Università degli Studi di Napoli Federico II
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1 Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base CAPITOLATO INFORMATIVO (Employers Information Requirements) SPECIFICHE TECNICHE PER L OFFERTA DI GESTIONE INFORMATIVA
2 Curato da: Ciro Vasto Michele Cirillo
3 Indice 1 Premesse Introduzione Acronimi e Glossario Riferimenti normativi 3 3 Sezione tecnica Caratteristiche tecniche e prestazionali dell infrastruttura Hardware Software Protocollo di scambio dei dati dei Modelli e degli Elaborati Infrastruttura richiesta all Affidatario per l intervento specifico Sistema di coordinate Sistema comune di coordinate e standard di riferimento Livello di sviluppo informativo per i modelli grafici e per gli oggetti Specifica per l inserimento di oggetti Infrastruttura richiesta all Affidatario per l intervento specifico Competenze di gestione informativa ed esperienze pregresse dell Affidatario Sezione gestionale Obiettivi e usi dei modelli informativi strategici in relazione alle fasi del processo Elaborati grafici digitali Definizione degli Elaborati informativi Livelli di approfondimento delle singole fasi e degli elaborati Definizione della struttura informativa interna del Committente Caratteristiche informative di Modelli, Oggetti e/o Elaborati messi a disposizione dalla committenza Definizione del flusso informativo di commessa Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo Riferimenti normativi Richieste aggiuntive in materia di sicurezza Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione
4 4.11 Denominazione dei file Procedure di verifica, validazione di Modelli, Oggetti e/o Elaborati Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi
5 1 Premesse 1 1 Premesse 1.1 Introduzione Il presente documento denominato Capitolato Informativo - CI (Employers Information Requirements - EIR - PAS :2013), fornisce una descrizione generale minima in merito alle specifiche informative richieste dalla Stazione Appaltante e finalizzate alla razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche attraverso l uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l edilizia e le infrastrutture.il CI costituisce il documento propedeutico all Offerta di Gestione Informativa (pre contract BIM Execution Plan) che si consoliderà nel Piano di Gestione Informativa dell opera (BIM Execution Plan) dell aggiudicatario del servizio in oggetto.il presente documento, redatto dal Comune di Napoli(NA) fornisce i criteri di una descrizione generale minima in merito alla progettazione di un edificio ex novo per civile abitazione, situato tra: Via Foria, Via vico colonna, Via Cesare Rossaroll (Napoli). La superficie ha le seguenti caratteristiche: Area: 386.4m 2 Superficie: 81, 5m Altezza massima:40m Si richiede all affidatario che il progetto dal titolo La casa delle tre religioni, come stabilito dall assembla del Comune di Napoli in data 20 Maggio 2017, possieda un intera area unicamente destinata a luogo di culto. 1.2 Acronimi e Glossario In questo documento vengono utilizzate abbreviazioni e definizioni in lingua italiana come descritto nella norma UNI AEC Architecture, Engineering and Construction Espressione comunemente utilizzata in ambito internazionale per indicare il settore delle costruzioni; AIA American Institute of Architects BEP BIM Execution Plan Si tratta di un documento redatto a cura dell appaltatore che illustra nel dettaglio come gli aspetti del modello informativo del progetto saranno portati in conto nello svolgimento delle fasi progettuali e realizzative; in altri termini, il BEP è la risposta dell appaltatore ai requisiti contenuti nell EIR. Operativamente dovranno essere redatte due tipologie di BEP: il BEP precontratto
6 1.2 Acronimi e Glossario 2 (da parte di ciascun offerente) e il BEP post-contratto (ad opera del vincitore della gara d appalto); BSI British Standard Institution Ente di normazione della Gran Bretagna. Fondato nel 1901, è il più antico ente di normazione al mondo CAD Computer Aided Design//Drawing//Drafting Settore dell informatica che si occupa dello sviluppo di tecnologie software finalizzate a supportare l attività di redazione di disegni tecnici o, in senso più generale, della progettazione. (progettazione assistita dal computer // disegno tecnico assistito dall elaboratore); CDE Common Data Environment Univoca fonte di informazioni per un determinato progetto o immobile. E un ambiente informatico strutturato utilizzato per raccogliere, gestire e distribuire tutti i dati relativi al progetto o al bene di interesse. (vedi art. Il BIM come flusso di informazioni secondo le norme tecniche BS 1192 e PAS ); EIR Employer s Information Requirements Documento pre-gara, redatto dalla committenza, in cui sono definite le relative esigenze specificatamente all aspetto della produzione e consegna delle informazioni, cui dovrà dare risposta l appaltatore; non è pertanto, equivalente al Documento Preliminare alla Progettazione. In alcuni appalti banditi in Italia ha assunto il nome di Capitolato Informativo ; FM Facility Management È la gestione del patrimonio immobiliare nella sua accezione più ampia, vale a dire sia dal punto di vista materiale (manutenzione ordinaria e straordinaria di strutture ed impianti) sia immateriale, vale a dire dei servizi (pulizia, portineria, ecc) ai fini della sua adeguata fruizione e mantenimento del valore e/o del reddito esprimibile; LOD Level Of Definition // Development Acronimo comunemente utilizzato e comprendente il livello di dettaglio del modello (LoD) e il livello di informazioni del modello (LOI). In altri termini il livello di sviluppo è definito sia sulla base degli attributi grafici che non grafici; LOD Level Of Detail Livello di Dettaglio del Modello, indica il contenuto grafico del modello, ad ogni fase prevista del suo sviluppo; LOI Level Of Information Livello Informativo del Modello, indica il contenuto NON grafico del modello, ad ogni fase prevista del suo sviluppo;
7 2 Riferimenti normativi 3 NTC Norme tecniche delle costruzioni(2008); PAS Publically Available Specification Norme britanniche edite in uno stadio di valutazione pubblica, ed emanate per fornire una risposta rapida a specifiche esigenze di definiti settori produttivi. Le PAS della serie 1192 (parte 2, 3, 4, 5), concepite come sviluppo ed evoluzione della BS 1192:2007+A3:2016, sono state pubblicate in risposta all esigenza del governo britannico di implementare l adozione della metodologia BIM nell industria nazionale delle costruzioni. Sono liberamente scaricabili da Sector/Building Construction/BIM-/ PIM Project Information Model Nell ambito del processo BIM, i vari team di progetto creano i relativi modelli informativi che si arricchiscono al progredire delle fasi del progetto, fino alla consegna del modello completo (federazione dei modelli) al proprietario o utente finale. Il modello di dati assume il nome di Modello Informativo della Costruzione o PIM durante la fase di progettazione e costruzione; OdGI Offerta di Gestione Informativa. 2 Riferimenti normativi Il documento è redatto in accordo alla norma UNI cui si può fare riferimento per ulteriori approfondimenti e definizioni. Ulteriori normative che sono state prese in considerazione per la stesura di tale documento sono le NTC Sezione tecnica 3.1 Caratteristiche tecniche e prestazionali dell infrastruttura Questa sezione stabilisce i requisiti tecnici delle informazioni in termini di hardware, software, infrastrutture tecnologiche, protocollo di scambio dei dati, sistemi di coordinate, livelli di sviluppo e competenze richieste per i servizi di cui all oggetto.
8 3.2 Protocollo di scambio dei dati dei Modelli e degli Elaborati Hardware L Aggiudicatario dovrà dotare il proprio staff di hardware idoneo alla gestione digitale dei processi informativi della progettazione esecutiva offerta in sede di gara. Il Concorrente specificherà nella OdGI ogni elemento utile a identificare la dotazione hardware e di rete che intende mettere a disposizione per l espletamento della prestazione distinguendola in relazione allo staff disciplinare (architettura-struttura) che la utilizzerà Software I software utilizzati dall Affidatario dovranno essere basati su piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti e/o proprietari, in grado di leggere, scrivere e gestire oltre al formato proprietario, anche i file in formato aperto *.ifc. L Affidatario è tenuto ad utilizzare i software, dotati di regolare contratti di licenza d uso, proposti nella OdGI che in caso di aggiudicazione consoliderà nel PdGI. Qualsiasi aggiornamento o cambiamento di versioni del software da parte dell Affidatario dovrà essere concordato ed autorizzato preventivamente con la Struttura. 3.2 Protocollo di scambio dei dati dei Modelli e degli Elaborati VEICOLI INFORMATIVI Modelli informativi Elaborati grafici Elaborati documentali Verifiche ed analisi delle interferenze geometriche Computi FORMATO Proprietario. Aperto: IFC - 2x3 Proprietario..DWG,.PDF Proprietario..RTF,.PDF Proprietario. Report in formato proprietario.pdf Proprietario. XML e.pdf Per supportare l accesso e l uso agevole dell informazione è necessario che i modelli messi in condivisione tra le parti non superino i 200Mb. 3.3 Infrastruttura richiesta all Affidatario per l intervento specifico Predisposizione e utilizzo di un ambiente di condivisione dati (ACDat) collegato ad internet e quindi accessibile dal committente tramite in-
9 3.4 Sistema di coordinate 5 ternet. Configurazione di un server web accessibile da più utenti, anche da remoto; Creazione di un archivio di condivisione documenti non digitali (AC- Doc), presso cui verranno conservate le copie cartacee di tutto il materiale informativo acquisito/occorso/prodotto dall affidatario per una specifica commessa, che sia accessibile alla committenza previo appuntamento. 3.4 Sistema di coordinate Intersezione delle griglie XX e YY: Latitudine N - Longitudine E. Elevazione sul livello del mare: 30, 00m ca. Unità di misura: centimetri millimetri. 3.5 Sistema comune di coordinate e standard di riferimento Al fine di ottenere dei modelli con un sistema di coordinate coerente, gli stessi devono essere programmati con i medesimi settaggi e condividere lo stesso Punto di Origine. La localizzazione dell edificio e/o del sito sul modello architettonico devono essere fissati alla corretta longitudine e latitudine o altro punto di riferimento definito. II Nord effettivo della localizzazione
10 3.6 Livello di sviluppo informativo per i modelli grafici e per gli oggetti 6 dell edificio e/o del sito sul modello architettonico deve inoltre essere impostato correttamente. Tutti i modelli prodotti devono utilizzare un sistema coordinate condivise o sistemi analoghi. 3.6 Livello di sviluppo informativo per i modelli grafici e per gli oggetti II livello di sviluppo degli oggetti che compongono i modelli grafici (LOD) definisce quantità e qualità del loro contenuto informativo ed è funzionale al raggiungimento degli obiettivi delle fasi a cui il modello si riferisce. Il livello di sviluppo di un oggetto va considerato come risultante della sommatoria delle informazioni di tipo geometrico e non-geometrico, (normativo, economico ecc.) che possono essere rappresentate in forma grafica 2D e 3D ed in forma alfanumerica (4D tempo, 5D costi, 6D sostenibilità, 7D gestione ecc.). La Scala di riferimento dei livelli di sviluppo degli oggetti è: AIA USA di cui al BIM Forum LOD Spec Specifica per l inserimento di oggetti Il sistema di classificazione e di denominazione di ciascun oggetto costituente i modelli, può essere fatto con riferimento alla UNI Infrastruttura richiesta all Affidatario per l intervento specifico Predisposizione e utilizzo di un ambiente di condivisione dati (ACDat) collegato ad internet e quindi accessibile dal committente tramite internet. Configurazione di un server web accessibile da più utenti, anche da remoto; Creazione di un archivio di condivisione documenti non digitali (AC- Doc), presso cui verranno conservate le copie cartacee di tutto il materiale informativo acquisito/occorso/prodotto dall affidatario per una specifica commessa, che sia accessibile alla committenza previo appuntamento. 3.9 Competenze di gestione informativa ed esperienze pregresse dell Affidatario L Affidatario è responsabile del soddisfacimento dei requisiti di formazione specifica in ambito di gestione informativa BIM all interno della propria
11 4 Sezione gestionale 7 organizzazione, ed è tenuto a intraprendere una formazione sufficiente per soddisfare in modo efficace i requisiti del progetto. I livelli di esperienza, conoscenza e competenza dell Affidatario devono essere idonei a soddisfare i requisiti minimi necessari per attuare una gestione digitale dei processi informativi del progetto. Inoltre è richiesto di aver maturato in ambito di gestione informativa BIM lavorazioni per oltre 1 milione di euro. Il Concorrente specificherà nella OdGI ogni elemento utile a descrivere come intende soddisfare i requisiti minimi descritti, oltre a dettagliare eventuali specifiche migliorie e ad illustrare specifiche esperienze pregresse 4 Sezione gestionale 4.1 Obiettivi e usi dei modelli informativi strategici in relazione alle fasi del processo Obiettivi per la fase autorizzativa: definizione degli spazi, definizione delle prestazioni a livello di spazi e ottenimento di autorizzazioni e pareri Obiettivo del/i Modello/i: Architettura: ottenimento permesso di costruire; Struttura: predimensionamento. Obiettivi per la fase di progettazione di fattibilità tecnicoeconomica: individuazione, tra più soluzioni, di quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire. Comprende tutte le indagini e gli studi, gli schemi grafici, l individuazione delle caratteristiche (dei lavori da realizzare): dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali, tecnologiche. Obiettivo del/i Modello/i: Supporto alle decisioni per valutazione di scenari alternativi; Affidamento dei servizi di progettazione ; Uso del/i Modello/i: Generazione della documentazione di progetto; Obiettivi per la fase di progettazione definitiva: ottenimento di autorizzazioni e pareri di enti, di terzi ecc., quantificazione definitiva del limite di spesa per la realizzazione e del relativo cronoprogramma.
12 4.1 Obiettivi e usi dei modelli informativi strategici in relazione alle fasi del processo 8 Obiettivo del/i Modello/i: Valutazione ed analisi delle soluzioni progettuali; Uso del/i Modello/i: Generazione della documentazione di progetto, quantificazione economica definitiva, pianificazione delle principali fasi di lavoro Obiettivi per la fase esecuzione: direzione dei lavori, contabilità delle opere eseguite e coordinamento della sicurezza, consuntivo scientifico. Obiettivo del/i Modello/i: verifica tecnico economica dell avanzamento dei lavori e della rispondenza al progetto; Uso del/i Modello/i: contabilità dei lavori, monitoraggio delle fasi di lavoro e della relativa cantierizzazione con particolare riguardo per le attività di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, consuntivo scientifico Le attività di progettazione devono essere supportate da un adeguato livello di conoscenza del monumento soprattutto in termini geometricodimensionali. Il Concorrente specificherà nella OdGI ogni elemento utile a descrivere come intende soddisfare i requisiti minimi descritti in questa sezione oltre a dettagliare eventuali specifiche migliorie in termini di obiettivi ed usi aggiuntivi Elaborati grafici digitali Di seguito in forma tabellare si definiscono gli elaborati grafici digitali minimi richiesti. Elaborati richiesti Elaborato Nota Origine Piante Per ogni piano Da modello Sezioni Significative Da modello Prospetti Tutti Da modello Permesso per costruire Copia completa Esterno Elaborati documentali Tutti Da modello Definizione degli Elaborati informativi Nella presente sezione si definiscono gli elaborati informativi minimi richiesti per la prestazione che l Affidatario è tenuto a fornire.
13 4.2 Definizione della struttura informativa interna del Committente 9 Relazione Sismica; Relazione geologica; Relazione geotecnica; Relazione urbanistica; Relazione idrogeologica; Rappresentazione grafica; Relazione illustrativa; Capitolato d appalto; Capitolato descrittivo; Pgi; Ogi Livelli di approfondimento delle singole fasi e degli elaborati Oggetti del modello Strutture Architettonico GEN Architettonico esterni Per la Fase Autorizzativa LOD E C C 4.2 Definizione della struttura informativa interna del Committente 4.3 Caratteristiche informative di Modelli, Oggetti e/o Elaborati messi a disposizione dalla committenza All Affidatario verranno forniti elaborati anche in formato proprietario ove disponibili: Documentazione preliminare relativa allo specifico intervento; Linee guida per la redazione di una tipologia di codifica degli oggetti, modelli, ecc;
14 4.4 Definizione del flusso informativo di commessa 10 Figura 1: Struttura informativa interna del Committente. Linee guida per la redazione di una tipologia di schemi di impaginazione relativi ad oggetti, modelli, ecc; Linee guida per la redazione di librerie oggetti, ecc. 4.4 Definizione del flusso informativo di commessa 4.5 Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale Modello architettonico generale: comprende al suo interno gli oggetti relativi agli elementi edilizi architettonici e costruttivi (ad esempio: partizioni interne, chiusure esterne, Modello strutturale: comprende al suo interno gli oggetti relativi agli elementi edilizi strutturali (ad esempio: pilastri, travi, fondazioni, ecc.); 4.6 Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo Tutte le informazioni di progetto dovranno essere trattate con riserbo e sicurezza e non possono essere rese pubbliche senza uno specifico consenso della Struttura. Tutta la catena di fornitura dovrà adottare tali politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo. Tutte le informazioni saranno conservate e scambiate in un ambiente di condivisione dei dati (CDE). Le eventuali modifiche alla denominazione o la struttura dell area di lavoro dell ambiente condiviso di dati devono essere esplicitamente concordate con la Struttura.
15 4.7 Riferimenti normativi 11 Figura 2: Flusso di ruoli e relazioni. 4.7 Riferimenti normativi Si riporta l elenco dei riferimenti normativi che possono essere adottati. L elenco non è esaustivo e in continuo aggiornamento. Per i sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni: ISO/IEC 27000:2016 Information technology; Security techniques - Information security management systems - Overview and vocabulary; ISO/IEC 27001:2013 Information technology - Security techniques - Information security management systems - Requirements; ISO/IEC 27002:2013 Information technology - Security techniques - Code of practice for information security controls1;
16 4.8 Richieste aggiuntive in materia di sicurezza 12 ISO/IEC 27005:2011 Information technology - Security techniques - Information security risk management; ISO/IEC 27007:2011 Information technology - Security techniques - Guidelines for information security management systems auditing ; ISO/IEC TR 27008:2011 Information technology - Security techniques - Guidelines for auditors on information security controls; Per la privacy: ISO/IEC 29100:2011 Information technology - Security techniques - Privacy; framework1 Per i profili professionali: UNI 11506:2013 Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel settore ICT - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze; UNI :2016 Attività professionali non regolamentate - Profili professionali per l ICT - Parte 2: Profili professionali di seconda generazione ; UNI :2016 Attività professionali non regolamentate - Profili professionali per l ICT - Parte 4: Profili professionali relativi alla sicurezza delle informazioni; Per le tecniche e tecnologie: ISO/IEC 18033:2015 Information technology - Security techniques - Encryption algorithms - Part 1: General; ISO/IEC 27039:2015 Information technology - Security techniques - Selection, deployment and operations of intrusion detection systems (IDPS); ISO/IEC 27040:2015 Information technology - Security techniques - Storage security ; ISO/IEC 29115:2013 Information technology - Security techniques - Entity authentication assurance framework. 4.8 Richieste aggiuntive in materia di sicurezza salvataggio con backup dei dati per l archiviazione su supporto fisso esterno con cadenza prefissata;
17 4.9 Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi13 garanzia di salvataggio di numero di copie sufficienti, da archiviarsi secondo precise indicazioni del committente; redazione di una scheda informativa digitale identificativa da allegare al modello grafico informativo al momento del caricamento nell archivio di condivisione dei dati (ACDat), da parte dell affidatario, all interno della quale dovrebbero essere riportati gli scopi, l identità del modellatore delle informazioni e una breve descrizione del modello stesso; NOTA Tale scheda è redatta al fine di poter sempre stabilire, sia da committente sia dall affidatario, le responsabilità delle figure professionali associate ai modelli pubblicati. inserimento delle opportune informazioni (ad esempio quelle relative alla proprietà del modello, l identità del modellatore) all interno delle modellazioni esportate secondo la sintassi IFC (ISO 16739). definizione di processi di salvataggio dei modelli grafici informativi in relazione al loro riutilizzo/modifica/visualizzazione, da parte del committente o dell affidatario; 4.9 Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi Ai fini delle gestione digitalizzata delle informazioni del progetto, deve essere definito un ambiente di condivisione dei dati (ACDat - CDE) accessibile, tracciabile, trasparente, riservato e sicuro, in cui tutti i soggetti accreditati possano condividere le informazioni prodotte, secondo prestabilite regole. Sarà onere dell Affidatario predisporre un ambiente di condivisione dei dati con le caratteristiche sopra riportate. Lo stesso sarà anche responsabile della conservazione e mantenimento della copia di tutte le informazioni di progetto in una risorsa sicura e stabile all interno della propria organizzazione e che renderà disponibile all evenienza entro tre giorni lavorativi dalla richiesta da parte della Struttura. La Struttura avrà accesso ai file nei formati specificati nel precedente punto protocollo di scambio dei dati e ad ogni altro documento od elaborato presente nell ambiente di condivisione dei dati. L ambiente di condivisione dei dati per il presente progetto, la denominazione dei file, i criteri di accesso e la struttura di localizzazione saranno indicati nell Offerta di Gestione Informativa.
18 4.10 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione Accessibilità a tutti gli attori coinvolti nel processo, compreso il committente, tramite connessione di rete utilizzando credenziali proprie, possibilità di consultazione ed estrazione copia dei documenti, degli elaborati, nonché dei modelli ivi presenti nello stato di pubblicazione; Aggiornamento continuo da parte dell affidatario, durante gli stadi e le fasi del processo, dell archivio di condivisione dati (ACDat), in relazione al continuo sviluppo degli elaborati/modelli/documenti digitali contenuti; Tranciabilità dei dati contenuti all interno di tale archivio, con successione storica delle revisioni apportate a tali dati; Garanzia di sicurezza e riservatezza dell archivio (ACDat), in riferimento alle modalità di gestione dei dati in esso contenuti; Caratterizzazione dei modelli, oggetti e/o elaborati rispetto al proprio stato di definizione e approvazione del contenuto informativo secondo la seguente classificazione prevista dalla UNI 11337; Capacità di gestire svariati formati dati tra i quali in maniera specifica quello relativo secondo la UNI EN ISO (IFC) Denominazione dei file Tutti i file devono essere condivisi secondo il seguente schema di denominazione: CONTENUTO-FASE-DISCIPLINA-TIPO-AAMMGG-VER dove: CONTENUTO identifica il contenuto del documento. Per esempio stima, piano di bonifica, quadro economico, progetto, ecc.; FASE identifica a che livello di avanzamento ci si riferisce. Per esempio fattibilità, esecutivo, ecc.; DISCIPLINA identifica a quale specifica disciplina il documento fa riferimento. Per esempio arredo, strutture, vigili del fuoco, ecc.; TIPO identifica se il documento è un elaborato un modello, ecc.; AAMMGG identifica la data scritta a partire dall anno VER identifica la versione del giorno.
19 4.12 Procedure di verifica, validazione di Modelli, Oggetti e/o Elaborati Procedure di verifica, validazione di Modelli, Oggetti e/o Elaborati All affidatario è inoltre richiesta: Definizione delle modalità con cui i modelli, gli oggetti e/o elaborati, vengono sottoposti a processo di validazione, in merito alla loro emissione, controllo degli errori, nuove necessità di coordinamento; Definizione dei contenuti informativi oggetto di una periodica revisione e validazione durante il processo progettuale (a titolo di esempio non esaustivo: contenuti: controllo del corretto utilizzo degli oggetti del database, ecc. ); Definizione della frequenza con cui i contenuti informativi sono soggetti a validazione. Definizione dell articolazione delle operazioni di verifica LV1: verifica interna, formale, sulle modalità di produzione dei dati; LV2: verifica interna, sostanziale, su leggibilità, tranciabilità e coerenza dei dati all interno dei modelli disciplinari specialistici; LV3: verifica indipendente, formale e sostanziale, su interferenze e incoerenze dei modelli nell ACDat Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi Tutti i file consegnati ed archiviati saranno contenuti in una specifica directory dell Ambiente di Condivisione dei Dati, garantendone l accessibilità alla Struttura, almeno sino al Collaudo e alla Consegna dell Opera, momento in cui l Affidatario è tenuto a consegnarne al Committente una copia su supporto digitale.
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