Il rischio alcol in Italia L analisi delle criticità, la prevenzione possibile

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1 Il rischio alcol in Italia L analisi delle criticità, la prevenzione possibile Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlati Direttore Osservatorio Nazionale Alcol Direttore Reparto Salute Popolazione e suoi determinanti Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - CNESPS Presidente Società Italiana di Alcologia Membro Consulta Nazionale Alcol, Min Lavoro. Salute e Pol. Sociali Membro Consulta Esperti Tossicodipendenze, Pres. Consiglio Rappresentante governativo WHO e Commissione Europea, Luxembourg e Bruxelles - National Counterpart Network European Alcohol Action Plan - Working Group Alcohol and Health - Committee on National Alcohol Policy and Action - Forum Alcohol and Health

2 anni di attività

3 European Charter on Alcohol Paris, december 1994 Alcohol? Less is better!

4

5 Istituto Superiore di Sanita ENLAPRE, OPORTO 22/11/ 1999 From alcopops to Alcohol Policy: reacting to threats to health of young people in Europe. Emanuele SCAFATO MD Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica Rome ISS 1999

6 Istituto Superiore di Sanità ALCOL e GIOVANI ALCOPOPS Bevande alcoliche aromatizzate e lanciate sul mercato attraverso modalità di confezionamento e tecniche particolamente attraenti per la cultura giovanile (caratteri, colori, me ecc.) Rome ISS 1999

7 Giovani e Alcol: i richiami europei PARIGI Dic LUSSEMBURGO Giu STOCCOLMA Febb Incrementare il grado di consapevolezza Entro l'anno 2006: Ridurre il rischio legato al consumo di 1) ridurre in maniera rilevante il numero dei Tutti i bambini e gli alcol tra i giovani giovani che iniziano a consumare alcol; adolescenti hanno il 2) ritardare l'età in cui i giovani cominciano diritto di crescere in un Sollecitare il mondo della produzione ad a consumare alcol; ambiente protetto dalle incrementare il livello di attenzione e la 3) incrementare il livello di coinvolgimento dei conseguenze negative responsabilità sulle modalità di Giovani nella definizione delle politiche giovani li del consumo di alcol e, confezionamento e di marketing dei legate alla salute, in particolare per le question i per quanto possibile, prodotti alcolici ribadendo che riguardano l'alcol; dalla pubblicità di l inopportunità di utilizzare tecniche 4) aumentare l'educazione dei giovani sull'alco l; bevande indirizzate 5) ridurre al minimo le pressioni esercitate sui alcoliche. al target e alla cultura giovani per incitarli al consumo, specialmente giovanile quelle derivanti dalle promozioni,, distribuzioni COINVOLGERE I GIOVANI nelle attività di gratuite, pubblicità,, sponsorizzazioni e prevenzione disponibilità relativi all alcol, alcol, con particolare attenzione alle manifestazioni (sportive, musicali ecc) Entro il 2015 il consumo di alcol al di sotto dei 15 anni deve essere ZERO litri. Il 25 % dei decessi registrati tra i maschi di età sono legati all alcol. alcol giovani nella Reg. Eur. WHO sono morti nel 1999 per cause legate all uso di alcol

8 ALCOHOL and YOUNG PEOPLE ALCOHOL TRENDS - ITALY Trends in per capita alcohol consumption (litres/year). PVGD estimate Years 1981, 1991, 1995, 1996, 1997, (Availability method: Consumption= National Production +(Import Export) Other Use + Stocks) Diff. (%) Diff. (%) WINE BEER SPIRITS ALCOHOL E.SCAFATO. In: Health in Italy in the 21 st Century Ministry of Health-WHO Euro. Centre Environment and Health Rome ISS 1999

9 Formulazione, realizzazione e monitoraggio delle politiche. AZIONI per PSN 2000 Le azioni raccomandate per ottenere risultati comprendono: - sviluppare un programma nazionale alcol; - garantire adeguati finanziamenti per assicurare l attuazione l del programma e attuarne la verifica periodica in modo da favorire la corretta implementazione e il monitoraggio; - creare una struttura efficace di monitoraggio e valutazione dei consumi, individuare indicatori del danno causato dall alcol alcol e delle risposte alle politiche di controllo sull alcol e valutare l esposizione l al rischio alcol delle popolazioni più vulnerabili: i giovani, le donne, gli anziani Rome ISS 1999

10 Framework Policy on Alcohol

11 GIOVANI, ALCOL ALCOL, RISCHIO RISCHIO, GIOVANI PRIMA CONFERENZA NAZIONALE ALCOL Più salute, meno rischi Costruire alleanze per il benessere e la sicurezza

12 Pattern di consumo di alcol Astensione Consumo di alcol Consumo a basso rischio Consumo rischioso ( hazardous ) Consumo dannoso ( harmful ) Alcoldipendenza Consumo cronico di quantità dannose o rischiose Binge drinking Consumo concentrato In un unica occasione di più di 5 UA* Consumo inappropriato al contesto *6 in Italia

13 Classificazione WHO tipologie dei LIVELLI Dl RISCHIO alcolcorrelato: terminologia ICD 10 CONSUMO RISCHIOSO ( hazardous( hazardous ) : un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini. CONSUMO DANNOSO ( harmful( harmful ): una modalità di consumo alcolico che causa danno alla salute,, a livello fisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto. ALCOLDIPENDENZA: insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per l individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti. La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.

14 Consumatori a rischio Si definiscono a rischio i consumi quantitativi oltre i quali gli effetti dell alcol influiscono negativamente sull individuo. Secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione un individuo è da considerarsi a maggior rischio: E inoltre a maggior rischio il consumo in un unica occasione di 5 o più bevande alcoliche (Binge drinking)

15 Consumatori a rischio Il criterio dell ISS a) le donne che eccedono i consumi di 20 grammi di alcol al giorno (1-2 Unità Alcoliche, UA); b) gli uomini che eccedono i 40 grammi di alcol al giorno (2-3 UA); c) tutti i giovani di età inferiore ai 15 anni che assumono una qualsiasi quantità di bevande alcoliche; d) i giovani tra i 16 ed i 18 anni che consumano più di 1 UA al giorno; e) gli ultra 65enni, che eccedono il consumo di 1 UA al giorno. g) TUTTI gli individui che concentrano in un'unica occasione di consumo l assunzione di oltre 6 UA di una qualsiasi bevanda (binge drinking). Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Indagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno I a Conf. Naz. Alcol Roma 2008

16 L identificazione dei consumatori a rischio in una prospettiva di salute pubblica: l esigenza di un indicatore di sintesi QUANTITA QUOTIDIANE CONSUMATE RISCHIO CONCENTRAZIONE DEI CONSUMI BINGE DRINKING Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Indagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno I a Conf. Naz. Alcol Roma 2008

17 Le criticità relative alla diffusione dei comportamenti a rischio tra i giovani 1milione e 500mila GIOVANI a RISCHIO ( enni enni ) Tra gli 11 ed i 18 anni il 22,4 % dei ragazzi il 13 % delle ragazze ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol Tra i 19 e i 24 anni il 25,3 % ragazzi il 10,4 % delle ragazze ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol La quota delle ragazze a rischio 11-18enni e 19-24enni supera il valore della media nazionale delle consumatrici a rischio (7,8 %) Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Indagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno I a Conf. Naz. Alcol Roma 2008

18 Consumatori a rischio (criterio ISS) ANNI ** RAGAZZI Media nazionale 22.4% 11.6 Stima ** RAGAZZE Media nazionale 13.0% Stima Prevalenze(%) (2) (7) 22 (valore medio nazionale)(2) (6) (3) 18.4 **Bolzano 36.3 Trento 29.0 Prevalenze(%) (2) (4) 13 (valore medio nazionale)(3) (6) 6-9 (5) 10.8 **Bolzano 26.3 Trento 14.0 Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007

19 Consumatori a rischio (criterio ISS) ANNI ** RAGAZZI Media nazionale 25.3% 8.0* ** RAGAZZE Media nazionale 10.4% Stima Stima * * 7.7* * Prevalenze(%) (2) (9) (classe media nazionale) (2) (3) (4) 17.3 **Bolzano 48.6 Trento 29.2 Prevalenze(%) (3) (5) 10 (valore medio nazionale) (2) 7-9 (6) 3-6 (4) *non statisticamente significativo 6.7 **Bolzano 34.4 Trento 22.9 Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007

20 VALUTAZIONE DEL RISCHIO - CHE COSA SI CONSUMA NELLA MODALITA QUOTIDIANA? - QUANTO SI CONSUMA? - QUANTO E IN COSA SI ECCEDE?

21 Bicchieri di alcol consumati al giorno dai soli consumatori quotidiani di alcolici. Stima del contributo (%) delle differenti bevande sull intake e sull eccedenza. Anno Uomini 11+ per classi di età Elaboraz.. ISS su dati Multiscopo ISTAT Stima bicchieri totali >64 anni 95,9 3,1 1, anni Stima bicchieri totali ,9 15,2 3,9 UOMINI Stima bicchieri totali anni 46,1 39,2 14, INTAKE ALCOLICO VINO BIRRA LIQUORI Stima bicchieri totali in eccedenza ,1 >64 anni 55,4 2,0 59,0% Stima bicchieri totali in eccedenza , anni 11,8 0,5 6,5 19,5% 0,8 Stima bicchieri totali in eccedenza anni 23,0 14,9 11,8 11,5 61,1% INTAKE ALCOLICO IN ECCEDENZA VINO BIRRA LIQUORI COMBINAZIONI

22 Bicchieri di alcol consumati al giorno dai soli consumatori quotidiani di alcolici. Stima del contributo (%) delle differenti bevande sull intake e sull eccedenza. Anno Donne 11+ per classi di età Elaboraz.. ISS su dati Multiscopo ISTAT Stima bicchieri totali >64 anni 98,2 1, anni Stima bicchieri totali ,5 9,7 1,8 DONNE Stima bicchieri totali anni 34,9 45,3 19, INTAKE ALCOLICO VINO BIRRA LIQUORI Stima bicchieri totali in eccedenza ,5 >64 anni 39,4 0,6 40,6% Stima bicchieri totali in eccedenza anni 11,1 0,8 3,0 15,6% 0,7 Stima bicchieri totali in eccedenza anni 11,2 19,9 10,5 6,1 47,7% INTAKE ALCOLICO IN ECCEDENZA VINO BIRRA LIQUORI COMBINAZIONI

23 Il bere Mediterraneo : un mito? Prevalenza (%) consumatori di vino e modalità di consumo Sesso Maschio Femmina Totale Totale Classe di età preadolescenti adolescenti giovani giovani adulti adulti giovani anziani 75+ anziani preadolescenti adolescenti giovani giovani adulti adulti giovani anziani 75+ anziani (%) Consumatori di vino 4,1 22,1 48,0 71,7 81,4 80,1 73,7 68,8 2,9 14,8 30,9 44,0 48,7 47,0 40,2 41,8 Distribuzione dei consumatori di vino Mediterranei 66,1 39,4 23,2 40,4 51,6 57,0 70,8 47,9 69,8 39,9 37,4 60,4 76,3 84,6 89,0 70,6 NON Mediterranei 33,9 60,6 76,8 59,6 48,4 43,0 29,2 52,1 30,2 60,1 62,6 39,6 23,7 15,4 11,0 29,4 Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e dal WHO CC Research on Alcohol su dati ISTAT Multiscopo 2006

24 IMPATTO ALCOLCORRELATO

25 ITALIA. Statistiche Alcol. ANNI Consumatori: circa (68 %) Maschi: (81 %) Femmine: (56 %) A maggior rischio (Linee Guida Nutr.): circa Maschi > 40 g/day ; Femmine > 20 g/day : 17 % (in media) Alcoldipendenti in carico ai servizi: ( nel 1996) Sino a 19 anni 0.7 %; tra 19 e 29 anni 10 % Maschi : Femmine: Ricoveri totalmente attribuibili all alcol : Maschi : Femmine: Morti alcolcorrelati: da (ISS-WHO) a (SIA) Scafato et al.

26 Alcoldipendenti in carico ai Servizi +187 % in dieci anni,; + 9,6 % tra 2005 e 2006 solo il 23 % del personale è completamente addetto ai servizi Anno Maschi Femmine TOTALI N. SERVIZI Addetti Periodo Utenti: % in 10 anni (+196 % M, % F) Servizi: +47 % Incremento alcoldipendenti in carico: +19 % in media per anno Media Servizi per Utente 1:77 nel 1996, 1:136 nel 2006 Media Utenti per Addetto 1:10 nel 1996, 1: 16 nel 2006 (+ 60 %) Media Addetti per servizio 7,37 nel 1996, 8,6 nel 2006

27 I giovani alcoldipendenti in Italia Nel 2006 i minori di 20 anni rappresentano l 1,5% dell utenza dei servizi e i giovani fra i 20 e i 29 anni ne rappresentano il 13,5 %.

28 N U O V I U T E N T I

29 Europa: l alcol alla guida è la prima causa (evitabile) di morte tra i giovani I decessi da incidente stradale rappresentano la causa più frequente di morte per i giovani in Europa; le statistiche rilevano come i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni siano quelli per i quali è più elevato il rischio di determinare o subire un incidente. L alcol alla guida rappresenta la prima causa di decesso tra i giovani in Italia (circa 2800/anno).

30 Alcol e guida: nessun limite di consumo è sicuro L alcol influisce sempre negativamente sulle prestazioni psicomotorie e sul giudizio alla guida. Non esistono limiti di basso consumo da considerarsi più sicuri: le abilità alla guida risultano compromesse anche a livelli di consumo molto bassi. La ricerca mondiale ha dimostrato una te riduzione negli incidenti stradali anche mortali quando i livelli di alcolemia consentiti sono stati abbassati.

31 SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI 2008* pool di ASL di 20 Regioni - n= SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI Alcol e sicurezza stradale Popolazione di riferimento: (1) chi ha dichiarato di aver guidato e di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica negli ultimi 30 gg; (2) chi ha dichiarato di essere stato passeggero di auto/moto 1. Bevuti 2 o più unità alcoliche nell ora precedente alla guida 12% 2. Passeggero con guidatore che ha bevuto 2 o più unità alcoliche nell ora precedente alla guida 8% *dati preliminari

32 SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI 2008* 7 Regioni con modulo aggiuntivo (n=5.242) Controlli delle Forze dell ordine e etilotest subìto un controllo -da guidatore o da passeggero- nel corso dell ultimo anno Fermi per controlli dalle Forze dell ordine Pool di Asl, Passi 2008* (%) 20 42% 0 FVG E-R P.A. Trento Liguria pool di ASL VdA Toscana Lazio tra coloro che sono stati fermati, riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche all etilotest 9% Fermati che hanno riferito che il guidatore ha effettuato l etilotest Pool di Asl, Passi 2008* (%) 0 E-R FVG pool di ASL Toscana Liguria P.A. Trento Lazio *dati preliminari

33 SE GUIDI, NON BERE CAMPAGNA CONTRO L ABUSO DI ALCOL

34 PIANO DI INTERVENTO CONTRO LE STRAGI DEL SABATO SERA

35 CAMPAGNA 2008 Totale partecipanti: 518 M=258 F=260 Età media 23,8 anni

36 Le CONOSCENZE del limite Consapevolezza del limite di legge consentito alla guida e del numero di bicchieri corrispondenti 60 56, ,5 mg/l Tot.80,9% % ,6 3,3 18,8 2,7 6,6 nr < 2 bicchieri 2-3 bicchieri >3 bicchieri 0,3 mg/l 0,5 mg/l 0,8 o 1 mg/l

37 Il gradimento del Pilota Giudizio personale (%) sull'utilità dell'iniziativa "Il Pilota" 61,6 VOTO MEDIO 8,6 34,9 3,6 da 1(pessima) a 5 da 6 a 8 da 9 a 10(ottima) Giudizio (%) sull'utilità dell'iniziativa per la sicurezza alla guida 43,7 VOTO MEDIO 4,2 42,2 9,6 1,8 2,7 1 per niente 2 poco 3 indifferente 4 molto 5 moltissimo

38 Il gradimento del Pilota Ti peserebbe di essere prescelto come Pilota dai tuoi amici e accettare di non bere per un intera notte? Voto medio = 1,8 Voto 2: 79,5% dei maschi 83,5% delle femmine , 2 9, 5 13, 0 4, 7 3, 9 7, 8 2 8, 0 18, 2 7, 2 3, 6 3, 6 2 0, 1 5 moltissimo 4 molto , 8 5 3, 9 6 5, 5 3 indifferente 2 poco 1 per niente 10 0 <= 18 anni anni >=25 anni

39 Le abitudini di consumo dei giovani Percentuale di giovani che dichiarano di aver bevuto bevande alcoliche nell ultima settimana 20,9 7 7 DOMENICA 20,7 86,0 6 SABATO 6 86,3 37,2 5 VENERDI' 5 52,0 3,1 3,1 2, GIOVEDI' 4 3 MERCOLEDI' MARTEDI' 2 5,9 4,3 4,3 Femmine 1,9 1 LUNEDI' 1 3,9 Maschi Il Pilota ,6 7DOMENICA 7 19,8 69,4 6 SABATO 6 77,1 19,2 5VENERDI' 5 34,6 7,8 4 GIOVEDI' 4 20,1 4,6 MERCOLEDI' ,0 12,3 2 MARTEDI' 2 16,8 Femmine 5,0 1 LUNEDI' 1 11,7 Maschi

40 Le abitudini di consumo dei giovani La concentrazione del week-end end Frequenza (%) di consumatori di bevande alcoliche nell ultima settimana per classi di età ,4% 44,9% 20,3% 2,8% 3,3% 3,5% 4,1% Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica >=25 anni 19_24 anni <=18 anni

41 Le abitudini di consumo dei giovani Cosa bevono e come - 1 Consumatori (%) di BREEZER o COCKT AIL in una serata tipo Associazione con altre bevande alcoliche 33, ,1 Si No 67, Solo Breezer/Cocktail 24,8 21,3 11,7 3,2 +Birra +Liquori +Vino + di 1 bevanda Consumatori (%) di BIRRA in una serata tipo Associazione con altre bevande alcoliche 50 43, ,3 38, ,6 Si No ,7 Solo Birra +Breezer/ Cocktail 3,2 8,6 +Liquori +Vino + di 1 bevanda

42 Le abitudini di consumo dei giovani Cosa bevono e come - 2 Consumatori (%) di VINO in una serata tipo Associazione con altre bevande alcoliche 43, , ,0 Si No ,8 18,2 Solo Vino +Breezer/ Cocktail 8,6 12,3 +Birra +Liquori + di 1 bevanda Consumatori (%) di LIQUORI in una serata tipo Associazione con altre bevande alcoliche 63,8 27, , ,6 Si No ,6 8,0 Solo Liquori +Breezer/ Cocktail 5,1 +Birra +Vino + di 1 bevanda

43 Quanto e cosa bevono Il sabato dei giovani tra discoteca ed happy hours Breezer FEMMINE MASCHI Birra Superalc. Vino 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 In media ogni ragazzo consuma in una serata tipica 3.9 bicchieri di cui 1.4 di breezer o aperitivo alcolico, 1.1 di birra e 0.6 di superalcolico e 0.8 di vino. In media ogni ragazza consuma 3.3 bicchieri di cui 1.2 di breezer o aperitivo alcolico, 0.5 di birra e 0,6 di superalcolico e 1.0 di vino.

44 7,0 Quanto e cosa bevono i giovani. Numero di bevande alcoliche consumate il sabato sera (per classi di età) 6,0 5,0 4,0 MASCHI 4,6 3,8 3,6 3,0 2,0 1,0,0 1,7 1,5 1,2 1,3 1,0 1,2 0,8 0,9 0,8 0,6 0,6 0,5 <= <= <= <= <= Breezer/Cocktail Liquori Birra Vino TOTALE 9,0 8,0 7,0 FEMMINE 6,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0,0 2,7 2,4 2,0 1,3 1,2 1,4 1,0 0,9 0,7 0,4 0,5 0,1 0,3 0,3 <= <= <= <= <= Breezer/Cocktail Liquori Birra Vino TOTALE

45 Quanti giovani bevono in relazione ai differenti livelli di consumo (numero di bicchieri) Moderati e binge drinkers in una serata tipo Maschi Femmine 60,4 49,0 Media: M = 3,9 F = 3, ,8 22,7 Moda: M=3 F= ,8 11,0 5,9 2,4 0 bicchieri 1-2 bicchieri bicchieri > >=6 6 bicchieri bicchieri , ,8 18,8 10 9,4 7,5 5,5 0 <= 18 anni anni >=25 anni

46 La percezione del problema tra amici Hai qualche amico che pensi possa avere problemi legati all alcol? SI 48,4% dei maschi 50,8% delle femmine ,4 47,4 42,6 <= 18 anni anni >=25 anni

47 L alcol tra le droghe. Più dannoso di

48

49 Dipendenza e Danno

50 Determinanti di salute o di malattia cultura società ambiente Fattori genetici & fisiologici Fattori cognitivi, emozionali & psicologici economia sistema di cura Fattori sociali & economici Individuo Stili di vita e comportamento salute e benessere Morbilità, disabilità e mortalità

51 ALCOL e INDIVIDUO. Quale TUTELA della salute per le generazioni del Terzo Millennio? ELEMENTI CULTURALI INFLUENZE Ridurre le pressioni al bere PUBBLICITA e Media Politica prezzi e promozioni Familiari, sociali, del gruppo Incrementare la capacità critica Svalorizzare il significato dell uso (gestuale, estetico, di utilità) Inmare recuperare il significato del consumo Monitorare e Vigilare Modelli, pseudo-valori valori,, inmazioni Pubblicità,, famiglia, società,, gruppo Misure, leggi, codici, regolamentazioni (Es. happy hours,, sponsorizzazioni) Rome ISS 1999

52 Come ridurre il rischio tra i giovani?

53

54 Tassazione birra. Accise

55 Tassazione vino. Accise

56 Tassazione superalcolici. Accise

57 Afdability (disponibilità, accessibilità)

58 Fattori che possono avere influenza sull aumento dei consumi Relazione tra prezzo e consumo pro-capite nel periodo Gran Bretagna Nature. The Demon Drink. 8 aprile 2004, vol. 428 Rome ISS 1999

59 Pubblicità e Marketing sui giovani Il marketing delle bevande alcoliche aumenta la probabilità che gli adolescenti incomincino a bere e che bevano di più quando hanno già iniziato a farlo

60 Alcol e pubblicità

61 Consulta Nazionale Alcol RIPENSARE LE POLITICHE DI CONTROLLO DELLA PUBBLICITÀ E DELLE DI MARKETING DELLE BEVANDE ALCOLICHE STRATEGIE DI I codici di autoregolamentazione sembrano essere in grado di funzionare solamente nella misura in cui vi sia una ma di controllo e di monitoraggio continuo e credibile della regolamentazione da parte di una agenzia governativa. L adozione del codice di autoregolamentazione allo stato non sembra garantire un costante, continuo ed efficace controllo sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari, specie in ordine alla ricaduta tanto sulle fasce deboli quanto sulla popolazione generale. CO-REGOLAMENTAZIONE

62 Consulta Nazionale Alcol RIPENSARE LE POLITICHE DI CONTROLLO DELLA PUBBLICITÀ E DELLE STRATEGIE DI MARKETING DELLE BEVANDE ALCOLICHE Proposte di modifica e integrazioni dell attuale normativa Una efficace regolamentazione e un monitoraggio continuo della pubblicità e delle strategie di marketing delle bevande alcoliche può costituire solo una parte di una strategia più complessa di prevenzione, si ritiene tuttavia necessario proporre alcune modifiche all attuale normativa. Modifiche, proposte, integrazioni a partire dall art. 13 L. 125/2001 Pubblicità delle bevande alcoliche in TV, minori e giovani Nel dibattito sulla limitazione delle fasce orarie, posto che i minori e i giovani assistono ai programmi televisivi in diversi momenti della giornata, l individuazione di un orario specifico di fruizione radiotelevisiva da parte di minori e dei giovani è oggi una operazione irrealistica e improponibile a) Sembrano superati i presupposti collegati al comportamento prevalente di fruizione del mezzo televisivo da parte dei minori nelle fasce orarie indicate dalla normativa vigente. b) L infrazione reiterata appare proprio quella che prevede la rappresentazione di bevande alcoliche in termini di successo e permance. Pertanto si ritiene consequenziale la proposta di focalizzare il messaggio pubblicitario esclusivamente sulle qualità del prodotto e non sull assunzione o sui consumatori dello stesso. Si propone a tal riguardo la scelta del modello francese che supera ogni ambiguità e prevede il bando della pubblicità televisiva delle bevande alcoliche.

63 Consulta Nazionale Alcol RIPENSARE LE POLITICHE DI CONTROLLO DELLA PUBBLICITÀ E DELLE STRATEGIE DI MARKETING DELLE BEVANDE ALCOLICHE Precisazioni dei contenuti della pubblicità degli alcolici Si propone di adottare il modello della Loi Evin che supera ogni possibilità di interpretazione soggettiva, di equivoci o manipolazioni rispetto ai messaggi che possono essere veicolati. Pertanto il messaggio deve solamente focalizzare il prodotto in se stesso, e limitare i riferimenti alle qualità tecniche e alle caratteristiche dei prodotti, senza alcuna allusione deduttiva legata a situazioni, comportamenti e stili di vita associati al consumo di alcol Controlli e Sanzioni e tassa di scopo per la pubblicità delle bevande alcoliche Introdurre una addizionale di tassa sulla vendita delle bevande alcoliche pari all 1% da destinare a progetti di intervento e ricerca per la prevenzione dell alcoldipendenza. Analogamente si aggiunge un imposta del 10% sulla pubblicità ad analoga finalità. E indispensabile rafzare a tale riguardo i controlli e garantire l applicazione delle sanzioni, in particolare nei pubblici esercizi e nei luoghi di aggregazione giovanile (comprese le manifestazioni musicali e sportive). Individuazione di un unica autorità competente per i reclami Istituire presso Il Ministero degli Interni un Centro Nazionale per il contrasto della pubblicità ingannevole veicolata da radio, televisione, carta stampata, internet e telefonia mobile, relativa alle bevande alcoliche. Il compito del Centro è di raccogliere tutte le segnalazioni provenienti anche dagli organi di polizia. Il Centro si avvale delle risorse umane, strumentali e finanziarie esistenti.

64 Consulta Nazionale Alcol ALCOL GUIDA E LAVORO Eliminare le incongruenze tra disposizioni e regolamenti Realizzare una banca dati comune sia per l intunistica sul lavoro che per la sinistrosità del traffico; Omogeneizzare le procedure delle CML Definire un protocollo omogeneo per tutte le Commissioni Medico Locali Patenti per gli accertamenti di idoneità alla guida a seguito della violazione delle disposizioni normative previste all art. 186, con il coinvolgimento dei servizi di Alcologia. Aumentare significativamente il numero dei controlli da parte delle ze dell ordine; Abbassare i livelli di alcolemia alla guida Attivare misure e programmi specifici per soggetti recidivanti, persone con livelli accertati di alcolemia superiori a 1.5g/l, policonsumatori di sostanze, soggetti con patenti superiori neopatentati (primi tre anni), conducenti di mezzi di navigazione marittima, aerea e di trasporto su rotaie. Per tali gruppi a maggior rischio è bene introdurre un limite differenziato di alcolemia pari a 0; 0

65 Consulta Nazionale Alcol ALCOL GUIDA E LAVORO Introdurre il divieto di somministrazione e di vendita di bevande alcoliche ai minori di anni 16; si propone di elevare il divieto di somministrazione e vendita ai minori di anni 18; Incrementare il controllo da parte dei Comuni sull accesso alle bevande alcoliche, sulla densità delle rivendite, sulle modalità di vendita, di promozione e di commercializzazione delle bevande alcoliche; IsItituire l obbligo per tutti i comuni di dotarsi di etilometri da utilizzare nei controlli e comunque sempre in occasione di incidenti stradali. Costante dovrebbe essere poi l interazione l fra le varie ze dell ordine preposte; Destinare gli introiti delle sanzioni amministrative derivanti dalla d violazione dell art. 186 contestate dalle Polizie Locali, a sostenere programmi di prevenzione alla guida in stato di ebbrezza;

66 Conclusioni - 1 Se sino a qualche anno fa l ubriacatura l poteva essere considerata come un fenomeno episodico riferibile ad un numero ristretto di individui più frequentemente adulti, oggi rappresenta un evento frequentissimo che esplode nel fine settimana in particolare tra i minorenni ed i giovanissimi.

67 Conclusioni - 2 Ubriacarsi oggi in Italia non è più un caso, una occasionale imprudenza causata dall inesperienza ma la risultante di un comportamento volontario, spesso ripetuto nel tempo, che trova le sue radici nella voglia di sperimentazione e nella curiosità ma che nel tempo e negli anni ha trovato ispirazione come modello sociale e di comportamento negli pseudovalori trasmessi dalla pubblicità che esaltano il valore positivo dell alcol e dall assenza di una doverosa vigilanza da parte della famiglia sui figli.

68 Conclusioni - 3 In Italia si è lavorato poco sul concetto di limite. E centrale rispetto alle esigenze di salute pubblica affrontare in maniera COORDINATA questo aspetto nendo inmazioni valide e oggettive sull ALCOL e coerenti con le politiche e le strategie di governo mirate alla riduzione del rischio alcolcorrelato tra i giovani e i più vulnerabili.

69 Conclusioni - 4 E' importante, comunque, agire rapidamente attraverso la sensibilizzazione e la predisposizione di regole e normare, senza demonizzare, gli adulti al fine di garantire che le norme possano essere accettate e acquisite anche dai giovani. Un approccio differente, un segnale non univoco, introdurrebbe ulteriori disuguaglianze in termini di esiti sulla salute degli individui che sono tutti uguali alla luce del diritto-dovere di contribuire alla salute e alla sicurezza della società.

70 Outcomes the Third Millennium INVESTING FOR HEALTH by mean REASEARCH FUNDING Intermediate Health Outcomes H. EDUCATION H. PREVENTION Healthy Lifestyles Healthy Cultures Healthy environments and settings H. PROTECTION SOCIAL INFLUENCE FACILITATION ADVOCACY EMPOWERMENT & PARTECIPATION Health and Social Outcomes Quality of life Indipendance Equity Rome ISS 1999

71 The challenge the Third Millennium INVESTING FOR HEALTH Rome ISS 1999

72 ROMA 23 Aprile 2009 GRAZIE A TUTTI!

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