendenti acrilici in soluzione sarà caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate di polimeri al 100%. Date le caratteristiche del processo che consiste nella polimerizzazione di due monomeri acrilici, la produzione verrà organizzata secondo campagne periodiche condotte utilizzando le apparecchiature esistenti ed attualmente impegnate nella produzione degli alcoli polivinilici (processi PVA/KW e PVA/SA-4); tali processi produttivi risultano compatibili e non si evidenziano sostanziali problematiche di sicurezza. - Linea produttiva Dynamon : Tale processo, caratterizzato da una potenzialità massima annua pari a tonnellate di polimeri al 100%, è volto alla produzione di sospensioni acquose a contenuto di polimero variabile (mediamente pari al 43% di secco) che trovano applicazione quali additivi fluidificanti per calcestruzzi, tramite esterificazione endotermica di glicoli con monomeri acrilici realizzata in fase organica all ebollizione e successiva polimerizzazione esotermica in sospensione acquosa degli esteri precedentemente ottenuti. Le richieste di mercato e le strategie di sviluppo hanno portato la Ditta a sviluppare nello stabilimento di Ravenna un ampliamento della linea produttiva di additivi organici per calcestruzzi e contestuale diversificazione della produzione attraverso un nuovo processo (Dynamon PA) privo di cicloesano da realizzarsi, parallelamente a quello attuale svolto nella linea esistente, all interno di una nuova linea per l ottenimento di fluidificanti per calcestruzzi in soluzione acquosa (45% circa), mediante esterificazione tra un metossi-polietilenglicole e un acido poliacrilico in presenza di catalisi acida. Il progetto preliminare di ampliamento, già sottoposto nel 2006 a procedura di screening con esito positivo, prevede la realizzazione di 2 linee di produzione, ciascuna di capacità produttiva a quella esistente. Attualmente è in fase di realizzazione la prima delle due nuove linee in progetto (con potenzialità annua pari a circa tonnellate di prodotto tal quale) deputate al potenziamento e diversificazione della capacità produttiva inerente gli additivi polimerici per calcestruzzi, per una potenzialità massima annua per tale tipologia di prodotto, nello scenario futuro a intervento

10 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C concluso, di complessive tonnellate di polimeri al 100%; la nuova linea è posta in area adiacente agli impianti esistenti, in nuovo impalcato chiuso in carpenteria metallica collegato al fabbricato esistente. In occasione della realizzazione di tale potenziamento è programmato altresì (in luogo dell attuale emissione in atmosfera) il convogliamento e l invio, attraverso il preposto collettore di Stabilimento presso l Isola 23, a combustione presso il Forno FIS della Società Ecologia Ambiente degli sfiati organici di processo derivanti dalle linee produttive Dynamon, con particolare riguardo agli sfiati della linea esistente caratterizzati dalla presenza di cicloesano. 2. Produzione di additivi inorganici per calcestruzzi mediante reazione di salificazione con formazione di sali complessi; il prodotto è una soluzione acquosa di sali complessi di alluminio utilizzato quale accelerante di presa per calcestruzzi. La linea produttiva Mapequick volta alla produzione di additivi inorganici per calcestruzzi è caratterizzata da una potenzialità massima annua pari a tonnellate di sali al 100%. Recentemente per far fronte alle diverse esigenze di mercato sono state sviluppate nuove formulazioni (Mapequick FFG) che prevedono l utilizzo come materie prime di alluminio idrossido amorfo e alluminio solfato, in luogo di acido fluoridrico o formico. La produzione dei prodotti FFG, per l assenza di acidi, è caratterizzata da cinetiche più lente; allo scopo di ottimizzare il processo e le rese di produzione è necessaria l installazione di un sistema di agitazione differente, dedicato a questa famiglia di prodotti, che implica potenze più elevate e un diverso tipo di girante. Nella considerazione che tale sistema non è sopportabile dall attuale reattore costruito in materiale plastico, per la diversificazione del processo produttivo di acceleranti inorganici per calcestruzzi è prevista pertanto l installazione all interno dei fabbricati esistenti di un nuovo reattore in acciaio inox e un serbatoio di reparto da 20 m 3 per il preriscaldamento delle materie prime liquide, oltre a 4 polmoni di reparto per la formulazione dei prodotti finiti aventi complessivamente capacità pari a 206 m 3. Tali processi produttivi avvengono con reazioni a pressione atmosferica e a temperature inferiori ai 120 C, le quali convertono le materie prime costituite per la maggior parte (77%) da sostanze pericolose, in prodotti finiti non pericolosi; si sottolinea che conseguentemente alla realizzazione degli interventi in progetto la percentuale di sostanze pericolose utilizzate quali materie prime è destinata a diminuire (64%). Gli impianti operano a ciclo continuo (24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana) con produzioni batch per le quali non sono rilevabili significativi tempi di messa in marcia e fermata degli stessi; a fronte di emergenze gli impianti sono progettati per interrompere le reazioni in corso raggiungendo un assetto di sicurezza. La capacità produttiva massima di tale impianto chimico esistente è stata incrementata negli ultimi anni risultando attualmente, con un fattore di servizio annuo pari a ore, una potenzialità annua per classe di prodotto pari a circa tonnellate di polimeri al 100% e tonnellate di sali al 100%; con particolare riguardo all attività inerente la fabbricazione di prodotti chimici organici di base, tale capacità massima produttiva è destinata altresì ad aumentare ulteriormente rispetto agli attuali livelli (+70% circa), a seguito dell attivazione delle sopraindicate nuove installazioni previste, raggiungendo volumi annui pari a circa tonnellate di polimeri al 100%. A supporto delle attività e dei processi di produzione sopradescritti, lo stabilimento Vinavil è dotato di aree infrastrutturali in cui vengono svolte le attività di supporto, quali: Movimentazione autobotti/camion e relative operazioni di carico dei prodotti finiti e scarico delle materie prime. Stoccaggio di materie prime e prodotti finiti in serbatoi (liquidi) e in sili (solidi pulverulenti) se sfusi ovvero in magazzino se confezionati; sono presenti anche un bunker dei perossidi e un deposito oli lubrificanti. Per far fronte alle diversificazioni del mercato, recentemente (agosto 2007) è entrato in esercizio il nuovo parco serbatoi previsto presso l Isola 12 (in un area precedentemente adibita a deposito di materiale vario) per lo stoccaggio sia di materie prime che di prodotti finiti prevalentemente legati al processo produttivo di fluidificanti organici per calcestruzzi: si tratta di un complesso di 15 serbatoi, aventi complessivamente capacità pari a circa m 3, allocati all interno di un bacino di contenimento in cemento armato opportunamente dimensionato; tale bacino è suddiviso da pareti interne in 4 unità (ciascuna dotata di valvola di intercettazione verso la fogna organica) che permettono la separazione di sostanze eventualmente incompatibili. In adiacenza a tale parco serbatoi recentemente costruito, è prevista l installazione di 5 nuovi serbatoi asserviti alla nuova linea produttiva Dynamon, stante la diversificazione del processo produttivo con l introduzione di nuove materie prime e la realizzazione di un prodotto diverso dall attuale (Dynamon PA). In particolare sono previsti, all interno di un bacino di contenimento comune, 4 serbatoi in vetroresina, aventi capacità di 160 m 3 cadauno, di cui 2 serbatoi per lo stoccaggio di prodotto finito e 2 serbatoi per lo stoccaggio di acido poliacrilico; per lo stoccaggio di acido solforico sarà invece predisposto un serbatoio in acciaio inox da 10 m 3, allocato all interno di un bacino di contenimento dedicato e di pari volume. Entrambi i bacini di contenimento saranno dotati di valvola di intercettazione e collegati, rispettivamente, alla fogna organica e alla fogna inorganica, considerata la natura stessa della sostanze stoccate. Si evidenzia che, oltre ai 3 preposti serbatoi compresi nel parco serbatoi per prodotti infiammabili sito presso l Isola 12, per lo stoccaggio dell acetato di vinile monomero (principale prodotto infiammabile impiegato in stabilimento) la Ditta si avvale altresì del serbatoio denominato F1, avente capacità pari a 7

11 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C m 3, posto nell Isola 21 presso il Parco Generale Serbatoi dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna; tale serbatoio, come del resto le tubazioni di collegamento fino al sito produttivo Vinavil (Isola 12), nel corso del 2006 è diventato di proprietà Vinavil S.p.A., ma è gestito secondo regolare contratto da Polimeri Europa S.p.A. Nel corso del 2006 la Ditta ha acquisito, sempre all interno dello stesso Stabilimento Multisocietario, anche una parte del complesso sito presso l Isola 23 (ex Ineos Vinyls Italia), costituito da un magazzino di circa m 2, pesa automezzi, torri di raffreddamento (attualmente non in uso) ed aree esterne per una superficie complessiva equivalente a circa m 2 ; il magazzino a seguito dei dovuti interventi di ristrutturazione sarà destinato allo stoccaggio di imballi, materie prime e prodotti finiti in colli. Sale controllo di cui una, la principale, costantemente presidiata è in area polimeri, mentre l altra ubicata a fianco dell impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi è presidiata in orario giornaliero. Manutenzione. Uffici (direzione e servizi tecnici). Servizi generali (infustamento, acquisti e logistica). Si evidenzia infine che il progressivo incremento di produzione e gli interventi di potenziamento previsti dalle linee produttive Ravemul e Dynamon comportano un conseguente aumento della movimentazione e stoccaggio di materie prime e prodotti finiti; tali incrementi devono essere supportati dai necessari adeguamenti impiantistici allo scopo di assicurare i volumi ipotizzati. A tale scopo la Ditta prevede la realizzazione di nuove strutture a supporto degli impianti esistenti, quali in particolare: - Serbatoi per lo stoccaggio di prodotti finiti Ravemul: si tratta di 6 serbatoi di capacità pari a 70 m 3 ciascuno e delle relative apparecchiature, pompe e filtri per lo stoccaggio di emulsioni acquose di polivinilacetato previsti all interno dell edificio in un area attualmente dedicata allo stoccaggio di imballi. - Soluzionatori per la preparazione di materie prime: si tratta di due apparecchiature, di volume pari a 20 m 3, ciascuna per la preparazione di soluzioni acquose di alcol polivinilico e sodio persolfato a partire dalle rispettive materie prime solide. La necessità di realizzare due apparecchiature è dettata dalle caratteristiche di impiego dei semilavorati; mantenendo separate le due soluzioni si evitano possibili inquinamenti e quindi problemi legati alla qualità dei prodotti finiti. - Pensilina per lo scarico di materie prime: in previsione dell incremento dei consumi di metossipolietilenglicole (m-peg), legato alla produzione dei fluidificanti organici per calcestruzzi e allo scopo di migliorare l attuale livello di sicurezza nelle operazioni di scarico, è prevista la realizzazione di una nuova pensilina di scarico automezzi. C2) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DELL IMPIANTO Gli impatti ambientali generati dalle attività sopra descritte sono riassumibili come di seguito indicato. Scarichi idrici Le acque reflue derivanti dalle attività svolte nell impianto chimico in esame sono così qualificabili: Acque reflue organiche costituite dalle acque reflue industriali derivanti dagli impianti produttivi di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa, quali in particolare: acque reflue di processo; acque di spurgo del sistema di contenimento delle emissioni in atmosfera (scrubber ad acqua) asservito al punto di emissione E60-1; acque reflue derivanti dalle operazioni di lavaggio dei reattori. Acque reflue inorganiche costituite dalle acque reflue industriali rappresentate dalle acque di controlavaggio del filtro a sabbia dell acqua di raffreddamento e dalle acque di lavaggio dei piazzali, dalle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali ovvero convogliate dai pluviali dei tetti delle varie strutture presenti nello stabilimento, nonché dalle acque reflue domestiche quali le acque chiarificate provenienti dalle fosse biologiche dei servizi igienici. Nello stabilimento chimico in esame non si individuano pertanto scarichi di acque reflue inorganiche di processo. Si evidenzia altresì che l impianto produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi risulta progettato e realizzato in modo da non generare scarichi idrici di processo di alcun tipo; anche le acque di spurgo dei sistemi di contenimento degli sfiati dell impianto vengono riutilizzate in carica iniziale in ogni batch successivo. In occasione della realizzazione di nuovi spogliatoi per coprire i recenti incrementi di personale, all interno della struttura esistente attualmente adibita allo stoccaggio temporaneo di materie prime solide, è previsto lo scarico delle relative acque reflue domestiche unitamente alle sopraindicate acque reflue organiche provenienti dallo stabilimento chimico. Tutte le acque reflue industriali, meteoriche e di dilavamento dell insediamento multisocietario di Ravenna, e quindi anche quelle riconducibili all impianto chimico Vinavil, sono raccolte da una rete fognaria complessa, la cui gestione è di competenza della Società Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.), e convogliate a idonea 8

12 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C depurazione nell impianto centralizzato di Trattamento Acque di Scarico (TAS) della Società Ecologia Ambiente. Il sistema fognario dello Stabilimento Multisocietario si compone di due reti distinte per la raccolta delle acque di processo organiche e azotate ovvero delle acque di processo inorganiche. Le acque di processo organiche e azotate sono raccolte e convogliate dalla rete fognaria dedicata alla sezione Trattamento Acque di Processo Organiche (TAPO) dell Impianto TAS per il trattamento chimicofisico-biologico prima dello scarico in acque superficiali. Le acque di processo inorganiche, che comprendono anche le acque meteoriche e di dilavamento oltre ad acque reflue domestiche, sono raccolte e convogliate dalla rete fognaria dedicata alla sezione Trattamento Acque di Processo Inorganiche (TAPI) dell impianto TAS per il trattamento chimico-fisico prima dello scarico in acque superficiali. In particolare, il sistema delle reti fognarie dello Stabilimento Multisocietario è così costituito da: Rete fognaria delle acque di processo organiche ed azotate, che convoglia le acque di processo organiche e azotate al trattamento nella sezione TAPO dell Impianto TAS, è suddivisa in: Linea 1 Fogna acque di processo Polimeri Europa Tale rete raccoglie le acque di processo organiche scaricate dagli impianti della Società Polimeri Europa. È costituita da un sistema di cunicoli beolati che convogliano le acque ad una vasca di raccolta dalla quale sono rilanciate, mediante tubazione dedicata, all Impianto TAS. Nella Linea 1, di proprietà della Società Polimeri Europa, confluiscono anche le acque di processo organiche scaricate dai separatori delle 2 torce (poste nelle Isole 19 e 25) della Rete Torce di Stabilimento della Società R.S.I. Linea 2 Fogna acque di processo azotate Tale rete, di proprietà della Società Yara Italia, raccoglie le acque di processo azotate scaricate dagli impianti della stessa Società. È costituita da un sistema di cunicoli beolati che convogliano le acque ad una vasca di raccolta dalla quale sono rilanciate, mediante tubazione dedicata, all Impianto TAS. Linea 3 Fogna acque di processo Coinsediate Tale rete, di proprietà della Società R.S.I., raccoglie le acque di processo organiche scaricate dagli impianti delle società Borregaard Italia, Acomon, Ecofuel, Endura, Ineos Vinyls Italia e Vinavil. È costituita da una tubazione aerea che convoglia i singoli flussi delle società in una vasca di raccolta (denominata S1) dalla quale sono rilanciati, mediante tubazione dedicata, all Impianto TAS. Rete fognaria delle acque di processo inorganiche La rete (denominata Linea 4) raccoglie le acque di processo inorganiche che comprendono anche le acque meteoriche e di dilavamento. È costituita da un sistema fognario unico che convoglia le acque scaricate da tutte le Società coinsediate nell insediamento in una vasca di raccolta (denominata S5) dalla quale sono rilanciate, mediante tubazione dedicata, all impianto centralizzato di Ecologia Ambiente. La rete, di proprietà della Società R.S.I., convoglia le acque di processo inorganiche al trattamento nella sezione TAPI dell Impianto TAS. Le acque reflue industriali convogliate a trattamento dal sistema delle reti fognarie dello Stabilimento Multisocietario sono prese in carico dalla Società Ecologia Ambiente ai limiti di batteria dell Impianto TAS. Per ciascun utente della rete fognaria delle acque di processo organiche e azotate è individuato un singolo pozzetto di consegna, in cui è univocamente associata la responsabilità dello stesso utente allo scarico; sulla linea fognaria unitaria denominata linea 3 (in cui la vasca di raccolta S1 è individuata come punto di consegna finale all impianto centralizzato di trattamento della Società Ecologia Ambiente - linea TAPO del flusso unitario delle Società Coinsediate, escluse Rivoira, Yara Italia, Polimeri Europa e R.S.I.), il punto di consegna ai limiti di batteria della Società Vinavil è rappresentato dal pozzetto OC17. Per le acque meteoriche di dilavamento e di processo inorganiche, invece, tutte le Società Coinsediate nello Stabilimento Multisocietario consegnano gli scarichi da trattare in diversi punti della rete, in cui sono individuati i corrispondenti pozzetti di consegna (rappresentati dai pozzetti VIN_01, VIN_02, VIN_03, VIN_04, VIN_05 e VIN_06 per la Società Vinavil), assumendo la responsabilità condivisa della qualità dei reflui vettoriati nel punto finale del sistema fognario al punto di consegna all Impianto TAS; sulla linea fognaria unitaria denominata linea 4, viene assunta la vasca di raccolta S5 come punto di consegna ai limiti di batteria con l impianto centralizzato di trattamento della Società Ecologia Ambiente - linea TAPI del flusso cointestato di acque reflue industriali inorganiche. In particolare, relativamente ai pozzetti di consegna ai limiti di batteria della Società Vinavil si evidenzia quanto segue: Pozzetto VIN_01 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 12; Pozzetto VIN_02 raccoglie le acque meteoriche di dilavamento della quasi totalità della superficie di pertinenza dello stabilimento Vinavil presso l Isola 12, le acque reflue di lavaggio dei piazzali lato Nord e lato Est, nonché le acque reflue domestiche provenienti dalle 9

13 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C fosse biologiche dei servizi igienici (tale pozzetto è in comunicazione con il sistema fognario dell Impianto CRS di Polimeri Europa); Pozzetto VIN_03 raccoglie le acque meteoriche di dilavamento convogliate nelle canalette stradali del lato Sud-Est dell area di pertinenza dello stabilimento Vinavil presso l Isola 12; Pozzetto VIN_04 raccoglie le acque meteoriche che ricadono all interno del bacino di contenimento del serbatoio F1 posto nell area di pertinenza del Parco Generale Serbatoi sito presso l Isola 21 (lato Ovest); Pozzetto VIN_05 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 23; Pozzetto VIN_06 raccoglie le acque meteoriche dei pluviali di parte del fabbricato sito presso l Isola 23. Ai fini della regolamentazione degli scarichi idrici parziali verso l Impianto TAS, le ditte coinsediate nel Sito Multisocietario e la Società Ecologia Ambiente hanno redatto e sottoscritto il Regolamento di gestione del sistema delle reti fognarie delle acque reflue industriali e meteoriche dell insediamento multisocietario di Ravenna convogliate agli impianti della Società Ecologia Ambiente ; tale Regolamento definisce le modalità operative, le competenze e la regolamentazione dei singoli flussi di scarico delle acque reflue industriali di ciascuna Società presente nel Sito Multisocietario, l identificazione dei pozzetti di prelevamento al limite di batteria (pozzetti di consegna) e i valori limite di immissione che le acque reflue industriali devono rispettare per l accettazione all Impianto TAS, oltre ai programmi di monitoraggio. La caratterizzazione dei singoli flussi di scarico di acque reflue industriali nei pozzetti di consegna costituisce condizione necessaria per l accettazione dello stesso nel sistema fognario dello Stabilimento Multisocietario e il conseguente trattamento nell impianto centralizzato di depurazione; anche prima della sottoscrizione del Regolamento Fognario, secondo accordi privati, la qualità delle acque reflue inviate a Ecologia Ambiente era comunque monitorata al fine di controllare che i parametri fossero compatibili con la capacità di trattamento dell Impianto centralizzato TAS. I flussi delle acque reflue industriali organiche sono stati caratterizzati dai gestori degli impianti coinsediati ai limiti di batteria di ciascuno di essi, in corrispondenza dei singoli pozzetti di consegna all Impianto TAS, e sono stati sottoposti ad omologa da parte del gestore dell impianto centralizzato di depurazione valutando: - i parametri di funzionamento dell Impianto TAS e le capacità di abbattimento delle sostanze pericolose presenti nel flusso da trattare; - i vincoli per lo scarico finale dell Impianto TAS. Dalla verifica di omologa del flusso di acque reflue industriali organiche della Società Vinavil, prelevato nel punto ufficiale OC17, è emersa la presenza di sostanze pericolose contenute nella Tabella 5 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06, nella Tabella 1/A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 e nella Tabella 5 dell Allegato alla DGR n. 1053/03, in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità, quali in particolare: zinco, idrocarburi totali, nonilfenolo etossilato. Considerato che sui flussi di acque reflue industriali organiche il sistema di depurazione della linea TAPO garantisce idonee rese di abbattimento per tutta una serie di sostanze pericolose, per ogni utente allacciato devono essere rispettati i limiti massimi di accettabilità definiti in sede di omologa, salvo approfondimenti per alcuni parametri per cui sono disponibili solo dati di letteratura. In corrispondenza del pozzetto di consegna ai limiti di batteria OC17, oltre ad un misuratore magnetico di portata (fiscale), tale scarico idrico di natura organica riconducibile all impianto chimico Vinavil risulta dotato dall anno 2005 anche di un campionatore automatico; sulla base di quanto sottoscritto con il Regolamento Fognario vengono effettuati altresì anche controlli analitici con frequenza trimestrale e semestrale. I flussi delle acque reflue inorganiche sono stati caratterizzati dai gestori degli impianti coinsediati ai limiti di batteria di ciascuno di essi, in corrispondenza dei singoli pozzetti di scarico nella rete fognaria unitaria, e sono stati sottoposti ad omologa da parte del gestore dell impianto centralizzato di depurazione, così come è stato sottoposto ad omologa il flusso indifferenziato nel punto di consegna corrispondente alla vasca S5. Dalla verifica di omologa del flusso comune di acque reflue inorganiche delle Società Coinsediate, prelevato nel punto ufficiale P22 nella vasca S5, è emersa la presenza di sostanze pericolose contenute nella Tabella 5 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06, nella Tabella 1/A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 e nella Tabella 5 dell Allegato alla DGR n. 1053/03, in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità, quali in particolare: arsenico, cadmio, cromo totale, nichel, piombo, rame, selenio, zinco, fenoli totali, idrocarburi totali, 1,2-dicloroetano, 1,1-dicloroetano, cloroformio (tricolorometano), IPA e cloruro di vinile (cloroetene). Il flusso indifferenziato di acque reflue inorganiche viene sottoposto a trattamento nell Impianto TAS per l abbattimento solo dei Solidi Sospesi, per cui nel punto di consegna corrispondente alla vasca S5 devono essere, in ogni caso, rispettati i valori limite previsti dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06 (scarico in acque superficiali) per tutti i parametri, comprese le sostanze pericolose, con l esclusione dei parametri Solidi Sospesi Totali, ph e zinco che vengono abbattuti nella linea TAPI dell impianto centralizzato di depurazione. Relativamente alla compresenza di acque reflue industriali inorganiche e di acque reflue meteoriche di dilavamento nella fognatura unitaria che recapita nel punto consortile di consegna S5 verso la linea TAPI del 10

14 11 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C depuratore centralizzato, la Società consortile R.S.I. ha predisposto e presentato per conto di tutte le società coinsediate e cointestate (ad esclusione di Yara Italia) il progetto definitivo per l adeguamento alla direttiva DGR n. 286/05 per l intercettazione e trattamento delle acque di prima pioggia di tutto il Sito Multisocietario. In termini quantitativi, i due flussi di scarico di acque reflue derivanti dalle attività svolte nel sito produttivo in esame, destinati a trattamento nell impianto centralizzato di depurazione, sono caratterizzati da una portata media annua pari, rispettivamente, a circa m 3 (valore medio desunto da misurazioni anno 2006) per le acque reflue industriali organiche e m 3 (dato desunto da fatturazione anno 2006) per le acque reflue industriali inorganiche, unite ad acque meteoriche di dilavamento e acque reflue domestiche. Con riferimento agli interventi in progetto, è previsto un incremento pari circa al 10% dei volumi attualmente scaricati di acque reflue organiche, imputabile essenzialmente ai necessari lavaggi dei reattori di produzione delle emulsioni; considerando tuttavia l incremento complessivo della capacità produttiva degli impianti, gli scarichi idrici specifici (riferiti alle tonnellate di prodotti finiti ottenuti) di tale tipologia di reflui sono previsti invece in netta diminuzione (-28%), passando infatti dagli attuali 1,8 m 3 /t ai previsti 1,3 m 3 /t. Sulla base dei valori di concentrazione medi annuali desunti dalle analisi condotte nell anno 2006 e tenuto conto della natura continua del flusso di scarico di acque reflue di natura organica (OC17), le emissioni idriche annue verso l impianto centralizzato di depurazione della Società Ecologia Ambiente (destinato a trattamento nella sezione TAPO dell Impianto TAS) ascrivibili all impianto chimico Vinavil sono quantificabili in circa 460 tonnellate di COD e 35 tonnellate di SS. A seguito degli incrementi di produzione si stima un aumento di tale carico inquinante quantificabile complessivamente pari al +10% per il COD e il 5% per i Solidi Sospesi; analogamente a quanto sopraevidenziato in termini quantitativi, risulterà però sensibilmente ridotto il carico inquinante specifico di tali acque reflue organiche (riferito alle tonnellate di prodotti finiti ottenuti), stimato rispettivamente pari al 25% per il COD e al 30 % per i Solidi Sospesi, rispetto agli attuali valori che si attestano pari a 8 kgcod/t e a 0,7 kgss/t. Per quanto riguarda le acque reflue inorganiche, si evidenzia altresì che conseguentemente agli interventi in progetto è previsto un aumento del 15% del flusso di scarico destinato a trattamento nella sezione TAPI dell Impianto TAS; tale incremento è imputabile essenzialmente alle acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle nuove superfici acquisite all interno del Sito Multisocietario dallo stabilimento chimico Vinavil. Allo stato attuale le acque reflue domestiche contribuiscono alla formazione, unitamente alle acque meteoriche, dello scarico di acque reflue industriali inorganiche riconducibili all insediamento produttivo Vinavil; allo scopo di ridurre il carico complessivo in azoto totale sulla linea delle acque reflue di processo inorganiche, per i nuovi spogliatoi in progetto è prevista la realizzazione, quale sistema di pretrattamento degli scarichi derivanti dai servizi, di una fossa Imhoff il cui scarico sarà collegato alla linea delle acque reflue organiche. In conclusione, nell ottica della valutazione degli impatti sulla componente ambiente idrico, tenuto conto che tutti gli scarichi idrici parziali derivanti dalle attività svolte nello stabilimento produttivo Vinavil vengono inviati a idoneo trattamento nell impianto centralizzato di depurazione della Società Ecologia Ambiente, non si configura pertanto alcun impatto diretto sullo stato delle acque dei corpi recettori. Al fine di assicurare che i flussi di acque reflue, organiche e inorganiche, inviate all impianto TAS siano compatibili con la capacità di trattamento dello stesso, la qualità delle acque reflue inviate a depurazione è comunque monitorata sulla base del Regolamento Fognario dello Stabilimento Multisocietario sottoscritto da Vinavil: dalle indagini analitiche mostrate si evidenzia un netto rispetto dei limiti di accettabilità per tutti i parametri fissati in sede di omologa. In termini di riduzione degli scarichi idrici, l installazione di colonne di distillazione per il recupero del metanolo, il sistema di recupero delle acque di lavaggio dei filtri, il riciclo dell alcol isopropilico e dell aldeide acetica, il recupero del cicloesano risultano gli interventi più consistenti realizzati nel corso degli anni che, uniti alla sensibilizzazione e formazione del personale, hanno consentito una riduzione di valori critici che rimangono comunque obiettivi di miglioramento. Consumi idrici Il sistema di prelievo, trasformazione e distribuzione dell acqua all interno dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna è gestito dalla Società consortile Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.) che, a partire dal dicembre 2004, per tale attività, è subentrata a Polimeri Europa. L acqua di fiume prelevata ad uso industriale (dal Fiume Reno, dal Fiume Lamone e dal Canale Emiliano Romagnolo, e quindi indirettamente dal Po, attraverso il Fiume Lamone) giunge per mezzo della canaletta di adduzione di Polimeri Europa presso l impianto Trattamento Acque di Carico (TAC) dove viene trasformata per i vari usi di tipo industriale e successivamente distribuita all intero Sito Multisocietario. A monte dell ingresso nello Stabilimento Multisocietario, la predetta canaletta alimenta anche l impianto di potabilizzazione comunale gestito dalla Società HERA; l acqua potabile viene prelevata dalla rete comunale per poi essere rilanciata, da parte dell impianto TAC all intero Stabilimento Multisocietario. L approvvigionamento idrico dello stabilimento chimico Vinavil è garantito da: acquedotto industriale per le acque industriali di processo e di raffreddamento; acquedotto civile per l acqua potabile ad uso domestico (servizi igienici, mensa, ecc.) e per la correzione finale di alcuni prodotti finiti. Nel 2006 sono stati prelevati dall acquedotto civile m 3 di acqua potabile; un quantitativo decisamente più rilevante ( m 3 ) è stato invece prelevato da acquedotto industriale, di cui in maggioranza (78%) ad

15 12 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C uso di raffreddamento per il reintegro dell acqua evaporata nella torre evaporativa asservita al circuito di raffreddamento dei reattori ovvero dell acqua utilizzata quale fluido di servizio nel sistema di abbattimento degli sfiati organici asservito al punto di emissione E60-1 e per alimentare le pompe vuoto ad anello liquido. Relativamente alle acque ad uso industriale di processo, in particolare, m 3 sono stati consumati propriamente nei cicli produttivi, mentre i restanti m 3 sono attribuibili in parte (4.439 m 3 ) alla rete antincendio e al lavaggio dei piazzali, e in parte ( m 3 ) alle operazioni di lavaggio dei reattori e altre apparecchiature ovvero per alimentare il sistema di contenimento delle emissioni afferenti al camino E60-14 e quindi recuperate nella produzione di additivi inorganici per calcestruzzi. In termini specifici per ogni ciclo produttivo, i maggiori consumi idrici annui, e conseguentemente prelievi, sono ascrivibili alla linea produttiva Ravemul (circa m 3 ) che risultano pari a circa 3 volte i quantitativi, simili tra loro, connessi all esercizio degli altri processi produttivi di dispersioni polimeriche a base acquosa ovvero polimeri solidi; consumi ben più esigui di risorse idriche contraddistinguono invece il processo produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi (circa m 3 ). Sulla base dei predetti consumi idrici annui totali desunti da misura fiscale e dei complessivi volumi di produzione per l anno 2006, si stima pertanto, in termini specifici, un consumo idrico per unità di prodotto vendibile complessivamente pari a circa 3 m 3. Quale ulteriore riferimento per la valutazione degli impatti sulla risorsa idrica ascrivibile all esercizio dello stabilimento chimico Vinavil, si evidenzia una variabilità stagionale dei prelievi di acque industriali legata ai maggiori apporti idrici riscontrabili nei mesi estivi; tale variabilità è imputabile in massima parte all integrazione del circuito di raffreddamento. L analisi del trend relativo al periodo evidenzia una netta diminuzione dei consumi annui idrici, in termini sia assoluti che specifici; parte di tale diminuzione è imputabile al cambiamento da parte di RSI del metodo di ripartizione delle acque antincendio e dal distacco di Ecofuel dal circuito di acque di raffreddamento, eventi entrambi verificatisi negli anni 2002/2003. Considerando pertanto significativi i dati relativi all ultimo quadriennio, si rileva comunque una significativa diminuzione quantificabile nel 12% dei consumi specifici di acqua per tonnellata di prodotto. Conseguentemente agli interventi in progetto è previsto un sostanziale incremento (+30%) in termini assoluti degli attuali consumi idrici soprariportati, imputabile essenzialmente alle acque industriali ad uso di raffreddamento; in particolare si evidenzia quanto segue: - considerando l aumento di produzione previsto, l incremento dei consumi idrici risulta in termini specifici (riferito alle tonnellate di prodotti finiti ottenuti) di entità più contenuta, stimata infatti pari ad appena l 1% dell attuale consumo idrico per unità di prodotto vendibile; - è previsto un esiguo incremento (100 m 3 ) dei consumi annui di acqua antincendio ascrivibile agli eventuali lavaggi del piazzale di carico/scarico autocisterne connesso al nuovo parco serbatoi; - si stima un incremento pari a m 3 dei consumi annui di acqua industriale ad uso di raffreddamento a seguito, sostanzialmente, del potenziamento dei processi produttivi Ravemul e Dynamon; - a seguito della diversificazione del processo produttivo di acceleranti inorganici, considerando l apporto di acqua contenuta in alcune materie prime, si prevede un aumento contenuto (1.000 m 3 ) dei consumi annui di acqua zeolitica aggiunta secondo ricetta al prodotto per ottenere il grado di secco opportuno; un esiguo incremento dei consumi annui di acqua zeolitica (300 m 3 ) è previsto altresì per il lavaggio dell ulteriore reattore che verrà realizzato nell ambito del potenziamento del processo produttivo Ravemul; - un maggiore consumo annuo di acqua demineralizzata ( m 3 ) è direttamente correlabile all aumento di produzione che si realizzerà con il potenziamento dei processi produttivi Ravemul e Dynamon, in quanto tale acqua viene direttamente impiegata nella produzione di emulsioni e fluidificanti che contengono infatti rispettivamente circa il 50% e il 60% di acqua; - nella considerazione che nel processo produttivo Ravemul è previsto l utilizzo di acqua potabile per la correzione finale dei prodotti finiti, a seguito del potenziamento di tale processo è atteso un lieve incremento (300 m 3 ) dei consumi annui anche di tale tipologia di acqua approvvigionata. Emissioni in atmosfera Emissioni convogliate Nello stabilimento chimico in esame si individuano i seguenti punti di emissione in atmosfera convogliate, di natura continua e discontinua, con eventuali sistemi di contenimento ad essi connessi: E60-1 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa - Serbatoi di stoccaggio e reattori (scrubber ad acqua), a cui sono convogliate: - le correnti discontinue derivanti dal processo; - le polmonazioni dei reattori; - le emissioni delle pompe per il vuoto; - gli sfiati dei serbatoi preposti allo stoccaggio dei prodotti ovvero materie prime e sostanze di servizio/ausiliarie costituite da sostanze pericolose, quali aldeide acetica, alcol isopropilico, alcol metilico, cicloesano, acetato di vinile monomero. Tale punto di emissione è dotato di un sistema di contenimento delle emissioni, mediante abbattimento ad umido, il cui funzionamento è controllato monitorando la portata dell acqua di

16 13 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C abbattimento (i dati sono registrati a DCS). Il sistema è costituito da una colonna con riempimento alla rinfusa di anelli tipo rasching da ¾, per un altezza di 12 m; la portata dell acqua è pari a 1,6 m 3 /h. Per limitare le emissioni, tutti i reattori sono dotati di condensatori, mentre per i serbatoi delle materie più volatili vengono adottati accorgimenti quali coibentazione, raffreddamento dei fluidi in ingresso o del mantello esterno ovvero anche condensatori di testa ad acqua glicolata raffreddata che ne riducono le perdite dei vapori. Nel 2004 l introduzione di nuove materie prime nei cicli produttivi ha comportato un aumento delle emissioni afferenti a tale camino, costituite in particolare da cicloesano. Conseguentemente alla realizzazione degli interventi in progetto è previsto un aumento (da intendersi rispetto ad una media dei livelli emissivi relativi al triennio 2004/2006) delle emissioni di COV afferenti al camino E60-1: gli incrementi (+ 70 kg/anno) delle emissioni di acetato di vinile sono riconducibili al potenziamento della linea produttiva Ravemul, mentre per quanto riguarda l alcol isopropilico le variazioni stimate (+ 30 kg/anno) sono riconducibili al nuovo processo produttivo di sospendenti acrilici. È da notare altresì che contestualmente alla realizzazione del potenziamento della linea di fluidificanti organici per calcestruzzi verrà realizzato il convogliamento dei principali sfiati delle linee produttive Dynamon (esistente e nuova) al Forno FIS della società Ecologia Ambiente; considerata la maggiore efficienza di abbattimento del Forno FIS, si stima che gli attuali livelli emissivi di COV si ridurranno complessivamente del 90%. E60-3 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa - Aspiratore bonifica reattori e locale confezionamento/infustaggio, a cui è convogliata la corrente di aspirazione dai reattori dei processi produttivi di Ravemul e sospendenti in soluzione, durante la fase di apertura del passo d uomo, necessaria per prelevare un campione di prodotto a fine ciclo produttivo; le emissioni afferenti a tale camino hanno pertanto carattere di discontinuità. Conseguentemente alla realizzazione degli interventi in progetto è previsto un aumento (da intendersi rispetto ad una media dei livelli emissivi relativi al triennio 2004/2006) delle emissioni di COV afferenti al camino E60-3: l incremento (+ 200 kg/anno) delle emissioni di alcol isopropilico è riconducibile essenzialmente all avviamento del nuovo processo finalizzato all ottenimento di sospendenti acrilici in soluzione, secondo campagne periodiche condotte utilizzando le apparecchiature esistenti ed attualmente impegnate nella produzione degli alcoli polivinilici, con particolare riguardo alle attività di confezionamento/infustaggio. I prodotti finiti, previo raffreddamento a temperatura ambiente, sono scaricati in cisternette da 1 m 3 ; tale operazione viene condotta manualmente in un area attrezzata con un aspirazione locale che convoglia gli sfiati al punto di emissione esistente E60-3. E60-13 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa Aspiratore tramogge di carico polveri (ciclone), a cui sono convogliate le correnti polverulente provenienti dalle aspirazioni delle tramogge di carico dei componenti solidi nelle linee produttive dei prodotti a base organica; l operazione di carico solidi viene svolta per circa 1 2 ore/giorno, pertanto la conseguente emissione in atmosfera ha carattere di discontinuità. In funzione delle necessità produttive si devono preparare soluzioni a partire da materie prime solide e a tale scopo si impiega un dissolutore dotato di tramoggia per il carico dei solidi; per evitare la formazione di nubi di polvere nella posizione di lavoro, la tramoggia è dotata di impianto di aspirazione che convoglia il flusso gassoso al punto di emissione in atmosfera E60-13, completo di ciclone quale sistema di contenimento delle emissioni polverulente. Vista la necessità di realizzare un nuovo punto di carico dei prodotti solidi, quali sodio persolfato e alcol polivinilico, a seguito dell attivazione del relativo nuovo punto di emissione E60-18 di seguito descritto, continueranno ad essere convogliate al camino E60-13 soltanto le emissioni polverulente derivanti dalle operazioni di carico delle cellulose. E60-18 Nuovo punto di emissione di pertinenza dell impianto di produzione di polimeri solidi e dispersioni polimeriche a base acquosa Tramoggia carico solidi (ciclone e idrociclone), a cui sarà convogliata la corrente proveniente dall aspirazione della tramoggia di carico di componenti solidi (alcol polivinilico) relativa alla linea produttiva Ravemul. In funzione delle necessità produttive si devono preparare soluzioni a partire da materie prime solide e a tale scopo verrà realizzato un dissolutore dotato di tramoggia di carico solidi; per evitare la formazione di polvere nella posizione di lavoro la tramoggia sarà dotata di impianto di aspirazione con convogliamento del relativo flusso al punto di emissione in atmosfera denominato E Quale sistema di contenimento di tali emissioni polverulente discontinue, stimate complessivamente pari a circa 23 kg/anno (alcol polivinilico), è prevista l installazione di ciclone, con la possibilità di recuperare le polveri captate nella soluzione stessa. Al medesimo camino sarà altresì convogliata la corrente proveniente dall aspirazione della tramoggia di carico di componenti solidi relativa alle linee produttive Ravemul e Dynamon. Parimenti al processo produttivo Ravemul, in funzione delle necessità produttive si devono

17 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C preparare soluzioni a partire dalla materia prima solida (Sodio Persolfato) e a tale scopo verrà realizzato un dissolutore dotato di tramoggia per il carico dei solidi; per evitare la formazione di polvere nella posizione di lavoro, la tramoggia sarà dotata di impianto di aspirazione con convogliamento del relativo flusso al punto di emissione E60-18, previo abbattimento delle polveri in idoneo idrociclone. L attivazione di tale nuovo punto di emissione comporterà comunque un esiguo contributo dei livelli emissivi di polveri riconducibili allo stabilimento chimico Vinavil, stimato pari a circa 29 kg/anno (23 kg/anno di alcol polivinilico e 6 kg/anno di sodio persolfato). Il convogliamento delle due correnti sopradescritte nell unico punto di emissione E60-18, consentito dalla compatibilità delle sostanze, avverrà a valle dei rispettivi sistemi di abbattimento (ciclone e idrociclone). E60-14 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Raccolta sfiati serbatoi di stoccaggio (scrubber ad acqua), a cui sono convogliati le emissioni del reattore e gli sfiati dei serbatoi della linea produttiva di additivi inorganici per calcestruzzi; a tale punto di emissione afferiranno altresì gli sfiati del nuovo miscelatore previsto nell ambito dell intervento di diversificazione del processo Mapequick. È previsto un sistema di contenimento delle emissioni, mediante abbattimento ad umido, composto da: - eiettore, con acqua come fluido motore, per creare una leggera depressione in grado di aspirare i vapori prodotti; - colonna con riempimento alla rinfusa di anelli tipo rasching da ¾ ; - serbatoio di raccolta dell acqua utilizzata come fluido di servizio, avente capacità pari a 10 m 3, completo di pompa di circolazione; e provvisto di sistema di controllo della portata che in caso di bassa portata avverte gli operatori con un segnale. Non sono previsti sistemi di abbattimento alternativi, in considerazione che in caso di disservizio (interruzione nella fornitura di acqua ovvero di energia elettrica) l intero impianto produttivo andrebbe in blocco, fermando quindi la produzione. E60-15 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Tramoggia carico solidi (idrociclone), a cui sono convogliate le aspirazioni relative al carico manuale delle materie prime solide utilizzate nel processo produttivo di additivi inorganici per calcestruzzi, quali in particolare alluminio idrossido (da big-bags) e alluminio solfato (dal silo S-6007). Un separatore ad umido consente l abbattimento delle emissioni polverulente contenute nel flusso d aria, creando un moto vorticoso in una camera di turbolenza, all interno della quale viene iniettato anche un flusso d acqua; grazie all intercettazione delle particelle di polvere da parte delle gocce d acqua e al conseguente aumento di inerzia, le polveri vengono così captate assieme all acqua, tramite dei separatori di gocce. Per migliorare le condizioni di salubrità dei luoghi di lavoro si è previsto un aumento della portata di aspirazione della girante, già ricompreso nel range di funzionamento dell idrociclone, che non determina alcuna variazione in termini di flusso di massa agli attuali livelli emissivi. Con riferimento all intervento di diversificazione del processo Mapequick, nulla muta nell attuale quadro emissivo in termini di portata e concentrazione; stante la non contemporaneità delle operazioni di carico è previsto un aumento della frequenza delle emissioni. E60-16 Punto di emissione esistente di pertinenza dell impianto di produzione di additivi inorganici per calcestruzzi Silo di stoccaggio S-6007 (filtri a tessuto), a cui sono convogliati gli sfiati provenienti dal silo preposto allo stoccaggio di alluminio solfato, previo trattamento nel previsto sistema di contenimento delle emissioni composto da filtri a tessuto, quali: - filtro a tasche con superficie filtrante di 18 m 2 ; - filtro anti-olio; - filtro anti-umidità. Tale sistema di abbattimento non ha mai presentato problemi di funzionamento come da periodiche ispezioni visive effettuate e da misure delle polveri nell ambiente di lavoro (risultate assenti nei limiti di rilevabilità dello strumento). Si rileva inoltre la presenza nel sito del punto di emissione in atmosfera riconducibile al gruppo elettrogeno di emergenza alimentato a gasolio che, alla luce delle caratteristiche delle relative emissioni, sono da considerarsi non significative. Nella tabella seguente si riassumono per l anno 2006 i flussi totali annui dei diversi inquinanti riconducibili alle emissioni in atmosfera convogliate ascrivibili al sito produttivo Vinavil. Flusso di massa 2006 Inquinante [kg] Acetato di vinile monomero Alcol metilico 147 Cicloesano

18 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Acetaldeide 39 Acetato di metile 122 Alcol isopropilico 1,2 Acido formico 2 Dietanolammina n.r. Acido fluoridrico 0,2 Polveri totali 29 n.r. inferiore ai limiti di rilevabilità I valori soprariportati non comprendono le emissioni derivanti dal nuovo punto di carico dei prodotti solidi, quali sodio persolfato e alcol polivinilico (E60-18), non ancora in esercizio; l attivazione di tale nuovo punto di emissione comporterà comunque complessivamente un esiguo incremento dei livelli emissivi di polveri riconducibili allo stabilimento chimico Vinavil, nella considerazione che contestualmente diminuiranno le emissioni riconducibili al punto di emissione esistente E60-13, in quanto continueranno ad essere convogliate a tale camino esistente soltanto le emissioni polverulente derivanti dalle operazioni di carico delle cellulose. Tenuto conto che lo stabilimento chimico Vinavil, oltre ad essere caratterizzato dall assenza di emissioni di NOx, è imputabile di un contributo alle emissioni di PM 10 stimato in circa 16 kg/anno, che non subirà peraltro variazioni significative con riferimento agli interventi in progetto, non si rilevano interferenze significative tra l impianto in esame e lo stato di qualità dell aria con particolare riguardo agli inquinanti (NOx e Polveri) individuati dal Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PRQA) come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna. Sfiati di processo Lo Stabilimento Multisocietario di Ravenna è dotato di una Rete Torce e di un Forno Incenerimento Sfiati (FIS) per la termodistruzione di una serie di sfiati gassosi non clorurati continui e discontinui (occasionali ovvero di emergenza). I due sistemi (Rete Torce e Forno FIS) sono complementari e integrati garantendo, la Rete Torce, la termodistruzione anche degli sfiati destinati, di norma, al FIS in caso di fermata o blocco di quest ultimo; la Rete Torce è gestita dalla Società consortile Ravenna Servizi Industriali (R.S.I.), mentre il Forno FIS è gestito dalla Società Ecologia Ambiente. Nell ambito del progetto di potenziamento della linea produttiva Dynamon di additivi fluidificanti organici per calcestruzzi è previsto l invio degli effluenti gassosi provenienti sia dalla linea esistente (con presenza di solventi idrocarburici, segnatamente cicloesano) che da quella in progetto, a combustione presso il Forno FIS della Società Ecologia Ambiente s.r.l. Attualmente l impianto chimico Vinavil non è collegato al FIS, ma in occasione della sopracitata modifica impiantistica è stato programmato l invio degli sfiati di processo (provenienti dai reattori di esterificazione e polimerizzazione e dai polmoni di stoccaggio intermedi) della linea produttiva Dynamon al Forno FIS, per un migliore abbattimento dei composti organici volatili; in caso di accettazione da parte di Ecologia Ambiente, è previsto altresì il convogliamento al Forno FIS anche degli sfiati provenienti dai serbatoi di stoccaggio del cicloesano. Ad oggi gli sfiati discontinui organici provenienti dalla linea produttiva esistente di fluidificanti, compresi gli sfiati derivanti dai due serbatoi esistenti preposti allo stoccaggio del cicloesano, afferiscono al punto di emissione E60-1, dotato di scrubber ad acqua quale sistema di contenimento delle emissioni. Le portate medie previste da rilanciare al Forno FIS sono pari a Nm 3 /h, con però carattere di discontinuità e variabilità; il nuovo sistema di rilancio sarà comunque progettato e realizzato già predisposto per ricevere ulteriori sfiati di processo attualmente inviati al punto di emissione E60-1, qualora in futuro ritenuto tecnicamente ed economicamente fattibile. Considerata la maggiore efficienza di abbattimento mediante termodistruzione del Forno FIS, rispetto al sistema di abbattimento ad umido tuttora adottato (caratterizzato da un rendimento medio garantito di abbattimento di COV pari a circa il 70%), si prevede una sostanziale diminuzione (circa -90%) del flusso di massa di COV complessivamente emesso attraverso il punto di emissione E60-1, con un evidente impatto positivo sulla componente atmosfera. Emissioni diffuse Nello stabilimento chimico in esame non sono individuabili fonti significative di emissioni diffuse gassose ovvero polverulente. Con particolare riguardo alle emissioni diffuse gassose, oltre alle emissioni diffuse rappresentate dal vapor acqueo rilasciato dalle torri evaporative, nel sito produttivo in esame si individuano essenzialmente fonti di emissioni diffuse gassose imputabili alle fuoriuscite di gas/vapori dovute alla respirazione e alla movimentazione dei serbatoi a pressione atmosferica preposti allo stoccaggio di materie prime e sostanze di servizio/ausiliarie che non sono convogliati a sistemi di abbattimento, in quanto non significative sulla base di considerazioni sulle stesse sostanze stoccate (tensione di vapore, quantità e caratteristiche di pericolosità). L impatto in atmosfera associato alle emissioni diffuse gassose derivanti dallo stabilimento chimico Vinavil è da considerarsi quindi non significativo. Emissioni fuggitive Le emissioni fuggitive risultano da una graduale perdita di componenti dell impianto quali valvole, flange, pompe, compressori, ecc., che trasportano liquidi bassobollenti o gas. In assenza di campagne di 15

19 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C monitoraggio di screening specifiche, la valutazione delle emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico Vinavil è stata condotta mediante stima delle perdite dovute a flange, valvole, pompe relative alle sostanze organiche; in particolare, sulla base dell elenco delle materie prime presenti in stabilimento sono state trascurate le seguenti sostanze: - sostanze organiche che non dispongono di serbatoio di stoccaggio e relativa linea di collegamento a reparti produttivi; - soluzioni saline in acqua; - emulsioni a base acquosa; mentre le restanti materie prime sono state assunte come "sostanze organiche volatili" e quindi in grado di dare luogo a emissioni fuggitive. Sono state quindi definite le perdite dei singoli elementi d'impianto (flange, valvole, boccaporti) secondo le norme CEI relative a Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi in cui si distingue l'emissione in funzione del componente e della densità (> o < 934 kg/m 3 ). Per ogni materia prima sono state quindi valutate le possibili perdite seguendo metodologie diverse: per AVM, metanolo, poliacetato di vinile in soluzione metanolica (BLSM) sono state determinati i singoli elementi d impianto; per le altre sostanze sono stati stimati i singoli elementi d impianto. Nella considerazione che la stima effettuata risulta fortemente conservativa, cioè assai sovrastimata rispetto alle condizioni reali, le emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico sono state quantificate in circa 2 tonnellate/anno. Al fine di poter operare una stima emissiva su dati reali, Vinavil ha fatto poi realizzare da una ditta specializzata una campagna di monitoraggio delle emissioni fuggitive: tale monitoraggio si è svolto secondo specifiche procedure basate sul protocollo EPA 453/95, su un campione di 275 componenti ritenuti i più significativi per caratteristiche di pericolosità delle sostanze coinvolte e per aspetti d impianto. Le risultanze dell attività di monitoraggio hanno evidenziato che meno del 2% dei componenti ispezionati risultano fuori soglia ovvero fortemente emissivi (oltre i ppmv); la manutenzione delle sorgenti fuori soglia consentirà una riduzione delle emissioni fuggitive stimata complessivamente pari a circa il 90%. Tale attività di monitoraggio ha consentito altresì di calcolare, mediante l implementazione rigorosa del protocollo EPA 453/95, dei fattori di emissione media dalle sorgenti basati su misure sul campo e suddivisi per sostanza e, quindi, rielaborare la stima realizzata in precedenza sulla base di fattori di emissione più veritieri: la stima emissiva così corretta evidenzia che le emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico sono quantificabili complessivamente in circa 900 kg/anno. Ulteriori indagini sono previste nel corso del 2007 mirate a verificare l implementazione della metodologia LDAR (Leak Detection And Repair) ovvero l efficacia degli interventi per il controllo-contenimento delle emissioni fuggitive previsti a seguito dell attività di monitoraggio di cui sopra, e a controllare, estendendo il numero di componenti da esaminare, lo stato complessivo degli impianti. Produzione rifiuti Con riferimento all anno 2006, dalle attività svolte all interno nello stabilimento chimico Vinavil sono derivate circa 290 tonnellate di rifiuti, di cui in maggioranza non pericolosi (71%). I rifiuti costituiti dallo spurgo del riciclo dell aldeide acetica impiegata nella polimerizzazione dei sospendenti (CER ) e dagli scarti derivanti dalla cristallizzazione/precipitazione di prodotto accelerante inorganico per calcestruzzi (CER ) rappresentano quasi la totalità (con rispettivamente 40 tonnellate e 42 tonnellate) dell intera produzione di rifiuti pericolosi ascrivibile al sito produttivo in esame. I quantitativi più rilevanti di rifiuti non pericolosi prodotti dalle attività d impianto sono riconducibili a fanghi e adesivi provenienti dalla pulizia delle canalette, serbatoi o scarti di lavorazione (CER ) e a imballaggi sporchi, materiali provenienti da pulizie e sfridi di lavorazione (CER ), con volumi di produzione rispettivamente pari a 37 tonnellate e 28 tonnellate. Oltre alle 2 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati (CER ) provenienti da attività di ufficio e sala ristoro, si aggiungono i rifiuti ascrivibili alle utilities presenti nello stabilimento produttivo Vinavil riconducibili essenzialmente ai fanghi delle fosse settiche (CER ) dei servizi igienici (5,3 tonnellate), alla carta e cartone (CER ) proveniente da attività di ufficio (5,2 tonnellate) e apparecchiature elettriche fuori uso (CER ) quali computer sostituiti (0,3 tonnellate). Quantità rilevanti sono altresì i rifiuti derivanti dall attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, quali rottami di ferro e acciaio (51 tonnellate) e scarti di oli minerali lubrificanti non clorurati (0,28 tonnellate) (rispettivamente CER e ). Volumi non trascurabili di rifiuti sono infine rappresentati dagli imballaggi, di cui 49 tonnellate in legno (CER ), 25,5 tonnellate in plastica quali (per rispettivamente 21,5 tonnellate e 4 tonnellate) polietilene da imballaggi vari (CER ) e cisternette derivanti dalle materie prime (CER ). Tutti i suddetti rifiuti vengono affidati a impianti esterni autorizzati per le opportune operazioni di recupero/smaltimento. Al fine di limitare l impatto ambientale connesso alla produzione di rifiuti, i rifiuti derivanti dalle attività svolte nello stabilimento chimico Vinavil vengono selezionati e raccolti in modo sistematico e rigoroso secondo lo stato fisico e la classificazione: la maggioranza (71%) dei rifiuti pericolosi prodotti viene così destinata a recupero esterno; a tal proposito sono previste apposite procedure e istruzioni relative alla gestione e alle modalità di raccolta dei rifiuti. 16

20 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Le quantità sopraindicate non tengono conto dei rifiuti prodotti in modo totalmente occasionale e soprattutto indipendente dalle tipologie di produzione; nel 2006 dalle operazioni di demolizione sono derivate 202 tonnellate di macerie (CER ) e 7,85 tonnellate di tensioattivo fuori specifica (CER ), inviati rispettivamente ad opportuno recupero e smaltimento per incenerimento. A seguito degli interventi in progetto non si prevede, complessivamente, un aumento significativo della produzione di rifiuti ascrivibile al sito produttivo in esame: i maggiori volumi conseguenti al potenziamento della linea produttiva esistente Ravemul (fanghi derivanti dal lavaggio del nuovo reattore) ovvero all avvio del nuovo processo produttivo di sospendenti acrilici in soluzione (aumento dei consumi di materie prime in colli e quindi dei relativi materiali di imballo) saranno infatti sostanzialmente compensati dalla riduzione (-40 tonnellate/anno) della produzione di rifiuti derivanti da materiali di imballo delle materie prime ottenuta con la recente messa in esercizio del nuovo parco serbatoi fluidificanti che ha consentito il ritiro di un maggior quantitativo di materie prime sfuse. Emissioni sonore L impianto chimico Vinavil è ubicato nell area chimica e industriale di Ravenna e, precisamente, all interno dello Stabilimento Multisocietario. Tale impianto, realizzato nel 1962 dall ANIC e acquisito da Vinavil S.p.A. nel 1994, si estende su un area di circa m 2 di cui m 2 coperti, a fronte di una superficie globale del petrolchimico di Ravenna di circa 270 ettari. In particolare, l impianto Vinavil è collocato in posizione centrale nel Sito Multisocietario e dista circa 500 m dal perimetro dello stesso, in direzione Est e Ovest, per quanto riguarda l area interessata dall ampliamento, che verrà realizzato in un nuovo impalcato in carpenteria metallica collegato al fabbricato esistente, si evidenziano ridotte superfici coinvolte rispetto all impianto esistente e la sua posizione centrale ovvero sostanzialmente equidistante rispetto ai confini dello stabilimento Vinavil. L area oggetto di studio viene ad interessare il Comune di Ravenna, il quale nel settembre 1992 ha predisposto la classificazione acustica in zone del proprio territorio ai sensi del DPCM 01/03/1991; tale zonizzazione è valida in regime transitorio. In tali condizioni i limiti da tenere in considerazione sono quelli indicati dal DPCM 01/03/1991 DPCM 14/11/1997; per poter confrontarsi con i valori limite di immissione applicabili è stata fatta l ipotesi di una futura zonizzazione acustica. In particolare, in previsione di una futura adozione da parte del Comune di Ravenna della zonizzazione acustica definitiva, ed ai fini di una più corretta valutazione, seguendo i criteri dettati dalla DGR n. 2053/01 Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio si è valutato lo scenario più verosimile di classificazione del territorio prendendo come riferimento il PRG vigente. L area di interesse ricade all interno della zona D5 comparti produttivi soggetti a programmi unitari di intervento, di cui all art. VII.12 delle norme di attuazione del PRG vigente del Comune di Ravenna; nello specifico, con riferimento al Comparto produttivo all interno del quale si trova Vinavil, denominato ENICHEM-ANIC zona portuale, si evidenzia che tra i vari sub-comparti costituiti per entità produttive omogenee introdotti dal relativo Programma Unitario di Comparto (PUC), Vinavil ricade all interno del subcomparto (A) Enichem. In applicazione dei criteri del DPCM 01/03/1991, il Comune di Ravenna ha provveduto ad attribuire a tale area la classe acustica VI (area esclusivamente industriale), con limiti di immissione sonora di 70 dba sia nel periodo diurno che notturno. In base all inquadramento territoriale sopradescritto, tutti i recettori potenzialmente esposti alle emissioni sonore provenienti dallo stabilimento Vinavil sono riconducibili pertanto alla classe VI in quanto interni allo Stabilimento Multisocietario di Ravenna e il limite di zona VI dista dai confini dell impianto chimico in oggetto non meno di 500 m. Oltre al traffico di automezzi, le sorgenti sonore individuate quali più significative in termini di impatto acustico per l impianto chimico Vinavil sono la torre di raffreddamento e i compressori; nello stato di fatto, le sorgenti sonore presenti, oltre al traffico di movimentazione merci e persone presente nelle strade interne a servizio dei vari stabilimenti, sono pertanto essenzialmente determinate dagli altri stabilimenti industriali nell intorno; altra fonte di rumore è costituita dal pipe-rack generale di stabilimento che percorre l area sul confine Est. Per quanto riguarda l ampliamento dell impianto esistente da realizzarsi in un edificio chiuso all interno di pareti in doppia lamiera a sandwich, l unica sorgente sonora esterna è rappresentata dalle 2 torri evaporative previste sopra l impalcato stesso. L analisi previsionale di impatto acustico svolta si è basata su rilievi sperimentali, per quanto concerne la caratterizzazione dello stato di fatto e la definizione dell emissione sonora delle principali fonti. Le sorgenti sonore sono state monitorate con il loro spettro e nessuna delle misurazioni effettuate ha rilevato la presenza di toni puri o a bassa frequenza; l utilizzo dei metodi di calcolo ha poi permesso una puntuale definizioni dei livelli sonori previsti. Le misurazioni effettuate risultano rientrare nei limiti di zona assunti e solo in punto di misura si avvicinano al limite assoluto di immissione di 70 db(a); i livelli sonori previsti dimostrano altresì che il rumore aggiuntivo ascrivibile agli interventi in progetto sia non significativo, confermando anche per l assetto futuro il sostanziale rispetto dei previsti limiti di immissione sonora assoluti ovvero differenziali, sia al confine dell area dello stabilimento chimico Vinavil, sia al confine dell area industriale del Sito Multisocietario. Non si 17

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