Il sistema multi agenzia nell esperienza regionale del Veneto
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- Raffaella Di Marco
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1 Il sistema multi agenzia nell esperienza regionale del Veneto I ruoli, i compiti e le funzioni definiti nel tempo dall azione sociale Dott.ssa Elisa Bedin 1
2 Sistema di referral regionale specialistico in aiuto alle vittime di tratta E l espressione dell insieme integrato degli interventi finalizzati a garantire omogeneamente in tutto il territorio del Veneto il diritto alla protezione, tutela e all accesso ai servizi di assistenza alle persone potenziali vittime di tratta e/o grave sfruttamento, con particolare attenzione ai minorenni e ai gruppi maggiormente vulnerabili, e a contrastare le organizzazioni criminali dedite a tali reati. Dott.ssa Elisa Bedin 2
3 Sistema di referral regionale specialistico in aiuto alle vittime di tratta Progetto Comunità Locali Contro la tratta:una Rete per il Territorio del Veneto ARTICOLO 13 LEGGE 228/03 EMERSIONE E PRIMA ASSISTENZA Progetto Articolo 18 Capofila Comune di Venezia Territori: Venezia, Treviso, Vicenza, Rovigo, Belluno PROMOZIONE INCLUSIONE SOCIALE AUTONOMIA Progetto Articolo 18 Capofila Comune di Verona Territori: Verona, Padova PROMOZIONE INCLUSIONE SOCIALE AUTONOMIA Dott.ssa Elisa Bedin 3
4 Progetto Comunità Locali contro la Tratta: una Rete per il Territorio del Veneto Articolo 13 Legge 228/03 Unità di contatto su strada Servizi Sociali e socio sanitari Numero Verde Antitratta Forze dell ordine A.G. Unità di crisi e di valutazione Privato sociale Ispettorato del lavoro e sindacati Dispositivi di accoglienza protetta Dott.ssa Elisa Bedin 4
5 L unità di crisi e di valutazione FUNZIONI OPERATIVE Centralizzare le segnalazioni provenienti dal NV Centralizzare il processo di valutazione specialistica dell azione sociale Attivare il sistema regionale di accoglienza protetta in emergenza (12 punti di fuga dislocati tra tutte le province) Offrire ai soggetti attivatori della segnalazione un supporto operativo: Attivo h24 Coadiuvato dalla mediazione linguistico culturale Coadiuvato da operatoti esperti sul fenomeno Alimentare l osservatorio regionale che, integrato con quello nazionale del NV, diventa strumento conoscitivo del fenomeno e delle sue evoluzioni sul territorio Dott.ssa Elisa Bedin 5
6 L Unità di crisi e di valutazione e l osservazione del fenomeno sul territorio di riferimento Tutte le segnalazioni che pervengono all Ucv dal NV nazionale vengono registrate su un apposito data base informatizzato che registra: il genere della persona segnalata l età della persona segnalata il territorio di emersione della segnalazione il territorio di sfruttamento la tipologia di sfruttamento la natura del soggetto attivatore della chiamata la prestazione offerta dall Ucv: Consulenza (eventuale invio ad altri SS SS del territorio) Colloquio/i Attivazione punto di fuga Accesso a programma di assistenza art.13 (PAI) Dott.ssa Elisa Bedin 6
7 Il processo di valutazione psicosociale Si articola lungo un continuum che va dalla prima segnalazione della persona potenziale vittima di tratta all esito della presa in carico nell articolo 13. Segnalazione: presa in carico della chiamata Valutazione psicosociale della sussistenza dei requisiti per l inserimento in accoglienza protetta in emergenza e per i successivi tre mesi (articolo13) Accompagnamento durante Tutte le fasi di collaborazione con ffoo (denuncia, riconoscimenti e riscontri) e A.G. Inserimento in articolo 18 Rientro volontario ed assistito Invio a Servizi specialistici del Territorio Allontanamento volontario Interruzione programma Dott.ssa Elisa Bedin 7
8 L emersione delle vittime di tratta e/o grave sfruttamento L attivazione dell Ucv può avvenire attraverso diverse modalità: 1. Autosegnalazione, da parte della potenziale vittima di tratta o segnalazione da attori sociali. 2. Segnalazione da parte delle ffoo o dell A.G. 3. Programmazione congiunta di AZIONI PROATTIVE MULTIAGENZIA Avvio della valutazione da parte dell azione sociale e successivo invio alle ffoo Avvio della valutazione da parte dell azione di polizia e/o giudiziaria e successivo invio all azione sociale Pianificazione condivisa delle azioni per favorire l emersione delle vot e condivisione della valutazione congiunta Dott.ssa Elisa Bedin 8
9 Il lavoro di rete multiagenzia 1 Nelle due modalità (1. e 2.) considerate nella precedente slide, possiamo parlare di collaborazione con i diversi attori istituzionali del territorio (Servizi Sociali, sanitari, privato sociale, forze dell ordine, A.G., ispettorato del lavoro, sindacati etc.) in una fase precisa del loro intervento, nella quale si ravvisa la necessità di interpellare l Ucv per un bisogno specifico: - Supporto della Mlc (interprete?); - Collocamento in struttura protetta (es. per minori); - Richiesta di inserimento in programma articolo 18 a seguito di rilascio nulla osta da parte di un A.G.; Dott.ssa Elisa Bedin 9
10 Il lavoro di rete multiagenzia 2 Nel terzo caso (3.), invece, abbiamo parlato di pianificazione condivisa delle azioni di emersione delle potenziali vittime di tratta e valutazione congiunta. E proprio un cambio di paradigma nella concezione del lavoro di rete tra professionisti della stessa organizzazione o azione e di diverse organizzazioni o azioni. E la creazione, di volta in volta, di equipe multiattoriali e multidisciplinari in grado di: - Pianificare un intervento comune; - Organizzare e suddividere i compiti; - Condividere e concordare l obiettivo dell intervento; Dott.ssa Elisa Bedin 10
11 Condizioni ottimali per l efficacia del lavoro di rete multiagenzia Buona conoscenza della cornice di riferimento dell intervento (legislativa, del fenomeno etc..) Riconoscimento e condivisione degli elementi di possibile vulnerabilità della persona e della necessità di approfondimento della valutazione (uscire dalla logica degli indicatori ) Alto livello di conoscenza reciproca tra gli attori coinvolti Alto livello di fiducia professionale Disponibilità alla contaminazione dei saperi Fluidità dei processi comunicativi all interno della propria organizzazione Fluidità dei processi comunicativi tra diverse organizzazioni Chiarezza del proprio ruolo e compito Capacità di mantenere il proprio ruolo e di facilitare (non ostacolandolo) lo svolgimento del ruolo dell altro Mantenimento della centralità della persona, attesa dei suoi tempi, e della costruzione della relazione di fiducia come fattore favorevole sia sul piano dell azione sociale che di quella investigativa e giudiziaria Dott.ssa Elisa Bedin 11
12 Condizioni ottimali per l efficacia del processo di valutazione multiagenzia Poter usufruire di un setting che faciliti la comunicazione (spazio/tempo/numero di presenze) Poter rispondere ei bisogni primari della persona (cibo, vestiario, bisogni fisiologici, tempi di attesa etc ) Scambiare informazioni preliminari con il soggetto attivatore (briefing) Poter svolgere brevi colloqui di orientamento finalizzato a rassicurare la persona e offrire informazioni sulla legislazione e sul sistema degli interventi Offrire informazioni sul diritto a sporgere una denuncia, sul significato di tale atto e la responsabilità che comporta (fornire materiali informativi) Raccogliere un adesione consapevole al rilascio della denuncia del reato subito Raccogliere adesione consapevole all accoglienza protetta in punto di fuga Scambiare impressioni con il soggetto attivatore e condividere le rispettive valutazioni Dott.ssa Elisa Bedin 12
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