LA CONGIUNTURA DELLE IMPRESE AGROINDUSTRIALI DEL NORD EST Consuntivo 2011 e previsioni primo semestre 2012

Transcript

1 Rilevazione promossa da FRIULADRIA CRÉDIT AGRICOLE Quaderni FNE Collana Osservatori, n. marzo 2012 LA CONGIUNTURA DELLE IMPRESE AGROINDUSTRIALI DEL NORD EST Consuntivo 2011 e previsioni primo semestre 2012 a cura di Silvia Oliva e Gianluca Toschi Coordinamento di Daniele Marini

2 Sommario 1. Analisi della congiuntura 1.1 Consuntivo L andamento delle vendite 1.2 Previsioni primo semestre Capitalizzazione 3. Finanziamenti 4. Capitalizzazione Appendice Nota metodologica Fondazione Nord Est - 2

3 1. CONGIUNTURA 1.1 Consuntivo 2011 L andamento registrato dal settore agroindustriale del Nord Est nel corso del 2011, rispetto a quanto avvenuto nel 2010, è stato un percorso di crescita sia per quanto riguarda il fatturato che per l occupazione. In entrambi i casi, infatti, la quota di imprese che ha registrato un trend positivo è stata maggiore di quella delle aziende che hanno subito una flessione. Il 42,3% delle imprese dichiara di aver aumentato il fatturato nel corso del 2011, a fronte di un 24,1% che ha invece subito un decremento. Il dato per territorio mostra una quota maggiore di crescita nella regione Veneto (45,9%), mentre il dato meno positivo è più elevato in Friuli Venezia Giulia (26,7%). Utilizzando il saldo di opinione 1 si osserva in base ai comparti una maggiore crescita nell ambito dei prodotti lattiero-casearii (62,5% e un saldo sintetico di +52,1) e le bevande (42,1% e +20,7). Sul fronte opposto, con risultati meno positivi, i prodotti da forno e farinacei, con il 39,9% di crescita e un saldo di +10,9 punti percentuali. Tab. 1 Andamento tendenziale del fatturato (val. %) Aumentato Stabile Diminuito Saldo di opinione Agroindustria 42,3 33,6 24,1 +18,2 Trento 32,8 41,8 25,4 +7,4 Veneto 45,9 30,7 23,4 +22,5 Friuli VG 33,3 40,0 26,7 +6,6 1-9 addetti 34,2 39,7 26,1 +8, addetti 45,6 31,3 23,1 +22, addetti 45,9 29,8 24,3 +21,6 50 e + addetti 70,4 14,1 15,5 +54,9 Bevande 42,1 36,5 21,4 +20,7 Lavorazione della carne 34,6 39,8 25,6 +9,0 Prodotti lattiero-casearii 62,5 27,1 10,4 +52,1 Prodotti da forno e farinacei 39,9 31,1 29,0 +10,9 Altri prodotti alimentari 45,3 31,5 23,2 +22,1 In questo generale panorama di crescita emergono due elementi importanti in grado di determinare una maggiore capacità di sviluppo: la dimensione dell impresa e la sua apertura ai mercati internazionali, anche solo in termini di vendita. Rispetto alla dimensione, quanto affermato risulta evidente dalla semplice lettura del numero di aziende che hanno dichiarato una crescita, dato che aumenta in misura rilevante con l incremento del numero di addetti: per le piccolissime (fino a 9 addetti) la 1 Il saldo di opinione è dato dalla differenza in punti percentuali tra la quota di indicazioni di crescita e la quota di indicazioni di flessione. Fondazione Nord Est - 3

4 percentuale è pari al 34,2, sale al 46,0 circa per le imprese della classe e raggiunge il 70,4% per quelle con più di 50 dipendenti. Parallelamente sale il valore del saldo sintetico: dal +8,1 della classe inferiore al +54,9 di quella superiore. Tra le imprese esportatrici il 50,6% ha registrato una crescita del fatturato nel corso del 2011, mentre la quota è pari al 38,5% tra quelle che non vendono prodotti sui mercati esteri. Ancor più rilevante la distanza in termini di saldo sintetico, a conferma che il non essere presenti sui mercati esteri determina un maggior rischio a veder diminuire il proprio fatturato: chi esporta ottiene un valore pari a +33,4 punti percentuale; chi, invece, destina la sua produzione solo al mercato interno registra un dato pari a +10,9. Questo dato è coerente con una domanda interna che risulta stagnante, se non in calo, da diversi anni 2. Graf. 1 Andamento tendenziale del fatturato (val. %) 0% 20% 40% 60% 80% 100% Esportatrici 50,6 32,2 17,2 Non esportatrici 38,5 33,9 27,6 Aumentato Stabile Diminuito Positivo nel complesso, e anche per tutte le dimensioni considerate, il dato sulle scorte di magazzino considerate normali dall 89,1% delle imprese intervistate. Sul fronte occupazionale, il 16,6% ha dichiarato una crescita degli organici, il 13,2% una diminuzione. La quota prevalente pari al 70,2%, invece, ha dichiarato una situazione di stabilità. L andamento dell investimento in risorse umane ripercorre quello del fatturato: la situazione, infatti, è migliore in Veneto (+5,7), per le imprese di maggiori dimensioni (+22,1) e per quelle del lattiero-caseario (+18,6%); mentre è più critica in Friuli Venezia Giulia (-2,4), tra le piccole (-1,8) e per quelle dell ambito prodotti da forno e farinacei (-4,7). Anche sul fronte occupazionale l apertura ai mercati esteri consente un maggiore investimento in risorse umane: tra le esportatrici il 22,2% ha dichiarato di aver aumentato l organico, con un saldo pari a +12,9; mentre le non esportatrici hanno registrato una crescita solo nel 13,9% dei casi, con un saldo pari a -1, Fondazione Nord Est - 4

5 Tab. 2 Andamento tendenziale dell occupazione (val. %) Aumentata Stabile Diminuita Saldo di opinione Agroindustria 16,6 70,2 13,2 +3,4 Trento 7,9 84,2 7,9 0,0 Veneto 18,7 68,3 13,0 +5,7 Friuli VG 13,5 70,6 15,9-2,4 1-9 addetti 10,4 77,4 12,2-1, addetti 20,1 66,3 13,6 +6, addetti 19,3 64,2 16,5 +2,8 50 e + addetti 35,3 51,5 13,2 +22,1 Bevande 13,6 78,8 7,6 +6,0 Lavorazione della carne 17,6 71,2 11,2 +6,4 Prodotti lattiero-casearii 27,9 62,8 9,3 +18,6 Prodotti da forno e farinacei 14,4 66,5 19,1-4,7 Altri prodotti alimentari 17,7 69,3 13,0 +4,7 Esportatrici Sì 22,2 68,5 9,3 +12,9 No 13,9 70,8 15,3-1,4 La crescita del fatturato si è realizzata in una fase in cui la grandissima maggioranza delle imprese dell agroindustria (84,5%) ha subito la crescita del costo delle materie prime cui il 45,9% ha risposto con un incremento dei prezzi dei prodotti finiti per salvaguardare i margini. Tab. 3 Andamento tendenziale del costo delle materie prime (val. %) Aumentato Stabile Diminuito Saldo di opinione Agroindustria 84,5 12,5 3,0 +81,5 Trento 84,1 14,3 1,6 +82,5 Veneto 84,3 12,5 3,2 +81,1 Friuli VG 85,6 11,2 3,2 +82,4 1-9 addetti 82,2 14,8 3,0 +79, addetti 86,8 11,2 2,0 +84, addetti 86,0 9,3 4,7 +81,3 50 e + addetti 88,2 8,9 2,9 +85,3 Bevande 83,8 14,5 1,7 +82,1 Lavorazione della carne 84,4 14,0 1,6 +82,8 Prodotti lattiero-casearii 90,2 9,8 0,0 +90,2 Prodotti da forno e farinacei 88,9 6,3 4,8 +84,1 Altri prodotti alimentari 79,9 16,4 3,7 +76,2 Fondazione Nord Est - 5

6 L aumento delle materie prima ha coinvolto tutti i settori e tutte le dimensioni di impresa in egual misura; mentre la scelta di ritoccare verso l alto i listini è stata maggiormente perseguita dalle imprese più strutturate (68,2% tra le imprese con più di 50 addetti), dalle aziende del comparto bevande (53,8%) e del lattiero-caseario (60,0%). Tab. 4 Andamento tendenziale dei prezzi dei prodotti finiti (val. %) Aumentati Stabili Diminuiti Saldo di opinione Agroindustria 45,9 50,1 4,0 +41,9 Trento 42,2 56,2 1,6 +40,6 Veneto 47,6 47,1 5,3 +42,3 Friuli VG 41,0 58,2 0,8 +40,2 1-9 addetti 39,7 55,5 4,8 +34, addetti 45,7 50,3 4,0 +41, addetti 51,4 44,9 3,7 +47,7 50 e + addetti 68,2 31,8 0,0 +68,2 Bevande 53,8 44,5 1,7 +52,1 Lavorazione della carne 44,6 51,3 4,1 +40,5 Prodotti lattiero-casearii 60,0 37,5 2,5 +57,5 Prodotti da forno e farinacei 38,9 55,7 5,4 +33,5 Altri prodotti alimentari 45,7 50,0 4,3 +41,4 Graf. 2 Giudizio sul livello di liquidità 0% 20% 40% 60% 80% 100% Tutti Trento Veneto Friuli VG 1-9 addetti addetti addetti 50 e + addetti Bevande Lavorazione della carne Prodotti lattiero-casearii Prodotti da forno e farinacei Altri prodotti alimentari 39,5 29,9 40,0 41,8 47,3 39,0 27,4 19,7 34,6 41,2 32,6 42,0 40,8 In eccesso Normali Insufficiente Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, n. casi 750) Alla pari di quanto registrato per il complesso del comparto produttivo nordestino, anche le imprese dell agroalimentare locale hanno registrato nel corso del 2011 un Fondazione Nord Est - 6

7 problema di liquidità per la quale due imprese su cinque dichiarano una situazione di tensione che rende difficile la gestione della quotidianità dell impresa in termini di cassa, di rispetto dei pagamenti, anche degli stipendi. La condizione più critica viene lamentata tra le aziende più piccole (47,3%), mentre è meno tesa per quelle più strutturate (19,7%), così come tra le imprese del settore bevande (34,6%) e di quello lattiero-caseario (32,6%). La tensione sulla liquidità è determinata anche dal fenomeno del mancato rispetto dei termini di pagamento pattuiti denunciato dal 68,1% delle imprese. A subire in misura minore questa situazione sono, ovviamente, le aziende più strutturate: sopra i 50 addetti il 49,3% dichiara che i pagamenti sono puntuali. Tab. 5 Negli ultimi 12 mesi, come sono risultati gli incassi rispetto ai termini di pagamento pattuiti (val. %) Normali In ritardo Agroindustria 31,9 68,1 38,8 61,2 Trento 30,1 69,9 Veneto 35,3 64,7 Friuli VG 1-9 addetti 32,9 67, addetti 25,3 74, addetti 27,4 72,6 50 e + addetti 49,3 50,7 Bevande 31,2 68,8 Lavorazione della carne 28,6 71,4 Prodotti lattiero-casearii 41,7 58,3 Prodotti da forno e farinacei 30,7 69,3 Altri prodotti alimentari 33,3 66, L andamento delle vendite La quota più rilevante delle vendite delle imprese dell agroindustriale nordestine è realizzata nel mercato domestico (88%), l 8,0% in quello comunitario e il 4,0% nei mercati extra Unione Europea. La quota di vendite estere è più rilevante in alcuni specifici ambiti: in particolare, cresce all aumentare della dimensione ed è pari al 26% nelle aziende con più di 50 addetti. Il settore maggiormente esportatore è quello delle bevande (27,0%), mentre sono legati al mercato interno più della media dell intero agroindustriale le aziende della lavorazione della carne (95,0%), dei prodotti da forno (95,0%) e del lattiero caseario (93,0%). Fondazione Nord Est - 7

8 Tab. 6 Distribuzione delle vendite 2011 per mercato di destinazione (media) Italia UE Extra Ue Agroindustria 88,0 8,0 4,0 Trento 92,0 6,0 2,0 Veneto 87,0 9,0 4,0 Friuli VG 90,0 6,0 4,0 1-9 addetti 93,0 5,0 2, addetti 85,0 10,0 5, addetti 84,0 11,0 5,0 50 e + addetti 74,0 15,0 11,0 Bevande 73,0 17,0 10,0 Lavorazione della carne 95,0 3,0 2,0 Prodotti lattiero-casearii 93,0 6,0 1,0 Prodotti da forno e farinacei 95,0 3,0 2,0 Altri prodotti alimentari 84,0 11,0 5,0 Alla luce di questa distribuzione geografica delle vendite appare evidente quanto ai fini della capacità di sviluppo di queste imprese siano rilevanti sia l andamento del mercato domestico che di quello estero. Per quanto riguarda le vendite in Italia, l andamento, pur essendo nel complesso ancora positivo, risente della stagnazione dei consumi e della domanda interna tanto che la quota di chi ha registrato una crescita (32,4%) è quasi corrispondente a quella di chi ha registrato una flessione (30,7%), con un saldo di opinione di soli 1,7 punti percentuali. Appare interessante osservare come a presentare i risultati peggiori sul fronte delle vendite in Italia siano le imprese non esportatrici (+1,5), rispetto a chi è aperto anche ai mercati esteri (+3). Questa dinamica giustifica il diverso andamento del fatturato tra chi esporta e chi, invece, si rivolge esclusivamente al mercato nazionale. Tab. 7 - Negli ultimi 12 mesi, quale è stato l andamento di: Aumentate Stabili Diminuiti Saldo di opinione Vendite in Italia 32,4 36,9 30,7 +1,7 Vendite Estero 46,1 41,1 12,8 +33,3 Vendite UE 42,7 41,0 16,3 +26,4 Vendite extra Ue 46,8 41,8 11,2 +35,6 Le imprese esportatrici, considerando come tali quelle che realizzano sui mercati esteri almeno il 5% del fatturato, sono nell ambito dell agroindustriale nordestino il 33,3%. Tra queste, il dato delle vendite nei mercati esteri vede il 46,1% dichiarare una situazione di crescita delle esportazioni a fronte del solo il 12,8% che, viceversa, ha registrato nel corso del 2011 una flessione. Approfondendo l analisi per mercato si registra una situazione di incremento delle esportazioni verso l Unione Europea da parte Fondazione Nord Est - 8

9 del 42,7% delle aziende e di quelle verso i mercati extra UE per il 46,8% delle esportatrici in questi contesti. Utilizzando come parametro di analisi il saldo di opinione, la lettura dei dati sulle vendite per classe dimensionale mostra un deciso vantaggio delle imprese più strutturate sia sui mercati interni che su quelli esteri, con la differenza che rispetto al mercato domestico le imprese minori evidenziano un dato sintetico ancora negativo (-4,2), mentre in quelli non domestici i saldi sono tutti positivi e pari a +18,7 tra le aziende più piccole, a circa 35 punti percentuali in quelle intermedie e a +59,6 in quella maggiore. Graf. 3 Saldi di opinione per le vendite per classe dimensionale. Graf. 4 Saldi di opinione per le vendite per comparti. Fondazione Nord Est - 9

10 Invece, l analisi dei dati per settore presenta saldi negativi sulle vendite interne per i comparti bevande e prodotti da forno e un dato fortemente positivo (+37,5) per il lattiero caseario. Viceversa i dati sono tutti positivi rispetto alle vendite all estero, con punte elevate per le bevande (+38,3), il lattiero caseario (+44,5) e i prodotti da forno (+39,6). 1.2 Previsioni per il primo semestre 2012 Le aspettative degli imprenditori agroindustriali del Nord Est per quanto riguarda il primo semestre del 2012 mettono in luce qualche preoccupazione, dettata forse dalla forte incertezza che ancora caratterizza il quadro nazionale ed europeo. Su tutti gli indicatori considerati, ad eccezione del dato sugli ordini dall estero, le prospettive appaiono peggiori rispetto a quelle che gli intervistati avevano espresso nella rilevazione di novembre 2011 in relazione ai primi tre mesi dell anno successivo. Le attese per i prossimi sei mesi evidenziano, quindi, un clima di fiducia negativo con il 20,7% di prospettive positive sul fatturato a fronte di un 27,2% di attese negative. Il dato mostra un peggioramento rispetto a quanto rilevato a consuntivo, così come mostrano altre indagini congiunturali realizzate a livello nordestino per tutti i settori economici 3. Il saldo di opinione, infatti, si attesta a -6,5, rispetto al +18,2 del consuntivo e al +4,5 registrato a novembre in termini di attese. Ancora una volta i più ottimisti risultano essere i titolari delle imprese più strutturate: i saldi di opinione sono positivi solo sopra i 20 addetti, mentre tra le piccolissime è pari a -13,3 e per la classe a - 8,1. Nei comparti, l unico dato non negativo è quello del lattiero caseario (+4,1). In generale un impresa su due prospetta una stabilità della situazione. Anche rispetto alle previsioni, l apertura ai mercati esteri costituisce un elemento dirimente nello stabilire il clima di fiducia: le imprese con relazioni sui mercati esteri presentano un saldo positivo per 7,5 (dai precedenti 18) punti percentuali, le altre un dato pari a -13,6 (da -5,9). Le attese per quanto riguarda la possibilità di nuovi investimenti in risorse umane vedono prevalere la quota di coloro che prospettano di dover ridurre gli organici (12,1%), rispetto a chi potrà probabilmente aumentarli (4,8%). L 83,1%, tuttavia, ritiene che vi sarà una conferma degli attuali livelli occupazionali. Rispetto alle caratteristiche delle imprese, sebbene vi siano situazioni più o meno critiche, nessuna dimensione e nessun comparto esprimono una quota di attese di crescita maggiore di quella delle attese di flessione. Nemmeno la capacità di esportare riesce a determinare una prospettiva tale da prevedere una maggiore possibilità di incrementare, nel prossimo futuro, gli organici. 3 S. Oliva, La congiuntura dell industria veneta. Quarto 2011, Collana Osservatori n. 148, Treviso, Fondazione Nord Est, febbraio Fondazione Nord Est - 10

11 Tab. 8 Previsioni per il fatturato (val. %) Aumenterà Rimarrà Saldo di Diminuirà stabile opinione Agroindustria (I sem. 2012) 20,7 52,1 27,2-6,5 Agroindustria (I trim. 2012) 27,2 50,1 22,7 +4,5 Trento 16,4 52,3 31,3-14,9 Veneto 22,3 51,0 26,7-4,4 Friuli VG 17,4 56,1 26,5-9,1 1-9 addetti 17,3 52,1 30,6-13, addetti 18,9 54,1 27,0-8, addetti 23,4 56,0 20,6 +2,8 50 e + addetti 38,6 41,4 20,0 +18,6 Bevande 23,0 51,6 25,4-2,4 Lavorazione della carne 17,8 54,1 28,1-10,3 Prodotti lattiero-casearii 22,9 58,3 18,8 +4,1 Prodotti da forno e farinacei 15,8 53,7 30,5-14,7 Altri prodotti alimentari 25,4 48,2 26,4-1,0 Esportatrici Sì 27,3 52,9 19,8 +7,5 No 17,5 51,4 31,1-13,6 Tab. 9 Previsioni per l occupazione (val. %) Aumenterà Rimarrà Saldo di Diminuirà stabile opinione Agroindustria (I sem. 2012) 4,8 83,1 12,1-7,3 Agroindustria (I trim. 2012) 6,2 84,8 9,0-2,8 Trento 3,0 89,5 7,5-4,5 Veneto 4,6 82,9 12,5-7,9 Friuli VG 6,3 80,3 13,4-7,1 1-9 addetti 3,2 87,3 9,5-6, addetti 7,2 77,8 15,0-7, addetti 5,8 77,9 16,3-10,5 50 e + addetti 5,8 82,6 11,6-5,8 Bevande 3,4 90,7 5,9-2,5 Lavorazione della carne 4,7 88,4 7,0-2,3 Prodotti lattiero-casearii 6,5 84,8 8,7-2,2 Prodotti da forno e farinacei 3,2 78,1 18,7-15,5 Altri prodotti alimentari 6,7 79,8 13,5-6,8 Le prospettive sugli ordini in generale e in particolare quelli dall estero presentano un saldo di opinione ancora positivo rispettivamente per 2,1 e 7,5 punti percentuali, con circa il 22% di attese di crescita e circa il 60% di attese di stabilità. Fondazione Nord Est - 11

12 Per quanto riguarda gli ordini in generale a presentare le prospettive migliori sono le imprese con più di 20 addetti che registrano un saldo pari a punti, in contrapposizione con il -2,6 delle aziende sotto i 10 addetti. Anche le bevande (+3,6 da +21,5) evidenziano un clima di fiducia migliore rispetto agli altri comparti, in particolare quello dei prodotti da forno (-4,1). Tab. 10 Previsioni per nuovi ordini (val. %) Aumenteranno Rimarranno Saldo di Diminuiranno stabili opinione Agroindustria (I sem. 2012) 21,8 58,5 19,7 +2,1 Agroindustria (I trim. 2012) 21,5 61,8 16,7 +4,8 Trento 18,8 62,4 18,8 0,0 Veneto 23,0 56,4 20,6 +2,4 Friuli VG 19,1 63,6 17,3 +1,8 1-9 addetti 20,3 56,8 22,9-2, addetti 18,7 58,3 23,0-4, addetti 26,5 63,3 10,2 +16,3 50 e + addetti 29,4 58,8 11,8 +17,6 Bevande 24,1 55,4 20,5 +3,6 Lavorazione della carne 18,9 60,6 20,5-1,6 Prodotti lattiero-casearii 17,1 63,4 19,5-2,4 Prodotti da forno e farinacei 16,7 62,5 20,8-4,1 Altri prodotti alimentari 28,4 53,4 18,2 +10,2 Tab. 11 Previsioni per nuovi ordini dall estero (val. %) Aumenteranno Rimarranno Saldo di Diminuiranno stabili opinione Agroindustria (I sem. 2012) 22,6 62,3 15,1 +7,5 Agroindustria (I trim. 2012) 21,9 59,7 18,4 +3,5 Trento 10,5 76,3 13,2-2,7 Veneto 24,7 59,8 15,5 +9,2 Friuli VG 20,0 65,3 14,7 +5,3 1-9 addetti 21,2 59,2 19,6 +1, addetti 12,8 70,2 17,0-4, addetti 28,2 62,4 9,4 +18,8 50 e + addetti 36,4 56,3 7,3 +29,1 Bevande 30,1 56,3 13,6 +16,5 Lavorazione della carne 3,7 80,4 15,9-12,2 Prodotti lattiero-casearii 13,6 63,7 22,7-9,1 Prodotti da forno e farinacei 22,7 62,6 14,7 +8,0 Altri prodotti alimentari 30,4 54,4 15,2 +15,2 Fondazione Nord Est - 12

13 Rispetto agli ordini dai mercati esteri la provincia di Trento segnala un dato negativo (- 2,7), con 3/4 delle imprese che esprimono prospettive di stabilità. Ancora una volta sopra i 50 addetti, la quota di indicazioni di crescita appare più rilevante attestandosi al 36,4% (dal 51,1%), con un saldo di +29,1, mentre sul fronte opposto le imprese tra 10 e 19 addetti si fermano a un saldo sintetico di -4,2 punti percentuali. Tra i settori, le bevande esprimono attese migliori (+16,5); mentre per la lavorazione della carne e i prodotti del lattiero-caseario i dati sono pari rispettivamente a -12,2 e a -9. Infine il dato sugli investimenti indica una forte propensione alla riduzione degli impieghi, condivisa da circa 1/3 del campione. Il 48,5% li manterrà stabili e il 19,2% li aumenterà. La difficoltà a mantenere il livello di investimenti del 2011 è comune alle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i comparti. Tab. 12 Previsioni sugli investimenti (val. %) Aumenteranno Rimarranno Saldo di Diminuiranno stabili opinione Agroindustria (I sem. 2012) 19,2 48,5 32,3-13,1 Agroindustria (I trim. 2012) 18,0 52,0 30,0-12,0 Trento 13,1 45,9 41,0-27,9 Veneto 20,2 48,1 31,7-11,5 Friuli VG 18,8 51,5 29,7-10, addetti 18,4 46,1 35,5-17, addetti 17,4 49,3 33,3-15, addetti 21,6 50,6 27,8-6,2 50 e + addetti 23,0 54,0 23,0 0 Bevande 21,9 48,6 29,5-7,6 Lavorazione della carne 15,3 48,7 36,0-20,7 Prodotti lattiero-casearii 22,2 52,8 25,0-2,8 Prodotti da forno e farinacei 18,9 46,6 34,5-15,6 Altri prodotti alimentari 19,8 48,8 31,4-11,6 Esportatrici Sì 22,3 48,8 28,9-6,6 No 17,6 47,4 34,9-17,3 2. CAPITALIZZAZIONE Nell ambito dei lavori dell Osservatorio sulle imprese del settore agroalimentare a Nord Est, la prima ricognizione, effettuata utilizzando i dati ufficiali 4, e in particolare, quelli relativi ai bilanci delle imprese, permetteva di evidenziare alcuni elementi interessanti che riguardano il livello di indebitamento e i processi di capitalizzazione delle imprese. In estrema sintesi, lo stato di indebitamento delle imprese del settore agroalimentare, condotta utilizzando il rapporto debt/equity - indebitamento/mezzi propri, evidenziava 4 S. Oliva, G. Toschi, Il settore agroindustriale a Nord Est - Una ricognizione attraverso i dati ufficiali, Quaderni FNE, Collana Osservatori, n. 143, Treviso, Fondazione Nord Est, novembre 2011 Fondazione Nord Est - 13

14 un netto miglioramento generale avvenuto nel La diminuzione del peso dei debiti, avvenuta proprio durante la crisi, è riconducibile a diversi fattori: la possibilità di rivalutare i beni iscritti in bilancio offerta dalle misure anti-crisi del 2008, gli sforzi tesi alla ricapitalizzazione delle imprese (che influiscono sul patrimonio netto), ma anche al minor ricorso al credito bancario (che riduce il debito delle imprese). Considerando i risultati ottenuti, nell indagine che ha coinvolto 750 imprese si è scelto di approfondire il tema della capitalizzazione. Tab Negli ultimi 3 anni la sua impresa ha proceduto a una ricapitalizzazione? (Val. % al netto delle non risposte) Sì No Totale Agroindustria 19,9 80,1 100,0 Trento 17,6 82,4 100,0 Veneto 21,2 78,8 100,0 Friuli Venezia Giulia 17,5 82,5 100,0 1-9 addetti 16,9 83,1 100, addetti 23,4 76,6 100, addetti 30,4 69,6 100,0 50 e + addetti 12,3 87,7 100,0 Bevande 21,6 78,4 100,0 Lavorazione carne 20,4 79,6 100,0 Prodotti lattiero-casearii 20,0 80,0 100,0 Prodotti da forno e farinacei 19,1 80,9 100,0 Altri prodotti alimentari 19,3 80,7 100,0 Internazionalizzazione Sì 23,2 76,8 100,0 No 17,8 82,2 100,0 Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, n. casi 750) Negli ultimi tre anni un impresa su cinque (19,9%) ha proceduto a una ricapitalizzazione. Tra le imprese intermedie la frequenza si eleva sensibilmente, 30,4% nella fascia addetti, ma anche 23,4% in quella Più elevata, rispetto al dato medio, anche la percentuale che si riscontra tra le imprese internazionalizzate (23,2%). Non si evidenziano differenze significative tra le imprese che operano in comparti diversi. Differenze minime appaiono nel momento in cui si considera la localizzazione delle imprese con quelle venete che hanno usato lo strumento della capitalizzazione con maggior frequenza rispetto alle altre (21,2% rispetto a 17,6 del Trentino e 17,5% del Friuli Venezia Giulia). Considerando che l 80% delle imprese non ha scelto la via della capitalizzazione, appare interessante indagare la loro opinione rispetto a questo tema. Un impresa su tre è convinta che la ricapitalizzazione possa aiutare molto (29,5%) o moltissimo (3%) la propria competitività. Il 41,5% crede, invece, che un incremento del capitale possa influire poco, mentre per il 26% tale misura non ha alcun impatto sulla competitività. Le imprese di dimensioni minori (1-9 addetti) e quelle del Friuli Venezia Giulia appaiono le più convinte che una ricapitalizzazione potrebbe rappresentare uno strumento utile Fondazione Nord Est - 14

15 per aumentare la propria competitività (rispettivamente 37,2 e 41,4% di imprese molto e moltissimo d accordo). Tab Se no, può dirci quanto sarebbe secondo Lei opportuno procedere comunque a una ricapitalizzazione della sua impresa per aumentare la competitività? (Val. % al netto delle non risposte) Moltissimo Molto Poco Per nulla Totale Agroindustria 3,0 29,5 41,5 26,0 100 Trento 1,5 20,9 50,7 26,9 100,0 Veneto 2,7 28,6 41,5 27,2 100,0 Friuli Venezia Giulia 4,3 37,1 36,2 22,4 100,0 1-9 addetti 4,5 32,8 38,7 24,0 100, addetti 26,5 46,1 27,4 100, addetti 3,6 25,5 41,8 29,1 100,0 50 e + addetti 22,0 46,3 31,7 100,0 Bevande 2,7 30,7 38,6 28,0 100,0 Lavorazione carne 2,1 30,6 40,8 26,5 100,0 Prodotti lattiero-casearii 2,9 20,6 41,2 35,3 100,0 Prodotti da forno e farinacei 3,2 32,0 44,8 20,0 100,0 Altri prodotti alimentari 3,3 28,3 40,8 27,6 100,0 Internazionalizzazione Sì 2,4 26,7 43,7 27,2 100,0 No 2,8 32,3 41,2 23,7 100,0 Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, n. casi 484) L intervento diretto dei soci è ritenuto il mezzo più accessibile per realizzare una capitalizzazione dal 43% delle imprese, il 34,8% indica il sostegno/partecipazione di istituti di credito, seguono, distanziati, l ingresso di nuovi soci (9,6%) e il ricorso a fonti di finanziamento tipo private equity (6,8%). Limitando l analisi alle prime due indicazioni, rispetto all intervento diretto dei soci la percentuale appare decisamente più elevata tra le imprese che operano nel settore delle bevande (62,1%) e tra quelle internazionalizzate (53,7%). Il sostegno e/o la partecipazione di istituti di credito trova maggior consenso tra le imprese che producono prodotti da forno e farinacei (52,6%) e tra quelle non internazionalizzate (41,3%). Fondazione Nord Est - 15

16 L'intervento diretto dei soci Il sostegno/partecipazione di istituti di credito L'ingresso di nuovi soci Il ricorso a fonti di finanziamento innovative (tipo private equity) Il ricorso al venture capital Il ricorso al mercato finanziario (Borsa) Altro Totale Tab E quale ritiene sia il mezzo più accessibile per la sua impresa per realizzare una ricapitalizzazione? (Val. % al netto delle non risposte) Agroalimentare 43,0 34,8 9,6 6,8 0,2 0,2 5, Trento 46,4 37,5 5,4 8, ,8 100 Veneto 44,9 33,6 10,1 6,1-0,4 4,9 100 Friuli Venezia Giulia 36,3 36,3 10,7 6,9 1,0-8, addetti 41,2 34,5 9,3 6,6 0,4-8, addetti 42,2 37,1 11,3 7, , addetti 47,8 32,6 10,9 6,5-2, e + addetti 50,0 33,2 5,6 5,6-2,8 2, Bevande 62,1 24,2 6,1 4,6-1,5 1,5 100 Lavorazione carne 47,6 29,8 6,0 8, ,3 100 Prodotti lattiero-casearii 26,7 26,7 29,9 6, ,0 100 Prodotti da forno e farinacei 28,9 52,6 8,2 6, ,1 100 Altri prodotti alimentari 44,5 32,0 10,2 7,0 0,8-5,5 100 Internazionalizzazione Sì 53,7 27,1 10,2 5,6 0,6-2,8 100 No 34,9 41,3 9,8 7,0-0,5 6,5 100 Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 405) 3. FINANZIAMENTI AGEVOLATI Poco meno della metà (45,7%) delle imprese interpellate conosce l esistenza di fonti di finanziamento agevolato destinati al settore agroalimentare. La conoscenza aumenta all aumentare della dimensione delle imprese (40% nella fascia 1-9 dipendenti, 66,7% in quelle con più di 50 dipendenti) e appare decisamente più elevata rispetto alla media nelle imprese del lattiero-caseario (74%) e in Friuli Venezia Giulia (53,3%). Fondazione Nord Est - 16

17 Graf. 5 - Lei conosce l esistenza di fonti di finanziamento agevolato per il settore agroalimentare? (Val. % al netto delle non risposte) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 750) Tra le imprese che dichiarano di conoscere l esistenza di fonti di finanziamento agevolato, il 45,7% ne ha usufruito. A utilizzarli con maggior frequenza le imprese con sede in Friuli Venezia Giulia (68,3%), quelle del settore lattiero caseario (67,6%) e dei prodotti da forno (60%). Il 68,7% ha usufruito di fondi erogati a livello regionale, il 23,9% a livello provinciale, il 22,1% a livello nazionale. Fondazione Nord Est - 17

18 Graf. 6 - Ne ha mai usufruito? (Val. % al netto delle non risposte) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 324) Graf. 7 - Ha usufruito di fondi erogati a livello: (Val. % al netto delle non risposte) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 133) Se si considerano gli enti che hanno erogato il finanziamento, in 43 casi è stata la regione Friuli Venezia Giulia, in 38 l Avepa, in 28 la CCIAA, seguono con 24 Fondazione Nord Est - 18

19 segnalazioni la regione Veneto, Veneto Sviluppo con 19 e la Provincia di Trento con 16. ISVEA, ISMEA, ISA sono state segnalate da un impresa. Graf. 8 - Può indicare l Ente che ha erogato il finanziamento di cui ha usufruito? (Val. assoluti) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 163) Il 65,6% dei fondi sono stati utilizzati per investimenti, il 25,2% per attività legate all Innovazione e allo sviluppo, il 3,7% per la capitalizzazione. Graf. 9 - In prevalenza, per quale finalità sono stati utilizzati? (Val. % al netto delle non risposte) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 163) Il 45,3% delle imprese che utilizzato i finanziamenti per progetti di innovazione o investimenti strumentali valutano come modesto il contributo in termini di fatturato di Fondazione Nord Est - 19

20 tali investimenti. Per il 32,4% il risultato è stato invece importante, molto importante per il 2,9% e nullo per il 19,4%. Graf In caso di finanziamenti erogati per progetti di innovazione o investimenti strutturati e/o strumentali, può dirci in che misura i processi di innovazione attuati hanno contribuito ad aumentare il Suo fatturato? (Val. % al netto delle non risposte) Fonte: Fondazione Nord Est Friuladria Crédit Agricole (novembre 2011, numero casi 163) Fondazione Nord Est - 20

21 APPENDICE Nota metodologica L indagine, promossa da Friuladria Crédit Agricole, è stata progettata e realizzata dalla Fondazione Nord Est. La popolazione oggetto di campionamento è costituita dall insieme delle imprese dei settori dell industria agroalimentare attivi nel Nord Est italiano. Il campione ammonta per quanto riguarda i dati della congiuntura a 715 unità, per capitalizzazioni e finanziamenti a 750 unità. Le imprese sono state estratte fra quelle iscritte alle CCIAA del Friuli Venezia Giulia, del Trentino e del Veneto. Il campione è stato stratificato per quote in base alle seguenti variabili: provincia (dell unità locale), settore ATECO 2007 (codici a 2 cifre: ) e classe dimensionale. Dal campione sono state escluse tutte le attività di panificazione (ateco ), nelle quali l attività prevalente fosse il commercio al dettaglio e il numero addetti non superasse le 5 unità. Tale scelta è stata motivata dal fatto che l indagine è rivolta a organizzazioni di stampo manifatturiero e non commerciale. Le interviste sono state realizzate telefonicamente con un sistema misto C.A.T.I. C.A.W.I. (Computer Assisted Telephone/Web Interviewing), in febbraio 2012 per la congiuntura e a novembre 2011 per capitalizzazione e finanziamenti dalla società di rilevazione Questlab srl. Daniele Marini ha diretto l indagine e assieme a Silvia Oliva e Carlo Bergamasco ha impostato l indagine. Fabio Marzella ha elaborato i dati. Silvia Oliva e Gianluca Toschi hanno realizzato il report finale. Fondazione Nord Est - 21