STORIA D ITALIA DAL DOPOGUERRA A OGGI

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1 MATERIA Storia contemporanea PROFESSORE Paolo Colombo ANNO DI CORSO - NOTE Riassunti de storia d Italia dal dopoguerra ad oggi - P.Ginsborg QUESTI APPUNTI LI TROVI SU 1 L ITALIA IN GUERRA STORIA D ITALIA DAL DOPOGUERRA A OGGI PAUL GINSBORG POLITICA E GUERRA: La decisione di entrare in guerra con Hitler si dimostrò fatale per il fascismo italiano: le truppe italiane furono umiliate e in patria il consenso si sgretolò; Mussolini dichiarò ai dirigenti di partito che il fascismo era ritornato indietro di vent anni e Hitler definì inconcepibile una simile insubordinazione - Dopo il 10 luglio 43 il re capì che la monarchia e l Italia potevano essere salvati solo recidendo ogni legame col fascismo: per non perdere il trono decise di complottare contro il duce; dopo nove ore di discussione del Gran Consiglio (Grandi ammise di esservi andato con due bombe a mano) fu approvata una mozione critica nei confronti del duce, che però la minimizzò - Il 25 luglio Vittorio Emanuele III chiese a Mussolini le dimissioni, sostituendolo con Badoglio - Il fascismo veniva rovesciato non da una rivolta popolare, ma da un colpo di stato dall alto - Le sedi fasciste vennero date alle fiamme, a Milano 4000 operai marciarono chiedendo la fine immediata della guerra - La nuova dittatura militare non sapeva cosa fare: da un lato la paura della Germania, dall altro i lenti negoziati con gli alleati - Le autorità repressero nel sangue vari cortei, a Napoli e a Milano, di operai in sciopero per chiedere la pace immediata - Mentre il re esitava le truppe tedesche, durante il mese di agosto, si erano riversate in Italia - Il 3 settembre 1943 fu firmato l armistizio segreto, le clausole erano molto dure: l Italia doveva areendersi senza condizioni e non veniva accolta tra gli alleati, ma nell ambigua condizione di cobelligerante - Fallì il tentativo di liberare Roma, perché Badoglio non sostenne gli americani, che decisero allora di sbarcare a Salerno - Tuttavia una parte della popolazione tentò una disperata resistenza, 600 italiani furono uccisi - L 8 settembre fu reso pubblico l armistizio, ma non furono impartiti ordini tranne quello di respingere eventuali attacchi di qualsiasi provenienza ; I soldati lasciarono le caserme per tornare a casa, ma più di mezzo milione furono fatti prigionieri dai tedeschi. Fu questo il momento più buio nell intera storia italiana: la penisola invasa da nord e da sud e incertezza ovunque - La fuga poco coraggiosa a Brindisi permise di mantenere intatta l autorità del re, e aprì la strada alla creazione del Regno del sud - I tedeschi liberano Mussolini dal Gran Sasso, tornato al nord fonda la repubblica (fantoccio) di Salò e Hitler diede l ordine di deportare più ebrei italiani possibile Era iniziata la prima delle tre fasi che Henri Mller usa per dividere la guerra partigiana: la fase de rifiuto a sottomettersi - La resistenza: 1) quella dell antifascismo tradizionale, quello politico guidato dai comunisti (le brigate Garibaldi), ma anche le brigate Giustizia e libertà del Partito d Azione (Ugo La Malfa e Ferruccio Parri), anche i socialisti di Pietro Nenni parteciparono alla resistenza, mentre il Pli e la Dc diedero un contributo quasi inconsistente; 2) la spontanea reazione di molti giovani educati sotto il fascismo, ma che videro il 25 luglio non come l inizio di una nuova vita, ma come l inizio della vita stessa; 3) l antifascismo dei fascisti, quelli che volevano abbandonare la nave che affondava - Il 9 settembre si formò a Roma il Comitato di liberazione nazionale (Cln) - Mentre anche i partigiani che costituirono la Resistenza spontanea erano consapevoli della loro scelta storica - Alla fine del 43 c erano circa 9000 partigiani LA SOCIETÀ ITALIANA DEI PRIMI ANNI 40 - In questo periodo tutti i cittadini dovevano affrontare scelte decisive sul piano morale e politico da cui poteva dipendere la vita 1) Capitale e lavoro al nord. - Torino: le famiglie operaie avevano una struttura ristretta, anche se con forti legami di parentela e un crescente senso della comunità si sviluppava all interno dei cortili e dei quartieri delle città, si sviluppò una rete di scambi di vicinato ; negli anni 20 la classe operaia torinese fu l avanguardia del movimento socialista; una volta distrutte le organizzazioni socialiste le famiglie si rinchiusero in sé stesse; la resistenza fu limitata a una serie di gesti simbolici. - Milano: era ormai la capitale finanziaria e commerciale d Italia, quindi la presenza di ceti medi urbani, impiegati e di terziario, era maggiore che a Torino; vi era un a condizione di grave sovraffollamento, la classe operaia nelle città (45%) era costretta a vivere nel 30% degli alloggi esistenti. - Genova: durante il fascismo ebbe una grande crescita il settore pubblico (l Iri controllava l Ansaldo che dava lavoro a persone); molti erano costretti a 12 ore di lavoro al giorno nelle industrie belliche; nel aumenta la disoccupazione e gli operai ritrovano la forza e l unità che non trovarono nel ventennio fascista, malgrado l orario prolungato - Molti operai sospettati di organizzare la resistenza furono areestati e spesso deportati, tuttavia i nazisti avevano bisogno della produzione delle fabbriche italiane e furono così costretti a fare concessioni alla classe operaia che non era disposta a farsi terrorizzare (scioperi e sabotaggi alle macchine) - Attendismo: la ferocia delle rappresaglie tedesche incoraggiò il movimento operaio a una politica di resistenza limitata nell attesa della liberazione per mano degli Alleati; i drammatici eventi del diedero origine ad un fenomeno di solidarietà collettiva

2 2 - Guerra civile: perfino nei quartieri operai le famiglie si dividevano tra fascisti e antifascisti - Nel marzo 44 lo sciopero si diffuse e gli impiegati di basso livello fecero causa comune (contro il filofascismo degli alti livelli) - Gli industriali temevano ancora i tedeschi, ma vista l immminente fine della guerra non volevano inimicarsi gli operai per paura di future ritorsioni 2) I mezzadri nell Italia centrale: (mezzadria: i contadini mettono il lavoro, il proprietario il terreno e poi il raccolto si divide) - Tranquillità sociale: i mezzadri, a differenza dei contadini, godevano della relativa sicurezza della terra era un mondo statico - La struttura famigliare era verticale e vivevano più coppie e più di due generazioni sotto lo stesso tetto; il capoccia era l unico a controllare il denaro e i rapporti tra la famiglia e il mondo esterno, mentre la massaia, la donna più vecchie, esercitava un notevole potere all interno della casa; quindi unità e sottomissione della generazione più giovane - Le famiglie avevano sviluppato un ricco reticolato di aiuti reciproci, ad esempio l aiuterella, ossia lo scambio di favori tra le famiglie nei momenti cruciali del calendario agricolo - Alla sera ci si radunava nella stalle per raccontare storie e il bucato era una delle faccende domestiche più faticose - Le campagna era popolata da un considerevole numero di vagabondi, straccioni, zingari e venditori ambulanti - A causa delle imposte dovute allo Statuto unitario, i mezzadri scesero in sciopero nel 1902 e in modo maggiore nel 1906; nel 1920 i mezzadri toscani costrinsero i proprietari a un pattto rosso che diede ai contadini la certezza del godimento della terra, la cancellazione dei debiti e un certo controllo sulla conduzione della proprietà - Dopo la carta mezzadrie del 35 il fascismo impose ai contadini la coltura del grano per gli amassi statali, inoltra la mobilitazione bellica costrinse il regime a rompere le barriere che mantenevano separate città e campagne ed un flusso di contadini in cerca di lavoro si riversò nelle città - Dopo l 8 settembre invece il flusso si invertì (soldati che ritornato) e il mezzadro si scoprì padrone di scegliere chi aiutare: spesso aiutavano quelli che erano in fuga, visto che la liberazione sembrava imminente e visti i risentimenti contro il regime 3) Il sud agricolo: nel 1936 il 60% della popolazione attiva nel Mezzogiorno lavorava ancora la terra; c era il fertile Sud alberato e il Sud nudo, che era terra di pascolo - Il latifondo: i contadini non erano sistemati tranquillamente su un pezzo di terra che coltivavano da generazioni, ma erano alla ricerca permanente di lavoro; coltivavano la loro terra, in genere molto piccola, affittavano da diversi padroni annualmente strisce di terra da coltivare, anche distanti tra loro, lavoravano come braccianti stagionali nelle grandi proprietà - L assenza della garanzia di lavoro spiega la mancanza di case sparse e l esistenza di grandi cittadine agricole, dalle quali ogni giorno prima dell alba i contadini partivano con i propri utensili, la zappa (non c erano macchinari) - Le donne erano l ultimo gradino sociale: non possono salire sul mulo, seguono il marito scalze, nutrono gli animali, prendono la legna, una donna a trent anni è già vecchia ; le spigolatrici si diffondono in questo periodo - La ricerca di terreni da coltivare aveva fatto diminuire il numero di greggi e quindi della concimazione naturale - Spesso vivevano in un'unica stanza senza finestre assieme agli animali - Vi furono ribellioni di intere cittadine e in cui l azione si è poi propagava per intere regioni (ex: i Fasci siciliani del ) - Non era comunque la solidarietà il comportamento dominante, quanto la continua competizione tra le famiglie - Mafia: le relazioni verticali (protettore e beneficiario) erano più importanti di quelle orizzontali: la mafia è principalmente un agenzia che offre garanzie o protezione in un contesto caratterizzato dalla sfiducia reciproca - I gabellotti (fittavoli) si erano man mano impossessati della terra dei proprietari assenteisti e i primi mafiosi furono coloro che offrirono protezione armata contro qualsiasi minaccia al potere dei gabellotti - Per i ceti medi diventare mafioso, per quanto pericoloso, era un modo per guadagnarsi uno status, potere e ricchezza - Mussolini cercò di annientare la mafia, ma le strutture profonde della società rimasero immodificate - Nel periodo in tutta Italia le masse rurali soffrivano per una tassazione eccessiva, per il sistema degli ammassi, per la caduta dei prezzi agricoli, per la continua inflazione (causata soprattutto dall immissione di denaro esagerata da parte degli alleati) e la diffusione del mercato nero - Il governo militare alleato (Amgot) non portò maggiore giustizia sociale, ma la sua politica fu: mantenere l amministrazione esistente e moderare con discrezione la defascistizzazione 3) Napoli: accanto a una piccola schiera cittadina che viveva nel lusso esisteva un largo strato di famiglie immiserite, una imponente massa di disoccupati o di poveri sottoccupati; 250 mila persone vivevano in 50 mila bassi (abitazioni senza finestra al piano terra) - Nel settembre 43, dopo l armistizio, i tedeschi occuparono per breve tempo la città e ordinarono il lavoro obbligatorio, ma solo 150 uomini si presentarono; i rastrellamenti indiscriminati fecero scoppiare in rivolta la città; per quattro giorni ci fu un aspra battaglia per le strade; il 30 settembre i tedeschi si ritirarono per l arrivo degli alleati - L occupazione alleatà durò fino al dicembre 49 e fu un disastro assoluto: il 60% delle merci arrivate al porto furono dirottate sul mercato nero con la connivenza dei livelli più alti di comando militare; solo il 3,4% delle derrate alimentari era disponibile per la popolazione; la maggior parte delle donne (anche a 12, 13 anni) più povere fu costretta alla prostituzione; gravi epidemie di tifo e di malattie veneree si propagavano - L Italia nel 1994 era un paese in cui tutte le certezze erano state frantumate dagli orrori dell occupazione e della guerra (il culto enfatico della nazione e del suo leader, la ricerca dell autarchia e dell impero) - Nel sud inglesi e americani accolti come liberatori palesarono ben presto tutte le ambiguità di questa liberazione; Harold Macmiller (l alto commissario alleato dell Italia meridionale) scrisse: la duplice esperienza di essere occupati dai tedeschi e liberati dagli Alleati E difficile dire quale dei due processi fu maggiormente penoso e scoinvolgente RESISTENZA E LIBERAZIONE GLI ALLEATI

3 3 - Tre forze si contesero il dominio del paese: gli Alleati, i comunisti e la Democrazia cristiana - Coro antiitaliano: quando Churchill incontrò Stalin nell ottobre del 44 per dividersi l Europa, affermò che era il popolo italiano che aveva prodotto Mussolini e Stalin concordò; Churchill, che in passato era stato un ammiratore di Mussolini, in quanto aveva salvato l Italia dal comunismo e l aveva portata in una posizione mai raggiunta prima, non era interessato a sradicare il fascismo, anzi Vittorio Emanuele III e Badoglio costituivano la migliore continuità dell ordinamento tradizionale; dietro al disprezzo si nascondeva un intenzione punitiva, doveva essere l Italia a guadagnarsi il biglietto di ritorno nel consenso delle nazioni civili - Gli americani invece si rifiutarono di considerare Badoglio e il re i soli rappresentanti dell Italia antifascista; Roosevelt capì, a differenza di Churchill, che la presa di posizione dei comunisti (che irritava l inglese) era dovuta alle condizioni in cui si trovava il paese, anche per questo aprì una linea di crediti e organizzò lo smistamento per gli aiuti - Resistenza: gli inglesi divennero intransigenti quando videro il numero crescente di brigate partigiane, guidate dalla sinistra e spesso dai comunisti; visto anche la Jugoslavia, dopo aiuti dati a Tito, egli non si lasciò distogliere dall intento di formare uno stato comunista e in Grecia l Inghilterra dovette intervenire militarmente in appoggio dei monarchici per vincere i comunisti La strategia degli Alleati nei confronti della resistenza era quella di minimizzarne il più possibile il ruolo politico I COMUNISTI - Nel marzo 1944 Togliatti ritornò in Italia (fuggito in Russia per il fascismo) e propose un fronte di unità antifascista che comprendesse i socialisti, ma anche la Dc e che salisse al governo monarchico che controllava il sud; si trattava di lottare per quella che chiamò democrazia progressiva : la classe operaia sarebbe divenuta la forza politica trainante del paese e avrebbe portato ad una serie di riforme, tra cui quella agraria e una battaglia contro il capitalismo monopolistico - Diversamente che in Jugoslavia tentare una insurrezione socialista armata sarebbe stato un suicidio (come disse Togliatti), dato che la penisola era mezza occupata dagli alleati e che questi sarebbero intervenuti a favore del re - Gramsci capì inoltre che i rapporti tra stato e società civile in Occidente erano diversi da quelli in Oriente, quindi i rivoluzionari occidentali dovevano comportarsi diversamente: in Oriente lo stato era tutto, la società civile era primordiale e gelatinosa; nell Occidente c è un giusto rapporto e nel tremolio dello Stato si scorgeva una robusta struttura della società civile, quindi i comunisti occidentali dovevano perseguire dapprima una lunga guerra di posizione dall interno della società, per portare la classe operaia in egemonia in tutti i settori - La scelta di entrare nel governo Badoglio assicurò al Pci la legalità e pose fine all isolamento peso politico del Cln; ma fu anche accettata la legittimità del Regno del Sud, fino a quel momento contestata accanitamente dai partiti democratici - Quindi se è certo che la rivoluzione era impossibile, l errore dei comunisti fu la strategia dei due tempi: prima la liberazione e poi le riforme sociali; questa permise agli Alleati di disperdere il potenziale di forza rappresentato dalla Resistenza e dalle agitazioni operaie LA DEMOCRAZIA CRISTIANA - La Dc ebbe una piccola parte nella Resistenza e una parte solo simbolica nel Cln; tuttavia molti dei fondamenti della sua successiva supremazia vanno ricercati in questo periodo: l appoggio del vaticano, l apparizione di un dirigente di rilievo come Alcide De Gasperi, un crescente consenso presso tutti gli strati della società italiana - Il programma: la fratellanza andava di pari passo con la difesa della proprietà contadina e del piccolo commercio; inoltre la partecipazione degli operai alle aziende, la riforma del latifondo e una generica opposizione al capitalismo plutocratico - De Gasperi vide la collaborazione con i comunisti un rapporto innaturale (dopo aver fatto sedici mesi di carcere a causa del fascismo, aveva giustificato l appoggio della chiesa tedesca nel 37 al nazismo, per la sua lotta al bolscevismo), comunque accetto l alleanza in quanto il suo partito era ancora agli inizi e invece i comunisti predominavano nelle fabbriche e nella Resistenza - Statista capace, intuì subito (dopo l esperienza di don Sturzo) la possibilità di un successo elettorale oltre che nell attivismo seppe trovare una giusta via di mezzo tra il conservatorismo del Vaticano e il cristianesimo più radicale della sinistra del partito - La chiesa: i privilegi garantiti alla Chiesa cattolica dai Patti Lateranensi del 29 pesavano certo più degli oltraggi temporali perpetrati dal regime e andavano difesi, i particolare nell Italia invasa e sconvolta; dal 43, man mano che crebbe il potere dalla Resistenza e dei partiti democratici Pio XII si mosse verso la Dc di De Gasperi (trecentomila votanti) - Un altro contributo venne dalle organizzazioni fiancheggiatrici create allo scopo di radicare il nuovo partito nella società; la più importante fu la Coldiretti (fondata da Bonomi nel 44), associazione cattolica dei coltivatori proprietari, che sfruttò l ostilità dei coltivatori del sud verso lo stato; anche l Acli, associazione lavoratori cattolici, risale a questo periodo - Ora la Dc doveva dimostrare di essere la genuina rappresentante degli interessi del capitale Se c è un tema che si ripropone nell Italia del dopoguerra è quello della necessità di riforme e dell incapacità di attuarle - Il vecchio ordine era stato scosso: i ceti più poveri delle campagne chiedevano fosse posta fine al loro sfruttamento, gli operai scioperavano, non solo per motivi antifascisti, ma soprattutto per chiedere migliori condizioni materiali In nessuna nazione civile il distacco fra le possibilità vitali e la condizione attuale è così grande. Tocca a noi colmarlo - I comunisti scelsero di giocare d attesa e raccolsero molti frutti, ma la riforma della società italiana non fu fra questi - Gli inglesi non erano interessati a riformare, ma a restaurare; lo stesso il re e Badoglio (il colpo di stato del 25 luglio 43 li aveva messi al comando dell Italia meridionale): i due anni di vita del Regno del Sud lo emarginarono dai progressi del nord, isolarono le proteste dei contadini meridionali, assicurarono la continuità della burocrazia fascista e soffocarono le fragili forze della democrazia del meridione I PARTITI E LA POLITICA NELL ESTATE Il 22 aprile 44 i rappresentanti dei partiti del Cln, eccetto quelli del Partito d Azione, entrarono nel governo Badoglio e giurarono fedeltà al re; Vittorio Emanuele III spinto dagli alleati abdica a favore di Umberto - Il 4 giugno 44 gli Alleati entrarono a Roma: fu un delle poche grandi città che non tentò di insorgere prima dell arrivo alleato; dal massacro alle fosse Ardeatine (il24 marzo furono uccisi per rappresaglia 335 prigionieri) la Resistenza non riuscì a riaversi

4 4 - Con la presa di Roma cambiò anche il governo: il Cln costrinse Umberto a mettere Ivanoe Bonomi, vecchio antifascista liberale e presidente del Cln centrale, al posto di Badoglio come primo ministro - Churchill fu irritato da questa banda estremamente sleale di ex fuoriusciti politici, non eletti da nessuno e ottenne il consenso di Stalin per sostituire questo governo appena possibile, ma non ne aveva motivo: - Bonomi era contrario alle innovazioni quasi quanto gli inglesi: egli comprese la necessità di stabilire con chiarezza i principali caratteri dello Stato italiano prima che il Nord venisse liberato e soprattutto prima che la Resistenza potesse gettare il suo peso sulle scelte del governo centrale. In questo senso Bonomi era il vero precursore di De Gasperi - Il Pci traeva beneficio dal sou passato di Resistenza, ma soprattutto dall essere il rappresentante italiano della Russia, il cui carisma non può essere sottovalutato (miglia di lavoratori vedevano nella Russia un modello), inoltre la maggioranza pensava che Togliatti, non appena gli eserciti Alleati se ne fossero andati, avrebbe proclamato i suoi obiettivi rivoluzionari - Il Psi di Nenni era consapevole del probabile successo elettorale, ma anche della divisione e disorganizzazione del partito LA CRESCITA DELLA RESISTENZA E LA CRISI INVERNALE DEL Sebbene i superstiti delle prime bande erano pochissimi, l organizzazione della Resistenza cresceva di mese in mese e in alcune zone, dove ottennero il controllo completo, istaurarono delle proprie repubbliche (ex: quella della Carnia nel nord-est) - Nell agosto 44 i partigiani liberarono Firenze, che fu posta sotto il controllo del Comitato toscano di liberazione nazionale - Questa era l iniziativa più indipendente che la resistenza avesse mai preso e portò all immediata reazione degli Alleati: l Amgot negò al Ctln qualsiasi potere che non fosse consultivo, ma fu costretto ad accettare la nomina di un sindaco socialista (Gaetano Pieraccini); il conflitto era stato simbolico, ma aveva mostrato chiaramente la forza della Resistenza - Dietro la linea gotica la lotta partigiana continuava: i braccianti emiliani rifiutarono qualsiasi aiuto alle forze d occupazione e condussero una lotta al tempo stesso antitedesca e antipadronale; la marcia della morte di Walter Reder cominciò il 12 agosto a Sant Anna di Stazzema (560 uomini, donne e bambini massacrati) e finì il 1 ottobre a Marzabotto (1836 abitanti uccisi) - Le repubbliche partigiane caddero una ad una e la Resistenza dovette fronteggiare la prova più severa quando le truppe tedesche si riversarono nelle vallate e nelle colline del Piemonte e del Veneto; inoltre nello stesso momento Alexander, generale alleato, annunciò alla radio che non ci sarebbero state offensive alleate fine alla primavera e suggerì ai partigiani di nascondersi - Le interpretazioni più sospettose delle intenzioni britanniche, visto che l Urss aveva impedito agli alleati di sostenere l opposizione interna a Versavia, lasciandola alla repressione tedesca, la videro come un occhio per occhio: la Resistenza doveva essere liquidata durante l inverno e gli Alleati non avrebbero più avuto la preoccupazione politica di un movimento di massa al nord - La Guardia nazionale fascista aiutata dai tedeschi dette inizio ad una sistematica caccia all uomo nelle montagne del nord - La Resistenza non morì perché ebbe il buon senso di scendere nelle valli, piuttosto che salire più in alto, passando tra le linee nemiche a piccoli gruppi per rifugiarsi nelle valli e nelle città vicine - Il 26 dicembre 44 vennero siglati i Protocolli di Roma: il generale Wilson accetto di garantire alla Resistenza un sussidio mensile di 160 milioni di lire e di assicurare la massima assistenza, in cambio il Clnai promise che dopo la liberazione avrebbe obbedito al governo alleato, mentre Cadorna, generale dell esercito italiano, avrebbe assunto il comando militare supremo nel settentrione - I Protocolli di Roma segnarono una sostanziale sconfitta della Resistenza: tutte le possibilità di negoziare da una posizione di forza al momento della liberazione svanivano - Il socialista Sandro Pertini denunciò i Protocolli come la sottomissione della Resistenza alla politica inglese - Nel febbraio 1945 il quartier generale alleato ordinò che gli aiuti dovessero essere concentrati in scorte di beni non militari e che le armi fossero consegnate a elementi selezionati per compiti speciali - Bonomi si dimise il 26 novembre con l intenzione di tornare al governo rafforzandogli elementi moderati del suo governo; non consegnò le dimissioni al Cln da cui era stato designato, ma a Umberto; questo comportamentò irritò il partito d azione che si rifiutò di continuare a collaborare con lui; Togliatti fu dapprima d accordo, ma poi decise che la continuità della presenza del Pci nel governo era più importante di qualsiasi altra considerazione - Nel nuovo governo Bonomi, Togliatti divenne vicepresidente e De Gasperi ministro degli esteri - Il 26 dicembre 44 Bonomi riconobbe il Clnai non come governo del nord, ma come organo dei partiti antifascisti nei territori occupati la linea ispirata al principio di continuità prevalse su quella che tendeva al rinnovamento dello Stato - Il Partito d Azione cercò di formulare un nuovo programma comune per evitare il completo disarmo della Resistenza e il 30 novembre inviò una lettera agli altri partiti del Cln: l obiettivo comune doveva essere quello di ristrutturare lo Stato e la società utilizzando tutte quelle forze di rinnovamento che solo essi potevano raccogliere, spezzando la continuità col vecchio ordine - La Dc affermò che un governo basato sui Cln avrebbe sostituito una dittatura con un altra, perché non liberatamene scelto dalle masse popolari, quindi le proposte del Partito d Azione finirono nel nulla - La resistenza si avvicinò al momento della liberazione con un solo programma: quello stipulato a Roma con gli Alleati LA SITUAZIONE DEL SUD, Liberali e Monarchici avevano ancora il potere maggiore, anche se la Dc stava crescendo grazie all appoggio della chiesa - Miseria e repressione crescerevano: il 19 ottobre 44 a Palermo l esercito gettò bombe a mano contro una folla di operai in sciopero e di donne con i loro bambini che protestavano contro le ingiustizie e gli abusi del sistema di razionamento (30 morti) - Ci furono, in particolare in Sicilia (venne fondato il Mis, movimento per l indipendenza della Sicilia che all inizio sembrò essere appoggiato dagli Alleati) molte rivolte, anche guidate da fascisti o separatisti, ma vennero tutte represse - Il ministro comunista dell agricoltura, Fausto Gullo, cercò con una serie di decreti di spezzare l equilibrio esistente nei rapporti di classe nel Meridione; sebbene erano di scarsa importanza furono il solo tentativo della sinistra di attuare delle riforme - Voleva una riforma dei patti agrari, il 50% della produzione ai contadini, permesso di occupazione dei terreni incolti, proibizione di intermediari tra contadini e proprietari, in modo da eliminare figure di mediazione come i gabellotti)

5 5 - Questa proposta provocò una risposta dei contadini per due ragioni: l atteggiamento legalistico dei contadini stessi, abituati a lottare per la giustizia, si videro per la prima volta prese in considerazione dallo Stato; la legge, imponendo ai contadini di organizzarsi in cooperative, fu il maggiore incentivo a una loro azione collettiva - L obiettivo era non smobilitare, ma mobilitare i contadini a superare il fatalismo e l isolamento - Nel frattempo Giuseppe Di Vittorio, dirigente comunista della ricostruita Cgil (Confederazione generale italiana dei lavoratori) promuoveva una solerte e lungimirante strategia sindacale: cercò di imporre due politiche, l Imponibile (obbligava il proprietario terriero ad avere un preciso numero di braccianti in base all estensione della terra) e il collocamento (regolava il modo in cui venivano reclutati i braccianti) l Imponibile controllava il numero di braccianti a cui si poteva dar lavoro e il collocamento i criteri con cui distribuirlo - La mobilitazione grazie ai decreti di Gullo e al programma della Cgil fu la più estesa che si fosse mai vista nel Meridione - Questo attivismo del inserì per la prima volta nella politica nazionale i contadini meridionali - [Pag 80: incidente a Villalba: i contadini si ribellano al boss] Tutto il coraggio dei comunisti locali non poteva mascherare la subordinazione delle lotte meridionali alla complessiva strategia di Togliatti: i dirigenti comunisti incoraggiavano il movimento, ma al tempo stesso vorrebbero scongiurare una radicalizzazione che possa diventare elemento di disturbo al difficile equilibrio governativo (Paolo Spriano, storico ufficiale del Pci) - Il compromesso del Pci a Roma, la sua riluttanza a mettere a repentaglio l alleanza con la Dc implicò la sconfitta nel Meridione L INSURREZIONE NAZIONALE NEL NORD, APRILE 45 - Undici gradi sotto zero, bombardamenti aerei, il carburante scarseggiava, c era penuria di cibo e la tubercolosi si diffondeva - Il 16 giugno 44 tutti gli operai scesero in sciopero e vanificarono i progetti tedeschi; a causa del diffuso sabotaggio e della mancanza di materie prime la produzione e l occupazione errano drasticamente cadute nei primi mesi del 45 (ex: alla Fiat Mirafiori la produzione di carri era scesa da settante di due anni prima a dieci al giorno; a Torino c erano 12 mila disoccupati) - Il gruppo partigiano, sopravvissuto all inverno, crebbe con rapidità, superando le centomila unità nell aprile 45 (ex: i quartieri operai di Torino erano diventati impraticabili per i tedeschi); le rappresaglie contro le azioni del Gap erano sempre spietate, una delle più note fu quella avvenuta il 9 agosto 44 a Milano in piazza Loreto - Gli Alleati esortarono i partigiani a non intraprendere azioni indipendenti e a concentrare le loro forze nel salvataggio di installazioni elettriche e industriali dalla politica tedesca di terra bruciata ; i progetti alleati per i partigiani erano: trasferire le unità in campi per rifocillarle, rivestirle e consegnargli eventuali premi in denaro, ritirare le armi e rimandarli a casa - I partigiani concordavano nel salvaguardare le industrie, ma si rifiutavano di accettare un ruolo secondario nella liberazione: i comunisti e il Partito d Azione prepararono piani per la liberazione delle maggiori città; l obiettivo era dimostrare la forza della Resistenza e porre fine all occupazione tedesca in modo che sarebbe stato difficile dimenticare - Togliatti: Bisogna lottare per l annientamento totale di tutte le forze tedesche contro ogni tentativo di frenare l insurrezione - Il 1 aprile gli alleati iniziarono l ultima offensiva; mentre il 13 il generale Mark Clark ammonì i partigiani dicendo che il momento per l azione non era ancora giunto, due giorni prima i comunisti avevano già diffuso la famosa direttiva n. 16 in cui si ordinava di prepararsi all azione insurrezionale [Genova, Torino e Milano pag 85] - Entro il 1 maggio l Italia settentrionale era liberata e il carattere popolare e insurrezionale della Liberazione restò nella memoria - Per un politico come Macmillan la situazione in Italia sembrava contenere tutti gli ingredienti per un successo totalitario: disoccupazione di massa, inflazione, diffusa presenza di armi; l unica differenza era che questa sarebbe stata rossa e non nera - Coloro che auspicavano l insurrezione pensarono che essa fosse solo rimandata in vista di quella doppiezza proclamata dal Pci - La resistenza non fu mai servile agli Alleati, ma fu certamente ad essi subordinata; tuttavia aveva raggiunto un impressionante grado di forza militare: 250 mila fucili, 12 mila mitra, 5 mila mitragliatrici pesanti, 760 bazooka, 217 cannoni e 12 autoblinde - L abile tattica di affiancare garanzie economiche per la classe operaia all immediato disarmo dei partigiani e alla completa autorità militare, servì agli Alleati per creare un efficace antidoto all ebbrezza seguita alla Liberazione - Dal punto di vista della sofferenza umana il costo fu enorme: il rifiuto della politica dell attendismo comportò lo scontro frontale e la repressione tedesca; tuttavia il sacrificio della resistenza non fu vano: i partigiani ripulirono l offuscata immagine dell Italia (che aveva appoggiato Mussolini) e diede agli italiani fiducia in se stessi, riuscendo a costruire una duratura tradizione antifascista - Paolo Spriano ha scritto che l insurrezione nazionale fu i momento di rottura con il passato che aprì la strada alla partecipazione delle masse popolari nello sviluppo politico e sociale, fu una spinta rivoluzionaria democratica - Questo è quello che i partigiani volevano che fosse, non quello che fu: malgrado il loro eroismo non riuscirono a creare una così profonda rottura con il passato L ASSETTO POSTBELLICO, L elezione di Parri, membro del Partito d Azione, fece credere che la Resistenza fosse giunta al potere, ma in realtà i tre anni successivi che videro Parri e poi De Gasperi furono lungi dall assistere agli ideali della Resistenza - Si fronteggiarono due schieramenti: attorno al mondo padronale la Dc e gli Usa, mentre attorno alla classe operaia i comunisti e l Unione Sovietica IL FRONTE CAPITALISTA - Gli industriali erano stati abili nel fare il doppio gioco, accontentare i tedeschi, ma sovvenzionare i partigiani, inoltre in Italia l apparato industriale era stato abbastanza preservato; si resero conto presto che l idea di una rivoluzione prossima era infondata - L apparato industriale era caratterizzato da piccole fabbriche e da laboratori artigianali e c era una singolare concentrazione di capitali; i settori dominanti erano l idroelettrico, il tessile e l alimentare; poi si svilupperà quello metallurgico, Fiat e della gomma

6 6 - Attraverso la Confindustria gli imprenditori presentavano i loro obiettivi in modo compatto: volevano fosse ripristinato il principio di autorità (liberta di controllo sul lavoro) e che non ci fosse una pianificazione statale da parte dei partiti di sinistra - La parola divenne il gioco di mercato, ma lontano tanto da Stalin quanto da Attlee (Inghilterra) - Alcuni imprenditori avrebbero preferito uno stato più interventista che proteggesse le loro posizioni - La Dc: lo strumento politico a cui guardavano sempre più per realizzare i propri obiettivi fu la Dc: non più i liberali che non erano riusciti ad adattarsi alla nuova Italia ed a capire la necessità di essere un partito di massa (come fece la Dc) - La propaganda politica della Dc era rivolta alla classe media urbana: disillusa da Mussolini e penalizzata dall inflazione, avversa ai comunisti (avrebbero spinto per un livellamento verso il basso), vedeva nella Dc la salvaguardia della morale cattolica, della proprietà e dell iniziativa privata, nonché dei valori familiari (la chiesa e la Dc fornivano aiuto alle famiglie provate dai traumi della guerra) - Il programma di De Gasperi fornì coesione al partito e permise di raccogliere il successo alle prime elezini: morale cattolica, anticomunismo, adesione al sistema capitalistico e una particolare attenzione ai ceti medi e alle famiglie - De Gasperi era un uomo di centro e seppe resistere agli eccessi: il Vaticano che chiedeva di essere più di destra e di Dossetti (componente della sinistra della Dc) che voleva un partito più anticapitalista; De Gasperi era convinto dell essenzialità dell appoggio della classe imprenditoriale quanto dell alleanza con le forze democratiche di sinistra - La Dc fu favorita anche dall indebolimento dell Inghilterra (quasi in bancarotta alla fine della guerra) e dalla guerra fredda, che vede negli Usa di Truman, salito nel 45 dopo la morte di Roosvelt, un appoggio economico e politico in chiave anticomunista - Grew, segretario di stato Usa: rafforzare l Italia economicamente e politicamente così che gli elementi democratici possano resistere alle forze che minacciano di spingerlo verso un nuovo totalitarismo IL MOVIMENTO OPERAIO - Rimanevano importanti problemi: se i contadini autosufficienti e i mezzadri stavano meglio, i braccianti vivevano in condizione di miseria, in particolare quelli del sud, che prendevano meno della metà rispetto a braccianti di altre regioni; la situazione nelle aree rurali era aggravata dalla sovrappopolazione e dall esodo in massa dalle città; inoltre nel 1947 i disoccupati erano 1,6 milioni (in Puglia un terzo della forza lavoro agricola non riusciva a trovare occupazione) migrazione verso gli Usa - Il proletariato industriale non mostrò una coscienza rivoluzionaria generalizzata: la Resistenza era stata un movimento enorme ed importante, ma minoritario rispetto alla Liberazione alleata, inoltre l esperienza della seconda guerra mondiale aveva dimostrato la dipendenza internazionale, quindi si diffuse il sentimento che, come la liberazione nazionale era giunta dagli Alleati, così la liberazione della classe operaia sarebbe giunta con i carri armati di Stalin - Tra la classe operaia rimanevano due fattori determinanti: un desiderio di ricostruzione dopo le tremende distruzioni degli anni di guerra e una diffusa attesa di profonda riforme economiche e sociali - Il desiderio di un mutamento tra capitale e lavoro era una speranza largamente condivisa e il Pci sembrava rispondere perfettamente ai bisogni del movimento operai, sostenendo che una rivoluzione era impossibile, ma non le riforme - Tra il 45 e il 47 il Pci fece concessioni su concessioni per mantenere l alleanza con la Dc, la quale diventava sempre più la rappresentante di tutte quelle forze per cui la concezione di una democrazia progressiva era un assoluta minaccia - Secchia, dirigente del Pci, criticò Togliatti per la sua tendenza a impostare troppo spesso i problemi in termini di insurrezione o d acquiscenza. Esiste invece una terza strada, che era quella si servirsi con più coraggio, sia pure con qualche rischio, di una spinta dal basso - Tuttavia il partito nel 1945 aveva più di iscritti e la strategia gramsciana di penetrare nella società civile poteva diventare adesso una realtà - Il Pci cercò di contrastare l attivismo della Dc sul tema della famiglia, proponendo il modello sovietico: molti figli, morale rigida, diritti alle donne e cooperazione tra le famiglie per un maggior benessere collettivo - Tuttavia gli oppositori evidenziarono subito che nel Manifesto si parla di abolizione della famiglia - Nenni non ripetè sempre l importanza dell unità del proletariato, ma a lui mancavano le qualità del grande dirigente politico, l abilità strategica sia di De Gasperi che di Togliatti, che fece del Pci una grande chiesa di opinioni socialiste - Tuttavia al XXIV Congresso del Psiup nell aprile 46 ci furono almeno tre gruppi di opposizione, la più importate fu quella di Giuseppe Saragat: a favore di un marxismo umanista, il socialismo occidentale doveva evitare di essere subalterno al modello sovietico, autoritario e antidemocratico, per seguire la tradizione del socialismo italiano che aveva avuto come leader Turati - Nella politica italiano c era il bisogno di una forza antistalinista, socialdemocratica ed esplicitamente riformista - Alla Cgil mancò la necessaria autonomia dai partiti politici, dato che era diretta in eguale modo da tutti e tre i partiti - Il miraggio di una prossima liberazione da parte dei russi non poteva durare a lungo contro la promessa di un immediata salvezza americana che si stava rapidamente trasformando in realtà; inoltre la fiducia nella salvezza dall esterno privò la clase operaia di qualsiasi possibilità di elaborare una strategia rivoluzionaria basata sulle proprie forze - Finché lo stalinismo fu sinonimo di socialismo un gran numero di italiani continuò a preferire il sistema capitalista, malgrado tutte le sue ingiustizie Emerge quindi l inferiorità del movimento operaio rispetto al fronte capitalista - De Gasperi e Togliatti continuarono a fronteggiarsi alla pari in un pacato ma incessante confronto di personalità PARRI E DE GASPERI, GIUGNO 45 - MAGGIO 46 Politica e istituzioni - Il governo Parri durò dal giugno al novembre 45 e diede la costante impressione di non essere all altezza della situazione: coraggioso, onesto e rispettato, Parri non aveva la stoffa di un presidente del consiglio, si lasciò sopraffare dagli eventi - Dietro il personale fallimento di Parri stavano i limiti del suo partito o della sinistra in generale: il partito d Azione, diviso tra l ala moderata di La Malfa e i l ala socialista di Lussu si scioglierà nel 46; inoltre anche se nel governo Parri la sinistra aveva la maggioranza su Dc e liberali, non ne fece alcun uso positivo, anzi credendo che avrebbe tranquillamente vinto le elezioni fece concessioni alla Dc, tra cui il rinvio delle elezioni (le politiche furono fissate dopo le amministrative, per la primavera del 46, più tardi di ogni altro paese che aveva sofferto l occupazione nazista)

7 7 - Nel novembre 45 i liberali decisero di sbarazzarsi di Parri, si ritirarono dal governo e la Dc li seguì, cosicché Parri fu costretto a dimettersi; né i comunisti né i socialisti si rammaricarono, visto che stavano già pensando di sostituirlo con De Gasperi - Il 10 dicembre De Gasperi era presidente del Consiglio, Nenni vicepresidente, il socialista Romita ministro degli esteri e Tgliatti ministro di Grazia e Giustizia; tuttavia il Pci aveva optato per De Gasperi per arrivare alle elezioni senza crisi politiche, ma dovette subire un paio di sorprese sgradevoli per la sinistra: - De Gasperi negò il potere legislativo alla nuova Assemblea costituente, a cui era stata affidata la stesura la nuova costituzione, inoltre si ostinò affinché la questione istituzionale fosse decisa da un referendum a non dall Assemblea Costituente - Il referendum servì a De Gasperi, non per tentare di salvare la monarchia, ma per nascondere la divisione interna alla Dc e a gran parte dei monarchici, che erano prevalentemente per la repubblica - L epurazione antifascista fu pressoché disastrosa: lasciò liberi alcuni tra i maggiori responsabili del fascismo e incriminò il personale dei livelli più bassi; per questo il tribunale assolse il maggior numero possibile di imputati - Nel giugno 46 Togliatti promulgò un amnistia che segnò la fine dell epurazione: grazie alle sue norme anche i torturatori fascisti sfuggirono alla giustiziaà - Alla fine l unica epurazione effettiva fu quella condotta dai ministri democristiani contro i partigiani e gli antifascisti che erano entrati nelle amministrazione statale e nella polizia subito dopo l insurrezione; De Gasperi li sostituì con prefetti da lui nominati Problemi economici e sociali - L Italia soffriva da sempre la mancanza di materie prime, ferro e petrolio e cercava di coprirne i costi aumentando l esportazione - Socialisti e comunisti non seppero mai offrire un alternativa sul terreno di politica economia: Togliatti stesso giudicò utopistica l idea si un piano economica nazionale e sollecitò a lottare per far pagare le tasse ai ricchi, la lotta si impegna non nella lotta contro il capitalismo in generale, ma contro forme particolari di speculazione e di corruzione - Si assistette ad un processo spontaneo di ricostruzione gestito dal settore privato - Non mantenendo il controllo sul mercato degli scambi il governo incoraggiò la speculazione, mentre permettendo che metà della valuta ottenuta dagli scambi con l estero sfuggisse al controllo, i ministri lasciarono cadere ogni tentativo di governare l economia - Il ministro delle Finanze, il comunista Mauro Scoccimaro, propose la sostituzione di una nuova lira con le cento lire vecchie e una tassazione progressiva, primo passo per una tassazione straordinaria sulla ricchezza, ma tutto finì in nulla perché fu ostacolato: i liberali bloccarono la proposta, poi scomparvero le matrici, infine Banca Italia si rifiutò di distribuire il denaro - Anche le battaglie sociali videro il movimento operaio perdere terreno nei confronti della classe padronale: nel febbraio 46 la Cgil fu costretta a cedere e 240 mila operai furono licenziati (il 13% della forza-lavoro settentrionale - La Cgil fu costretta anche ad accettare, nel dicembre 45, i nuovi contratti, che prevedevano una clausole che obbligava le commissioni interne ad accettare gli accordi nazionali e di non cercare miglioramenti di propria iniziativa - Significativo fu il fallimento sindacale nel far passare uno dei progetti più voluti, quello sui consigli di gestione - Vennero introdotte la scala salariale nazionale unica, che limitava la differenza permessa tra i salari minimi nelle varie regioni, la tredicesima e il periodo minimo di vacanza, però il prezzo pagato fu altissimo, le organizzazioni di fabbrica del sindacato vennero private di responsabilità e di iniziativa - Discorso a parte merita l introduzione della scala mobile: un sistema di salvaguardia dei salari reali contro l inflazione, introdotto nei contratti nazionali dal 45-46; gli imprenditori la videro come strumento per proteggere la classe operaia, quindi la produttività LA REPUBBLICA A LA FINE DELLA GRANDE COALIZIONE, GIUGNO 46 - MAGGIO 47 Le prime elezioni e la Costituzione - Il 2 giugno 1946 con voti (54%) contro (45%) l Italia divenne una repubblica [questione delle schede nulle non contate; doveva esserci la maggioranza assoluta]; questo fu il più importante risultato ottenuto dalle forze progressiste - Il 13 giugno il re di maggio, Umberto, volò in esilio e il 28 Enrico da Nicola fu eletto capo provvisorio dello Stato - Le elezioni per la costituente (2 giugno) videro la Dc primeggiare con 35% dei voti, seguivano socialisti (20%) e comunisti (19%) - La costituzione definì una forma di Stato e governo conforme ai canoni tradizionali della democrazia rappresentativa [pag 131] - La Corte stabilì una distinzione tra le parti che erano di immediata attuazione (le norme prefettizie) e quelle da realizzarsi solo in un futuro indeterminato (le norme programmatiche); così facendo gli articoli innovatori rimanevano lettera morta e alcune leggi e codici antifascisti in palese contraddizione con la Costituzione non furono mai abrogati - Tra i partiti minori il più importante fu il Fronte dell Uomo Qualunque, fondato da Giannini, che ottenne oltre un milione di voti: incoraggiava a dare battaglia contro ogni cosa che minacciasse l italiano qualunque, il governo di coalizione antifascista, gli Alleati, i decreti di epurazione; il sostegno finanziario veniva dai signorotti meridionali, ex fascisti non ammessi nei liberali - La chiesa difese strenuamente il Concordato firmato nel 29 con Mussolini e Togliatti il 24 marzo 47 spiegò che i comunisti dovevano difendere il concordato per rafforzare la pace religiosa nel paese e mantenere un dialogo con i cattolici - Il socialdemocratico Umberto Grilli però volle che non fosse fatto riferimento alla indissolubilità del matrimonio nel testo dell articolo 29 della Costituzione (quello sulla famiglia), presentò un emendamento che passo 193 voti contro 191 La politica dei partiti - Il 12 giugno De Gasperi formò il suo governo e mantenne l alleanza con la sinistra - La Dc entrò in un periodo di grave crisi: le classi medie urbane, non protette dalla scala mobile, accusarono De Gasperi di eccessiva indulgenza verso i partiti di sinistra, soprattutto perché Luigi Einaudi (governatore della Banca d Italia) aveva popolarizzato la spiegazione che l inflazione era causata principalmente dalle spese del governo, quali la sovvenzione per il pane - Dopo le elezioni amministrative di novembre e gli avvertimenti che avevano dato circa lo spostamento a destra della classe media (a Roma e a Napoli i voti della Dc si dimezzarono), furono fatte grosse pressioni su De Gasoeri perché rompesse con i comunisti e i socialisti, in primo luogo da Pio XII; De Gasperi non cedette

8 8 - Il rapporto con gli americani non era ancora del tipo io ordino e tu obbedisci, la dottrina Truman sarebbe entrata in vigore nel 47, per ora agli Usa interessava solo contrastare l ascesa delle sinistre, non controllare la coalizione di governo; quindi De Gasperi ottenne un nuovo prestito di 100 milioni di dollari - Il Pci reclutava nuovi elettori e la conferenza di partito, a gennaio 47 a Firenze, diede nuovo impeto e organizzazione al partito Lotte sociali - In agosto ci fu la rivolta di ex partigiani che chiedevano la revoca dell amnistia, la messa al bando del Partito dell Uomo Qualunque, la fine dei licenziamenti e la creazione di posti di lavoro: l intervento del Clnai persuasi i partigiani a tornare a casa - Le agitazioni contadine: per assicurare l attuazione del decreto Gullo ci furono agitazioni contadine, che raggiunsero il culmine nell autunno 46; la causa politica della sconfitta fu l insistenza della Dc e del Pli affinché le commissioni locali che dovevano decidere sulla legittimità dell occupazione delle terre, fosse composta dal presidente della Corte d Appello, da un rappresentante dei proprietari e uno dei contadini, quindi a meno di rari magistrati illuminati vi era una maggioranza contro i contadini - La Dc, preoccupata che la popolarità di Gullo facesse perdere voti al sud, mise al suo posto il democristiano Antonio Segni - Gli oppositori alla riforma agraria non avrebbero trionfato senza l areendevolezza di Togliatti: sebbene avesse accolto con favore i decreti di Gullo ela massiccia mobilitazione contadina, se ne discostò quando iniziò a minacciare l ordine e l alleanza con la Dc - Molti tribunali, pieni di giudici che avevano seguito il fascismo per vent anni, dichiararono illegale il decreto Gullo e infine lo fece anche la Corte di Cassazione Tutto il peso della continuità dello stato gravò sul movimento contadino meridionale - Le cooperative furono destinate al fallimento, dato che gli aiuti economici garantiti da Gullo non mai (tranne 15 trattori sovietici) - Nel maggio 45 i rappresentanti dei mezzadri compilarono un elenco di rivendicazioni: il possesso di almeno il 60% del prodotto, il diritto a partecipare alle decisioni dell impresa in condizione di parità, la giusta causa per la disdetta, la fine delle regalie - Era soprattutto la Federterra (il sindacato agricolo della Cgil) a voler continuare con determinazione la lotta - Nacquero i consigli di fattoria (tipica della Toscana, il podere diviso tra più mezzadri aveva come centro di produzione la fattoria) e malgrado l opposizione dei proprietari tra il 45 e il 47 si formarono 1900 consigli e in molti casi presero la direzione - L arma principale dei mezzadri era l intimidazione al momento del raccolto per ottenerne di più - Per ingraziarsi il popolo molti proprietari iniziarono a devolvere le regalie (conogli, selvaggina, uova) agli ospedali - Nel marzo 46 passò il lodo De Gasperi, con il quale i proprietari dovevano dare il 24% del reddito di un anno per riparare ai danni di guerra, ma essendo giuridicamente non impegnativo non fu seguito - Nel giugno 47 fu firmato un accordo preparato da Segni: ai mezzadri spettava il 53% della produzione e i proprietari dovevano accantonare il 4% del reddito annuale per le migliorie; nelle campagne dell Italia centrale ritornò una parvenza di pace - La lotta dei mezzadri si concluse con un fallimento, anche se non totale; tuttavia si era imposta una tradizione di azione e cooperazione collettiva, famiglia e collettività erano state intrecciate ed i governi avevano contestato il potere dittatoriale dei vecchi, la campagna quello della città - E i questo periodo che risale il solido supporto elettorale del centro Italia rurale al Pci La cacciata delle sinistre - De Gasperi riconosceva il ruolo frenante delle sinistra, ma era consapevole che una opposizione avrebbe rischiato la guerra civile - L impopolarità del presidente aumentò alla fine del 46: il Trattato di pace fu pesantissimo e l inflazione toccò il 50% - Alle regionali, il 21 aprile 47, il blocco del popolo (Pci, Psi e Partito d Azione) aumentò del 25% - Le elezioni siciliane confermarono la tendenza della chiesa a distaccarsi dalle Dc, che avrebbe causato la fine della Dc - Le elezioni erano prossime e la presenza della sinistra nel governo era quasi insostenibile; inoltre tutto ciò che De Gasperi aveva sperato di ottenere dalla coalizione antifascista era stato realizzato - All inizio di maggio due episodi internazionale incoraggiarono la Dc ad agire: il 5 maggio in Francia i comunisti furono cacciati dal governo per la prima volta dalla fine della guerra; in marzo era stata resa nota la dottrina Truman, l appoggio anticomunista - Il 1 maggio 47 i contadini di tre paesi erano riuniti a Portella della Ginestra (Palermo), quando Salvatore Giuliano aprì il fuoco con una mitragliatrice per conto della mafia, a ricordare chi avesse davvero il potere nella provincia; 11 morti e 65 feriti - Il dirigente comunista fece una discorso all Assemblea Costituente sulla responsabilità dei proprietari terrieri - Il 13 maggio 47 De Gasperi si dimise: De Nicola diede l incarico formare un nuovo governo all antifascista Francesco Saverio Nitti, ma al nuovo primo ministro fu impossibile creare una maggioranza parlamentare attorno alla sua candidatura - L incaricò tornò quindi a De Gasperi che annunciò che avrebbe formato un governo di centro fidando nell appoggio parlamentare dei partiti di destra; il 31 luglio con 274 voti contro 231 l Assemblea Costituente diede il voto di fiducia - La coalizione antifascista era finita e De Gasperi rinviò le elezioni politiche all aprile 48 Il confronto, giugno 47 - aprile 48 1) La politica economica di Einaudi: il nuovo governo aveva due ministri chiave, Mario Scialba agli interni, conservatore inflessibile di cui aveva bisogno la Dc in un clima di crescente tensione e Luigi Einaudi ministro del tesoro e vice-presidente del Consiglio - Einaudi riuscì a fare quello che Scoccimarro era sempre stato impedito a fare: intervenne con decisione nell economia con una politica deflazionistica, riducendo la quantità di moneta in circolazione; l inflazione calò e la crisi dei cambi fu controllata - La restrizione del credito, provocando un complessivo declino degli investimenti e quindi della produzione, colpì la piccola e media industria; al che i padroni reagirono con massicci licenziamenti, all inizio del 48 i disoccupati superarono i 2 milioni - La politica deflazionistica causò per questo feroci critiche, soprattutto dalla sinistra - Ritorno di favore per la Dc: le classi medie urbane, con stipendi fissi, videro un tentativo di salvaguardare il loro livello di vita, le sinistre erano state cacciate e l economia sembrava sotto controllo, quindi l Uomo Qualunque e i partiti di destra persero consenso 2) Il partito comunista: Togliatti aveva reagito con moderazione all espulsione, sperando che De Gasperi capisse l errore - Era finito ormai il tempo delle coalizioni antifasciste, era iniziato quello della guerra fredda:stalin impose una linea uniforme di opposizione intransigente, i comunisti dell occidente dovevano opporsi senza compromessi all espansione del capitalismo

9 9 - Alla riunione del Cominform, nel 47, i Pci e quello francese furono messi sotto accusa per essere stati troppo concilianti - Nonostante la riluttanza di Togliatti, molti provarono sollievo nella nuova linea di aperta opposizione al governo - In settembre 600 mila braccianti della Pianura Padana scesero in sciopero per dodici giorni, la Federterra (riluttante allo sciopero perché la Pianura Padana produceva ingenti scorte agricole) approfitto della situazione: rivendicò con successo la giornata di otto ore, il riconoscimento della scala mobile in tutte le regioni, l imponibile e il collocamento, l aumento degli assegni familiari e la giusta causa per la rescissione del contratto, ma non ottenne le migliorie per le tenute - Nel dicembre 47 comunisti e socialisti fondarono il Fronte Democratico Popolare per partecipare alle elezioni uniti 3) Le elezioni del 1948: mai gli avvenimenti internazionali furono così influenti; l intervento americano lasciò senza fiato per la sua grandezza, astuzia e flagrante disprezzo per tutti i principi di non ingerenza negli affari interni di un altro paese: furono concessi prestiti per 176 milioni di dollari e all arrivo di ogni nave, sempre in porti diversi, seguiva un discorso dell ambasciatore Dunn - Nell eventualità che il messaggio (di votare Dc) non fosse chiaro, il 20 marzo 1948 George Marshall ammonì che nel caso di una vittoria comunista tutti gli aiuti sarebbero stati sospesi - Nel frattempo la Cia preparava diversi schemi nell eventualità di una vittoria del Fronte Popolare - I sovietici avevano poco da offrire come contropartita: il colpo di stato comunista a Praga costituì un danno enorme per la possibilità della sinistra; inoltre lo smacco principale del trattato di pace era stato risolto, Trieste era tornata all Italia - Il 28 marzo Pio XII avvisò i romani che l ora della coscienza cristiana era suonata e che era peccato mortale votare i senzadio - De Gasperi nel corso di comizi elettorali parlò della necessità di riforme fondamentali e appena prima del 18 aprile la Confindustria approvò un rilevante aumento salariale agli impiegati - I risultati superarono le più azzardate previsioni, la Dc raggiunse il 48,5% dei voti e la maggioranza assoluta alla Camera, sia a spese della sinistra che della destra, mentre i socialisti subirono un crollo catastrofico L attentato a Togliatti - Il 14 luglio un fanatico isolato, Antonio Pallante, sparò a Togliatti ferendolo seriamente; quando la notizia si diffuse fu interpretato come un attacco alla sinistra, come un secondo delitto Matteotti per il ritorno al fascismo - Scoppiarono scioperi e le piazze si riempirono; a Genova il movimento di protesta assunse il potere - Un sindacalista comunista: mentre noi stabilivamo lo sciopero di 48 ore per protesta la folla aveva prevalso sulla polizia, aveva catturato l autoblindo e praticamente eravamo in guerra civile - Era possibile in quella situazione una rivoluzione? Tutti i dirigenti comunisti risposero veementemente no; forse sarebbe stata possibile al nord, ma il sud, tranne eccezioni, era calmo, l Italia sarebbe stata spezzata in due - Già il 16 luglio i dirigenti comunisti cercavano di convincere i propri militanti a ritirare le barricate ed a tornare al lavoro - Il 18 luglio De Gasperi scatenò un ondata di repressione contro quelle zone che avevano reagito con maggiore vigoria - Anche se non c era alcuna possibilità di un ritorno al fascismo, la battaglia iniziata nel settembre 43, che aveva spinto molti ad arruolarsi nelle Brigate Garibaldi e a combattervi, era stata definitivamente perduta nell estate del 48 LA RIFORMA AGRARIA - Comunisti e socialisti volevano una riforma di struttura; i seguaci di Rossetti, all interno della Dc, misero in evidenza al congresso della Dc di giugno 49 la necessità di inserire nella casa dello Stato la parte più dinamica del popolo, la gente povera - I tre decreti riguardanti l agricoltura approvati nel 50 furono una delle poche vere e proprie riforme del dopoguerra AGITAZIONI CONTADINE Il movimento contadino dai decreti di Gullo alla strage di Melissa - Le condizioni in Calabria erano penose, analfabetismo, un posto ospedaliero ogni 1500 persone, assenza di scuole - La strage di Melissa: il 29 ottobre la polizia intervenne contro una manifestazione di protesta dei contadini a Melissa, tre persone, di cui una donna, furono uccise, tutte con colpi di arma da fuoco alle spalle - Quando gli inviati dei quotidiani giunsero sul posto si furono sbigottiti dalla miseria dei contadini - Sull onda di Melissa il movimento si diffuse in tutta l Italia meridionale - Il comunismo compreso in questo contesto si univa a elementi utopistici e religiosi presenti nella cultura contadina, ma la solidarietà collettiva, il femilismo amorale, non poteva durare a lungo: tentammo di avviare una gestione collettiva, ma si scatenarono invidie e dissensi e fummo costretti a lottizzare a sorteggio - Il movimento contadino del e quello del furono tentativi per spezzare il modello si una società frantumata dalla sfiducia; individualismo e collettività, famiglia e solidarietà si rapportarono in una mescolanza di aspirazioni e delusioni - Negli Abruzzi la protesta si concentrò sulla proprietà Torlonia (fu del principe Torlonia, adesso della discendenza assenteista) - Il 30 aprile 50 le guardie private dei Torlonia spararono in mezzo alla folla uccidendo due contadini - Anche i braccianti settentrionali, tra il 48 e il 50 si impegnarono con grandi scioperi, in particolare l area più povera, il delta del Po, dove vivevano in condizioni di grande miseria in capanne di paglia, fu l unica che sarebbe stata investita dalla riforma agraria La Dc e la riforma - L impegno della Dc per una riforma agraria sembrava impraticabile nel 46 ed anche nel 48 fu annunziato essere in preparazione, tuttavia dopo i fatti di Melissa ld Dc non poteva più posticipare a lungo; anche gli Usa premevano per una sistemazione del Sud - Si stava diffondendo la filosofia del contadinare, già praticata dagli Usa in Giappone: dare terre ai contadini per contrastare la diffusione del comunismo - Il 9 gennaio 50 De Gasperi decise di formare un nuovo governo senza i liberali, che si erano sempre opposti alla riforma e riconfermando Dossetti, che controllava un terzo del partito, come vicesegretario; la strada per la riforma agraria era libera

10 - Dopo continue battaglie interne al partito, la riforma di Segni fu approvata con 196 voti, ma 109 astenuti 10 CONTENUTI E RISULTATI DELLA RIFORMA Uno sguardo d insieme: il provvedimento più importante delle tre leggi agrarie, calabrese, siciliana e la legge stralcio, fu l espropriazione di una parte dei grandi latifondi senza migliorie e la relativa distribuzione ai contadini, che fu chiamata podere se il contadino non possedeva altar terra o quota se già aveva un piccolo appezzamento - L indennizzo per il proprietario erano buoni del tesoro e un piccolo affitto per trent anni, ma molti latifondisti divisero la terra, alcuni la vendettero, oppure sfruttarono l ambiguità del senza migliorie costruendo rudimentali fienili - Il problema maggiore fu che non ci furono abbastanza terre per soddisfare tutte le famiglie di braccianti - Per questi motivi i comunisti votarono contro la legge, ma poi, vedendo che non sarebbe stata applicata, furono costretti a lottare per l applicazione della legge in modo da migliorarla - I comunisti avevano guidato le rivolte contadine, ma era la Dc a portare a termine la riforma e la fece funzionare a modo suo Il caso calabrese, la Legge Sila : la terra costiera era fertile ed irrigata, mentre sui monti della Sila era uno dei peggiori terreni agricoli di tutta l Italia, quindi i poderi interni (il 90 % dei poderi confiscati) non davano alcuna possibilità di autosufficienza - L ente di riforma assicurò materie prime, semina e mezzi per la coltivazione, con prestiti lunghi a interessi bassissimi, ma nel questi crediti finirono e furono rifiutate ulteriori concessioni a coloro che erano già debitori - Solo le aziende contadine economicamente funzionanti, quasi tutte costiere, poterono far fronte alle nuove disposizioni - Tuttavia, nel 68, solo il 10% dei contadini aveva abbandonato la propria terra, che rimaneva un contributo al bilancio mensile, anche se la parte principale dei redditi familiari diventò ben presto l industria edilizia o l emigrazione - I comunisti fecero notare che se la legge sulla Sila fosse stata applicata rigorosamente, almeno ettari di terra in più sarebbero stati espropriati Le altre aree di riforma: ci furono aree di riforma che raggiunsero risultati considerevolmente migliori rispetto alla Calabria, come la Maremma, dove le aree in pianura prosperarono, anche se quelle in collina ebbero lo stesso destino di quelle calabresi; altre aree invece ebbero risultati peggiori, come in Sicilia dove dilagò la corruzione nell Eras (ente siciliano di riforma), la distribuzione delle terre procedette lentamente, i progetti per l irrigazione rimasero per il 90% non realizzati e un quarto dei lotti scomparvero - Vi sono alcune caratteristiche diffuse in quasi tutte le aree: fu fatto il tentativo di spostare i nuovi contadini proprietari in case cornice o piccole frazioni isolate, spesso costruite con materiali inadatti al clima, come il cemento, ma fallì a causa dell abitudine alla vita comunitaria, della scarsa fecondità di molti appezzamenti di terreno e della possibilità di lavoro in città nei mesi invernali - L eccessiva burocrazia: alcuni enti di riforma arrivarono a spendere un terzo del bilancio per l amministrazione - Molti enti mostrarono un atteggiamento autoritario verso gli stessi contadini, uno di loro disse: dovrebbe essere il contadino che riceve l aiuto dall ente e non il proprietario contadino ad essere alle sue dipendenze - Malgrado tutto l ammontare di terra coltivata era aumentato da a ettari CONCLUSIONI - La riforma fu il primo tentativo dello Stato di modificare i rapporti di proprietà in favore dei contadini poveri - Barberis (direttore dell istituto nazionale di sociologia): fu forse l atto legislativo più importante dell intero dopoguerra - Manlio Rosi-Doria, un esperto, nel 1957 ricordò quanto la riforma fosse stata limitata e quanto malamente applicata - La terra espropriata non fu sufficiente a soddisfare i bisogni dei contadini, senza contare che una parte notevole di essa era già in loro possesso come risultato dei decreti della legge Gullo - Dopo il ciclone della protesta contadina, la confisca di una quantità limita di terra scadente ai baroni meridionali e la sua redistribuzione su basi individuali a una fascia selezionata di coltivatori diretti, ristabilirono nel meridione la legittimità dei tradizionali rapporti di proprietà - La riforma spezzò soprattutto quei tentativi di cooperazione, aggregazione e solidarietà che avevano ispirato le agitazioni contadine del 44-50, le cooperative che si erano moltiplicate dopo la legge Gullo cessarono di esistere - La riforma costituì una parte importante della strategia generale che assicurò alla Dc il potere nel Mezzogiorno - In risposta al tentativo comunista di cooperazione ed egualitarismo, Bonomi creò un associazionismo cattolico che esaltare le famiglie contadine individualmente intese e la loro proprietà, garantendo al contempo la protezione dello stato - Alla fiducia in un azione dal basso la Dc rispose attuando una riorganizzazione e un riorientamento dall alto LA DEMOCRAZIA CRISTIANA, LO STATO, LA SOCIETÀ LE ELEZIONI DEL La Dc propose una nuova legge elettorale secondo cui ogni coalizione ci partiti che ottenesse il 50% dei voti più uno alle elezioni politiche avrebbe guadagnato i due terzi dei seggi alla Camera; così se la coalizione Dc, repubblicani, socialdemocratici e liberali avesse preso il 50% più uno dei voti, la Dc essendo i primo partito avrebbe ottenuto almeno la metà dei seggi - L opposizione la soprannominò la legge truffa evidenziando come essa sembrasse la legge Acerbo di Mussolini - Le elezioni del 53 videro la coalizione prendere il 49,85% dei voti e furono importanti per due ragioni: segnarono la fine di della carriera politica di De Gasperi e l emergere dei neofascisti del Msi (dal 2 al 5,8%); la legge truffa fu abrogata l anno successivo - Il Msi di Giorgio Almirante faceva leva sull autoritarismo e sul nazionalismo, in particolare la questione di Fiume LA DC E LO STATO - Gli anni 50 furono il periodo cruciale in cui ld Dc pose le basi del proprio sistema di potere nello Stato, conquistando il consenso della società italiana L eredità prerepubblicana - Nei comuni non erano i consigli comunali eletti ad avere maggior potere, ma i prefetti, rappresentanti del governo centrale

11 11 - Esistevano circa 100 mila leggi e direttive che avrebbero dovuto regolare l attività amministrativa, ma esse si rivelarono essere più una camicia di forza e lo Stato, oltre che centralizzato, divenne lento ed inefficiente - Aumento della burocrazia: subito dopo l unificazione i funzionari statali erano 50 mila, nel 1910 erano 377 mila e divennero più di un milione nel La situazione mutò quando molti giovani diplomati del Nord e del Centro iniziarono a cercare lavoro nel più remunerativo settore privato, mentre al Sud l impiego statale rimaneva l alternativa più sicura alla disoccupazione - L amministrazione fu caratterizzata dal fenomeno delle burocrazie parallele, istituzioni semi-indipendenti che si affiancavano o sostituivano quelle statali, soprattutto nel periodo fascista, ad esempio nella gestione dei servizi pubblici o il caso più famoso, l Iri - Nel l esercito italiano venne rapidamente riequipaggiato dagli Usa in chiave Guerra fredda, si creò una spaccatura tra carabinieri, che fanno parte dell esercito e la Pubblica Sicurezza: in pratica gli incarichi portavano ad una sovrapposizione dei compiti, col risultato di inefficienze e conflitti considerevoli - La burocrazia agiva sulla base di un potere non imparziale, ma discrezionale, a causa della raccomandazione personale fino alla corruzione: questo rapporto deformato tra cittadini e Stato basato sulla capacità individuale di spinger avanti la propria pratica con tutti i mezzi, sarebbe divenuto uno degli aspetti permanenti dello Stato repubblicano - Il sistema in realtà era caotico e selettivo: i loro sportelli furono caratterizzati da code interminabili e proteste - Affianco a queste strutture esistevano centinaia di piccole istituzioni di assistenza sociale, di sport e di altre attività - La responsabilità di vigilanza urbana, sanità e trasporti competeva ai comuni e alle province, che spesso avevano limitate retribuzioni in campo fiscale e le tasse comunali risultavano inadeguate ai loro propositi La strategia della Dc - Alcuni dicono che la Dc ha occupato lo Stato, altri che l ha colonizzato, altri che è stata una simbiosi - La continuità del potere non significa che il partito è sempre stato capace di agire come un corpo politico unitario - Le caratteristiche politiche e la longevità dimostra un aspetto fondamentale degli stati moderni, la natura diffusa del potere statale e la lotta tra le sue diverse componenti; la Dc ottene il controllo dell Imps, il più potente degli istituti del parastato - L immagine di un parlamento repubblicano come principale promotore delle grandi riforme cedette il passo a una realtà più meschina: ci furono un elevato numero di leggi e decreti di limitata importanza, che andavano incontro a interessi particolarissimi (la legge per i sottotenenti della Guardia di Finanza) o addirittura individuali (la legge di costruzione del Centro studi leopardiani), inoltre queste leggine furono approvate non in seduta plenaria, ma nelle commissioni parlamentari - Gli anni 50 videro la Dc rafforzare il proprio potere di fronte a due forze della società su cui fino a quel momento aveva fatto un forte affidamento: la gerarchia ecclesiastica e il capitale privato - De Gasperi e i suoi successori cercarono di rendere il partito stesso uno dei principali centri del potere economico - Nel 1955 Alighiero De Micheli sostituì Costa alla guida della Confindustria e decise di sfidare l espansionismo democristiano creando la Confintesa, che doveva raggruppare le élites industriali, agrarie e commerciali - Comunque Banca Italia mantenne la propria autonomia e ciò non si potrebbe spiegare se i comportamenti della Dc fossero stati parte di un implacabile marcia verso il controllo globale dell economia (forse per divisioni interne) Lo stato italiano nel contesto internazionale - Dalla rottura della coalizione antifascista, nel 47, l Italia fu destinata ad entrare integralmente nella sfera di influenza Usa - Un aiuto venne da Pio XII: non possiamo rimanere in un indifferenza passiva ; mentre Dossetti sostenne che la Dc avrebbe potuto cercare di promuovere un unione pacifica del continente al di fuori dei blocchi militari - I funzionari americani che operarono in Italia per tutta la durata del programma (il piano Marshall), si lamentarono del fatto che il governo non avesse sfruttato gli aiuti per correggere le molteplici lacune del sistema fiscale italiano - I fondi furono usati soprattutto per comprare macchinari per l industria, pubblica e privata (Fiat, Edison) - De Gasperi si impegnò in favore dell unità politica europea, non solo perché spinto dagli Usa, ma perché avrebbe promosso la pace sul continente e soprattutto perché avrebbe giovato all economia italiana - Quando fu creata la Ceca De Gasperi e La Malfa, ministro del commercio estero, promisero la partecipazione immediata dell Italia, nonostante l opposizione degli industriali privati dell acciaio, preoccupati della fine del protezionismo - Il cammino europeo continuò ( 53 Ced, 57 Cee), ma il contributo italiano fu meno significativo e dinamico che sotto de Gasperi Le innovazioni degli anni 50 - La Dc non scelse di puntare su un immediata industrializzazione, ma piuttosto su un vasto programma di opere pubbliche concentrate in aree agricole - Nel sud i vecchi notabili terrieri furono sostituiti dai capi locali della Dc, burocrati, speculatori edilizi e avvocati che ricevevano le sovvenzioni e i fondi provenienti dal governo e mediavano tra lo Stato e le comunità locali - Enrico Mattei, uno dei più interessanti personaggi, lottò, con l aiuto di De Gasperi, contro gli imprenditori privati per ottenere lo sfruttamento in esclusiva delle risorse energetiche della Val Padana vinse e il 10 febbraio 53 creò l Eni - L Eni fu però un feudo di Mattei e la sua direzione un esempio drammatico dell abuso del potere statale - Il personale tecnico eccelse al punto da acquisire una reputazione mondiale e Mattei venne definito ministro degli esteri ombra per via dei numerosi contatti che aveva all estero; morì in un incidente aereo nel 62 - Il piano di Ezio Vanoni, ministro delle Finanze, doveva coprire il decennio e aveva come obiettivi: la piena occupazione, la graduale diminuzione dello squilibrio economico tra Nord e Sud e l eliminazione del deficit nella bilancia dei pagamenti; esso venne citato come risposta alle accuse alla Dc di favorire una politica di laissez-faire - Ma mentre il piano Vanoni voleva orientare l economia in una direzione la creazione del Mercato Comune la spingeva dalla parte opposta: gli imprenditori compresero che il mercato offriva grandi offerte all esportazione di certi beni, in gran parte beni di consumo di massa, ma non di altri; ciò alterò il quadro revisionale su cui si era basato Vanoni

12 Conclusioni - L impegno di De Gasperi verso l America e verso l Europa, spesso dato per scontato, fece dell Italia il paese dell Europa meridionale, più integrato nelle strutture economiche, politiche e militari dell Occidente; i frutti si vedranno nel 58 - La Dc spostò l equilibrio a favore dei rappresentanti politici rispetto ai baroni dell economia: il settore pubblico dell economia si sviluppo brillantemente e la sfida degli elementi conservatori della Confindustria venne decisamente respinta - Si erano venuta a creare una rete di centri di potere semi-autonomi e con scarsi collegamenti reciproci, tra cui spiccavano per importanza alcuni grandi enti pubblici; tale struttura tendeva a servire più i vari interessi di corrente o di coalizione che non le direttive del governo in carica - Il clientelismo divenne una prassi corrente nelle nomine dei pubblici funzionari 12 LA DC E LA SOCIETÀ CIVILE - Non vi è una così netta distinzione tra Stato e la società civile, il primo si è intrecciato e sovrapposto sempre più con la seconda Fanfani e il nuovo partito: nel 54 Amintore Fanfani divenne segretario della Dc; egli era convinto che la sconfitta elettorale del 53 fosse dovuta a un insufficiente radicamento del partito nella società civile, all eccessiva dipendenza dalla chiesa cattolica e alla mancanza di un efficiente organizzazione paragonabile a quella dei comunisti - Lanciò così una serie di impetuose campagne di tesseramento, che videro gli iscritti salire a il più alto numero dal 45; gli aumenti più significativi avvennero al Sud La Chiesa cattolica nella società italiana: né il partito, né la Chiesa pensarono mai di prendere strade separate dopo la vittoria del 48 - Il tentativo di Fanfani di fare della Dc un partito di massa mostrò il fatto che per tutti gli anni 50 il partito fece affidamento sulla profonda penetrazione della Chiesa nella società italiana - La parrocchia era un centro di propulsione d azione, il parroco era responsabile delle scuole, biblioteca, oratori e molte altre cose - A fianco delle parrocchie e strettamente collegata ad esse si muoveva l Azione cattolica, che nel 54 aveva membri - Esisteva una robusta rete di cooperative cattoliche italiane, organizzate nella Confederazione delle cooperative italiane (Cci) - Per decenni la Chiesa aveva costruito un importante rete di ospedali, case di cura e case di riposo per gli anziani Le organizzazioni collaterali della Dc: non erano del tutto democristiane, erano piuttosto organizzazioni cattoliche che avevano tre punti di riferimento, a volte conflittuali: il partito politico, la gerarchia ecclesiastica e le loro autonomie come gruppo separato - La più potente e riuscita era la Coldiretti, che Bononmi aveva fondato nel 44: l ideologia della Coldiretti era rudimentale, ma efficace, dava grande importanza alla famiglia rurale, che è la cellula di ogni società capace di alimentare una civiltà - Bonomi: il comunismo non si argina con discorsi o opere pubbliche, ma attivando le masse attorno a un credo preciso - La categoria dei piccoli agricoltori sentì, non senza motivo, che i propri interessi erano stati rappresentati - Nell estate del 49 Fanfani, come ministro del lavoro, propose una serie di drastiche limitazioni al diritto di sciopero, inclusa la proibizione di ogni sciopero che non fosse politico o di solidarietà ; sebbene non furono mai tramutate in legge, queste proposte non dettero un immagine positiva dell atteggiamento democristiano vero i sindacati, specialmente agli occhi del proletariato industriale dalla coscienza di classe così sviluppata come quello italiano La famiglia cristiana, priorità della famiglia sulla società civile: in una gerarchia di valori la società era subordinata alla famiglia, essendo un mezzo per assicurare alla famiglia, e per esso all individuo, ciò che è indispensabile per raggiungere il proprio fine - Nelle relazioni tra famiglia e collettività, la famiglia cristiana aveva dunque più diritti che doveri - Le organizzazioni cattoliche erano la più importante difesa alla famiglia - Una tale ideologia poteva essere accusata di andare incontro al familismo, di isolare la famiglia dalla società, di sottolineare le virtù private più che quelle pubbliche; il teologo cattolico Elisio Ruffini affermò: essa esagerava una visione privatistica della salvezza, in cui non esisteva il senso della comunità al di là della propria famiglia, troppo spesso definita nucleo della società - Il grido di Gonnella al primo congresso della Dc, la famiglia è una fortezza che non si difende stando dentro la fortezza esprime il desiderio di superare l isolamento della famiglia e di difenderla con un rapporto attivo con la Chiesa e con la società La Dc nel nord e nel sud Italia: nel nord l associazionismo cattolico attirava le famiglie in una rete di attività e organizzazioni, mentre al sud era il clientelismo statale ad agire come calamita nei confronti delle strategie individuali familiari - La Dc ottenne moltissimi suffragi prevalentemente per via delle organizzazioni cattoliche di massa che le stavano dietro, per questo Lanaro ha affermato che la Dc non esisteva affatto, mentre Allum l ha chiamata il partito dell identità ideologica - Non bisogna tuttavia esagerare la reale portata di questa sub-cultura cattolica (Azione ebbe il 15% nelle regioni con più iscritti) - L assegnazione per via clientelare dei posti di lavoro era diffusa e una volta dentro la mobilità interna e le promozioni erano frutto più di preferenze politica che di competenza professionale - Segretari cittadini e notabili di partito facevano affidamento sui grandi elettori, personaggi influenti locali capaci di raggiungere più di un gruppo sociale, mentre i capi-elettori erano coloro che potevano raggiungere solo un gruppo sociale - Nelle campagne meridionali i comunisti avevano cercato di creare un sistema di valori che incoraggiasse le famiglie a unirsi in una battaglia collettiva per un futuro migliore; la Dc rispose con un appello a valori più tradizionali e a un sistema che offriva soluzioni individuali all interno di una rete clientelare L ITALIA DELLA DC - De Gasperi aveva scelto l America, ma cosa più importante l America aveva scelto l Italia: la guerra fredda a l anticomunismo da crociata sostenuto anche da Pio XII, contribuirono in maniera rilevante a formare l opinione pubblica dell epoca - I giovani di tutta Italia si lanciavano alla conquista delle novità: jeans, juke-box, flipper, il rock, J. Dean e M. Monroe - Cattolicesimo, americanismo e fordismo insieme crearono un improbabile, ma formidabile base per l ideologia dominante

13 13 - L interclassismo della Dc non fu un illusione, anche la vecchia aristocrazia del Sud che si vide abbandonata all epoca della riforma agraria, trovò consolazione nelle generose indennità per la terra confiscata, reinvestibili nella speculazione edilizia - Le piccole imprese prosperavano dal momento che la tassazione a loro carico era minima e non esistevano i sindacati - I ceti medi difficilmente avrebbero potuto passarsela meglio, diversa era la situazione per la classe operaia, proletariato nel nord e nel centro e braccianti al sud, costituirono lo zoccolo duro delle sinistre - Il grosso dei sostenitori era concentrato in alcune zone del paese, il Meridione e le zone bianche del nord-est, ma è vero anche che negli anni 50 la Dc controllava, con coalizioni centriste, tutti i consigli comunali delle principali città, tranne Bologna; - Malgrado ciò la Dc non esercitò mai un efficace direzione morale, intellettuale e politica sull intera società - Il cittadino non si sentiva vincolato ad uno Stato che non riusciva a garantirgli funzionari onesti e servizi pubblici decenti, maggiore giustizia e democrazia, una migliore tutela delle libertà civili: molti principi della costituzione repubblicana restavano ancora dei miti scritti sulla carta - Quando il consenso era al culmine la Dc fece ben poco per migliorare la situazione e parecchio per accentuare le peggiori caratteristiche LA SINISTRA E IL MOVIMENTO OPERAIO NEGLI ANNI 50 - Negli anni 50, gli anni duri, nelle principali fabbriche erano all ordine del giorno licenziamenti in massa: tra il 46 e il operai persero il lavoro e nel 51 c erano 2 milioni di disoccupati; furono licenziati o emarginati gli attivisti conosciuti e quando ci fu bisogno di nuova manodopera vennero assunti operai giovani che non avevano partecipato alle lotte del LA CGIL E LE LOTTE OPERAIE Il piano di lavoro: la Cgil cercò di rispondere ai licenziamenti con un programma nazionale di occupazione, il Piano del Lavoro, che prevedeva la nazionalizzazione dell industria elettrica e il suo potenziamento soprattutto al Sud, come secondo l avvio di un programma di bonifica e irrigazione, come terzo un piano edilizio immediato per far fronte alla drammatica carenza di case - Il Piano voleva essere un occasione per riprendere forza e iniziativa - Malgrado i suoi meriti fu un fallimento completo, perché il governo non aveva scarsi motivi per accettarlo - Di Vittorio per difenderlo disse, nel 52, che la Cassa del Mezzogiorno era figlia del Piano Le lotte difensive al centro e al nord: il Piano costituiva la fallita offensiva, ma il periodo fu in realtà dominato da una serie di azioni difensive, nell industria pesante i licenziamenti in massa furono bloccati facendo ricorso alla serrata (occupazione) - Processi radicali erano avvenuti nell economia e senza una adeguata analisi diventava difficile raggiungere l unità del proletariato - L altro elemento ideologico che blocco la Cgil in questo periodo fu la costante subordinazione al modello sovietico Sconfitta e autocritica: sul piano politico il fallimento della legge truffa segno un inversione di tendenza, in campo economico gli anni più duri per la Cgil dovevano ancora venire - Nel 55 dalla contrattazione centralizzata si passò alla contrattazione articolata, settore per settore, azienda per azienda: non c era modo migliore per ricucire la distanza tra dirigenza e base - Quando nel 55 si tennero le elezioni delle commissioni interne alla Fiat la Cgil per la prima volta, perse la maggioranza assoluta I PARTITI DELLA SINISTRA Il Psi, 49-55: dopo la sconfitta del 48 finirono in una vera e propria ibernazione politica; ogni anno veniva rinnovato il contratto col Pci, ma in concreto unità voleva allora dire subordinazione, anche se il Psi dichiarò la neutralità nel contrasto Urss-Usa - Socialisti e comunisti promossero, durante la guerra di Corea, numerose manifestazioni per la pace e contro le armi nucleari Il Pci e la sua cultura politica: nel 52 il ministro delle Finanze decise che tutti gli edifici in cui erano situate la Case del Popolo dovessero essere messi all asta; malgrado le proteste di massa tra il 53 e il 57 le Case del Popolo vennero chiuse - Dai primi anni 30 le Feste dell Unità divennero i principali momenti di raccolta di fondi per sostenere il quotidiano del partito - Oltre alle sezioni del partito e del sindacato, c erano organizzazioni collaterali a cui parteciparono assieme comunisti e socialisti - In questo modo il partito sviluppò una subcultura molto forte eoffriva una concezione del mondo alternativa - Un tema fondamentale su cui si preferiva fare silenzio ara quello della famigli: i comunisti non elaborarono mai una teoria del rapporto fra famiglia e società civile che potesse servire da contrappeso alla robusta egemonia della concezione cattolica - Il 6 marzo 1953 il titolo dell Unità diceva: E morto l uomo che più ha fatto per la liberazione del genere umano, Stalin era presentato come una figura paterna e la Russia come il primo paese in cui gli uomini sono liberi e no c è disoccupazione - Gli oppositori ricordarono però che già ai tempi della Terza Internazionale Stalin aveva mostrato l abitudine a ricorrere a sfacciate menzogne e falsificazioni storiche Togliatti e Secchia: Nel 50 Togliatti era a Mosca e Stalin gli chiese di abbandonare il suo ruolo in Italia e assumere la guida del Cominform; Togliatti non voleva, ma era difficile dire di no; la direzione del partito approvò che egli partisse, ma appena possibile, nel 52, tornò a Roma - Secchia desiderava un partito organizzato più fortemente, un partito leninista, con una maggior attenzione alla classe operaia, tuttavia Secchia non costituì mai una valida alternativa a Togliatti; inoltre nel 54 Giulio Seniga, il più stretto collaboratore di Secchia, scomparve portando con sé del denaro e dei documenti confidenziali; questo causò la caduta di Secchia, che venne emarginato da ogni posizione di prestigio e Togliatti divenne il leader incontrastato del partito fino alla morte, Il Pci poteva sfruttare il prestigio dell Urss per la vittoria Hitler e soprattutto per la creazione della strategia delle alleanze sociali Il Pci a livello locale: la cintura rossa dell Italia centrale forniva un numero straordinario di consensi - L Emilia Romagna era una regione prevalentemente agricola e l impegno comunista a favore dei mezzadri fu un momento cruciale della loro politica; inoltre appoggiando i loro scioperi ottenne anche l appoggio dei braccianti - All inizio degli anni 60 le cooperative costituivano uno dei pilastri del potere comunista in Emilia, controllando una notevole quantità produttiva e commerciale, nonché un numero crescente di operai, tecnici e amministratori - Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori furono rassicurati che l azione non sarebbe stata contro di loro

14 14 - Malgrado il richiamo da parte della Dc di Dossetti e una potente campagna elettorale, il comunista Dozza ottenne una vittoria schiacciante e Bologna fu indicata come esempio concreto in cui i comunisti stavano iniziando a realizzare la transizione verso il socialismo IL Il 56 fu un anno di radicali cambiamenti per la sinistra italiana, causati dal Rapporto che Chruscev presentò al Pcus - Il Pci inizialmente reagì con reticenza e Togliatti cercò di minimizzare l importanza delle rivelazioni - Togliatti criticò i dirigenti comunisti no per aver fatto le rivelazioni, ma per non essere andati abbastanza avanti: chiedeva loro come e perché in una società socialista fosse stato possibile a Stalin fare ciò che essi denunciavano - Nella stessa intervista Togliatti introdusse per la prima colta il concetto di policentrismo: il movimento socialista internazionale non doveva più ruotare solamente attorno all Urss, ma doveva andare progressivamente articolato e doveva per ciò avere un carattere policentrico - Pochi mesi dopo i fatti in Polonia e in Ungheria resero ancora più agitate le acque del Pci: l insurrezione operaia a Poznan costò la vita a 38 operai e 277 furono feriti; la Cigl espresse immediatamente la sua solidarietà agli operai polacchi, ma il partito disapprovò e preferì all inearsi con Mosca, a favore dell invasione sovietica, Secchia e Alberganti, i due anziani stalinisti entrarono gridando viva i carri armati sovietici - Durante l ottavo Congresso del partito, a dicembre 56 Antonio Giolitti, nipote del famoso presidente del consiglio, deputato di Cuneo, fece tre richieste: libertà di opinione e di discussione dentro il partito; che la direzione diconoscesse l importanza vitale della libertà democratica e ammettesse l errore di aver definito il regime ungherese legittimo; che il Pci raggiungesse una piena autonomia nei suoi rapporti con gli altri partiti comunisti - Togliatti, pur considerando valido l ultimo punto, non poteva accettare i primi due e non potette che lanciare un violento contrattacco contro Giolitti e gli altri revisionisti - Ci furono defezioni i nmassa, tra il 55 e il 57 circa iscritti abbandonarono il partito - - Il risultato fu un Pci più centralizzato, più eurocentrico e più aperto al mondo esterno, aspetti che si contraddicevano l un l altro e che costituirono uno dei principali motivi di tensione nello sviluppo successivo del Pci - Furono accettate pienamente la libertà civile e politica racchiuse nella democrazia parlamentare e non più la loro semplice approvazione ai fini di un utilità tattica - Anche nel Psi il 56 causò enormi cambiamenti: fu il primo anno in cui i socialisti si rifiutarono di rinnovare il patto di unità d azione con il Pci e nelle amministrative del 56 Psi e Psdi guadagnarono, mentre il Pci per la prima volta ebbe un calo - Inoltre, quando Togliatti paragonò l intervento in Ungheria a quello in Spagna durante la guerra civile, Nenni denunciò il confronto come assolutamente falso - Il Psi aveva iniziato a comportarsi come un soggetto autonomo IL MIRACOLO ECONOMICO, LA FUGA DALLE CAMPAGNE, LE TRASFORMAZIONI SOCIALI, L industria poteva vantare di un certo successo nei settori dell acciaio, dell auto, della gomma, ma era limitata al nord-ovest - La proprietà della terra, il sogno dei contadini italiani, si era diffusa parecchio, ma le sue condizioni e la sua estensione offrivano solo mezzi per sopravvivere, non certo per prosperare - Una valvola di sfogo era costituita dall emigrazione, negli Usa, in Australia, in Canada, in Argentina, ma anche Francia e Belgio - Tra il 58 e il 63 l Italia smise di essere un paese con forti componenti contadine e diventò una delle nazioni più industrializzate dell Occidente IL MIRACOLO ECONOMICO Le origini: lo scambio di manufatti aumentò di sei volte, la produzione in serie, il fordismo e il consumismo si diffusero di pari passo - L industria italiana aveva raggiunto un livello di sviluppo e diversificazione tale da reagire alla creazione del Mercato Comune e la fine del protezionismo dunque portò beneficio; solo il 30% lavorava nell agricoltura, mentre il 32% nel terziario - L Italia era divenuta il maggior produttore europeo di lavastoviglie e lavatrici, la Candy ne produceva ogni 15 secondi - Dietro questa trasformazione vi era un gran numero di fattori: l abilità imprenditoriale dei proprietari delle nuove fabbriche e la loro capacità di autofinanziarsi; lo sfruttamento del basso costo del lavoro e dell alta produttività; la tenacia nell utilizzare nuove tecnologie e nel rinnovare continuamente gli impianti; l assenza, fino al 60, di una significativa organizzazione sindacale Gli squilibri:

15 15 il boom del si realizzò rispondendo direttamente al libero gioco delle forze del mercato e dando luogo, come risultato, a profondi scompensi strutturali - Una crescita orientata all esportazione comportò un enfasi sui beni di consumo privati e di lusso, senza un corrispettivo sviluppo dei consumi pubblici, scuole, ospedali, trasporti e beni di prima necessità restarono parecchio indietro - Il boom aggravò il dualismo insito nell economia italiana: da una parte vi erano i settori dinamici a ad alta produttività; dall altro i settori tradizionali, con grandi intensità di lavoro, ma bassa produttività - Il boom aggravo anche il divario tra Nord e Sud: il miracolo fu un fenomeno essenzialmente settentrionale L emigrazione: [la famiglia di Antonio Antonuzzo, pag 293] la famiglia, che aveva provato l ostilità dei contadini toscani, tutti comunisti, decise di iscriversi alla Dc; grazie ad una raccomandazione della Dc trova un posto di lavoro a Milano - Centinaia di migliaia di famiglie che avevano vissuto per generazioni, abbandonarono il mondo immutabile dell Italia contadina e iniziarono nuove vite nelle dinamiche città dell Italia industrializzata Modelli e statistiche di emigrazione: l emigrazione più massiccia ebbe luogo tra il 55 e il 63, la tendenza si bloccò per poi riprendere negli anni 67-71; in tutto tra il 55 e il 71 compirono migrazioni interregionali italiani - Il Sud, in particolare Puglia, Sicilia e Campania, si spostò verso il centro europeo, Germania in particolare e vero il Nord Partenze e arrivi: le agevolazioni creditizie si ridussero drasticamente e i contadini si accorsero che i loro piccoli appezzamenti terrieri non erano più in sufficienti a sostenerli - La prospettiva di un salario regolare e di un regolare orario di lavoro era allettante per i contadini che avevano sempre lavorato come bestie in tempi di raccolto, ma che avevano poco da fare e le tasche vuote nei mesi invernali - Gli emigranti si dividevano in cittadini, che parlavano abbastanza bene l italiano e, avendo più contatti in città, trovavano più facilmente lavoro e guardavano con una punta di disprezzo i cugini della campagna Il mercato del lavoro: molti emigranti trovavano lavoro grazie alle cooperative, il lavoratore pagava una tassa d iscrizione e iniziava a lavorare senza alcun contratto ufficiale e senza che il datore i lavoro versasse i contributi, quindi la cooperativa teneva almeno la metà dello stipendio; si trattava di uno dei classici sistemi per dividere la forza lavoro, dal momento che gli operai settentrionali vedevano minacciato il loro potere da questi che facevano lo stesso lavoro per un terzo della paga - Un numero rilevante di donne entrò nelle fabbriche, perché il lavoro domestico presso un altra famiglie era malsicuro; molte ragazze meridionali vissero l esperienza della fabbrica come una forma di emancipazione Casa e servizi sociali nelle città del nord: le città settentrionali erano assolutamente impreparate per un afflusso così massiccio e le famiglie immigrate erano perciò costrette a vivere, proprio negli anni del miracolo, in condizioni estremamente precarie - In periferia di Milano sorsero le cosiddette coree : gruppi di case edificate di notte dagli immigrati, senza alcun permesso - Senza un progetto urbanistico comunale, ogni famiglia immigrata era costretta ad arrangiarsi ed a pensare a se stessa - Molti bambini immigrati parlavano solo dialetto stretto e capivano ben poco di quello che veniva detto a scuola, inoltre spesso rispondevano con ostilità ai tentativi di integrazione Germania e Svizzera: a differenza dell emigrazione nel nord Italia, molti consideravano la loro presenza temporanea - Per dieci mesi all anno vivevano lontano dalle famiglie, i padri dovevano accettare che i figli crescessero senza di loro

16 16 IL SUD NEL MIRACOLO ECONOMICO - Nel 62 Pasquale Saraceno, economista, disse: stiamo risolvendo i problemi del Meridione più che in ogni altro momento, sottolineando l enorme ammontare degli investimenti e di reddito che stava circolano a Sud, con il risultato che il tasso locale di crescita aveva raggiunto livelli mai registrati, il 5,7% annuo tra il 55 e il 61 - Grazie alla Cassa per il Mezzogiorno furono investiti capitali ingenti nell agricoltura, nella costruzione di strade, in acquedotti e in bonifiche; nonché il 40% degli investimenti totali dell Iri - Per altri, come Emilio Colombo, leader Dc lucano, le opere di infrastruttura della Cssa non erano più sufficienti, era ormai tempo che si applicassero anche al Meridione i valori della tecnocrazia e che l industria moderna lo rivoluzionasse L industria e le città: vi furono degli investimenti da parte delle grandi industrie del nord, Fiat, Olivetti che aprirono fabbriche al Sud - Cattedrali nel deserto: spesso i grandi stabilimenti industriali ad alta intensità di capitale, e non si lavoro, contribuirono assai poco a risolvere il cronico problema della disoccupazione e si guadagnarono il soprannome di cattedrali nel deserto, dato che sorgevano tra piccoli paesisemiabbandonati - Le più grandi città del Sud conobbero trasformazioni notevoli, in particolare dal 51 al 61 costituirono una calamita par la gente dei campi, tuttavia non della stessa intensità di quelle verificatesi a Roma o nelle città del Nord L agricoltura: i paesi del sud, dove l agricoltura non avrebbe mai permesso la sopravvivenza di tutta la popolazione, furono abbandonati da un numero di giovani molto maggiore della soglia giudicata fisiologica, rischiando un degrado irreversibile - C è chi sostenne che emigrazione fosse un segnale positivo del cambio di mentalità, ma non dobbiamo dimenticare che chi lasciò le proprie case non lo fece volontariamente - Rossi-Doria propose di coltivare le aree di latifondo estensivamente a grano, attraverso la costruzione di cooperative di contadini, ognuna responsabile di ettari di terra, ma era ormai troppo tardi - La classe contadina, che a dispetto delle difficoltà, era cresciuta fino agli anni 20, venne così fermata bruscamente, mentre tra il 61 e il 70 la superficie di terra coltivata era diminuita di ettari LA TERZA ITALIA E IL MIRACOLO ECONOMICO - La generazione più anziane delle famiglie mezzadrili continuò ad occuparsi della terra per soddisfare le esigenze famigliari piuttosto che per produrre per il mercato, mentre i giovano partirono per cercare fortuna nelle grandi città - L industrializzazione della terza Italia, il centro e il nord-est, fu caratterizzata dalla diffusione di piccole fabbriche con meno di 50 e spesso di 20 dipendenti; queste aziende prosperarono nei settori tradizionali, abbigliamento, calzature, mobilio, ceramiche - La crescita industriale non fu dunque confinata nelle grandi città, ma si diffuse in questi piccoli centri e nelle campagne limitrofe; la crescita economica di questi centri iniziò con il boom economico, ma raggiunse il culmine negli anni 70 - Diversamente che nol Mezzogiorno l industria pubblica non intraprese un vasto programma di investimenti: il ruolo del governo centrale fu permissivo piuttosto che propulsivo I MUTAMENTI NELLA STRUTTURA DI CLASSE - Paradossalmente il mutamento più significante fu il netto declino della forza-lavoro attiva, il 42% nel 51 divenne il 35% nel 71 - Anche le donne, considerate forza-lavoro attiva nell agricoltura, non trovò piena occupazione nelle città - Il lavoro sempre più meccanico e ripetitivo degli operai ne abbassò lo status sociale - In Italia troviamo un approssimata parità numerica tra settore pubblico e settore privato, in contrasto con i vicini paesi europea dove il settore privato era molto più forte

17 17 - L industrializzazione italiana rimase caratterizzata dalla presenza di piccole e medie aziende, solo il 20% della forza lavoro era occupata in aziende con più di cento addetti - Il numero complessivo di disoccupati, sottoccupati e lavoratori occasionali diminuì sensibilmente nelle campagne, ma non il loro peso relativo: nelle baraccopoli di Palermo e Napoli, nelle borgate di Roma, negli squallidi sobborghi di Milano e di Torino, decine di migliaia di famiglie continuavano a vivere in condizioni spaventose CULTURA E SOCIETÀ NEL MIRACOLO ECONOMICO - Il reddito pro capite in Italia crebbe più velocemente che in tutti i paesi europei, tranne la Rft, passando da 100, 52 a 234 lire 70 - Il miracolo si rivelò un fenomeno squisitamente privato, riaffermando la tendenza storica di ogni famiglia italiana a contare quasi esclusivamente su se stessa per il miglioramento delle proprie condizioni di vita La televisione: nessuna novità ebbe impatto più grande sulla vita di tutti i giorni; tipici erano i quiz (Lascia o raddoppia?) e i varietà - I figli andavano a letto dopo il Carosello, contestato dal papa perché trasmettevavalori non cattolici - Il televisore rappresentava una forma di intrattenimento collettivo - Il cinema italiano fu molto produttivo, La dolce vita di Fellini, Rocco e i suoi fratelli di Visconti raccontavano la realtà Tempo libero e mobilità: erano d abitudine le scampagnate domenicali, mentre le ferie pagate crescevano lentamente ma significativamente, insieme alla tendenza a viaggiare Donne, famiglia, costumi sessuali: soprattutto per le famiglie emigrate, la mancanza di feste, di piazze come luogo d incontro, di rapporti interfamiliare costituì un cambiamento profondo; la privacy delle strutture urbane era spesso una vera liberazione - Gli anni 60 segnarono una svolta nel ruolo della donna all interno della famiglia: con il nuovo accento posto sulla vita di casa molte donne si ritrovarono ad essere casalinghe a tempo pieno; la quantità di forza-lavoro femminile continuò a decrescere - Ciò causò la segregazione delle donne nella loro vita privata, allontanandole dalla vita politica e pubblica del paese Il declino della religiosità: una delle conseguenze più significative dell esodo dalle campagne e dell urbanizzazione, fu il drammatico declino dell influenza della Chiesa, soprattutto nelle periferie delle città Speculazione edilizia e distruzione del paesaggio: molti centri storici furono trasformati per sempre, i sobborghi crebbero come caotiche giungle di cemento e migliaia di chilometri di costa furono rovinati dagli speculatori che si arricchirono con alberghi e seconde case; boschi, valli e villaggi di pescatori furono inquinati, distrutti o resi irriconoscibili - E fondamentale rendersi conto che questa situazione tristissima non era inevitabile, ma era frutto di precise scelte politiche: i governi degli anni lasciarono la massima libertà all iniziativa privata nel settore edilizio, così come ad ogni altro settore del miracolo, tranne quello radiotelevisivo che fu invece tenuto sotto stretto controllo - A differenza di Germania, Olanda e Germania, si fece molto poco per venire incontro ai bisogni dei settori più poveri mediante lo sviluppo dell edilizia pubblica e comunale UN MODELLO NUOVO DI INTEGRAZIONE SOCIALE? - Il miracolo economico contribuì all atomizzazione della società civile: la modernizzazione portava ad una maggiore prosperità materiale, ad un interesse sempre maggiore per i beni di consumo e ad uno spiccato individualismo, diminuendo di conseguenza l interesse per la politica ed escludendo la possibilità di un azione collettiva contro l ordine esistente - Si era realizzato il sogno americano, introdurre in Italia un nuovo modello di integrazione sociale LA RIPRESA DEI CONFLITTI SOCIALI

18 18 - Negli anni 60 la produzione in serie prese la forma di un lavoro meccanico, ripetitivo e molto veloce, con meno pause durante la giornata; gli operai comuni reagirono duramente e chiesero modifiche dei ritmi e dei salari - Nel 62 venne il momento di rinnovare i contratti ai metalmeccanici e il sindacato chiese la riduzione da 44 a 40 ore settimanali, distribuite su cinque giorni anziché sei; spesso furono i giovani meridionali a guidare la lotta, molto accesa a Torino - Per tutti gli anni 50 i lavoratori sediziosi e turbolenti erano stati licenziati e nel 1959 nessuno degli undici scioperi proclamati in diversi reparti della Fiat avevano avuto successo - Mentre prima gli scioperanti furono qualche migliaio, per la prima volta il 23 giugno 62 la maggioranza dei lavoratori della Fiat ( su ) rimase fuoori: era l alba di una nuova e tumultuosa epoca nelle relazioni industriali in Italia - Gli scontri con la polizia si protrassero fino al 7 luglio e mostrarono che i sogni di uno sviluppo sociale armonioso erano profondamente sbagliati e che le spinte sovversive nelle classi popolari italiane erano ben lungi dall essere scomparse IL CENTRO-SINISTRA, Il paese non era mai stato così ricco, ma questo miracolo poneva una serie di gravi problemi sociali, che pretendevano una risposta politica immediata LE ELEZIONI DEL 58, LA NASCITA DEI DOROTEI, IL GOVERNO TAMBRONI, IL LUGLIO Le elezioni del 58 furono senza sorprese e testimoniarono la stabilità dell elettorato italiano - Non era tutto così tranquillo all interno della Dc, dove Fanfani diventava sempre più potente e impopolare: fin dal luglio 57 andava sostenendo la necessità di un apertura a sinistra per la creazione di un asse Dc-Psi per isolare il Pci - Nel gennaio 59 il governo Fanfani cadde e lui si dimise da segretario del partito - Nel marzo 59 spuntò nella Dc un altra corrente, quella dei dorotei, dal convento di Santa Dorata, secondo i queli non era ancora tempo di un apertura perché non c erano le garanzie favorevoli per soddisfare il ceto imprenditoriale e la gerarchia ecclesiastica - Divenne e rimase per tutto il decennio successivo la corrente dominante all interno del partito - Spalleggiati da Andreotti e da Scelba ottennero come nuovo segretario Aldo Moro, barese, cattolico e fevervente - La lira ottenne l oscar dal Finncial Times nel gennaio 60 come monete più stabile dell anno 59 - Nel 1960 Giovanni Grocchi, presidente della repubblica, designò un democristiano i secondo piano, Fernando Tombroni, a formare il nuovo governo; - Egli ottenne la fiducia solo grazie all appoggio dei monarchi e dell Msi, ottenendo così l etichetta di uomo di destra - Nel 60 il Msi tenne il suo congresso a Genova, il carattere provocatorio della scelta fece scoppiare la risposta della popolazione: il 30 giugno decine di migliaia di persone attraversarono le strade e si scontrarono con la polizia - Tambroni volle riaffermare la propria autorità ad ogni costo e diede alla polizia il permesso di sparare in situazioni di emergenza contro i dimostranti antifascisti e antigovernativi - Il 5 luglio la polizia uccise un manifestante e ne ferì altri; la Cgil proclamò subito uno sciopero generale che ottenne un adesione massiccia; ma la polizia continuò a sparare - Tambroni fu persuaso a dimettersi e venne chiamato Fanfani per costruire un governo ad interim, formato solo dalla Dc con l appoggio esterno di repubblicani e socialdemocratici - La vicenda Tambroni chiarì quello che doveva essere una costante nella storia politica italiana: l antifascismo era divenuto parte integrante dell ideologia egemone, specialmente nel Nord e nel Centro - Ogni tentativo di svolta autoritaria avrebbe trovato la massiccia opposizione, guidata dalle forze comuniste, ma non solo LE BASI DEL CENTRO-SINISTRA Gli Usa e il centro sinistra: Harriman presentò a Kennedy il centro-sinistra come unica soluzione possibile per l Italia: opporvisi o restarvi neutrale sarebbe solo servito a far tornare il Psi nelle braccia del Pci Giovanni XXIII ( ) e la Chiesa degli anni 60: era in gioco non una questione particolare di salario, ma un principio fondamentale di libertà dell organizzazione cristiana di fronte all organizzazione potente del capitale - La Chiesa mantenne la sua opposizione al centro-sinistra - Dall estate 1961 egli rese evidente che non solo guardava con favore l apertura a sinistra, ma che era favorevole che la Chiesa abbandonasse la prassi, seguita fin dal 46 di intervenire direttamente nelle vita politica della Repubblica; i Comitati civici cessarono di esistere; l Azione Cattolica fu relegata a compiti spirituali e sociali, e il suo presidente, Luigi Gedda, fautore delle crociate e antisocialista fu destinato ad un altro incarico - Nell ottobre del 1962 inaugurò il Concilio Vaticano II (il I fu nel 1870) - Nel luglio 1963 promulgò la sua più famosa enciclica, Pacem in terris : neutralità della Chiesa e rifiuto di accettare le barriere imposte dalla guerra fredda l enciclica era indirizzata a tutti gli uomini di buona volontà - Lo spirito era l esatto contrario di quello di Pio XII, la guerra santa contro l Est ateo: - L integralismo di Pio XII fu sostituito da una diversa concezione della Chiesa, piuttosto legata al suo ruolo pastorale e spirituale che non alla sua vocazione politica anticomunista

19 19 Il Psi e la Dc tra il 1960 e il 1962: con Kennedy alla Casa Bianca Nenni abbandonò la sua posizione di stretto neutralismo e dichiarò che il Psi sarebbe stato a favore della Nato - Nenni sosteneva che: per instaurare il socialismo in Italia era necessario camminare, bisogna creare gli strumenti civili per la conquista dello Stato alla democrazia e per la conquista della democrazia al socialismo - L intervento dello stato e il suo potere di controllo erano cresciuti notevolmente: compito dei socialisti era saperli usare - La Dc non aveva alcuna intenzione di farsi spingere al di là di quanto avesse già deciso: l economia abbandonata ai propri meccanismi non aveva risolto i problemi, piuttosto li aveva inaspriti; per assicurare un più equilibrato sviluppo economico lo Stato sarebbe dovuto intervenire attraverso meccanismo di pianificazione economico - L alleanza col Pci serviva anche per creare stabilità dentro il Parlamento e fuori, inoltre se si fosse riusciti a tagliare i legami tra Psi e Pci, i comunisti si sarebbero trovati in completo isolamento e anche la Cgil sarebbe stata messa in crisi Il ceto imprenditoriale e il centro-sinistra: in testa all imprenditoria vi erano Fiat, Olivetti e Pirelli - Due aspetti del centro-sinistra li attraeva: la programmazione economica nazionale sembrava favorire la crescita dei loro settori; e la presenza socialista al governo avrebbe aiutato a contenere le tensioni che montavano nelle fabbriche del Nord - Molti imprenditori erano ben consapevoli del fatto che i propri profitti negli anni del miracolo si basavano sulla mancanza di organizzazione operaia - L importanza in questi settori della borghesia non deve essere sottovalutata: i monopoli dell industria elettrica erano molto legati al mondo dell alta finanza e gli elementi conservatori controllavano la maggior parte della stampa del paese; la base di massa di questo conservatorismo era costituita da quella borghesia provinciale che era stata uno dei protagonisti del miracolo RIFORME E RIFORMISMO - C erano tre modi di concepire le riforme: - Modo correttivo: dei riformisti, come Ugo La Malfa, repubblicano e Saraceno, democristiano: lo sviluppo capitalistico è fuori discussione, ma bisogna correggere le distorsioni e gli squilibri propri del caso italiano - Modo strutturale: i principali esponenti del Pci e del Psi, come Nenni: bisogno di una serie di riforme strutturali, non correttiva - Dal momento che gli oppositori alla riforma di struttura erano i grandi monopoli, Fiat, Olivetti, esisteva una base oggettiva per un alleanza tra il movimento operaio e il capitale progressista - Modo minimalista, quella anche di Aldo Moro: l idea delle riforme correttive, ma non certo fino al punto di permettere che il fervore rivoluzionario indebolisse l unità della Dc o il suo controllo delle leve statali - Le riforme erano quindi un obiettivo secondario, subordinato alle esigenze strategiche del partito IL PRIMO GOVERNO DI CENTROSINISTRA, Nel marzo 1962 Amintore Fanfani formò il primo governo di centrosinistra, comprendente Dc, socialdemocratici e repubblicani - Il Psi si astenne nel voto di fiducia e Nenni chiarì che l avrebbero continuato a fare putchè venissero attuate tre riforme: la nazionalizzazione dell industria elettrica, la scuola media unica e la creazione delle regioni - La Malfa, ministro del Bilancio sostenne la necessità di una pianificazione statale per creare il giusto equilibrio tra industria e agricoltura e tra le diverse classi soociali - Il nuovo presidente della repubblica fu Segni, diffidente verso qualsiasi governo di centro-sinistra, che era il candidato democristiano ufficiale, sostenuto da Moro, mentre Fanfani avrebbe voluto Saragat - I giorni di lavoro persi per sciopero nel 62 erano saliti a 182 milioni contro i 79 milioni del 61 e i 46 milioni del 60 - Nel 62 in alcuni settori produttivi del Nord si manifestava il fenomeno, assolutamente nuovo, di un eccesso della domanda di forza-lavoro, mentre i salari tendevano a oltrepassare i tetti fissati dai contratti nazionali di categoria e mantenevano un ritmo di crescita che cominciava a superare l aumento della produttività - Gli imprenditori scaricavano sui prezzi gli aumenti salariali, quindi l inflazione per la prima volta dagli anni 40 divenne un problema significativo - Proposta di Sullo: riguardava le concessione agli enti locali del diritto di esproprio preventivo di tutte le aree fabbricabili incluse nei rispettivi piani regolatori; gli stessi enti locali avrebbero provveduto a creare le opere di urbanizzazione, strade, acquedotti, fogne, e avrebbero poi rivenduto i terreni così attrezzati a un prezzo più alto, ma controllato - Fu il primo e l ultimo serio tentativo di fare i conti con i problemi della speculazione fondiaria e del cautico sviluppo urbano che tanto ha tormentato l Italia contemporanea - Il 28 aprile 1963 ci furono le quarte elezioni della storia della Repubblica: la Dc scese per la prima volta sotto il 40%, i liberali salirono dal 3 al 7%, i monarchici quasi scomparvero, il Psi calò impercettibilmente, il Psdi aumentò dal 4,6 al 6%, il reale vincitori della sinistra fu il Pci che ottenne il 25,3% dei voti, contro il 22, soprattutto grazie ai nuovi immigrati nelle città del Nord IL PRIMO GOVERNO MORO, Nel dicembre 63 dopo una gestazione di oltre sei anni, i socialisti entrarono finalmente a far parte del governo. Moro divenne presidente del consiglio e Nenni vicepresidente; l ex comunista Antonio Giolitti ministro del Bilancio - All inizio del 67 Carli ed Emilio Colombo, una coppia che avrebbe dominato la politica italiana nei successivi dieci anni, introdussero decise misure deflazioniste - La politica deflazionista produsse i suoi soliti effetti: crebbe le disoccupazione, e le donne furono le prime a perdere il posto di lavoro; parecchie piccole fabbriche chiusero o furono assorbite da aziende più grandi; i consumi furono soppressi; il potere contrattuale dei lavoratori diminuì - Moro sostenne che non era possibile attuare le riforme prima di aver ridato vigore all economia

20 20 - Anche se la ragione ufficiale fu la crisi economica, non si può sottrarre l impressione che fossero certi grandi potentati economici, l industria dell edilizia, i baroni della finanza, le lobby agrarie di Bonomi, a spingere Moro L AFFARE DE LORENZO E IL SECONDO GOVERNO MORO - Nell estate del 64 vi fu il primo e non certo l ultimo tentativo di sovvertire l ordinamento democratico - Segni diede l incarico a Moro di formare un nuovo governo e il 15 luglio convocò al Quirinale il comandante dei carabinieri, generale De Lorenzo - All inizio del 1964 De Lorenzo preparò il piano Solo, che si presentava come un piano antiinsurrezionale, ma era esso stesso sovversivo: si dovevano redigere liste di persone pericolose per la pubblica sicurezza e prepararne l arresto e la detenzione - Nel giugno De Lorenzo aveva dato l ordine che il piano Solo fosse preparato a livello locale in ogni dettaglio - Remo Aurigo, generale dei carabinieri: Ci indicò gli obiettivi da occupare includendovi le prefetturee aggiunse che se il prefetto avesse fatto resistenza lo si doveva sequestrare, pistola alla mano se necessario; tutti noi sconcertati ci dicemmo a vicenda: ma allora dobbiamo fare un colpo di stato? - Segni non era interessato ad un colpo di stato, ma cercava di portare fine al centro-sinistra, puntando ad un governo non politico e, forse, ad un accrescimento dei poteri presidenziali secondo il modello gollista; voleva evitare un altra disfatta come quella del 1960 e aumentare la capacità di risposta dello Stato ai problemi di ordine pubblico - Nenni e i socialisti vollero evitare la più grave crisi di tutta la storia della Repubblica, ritirarono subito ogni obiezione contro un loro ingresso in un governo presieduto da Moro - Nenni non aveva idea di cosa stesse preparando De Lorenzo, ma aveva paura della destra e nutriva dei sospetti su Segni - Il secondo governò Moro durò tre volte più a lungo, fino al 1966, ma realizzò altrettanto poco - Il Psi mise in sordina il tema delle riforme, puntendo su una presenza stabile nel governo - Nenni (Psi) e Saragat (Psdi) cominciarono a parlare di riunificazione per collocarsi alla pari tra Dc e Pci - La cooperazione dei due partiti ricevette una spinta sostanziale dall elezione di Saragat a Presidente della Repubblica IL TERZO GOVERNO MORO - Nel febbraio 66 il secondo governo Moro cadde, ma fu subito sostituito dal terzo - La principale caratteristica, ancora una volta fu l immobilismo, per il quale vi erano meno scuse che in passato - Nel 68 due importanti decreti fissarono gli standard urbanistici e i limiti di edificabilità affianco alle strade - Nel 66 Psi e Psdi si unificarono nel Psu (Partito socialista unito) - Nel 1968 era ormai chiaro che il modo minimalista di interpretare le riforme aveva trionfato - Anche l istituzione delle regioni, così spesso promessa come una assoluta priorità non era stata portata a termine - Solo una sinistra unita, con un grande appoggio popolare, avrebbe potuto tradurre in realtà i sogni di Lombardi - Il distacco tra ideologia e azione, da sempre un problema nella politica italiana, era macroscopico nel caso dei socialisti - Fuori dal parlamento Fiat, Eni e Iri sembravano a favore di un programma di modernizzazione e di pianificazione, ma nel periodo non riuscirono a imporre la loro egemonia sull insieme del mondo capitalistico - Fanfani aveva una personalità meno attraente, scostante e arrogante, mentre Moro era riflessivo e cortese, tuttavia ottenne più risultati Fanfani nell anno in cui capeggiò il primo governo di centrosinistra che i tre governi di Moro nei cinque successivi - Il dinamico sviluppo economico del costituì una grande opportunità politica mancata: quasi nessuna riforma era stata posta in atto e presto se ne sarebbero viste le conseguenze LO STATO NEGLI ANNI 60 Il declino dell impresa pubblica: - Negli anni 50, nonostante non sia stata gestita in modo impeccabile, l impresa pubblica funzionò bene - Potere politico e direzione industriale divennero sempre più intrecciati con risultati disastrosi: un numero sempre maggiore di posti nelle industrie pubbliche venne assegnato non per merito ma in base alla lealtà di partito o di corrente - Guido Carli, governatore della Banca d Italia dal 60 al 75 disse che questo periodo fu testimone della crescita di quella che egli chiamò borghesia di Stato : ai livelli più alti della gerarchia si insediò una nuova generazione di imprenditori e amministratori pubblici, legata assai strettamente ai partiti politici dominanti, che deteneva un potere considerevole e stornò anche grosse somme di denaro pubblico per le mani - Esempio più spettacolare fu quello del successore di Mattei all Eni, Eugenio Cefis: i soldi dell Eni (denaro pubblico) erano stati utilizzati in gran parte per ottenere il controllo della Montedison senza alcuna discussione Paralisi dell amministrazione pubblica: il 95% dei funzionari di grado superiore era entrato in servizio prima del 43, per loro non era tanto la vita politica, quanto la democrazia in sé e per sé che non era congeniale - L inattuazione amministrativa dei programmi diventa sistematica, gli stanziamenti di bilancio per la realizzazione dei programmi restano, in misura crescente inutilizzati Il rafforzamento del clientelismo in Meridione: il dominio clientelare esercitato dalla Dc nel Sud lungo tutti gli anni 60 discendeva in gran parte da quattro fonti economiche essenziali: il boom edilizio; i nuovi poli di sviluppo industriale sovvenzionati dalla Cassa del Mezzogiorno; le risorse finanziarie degli enti locali e la distribuzione dei fondi da parte del governo; la gestione di queste risorse permise ai dirigenti meridionali di creare un sistema di potere assai maggiore di quello che esisteva precedentemente - Se in parlamento è possibile distinguere le promesse di riforma di Fanfani e il minimalismo dei dorotei, a livello locale il comportamento politico era identico la reputazione politica di Fanfani era sminuita dai suoi luogotenenti palermitani - Non ci dobbiamo sorprendere se la riforma urbanistica di Sullo non vide mai la luce, né Fanfani, né Moro, né Andreotti avrebbero mai abbandonato un modello urbanistico simile a quello palermitano perchè la sua utilità politica era troppo grande: anche se implicava corruzione, collusione con la mafia e sfrenata speculazione edilizia, rappresentava un potente meccanismo per conquistare consensi in tutti gli strati della popolazione (i borghesi avevano i loro appartamenti e i meno abbienti le case comuni)

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