GLI ENTI NON COMMERCIALI

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1 1. GLI ENTI NON COMMERCIALI (di seguito ENC): IL MODELLO UNICO N Gli artt. 143 e 144, TUIR Il regime forfettario per gli enti non commerciali L opzione per la L. 398/1991

2 Sommario Trattamento fiscale degli Enti non Commerciali 1 1. Il super-ammortamento per ENC ENC ed ACE Il reddito complessivo degli ENC Le esclusioni dal reddito degli ENC Opzione per il calcolo del regime forfettario ex art. 145, TUIR Indicazione dei ricavi ex 145, TUIR... 5 IL PARTICOLARE REGIME DELLA L. 398/ Opzione per la L. 398/ Il calcolo del reddito da indicare nel Mod. Unico ENC per i soggetti ex L. 398/ Redditi esclusi dalla tassazione ex L. 398/ Le plusvalenze patrimoniali L. 398/91 e dichiarazione annuale IVA L. 398/1991 e ravvedimento operoso L. 398/1991 e Mod Calcolo dell ammontare dei corrispettivi di euro in fase di apertura

3 Trattamento fiscale degli Enti non Commerciali Il settore del non profit è un settore che dal punto di vista giuridico si presenta abbastanza frammentario, diversamente invece dal punto di vista fiscale. Infatti se dal punto di vista giuridico occorre fare riferimento a più fonti legislative per determinare la normativa squisitamente giuridica del settore non profit, dal punto di vista fiscale il tutto è molto, relativamente, più semplice. Vediamo come è possibile dipanare il ginepraio di norme. Dal punto di vista giuridico è possibile inquadrare il settore non profit sotto due aspetti legislativi: Codice Civile; Leggi Speciali. Infatti il Codice Civile (artt cod. civ.) fornisce l inquadramento giuridico di: Associazioni; Fondazioni; Comitati. Mentre le Leggi Speciali regolano particolari figure del settore non profit non specificatamente disciplinate dal Codice Civile (si tratta in genere di figure del non profit che con il passare degli anni si sono rese necessarie per particolari esigenze sociali ed economiche): Società di mutuo soccorso (L. 3818/1886); IPAB (L. 6972/1890, L. 328/2000); Organizzazioni di volontariato (L. 266/1991); Cooperative sociali (L. 381/1991); ONG (L.47/1987); Associazioni di promozione sociale (L. 383/2000); Imprese sociali (D.Lgs. 155/2006); Fondazioni di diritto speciale (familiari, bancarie, scolastiche, di culto, liriche, militari). Dal punto di vista fiscale, invece, l approccio è molto più generico. Il DPR 917/86 (TUIR) definisce infatti come segue i soggetti operanti nel settore non profit: 1

4 art. 73, comma 1, lett. c, TUIR. Sono non commerciali «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali», intendendosi per tale l attività che determina reddito d impresa ai sensi dell art. 55 del TUIR. Il TUIR, come visto, definisce genericamente gli ENTI NON COMMERCIALI, come: Soggetti residenti sul territorio italiano. I quali non hanno come oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali. ENTI NON COMMERCIALI SOGGETTI RESIDENTI SUL TERRITORIO ITALIANO ASSENZA DEL FINE DI LUCRO Si assiste quindi ad una dicotomia, se a livello giuridico si definiscono capillarmente i vari soggetti (associazioni, fondazioni, comitati, IPAB, cooperative di mutuo soccorso ecc ), definendone minuziosamente gli obiettivi e le finalità, a livello fiscale il tutto si riduce, al fine di definire un ente non commerciale, alla presenza di due requisiti fondamentali: la presenza sul territorio italiano; l assenza della finalità di lucro derivante dall esercizio di un attività commerciale. ASSENZA DEL FINE DI LUCRO L assenza del fine di lucro non significa che l ente non commerciale non deve perseguire un guadagno, ma significa che esso, in quanto tale e con nobili finalità, ovvero l interesse di soggetti terzi, può perseguire finalità commerciali, le quali contemplano un guadagno (lucro, appunto), il quale guadagno deve obbligatoriamente essere reinvestito nel perseguimento delle finalità istituzionali. 2

5 Vediamo ora come si dipana nel TUIR e in altre leggi di supporto e semplificazione la tassazione degli enti non commerciali. Nello schema che segue si riportano sinteticamente i riferimenti normativi: TASSAZIONE DEGLI ENTI NON COMMERCIALI REGIME ORDINARIO EX ART TUIR REGIME FORFETTARIO EX ART. 145 TUIR REGIME DI TASSAZIONE PER GLI ENTI DI TIPO ASSOCIATIVO EX ART. 148 TUIR REGIME AGEVOLATIVO EX L. 398/91 1. Il super-ammortamento per ENC 2. ENC ed ACE Siamo un ENC per la promozione della cultura del teatro nelle scuole, nel novembre 2015 abbiamo acquistato 4 computer, possiamo rientrare nel beneficio del super-ammortamento? La risposta è affermativa, nel rigo RC7 è stata inserita la colonna 2, nel Modello Unico ENC/2016, per indicare il maggior valore delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria relativi agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e le quote di ammortamento e i canoni di locazione finanziaria relativi al costo di acquisizione dei beni di cui all'articolo 164, comma 1, lettera b), del TUIR (art. 1, commi 91 e 92, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208). L agevolazione spetta infatti a qualunque titolare di P. IVA, unico requisito richiesto al fine del beneficio del superammortamento Gli ENC possono beneficiare dell agevolazione ACE? Come si dichiara? Assolutamente sì, nel Modello Unico ENC prevede la compilazione del quadro RS, in special modo i righi RS84 ed RS85. Il prospetto deve essere compilato al fine di indicare la quota di rendimento nozionale attribuita ai soci dai soggetti che provvedono al rafforzamento, mediante l incremento del capitale proprio, della loro struttura patrimoniale, secondo il modello cosiddetto ACE previsto dalle disposizioni dell art. 1 del Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e successive modificazioni. In definitiva, anche un ENC, nel rigo RS84 indica: nella colonna 1, il codice fiscale del soggetto che ha attribuito per trasparenza il rendimento nozionale eccedente il proprio reddito d impresa dichiarato, e nella colonna 2 il relativo importo. Nel caso in cui il dichiarante abbia ricevuto il rendimento nozionale da più soggetti deve compilare più moduli, avendo cura di numerare 3

6 distintamente ciascuno di essi e di riportare la numerazione progressiva nella casella posta in alto a destra del presente quadro: nella colonna 3, l importo del rendimento nozionale riportato dal precedente periodo d imposta indicato nel rigo RS84, colonna 6, del modello UNICO ENC 2015; nella colonna 4, l importo del rendimento nozionale complessivo, pari alla somma degli importi indicati in colonna 2 di tutti i moduli compilati e quello indicato nella colonna 3. In caso di compilazione di più moduli i dati di cui alle colonne da 3 a 6, nonché del rigo RS85, vanno riportati soltanto sul modulo numero 1. Detto ammontare va riportato, fino a concorrenza del minore importo tra il reddito complessivo netto dichiarato e la somma dei redditi d impresa determinati nei quadri RF o RG, RC, RD e RH, nel rigo RN13, colonna 5, e/o nel rigo PN1, colonna 4; in colonna 5, l importo del rendimento nozionale maturato nel periodo d imposta oggetto della presente dichiarazione (pari alla somma degli importi di colonna 2 di tutti i moduli compilati), al netto della quota utilizzata in deduzione dal reddito complessivo netto dichiarato nel quadro RN, che è fruito come credito d imposta in diminuzione dell IRAP (art. 19, comma 1, lettera b), Decreto- Legge 24 giugno 2014, n. 91); nella colonna 6, l importo del rendimento nozionale di cui a colonna 4, che non è stato possibile utilizzare in deduzione dal reddito complessivo netto dichiarato nel quadro RN, al netto dell importo indicato in colonna 5, che è computato in aumento dell importo deducibile dal reddito dei periodi d imposta successivi. Tale colonna non può essere compilata dai Trust trasparenti. Nel rigo RS85, ai fini della maggiorazione di cui all articolo 2, comma 36-quinquies, del D.L. n. 138 del 2011, va indicato: in colonna 1, l importo del rendimento nozionale riportato dal precedente periodo d imposta indicato nel rigo RS85, colonna 3, del Modello UNICO ENC 2015 (o nel rigo RS84, colonna 6, se nel periodo d imposta precedente il contribuente non era soggetto passivo della maggiorazione IRES); in colonna 2, l importo del rendimento nozionale complessivo pari alla somma tra gli importi indicati in colonna 2 del rigo RS84, di tutti i moduli compilati, e quello indicato in colonna 1 del presente rigo; in colonna 3, l importo del rendimento nozionale di cui alla colonna 2 che non è stato possibile utilizzare in deduzione dal reddito complessivo netto dichiarato assoggettato alla maggiorazione di cui all articolo 2, comma 36-quinquies, del D.L. n. 138 del 2011 (rigo RQ62, colonna 7); tale importo è computato in aumento dell importo deducibile dal reddito dei periodi d imposta successivi. 3. Il reddito complessivo degli ENC Gestisco un ENC con regime ordinario ex art. 143, TUIR, ho notato tuttavia che nel trasferimento dei dati contabili al Modello Unico ENC/2016 il reddito dei terreni e fabbricati posseduti dall ente stesso non confluiscono, come per le società di capitali nel quadro del reddito d impresa. Mi chiedo se sia corretto o se pure abbiamo proceduto ad un riporto errato e si debba intervenire manualmente? La risposta è negativa, il riporto separato dei redditi da terreni e fabbricati rispetto a quello d impresa generato dall ENC è corretto. Infatti ai 4

7 sensi del citato art. 143, TUIR il reddito complessivo degli Enti non commerciali è dato dalla somma dei redditi fondiari, di capitale, d impresa e diversi ovunque siano prodotti e quale ne sia la destinazione, ad esclusione di quelli esenti dall imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d imposta o ad imposta sostitutiva. Il che significa che il reddito complessivo di un ENC non viene a formazione attraverso la sola costituzione del reddito d impresa, tipico delle società, bensì esso è equiparato alla formazione del reddito complessivo di una persona fisica, per la quale esso si forma dalla somma di tutti i singoli redditi eventualmente posseduti. 4. Le esclusioni dal reddito degli ENC Quali sono i redditi esclusi dal computo del reddito d impresa posseduto da un ENC? Sono esclusi dal reddito degli ENC che optano per il regime ordinario ex art. 143, TUIR: i corrispettivi, che non eccedono i costi di diretta imputazione, derivanti da prestazioni di servizi non rientranti nell art C.c., rese in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza specifica organizzazione; i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione; i contributi (sia a fondo perduto che aventi natura di corrispettivo) corrisposti da Amministrazioni Pubbliche per lo svolgimento di attività aventi finalità sociali. 5. Opzione per il calcolo del regime forfettario ex art. 145, TUIR Come deve manifestare un ENC la propria opzione per il calcolo del reddito ai sensi del regime forfettario previsto dall art. 145, TUIR? Gli enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata (limiti del tutto uguali alla totalità dei soggetti ordinari e quindi euro per le prestazioni di servizi, euro per le cessioni di beni), possono esercitare l opzione per la determinazione forfettaria del reddito d impresa, prevista dall art. 145, TUIR, applicando all ammontare dei ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali un coefficiente di redditività, variabile in funzione dell attività svolta e l ammontare stesso dei ricavi. Tale imponibile sarà sottoposto a tassazione secondo l ordinaria aliquota IRES. L opzione è esercitata nella dichiarazione annuale dei redditi ed ha effetto dall inizio del periodo d imposta nel corso del quale è esercitata fino a quando non è revocata e comunque per un triennio. L opzione in questo caso è particolare, infatti non occorre barrare alcuna casella per esprimere la volontà di opzione, ma tale volontà la si esprime attraverso la compilazione del rigo RG4. Nelle istruzioni alla compilazione si legge infatti: Nel rigo RG4, colonna 2, devono essere indicati i ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali dagli enti non commerciali ammessi alla tenuta della contabilità semplificata ai sensi dell art. 18 del D.P.R. n. 600 del 1973 che non abbiano optato per la contabilità ordinaria e che intendono fruire del regime forfetario di determinazione del reddito di impresa disciplinato dall art. 145 del TUIR. In tal caso indicare in colonna 1 il codice: 1) nel caso si tratti di Attività di prestazioni di servizi o il codice 2) nel caso si tratti di Altre attività. 6. Indicazione dei ricavi ex 145, TUIR Un ENC, il quale si trova nelle condizioni di poter optare per il regime forfettario ex art. 145, TUIR, come deve indicare ed esprimere nel quadro RG i propri ricavi tenendo conto della percentuale forfettaria di abbattimento del reddito? Gli enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata possono esercitare 5

8 l opzione per la determinazione forfettaria del reddito d impresa, applicando all ammontare dei ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali un coefficiente di redditività, variabile secondo l attività svolta e l ammontare stesso dei ricavi. Tale coefficiente di redditività è modulato come segue: Prestazioni di servizi 15% per ricavi fino a euro ,71; 25% per ricavi tra euro ,71 ed euro ,00. Altre attività 10% per ricavi fino ad euro ,84; 25% per ricavi tra euro ,84 ed euro ,00. Introdotte tali nozioni, occorre quindi dire che in funzione dei ricavi manifestati, l ENC potrà beneficiare di un coefficiente di abbattimento, il quale verrà esplicitato nel modo seguente: Nel rigo RG4, colonna 2, devono essere indicati i ricavi conseguiti nell esercizio di attività commerciali dagli enti non commerciali ammessi alla tenuta della contabilità semplificata ai sensi dell art. 18 del D.P.R. n. 600 del 1973 che non abbiano optato per la contabilità ordinaria e che intendono fruire del regime forfettario di determinazione del reddito di impresa disciplinato dall art. 145 del TUIR. In tal caso indicare in colonna 1 il codice: 1) nel caso si tratti di Attività di prestazioni di servizi o il codice 2) nel caso si tratti di Altre attività. Nel rigo RG22 gli enti non commerciali ammessi alla tenuta della contabilità semplificata ai sensi dell art. 18 del D.P.R. n. 600 del 1973 che non abbiano optato per la contabilità ordinaria e che intendono fruire del regime forfettario di determinazione del reddito di impresa disciplinato dall art. 145 del TUIR di cui al rigo RG4, devono indicare le seguenti percentuali di ricavi: a) Attività di prestazioni di servizi: - fino a euro ,71 di ricavi: 85% - oltre euro ,71 fino a euro ,00: 75%. b) Altre attività: - fino a euro ,84 di ricavi: 90% - oltre euro ,84, fino a euro ,00: 85% Il coefficiente di abbattimento viene quindi applicato quale componente negativo di reddito. 6

9 IL PARTICOLARE REGIME DELLA L. 398/1991 AMBITO SOGGETTIVO I benefici fiscali spettanti ai soggetti che optano per tale particolare legge, sono stati previsti inizialmente per le sole associazioni sportive dilettantistiche, ma con il passare degli anni, al fine di crescere l appeal di tale opzione, essa è stata estesa a più soggetti. Il regime era applicabile inizialmente alle: associazioni sportive dilettantistiche senza scopo di lucro; affiliate alle federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva. Successivamente con l art. 9-bis DL 417/91 si è disposto che la disposizione si applicasse anche alle: associazioni (in genere) senza fini di lucro; associazioni pro-loco. Inoltre con l art. 2, co. 31, L. 350/2004, il Legislatore ha stabilito che la disposizione si rendesse applicabile anche a: associazioni bandistiche e cori amatoriali; filodrammatiche; di musica e danza popolare; legalmente riconosciute senza fini di lucro. AMBITO OGGETTIVO Per beneficiare delle agevolazioni previste dalla L. 398/91 i proventi derivanti da attività commerciali non devono superare un importo, nell anno precedente, di euro 250,000. Al fine di determinare tale volume di ricavi si adotta quale criterio di calcolo dei proventi il principio di cassa allargato secondo il quale: 7

10 Nella determinazione del limite, i proventi commerciali di cui tener conto sono, in mancanza di fattura i proventi incassati e, in presenza di fattura, i proventi fatturati anche se non ancora riscossi. IN CASO DI SOGGETTI DI NUOVA COSTITUZIONE IL LIMITE DI EURO SI CALCOLA COME SEGUE Ragguaglio in giorni dell ammontare rapportato al periodo intercorrente fra la data di costituzione e il termine dell esercizio, computato in giorni. Si forniscono di seguito alcuni esempi. Esempio n. 1: Costituzione in data 29/5/2015 proventi conseguiti fino al 31/12/2015 Ragguaglio in giorni DEL LIMITE DI : /216 x 365 = (limite superato) Esempio n. 2: Costituzione in data 29/5/2015 proventi conseguiti fino al 31/12/2015 Ragguaglio in giorni DEL LIMITE DI : /216 x 365 = (limite NON superato) 8

11 Una delle agevolazioni previste ai fini dell opzione della L. 398/91 è la determinazione forfettaria dell IVA. Gli enti non commerciali che hanno deciso di avvalersi del regime fiscale agevolato potranno calcolare l IVA da versare nella modalità che segue: 50% dell IVA incassata per i proventi conseguiti nell esercizio di attività commerciali generiche (ad es. pubblicità, sponsorizzazioni, prestazioni di servizi, biglietti per spettacoli); 2/3 dell IVA incassata per la cessione o concessione di diritti televisivi o radiofonici; attività istituzionale: FCI. IVA ENTI NON COMMERCIALI EX L. 398/91 Attività generiche Pubblicità, sponsorizzazioni, prestazioni di servizi, biglietti per spettacoli Cessione o concessione di diritti televisivi o radiofonici. 50% dell IVA incassata 2/3 dell IVA incassata BENEFICI SPETTANTI IN MATERIA DI VERSAMENTI IVA Il versamento deve essere effettuato, senza maggiorazione degli interessi dell 1%: il 16 maggio (I trimestre), con codice tributo 6031; il 16 agosto (II trimestre), con codice tributo 6032; il 16 novembre (III trimestre), con codice tributo 6033; 9

12 il 16 febbraio (IV trimestre), con codice tributo 6034 (anziché il 6099 previsto per la generalità dei contribuenti, che versano il 16 marzo). Non è previsto, inoltre, il versamento dell acconto IVA. I soggetti che optano per la L. 398/91 sono obbligati ad annotare e compilare il registro ex DM 11/2/97, nel quale vanno annotate entro il giorno 15 del mese successivo tutte le entrate commerciali conseguite nel mese precedente. NON È PREVISTA LA COMPILAZIONE DELLA DICHIARAZIONE ANNUALE IVA. ALTRI ADEMPIMENTI OBBLIGATORI compilazione del libro soci e del libro verbali assemblee; obbligo di fatturazione, con relativa iva delle operazioni di sponsorizzazione, prestazioni pubblicitarie e cessioni di diritti radio-televisivi; conservare e numerare le fatture emesse e quelle di acquisto; presentazione del Modello Unico Enc secondo le tempistiche previste dall esercizio sociale; presentazione eventuale del Mod. 770 e delle certificazioni relative ai compensi soggetti a ritenuta nonché quelle relative ai rapporti di lavoro dipendente. ADEMPIMENTI NON OBBLIGATORI redazione di inventario e bilancio; tenuta del libro giornale, dei libri IVA e del libro inventari; redazione della dichiarazione IVA e della comunicazione dati IVA; certificazione a fini IVA dei corrispettivi mediante emissione di scontrino o ricevuta fiscale. 1. Opzione per la L. 398/1991 I soggetti beneficiari delle agevolazioni previste dalla L. 398/1991, fra l altro, godono del Un ente non commerciale che vuole vantaggio di essere esonerati dalla presentazione comunicare, avendone i requisiti, la propria della comunicazione dati IVA e dalla presentazione opzione per la L. 398/1991 come deve della dichiarazione annuale IVA, tuttavia, unica comportarsi? sede di dichiarazione dell opzione al beneficio reddituale previsto della L. 398/91 è previsto dal rigo VO30 della dichiarazione annuale IVA. Sarà 10

13 pertanto necessario, per l ENC che ne presenta i requisiti comportarsi come segue: presentare il quadro VO, debitamente compilato con l opzione al rigo VE30, accostandolo poi al frontespizio del Modello Unico ENC. Diversamente, tale opzione può essere esercitata in fase di apertura della partita IVA. 2. Il calcolo del reddito da indicare nel Mod. Unico ENC per i soggetti ex L. 398/91 applicato un coefficiente di abbattimento pari al 97%, rendendo quindi imponibile solo il 3% dei ricavi in tal modo conseguito. I ricavi nella loro totalità vengono indicati nel rigo RG4, colonna 2, barrando contemporaneamente l apposita casella presente nel rigo. Contemporaneamente, nel rigo RG22 verrà indicato il 97 per cento dei ricavi tali soggetti, avendo cura di inserire nell apposita casella il codice 1. Un associazione di volontariato che opta per la L. 398/91, come indica nel modello Unico ENC/2016 l abbattimento forfettario previsto dalla legge medesima? L associazione che ha optato per la L. 398/91 gode di benefici particolari, fra i quali, la tassazione dei redditi derivanti da attività commerciali in misura ridotta. Per poter fruire dell opzione per la determinazione forfetaria del reddito, le associazioni devono aver conseguito proventi derivanti dall attività commerciale per un importo non superiore a euro Si precisa, inoltre, che per le associazioni sportive dilettantistiche, per le associazioni pro loco (art. 33, comma 5, Legge 388 del 2000) e per le altre associazioni che si avvalgono dell opzione di cui all art. 1 della Legge n. 398 del 1991, non concorrono a formare il reddito imponibile per un numero complessivo non superiore a due eventi per anno e per un importo non superiore al limite annuo complessivo di euro ,69, (come da Decreto 10 novembre 1999, pubblicato nella G.U. n. 275 del 23 novembre 1999) i proventi realizzati dalle associazioni nello svolgimento di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali ed i proventi realizzati per il tramite della raccolta pubblica di fondi effettuata in conformità dell art. 143, comma 3, lett. a) del TUIR. L agevolazione si applica alle manifestazioni poste in essere a partire dal 1 gennaio 2000 (art. 37, comma 4, Legge 342 del 2000). L agevolazione in parola prevede che sull ammontare dei ricavi conseguiti con le caratteristiche di cui alle righe precedenti venga 3. Redditi esclusi dalla tassazione ex L. 398/1991 Si chiede quali siano i redditi da non indicare nel Modello Unico ENC/2016 per un soggetto che ha beneficiato del regime agevolativo previsto dalla L. 398/1991. I redditi esclusi dal computo della base imponibile incluso nell abbattimento forfettario del 97% sono: i proventi conseguiti nello svolgimento delle attività connesse alle istituzionali; i proventi da attività occasionali di raccolta fondi (art. 25, c. 2, lett. a) e b) L. 133/99); i proventi ex art. 143 c. 1 TUIR; i proventi di cui all art. 148 c. 3 TUIR. Ciò significa che i redditi sopra elencati, se conseguito dall associazione che ha optato per il regime previsto dalla L. 398/91 non sono da includere nel novero dei ricavi tassabili. 4. Le plusvalenze patrimoniali In caso di cessione di beni ammortizzabili, le quali operazioni generano plusvalenza in capo al soggetto beneficiario della L. 398/1991, come vanno indicate in dichiarazione? 11

14 Le plusvalenze patrimoniali, derivanti dalla cessione di cespiti ammortizzabili non rientrano nel novero dei ricavi per i quali è previsto l abbattimento agevolativo dei ricavi pari al 97% previsto dalla L. 398/1991. Tali altri ricavi, pertanto, concorrono in toto alla formazione del reddito imponibile del soggetto. Esse vanno indicate nel rigo RG6, avendo cura di attenersi alle seguenti istruzioni: Nel rigo RG6, va indicato l ammontare delle plusvalenze patrimoniali di cui all art. 86 del TUIR afferenti i beni relativi all impresa, diversi da quelli la cui cessione genera ricavi. In colonna 1, ai sensi dell art. 86, comma 4, del TUIR, vanno indicate le plusvalenze realizzate, determinate a norma del comma 2 dello stesso art. 86 del TUIR, che concorrono a formare il reddito per l intero ammontare nell esercizio in cui sono state realizzate ovvero, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre anni, a scelta del contribuente, in quote costanti nell esercizio stesso e nei successivi ma non oltre il quarto. In colonna 2, oltre all importo di colonna 1, vanno indicate anche, ai sensi dell art. 88, comma 2, del TUIR, le sopravvenienze attive costituite dalle indennità di cui alla lettera b) del comma 1 dell art. 86 del TUIR, conseguite per ammontare superiore a quello che ha concorso a formare il reddito in precedenti esercizi. La scelta per la rateazione va effettuata nella dichiarazione dei redditi relativa all esercizio in cui le plusvalenze sono state realizzate o le sopravvenienze sono state conseguite, compilando il Prospetto delle plusvalenze e sopravvenienze attive contenuto nel quadro RS. Pertanto, nel presente rigo va indicato l intero ammontare delle plusvalenze realizzate e delle sopravvenienze conseguite nel periodo di imposta e/o la quota costante evidenziata nel rigo RS18 (colonne 1 e 2) del quadro RS relativa a quelle, indicate nel rigo RS17 (colonne 1 e 2), che si intendono rateizzare. Va inoltre indicata nello stesso rigo RG6 colonna 2, la somma delle quote costanti imputabili al presente periodo d imposta di plusvalenze realizzate e di sopravvenienze conseguite in precedenti periodi d imposta. 5. L. 398/91 e dichiarazione annuale IVA Un soggetto che opta per la L. 398/1991 avendo provveduto a versare l IVA nell anno come da indicazioni previste dal riferimento normativo medesimo, come deve fare per comunicare all Amministrazione Finanziaria che ha provveduto ai versamenti IVA se non è obbligato alla presentazione della dichiarazione annuale IVA? Uno dei vantaggi previsti per i soggetti che optano per la L. 398/1991 è proprio quello di essere esonerati dalla presentazione sia della dichiarazione annuale IVA sia dalla presentazione della Comunicazione dati IVA, tuttavia, l opzione viene obbligatoriamente indicata tramite la presentazione del modello EAS. Infatti il Modello EAS è previsto per la comunicazione da parte dei soggetti appartenenti al mondo del non profit di qualunque tipo di agevolazione goduta, fra cui quelle previste dalla L. 398/1991. Il modello deve essere presentato in via telematica entro 60 giorni dalla costituzione del soggetto, diversamente, per i soggetti già in vita alla data del 31/12/2010 il Modello EAS andava presentato entro il 31/03/2011. In questo modo l Amministrazione Finanziaria prende atto che il particolare soggetto che ha comunicato a mezzo del Modello EAS la propria intenzione di voler beneficiare della L. 398/91 non presenterà la dichiarazione annuale IVA. 6. L. 398/1991 e ravvedimento operoso Un associazione di volontariato che ha optato per la L. 398/1991 può beneficiare, in caso di mancato versamento delle somme a debito risultanti dal modello Unico ENC del ravvedimento operoso? Ed esistono agevolazioni in materia, quali ad esempio apposite riduzioni di sanzioni? L associazione che non ha versato le somme a debito da dichiarazione potrà assolutamente procedere con il ravvedimento operoso ex art. 13, 12

15 D.Lgs. 472/97, al fine di sanare la violazione commessa, avendo cura di considerare: la giusta sanzione in funzione del tempo intercorso fra la commissione della violazione e il momento della sua medesima regolarizzazione; le giuste sanzioni in funzione di quanto detto al punto precedente e rimodulate dal D.Lgs. 158/2014. Nessuna agevolazione particolare è prevista in caso di applicazione del ravvedimento operoso da parte dei soggetti ex L. 398/1991, essendo di per sé le sanzioni previste dalla regolarizzazione spontanea già vantaggiose per il contribuente, il quale può ravvedere spontaneamente la propria sanzione già beneficiando di sanzioni ridotte rispetto ai minimi edittali. 7. L. 398/1991 e Mod. 770 Dal momento che i soggetti beneficiari delle agevolazioni ex L. 398/1991 godono di vantaggi a livello dichiarativo, quali: l esonero dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA e la tassazione ridotta al 3% dei ricavi provenienti dalle attività commerciali, in materia di ritenute d acconto versate ad eventuali collaboratori/professionisti vige l esonero dalla presentazione del Mod. 770? 8. Calcolo dell ammontare dei corrispettivi di euro in fase di apertura Un associazione culturale che ha optato per la L. 398/1991 costituendosi nel settembre 2015, come deve effettuare il computo dei ricavi ai fini della verifica della sua insistenza nel regime agevolativo? Il soggetto in questione dovrà procedere al ragguaglio in giorni dell ammontare rapportato al periodo intercorrente fra la data di costituzione e il termine dell esercizio, computato in giorni. Infatti, ipotizzando una costituzione in data 1/9/2015 con proventi, ad esempio, conseguiti per un valore pari ad euro fino al 31/12/2015 occorrerà procedere al ragguaglio in giorni del limite massimo di ricavi da poter confrontare con i ricavi pari ad euro e conseguiti da settembre a dicembre Ragguaglio in giorni del limite di : x 122 / 365 = Dove: = limite massimo dei ricavi 12 = n. giorni da 1/9 a 31/ = limite sostitutivo dei poiché in presenza di attività iniziata a settembre Se confrontiamo i ricavi, pari ad euro , con il limite ragguagliato di euro , appare chiaro che il soggetto non può beneficiare della L. 398/91. La risposta è negativa, trattandosi di soggetti che possono ricoprire la qualità di sostituto d imposta, anche se in vigenza di opzione alla L. 398/91, tali soggetti avranno il duplice obbligo, in caso di corresponsione nell anno d imposta di compensi soggetti a ritenute d acconto, di comunicare telematicamente sia le risultanze delle CU sia di presentare telematicamente per ogni anno d imposta in cui se ne presenti la necessità il Mod

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