Istituto Tecnico Industriale G. Marconi

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1 Viale della Libertà, n Forlì TITOLO VIII AGENTI FISICI Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore. Decreto Legislativo 9 APRILE 2008 n. 81 Relazione Tecnica REDATTO DA VERIFICATO / APPROVATO DA REV. DATA 1 14 Novembre 2011

2 Pagina 2 di 67 Titolo VIII Agenti fisici Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro ai sensi del DLgs 81/2008 Il presente documento determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l udito. La revisione del presente documento è prevista con una periodicità di almeno 4 ANNI fatto salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione significativa delle condizioni di esposizione al rumore. Il Dirigente scolastico (Dott.ssa Eliana Fiorini) Il Responsabile del SPP (Prof. Di Lella Michele) Con la consulenza dei tecnici di NIER Ingegneria Ing. Paolo Di Simone Ing. Marco Angelotti Per presa visione: II rappresentate dei lavoratori per la sicurezza Prof.ssa Costa Carla

3 Pagina 3 di 67 INDICE 1. PREMESSA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NOTIZIE GENERALI ANAGRAFICA DELL AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE ED ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ ORARI DI LAVORO METODOLOGIA DI MISURA, STRUMENTAZIONE UTILIZZATA, ERRORI ED INCERTEZZE ERRORI ED INCERTEZZE RILIEVI FONOMETRICI LUOGHI A RISCHIO DI RUMORE DETERMINAZIONE DELL ESPOSIZIONE PERSONALE DEI LAVORATORI AL RUMORE ASSISTENTE TECNICO LABORATORIO DI SALDATURA ASSISTENTE TECNICO LABORATORIO MACCHINE UTENSILI INSEGNANTE MECCANICA INSEGNANTE TECNOLOGIA INSEGNANTE ESERCITAZIONI PRATICHE SALDATURA INSEGNANTE ESERCITAZIONI PRATICHE MACCHINE UTENSILI ASSISTENTE TECNICO LABORATORIO MACCHINE UTENSILI (ESERCITAZIONI) ASSISTENTE TECNICO ED INSEGNANTE MACCHINE A FLUIDO (GIORNATA 1) ASSISTENTE TECNICO ED INSEGNANTE MACCHINE A FLUIDO (GIORNATA 2) ASSISTENTE TECNICO ED INSEGNANTE MACCHINE A FLUIDO (GIORNATA 3) CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI IN BASE AL LIVELLO DI ESPOSIZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CRITERI DI VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DELLA PROTEZIONE FORNITA DAL DPI VALUTAZIONE SPECIFICA DELL EFFICACIA DI PROTEZIONE DI DPI DELL UDITO CALCOLO DEL L EX,8H CON L UTILIZZO DEGLI OTOPROTETTORI PRESENZA DI SOGGETTI PARTICOLARMENTE SENSIBILI AL RUMORE PRESENZA DI SOSTANZE OTOTOSSICHE E VIBRAZIONI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEI LAVORATORI SORVEGLIANZA SANITARIA ALLEGATO I CERTIFICATO DI TARATURA DEL FONOMETRO ALLEGATO II FOGLIO DEGLI AGGIORNAMENTI ALLEGATO III ALLEGATO FOTOGRAFICO ALLEGATO IV LUOGHI A RISCHIO RUMORE... 66

4 Pagina 4 di Premessa Nell ambito più generale della valutazione dei rischi di cui all articolo 28 del D.Lgs. 81/2008, il datore di lavoro valuta l esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro tenendo conto in particolare dei seguenti aspetti: a) il livello, il tipo e la durata dell esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all articolo 189; c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore; d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l attività svolta e fra rumore e vibrazioni; e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni; f) le informazioni sull emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia; g) l esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l emissione di rumore; h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile; i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica; j) la disponibilità di dispositivi di protezione dell udito con adeguate caratteristiche di attenuazione. La valutazione e le misurazioni andranno programmate ed effettuate almeno ogni 4 anni o in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne mostrino la necessità.

5 Pagina 5 di Valori limite di esposizione e valori di azione Vengono di seguito riportati i valori limite di esposizione e valori di azione in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore ed alla pressione acustica di picco. Definizione Valore inferiore di azione Valore superiori di azione Valore limite di esposizione Valori L EX,8h (Livello di esposizione giornaliero o settimanale) = 80 db(a) oppure Pressione acustica di picco (ppeak) = 112 Pascal (Lpeak = 135 db (C)) L EX,8h (Livello di esposizione giornaliero o settimanale) = 85 db(a) oppure Pressione acustica di picco (ppeak) = 140 Pascal (Lpeak = 137 db (C)) L EX,8h (Livello di esposizione giornaliero o settimanale) = 87 db(a) oppure Pressione acustica di picco (ppeak) = 200 Pascal (Lpeak = 140 db (C))

6 Pagina 6 di Organizzazione del lavoro In data 4 Aprile 2011 è stata eseguita una valutazione fonometrica, per la valutazione dell esposizione a rischio rumore cui sono soggetti i lavoratori durante le ore di lavoro conseguentemente all uso di mezzi ed attrezzature di lavoro, presso i luoghi di lavoro dell con sede a Forlì (FC). Personale competente che ha provveduto alla valutazione ed alla stesura della relazione: o Ing. P. Di Simone, Ing. M. Angelotti NIER Ingegneria S.p.A. Presenti anche gli assistenti tecnici dei laboratori che sono stati consultati nell ambito della valutazione e in relazione all analisi delle lavorazioni, compiti e mansioni e per la definizione dei tempi di esposizione. Le attrezzature da sottoporre ad indagine strumentale sono state preventivamente individuate in base alle informazioni desunte in sede di sopralluogo e rese disponibili per le misure dal personale che opera presso l Istituto. Per quel che riguarda le attrezzature, si è fatto in modo che le modalità di impiego delle stesse fosse pressoché uniforme con le condizioni lavorative standard, simulando pertanto lo svolgimento dell attività lavorativa quotidiana, compatibilmente con le esigenze degli addetti.

7 Pagina 7 di Notizie generali 2.1 Anagrafica dell amministrazione provinciale ed organigramma della sicurezza DENOMINAZIONE E RAGIONE SOCIALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE G. MARCONI Indirizzo Viale della Libertà, n 14 CAP e Comune Forlì (FC) Telefono Fax (Dir. del Personale) Datore di lavoro (Direttore Generale) Dott.ssa Eliana Fiorini Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Prof. Di Lella Michele Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Prof.ssa Costa Carla Medico competente Dr. G. Budini

8 Pagina 8 di Descrizione delle attività Nell istituto si svolge attività di insegnamento nei laboratori di chimica, meccanica ed elettrica. Nello specifico le varie attività svolte nei laboratori da parte dei docenti e degli assistenti sono le seguenti: Area chimica: attività didattico educative con l ausilio di supporti audio video, conduzione delle esercitazioni con uso di attrezzature di laboratorio chimico, uso di sostanze pericolose di vario genere, prepara soluzioni diluite dei reattivi chimici; Area meccanica: attività didattico educative con l ausilio di supporti audio video, esercitazioni in laboratorio con utilizzo di attrezzature e macchine, preparazione di pezzi meccanici per gli studenti, pulizia e manutenzione delle macchine utensili; Area elettrica: attività didattico educative con l ausilio di supporti audio video, esercitazioni in laboratorio con utilizzo di attrezzature e macchine elettriche, effettuazione di cablaggio impianti, preparazione di materiale elettrico per gli studenti.

9 Pagina 9 di 67 Strumenti e attrezzature utilizzate: Area chimica: n 5 cappe aspiranti; Attrezzature per le esercitazioni di laboratorio: forni, becchi bunsen, termostati e autoclavi, strumentazione analitica sofisticata (gascromatografi, spettrografi, ecc.), spettrofotometri ad assorbimento atomico, microscopi, bilance e vetreria. Area meccanica: Mola fissa sbavatura; Trapano a colonna LTF; Troncatrice a disco THOMAS; Cesoia COLGAR; Jolly FICEP; Maglio ARIETE su tubolare; Martello e punzone; Fucina; Mola fissa affilatura; Tornio FORTUNA; Tornio HERON K14; Tornio GRAZIOLI; Tornio PASQUINO; Tornio BREDA n 3; Tornio SAIMP K 155; Tornio GRAZIOLI DANIA; Fresa TIGER; Trapano fresa CERVINIA; Trapano a colonna ROSA; Lapidello; Pressa FICEP;

10 Pagina 10 di 67 Filiera FEFI. Area elettrica: Compressore didattico; Ventilatore industriale; Impianto idraulico. Ambienti di lavoro: Aula saldatura Aula macchine utensili Aula chimica analisi tecniche Aula chimica qualitativa e quantitativa Aula macchine a fluido Laboratorio termotecnica 2.4 Orari di lavoro Per quanto riguarda l orario di lavoro, la Scuola é aperta tutti i giorni dalle ore 7,30 alle 17,30, con chiusura dei cancelli alle 18,30. Il personale ausiliario é organizzato secondo turni e con criteri di flessibilità di orario per assicurare presenza durante l intero orario di apertura, per complessive 36 ore settimanali personali. Il personale docente é impegnato mediamente per 18 ore settimanali (cattedra media) a cui si aggiungono ulteriori 100 ore (dato medio) annue dedicate alla didattica e altre ore in numero imprecisato per incontri, riunioni, etc.

11 Pagina 11 di Metodologia di misura, strumentazione utilizzata, errori ed incertezze Le misurazioni sono state eseguite mediante l impiego del fonometro integratore di precisione di fabbricazione Delta Ohm, modello HD 9019, con numero di matricola Il microfono, modello Delta Ohm MK221, con numero di matricola 24180, ha una gamma di risposta al segnale meccanico del rumore in campo libero e in campo diffuso che va dai 20 Hz ai 20 khz conforme alle norme IEC 651 gruppo 1 e 804 gruppo 1. La gamma di risposta del microfono corrisponde alle potenzialità uditive dell uomo. La strumentazione in oggetto é stata tarata in data 07 aprile 2008 presso il Centro SIT n.185 con certificato n. 2008/726 e n. 2008/725 riprodotti in allegato I. La verifica della calibrazione dello strumento, eseguita prima e dopo i rilievi, è stata effettuata utilizzando un calibratore Delta Ohm HD 9101 classe 1 IEC con numero di matricola La proprietà peculiare del calibratore è quella di fornire in uscita alla frequenza di 1000 Hz, un livello di pressione sonora pari a 94 db. Il valore di misura per i suoni emessi dalle differenti sorgenti sonore viene espresso in decibel ponderato su curva A (dba) o su curva C (dbc) nel caso di livelli di picco e visualizzato poi sul display dello strumento. La curva di ponderazione A è quella che riesce ad approssimare al meglio la risposta in frequenza dell orecchio umano ai vari toni non puri emessi dalle sorgenti presenti. Le misure del rilievo fonometrico sono state eseguite secondo le modalità dettate dalle norme di buona tecnica posizionando il fonometro alla distanza di circa 10 centimetri (0,1 metri) dalla testa del lavoratore ad altezza dell orecchio, facendo attenzione che fra l orecchio e lo strumento non vi fossero eventuali fonti di riflessione né ostacoli alla propagazione dell onda sonora. Il microfono è stato orientato sempre in direzione della sorgente stessa di rumore e sempre corredato di apposita cuffia antivento. Per quanto concerne la durata puntuale delle misurazioni, ciascuna misura è stata protratta per un periodo di tempo sufficiente a consentire al fonometro l integrazione della pressione acustica istantanea rilevata per un tempo di esposizione congruo ai fini della rappresentatività della situazione reale, variabile in relazione alle caratteristiche del rumore. L uso di un fonometro integratore ha reso quindi possibile limitare il tempo di

12 Pagina 12 di 67 misurazione al necessario per ottenere la stabilizzazione entro ±0,3 db(a) della lettura del livello continuo equivalente riferito al tempo di misura Leq,TM, come definito nella Norma UNI 9432: Errori ed incertezze Per la valutazione delle incertezze associate al valore misurato sono state prese in esame le seguenti componenti: strumentale, ambientale e temporale delle stesse, dettagliatamente descritte nel seguito. Incertezze strumentali (Errori sistematici) Fermo restando che gli strumenti impiegati nelle misure appartengono rispettivamente alla classe 1 della norma IEC 651 (edizione 1994) nel caso del fonometro ed alla classe 1 della norma IEC (edizione 1997) nel caso del calibratore e pertanto presentano tolleranze massime ammesse pari a 0.7 db (fonometro) e 0.3 db (calibratore), vengono di seguito indicate le incertezze di misura riportate nei certificati di taratura: Incertezza misura Fonometro: ±0,5 db Incertezza misura Calibratore: ±0,1 db Il fonometro impiegato per le misure presenta inoltre la seguente sensibilità agli agenti esterni, quantificata nella variazione massima di lettura, rispetto alla calibrazione in condizioni di riferimento, singolarmente per ciascuna grandezza: Variazione di pressione atmosferica ±10 %: ±0,2 db Variazione di temperatura C: ±0,4 db Variazione di umidità relativa %: ±0,5 db Le misure sono state effettuate in condizioni stazionarie di pressione atmosferica, temperatura ed umidità relativa. L'esiguità delle variazioni dei parametri ambientali durante la misura ha pertanto consentito il contenimento dello scarto tipo della riproducibilità dei risultati a ±0,0 db complessivi (±0,0 db per le variazioni di temperatura ed umidità, ±0,0 db per le variazioni di pressione atmosferica). In relazione alle incertezze connesse al metodo di prova, l assenza di differenze tra le calibrazioni del fonometro effettuate prima e dopo le misure ha evidenziato scarti pari a 0 db, non significativi ai fini

13 Pagina 13 di 67 del computo complessivo dell'errore sistematico. Prospetto riepilogativo degli errori sistematici Causa Precisione fonometro Precisione calibratore Sensibilità ad agenti esterni Errore sistematico massimo assoluto Incertezza ±0,5 db ±0,1 db ±0,0 db ±0,5 db Tale incertezza è stata indicata nel prosieguo con ε S.

14 Pagina 14 di 67 Incertezze temporali La variabilità dei tempi di esposizione determina un incertezza sul valore del livello di esposizione personale giornaliero dovuto all'i esima sorgente, calcolato sulla base del Leq i esimo associato, che è funzione del tempo di esposizione Ti ed è stata stimata sulla scorta di quanto esposto dalla norma ISO 9612 secondo la seguente espressione: ε t = ε (T i ) 0,04 T i dove T i è il tempo di esposizione del lavoratore alla i esima generica sorgente di rumore, espresso in minuti come pure l incertezza associata ε t. Detta incertezza è stimata con un valore minimo associato di 2' 30''.

15 Pagina 15 di 67 Incertezze ambientali Durante la misura sono state riprodotte e prese in esame le condizioni al contorno che caratterizzano abitualmente gli ambienti e le procedure di lavoro. Sulla ripetibilità della misura possono comunque venire ad incidere tutti gli errori provenienti da cause fortuite e le incertezze dovute alla variabilità dei fenomeni oggetto di studio. L'incertezza relativa alla riproducibilità della misura con le medesime condizioni al contorno e nel medesimo ambiente, assunte quindi come condizioni di riferimento, dovuta all incompleta campionatura della distribuzione dei livelli sonori, ε A (Leq,Ti), è stata assunta di valore nullo, per la definizione di deviazione standard, in quanto il valore del Leq è stato determinato da un unica misurazione. Incertezza sul livello di esposizione personale L incertezza sul livello di esposizione personale giornaliero, anche al quale è associata una incertezza, è stata calcolata applicando la legge di propagazione degli errori alle incertezze sui livelli equivalenti, secondo la seguente espressione: ε Α ( L ) EX, 8h = M i= L i T 2 i ε 2 i M i= L i M T i= 1 i L i ε 2 T i 1/2 Per sinteticità si è posto: L i = Leq,T i ε i = ε A (Leq,T i ) ε Ti = ε (T i ) M è il numero di periodi in cui si effettuano misure di livello equivalente.

16 Pagina 16 di 67 Si rammenta inoltre che nel caso in esame ε i risulta pari a zero, sottolineando ulteriormente come ε A (Leq,Ti), incertezza ambientale dovuta alla misura della singola sorgente, sia concetto diverso da ε A (L EX,8h ), incertezza casuale dovuta al contributo delle incertezze delle singole misure di Leq sul valore complessivo del L EX,8h. Per ottenere l incertezza complessiva sul L EX,8h, al valore di ε A (L EX,8h ) è stata sommata la componente dovuta ad effetti strumentali, ε S, secondo la seguente espressione basata sui criteri consigliati dallo standard ISO 9612: ε (L EX,8h ) = [ε A 2 (L EX,8h ) + ε S 2 ] 1/2 Nelle tabelle personali di ciascun singolo addetto è stato riportato, per ogni operatore esposto, il livello di esposizione personale con associata la relativa incertezza: L EX,8h ± ε (L EX,8h ); Per alcuni lavoratori sottoposti ad attività particolari, la notevole variabilità dell esposizione quotidiana al rumore da una giornata lavorativa all altra può rendere necessaria l adozione del livello di esposizione settimanale L EX,W, a partire dai singoli L EX,8h valutati per le singole giornate lavorative tipo. Operando in modo analogo a quanto visto per il L EX,8h, a partire dalle incertezze sugli m livelli di esposizione personale giornalieri è stata calcolata l incertezza sul valore del Lep,w che vale: ε (L EX,w ) = [ ε 2 A (L EX,w ) + ε 2 S ] 1/2,

17 Pagina 17 di 67 dove: ε A ( L ) EX, w = m k= 1 10 m k= 1 0.2L k 10 ε 0.1L k 2 k 1/2 è la componente ambientale dell incertezza sul Lep,w, in cui per sinteticità si è posto: Lk = (L EX,8h )k ε k = ε A (L EX,8h )k. Nel paragrafo 6 è stato quindi riportato, per ogni operatore esposto, il livello di esposizione personale con associata la relativa incertezza: L EX,8h ± ε (L EX,8h ); oppure L EX,w ± ε (L EX,w ) Il calcolo dell incertezza ha consentito di affinare il criterio di classificazione dei livelli di esposizione del personale, assegnando alla fascia di rischio superiore tutti i lavoratori caratterizzati da valori del livello di esposizione personale al limite dell attribuzione alla fasce di esposizione 80 85, e oltre 87 db(a), per i quali il contributo dell incertezza possa determinare il superamento dei limiti minimi per ciascuna banda.

18 Pagina 18 di Rilievi fonometrici I valori registrati durante i rilievi sono riassunti nella Tabella 1, dove sono specificate l area lavorativa, la lavorazione in atto al momento dell analisi fonometrica o la macchina/attrezzatura utilizzata e il tempo di integrazione del segnale acustico. In base alla norme tecnica UNI 9432:2011 si suddivide il tipo di rumore della sorgente esaminata, classificandola in costante o stabile (S), fluttuante o variabile (V), impulsivo (I), ciclico (C). Ogni rilievo è identificato nelle tabella seguente e nella planimetria in allegato da un numero progressivo cui si fa riferimento nelle tabelle di calcolo per l esposizione personale al rumore dei lavoratori (paragrafo 6). Tabella 1: Rilievi fonometrici AULA SALDATURA Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 1 Saldatura ossiacetilenica S 2 77,4 < Saldatura ad elettrodo V 3 79,5 < Saldatura ad elettrodo + asportazione scorie con martello e spazzola V 3 82,3 < Lavoro al banco con uso di lima e spazzola V/I 5 78,8 < Mola fissa sbavatura V 2 91,3 < Trapano a colonna LTF V 2 72,2 < Troncatrice a disco THOMAS taglio piatto 8 mm V 2 92,6 < Cesoia COLGAR taglio lamiera 1,5 mm V 2 81,5 < Jolly FICEP V 2 77,0 < Maglio ARIETE su tubolare I 3 90,4 < 135

19 Pagina 19 di Punzonatura: martello e punzone I 20 90,9 < Fucina S 2 82,7 < Uso del martello I 30 93,7 < Ambientale area saldatura V/I 5 74,7 < Ambientale area banco di lavoro V/I 5 78,0 < Ambientale area macchine V/I 5 79,5 < 135 AULA MACCHINE UTENSILI Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 17 Mola fissa affilatura V 1 81,8 < Tornio FORTUNA V 2 81,2 < Tornio HERON K14 V 2 81,7 < Tornio GRAZIOLI V 2 79,4 < Tornio PASQUINO V 2 80,5 < Tornio BREDA V 2 80,3 < Tornio SAIMP K 155 V 2 78,4 < Tornio GRAZIOLI DANIA V 2 75,6 < Fresa TIGER V 2 78,7 < Trapano fresa CERVINIA V 2 79,2 < Trapano a colonna ROSA V 2 79,0 < Troncatrice THOMAS automatica su ferro pieno V 3 76,7 < Troncatrice THOMAS manuale su ferro pieno V 2 82,8 < 135

20 Pagina 20 di Troncatrice THOMAS manuale su tubolare V 3 91,2 < Lapidello V 2 76,2 < Pressa FICEP V 2 86,4 < Ambientale nord V 5 80,5 < Ambientale sud V 5 80,2 < Ambientale zona affilatura V 5 79,4 < 135 AULA CHIMICA ANALISI TECNICHE Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 36 Cappa aspirante n 1 S 1 72,4 < Cappa aspirante n 2 S 1 64,5 < Cappa aspirante n 3 S 1 66,9 < Cappa aspirante n 4 (assorbimento atomico) S 1 63,7 < 135 AULA CHIMICA QUALITATIVA QUANTITATIVA Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 40 Cappa aspirante S 1 73,6 < Ambientale con cappa in funzione V 5 69,1 < 135 AULA MACCHINE A FLUIDO Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 42 Compressore didattico S 3 80,0 < Ventilatore industriale S 3 91,0 < Impianto idraulico S 3 79,6 < Ambientale macchine a fluido V 5 71,5 < 135

21 Pagina 21 di 67 LABORATORIO TERMOTECNICA Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 45 Filiera FEFI V 3 80,4 < 135

22 Pagina 22 di Luoghi a rischio di rumore Sulla base dei rilievi fonometrici eseguiti e riportati nel paragrafo precedente sono elencati, nella tabella successiva, le macchine/attrezzature che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione o che le utilizzi per l intera giornata lavorativa, un esposizione quotidiana superiore al valore limite di azione pari a 85 db(a). Tabella 2: Macchine/attrezzature con livelli di esposizione superiori al L EX,8h di 85 db(a) Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) 5 Mola fissa sbavatura V 2 91,3 < Troncatrice a disco THOMAS taglio piatto 8 mm V 2 92,6 < Maglio ARIETE su tubolare I 3 90,4 < Punzonatura: martello e punzone I 20 90,9 < Uso del martello I 30 93,7 < Troncatrice THOMAS manuale su tubolare V 3 91,2 < Pressa FICEP V 2 86,4 < Ventilatore industriale S 3 91,0 < 135 Si ricorda che in base agli obblighi dettati dall art. 192 comma 3 del D.Lgs.81/2008: I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione (85dB(A)) sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e l accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione. Si possono pertanto verificare le seguenti situazioni tipo: 1) il superamento degli 85 db(a) di Leq si verifica solo in prossimità di macchine non

23 Pagina 23 di 67 interessando altre postazioni di lavoro; in questo caso si può provvedere a segnalare, mediante l uso dell apposita cartellonistica, le sole attrezzature presenti. 2) il superamento degli 85 db(a) di Leq si verifica su aree estese, interessando altre postazioni di lavoro, in questo caso la cartellonistica andrà posizionata all ingresso del locale e l accesso sarà limitato solo al personale addetto.

24 Pagina 24 di Determinazione dell esposizione personale dei lavoratori al rumore Quando le condizioni lavorative espongono gli addetti a livelli di rumorosità sufficientemente stabili o comunque variabili con regolarità nel corso della giornata lavorativa il livello da prendere a riferimento é il L EX, 8h (livello di esposizione giornaliera al rumore); se invece le condizioni lavorative espongono a livelli notevolmente variabili e fluttuanti tra una giornata e l altra si deve prendere come riferimento il L EX, 8h (livello di esposizione settimanale al rumore), nella presente relazione indicato come L EX, W. a) livello di esposizione giornaliera al rumore (L EX,8h), il valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di 8 ore ed espresso in db(a). Esso si esprime con la formula: L dove L EX,8h Aeq, T e = L Aeq,Te = 10log + 10 log 10 1 Te p A ( t p0 Te 0 10 Te T 0 2 ) dt Te = durata quotidiana dell esposizione personale di un lavoratore al rumore, ivi compresa la quota giornaliera di lavoro straordinario; T0 = 8h = 480 min; P0 = 20 µpa; PA = pressione acustica istantanea ponderata A, in Pascal, cui è esposta, nell aria a pressione atmosferica, una persona che potrebbe o meno spostarsi da un punto ad un altro del posto di lavoro; La formula utilizzata per la determinazione del valore giornaliero d esposizione di ogni lavoratore ad una successione di diversi livelli costanti L eq,i per attività svolte 8 ore giornaliere (equivalenti a 480 minuti) é la seguente:

25 Pagina 25 di 67 L EX,8h = 10log 10 [(1/480)Σ i T i 10 0,1 Leq,i ] espresso in db(a) dove con T i si indica il tempo (espresso in minuti) in cui il lavoratore è esposto al livello equivalente L eq,i espresso in db(a); naturalmente deve essere verificata la seguente condizione: Σ i T i = 480 minuti b) livello di esposizione settimanale al rumore (L EX, 8h), qui indicato come (L EX,w), il valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di 5 giornate lavorative di 8 ore ed espresso in in db(a). Esso è calcolato mediante la formula: L EX,w m 1 = 10log K = 1 0,1( L EX,8h ) k dove (L EX,8h) k rappresenta i valori di L EX,8h per ognuno degli m giorni di lavoro della settimana considerata. Note sulla simbologia La simbologia utilizzata dalla precedente legislazione nazionale è del tutto equivalente, in termini di contenuto tecnico, a quella prevista dal D.Lvo 81/2008. Il L EX,8h coincide con il L EP,d Il L EX,8h (o L EX,W ) coincide con il L EP,w Nei precedenti paragrafi si è fatto riferimento, nelle formulazioni contenute nella digressione teorica, didascalica, alla vecchia simbologia in quanto meno faticosa e più leggibile dell attuale, soprattutto con riferimento al valore settimanale. Nella seguente relazione tecnica si farà comunque riferimento alla simbologia vigente. Considerazioni relative al caso in esame Il livello di esposizione personale dei lavoratori delle mansioni operative é valutabile sulla base dei risultati delle misurazioni e dei tempi medi di esposizione al rumore. Nel caso in esame, tutte le attività vengono considerate in modo cautelativo di tipo

26 Pagina 26 di 67 ripetitivo pertanto si identifica un unica giornata tipo rappresentativa dell esposizione al rischio rumore per addetto. Sulla base della suddivisione della giornata tipo nei vari tempi (Ti) che ciascun operatore trascorre nello svolgimento di una attività, è possibile calcolare il valore dell esposizione personale quotidiana (L EX,8h) del soggetto o mansione in questione quale parametro per esprimere l esposizione personale quotidiana dei lavoratori. Pertanto, nelle tabelle di valutazione sotto riportate, verranno calcolati per ciascuna figura i valori di esposizione delle giornate tipo. Nei prospetti che seguono sono riportati i tempi medi d esposizione (T i ) e i valori d esposizione (L eq,i ) corrispondenti, con riferimento alle misure presenti al paragrafo 4; in grassetto viene indicato il tempo effettivo di esposizione giornaliero (T e ), il livello equivalente ponderato A calcolato sul tempo T e (LA eq,t e ) e il valore d esposizione giornaliera (L EX,8h) riferito a 8 ore lavorative. In conformità a quanto anticipato al paragrafo 3 relativo agli errori ed incertezze, per ogni singolo addetto o mansione, si riportano in sintesi i corrispondenti valori di ε A (L EX,8h ) e ε S, nonché il valore di esposizione personale con associata la relativa incertezza L EX,8h ± ε (L EX,8h ).

27 Pagina 27 di 67 Tabelle 3a: Calcolo dei livelli di esposizione personale quotidiana (L EX,8h) Si elenca di seguito l esposizione quotidiana del personale: Assistente tecnico laboratorio di saldatura Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Saldatura ad elettrodo ,5 Mola fissa sbavatura ,3 Accettulli Salvatore Furgani Marco Quatraro Raffaele Assistente tecnico Laboratorio di saldatura Troncatrice a disco THOMAS taglio piatto 8 mm ,6 Cesoia COLGAR taglio lamiera 1,5 mm ,5 Jolly FICEP Ambientale area saldatura ,7 Ambientale area banco di lavoro Ambientale area macchine ,5 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 82,3 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 81,1± 0.5

28 Pagina 28 di 67 Assistente tecnico laboratorio macchine utensili Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Mola fissa affilatura ,8 Media logaritmica torni (18 24) ,6 Quatraro Raffaele Assistente tecnico Laboratorio macchine utensili Media logaritmica frese (25 27) Ambientale nord ,5 Ambientale sud ,2 Ambientale zona affilatura ,4 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 80,0 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 78,7± 0.5

29 Pagina 29 di 67 Insegnante meccanica Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Lavoro al banco con uso di lima e spazzola ,8 Mola fissa sbavatura ,3 Trapano a colonna LTF ,2 Troncatrice a disco THOMAS taglio piatto 8 mm ,6 Cesoia COLGAR taglio lamiera 1,5 mm ,5 Jolly FICEP Uso del martello ,7 Di Lella Michele Insegnante Meccanica Laboratorio macchine utensili Ambientale area saldatura ,7 Ambientale area banco di lavoro Ambientale area macchine ,5 Media logaritmica torni (18 24) ,6 Media logaritmica frese (25 27) Mola fissa affilatura ,8 Ambientale nord ,5 Ambientale sud ,2 Ambientale zona affilatura ,4 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 82,6 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 81,6± 0.5

30 Pagina 30 di 67 Insegnante tecnologia Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Uso del martello ,7 Arfelli Giancarlo Boghi Giovanni Donati Marcello Ghetti Paolo Spadazzi Federica Bellardi Mario Insegnante Tecnologia Laboratorio macchine utensili Media logaritmica torni (18 24) ,6 Media logaritmica frese (25 27) Mola fissa affilatura ,8 Troncatrice THOMAS automatica su ferro pieno ,7 Troncatrice THOMAS manuale su tubolare ,2 Lapidello ,2 Ambientale nord ,5 Ambientale sud ,2 Ambientale zona affilatura ,4 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 81,4 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 80,1± 0.5

31 Pagina 31 di 67 Insegnante esercitazioni pratiche saldatura Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Arfelli Giancarlo Boghi Giovanni Donati Marcello Ghetti Paolo Spadazzi Federica Insegnante esercitazioni pratiche Laboratorio saldatura Saldatura ad elettrodo ,5 Saldatura ossiacetilenica ,4 Ambientale area saldatura ,7 Ambientale area banco di lavoro Ambientale area macchine ,5 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 78,3 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 77,0 ± 0.5

32 Pagina 32 di 67 Insegnante esercitazioni pratiche macchine utensili Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Saldatura ad elettrodo ,5 Arfelli Giancarlo Ghetti Paolo Insegnante esercitazioni pratiche Macchine utensili Saldatura ossiacetilenica ,4 Ambientale area saldatura ,7 Ambientale area banco di lavoro Ambientale area macchine ,5 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 80,0 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 78,7 ± 0.5

33 Pagina 33 di 67 Assistente tecnico laboratorio macchine utensili (esercitazioni) Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Uso del martello ,7 Media logaritmica torni (18 24) ,6 Media logaritmica frese (25 27) Mola fissa affilatura ,8 Quatraro Raffaele Assiste tecnico laboratorio macchine utensili Troncatrice THOMAS automatica su ferro pieno ,7 Troncatrice THOMAS manuale su ferro pieno ,8 Trapano fresa CERVINIA ,2 Ambientale nord ,5 Ambientale sud ,2 Ambientale zona affilatura ,4 Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 81,4 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 80,2 ± 0.5

34 Pagina 34 di 67 Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 1) Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Fabbri Mario Insegnante Compressore didattico Mancini Gabrilele Insegnante Macchine a fluido Ambientale macchine a fluido ,5 Accettulli Salvatore Assistente tecnico Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 76,3 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 75,6 ± 0.5 Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 2) Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Fabbri Mario Insegnante Ventilatore industriale Mancini Gabrilele Insegnante Macchine a fluido Ambientale macchine a fluido ,5 Accettulli Salvatore Assistente tecnico Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 81,8 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 80,6 ± 0.5

35 Pagina 35 di 67 Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 3) Nome Mansione Area Posizione/Sorgente di rumore/attività Rif. Tempo (Ti) (min) Leq,i db(a) Fabbri Mario Insegnante Impianto idraulico ,6 Mancini Gabrilele Insegnante Macchine a fluido Ambientale macchine a fluido ,5 Accettulli Salvatore Assistente tecnico Te, Tempo effettivo di esposizione (min) 360 Livello equivalente riferito all'effettiva durata dell'esposizione (LAeq,Te) (db(a)) 73,6 ± 0.5 Livello equivalente su 8 ore giornaliere LEX,8h (db(a)) 72,3 ± 0.5

36 Pagina 36 di Classificazione dei lavoratori in base al livello di esposizione Nella Tabella 4 sono riassunti i valori d esposizione per i lavoratori che svolgono la medesima mansione. L unità di misura con cui vengono espressi i valori ottenuti sono i db, ponderati su filtro A. Si ricorda che quanto sotto riportato non tiene conto dell utilizzo di eventuali dispositivi di protezione individuali per l udito. Tabella 4: Riassunto dei singoli livelli di esposizione (giornalieri) per mansione Mansione Nome addetto L EX,8h ± ε (db(a)) Assistente tecnico saldatura Accettulli Salvatore Furgani Marco Quatraro Raffaele Lpeak (db(c)) 81,1 ± 0.5 > 80 < 135 Assistente tecnico macchine utensili Quatraro Raffaele 78.7 ± 0.5 < 80 < 135 Insegnante meccanica Di Lella Michele 81.6 ± 0.5 > 80 < 135 Arfelli Giancarlo Ghetti Paolo Insegnante tecnologia Insegnante esercitazioni saldatura Insegnante esercitazioni macchine utensili Assistente tecnico macchine utensili (esercitazioni) Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 1) Boghi Giovanni Donati Marcello 80,1 ± 0.5 > 80 < 135 Spadazzi Federica Bellardi Mario Arfelli Giancarlo Boghi Giovanni Donati Marcello 77,0 ± 0.5 < 80 < 135 Ghetti Paolo Spadazzi Federica Arfelli Giancarlo Ghetti Paolo 78,7 ± 0.5 < 80 < 135 Quatraro Raffaele 80,2 ± 0.5 < 80 < 135 Fabbri Mario Mancini Gabriele 75,6 ± 0.5 < 80 < 135

37 Pagina 37 di 67 Mansione Nome addetto L EX,8h ± ε (db(a)) Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 2) Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 3) Accettulli Salvatore Fabbri Mario Mancini Gabriele Accettulli Salvatore Fabbri Mario Mancini Gabriele Accettulli Salvatore Lpeak (db(c)) 80,6 ± 0.5 > 80 < ,3 ± 0.5 < 80 < 135 Le classi d attenzione (o di rischio) sulla base di quanto richiesto dall art. 189 del Dlgs. 81/08 sono così strutturate: A) Al di sopra di 87 db(a) L EX,8h oppure al di sopra di 140 db(c) Lpicco: Nessun lavoratore B) Tra 85 db(a) e 87 db(a) LEX,8h oppure al di sopra di 137 db(c) Lpicco: Nessun lavoratore C) Tra 80 db(a) e 85 db(a) LEX,8h oppure al di sopra di 135 db(c) Lpicco: Assistente tecnico saldatura; Insegnante meccanica; Insegnante tecnologia; Assistente tecnico macchine utensili (esercitazioni); Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 2). D) Al di sotto di 80 db(a) LEX,8h oppure al di sotto di 135 db(c) Lpicco: Assistente tecnico macchine utensili; Insegnante esercitazioni saldatura; Insegnante esercitazioni macchine utensili; Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 1); Assistente tecnico ed insegnante macchine a fluido (giornata 3).

38 Pagina 38 di Dispositivi di protezione individuali Sulla base di quanto indicato nell art. 193 del D.Lgs 81/2008, il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo IV ed alle seguenti condizioni: a) Se il livello di esposizione al rumore supera i valori inferiori di azione (L EX,8h > 80dB(A) o Lpeak > 135 db(c)), il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell udito; b) Se il livello di esposizione al rumore pari o al di sopra dei valori superiori di azione (L EX,8h 85dB(A) o Lpeak 137 db(c)) fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i dispositivi di protezione individuale dell'udito. La scelta dei dispositivi di protezione individuale dell udito che consentono di eliminare il rischio per l udito o di ridurlo al minimo, viene effettuata dal datore di lavoro previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti. Il datore di lavoro ne verifica inoltre l efficacia. Infine il datore di lavoro tiene conto dell attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare il rispetto dei valori limite di esposizione pari a 87 db(a).

39 Pagina 39 di Criteri di valutazione dell efficacia della protezione fornita dal DPI La direttiva 89/686/CEE del 21 dicembre 1989, recepita con il DLgs. 475/92, regolamenta le modalità di progettazione e di costruzione dei dispositivi di protezione individuali ai fini della libera commercializzazione su tutto il territorio della Comunità Europea. In particolare per DPI si intende qualsiasi dispositivo o articolo destinato a essere indossato o tenuto da una persona affinché essa sia protetta nei confronti di uno o più rischi che potrebbero metterne in pericolo la salute e la sicurezza. I requisiti fondamentali relativi ai DPI espressi in tale direttiva comunitaria sono due: certificazione dei DPI marcatura CE Nel caso specifico dei dispositivi di protezione relativi al rischio rumore, la norma europea di riferimento, in relazione ai "requisiti di sicurezza e prove" è costituita dalla EN 352 (EN per le cuffie auricolari, EN per gli inserti auricolari, EN per cuffie per elmetto, EN per cuffie attive), recepite in Italia come norme tecniche UNI. Tali norme prevedono che il produttore del dispositivo fornisca i seguenti dati: Valori APV (valori di protezione attributivi): rappresentano i valori di attenuazione ad ogni frequenza di riferimento (125, 250, 500, 1000, 2000, 4000, 8000 Hz) Valori H, M, L: rappresentano l attenuazione alle alte, medie e basse frequenze Valori SNR: rappresentano l attenuazione media su tutto lo spettro delle frequenze Attualmente in Italia è in vigore il DM 2 maggio 2001 ("Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI)"); in Allegato 1 al presente decreto viene riportata la norma UNI EN 458 (1995 e s.m) che costituisce un documento guida per la selezione, l uso, la cura e la manutenzione dei dispositivi di protezione dell'udito dal rumore. In questo allegato si forniscono, tra le altre informazioni, anche quattro metodi per calcolare l efficacia delle protezione scelte o da scegliere: 1. Metodo per banda d ottava 2. Metodo HML 3. Controllo HML

40 Pagina 40 di Metodo SNR Tutti i metodi permettono di ottenere, dato il livello di rumore ambientale L Aeq, il livello effettivo pesato (L Aeq ) presente all orecchio dopo aver correttamente indossato il DPI dell udito; confrontando L Aeq con il massimo livello di esposizione personale quotidiana oltre il quale devono, ai sensi di legge, essere disponibili od indossati i DPI (livello d azione L act ; L act = 85 db(a)), si può stimare la protezione fornita dal DPI sulla base della seguente tabella:

41 Pagina 41 di 67 Livello effettivo all orecchio, L Aeq in db(a) Stima della protezione L Aeq > L act Insufficiente L act 5 < L Aeq L act Accettabile L act 10 < L Aeq L act 5 Buona L act 15 < L Aeq L act 10 Accettabile L Aeq L act 15 Troppo alta (iperprotezione) Oltre ai suddetti metodi, al fine della scelta più opportuna del dispositivo di protezione da impiegare, l'osha (Occupational Safety and Health Association) ha indicato un quinto criterio di valutazione estremamente semplice ed immediato, il cosiddetto metodo SNR corretto. Secondo le indicazioni di questo criterio, il L' Aeq viene definito mediante la seguente formula: L' Aeq = L Aeq (SNR 7) 8.2 Valutazione specifica dell efficacia di protezione di dpi dell udito Presso i luoghi di lavoro dell vengono forniti in dotazione i seguenti dispositivi di protezione per l udito: Cuffie PELTOR H510P: SNR=24 db, H=31 db, M=21 db, L=12 db Applicando il metodo SNR corretto, nella tabella successiva vengono riportati i valori effettivi di rumore all orecchio (L Aeq) nel caso di impiego degli otoprotettori sopra indicati e relativi alle attrezzature che sono in grado di produrre un livello di rumore superiore agli 85 db(a).

42 Pagina 42 di 67 Tabella 5: Calcolo del valore effettivo di rumore all orecchio (L Aeq) in caso di utilizzo di otoprotettore Rif. Punto di misura / sorgente Tipo rumore T. m. Leq db(a) Lpeak db(c) L' aeq Stima protezione 5 Mola fissa sbavatura V 2 91,3 < ,3 Accettabile 7 Troncatrice a disco THOMAS taglio piatto 8 mm V 2 92,6 < ,6 Buona 10 Maglio ARIETE su tubolare I 3 90,4 < ,4 Accettabile 11 Punzonatura: martello e punzone I 20 90,9 < ,9 Accettabile 13 Uso del martello I 30 93,7 < ,7 Buona 30 Troncatrice THOMAS manuale su tubolare V 3 91,2 < ,2 Accettabile 32 Pressa FICEP V 2 86,4 < ,4 Troppo alta (iperprotezione) 43 Ventilatore industriale S 3 91,0 < ,0 Accettabile Si ricorda inoltre che all atto della scelta dei DPI devono essere considerati alcuni principali fattori: marcatura di certificazione; attenuazione sonora; confortevolezza del portatore; ambiente di lavoro e attività produttiva (alte temperature ed umidità, polvere, segnali di avvertimento e trasmissione di messaggi verbali, ecc.); disturbi per la salute dell utilizzatore. Si rammenta che l efficace protezione fornita dal dispositivo di protezione individuale dipende sia dal corretto indossamento dello stesso (l utilizzatore deve essere correttamente addestrato e formato) sia dal tempo di impiego che deve coprire tutto il periodo di esposizione. In mancanza di queste due condizioni il livello effettivo di protezione risulterà sicuramente inferiore a quello teorico valutato. Gli otoprotettori vanno utilizzati durante le attività definite nella precedente tabella.

43 Pagina 43 di Calcolo del L EX,8h con l utilizzo degli otoprotettori Tutti gli addetti, con l uso di idonei DPI, presentano un valore di L EX,8h < 80 db(a). N.B. E da sottolineare come le attrezzature utilizzate dagli addetti vengano adoperate di rado ed esclusivamente per scopo didattico.

44 Pagina 44 di Presenza di soggetti particolarmente sensibili al rumore Il rumore rientra tra gli agenti di cui all allegato C che il datore di lavoro deve valutare, ai sensi dell art. 11 del D. Lgs. 151/01, individuando le misure di prevenzione e protezione da adottare. Sulla base degli esiti dell'indagine fonometrica effettuata, all interno della sede in considerazione non sono presenti lavoratrici in stato di gravidanza esposte a livelli superiori al limite inferiore che fa scattare l'azione. Nel caso in cui questo accadesse in futuro, a tal proposito, in mancanza di specifica normativa, si può fare riferimento alle Linee Guide Regionali di interpretazione del Decreto Legislativo, n. 151 del In particolare quelle della Regione Emilia Romagna suggeriscono che il criterio adottato per l allontanamento dall esposizione è il seguente: Per tutto il periodo della gravidanza quando i livelli di esposizione al rumore siano uguali o superiori a 80 db A (Lex, 8h ) Anche nel post parto quando i livelli di esposizione siano uguali o superiori agli 85 db A (Lex, 8h ). (art. 7 comma 4 D. Lgs. 151/01) Nel caso in cui siano presenti apprendisti minorenni, come stabilito dal D.Lvo 262/2000, il Datore di Lavoro sottoporrà a sorveglianza sanitaria almeno biennale i minorenni esposti a livelli di esposizione compresi tra 80 ed 85 db(a), almeno annuale qualora venga superato un livello di esposizione di 85 db(a). Il Datore di lavoro, per tutti i minori esposti a livelli superiori agli 80 db(a) di Lex,8h fornirà i mezzi individuali di protezione ed una adeguata formazione all uso degli stessi, obbligando i lavoratori minori ad utilizzarli in applicazione ad utensili caratterizzati da Leq,i superiore ad 80 db(a). Il Datore di Lavoro eviterà sempre l'esposizione di minori a livelli equivalenti di rumore superiore ai 87 db(a), e limiterà il più possibile l'esposizione a singole sorgenti caratterizzate da Leq,i superiore ad 80 db(a). Il Medico competente, effettuando la visita medica preventiva, individuerà infine eventuali lavoratori ipersensibili al rumore:

45 Pagina 45 di 67 o Per suscettibilità individuale genetica o Per pregresse patologie o Per terapie con farmaci ototossici (suscettibilità temporanea) o Per gravi difficoltà fisiche all'utilizzo dei DPI dandone comunicazione al Datore di Lavoro ed al RSPP per l'adozione di opportune misure cautelari che prevedano eventualmente anche l'assegnazione a mansioni alternative all'attività lavorativa, in funzione della gravità della situazione.

46 Pagina 46 di Presenza di sostanze ototossiche e vibrazioni Per ototossicità si intende la possibilità, come effetto collaterale della sostanza chimica in oggetto, di determinare lesioni all orecchio, nel senso di danno all organo dell udito o disturbi uditivi. Tra le possibili sostanze ototossiche si rilevano: ALCUNI SOLVENTI: toluene, xileni, stirene, etilbenzene, esano, disolfuro di carbonio, tricloroetilene, solventi organici a base di nafta, miscele di solventi, METALLI: Piombo, Mercurio, Manganese, Stagno, Platino, Cadmio, Arsenico, ASFISSIANTI: monossido di carbonio (elevate concentrazioni), acido cianidrico PESTICIDI/ERBICIDI: Paraquat, Organofosfati ALCUNI FARMACI: antibiotici, antinfiammatori, diuretici, antiipertensivi, mucolitici, antimicotici, ecc. Considerando, come dimostrato da numerosi studi scientifici che la presenza di sostanze ototossiche potrebbe interferire con i danni potenzialmente causati dall esposizione al rumore, si ritiene opportuno sottolineare al datore di Lavoro che potrebbe essere opportuno, in presenza di sostanze ototossiche, sottoporre a sorveglianza sanitaria anche i lavoratori esposti ad un livello di esposizione giornaliera al rumore compreso tra 80 e 85 db(a) e/o un livello di pressione acustica di picco compreso tra 135 e 137 db(c); tuttavia, se presenti tali condizioni, si rimanda al parere del Medico Competente. Sulla base di quanto acquisito in sede di valutazione, nel caso in esame non si rileva l impiego di sostanze ototossiche da parte degli addetti in modo sistematico; il rischio di esposizione a tali sostanze si considera trascurabile. Per quanto riguarda la possibile esposizione dei lavoratori a vibrazione totale di tipo HAV (sistema mano braccio) o WBV (corpo intero) alcune delle attrezzature impiegate durante l attività sono generatrici delle stesse. Si rimanda tuttavia all indagine specifica in merito per poter definire i livelli di esposizione giornaliera dei singoli lavoratori. In ogni caso l eventuale interazione tra vibrazioni ed esposizione al rumore dovrà essere monitorata nel

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