LE CRITICITÀ NELL APPROCCIO DIAGNOSI CATEGORIALI O ALL ADHD DIMENSIONALI? Massimo Molteni

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1 ADHD: per una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici Milano, 28 maggio 2013 LE CRITICITÀ NELL APPROCCIO ALL ADHD DIAGNOSI CATEGORIALI O DIMENSIONALI? Azienda Ospedaliera SPEDALI CIVILI BRESCIA Massimo Molteni IRCCS, Istituto Scientifico Eugenia Medea di Bosisio Parini

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3 Nor label neither disorders

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5 rganizzazione ondiale anità I disturbi mentali sono concettualmente equivalenti ai disturbi medici: DSM e ICD presuppongono la esistenza di entità causali soggiacenti alla categoria clinica Distinguere chi necessita di trattamento Giudizio categoriale clinico: segni, sintomi, segnali Decisione del Policy maker

6 Bioengineering and Medical Informatics Laboratory SEGNALE Grandezza fisica che varia nel tempo Y(t) SEGNALE BIOMEDICO: se la sorgente del segnale è un sistema biologico OBIETTIVO: Estrarre l informazione che viaggia su questi segnali o sequenze di dati nel modo più congruo a seconda degli scopi che ci si è posti e delle caratteristiche del segnale stesso

7 ACQUISIZIONE DEI SEGNALI BIOMEDICI Bioengineering and Medical Informatics Laboratory Sorgente Sensore/ trasduttore PRE-ELABORAZIONE Amplificazione Filtraggio Conversione A/D SEGNALE ECG EMG EEG AMPIEZZA 0,5-4 mv 0,1-5 mv μv Elaborazione ed interpretazione

8 Se il segnale è un comportamento Sorgente Osservatore Amplificazione Check-list Ampiezza Filtraggio Conners 0-3 Cbcl 0-3 Dawba - Ksads 0-1 Conversione A/D Punteggio Durata tempo osservazione Elaborazione ed interpretazione

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10 Organizzazione dei servizi Distinguere tra «presa in carico» Individualizzata Psicosociale Continuativa nel tempo, in relazione alla disabilità e al quadro clinico Interventi specialistici Evidence Based Medicine Definiti nel tempo, nella metodologia e possibilmente «manualizzati»

11 Categorizzazione diagnostica: separazione dalla norma e tra patologie Sintomi sovrapponibili per patologie differenti Eterogeneità l instabilità dei sottotipi clinici Co-morbidità Sintomi che condividono le stesse cause non danno origine alle stesse patologie: es working memory

12 Il continuum dimensionale per definire le patologie Usare concetti dimensionali per definire condizioni categoriali Mantenere le distinzioni categoriali utilizzando set empirici dimensionali (CBCL) Utilizzo combinato di criteri categoriali e dimensionali Nella stessa patologia In tipologie di patologie differenti

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14 Possibili vantaggi della teoria delle «categorie latenti» Ridefinizione delle soglie diagnostiche Identificazione di sottotipi distinti Identificazione delle basi biologiche o ambientali del disturbo Identificazione dei «moderatori» del trattamento

15 Parent Training: l esperienza Irccs Medea Genitori N=136 Coppie 58 Solo madre 18 Solo padre 2 Bambini N=78 % maschi femmine min max media DS età ,91 2,297 QI ,43 11,338 SES ,79 19,984

16 DIAGNOSI ADHD 69% 19% 12% CODIAGNOSI 2% 1% 1% 1% 1% disattento iperattivo combinato 36% 56% no altra diagnosi disturbi apprendimento tic/tourette dist.comportamento

17 RISULTATI Efficacia del trattamento (Scale Conners) Confronto pre / post Parent Training * * *** *** * *** *** **** * ** *** *** ANOVA per misure ripetute *: p<.05 **: p<.01 ***: p<

18 Caratteristiche emotive e comportamentali delle madri (CBCL- ASR) 90,00 85,00 80,00 75,00 70,00 65,00 60,00 55,00 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00,00 Clinico Borderline

19 Possibili vantaggi della teoria delle «categorie latenti» Ridefinizione delle soglie diagnostiche Identificazione di sottotipi distinti Identificazione delle basi biologiche o ambientali del disturbo Identificazione dei «moderatori» del trattamento Identificazione dei gruppi a rischio Individuazione dei momenti critici per lo sviluppo della patologia Chiarificazione dei meccanismi di «equifinalità (strade diverse che portano ad uno stesso outcome ) e multifinalità» (dispersione degli outcome )

20 CONTINUITA DSM ORIENTED SCALES CBCL DOS T1 CBCL DOS T2 P. AFFETTIVI P. AFFETTIVI P. ANSIA P. SOMATICI.288***.123*.103* P. ANSIA.360*** P. AD/H P. OPP. PROVOC. P. CONDOTTA P. SOMATICI.125*.314*** P. AD/H.449*** P. OPP. PROVOC. P. CONDOTTA.157**.115*.444***.252***.264*** GENERE.187***.169*** R2 CORRETTO.189***.218***.125***.327***.235***.214*** Nobile et al *** p <.001; ** p <.010; * p <.050 coefficient regression β derived from multiple regression analysis (backward stepwise), significance level α=.05

21 CONTINUITA PROBLEMI AFFETTIVI CBCL DOS T1 CBCL DSM oriented T2 P. AFFETTIVI P. AFFETTIVI P. ANSIA P. SOMATICI.288***.123*.103* P. ANSIA.360*** P. AD/H P. OPP. PROVOC. P. CONDOTTA P. SOMATICI.125*.314*** P. AD/H.449*** P. OPP. PROVOC. P. CONDOTTA.157**.115*.444***.252***.264*** GENERE.187***.169*** R2 CORRETTO.189***.218***.125***.327***.235***.214*** Nobile et al. *** p <.001; ** p <.010; * p <.050 coefficient regression β derived from multiple regression analysis (backward stepwise), significance level α=.05

22 Esistono le «categorie latenti» in età evolutiva? Depressione «endogena» ++ ASD (lo «spettro» esiste all interno del disturbo) ++ Schizotipia ++ Depressione e ansia +/- Disturbi dimensionali Disturbi d ansia PTSD Comportamenti antisociali ADHD Stili di attaccamento

23 E quindi? l ADHD? L ADHD rappresenta l estrema espressione di «continuum dimensionali», comunque distinguibili da altre patologie «Impairment» e «suffering» giustificano la decisione del trattamento I livelli di cut-off possono variare nel tempo in funzione della prevenzione di rischi successivi. La cautela nell uso degli psicofarmaci è ampiamente giustificata La carenza di interventi psicoeducativi specifici EBM NO!

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