LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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1 Qualità dell Ambiente, del Lavoro e della Vita Amministrazioni interessate Comuni di: Monopoli - Capofila Alberobello, Castellana Grotte, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca, Noci, Putignano Province di: Bari, Brindisi, Taranto LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ELABORATO: RAPPORTO AMBIENTALE Gennaio 2009

2 INDICE 1. INTRODUZIONE 2. APPROCCIO METODOLOGICO 2.1 Considerazioni generali 2.2 Ambito di applicazione 2.3 Autorità preposta alla VAS 2.4 Verifica di assoggettabilità 2.5 Modalità di svolgimento 2.6 Procedura VAS 3. IL PIANO STRATEGICO VALLE D ITRIA LA MURGIA DEI TRULLI: DAL MARE ALLA VALLE D ITRIA 3.1 La visione del piano strategico 3.2 Gli obiettivi generali 3.3 Gli obiettivi specifici 3.4 Gli interventi strategici di qualità 4. IL QUADRO CONOSCITIVO: ANALISI DELLO STATO DELL AMBIENTE 4.1 Popolazione e sistema socio- economico 4.2 Suolo 4.3 Acque 4.4 Ambiente marino e costiero 4.5 Aria 4.6 Aree protette e biodiversità 4.7 Settore rifiuti 4.8 Settore agro-alimentare 4.9 Turismo 4.10 Patrimonio diffuso del territorio 4.11 Sistema di trasporto 5. VALUTAZIONE DELL INTEGRAZIONE DELLA COMPONENTE AMBIENTALE NEL PS 5.1 Individuazione degli obiettivi di protezione ambientale 5.2 Analisi degli effetti ambientali attesi 5.3 Valutazione dell evoluzione dell ambiente senza l attuazione del PS 6. VALUTAZIONE DELLA COERENZA DEL PS CON ALTRI PIANI/PROGRAMMI 6.1 Individuazione dei piani e dei programmi pertinenti 6.2 Valutazione della coerenza esterna tra il PS ed i piani/programmi individuati 7. DEFINIZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE 8. ILLUSTRAZIONE SINTETICA DELLE ALTERNATIVE DI PIANO INDIVIDUATE E DESCRIZIONE DELLE RAGIONI DELLA SCELTA EFFETTUATA 9. DEFINIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO PER L ATTUAZIONE DEL PS 9.1 Percorso metodologico 9.2 Gli indicatori 10. SINTESI NON TECNICA DEL RAPPORTO AMBIENTALE 2

3 1. INTRODUZIONE La Direttiva 2001/42/CE (Parlamento Europeo - Consiglio del 27/06/ Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente) pone l obbligo di attivare un processo di Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) per i piani e programmi che abbiano significative ricadute sull ambiente. La direttiva VAS risponde alle indicazioni della Convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998, fondata sui tre pilastri: diritto alla informazione; diritto alla partecipazione alle decisioni; accesso alla giustizia. La Direttiva Europea 2001/42/CE concernente "la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente naturale", cosiddetta direttiva VAS, entrata in vigore il 21 luglio 2001, rappresenta un importante passo avanti nel contesto del diritto ambientale europeo. Il processo VAS oggetto della Direttiva si delinea come un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte (politiche, piani o iniziative nell ambito di programmi nazionali, regionali e locali) in modo che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale. In altre parole, la VAS assolve al compito di verificare la coerenza delle proposte programmatiche e pianificatorie con gli obiettivi di sostenibilità, a differenza della VIA che si applica a singoli progetti di opere. L elaborazione delle procedure individuate nella Direttiva 2001/42/CE rappresenta uno strumento di supporto sia per il proponente che per il decisore per la formazione degli indirizzi e delle scelte di pianificazione fornendo opzioni alternative rispetto al raggiungimento di un obiettivo mediante la determinazione dei possibili impatti delle azioni prospettate. 3

4 La norma comunitaria (Direttiva) prevede in via preliminare una fase di Screening, atta a valutare l assoggettabilità del piano alla VAS ed in particolare individua quali piani e programmi debbano essere sottoposti alla stessa. Infatti, la Direttiva dispone che devono essere sistematicamente sottoposti a VAS i piani e i programmi che siano elaborati nei settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli e che definiscano il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE (direttiva concernente la Valutazione di Impatto Ambientale), nonché i piani e programmi per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE (cosiddetta direttiva Habitat ). La normativa nazionale italiana ha recepito la predetta Direttiva Comunitaria 2001/42/CE attraverso il Decreto Legislativo n. 152/2006 (Testo unico dell Ambiente) recante Norme in materia ambientale. Tale decreto è stato a sua volta di attuazione della Legge n. 308/1994, con cui si delegava il Governo ad adottare il riordino, il coordinamento e l integrazione delle disposizioni legislative in vari settori e materie, tra cui appunto la VAS. Il D.Lgs. 152/2006 (da ora in avanti denominato Decreto) è stato peraltro successivamente modificato, nella Parte Seconda, dal Decreto Legislativo n. 4/2008 recante "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. 152/2006". ll Piano Strategico di Area Vasta della Valle d Itria La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d Itria rientra nella definizione di piani e programmi di cui alle predette norme. Figura 1 Area vasta della Valle d Itria Pertanto la sua approvazione è subordinata alla dimostrazione del rispetto degli obblighi della direttiva VAS. 4

5 2. APPROCCIO METODOLOGICO 2.1 Considerazioni generali La VAS è un processo volto ad assicurare che, nella formazione e approvazione di un piano siano presi in considerazione, in modo adeguato, gli impatti significativi sull ambiente che prevedibilmente deriveranno dall attuazione dello stesso. Non si configura dunque in senso stretto come un procedimento autorizzativo del piano, né come una valutazione sui contenuti dello stesso, bensì come un articolato processo nel quale l attività di valutazione si affianca all attività di formazione e approvazione del piano e dove l autorità preposta alla valutazione ambientale strategica e gli altri soggetti, che svolgono specifiche competenze in campo ambientale, assicurano la propria collaborazione per elevare la qualità ambientale degli strumenti valutati. Coerentemente alla natura di strumento di arricchimento dei contenuti e considerazioni ambientali del piano, la VAS si configura come un processo che concorre alla definizione delle scelte dello stesso. Essa è volta ad individuare preventivamente gli effetti che deriveranno dall attuazione delle scelte di piano e consente, di conseguenza, di selezionare tra le possibili soluzioni alternative quelle maggiormente rispondenti ai predetti obiettivi generali del piano. Nel contempo, la VAS individua le misure di pianificazione volte ad impedire, mitigare o compensare, l incremento delle eventuali criticità ambientali già presenti e i potenziali impatti negativi delle scelte operate. La procedura è dunque orientata a fornire elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle decisioni definitive del piano e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte strategiche, sotto il profilo della garanzia della coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo stato dell ambiente. 2.2 Ambito di applicazione L art. 6 del Decreto, ai commi 2, 3 e 4, specifica quali sono i piani soggetti a VAS e quelli che ne sono invece esclusi. L art. 6 (oggetto della disciplina) del Decreto, al comma 1, specifica che la VAS riguarda i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull ambiente e sul patrimonio culturale. Al comma 2 lett. a) in particolare, fatto salvo quanto disposto al comma 3, si precisa che viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto. 5

6 In linea con l esigenza di evitare appesantimenti procedurali e con quanto previsto ai commi 3 e 4 dell art. 10 del Decreto, la Valutazione di Incidenza (VI) è compresa nella VAS e la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di progetti previsti da piani sottoposti a VAS, può essere condotta nell ambito della medesima procedura di VAS nel rispetto di quanto espressamente previsto dal Decreto. Nell ambito della procedura VAS l autorità competente per la Valutazione di Incidenza (VI) si esprime in merito. 2.3 Autorità preposta alla VAS Nelle more che si provveda all adeguamento della normativa regionale al dettato nazionale e in considerazione dell attuale struttura organizzativa regionale, si individua nell Ufficio Valutazione Ambientale Strategico, incardinato nel Settore Ecologia dell Assessorato all Ecologia, l autorità competente in materia di VAS; il Settore Ecologia a sua volta si avvale dell ARPA Puglia quale supporto tecnico nella fase di valutazione. L autorità competente per la Valutazione di Incidenza, sebbene espressa all interno della VAS, è l Ufficio Parchi e RR. NN. secondo quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 17/07 e s.m.i. 2.4 Verifica di assoggettabilità La verifica di assoggettabilità, in sostanza, consiste in una verifica se il piano o il programma possa avere effetti significativi sull ambiente. Essa deve essere svolta dall autorità competente, sulla base degli elementi di cui all allegato I del Decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute. La verifica di assoggettabilità si applica ai piani e programmi di cui ai commi 3 e 3-bis dell art. 6 del Decreto. Al comma 3 si legge inoltre che per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione ambientale è necessaria qualora l autorità competente valuti che possano avere impatti significativi sull ambiente, secondo le disposizioni di cui all articolo 12 (verifica di assoggettabilità). Il comma 3-bis prevede che l autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui all articolo 12, se i piani e i programmi, diversi da quelli di cui al paragrafo 2, che definiscono il quadro di riferimento per l autorizzazione dei progetti, possono avere effetti significativi sull ambiente. Le modalità di svolgimento della verifica di assoggettabilità sono dettagliate dall art. 12 del Decreto. 6

7 Inizialmente l autorità procedente trasmette all autorità competente un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull ambiente dell attuazione dello stesso. L autorità competente, in collaborazione con l autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere; il relativo parere è inviato entro trenta giorni all autorità competente ed all autorità procedente. L autorità competente verifica pertanto se il piano possa avere impatti significativi sull ambiente. L autorità competente, sentita l autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione iniziale del rapporto preliminare, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se opportuno, definendo le necessarie prescrizioni. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. La procedura si conclude con un provvedimento di verifica, obbligatorio e vincolante, che può assoggettare o escludere il piano dalla procedura di VAS, eventualmente indicando le necessarie prescrizioni. Di recente è stata inoltre approvata, con Deliberazione della Giunta Regionale Puglia n. 981 del 13 giugno 2008, la Circolare n. 1/2008 dell Assessorato all Ecologia Note esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dopo l entrata in vigore del Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008, come detto correttivo della Parte Seconda del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n Con tale Circolare sono stati forniti alcuni essenziali chiarimenti in merito alla procedura di VAS dopo l entrata in vigore del D.Lgs. 4/ Modalità di svolgimento Queste sono ampiamente descritte all art. 11 del Decreto; la valutazione ambientale strategica è avviata dall autorità procedente, ovvero la pubblica amministrazione che elabora il piano o, nel caso in cui il soggetto che predispone il piano sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano. Ciò avviene contestualmente al processo di formazione del piano comprende, secondo le disposizioni di cui agli articoli da 12 a 18 del Decreto, le seguente fasi: I. una fase di scoping con lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità; II. l elaborazione del rapporto ambientale e di una sintesi non tecnica; III. lo svolgimento di consultazioni; IV. la valutazione del piano, del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni; V. la decisione con l espressione di un parere motivato; 7

8 VI. VII. l informazione sulla decisione; il monitoraggio. L autorità competente (Ufficio VAS) esprime il proprio parere sull assoggettabilità delle proposte di piano alla valutazione ambientale strategica, nei casi previsti, e collabora con l autorità proponente al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, nonché l impostazione ed i contenuti del Rapporto ambientale e le successive modalità di monitoraggio. L autorità competente altresì esprime, tenendo conto della consultazione pubblica e dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, un proprio parere motivato sulla proposta di piano e sul rapporto ambientale, nonché sull adeguatezza del successivo piano di monitoraggio. La fase di valutazione è effettuata sin dalla fase preparatoria del piano ed è inoltre preordinata a garantire che gli impatti significativi sull ambiente, derivanti dall attuazione di detti piani e programmi, siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. La VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni. L art. 11 del Decreto inoltre, al comma 5, specifica che la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge. 2.6 Procedura VAS Verificata l assoggettabilità alla VAS del piano, prende avvio la cosiddetta fase di scoping, che costituisce il momento preliminare all effettiva attuazione del processo di valutazione degli effetti ambientali del piano. Attraverso il documento di scoping, si condividono con le Autorità con competenze ambientali i dati e le informazioni da trattare nel Rapporto Ambientale. La Direttiva 2001/42/CE infatti stabilisce che siano consultate, al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e sul loro livello di dettaglio, le Autorità che per le loro specifiche competenze ambientali possono essere interessate agli effetti sull'ambiente dovuti all'applicazione dei piani. Fasi del processo di VAS Decreto 152/06 e s.m.i. Tempistica I Fase di scoping artt gg II Rapporto ambientale art. 13 e sintesi non tecnica III Consultazioni art gg IV Valutazione del piano e art gg 8

9 V del rapporto ambientale Decisione e parere motivato art. 16 VI Informazione su decisione art. 17 VII Monitoraggio art. 18 Consultazione Autorità Competente e Autorità Ambientali Entro 90 gg I SCOPING II Elaborazione del RAPPORTO AMBIENTALE e sintesi non tecnica e proposta del Piano III - CONSULTAZIONI Autorità e Pubblico Entro 60 gg IV Valutazione del piano e del rapporto ambientale Entro 90 gg Espressione del PARERE MOTIVATO V DECISIONE dopo eventuale revisione Piano alla luce del parere e delle osservazioni Approvazione del Piano VI Informazione su decisione con dichiarazione di sintesi VII - MONITORAGGIO Figura 2 Processi della VAS FASE I FASE DI SCOPING (artt. 6-12) In questa fase, sulla base di un rapporto preliminare sui possibili impatti ambientali significativi dell attuazione del piano, il proponente e/o l autorità procedente entrano in consultazione, sin dai momenti preliminari dell attività di elaborazione del piano, con l autorità competente e di altri soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale. La consultazione, salvo quanto diversamente concordato, si conclude entro 90 giorni. Tale fase si può come di seguito riassumere: 9

10 individuazione delle autorità con specifiche competenze ambientali (autorità formali governative o pubbliche definite da disposizioni amministrative o giuridiche con specifiche competenze in materia ambientale relativamente all area interessata dal piano) e dei Settori del Pubblico che saranno chiamati nelle diverse fasi a rispondere sulle questioni ambientali riguardanti il piano; contestualmente all avvio del percorso di pianificazione strategica, si procederà alla redazione del documento di scoping contenente una proposta della struttura del Rapporto Ambientale (RA); attivazione delle consultazioni delle autorità con specifiche competenze ambientali sul documento di scoping per stabilire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel RA. Le Autorità con specifiche competenze ambientali individuate per il Piano di Area Vasta della Valle d Itria sono: Autorità Ambientali Province, Comuni, Comunità Montane ARPA e altri enti con competenze ambientali Enti di gestione del territorio (Autorità di Bacino, Enti Parco, ecc.) ASL o altri enti pubblici con competenze in materia di salute pubblica Altre autorità: Acquedotto Pugliese ANCI Puglia Assessorati all Ambiente degli 8 Comuni interessati alla Proposta di Piano Strategico La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d Itria (Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Monopoli, Noci, Putignano, Martina Franca) Assessorati all Ambiente delle 3 Province interessate alla Proposta di Piano Strategico La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d Itria (Provincia di Bari, Provincia di Brindisi, Provincia di Taranto) Assessorato regionale Assetto del Territorio (Settore Urbanistica; Settore Assetto del Territorio) Assessorato regionale Ecologia (Settore Ecologia; Settore Rifiuti; Settore Attività Estrattive) Assessorato regionale Opere Pubbliche (Settore Risorse Naturali; Settore Tutela delle Acque) Assessorato regionale Politiche della Salute (Settore Assistenza Territoriale e prevenzione) Assessorato regionale Risorse Agro-alimentari (Settore Foreste) Autorità di Bacino della Regione Puglia Autorità Portuale di Bari Protezione civile Soprintendenza ai beni Archeologici della Puglia Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed antropologico provincia di Bari 10

11 Soprintendenza per i beni Architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le provincie di Brindisi e Taranto A.A.T.O. Puglia A.R.P.A. Puglia A.R.P.A. Bari, Brindisi, Taranto Per i Settori del Pubblico : Associazioni Ambientaliste ONG Enti di Ricerca e Formazione Associazioni culturali Associazioni di categoria Ordini professionali Istituzioni sanitarie Associazioni Ambientaliste Agriambiente Associazione Nazionale per la Tutela dell'ambiente F.A.I. - Fondo per L'ambiente Italiano F.I.A.B. - Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus LEGAMBIENTE WWF ITALIA Onlus Enti di Ricerca e Formazione Università di Bari Politecnico di Bari Libera Università Mediterranea Jean Monnet C.U.M. - Comunità delle Università Mediterranee C.R.S.A. - Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura "Basile Caramia" Tecnopolis CSATA Istituto Agronomico Mediterraneo Associazioni culturali Per le associazioni culturali del Comune di Monopoli si veda l elenco di cui al sito Per le associazioni culturali del Comune di Locorotondo si veda l elenco al sito Per le associazioni culturali del Comune di Martina Franca si veda l elenco di cui al sito Le associazioni culturali dei Comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Cisternino, Noci e Putignano. Associazioni di categoria Confindustria Puglia Confindustria Bari - Associazione degli Industriali della Provincia di Bari Confindustria Taranto - Associazione degli Industriali della Provincia di Taranto 11

12 Confindustria Brindisi - Associazione degli Industriali della Provincia di Brindisi Confcommercio Confartigianato Upsa Confartigianato Federconsumatori Codacons Unioncamere APT Bari APT - Brindisi APT Taranto Fiera del Levante di Bari Ordini professionali Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle Province di Bari, Brindisi e Taranto Ordine degli Ingegneri delle Province di Bari, Brindisi e Taranto Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali delle Province di Bari, Brindisi e Taranto Ordine Regionale dei Geologi della Puglia Istituzioni sanitarie Ex AUSL BA/5 Presidio Ospedaliero di Monopoli Conversano Ex AUSL BA/5 Presidio Ospedaliero di Putignano - Noci - Gioia del Colle ASL TA Presidio Ospedaliero Valle d'itria (Martina Franca) ASL BR Presidio Ospedaliero di Ostuni - Fasano Cisternino FASE II REDAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE (art. 13) Il rapporto ambientale è un documento del piano ; esso costituisce parte integrante del piano o del programma e ne accompagna l intero processo di elaborazione ed approvazione (art. 13 comma 3 del Decreto). Il rapporto segue dunque l attività di formazione e approvazione del piano con il medesimo livello di approfondimento. Il comma 4 dell art. 13 del Decreto stabilisce inoltre che nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l attuazione del piano o del programma proposto potrebbe avere sull ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano o del programma stesso. Nell apposito allegato VI del Decreto, sono riportate le informazioni da fornire nel rapporto ambientale a tale scopo, nei limiti in cui possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma. 12

13 Al rapporto ambientale inoltre deve essere allegata una sintesi non tecnica del rapporto stesso. La sintesi non tecnica è un elaborato che descrive le caratteristiche del piano e dei dati ed informazioni contenuti nel rapporto ambientale, redatto utilizzando un linguaggio che consenta un agevole comprensione da parte del pubblico e in generale dei non addetti ai lavori. La proposta di piano è successivamente comunicata all autorità competente; tale comunicazione comprende il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica dello stesso. La proposta di piano ed il rapporto ambientale sono di seguito messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato affinché questi abbiano l opportunità di esprimersi. La documentazione è depositata presso gli uffici dell autorità competente e presso gli uffici delle regioni e delle province il cui territorio risulti anche solo parzialmente interessato dal piano o dagli impatti della sua attuazione. Tale fase si può come di seguito riassumere: stesura della prima bozza di RA per la quale sarà necessario aver elaborato una proposta di piano, alcune sue ragionevoli alternative ed una descrizione e valutazione degli effetti ambientali derivanti dalla loro attuazione (attuazione del piano e delle sue alternative); stesura di una sintesi non tecnica del RA; stesura della nuova proposta di Piano. FASE III CONSULTAZIONI (art. 14) Sul piano e sul rapporto ambientale deve essere svolta un ampia attività di consultazione. La modalità di consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale consiste nella messa a disposizione del piano e del rapporto ambientale affinché questi abbiano l opportunità di esprimersi. In secondo luogo si prevede la consultazione del pubblico, nella forma della possibile presentazione di osservazioni sulla proposta di piano e sul rapporto ambientale. Pertanto, contestualmente alla comunicazione all autorità competente di cui al punto precedente (art. 13 comma 5 del Decreto), quest ultima cura la pubblicazione di un avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana o nel Bollettino Ufficiale della regione o provincia autonoma interessata. L autorità competente e l autorità procedente mettono, altresì, a disposizione del pubblico la proposta di piano ed il rapporto ambientale. 13

14 Entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell avviso, chiunque può prendere visione della proposta di piano e del relativo rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Tale fase si può come di seguito riassumere: consultazione delle autorità e dei settori del pubblico, precedentemente individuati, per consentire loro di esprimere un parere sulla nuova proposta di piano e sul rapporto ambientale (inclusivo della sintesi non tecnica) prima della sua adozione. FASE IV VALUTAZIONE DEL PIANO E DEL RAPPORTO AMBIENTALE (art. 15) L autorità competente, in collaborazione con l autorità procedente, svolge le attività tecnico-istruttorie, acquisisce e valuta tutta la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti inoltrati ai sensi dell articolo 14 ed esprime il proprio parere motivato entro il termine di novanta giorni a decorrere dalla scadenza di tutti i termini di cui al punto precedente. L autorità procedente, in collaborazione con l autorità competente, provvede, ove necessario, alla revisione del piano alla luce del parere motivato espresso prima della presentazione del piano per l adozione o approvazione. FASE V DECISIONE (art. 16) Il piano ed il rapporto ambientale, insieme con il parere motivato e la documentazione acquisita nell ambito delle consultazioni, è trasmesso all organo competente all adozione o approvazione del piano. FASE VI INFORMAZIONE SULL ITER DECISIONALE (art. 17) L atto di approvazione del piano deve illustrare in un apposito elaborato, ovvero la dichiarazione di sintesi, in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano, come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate. La decisione finale è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale o nel Bollettino Ufficiale; sono inoltre rese pubbliche: il parere motivato espresso dall autorità competente; la dichiarazione di sintesi; le misure di monitoraggio da adottare. Tale fase si può come di seguito riassumere: redazione ed adozione del piano definitivo sulla base dei risultati della fase di consultazione; elaborazione della dichiarazione di sintesi che dovrà illustrare in che modo le considerazione ambientali sono state integrate nel piano, in che modo si è tenuto conto 14

15 del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni ed i motivi per cui è stato scelto il piano adottato fra le possibili alternative che erano state individuate; definizione delle misure per il monitoraggio, necessarie al controllo degli effetti ambientali significativi, degli effetti negativi imprevisti, all adozione delle misure correttive che si riterranno più opportune; messa a disposizione di autorità e settori del pubblico del piano della dichiarazione di sintesi e delle misure di monitoraggio. FASE VII ATTUAZIONE DEL PIANO E MONITORAGGIO (art. 18) Il monitoraggio assicura il controllo sugli impatti significativi sull ambiente derivanti dall attuazione del piano approvato e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive. Il monitoraggio è effettuato avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali, ovvero dell A.R.P.A. Puglia. Il piano individua le responsabilità e la sussistenza delle le risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate è data adeguata informazione. Tale fase si può come di seguito riassumere: raccolta di tutti i dati e di tutte le informazioni necessarie per far partire il sistema di monitoraggio; verifica periodica dello stato di avanzamento del piano e della sua efficacia; redazione delle relazioni di monitoraggio, i cui risultati potranno consentire un eventuale ri- orientamento del piano. 15

16 3. IL PIANO STRATEGICO VALLE D ITRIA LA MURGIA DEI TRULLI: DAL MARE ALLA VALLE D ITRIA 3.1 La visione del piano strategico La visione della Valle d Itria, intesa come l idea di territorio alla quale si vuole pervenire nel medio e lungo periodo con l attuazione del Piano Strategico, costituiva un obiettivo primario del Piano, intorno al quale costruire ed impostare obiettivi generali, obiettivi specifici, progetti strategici ed azioni. Il complesso delle attività svolte ha delineato la percezione di un immagine della Valle d Itria come UNICUM. Tale considerazione unitaria, tuttavia, mentre è emersa con chiarezza nella visione degli amministratori e dei componenti il parternariato istituzionale ed economico sociale, non risulta pienamente sentita dalla popolazione locale, in parte ancora non consapevole delle forti potenzialità dell Area intesa unitariamente. L elemento portante della visione è rappresentato da un concetto: la qualità dell abitare. La Valle d Itria dei prossimi anni si configura, di fronte a tali temi, come un territorio che la natura e le condizioni storiche hanno reso UNICO e naturalmente accogliente, in grado di estendere la qualità del vivere entro una piccola comunità anche a fruitori esterni, rispettando e preservando la propria identità e tradizione. Un territorio ancora non compromesso da interventi urbanistici e cementificazioni invasive, naturalmente vocato al turismo, che appare ancora sottodimensionato rispetto alle potenzialità dell Area ed al quale sono naturalmente collegate eccellenze enogastronomiche che ne potenziano l appeal. Ma anche un territorio in cui si sono manifestate eccellenze produttive nei settori della MODA e della MECCANICA unita alla elettronica a cui vanno riservati spazi, anche fisici, di potenziamento delle strutture produttive. La visione al futuro è prevalentemente orientata verso un processo di riqualificazione delle grandi occasioni ambientali, dei servizi esistenti e dell unicità delle trame storiche, naturali che definiscono i contorni e la riconoscibilità degli assetti della Valle d Itria. 3.2 Gli obiettivi generali Per consentire lo sviluppo della VISIONE proposta, sono stati individuati 3 OBIETTIVI GENERALI che rappresentano i punti del sistema territoriale, economico, produttivo e sociale, su cui agire per sviluppare, nel medio e lungo periodo, la realizzazione della visione proposta dal Piano Strategico. I. Ambiente e territorio: avvio di un percorso di valorizzazione ambientale che orienti verso la sostenibilità lo sviluppo economico e territoriale e miri alla ricerca della qualità nella realizzazione delle grandi e piccole trasformazioni urbane e nelle riconversioni insediative attraverso la progettazione di nuove centralità e l utilizzo di sistemi innovativi, certi che essere virtuosi dal punto di vista ambientale non significa rinunciare al vero sviluppo moderno. 16

17 In questo Obiettivo generale, significativo come componente del Piano, convergono l insieme delle progettualità (sia ancora embrionali, sia in corso di esecuzione) che evidenziano le relazioni incentrate sulla cura e fruizione del territorio. Sono compresi gli aspetti che riguardano l organizzazione e gestione degli spazi verdi (esistenti e da realizzare), la tutela del territorio rispetto a diverse modalità di inquinamento, il tema dell energia, il tema del turismo alternativo. All interno di tale concetto si ritrovano le grandi relazioni territoriali che si riallacciano ai temi spesso di portata sovra area, le grandi direttrici ambientali e della viabilità, il tema della raccolta dei rifiuti e dell energia, il tema delle zone industriali e dei processi di infrastrutturazione del territorio, ed infine del turismo. A ciascuno di tali titoli corrisponde una scala di operatività che spesso rimanda ad interlocutori e processi decisionali più ampi, che riguardano la sfera delle relazioni intercomunali o di soggetti sovraordinati. Spesso tali temi richiedono l attivazione di percorsi di condivisione di scelte e di obiettivi, di concertazione e di co-pianificazione anche con enti sovraordinati. Nel processo di Costruzione del Piano, questo obiettivo comprende le INFRASTRUTTURE, che nel Documento di Riallineamento costituiva una Linea d Intervento a se. A tale scelta si è giunti in relazione alla definizione della VISIONE che vede nella componente ambientale il punto cardine dello sviluppo dell Area Vasta. In tale Obiettivo dovrà trovare concretizzazione, pertanto, anche il concetto di sviluppo di un sistema integrato di infrastrutture al servizio della mobilità interna e del sistema economico territoriale. Tale tema, approfondito e sviluppato attraverso il PIANO URBANO DELLA MOBILITA, è finalizzato al miglioramento delle infrastrutture, della qualità urbana e i sistemi di comunicazione, e deve conciliare la necessità di migliorare la mobilità dei flussi all interno dell Area e degli spazi per la produzione, con la salvaguardia di un territorio estremamente delicato, non compromesso, che racchiude in se il vero valore aggiunto dell Area Vasta. L ambiente e territorio rappresenta, quindi, un contenitore più eterogeneo rispetto agli altri ma riflette un aspettativa diffusa di qualità e di attenzione verso il contesto insediativo. II. Economia: promozione di una rinnovata missione economica e produttiva centrata sul potenziamento del settore turistico a cui collegare le eccellenze della tradizione agro-alimentare, sul sostegno al sistema delle imprese con particolare riferimento a quelle del settore della MODA e della meccanica, sull innovazione, sul rafforzamento e la qualificazione delle risorse umane per promuovere lo sviluppo, l internazionalizzazione, l inclusione sociale e le pari opportunità. III. Identità dell Area, servizi e welfare: costruzione di una nuova identità d Area e di un immagine unitaria del territorio attraverso la promozione della cooperazione 17

18 istituzionale per rafforzare l efficacia dei processi di sviluppo del territorio. Ripensare i servizi alla persona verso un welfare diffuso. 3.3 Gli obiettivi specifici Gli OBIETTIVI GENERALI emersi anche con riferimento all analisi SWOT (Dossier 1), forniscono le direttrici su cui incentrare gli OBIETTIVI SPECIFICI che rappresentano i sottosistemi tematici degli obiettivi generali prefigurati dalle condizioni strutturali del Piano, da conseguire con l attivazione e la realizzazione degli Interventi Strategici. Gli obiettivi specifici individuati si fondano sull apporto congiunto di suggestioni, idee e suggerimenti provenienti da amministratori, tecnici e cittadini, coinvolti in varie forme nel processo di pianificazione. Gli obiettivi specifici si sono definiti quando, nelle diverse interazioni attivate con gli attori del piano, si sono riscontrati un insieme di elementi ricorrenti che convergevano intorno a questi temi. A tal scopo sono stati identificati sette obiettivi specifici: 1. Fare della qualità dell ambiente la risorsa ed il valore-guida per lo sviluppo; 2. Considerare le infrastrutture quale occasione di riqualificazione urbana e sviluppo territoriale; 3. Valorizzare il patrimonio naturalistico, storico, artistico e culturale, considerandolo volano dello sviluppo; 4. Sviluppare e promuovere la competitività dei sistemi locali; 5. Offrire servizi, strutture e concepire politiche innovative a sostegno dello sviluppo; 6. Rafforzare e qualificare le risorse umane nonché favorire l inclusione sociale per promuovere lo sviluppo locale; 7. Impostare un modello di Governance che punti sulla cooperazione istituzionale e parternariale: dagli accordi parziali alla cooperazione come forma di governo. Procedendo per gradi, dopo aver definito la VISION del Piano, definito gli OBIETTIVI GENERALI e quelli SPECIFICI alla base del Processo, si sono definiti i collegamenti con il DSR ed i relativi PO

19 Scheda 1- L articolazione del PS Valle d Itria Visione: è l idea di territorio alla quale si vuole pervenire nel medio e lungo periodo con l attuazione del Piano Strategico di Area Vasta. VISIONE Condizioni strutturali: sono gli elementi attraverso i quali si possono leggere e interpretare strutturalmente le città e il territorio: i servizi, il welfare, l ambiente, le infrastrutture e la gestione del territorio. L evidenza di tali condizioni è oggetto dell Analisi di contesto (Dossier 1). CONDIZIONI STRUTTURALI OBIETTIVI GENERALI Obiettivi generali: sono i punti del sistema territoriale, economico, produttivo e sociale, su cui agire per sviluppare, nel medio e lungo periodo, la realizzazione della visione proposta dal Piano Strategico. Obiettivi Specifici: rappresentano i sottosistemi tematici degli obiettivi generali prefigurati dalle condizioni strutturali del Piano, da conseguire con l attivazione e la realizzazione degli Interventi Strategici. OBIETTIVI SPECIFICI Interventi Strategici: costituiscono la fase operativa del processo di implementazione del Piano e considerano l insieme delle interventi da attivare/realizzare per il conseguimento degli obiettivi specifici. INTERVENTI STRATEGICI Azioni: sono i progetti e programmi promossi dalle Amministrazioni comunali, da enti, istituzioni, associazioni pubbliche e private attraverso i quali si concretizzano le strategie proposte dal Piano. AZIONE 1 AZIONE 2 AZIONE 3 AZIONE 4 19

20 3.4 Gli interventi strategici di qualità La Teca delle progettualità dell Area Vasta della Valle d Itria, è costituita da 21 Interventi Strategici di Qualità, intesi come progetti di qualità aventi rilevanza strategica per l Area sulla base della Vision proiettata sul territorio. Si tratta di progetti che valorizzano il ruolo e l efficacia delle azioni di sviluppo nella logica della programmazione strategica integrata e che favoriscono, sulla base delle esigenze e dei bisogni che con il PS si intendono soddisfare, la realizzazione di un sistema integrato di attività in grado di promuovere ed orientare lo sviluppo dell Area Vasta sotto il profilo economico, ambientale e sociale. I Progetti Strategici di Qualità riassumono tre dimensioni ed elementi rilevanti per lo sviluppo dell Area Vasta: L idea strategica di sviluppo, che costituisce l obiettivo da conseguire attraverso l azione sul territorio e che si basa sulla domanda inevasa proveniente dallo stesso; Il concetto di integrazione progettuale, finalizzata al più efficace ed efficiente conseguimento dell obiettivo, giacché ogni intervento strategico di qualità è definito da n Azioni che interessano diversi ambiti territoriali e differenti politiche di intervento integrate tra loro; La dimensione e il riferimento territoriale del complesso di azioni programmate, inteso non solo come destinatario di iniziative e di azioni di sviluppo, ma come contesto unico di cui si vogliono attivare le potenzialità latenti inespresse. 20

21 Scheda 2 MATRICE STRATEGICA OBIETTIVI GENERALI PS VALLE D ITRIA OBIETTIVI SPECIFICI PS VALLE D ITRIA INTERVENTI STRATEGICI DI QUALITA Collegamento Assi PO Fesr Regione Puglia (prevalenti) I Ambiente e territorio 1. AMBIENTE La qualità dell ambiente come risorsa e valore guida per lo sviluppo del territorio 1.a) Valorizzazione e fruizione della rete ecologica 1.b) Riqualificazione dell ambiente marino costiero, promozione della tutela delle acque e sviluppo della raccolta differenziata e del risparmio energetico Asse IV Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività e lo sviluppo Asse II Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Avvio di un percorso di valorizzazione ambientale 2.a) Interventi di riqualificazione del sistema Infrastrutture Sviluppo di un sistema integrato di infrastrutture a servizio della mobilità interna e del sistema economico territoriale 2. TERRITORIO ED INFRASTRUTTURE Le infrastrutture come occasione di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile insediativo e viabilistico urbano e territoriale 2.b) Potenziamento del sistema di viabilità di collegamento e di attraversamento dell Area Vasta 2.c) 2.d) Riqualificazione del sistema portuale Miglioramento della mobilità urbana e Asse VII Competitività ed attrattività delle città e dei sistemi urbani Asse V Reti e collegamenti per la mobilità territoriale 21

22 OBIETTIVI GENERALI PS VALLE D ITRIA OBIETTIVI SPECIFICI PS VALLE D ITRIA INTERVENTI STRATEGICI DI QUALITA Collegamento Assi PO Fesr Regione Puglia (prevalenti) 3.a) Potenziamento degli attrattori turistici d eccellenza 3.b) Miglioramento dell attrattività sia turistica che residenziale del patrimonio storico insediativo dell agro 3.c) Tutela e valorizzazione della fruizione degli insediamenti storici cittadini 3.d) Sistema integrato di iniziative ed attività culturali e dello spettacolo in grado di mobilitare significativi flussi di visitatori e di turisti anche al fine di favorirne la destagionalizzazione II Economia e sviluppo 3. CULTURA Il patrimonio naturalistico, storico, artistico e culturale come volano dello sviluppo Asse IV Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività e lo sviluppo Asse VII Competitività ed attrattività delle città e dei sistemi urbani Promozione di una rinnovata missione economica e produttiva 4. SVILUPPO DEI SISTEMI LOCALI Sviluppare e promuovere la competitività dei sistemi locali 4.a) Creazione di attività turistiche innovative e interventi per la destagionalizzazione delle presenze turistiche 4.b) Realizzazione di poli produttivi legati allo sviluppo di settori avanzati 4.c) Potenziamento del sistema infrastrutturale a servizio del settore produttivo 4.d) Valorizzazione dell agricoltura multifunzionale e delle produzioni agroalimentari e zootecniche 4.e) Ampliamento e sviluppo dei processi di internazionalizzazione e marketing territoriale dell area e dei sistemi produttivi Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Collegamento Piano di Sviluppo Rurale (GAL Barsento e GAL Valle d Itria) 22

23 OBIETTIVI GENERALI PS VALLE D ITRIA OBIETTIVI SPECIFICI PS VALLE D ITRIA INTERVENTI STRATEGICI DI QUALITA Collegamento Assi PO Fesr Regione Puglia (prevalenti) 5. INNOVAZIONE Servizi, strutture e politiche innovative a sostegno dello sviluppo 5.a) Sistema di connessione banda larga (Itri@larga.net) 5.b) Sistema di integrazione e dei metadati della Valle d Itria (Itri@sim) 5.c) Sistema per l innovazione della Pubblica Amministrazione in rete (Itri@sinpanet) Asse I Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività III Identità dell Area Servizi e welfare Costruzione di una nuova identità dell Area e di un immagine unitaria attraverso la cooperazione istituzionale e la qualità dei servizi 6. FORMAZIONE E WELFARE Rafforzare e qualificare le risorse umane per promuovere lo sviluppo locale 6.a) Promuovere patti formativi per consentire l offerta adeguata di competenze a sostegno dei settori produttivi strategici 6.b) Sviluppo di azioni volte a contribuire all inclusione sociale (modello GREEN@T) e all infrastrutturazione socio-assistenziale Asse III Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale 7. GOVERNANCE Impostare un modello di governance che punti sulla cooperazione istituzionale e parternariale:dagli accordi parziali alla cooperazione quale forma di governo 7.a) Costruire un Sistema di regole comuni agli otto territori sui temi dello sviluppo sostenibile, che contribuisca a rafforzare l Unicità dell Area Vasta Asse VIII Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci 23

24 Scheda 3 INTERVENTI STRATEGICI DI QUALITA INTERVENTI STRATEGICI DI QUALITA 1. AMBIENTE 1.a) Valorizzazione e fruizione della rete ecologica 1.b) Riqualificazione dell ambiente marino costiero, promozione della tutela delle acque e sviluppo della raccolta differenziata e del risparmio energetico 2. TERRITORIO ED INFRASTRUTTURE 2.a) Interventi di riqualificazione del sistema insediativo e viabilistico urbano e territoriale 2.b) Potenziamento del sistema di viabilità di collegamento e di attraversamento dell Area Vasta 2.c) Riqualificazione del sistema portuale 2.d) Miglioramento della mobilità urbana e territoriale 3. CULTURA 3.a) Potenziamento degli attrattori turistici d eccellenza 3.b) Miglioramento dell attrattività sia turistica che residenziale del patrimonio storico insediativo dell agro 3.c) Tutela e valorizzazione della fruizione degli insediamenti storici cittadini 3.d) Sistema integrato di iniziative ed attività culturali e dello spettacolo in grado di mobilitare significativi flussi di visitatori e di turisti anche al fine di favorirne la destagionalizzazione 4. SVILUPPO DEI SISTEMI LOCALI 4.a) Creazione di attività turistiche innovative e interventi per la destagionalizzazione delle presenze turistiche 4.b) Realizzazione di poli produttivi legati allo sviluppo di settori avanzati 4.c) Potenziamento del sistema infrastrutturale a servizio del settore produttivo 4.d) Valorizzazione dell agricoltura multifunzionale e delle produzioni agroalimentari e zootecniche 4.e) Ampliamento e sviluppo dei processi di internazionalizzazione e marketing territoriale dell area e dei sistemi produttivi 5. INNOVAZIONE 5.a) Sistema di connessione banda larga (Itri@larga.net) 5.b) Sistema di integrazione e dei metadati della Valle d Itria (Itri@sim) 5.c) Sistema per l innovazione della Pubblica Amministrazione in rete (Itri@sinpanet) 6. FORMAZIONE E WELFARE 6.a) Promuovere patti formativi per consentire l offerta adeguata di competenze a sostegno dei settori produttivi strategici 6.b) Sviluppo di azioni volte a contribuire all inclusione sociale (modello GREEN@T) e all infrastrutturazione socio-assistenziale 7. GOVERNANCE 7.a) Costruire un Sistema di regole comuni agli otto territori sui temi dello sviluppo sostenibile, che contribuisca a rafforzare l Unicità dell Area Vasta 24

25 4. QUADRO CONOSCITIVO: ANALISI DELLO STATO DELL AMBIENTE 4.1 Popolazione e sistema socio- economico Profilo demografico Territorio di riferimento L Area Vasta della Valle d Itria comprende 8 Comuni, localizzati tra le tre province di Bari (6), Brindisi (1) e Taranto (1) e si estende su una superficie di 909,55 Kmq, pari al 4,69% dell intero territorio regionale. In particolare: - il territorio dei comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Monopoli, Noci e Putignano costituisce il 10,90% di quello della provincia di Bari (560,08 Kmq dei complessivi 5.138,30 Kmq del territorio provinciale); - il territorio del comune di Cisternino costituisce il 2,94% del territorio della provincia Brindisi (54,05 Kmq dei complessivi 1.839,46 Kmq del territorio provinciale); - il territorio del comune di Martina Franca costituisce il 12,12% del territorio della provincia di Taranto (295,42 Kmq dei complessivi 2.436,67 Kmq del territorio provinciale). Figura L area vasta della Valle d Itria 25

26 Le estensioni delle superfici dei Comuni e delle Province appartenenti all Area Vasta della Valle d Itria e della Regione Puglia sono riportate nella seguente tabella 1.1. COMUNI SUPERFICIE (Kmq) Alberobello 40,34 Castellana Grotte 67,93 Locorotondo 47,5 Monopoli 156,38 Noci 148,82 Putignano 99,11 Cisternino 54,05 Martina Franca 295,42 Totale Area Vasta 909,55 Totale Provincia di Bari 5.138,30 Totale Provincia di Brindisi 1.839,46 Totale Provincia di Taranto 2.436,67 Totale Regione Puglia ,90 Tabella Superficie territoriale (Kmq) Area Vasta della Valle d Itria (Censimento 2001). Popolazione La popolazione residente dell Area Vasta nell anno 2006 è di abitanti, pari a poco più del 5% della popolazione della Regione, con la distribuzione riportata nella seguente tabella 1.2. COMUNI POPOLAZIONE Residente al 2006 Incidenza % su area Vasta Alberobello ,44% Castellana Grotte ,36% Locorotondo ,95% Monopoli ,59% Noci ,64% Putignano ,72% Cisternino ,92% Martina Franca ,36% Totale Area Vasta % Totale Regione Puglia Tabella Popolazione residente Area Vasta della Valle d Itria (dettaglio comunale). Anno 2006 Nella tabella 1.3 e nelle figure 1.2 e 1.3 si evidenziano le densità abitative per ciascun Comune dell Area Vasta, riferite all anno 2001 e all anno 2006, confrontate con quelle delle Province di Bari, Brindisi e Taranto e della Regione Puglia. Densità demografica (ab/kmq) COMUNI Alberobello 269,19 271,96 26

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