Il piano di riordino territoriale Conferenza stampa di presentazione

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1 Il piano di riordino territoriale Conferenza stampa di presentazione Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia Venezia Palazzo Balbi Giovedì 8 agosto 2013 Assessorato al Bilancio e agli Enti Locali Assessore Roberto Ciambetti Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti Responsabile: Dr. Maurizio Gasparin 1

2 L obbligo di gestione associata Il decreto legge n. 78 del 2012 introduce l obbligo per i piccoli Comuni di esercitare in forma associata le funzioni fondamentali; Il D.L. 95/2012, tra l altro. modifica l elenco delle funzioni fondamentali); In base alla legge dello Stato: tutti i Comuni fino a abitanti (3.000 in area montana) sono obbligati all esercizio associato delle funzioni fondamentali: 2

3 Riordino territoriale riferimenti normativi Legge Statale : D.L. 78/2010 e sim: obbligatorietà gestione associata delle funzioni fondamentali: - almeno 3 funzioni dal 1 gennaio tutte le funzioni fondamentali al Legge Regionale Veneto L.R. 18/2012 Disciplina gestioni associate al fine di realizzare la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica L.R. 40/2012 Disciplina delle Unioni Montane (interviene solo sui comuni delle aree montane e parzialmente montane) 3

4 Ruolo della Regione nella Legge Regionale n. 18/2012 La Regione ha disciplinato: Le forme di esercizio associato: Unioni Convenzioni Consorzi monofunzionali esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale Ulteriori forme associative riconosciute con legge regionale La dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica è prevista la individuazione attraverso un procedimento concertativo Il limite demografico minimo associativo della gestione associata: Comuni fino a abitanti: almeno abitanti Comuni area montana e parzialmente montana; la dimensione minima può essere derogata se la gestione associata riguarda almeno 5 comuni Sono ammesse forme di gestione associata di dimensioni minori per i comuni riconosciuti da leggi statali o regionali isole etniche alloglotte. 4

5 FUNZIONI FONDAMENTALI dei Comuni ai sensi art.117, 2 c..lettera p, Costituzione): art. 19 D.L. 95 (che ha novellato l art. 14 D.L. 78/2012): a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione; h)edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale." (esclusa dall obbligo di gestione associata) l bis) servizi in materia statistica

6 Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti COMUNI OBBLIGATI ALL ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI (art. 2 L..R. 18 del ) PROVINCE N CO MUN I N COMUN I FINO A ABITANTI N COMUNI DI PIANUR A POPOLA Z N COMUNI MONTA NI CON POPOLA ZIONE AB. N COMUNI OBBLIGA TI Al VENEZIA PADOVA TREVISO BELLUNO ROVIGO VICENZA VERONA Dati popolazione Censimento 2011 Comuni montani con pop. da 1001 a 3000 abitanti Comuni con pop. fino a abitanti Comuni con pop. da 1001 a abitanti

7 Tempistica prevista dalla Normativa Statale Attuale tempistica dopo il Decreto Legge 95 del 2012 convertito con L. 135/2012 REGIONE COMUNI TRA e ABITANTI COMUNI FINO A ABITANTI Obbligo di gestione associata di almeno TRE delle Funzioni Fondamentali Formulano alla Regione le proposte di Unione (ma solo se optano per la forma prevista dal DL 138) Provvede a sancire le Unioni dei COMUNI sotto mille abitanti anche quando la proposta manchi Gestione in forma associata di tutte le funzioni fondamentali NB la disciplina speciale diventa conseguenza di una semplice opzione 7

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9 AREE GEOGRAFICHE OMOGENEE 9

10 CAPO IV PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE Art. 7 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE GEOGRAFICHE OMOGENEE 1. Ai fini dell'esercizio associato delle funzioni comunali sono individuate, le seguenti aree geografiche omogenee:: A area montana e parzialmente montana (5.000 ab.); B area ad elevata urbanizzazione ( ab.); C area del basso Veneto (8.000 ab.); D area del Veneto centrale ( ab.); 10

11 Art. 8 PROCEDIMENTO INDIVIDUAZIONE DELLA DIMENSIONE TERRITORIALE OTTIMALE (PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE) La Giunta Regionale ha promosso un procedimento di concertazione con i comuni, invitandoli a formulare proposte di gestione associata PROPOSTE PERVENUTE DAI COMUNI Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza Comuni obbligat i Comuni non obbligat i Totale

12 A) INDIVIDUAZIONE AMBITO 1) Semplificazione i livelli di governo Le funzioni di gestione e programmazione vanno svolte con riguardo a 4 ambiti di riferimento; Ambito provinciale/metropolitano (area vasta) Ambito ULSS/IPA (ambito adeguato e di programmazione) Ambito Distretti di settore (gestionale adeguato) Ambito minimo per aree omogenee L.R. 18/2012 (funzionale) 2) Modularità della zonizzazione L ambito più grande deve contenere gli ambiti minori. 3) Flessibilità All interno dell ambito lo sviluppo delle forme associative potrà avvenire nel rispetto dei limiti demografici e dei parametri fissati. 4) Unica Governance: Integrazione tra ambiti di programmazione e gestione. I soggetti chiamati al governo della programmazione decentrata sono gli stessi preposti alla gestione di servizi e funzioni in forma associata. 12

13 B) FORMA ASSOCIATIVA DI RIFERIMENTO Carattere polifunzionale della forma associativa Unione di Comuni: forma associativa di riferimento. Gestione: almeno 4 funzioni fondamentali Convenzione: almeno 1 funzione fondamentale Adeguatezza dimensionale dell Unione di Comuni Valori demografici L.R. 18/2012: dimensione minima per garantire risparmi di spesa. Piano incentivi su base premiante. Adeguamento delle forme associative esistenti Articolazione in 4 ambiti di riferimento vincolante, in prima applicazione, per confini provinciali e l ambito ULSS. Il rispetto di tale zonizzazione costituisce elemento preferenziale per accedere agli incentivi regionali. Possibili deroghe per casi eccezionali e motivati. 13

14 Ambiti territoriali adeguati art. 8 L.R. 18/2012 AMBITO TERRITORIALE LIVELLO DIMENSIONALE FUNZIONI GOVERNANCE E FORME ASSOCIATIVE AMBITO DI AREA VASTA Provincia Area città metropolitana Funzioni area vasta (rifiuti,idrico ) -Funzioni delle Province -Funzioni della Città metropolitana -Provincia -Città Metropolitana -ATO/Consigli di bacino (r.s.u.) AMBITO TERRITORIALE ADEGUATO E OMOGENEO DI PROGRAMMAZIONE Area ULSS I.P.A. Funzioni di programmazione -Soggetto responsabile dell IPA -Conferenza dei Sindaci AMBITO TERRITORIALE ADEGUATO GESTIONALE Dimensioni associative funzionali alle politiche di settore (distretti socio sanitari, distretti di polizia locale, distretti di protezione civile) a)funzioni non fondamentali dei Comuni b)funzioni fondamentali dei Comuni c)funzioni conferite da leggi regionali d)funzioni derivanti da leggi statali -Unione di Comuni -Unione montana -Convenzione -Consorzio monofunzionale AMBITO FUNZIONALE La dimensione della forma associativa è riferita ai valori demografici dell area omogenea art. 8 c. 3 lett. d) L.R. 18/12 Funzioni a)-b)-c)-d) -Unione di Comuni -Unione montana -Convenzione -Consorzio monofunzionale

15 AMBITI TERRITORIALI ADEGUATI AMBITO DI AREA VASTA PROVINCIA AREA CITTA METROPOLITANA AMBITO TERRITORIALE ADEGUATO E OMOGENEO DI PROGRAMMAZIONE AREA ULSS I.P.A. AMBITO TERRITORIALE ADEGUATO GESTIONALE DISTRETTI SOCIO SANITARI DISTRETTI DI PROTEZIONE CIVILE DISTRETTI DI POLIZIA LOCALE AMBITO FUNZIONALE DIMENSIONE PLURIFUNZIONALE minima riferita ai valori aree omogenee

16 La spesa pro capite per classe demografica dei comuni Veneto Anno 2009 Spesa pro capite totale Spesa pro capite totale - euro Tutti i comuni fino da a da a da a da a da a da a oltre Classe demografica Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Ministero dell'interno e Istat

17 STIME RISPARMI DI SPESA CON AGGREGAZIONI COMUNALI (Bilanci 2009 Popolazione 2011) Ipotesi dimensione minima e stima del risparmio di spesa. 1) Comuni obbligati alla gestione associata all 1/1/2013: 281 di cui fino a ab da a ab. 2) Popolazione Comuni obbligati: abitanti di cui nella classe fino a ab nella classe da a ab. 4) Spesa corrente dei Comuni veneti Bilanci 2009: per classe demografica ( /pro-capite) 0/ ,6 3/ ,7 5/ ,5 10/ ,6 15/ ,5 20/ ,4 30/ ,7 oltre ,7

18 Condizioni generali e requisiti delle Gestioni Associate (valide ai fini dell accesso alle incentivazioni) Possono accedere alle incentivazioni regionali le forme associative in possesso dei seguenti requisiti: 1) siano costituite dai comuni aventi territorio contermine 2) siano costituite da comuni appartenenti alla stessa Provincia o città metropolitana 3) l insieme dei Comuni associati raggiunga le dimensioni demografiche individuate all art. 3 c.1 della L.R. 18/2012 4) esercitino funzioni fondamentali individuate dall art. 19 c. 1 della L. n. 135 del con le seguenti specificazioni: - almeno 4 funzioni fondamentali per le Unioni di Comuni - almeno 1 funzione fondamentale per le Convenzioni - almeno 1 funzione fondamentale per le Unioni montane L esercizio delle funzioni deve avvenire in forma integrale. 5) tutti i comuni partecipanti alla stessa forma associativa, devono insistere nel territorio della medesima Area ULSS. 18

19 Disposizioni transitorie per l anno 2013 In via transitoria per l anno 2013, sono previste le seguenti deroghe ai criteri generali: In merito all esercizio di funzioni fondamentali: le Comunità montane possono accedere ai contributi regionali ordinari nelle more della costituzione delle Unioni montane di cui alla L.R. n. 40/2012, in relazione all esercizio associato di funzioni delegate dai Comuni associati, anche non fondamentali le Unioni di Comuni di cui all art. 4 della L:R. n. 18/2012 possono accedere ai contributi regionali se esercitano almeno una funzione fondamentale (non 4). Rispetto dell area territoriale ULSS vincolante per le nuove forme associative, NON per quelle già in essere. Le Unioni di comuni esistenti che associano comuni facenti parte di diverse aree ULSS, possono accedere ai contributi regionali qualora rispettino tutti gli altri requisiti d accesso. Dal 1 gennaio 2014 anche l iscrizione al Registro delle forme associative costituirà titolo per accedere ai finanziamenti della L.R. 18/2012. Non così per il

20 Destinatari dei contributi ex L.R. 18/2012 Sono destinatari delle risorse regionali le forme associative individuate dalla L.R. n. 18/2012 e in particolare: a) le Unioni di Comuni b) le Convenzioni c) le altre forme di esercizio associato riconosciute con legge regionale. 20

21 Caratteristiche delle Unioni di Comuni (ai fini dell accesso ai contributi) Le Unioni di comuni di cui all art. 4 della legge regionale accedono ai contributi se in possesso dei seguenti requisiti: - costituite da comuni appartenenti alla stessa provincia, territorialmente contigui, con dimensione demografica indicata all art. 3, c. 1 della L.R. 18/ esercitano effettivamente e in modo continuativo per tutti i comuni aderenti all Unione almeno quattro funzioni fondamentali - esercitino per tutti i comuni obbligati le stesse funzioni fondamentali. Ai fini dell incentivazione regionale sono considerate le sole funzioni previste nello statuto dell Unione. Non si computano le funzioni affidate all Unione mediante convenzione. In caso di: scioglimento dell Unione, recesso di un Comune associato dall Unione revoca del trasferimento della funzione prima del termine di anni cinque 21

22 Caratteristiche delle Convenzioni (ai fini dell accesso ai contributi) Le Convenzioni accedono ai contributi se in possesso dei seguenti requisiti: - esercizio di almeno una funzione fondamentale - dimensione associativa: almeno i abitanti. (deroga se le funzioni sono esercitate da almeno 5 comuni montani) - durata dei conferimenti non inferiore ai cinque anni, anche in caso di rinnovo L atto associativo deve individuare la struttura e il responsabile per lo svolgimento delle funzioni oggetto della gestione associata - la convenzione deve disciplinare gli effetti derivanti dallo scioglimento prima della scadenza del termine.. 22

23 Ulteriori forme di gestioni associate (che possono avere accesso ai contributi regionali) In base all art. 3 c.1 della LR 18/2012 i comuni esercitano le funzioni fondamentali anche mediante ulteriori forme associative riconosciute con legge regionale. La Giunta regionale può prevedere criteri per l assegnazione di contributi a favore delle seguenti forme associative: - CONSORZI di cui all art. 6 della LR 18/2012, (già esistenti alla data di entrata in vigore l.r. 18/2012 possono accedere ai contributi per l esercizio associato di funzioni qualora i finanziamenti siano previsti da specifiche leggi di settore. - Le COMUNITA MONTANE o le UNIONI MONTANE subentranti alle preesistenti Comunità montane che siano state delegate dai comuni appartenenti alle stesse a svolgere funzioni fondamentali per un periodo non inferiore ai cinque anni, nel rispetto del limite demografico minimo associativo dei abitanti o un limite demografico inferiore se le funzioni sono esercitate per conto di almeno 5 comuni montani. 23

24 INCENTIVAZIONI PER LE GESTIONI ASSOCIATE ANNO 2013 A) Contributi ORDINARI E STATALI REGIONALIZZATI destinati a sostenere UNIONI E COMUNITA MONTANE per spese di funzionamento (forme associative costituite entro il 31/12/2012) IMPORTI: fondo Regionale ,00 fondo Statale (criteri di riparto definiti dalla Conferenza Unificata) B) Contributi di NATURA CORRENTE (UNA( TANTUM) E IN C/CAPITALE a favore di UNIONI DI COMUNI E CONVENZIONI per l avvio e l ampliamento dell esercizio associato di funzioni fondamentali IMPORTI : , ,00 contributo in c/capitale ,00 contributo una tantum 24

25 CONTRIBUTI REGIONALI UNA TANTUM DI NATURA CORRENTE ,00 Nuove UNIONI ,00 per Comune associato obbligato UNIONI costituite prima dell che registrano l ingresso di nuovi Comuni UNIONI costituite prima dell , che attivano nuove funzioni fondamentali, già previste in Statuto o previa modifica dello stesso se non previste ,00 per i nuovi Comuni associati obbligati ,00 per ogni nuova funzione fondamentale ,00 per l attivazione di servizi a completamento della funzione fondamentale Nuove CONVENZIONI comuni isolati Nuove CONVENZIONI che coinvolgono ,00 per ogni Comune associato ,00 per ogni Comune obbligato all esercizio di funzioni fondamentali IN C/CAPITALE ,00 UNIONI CONVENZIONI 70% delle spese di investimento preventivate e ammesse a contributo ,00 IMPORTO MAX EROGABILE

26 DESTINATARI: FINALITA : CONTRIBUTI ORDINARI E STATALI REGIONALIZZATI CRITERI DI RIPARTO: UNIONI DI COMUNI UNIONI DI COMUNI COMUNITA MONTANE O UNIONI MONTANE DI SUBENTRO SOSTENERE LE FORME ASSOCIATIVE NELLE SPESE DI FUNZIONAMENTO PER L ESERCIZIO ASSOCIATO DI UNA PLURALITA DI FUNZIONI COMUNALI 30% DEL FONDO 50% DEL FONDO 20% DEL FONDO SPESE CORRENTI IMPEGNATE NEL 2012 FATTORI DI AGGREGAZIONE IN PARTI UGUALI COMUNITA MONTANE O UNIONI MONTANE DI SUBENTRO 50% DEL FONDO SPESE CORRENTI IMPEGNATE NEL % DEL FONDO NUMERO COMUNI CONFERENTI DELEGA

27 ANALISI DELLE CRITICITÀ NELL AVVIO DEL PERCORSO ASSOCIATIVO Mancanza di contiguità territoriale con comuni del pari obbligati (isolati) Comuni di: Orsago (TV) lett. prot. n del Fossalta di Piave (VE) lett. prot. n del Pastrengo (VR) lett. del Cona (VE) lett. prot. n del Il comune propone convenzioni con comuni appartenenti ad altre Province e non contigui Difficoltà di assolvimento dell obbligo associativo Comuni di: Gambugliano e Monteviale (VI) (lett. prot. n del ) Villaga (VI) lett. prot. n. 273 del Mancato raggiungimento del limite demografico minimo associativo obbligatorio (5.000 abitanti) Comuni di: Conco e Lusiana (VI) lett. prot. n del (comuni montani) Grancona, San Germano dei Berici. (VI). (Unione dei Comuni Colli Berici Val Liona) DGC n. 73/12, DGC n.74/12.roverè Veronese, Velo Veronese e S.Mauro di Saline (VR)(Unione dei Comuni di Roverè, Velo e Sa.Mauro di Saline) lett. prot. n. 664 del Valdastico, Arsiero, Laghi,Lastebasse, Pedemonte (VI) lett. prot. n. 167 del Comune riconosciuto quale isola etnica alloglotta Comune di: Sappada (BL) comune montano lettera del Il Comune chiede una deroga all obbligo associativo

28 ANALISI DELLE CRITICITÀ NELL AVVIO DEL PERCORSO ASSOCIATIVO Mancanza di contiguità territoriale nella proposta associativa Comuni di: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Papozze, Rosolina (RO) lett. prot. n del Montagnana, Saletto (PD) lett. prot. n del Mancato rispetto dei confini provinciali Comuni di: San Pietro in Gu (PD). Lett. prot. n del Il comune chiede una deroga permanente per l esercizio associato di funzioni con Comuni appartenenti ad altra Provincia (Verona) Cona (VE) lett. prot. n del Il comune ha sottoscritto convenzioni con comuni appartenenti ad altre province (Padova e Rovigo) Segusino (TV) DCC n. 44/2012 e DCC n. 50/2012. Trattasi di comune montano che ha deliberato di aderire ad ambito associativo di altra provincia (BL ) Comuni che dichiarano di non essere soggetti all obbligo associativo in base alla dimensione demografici dell anagrafe comunale Comuni di: Lentiai (BL). lett. prot. n del Montecchio Precalcino (VI) lett. del

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