FORMAZIONE DOCENTI I.C. TRENTO 4

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1 FORMAZIONE DOCENTI I.C. TRENTO 4 Obbiettivo diagnosi precoce: dall osservazione in classe per cogliere i segnali dell alunno con DSA al potenziamento didattico. FORMAZIONE TEORICA Antonella Ammirati Trento, 04 settembre Tel. 0464\

2 Di cosa parliamo oggi? 2 LABORATORI O

3 3 Come definiremo i DSA

4 L insuccesso scolastico 4 Dal 10 al 25% degli studenti incontra durante il suo percorso scolastico delle difficoltà che in alcuni casi li inducono all insuccesso (Stella, 2004). CAUSE ESTERNE CAUSE INTERNE 4

5 Alla base dell insuccesso 5 scolastico una normale fase evolutiva, un problema motivazionale, un mancato consolidamento dei processi cognitivi di base, una condizione psicopatologica (disabilità o disturbi di personalità), un Disturbo Specifico dell Apprendimento (DSA) % (Consensus Conference, 2010) 5

6 L insuccesso scolastico E opportuno distinguere tra: 6 difficoltà di apprendimento disturbo dell apprendimento Qualsiasi difficoltà di scarso apprendimento Sindrome specifica dell apprendimento 6

7 Che cosa sono i DSA? 7 I Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) costituiscono un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell acquisizione e nell uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, espressione linguistica, lettura, scrittura, ragionamento o matematica. Questi disordini sono intrinseci all individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e sono generalmente presenti lungo intero arco di vita. (National Joint Committee on Learning Disabilities, 1988). 7

8 Criteri diagnostici 8 Come riferito dal DSM-IV i Disturbi dell'apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all'età, all'istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura. 8

9 9 Apprendimento e

10 10 Dove si verificano le difficoltà nel processo di apprendimento? Gli apprendimenti scolastici di base (leggere, scrivere e calcolare) sono compiti che dovrebbero passare da controllati ad automatici. I ragazzi con DSA possono leggere e scrivere, sono in grado di leggere le insegne e le scritte che trovano fuori casa, riescono a leggere un libro o un giornale ma possono farlo solo impegnando al massimo le loro energie e le risorse attentive e cognitive supplementari perché per loro la lettura non è un automatismo e ogni volta che leggono non possono farlo in maniera automatica!

11 DSA e neuroscienze 11 I DSA hanno una base neurobiologica anche se non si evidenziano danni strutturali alle aree cerebrali coinvolte. Si parla pertanto di deficit funzionali ossia relativi al funzionamento dei processi di apprendimento. Deficit di elaborazione visiva e uditiva Deficit di elaborazione fonologica Sviluppo immaturo del cervelletto 11

12 12 Dal punto di vista funzionale alcuni studi hanno mostrato una minore attivazione oppure un attivazione controlateralizzata nelle aree che si attivano durante i compiti verbali rispetto ai normolettori

13 Diversi stili di apprendimento e preferenze nei DSA 13 Visivo - verbale Visivo- non verbale Uditivo Cinestesico

14 14 Evoluzione

15 15 Quadri clinici

16 16 Il disturbo specifico della lettura: dislessia La dislessia e' una difficoltà che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente. Il soggetto dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara in maniera adeguata. 16

17 17 Il modello a due vie (Coltheart e coll. 2001) TRASFORMAZIONE SEGNO-SUONO (parole regolari, rare, nuove, inesistenti) RICONOSCIMENTO IMMEDIATO DELLA PAROLA PER IL SUO ASPETTO VISIVO (parole irregolari, note, omofone non omografe) 17

18 18 La lettura di un alunno dislessico viene valutata in base alla CORRETTEZZA e alla RAPIDITA. Dal punto di vista degli errori possiamo individuare: Confusione di segni diversamente orientati nello spazio (p-d, b-d) Confusione di segni che si differenziano per piccoli particolari (n-m, f-t) Aggiunta e ripetizione di fonemi o sillabe (tavovolo-tavolo) Omissioni di fonemi o sillabe (campo-capo) ERRORI FONOLOGICI Inversioni di fonemi o sillabe (li - il) Sostituzione di fonemi (fento-vento) 18

19 19 I disturbi specifici della scrittura: disgrafia E un disturbo della scrittura di natura motoria dovuto a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). La grafia risulta poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e poco comprensibile. 19

20 20 L alunno disgrafico ha difficoltà nella copia, nella produzione autonoma di figure geometriche e il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato rispetto all età. 20

21 21 I disturbi specifici della scrittura: disortografia È un disturbo della scrittura che riguarda le regole ortografiche e sintattiche. Possiamo individuare diversi tipi di errori: ERRORI FONOLOGICI: non viene rispettato il numero e la sequenza dei suoni all interno della parola. ERRORI ORTOGRAFICI: recupero scorretto della forma della parola dal lessico mentale. Separazioni illegali (da-vanti, in-sieme) Fusioni illegali (cisono, lacqua) Scambio di grafemi omofoni non omografi (quore-cuore) ALTRI ERRORI Omissione o aggiunta di doppie Omissione o aggiunta di accenti Punteggiatura e concordanza 21

22 22 Il disturbo specifico del calcolo: discalculia Si distinguono due profili: 1.Deficit nelle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale) 2.Deficit relativo alle procedure esecutive e al calcolo Si escludono dalla diagnosi le difficoltà di soluzione dei problemi matematici. 22

23 SISTEMA DEI NUMERI Modello di McCloskey, Caramazza e Basili, SISTEMA DEL CALCOLO SEGNI FATTI PROCEDURE delle operazioni aritmetici di calcolo Rappresentazione semantica astratta Comprensione dei numeri verbale-arabica Produzione dei numeri verbale - arabica 23

24 24 Meccanismi ed errori nel sistema dei numeri 24

25 Errori nel sistema del calcolo 25 Utilizzo di procedure immature che sovraccaricano la memoria (es ) Confusione tra regole di accesso rapido (es. nx0 e n+0 ) Difficoltà nel tenere a mente calcoli parziali Difficoltà nella scelta della prima cosa da fare ( incolonnamento, segni, linea separatoria) Difficoltà nel mantenere la condotta da seguire per la specifica operazione ( es = 32) Difficoltà nell applicazione di regole di prestito e riporto ERRORI VISUOSPAZIALI 25

26 L osservazione 26 E un tentativo di ACQUISIRE CONOSCENZA, in modo più o meno preciso e più o meno sistematico, su di un fenomeno. Si osserva perché si vuole SCOPRIRE QUALCOSA. Perciò l'osservazione comprende implicitamente un elemento di ricerca. Non è una registrazione fedele e diretta della realtà Non è guardare ma si basa su una ipotesi di lavoro o su una curiosità. Non è interpretare, ma piuttosto un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione.

27 27 L osservazione: occasionale vs. sistematica L OSSERVAZIONE OCCASIONALE si compie quotidianamente in maniera non intenzionale e permette di organizzare dei dati che i nostri sensi percepiscono, è soggettiva e asistematica. I dati sono raccolti in modo discontinuo e spontaneistico. Questo tipo di osservazione può permettere di rilevare un problema. L OSSERVAZIONE SISTEMATICA parte da delle idee, ipotesi, teorie, aspettative che più o meno coscientemente guidano l osservatore. Il modo di osservare diventa selettivo, si riduce il proprio campo visivo su ciò che vuole focalizzare. E obbiettiva e intenzionale perché fa uso di strumenti, metodi e tempi ben stabiliti, può diventare misura di validità di un intervento.

28 Condizioni e strumenti 28 LE CONDIZIONI PER L OSSERVAZIONE - scelta precisa dei comportamenti da osservare - scelta delle categorie in cui classificare i comportamenti da osservare - scelta delle attività durante le quali osservare il comportamento - scelta dei tempi -costruzione dello strumento adeguato GLI STRUMENTI per l osservazione di un alunno: a) scheda di osservazione diretta comportamento a tempo (scheda osservativa) b) osservazioni occasionali, libere per l osservazione della classe

29 L osservazione a scuola: il 29 perché L osservazione a scuola è un insostituibile approccio operativo perché ci aiuta a individuare bisogni e capacità dei bambini permettendoci di stabilire obbiettivi educativi e didattici coerenti e rispettosi della realtà dei bambini. I dati emersi dall osservazione sistematica costituiscono anche il punto di riferimento per una verifica sulla bontà o meno degli interventi programmati.

30 30 L osservazione a scuola: il cosa

31 Come riconoscere i DSA 31 31

32 DSA e difficoltà socio-emotive 32 32

33 Proposta di scheda osservativa 33 Difficoltà di copia alla lavagna Distanza dal testo e postura particolare per leggere Perdita del segno in lettura Difficoltà di comprensione di quanto letto Errata impugnatura o postura nella scrittura Difficoltà nella gestione dello spazio del foglio Macro-micro scrittura e difficoltà nella realizzazione dei segni grafici Scambio di lettere e\o numeri Omissione o aggiunta di lettere o sillabe Ripetizione di parole o lettere Poca consapevolezza della struttura fonologica della parola Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare chi\che, ghi\ghe, gn\gl Frequenti errori ortografici (gruppi consonantici, h, doppie, accenti) Povertà lessicale Difficoltà nell' esposizione orale Punteggiatura assente o inadeguata Difficoltà nell' imparare e nell' usare l'ordine alfabetico Difficoltà nella lettura e nella scrittura dei numeri (specificare se ordine di grandezza o forma della cifra) Difficoltà nell' incolonnamento Difficoltà nell' ordinare i numeri in ordine crescente e decrescente Difficoltà nella memorizzazione delle tabelline Difficoltà nell'applicazione degli algoritmi di calcolo Difficoltà nell' apprendere i termini specifici delle discipline Difficoltà nella lettura dell'orologio Difficoltà ad orientarsi nel tempo (ieri\oggi, parti della giornata, ordinare storie in sequenze, eseguire comandi in successione ) Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, stagioni, mesi Difficoltà di attenzione e concentrazione Disordine, disorganizzazione Lentezza nell' esecuzione Impaccio motorio (Fino-allacciarsi, colorare stando nei bordi, ritagliare. Grosso-correre, saltare, lanciare la palla, equilibrio) Difficoltà ad eseguire istruzioni in serie Difficoltà nell' orientamento spaziale (destra\sinistra, dentro\fuori, sopra\sotto, avanti\dietro, alto\basso) Disegno poco definito per tratto grafico, povertà di elementi MAI (1) A VOLTE (2) x x x x x x x x x x x x x

34 Cosa ne facciamo delle nostre osservazioni? 34

35 Rilevazione precoce 35 È una metodologia in grado di predire un disturbo sulla base di un segno critico selezionato in precedenza e quindi permette di individuare con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo. NON E UNA DIAGNOSI!!! art.3 comma 3 L.170/10 E compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all art.7 c.1.

36 Rilevazione precoce: 36 perché? Si possono individuare precocemente alunni con difficoltà di letto-scrittura consentendo così di massimizzare gli effetti del recupero. E un occasione di riflessione e formazione per gli insegnanti; si intende infatti fornire agli insegnanti le conoscenze e gli strumenti per affrontare i problemi rilevati nei singoli bambini nel loro percorso di apprendimento.

37 Potenziamento cognitivo 37 Individuare un abilità specifica sulla quale lavorare.

38 38 Cosa fare se si ha il sospetto di un DSA in classe?

39 39 Chi è coinvolto?

40 40 Comunicare con la famiglia

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