Il ruolo dell Ente Locale nel grave conflitto coniugale - I percorsi di cura e le reti attivabili. Dr.ssa Elisa Gulmini

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1 Il ruolo dell Ente Locale nel grave conflitto coniugale - I percorsi di cura e le reti attivabili Dr.ssa Elisa Gulmini Bambini divisi e conflittualità familiare. Modelli di intervento nel servizio pubblico Este, 22 Novembre 2010 Dr.ssa Elisa Gulmini

2 QUANDO IL SERVIZIO SOCIALE DEL COMUNE ENTRA IN GIOCO? quando evidenzia una situazione di rischio o pregiudizio per il minore coinvolto nel conflitto su incarico dell Autorità Giudiziaria che chiede informazioni relative alla situazione psicoevolutiva del minore, le sue relazioni familiari, l andamento scolastico ecc. su richiesta di collaborazione da parte dei Servizi Socio Sanitari (Consultorio Familiare, Età Evolutiva).

3 A LIVELLO PRATICO COME SI MUOVE LA RETE DEI SERVIZI NEL TERRITORIO DELL AZ. ULSS 17? prassi operative tra Comune di Monselice Servizi Socio Sanitari

4 RUOLO DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE Nei contesti di grave conflitto coniugale che si connotano come situazioni di tutela, in quanto il bambino potrebbe essere coinvolto in una forma di alienazione genitoriale, cosa fa l Assistente Sociale del Comune?

5 SI METTE IN CONTATTO CON I SERVIZI SOCIO SANITARI PERCHÉ: potrebbero già conoscere il caso; il Servizio Sociale Comunale diventa partner per la co costruzione di un progetto d aiuto finalizzato alla protezione del minore.

6 INDAGINE CONOSCITIVA: BAMBINO: contatti con la scuola, con il pediatra, con le agenzie educative extrascolastiche, ecc RETE FAMILIARE ALLARGATA: la rete parentale rappresenta una risorsa, un limite, alimenta il conflitto o è un fattore protettivo per il minore? CONTESTO DI VITA: dove vive il minore, quali sono le figure educative di riferimento, chi si occupa di lui?

7 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI DEBOLEZZA PUNTI DI FORZA T.O. e T.M.: due percorsi distinti e paralleli rischio di sovrapposizioni tra servizi! COMUNICAZIONE tra operatori che lavorano nei Servizi (dalla fase iniziale!) - per superare la condizione di solitudine in cui spesso opera l'assistente sociale del Comune;

8 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI DEBOLEZZA PUNTI DI FORZA T.O. e T.M.: due percorsi distinti e paralleli rischio di sovrapposizioni tra servizi! - per coordinare gli interventi tra Comune e Servizi S.S.; - perché i diversi servizi possano rispondere al mandato dell A.G. in modo coerente, integrato e possibilmente condiviso

9 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI DEBOLEZZA I BUCHI DELLA RETE: Non è sempre facile costruire e garantire da parte dei servizi uno spazio di ascolto in cui il minore, coinvolto nel grave conflitto di coppia e nelle dinamiche che vi sottostanno, possa esprimere ed elaborare il proprio disagio, i propri pensieri e le proprie paure. UVMD: PUNTI DI FORZA L a.s. del Comune può chiedere la convocazione di questo strumento operativo finalizzato all integrazione e coordinamento tra servizi sociali e servizi socio sanitari per la realizzazione di progetti di intervento in situazioni ad alta complessità e dove inoltre vi sia la necessità di ottemperare al mandato di un decreto dell A.G.

10 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI DEBOLEZZA PUNTI DI FORZA I BUCHI DELLA RETE: Nella gestione della complessità di queste situazioni spesso i servizi percepiscono una scarsa chiarezza nelle procedure e motivazioni per la presa in carico e nella definizione del famoso chi fa che cosa e perché? GRUPPO OPERATIVO MINORI (GOM): Gruppo di lavoro per l'integrazione operativa dei Servizi Sociali dei Comuni e Servizi socio sanitari dell'az. ULSS 17 competenti per la gestione dei problemi in area minorile, con funzione tecnica di progettazione, monitoraggio e verifica.

11 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI DEBOLEZZA TEMPO: I tempi dei servizi purtroppo non sempre corrispondono ai tempi di evoluzione delle situazioni e spesso nemmeno ai tempi dello sviluppo evolutivo del bambino E fondamentale che i servizi riescano a COMUNICARE DA SUBITO TRA LORO

12 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI FORZA SPAZIO NEUTRO: Servizio istituito presso il Consultorio Familiare con l obiettivo di valorizzare la relazione tra il minore e il genitore attraverso un intervento educativo. Il Comune può accedere a questo servizio attraverso una presa in carico integrata e condivisa con il Consultorio Familiare.

13 CARATTERISTICHE DEL MODELLO OPERATIVO PUNTI DI FORZA SERVIZIO EDUCATIVO TERRITORIALE Il Servizio Sociale Comunale può attivare questo servizio affinché il minore possa essere: accompagnato supportato traghettato nell incontro con il genitore

14 ESITI DI UNA BUONA COLLABORAZIONE: garanzia di trasparenza nei confronti dell'utente: l'utente deve avere chiarezza rispetto alle diverse funzioni dei servizi a cui si rivolge e comprendere gli aiuti che possono fornirgli; arginare i rischi di ambiguità; limitare i rischi di manipolazione; comprime le eventuali distorsioni delle informazioni;

15 ESITI DI UNA BUONA COLLABORAZIONE: impegna ogni servizio rispetto alle proprie competenze e contemporaneamente lo responsabilizza verso l'obiettivo generale condiviso sulla situazione; comunica alle persone un senso di accoglienza e di considerazione rispetto alla complessità del problema presentato; migliora l'efficacia degli interventi messi in atto; facilita l'individuazione e la valorizzazione delle risorse dei singoli, prima offuscati dalla conflittualità e dalle rispettive rivendicazioni, con maggiori possibilità di sviluppare un senso di fiducia nei servizi;

16 OLTRE AGLI ESITI CONSOLIDATI DELLA COLLABORAZIONE... condivisione degli obiettivi; aumento della reciproca conoscenza e moltiplica le risorse e le rende accessibili; se diviene prassi consolidata permette il passaggio migliorativo ad una co-progettazione e co-costruzione degli interventi in cui la famiglia, anche se separata, diventa co-autrice del proprio progetto;

17 Questi sono gli assiomi condivisibili e base comune per le figure professionali che lavorano nei servizi, ma quanto siamo disposti a cambiare prospettiva e a camminare nella stessa direzione per non riproporre all'interno dei servizi le conflittualità distruttive e le ambiguità che gli stessi utenti stanno vivendo?

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