ATTO DI DONAZIONE TENUTA DI VALLEMARE MARGHERITA D AUSTRIA

Transcript

1 agosto ATTO DI DONAZIONE DEL TERRITORIO E PERTINENZE DELLA TENUTA DI VALLEMARE DA PARTE DI POSTA A MARGHERITA D AUSTRIA 1993 trascrizione di Roberto Mancini (dalla traduzione ordinata dal Tribunale dell Aquila nel 1899 e pubblicata nel 1903 in Aquila da Giuseppe Mele, Tipografo-Editore)

2

3 Trascrizione di Roberto Mancini 1 Archivio Notarile di Trevi Copia autentica Donazione Nel penultimo giorno di Agosto Nella Terra di Posta della Provincia di Abruzzo Ulteriore e più particolarmente nel Palazzo della Serenissima Madama Margherita d Austria sito a confine dei beni del Convento di San Francesco, delle pubbliche mura della detta Terra ed altri confini ecc. Innanzi all Egregio Notaro Scipione Alessandrino della Terra di Amatrice della stessa Provincia, Regio Giudice Giurato ai contratti a vita, a me Persio Salvio di Montesanto per Regia Autorità Pubblico Notaro, ed a questi testimoni cioè l Eccellente Signore Dottore dell uno e dell altro dritto Trivulzio Gualtieri di Civita Vecchia, Uditore Generale della detta Serenissima Madama, l Eccellente Signore Giulio Torre di Popoli, l Eccellente Signore Nunzio Lirigatti di Firenze, l Eccellente Signore Alonzo Corneso Spagnolo, ed il Magnifico Signore Muzio dei Davanzati di Firenze, adoperati e chiamati per le cose infrascritte. Noi come sopra facevamo noto che innanzi a Noi Giudice Notaro e testimoni innanzi detti, oggi e nel presente giorno suddetto personalmente costituitosi il probo uomo Giovanni Berardino di Girolamo della predetta Terra di Posta Sindaco e Procuratore della Università e degli Uomini della stessa Terra e siccome vedemmo constare del suo mandato di Sindacato e di procura dal pubblico documento di mano dell Egregio Notaro Vespasiano Arista del Castello di Sandemetrio della stessa Provincia del giorno 29 del presente mese di Agosto spontaneamente asserito che negli anni scorsi la predetta Università per alcuni ragionevoli motivi moventi allora l animo della stessa aveva ceduto trasferito e donato all Eccellente Signore Ferdinando Corneso Spagnolo, allora vivente e Barone ed utile Signore della predetta Terra di Posta il territorio e le pertinenze della diruta Villa di Laculo ossia Tenuta di Vallemare così chiamata situato e situata nel Territorio della predetta Terra a confine delle cose e dei beni della Abazia di San Quirico, delle cose e dei beni dell Università della Terra di Borbona, delle cose e dei beni di Cascina, delle cose e dei beni dell Università di Antrodoco ed altri confini, nonché altri beni e diritti allora spettanti alla stessa Università ed espressi più largamente nell istrumento di cessione e donazione, a questo modo più sotto citato, con la condizione aggiunta che se quandochesia avvenisse o fosse avvenuto che dallo stesso Signor Ferdinando Barone ed utile Domino o dagli Eredi e successori futuri di Lui si fosse venduta o in qualunque modo alienata la detta Terra di Posta o altrimenti cessasse di essere di quel Barone, il detto Territorio e pertinenze di Villa Laculo o Tenuta di Vallemare e gli altri beni e diritti come sopra ceduti trasferiti e donati ritornassero puramente e liberamente sotto il dominio la proprietà e possesso e la giurisdizione della sopranominata Università della Terra di Aposta; ed anche con questa condizione e col fatto che tutte le proprietà comprese fra i detti confini comperate soltanto dagli uomini della detta Terra di Aposta da privati o da convicini, s intendessero escluse dalla cessione e donazione predetta, e ad esse nulla fosse in alcun modo ed altrimenti pregiudicato secondoché disse contenersi nell istrumento già fatto per mano e rogito dell egregio Notaro Angelo Canofari della Terra di Montereale Pubblico Notaro già rogato nel giorno quattro del mese di Gennaio dell anno millecinquecento trentaquattro, al quale volle che per una più breve narrazione del fatto si avesse relazione non altrimenti che si fosse fatto nel presente istrumento menzione speciale e particolare di esso e di parola a parola. Che finalmente è avvenuto che l Eccellente Signora Eleonora Corneyo figlia del detto Signor Ferdinando e utile domina della Terra predetta, per diritto di successione dalla persona del fu Sig. Giambattista Corneyo suo fratello, vendé ed alienò alla Serenissima Madama, Madama Margherita d Austria per se e per i suoi eredi e successori la Terra medesima con il Dominio la giurisdizione e l intero stato di essa e secondo che disse constare della vendita ed alienazione medesima dall istrumento poscia fatto per mano dell Egregio Notaro Giuseppe Margico Pubblico Notaro Aquilano, poscia rogato, ed in seguito la stessa Università pretende essere avvenuto il caso della condizione che lo stesso territorio e pertinenza della Villa Laculo,

4 Donazione della Tenuta di Vallemare a Margherita d Austria ovvero Tenuta di Vallemare e gli altri beni e dirittti, come sopra ceduti trasferiti e donati devenissero e ritornassero sotto il dominio la proprietà il posseso e la giurisdizione della stessa Università, malgrado la detta vendita ed alienazione fatta, eziandio con la potestà, il diritto e la facoltà di disporre liberamente di quelli, siccome di cosa propria, spettante ed appartenente alla stessa Università per giuste e legittime cagioni. Che in prosieguo l Università medesima ha maturamente considerato come ad essa giovi e convenga e torni utile «dimostrare» quella stessa gratitudine e dimostrazione che offrì al detto Sig. Ferdinando nella predetta cessione, trasferimento e donazione del territorio e delle pertinenze della Villa Laculo o Tenuta di Vallemare e degli altri beni e dirittti già ricordati in maggior misura offrire e prestare alla detta Serenissima Madama, come quella che è più degna più grande e più eccellente, e tanto e più prestante ed eminente, quanto sogliono essere fra i pieghevoli virgulti i cipressi, e per conseguenza come possa sperarsi dalla medesima maggiore comodità e maggior copia di utile. Che perciò ha stabilito con pubblica deliberazione di suo generale Consiglio di cedere, trasferire, largire e condonare il detto territorio e pertinenze di Villa Laculo o Tenuta di Vallemare e gli altri beni e diritti sopradetti come sopra siti e confinati alla stessa Serenissima Madama per se e per i suoi successori in perpetuo e per tutti i tempi futuri. Che per l esecuzione del suo predetto ottimo proposito ha costituito creato ed ordinato come Sindaco e Procuratore il sopranominato Giamberardino, e siccome disse più largamente contenersi delle facoltà e potestà avute nel mandato sopramenzionato, onde oggi nel presente giorno sopradetto volendo lo stesso Giamberardino Sindaco e Procuratore personalmente costituito innanzi a Noi Giudice Notaro e testimoni predetti dare la dovuta esecuzione alla commissione a Lui affidata, non per forza inganno, timore o frode ma per sua buona, pura, libera e spontanea volontà, di moto proprio, di certa scienza deliberatamente e pensatamente e non per alcuno errore di dritto o di fatto, esclusa ogni suggestione e simulazione e vizio e frode di cui sopra e con ogni modo, via e dritto migliore cedette, concedette, trasferì e donò a titolo di donazione irrevocabile tra i vivi, secondo come usualmente si dice, alla predetta Serenissima Madama, Madama Margherita d Austria quivi presente e stipulante per se ed i suoi Eredi, il detto territorio e pertinenze di Villa Laculo o Tenuta di Vallemare e gli altri beni e diritti espressi come sopra nel summenzionato istrumento di cessione e donazione fatta al detto fu Sig. Ferdinando Cornesio, una con tutte e singole le terre, i prati, le selve e li boschi e gli erbaggi a quelli in qualunque modo spettanti ed appartenenti ad averlo, tenerlo, fruttarlo con tutti e singoli i diritti, le giurisdizioni, le comodità, gli usi e le proprietà sue, e con le entrate e le uscite, trasferendo lo stesso Sindaco nel nome come sopra alla stessa Serenissima Madama presente e come sopra accettante ogni diritto ed ogni azione utile e diretta, pretoria, civile e mista e scritta con il pieno Dominio e proprietà confermando la stessa Serenissima Madama presente e come sopra accettante, nella attuale reale e corporale tenuta e possesso del detto territorio e pertinenze o Tenuta di Vallemare e degli altri beni e diritti come sopra ceduti e donati, in cui ora si trova per virtù della compra della detta Terra di Posta e territorio di essa da Lei anteriormente fatto, dando anche alla medesima la potestà ogni volta che a Lei sembri utile di prendere nuovamente e ritenere il detto possesso per sua propria autorità e per suo libito senza decreto, licenza od ordine di alcun Giudice o Curia, e così che la detta Serenissima Madama ed i suoi futuri eredi e successori in perpetuo possano e valgano ad usare, godere, essere padroni e fruire del detto territorio e pertinenze ossia Tenuta e degli altri beni e diritti come fossero ceduti e donati, siccome di cose proprie ad essi per giusti e legittimi titoli e cause spettanti ed appartenenti e possano e valgano in forza della presente cessione e donazione agire e sperimentare in giudizio e fuori come ogni qualsiasi vero padrone può fare della cosa propria. Ponendo la stessa Serenissima Madama, presente e come sopra accettante nel luogo, nel diritto e nel privilegio suo affermando che il detto territorio e pertinenze della Villa Laculo o Tenuta di Vallemare e gli altri beni e diritti sopra donati non furono prima di ora venduti ad alcun altro in frode del presente contratto e che non sarà intentata lite per esso, che anzi in ogni caso ed evento di futuro giudizio avrebbe reso migliori e più validi i diritti della predetta Serenissima Madama e dei suoi futuri eredi e successori, con questa condizione però espressa-

5 Trascrizione di Roberto Mancini 3 mente aggiunta che se la detta Serenissima Madama ed i suoi futuri eredi e successori quando che sia per vendita od altrimenti cessassero di essere Baroni della detta Terra di Posta, il detto territorio, pertinenze e Tenuta e gli altri beni e diritti come sopra donati ritornino e siano ritornati al-la detta Università e sotto il dominio la proprietà e possesso di essa; e con questa condizione e patto altresì che tutte le proprietà dentro i confini predetti comperate da privati o da convicini, dagli uomini soltanto della detta Terra di Posta s intendano escluse dalla cessione e donazione predetta e ad essi non s intenda arrecato alcun pregiudizio nel modo e nella forma siccome apparisce stabilito dalle dette due condizioni nel predetto istrumento e cessione e donazione fatte al detto fu eccellente Sig. Ferdinando Cornesio. Lo stesso Giovanni Berardino Sindaco e Procuratore nel nome con cui sopra fece adunque questa cessione, traslazione e donazione perché così a Lui bene piacque e per i favori e i benefici finora dalla stessa Serenissima Madama accettati e ricevuti, i quali spera di ricevere anche in avvenire, e perché dopo lunga e matura discussione avuta sulle cose premesse nello stesso pubblico e generale Consiglio, così piacque alla stessa Università per voto di tutti i Consiglieri, senza che alcuno, siccome disse, in niun modo dissuadesse, riprovasse o contradicesse di sancire, ordinare, riformare e deliberare per pubblico decreto, acciò persuasa dai ragionevoli motivi, moventi risultamente e ragionevolmente l animo di essa. La quale cessione traslazione e donazione suddetta con tutte e singole le cose contenute nel presente pubblico istromento, lo stesso Giovanni Berardino Sindaco e Procuratore nel nome di cui sopra promette e conviene alla stessa Serenissima Madama presente e come sopra accettante di avere rata, grata e ferma per questa solenne e valida contrattazione, e di non fare, dire o venire alcuna cosa in contrario, e di non revocare egli stesso o far revocare da altri la stessa né per vizio d ingratitudine né per alcun altra ragione, causa, argomento di dritto o di fatto, in giudizio o fuori giudizio sotto pena del doppio valore ed estimo del detto Territorio Pertinenze o Tenuta e degli altri beni e diritti come sopra ceduti e donati, da attribuirsi solennemente e promiscuamente in caso di contravvenzione per metà alla detta Serenissima Madama presente e come sopra accettante e per l altra metà alla Curia eseguente ed a me Notaro. Per le quali cose tutte e singole da osservarsi, lo stesso Sindaco e Procuratore obbligò se medesimo e la detta Università e gli Uomini e Persone di essa personalmente, e tutti e singoli i beni mobili presenti e futuri della stessa Università, renunziando pure per tutte e singole le cose promesse alla eccezione di dolo malo, di forza e timore di condizione indebita, di azione senza causa o per causa ingiusta, di contratto non così fatto e celebrato, di cosa non così altrimenti fatta ecc. ecc.