TIPOLOGIA E QUANTITÀ DEI RIFIUTI DA SMALTIRE...
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- Angela Vacca
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2 SOMMARIO 1 PREMESSA TIPOLOGIA E QUANTITÀ DEI RIFIUTI DA SMALTIRE RIFIUTI GIÀ AUTORIZZATI ALLO SMALTIMENTO IN DISCARICA PER INERTI ELENCO DEI RIFIUTI PER I QUALI SI RICHIEDE L AUTORIZZAZIONE ALLO SMALTIMENTO NELLA DISCARICA PER INERTI ADEGUATA SULLA BASE DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL PRESENTE PROGETTO STIMA QUANTITATIVA DEI POTENZIALI FUTURI FLUSSI DI CONFERIMENTO DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO MOVIMENTAZIONE DEI RIFIUTI STOCCATI ED IMPERMEABILIZZAZIONE DEL CATINO ARGINE DI SEPARAZIONE TRA DISCARICA PER INERTI E DISCARICA MONOMATERIALE CARATTERISTICHE E PROVENIENZA DEL TERRENO ARGILLOSO NUOVA RAMPA DI ACCESSO ALLA DISCARICA PER INERTI OPERE IDRAULICHE NUOVE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E DIMENSIONALI DELLA DISCARICA DI INERTI STIMA DEI TEMPI DI ESAURIMENTO DELLA DISCARICA... 13
3 1 PREMESSA La società R.E.I. Recupero Ecologico Inerti s.r.l., con sede in Lecce alla Via B. Ravenna n 4, gestisce la discarica per rifiuti inerti (già discarica di 2^ cat. Tipo A) sita in località Vignali-Castellino nel Comune di Galatone (LE). L'esercizio dell'impianto di discarica è stato autorizzato inizialmente con Decreto del Commissario Delegato per l'emergenza ambientale nella Regione Puglia n 88 del 10/08/2001 e, successivamente (ovvero alla sua scadenza), prorogato dalla Provincia di Lecce con Determinazione del Dirigente del Settore Territorio e Ambiente n. 148 del 08/08/2006. La discarica è stata altresì adeguata alle prescrizioni del D.L. n. 36/2003 mediante l attuazione degli interventi previsti dall apposito piano di adeguamento presentato alla Provincia di Lecce e da quest ultima approvato con Determinazione Dirigenziale n del 10/10/2005. Tuttavia, al momento dell entrata in vigore del D.L. n. 36/2003, la discarica di inerti sita in loc. Vignali-Castellino risultava in esercizio già da alcuni anni, per cui, pur a fronte di conferimenti di modesta entità, sul fondo della stessa erano comunque stoccati dei volumi significativi di rifiuti inerti (circa ton, per un ingombro volumetrico di circa mc). La presenza dei suddetti rifiuti sul fondo della discarica, pose delle problematiche relative all interpretazione dei dettami normativi del D.L. n. 36/2003 riguardanti il piano di adeguamento delle discariche già esistenti. Infatti le nuove norme introdotte con il D.L. n. 36/2003, pur prevedendo (al par dell Allegato 1) un impermeabilizzazione minima per le nuove discariche di inerti, non specificavano quali dovessero essere i criteri tecnici di adeguamento da seguire per le discariche esistenti, ma si limitavano laconicamente a delegare le autorità competenti a fissare, per ogni singola discarica, i lavori di adeguamento, le modalità di esecuzione e il termine finale per l'ultimazione degli stessi. In particolare, per le discariche esistenti, oltre a non essere chiaro se fosse o meno obbligatorio realizzare sempre e comunque la cosiddetta barriera di confinamento, non vi era alcun cenno riguardo le modalità con cui si doveva procedere, ovvero se occorresse movimentare tutti i rifiuti già smaltiti per liberare il catino ed impermeabilizzarlo alla base, o, viceversa, se si potesse optare per la posa dei terreni di impermeabilizzazione al di sopra dei rifiuti già smaltiti e preventivamente livellati. Tuttavia, a causa dei costi rilevanti dei suddetti interventi e vista l entità veramente irrisoria dei flussi di conferimento di rifiuti inerti registrati fino a quella data, la posa dei terreni impermeabili atti a realizzare la cosiddetta barriera di confinamento rappresentava comunque un investimento assai difficile da ammortizzare, al punto da mettere in discussione persino la stessa opportunità e convenienza di mantenere in esercizio la discarica di inerti. Nell esame istruttorio per l approvazione del piano di adeguamento della discarica di inerti di loc. Vignali-Castellino, la Provincia di Lecce tenne conto di tutte le circostanze sopra descritte, giungendo all approvazione dello stesso, ma con precise prescrizioni. In particolare, nell atto di determina n del 10/10/2005, non venne richiesta la realizzazione della barriera di confinamento di cui al par dell Allegato 1 al D.L. n. 36/2003, ma la lista dei rifiuti ammissibili per lo smaltimento all interno della discarica di inerti fu bloccata e limitata alle tipologie di rifiuti inerti già definite, dalla stessa Provincia di Lecce, con Determinazione Dirigenziale n del 06/05/
4 Nell arco degli ultimi anni, la crescita della domanda di conferimento di alcune specifiche tipologie di rifiuti inerti non incluse nella lista di codici autorizzati allo smaltimento presso l impianto di loc. Vignali-Castellino, ha condotto il gestore della discarica a riconsiderare la possibilità di allestire la barriera di confinamento prevista al par dell Allegato 1 al D.L. n. 36/2003. Infatti, le attuali buone probabilità di riuscire ad attivare dei flussi di conferimento di rifiuti inerti di entità significativa, potrebbe rendere fattibile ed ammortizzabile in tempi ragionevoli il consistente impegno di spesa necessario per l attuazione del suddetto intervento. Pertanto, nella prospettiva di poter successivamente richiedere l autorizzazione allo smaltimento di nuovi codici CER ad integrazione di quelli già autorizzati, la ditta R.E.I. S.r.l. ha provveduto a redigere il presente progetto di variante migliorativa della discarica di inerti al fine di renderla in tutto e per tutto conforme alle prescrizioni tecniche di cui all Allegato 1 del D.L. n. 36/
5 2 TIPOLOGIA E QUANTITÀ DEI RIFIUTI DA SMALTIRE 2.1 Rifiuti già autorizzati allo smaltimento in discarica per inerti Sulla base di quanto esplicitamente riportato nel vigente atto autorizzativo, ovvero la Determinazione del Dirigente del Settore Territorio e Ambiente n del 10/08/2009, i rifiuti inerti che possono essere attualmente conferiti presso la discarica di inerti gestita dalla società R.E.I. S.r.l. sono quelli contraddistinti dai codici CER elencati in tabella 1. TABELLA 1 01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi rifiuti da estrazione di minerali non metalliferi sterili diversi da quelli di cui alle voci e polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia ed argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 10 Rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (#) scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) rifiuti e fanghi di cemento (#) Cemento (#) Mattoni 17 Rifiuti dalle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) (#) mattonelle e ceramiche (#) miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da 3
6 Legno (#) Vetro Plastica quelle di cui alla voce rame, bronzo, ottone Alluminio ferro e acciaio metalli misti cavi, diversi da quelli di cui alla voce (#) terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce rifiuti misti di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e (#) Vetro (#) terra e roccia 20 Rifiuti urbani inclusi i rifiuti della raccolta differenziata I codici di tabella 1 seguiti dal simbolo (#) individuano i rifiuti che, ai sensi dell art. 5, comma 1, lett. a) del D.M. 27/09/2010, possono essere smaltiti in discariche per inerti senza essere sottoposti ad accertamento analitico (in quanto rientranti nella Tabella 1 del decreto ministeriale stesso). I rimanenti codici CER rispondono invece alla definizione di rifiuto inerte di cui all art. 2, comma 1, lett. e del D.L. n. 36/2003, ma devono essere accompagnati da certificato d analisi che ne attesti l ammissibilità in discarica per rifiuti inerti. La suddetta certificazione deve essere emessa da laboratorio qualificato al termine di una procedura di caratterizzazione condotta in ottemperanza dei criteri stabiliti nell Allegato 1 e nell Allegato 3 del D.M. 27/09/ Elenco dei rifiuti per i quali si richiede l autorizzazione allo smaltimento nella discarica per inerti adeguata sulla base degli interventi previsti nel presente progetto Come richiamato in premessa, il presente progetto, che prevede degli interventi di sistemazione ed adeguamento della discarica di inerti ai dettami di cui all Allegato 1 del D.L. n. 36/2003, è funzionale alla richiesta di integrazione ed aggiornamento dei codici CER che individuano le tipologie di rifiuti inerti autorizzati allo smaltimento nell impianto gestito dalla R.E.I. S.r.l.. In tale prospettiva, è stato innanzitutto eseguito un esame ed uno screening dell elenco dei codici CER attualmente in vigore, al fine di stilare una lista di tipologie di 4
7 rifiuti che soddisfano la definizione di rifiuti inerti di cui all art. 2, comma 1, lett. e) del D.L. n. 36/2003 ed all art. 5 comma 1 del D.M. 27 settembre 2010 ( Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica ). Inoltre, al fine di valutare la sostenibilità economica degli interventi di progetto e i possibili tempi di ammortamento degli investimenti necessari alla loro attuazione, è stata condotta un indagine di mercato preliminare, contattando diverse società, aziende ed imprese operanti nel territorio salentino con il fine di ottenere dati aggiornati e reali (ovvero riscontrabili in dichiarazioni MUD) che attestino l attuale fabbisogno di smaltimento di almeno alcune delle tipologie di rifiuti per i quali si intende richiedere l autorizzazione allo smaltimento in discarica per inerti. La suddetta indagine conoscitiva si è resa necessaria soprattutto alla luce della modesta entità dei conferimenti di rifiuti inerti riscontrata a tutt oggi e perfettamente dimostrata dal fatto che la discarica di inerti gestita dalla società R.E.I. S.r.l., pur essendo in esercizio da 10 anni, risulta ancora praticamente quasi vuota. D altronde, per questa tipologia di rifiuti, si registra purtroppo, ancora oggi (nonostante la severa normativa e i controlli serrati) una netta prevalenza delle attività di smaltimento illegali, condotte scaricando i rifiuti in discariche abusive, in aperta campagna o lungo il ciglio delle strade. Pertanto, vista l entità significativa degli investimenti richiesti per l attuazione degli interventi di progetto, si è reso necessario verificare l esistenza dei presupposti minimi (in termini di potenziali flussi di conferimento) atti a garantire la sostenibilità economica degli interventi stessi. In tabella 2 è riportato l elenco dei codici CER per i quali si richiede l autorizzazione allo smaltimento nella discarica di inerti adeguata attraverso gli interventi di progetto. I rifiuti inseriti nel suddetto elenco possiedono, dal punto di vista della composizione chimico-fisica e merceologica, dei requisiti che li rendono sostanzialmente conformi alla definizione di rifiuti inerti prevista dalla normativa vigente. Accanto ad alcuni dei codici CER sono stati indicati i potenziali quantitativi di produzione annua valutati sulla base dei dati forniti dalle ditte ed imprese che sono state contattate nel corso dell indagine di mercato. Cod. CER TABELLA 2 CATEGORIA / DESCRIZIONE Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili Produzione (*) (ton/anno) scarti di corteccia e sughero n.d segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone 0, scarti di corteccia e legno n.d Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali 5
8 rifiuti plastici 11, rifiuti contenenti silicone diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) Rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro 17, , scarti di materiali in fibra a base di vetro 1, rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione 12, scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico n.d stampi di scarto n.d rifiuti delle operazioni di smaltatura di versi da quelli di cui alla voce Rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali n.d scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico n.d rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce n.d rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche n.d limatura e trucioli di materiali ferrosi 180, limatura e trucioli di materiali non ferrosi 76, limatura e trucioli di materiali plastici 38, materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce Veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) 741, Plastica 39,66 6
9 Vetro 15, Scarti di rivestimenti e materiali refrattari rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce Miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio fanghi di dragaggio, diversi da quelli di cui alla voce pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce Materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e Rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce Rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione 0,85 0,42 15,18 298,12 296,90 n.d. 639,96 0,51 n.d rifiuti vetrificati n.d Rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio n.d rifiuti di metalli non ferrosi n.d Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti metalli ferrosi n.d. 7
10 metalli non ferrosi n.d plastica e gomma 62, Vetro 3.500, legno diverso da quello di cui alla voce , minerali (ad esempio sabbia, rocce) n.d altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce Frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) 1.936, , ,00 n.d legno, diverso da quello di cui alla voce n.d Plastica n.d Metallo 4, rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere n.d Rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) terra e roccia n.d altri rifiuti non biodegradabili 0,24 TOTALE PRODUZIONE STIMATA (ton/anno) ,01 (*) I dati di produzione riportati in tabella sono stati forniti da alcune aziende ed imprese che hanno aderito alla ns. indagine di mercato e sono sostanzialmente desunti dalle rispettive dichiarazioni MUD. 2.3 Stima quantitativa dei potenziali futuri flussi di conferimento Sulla base dei dati acquisiti attraverso l indagine di mercato è stato possibile valutare la potenziale produzione annua di alcune delle tipologie di rifiuti elencate in tabella 2 e quindi stimare anche l entità dei possibili conferimenti che potrebbero indirizzarsi presso la discarica di inerti gestita dalla ditta R.E.I. S.r.l.. In totale, le imprese e le aziende che hanno fornito i dati di produzione dei rifiuti contraddistinti dai codici CER indicati in tabella 2, hanno dichiarato un quantitativo globale di quasi ton (riferito all anno 2010). Tuttavia, l indagine effettuata riguarda solo un campione di imprese ed aziende potenziali produttrici di tali tipologie di rifiuti, per cui è 8
11 lecito attendersi che tale dato sia ampiamente sottostimato. Pur considerando la possibilità che solo una parte dei codici elencati in tabella 2 venga autorizzata allo smaltimento in discarica per inerti e/o che le aziende contattate non conferiscano l intera produzione presso l impianto gestito dalla ns. società, in caso di approvazione della presente variante e di autorizzazione allo smaltimento di nuove tipologie di rifiuti, si ritiene comunque possibile l attivazione di nuovi flussi di conferimento per almeno ton/anno. In tal caso, dette quantità verrebbero a sommarsi ai conferimenti dei rifiuti già autorizzati allo smaltimento, la cui media, calcolata su di un arco temporale di 10 anni di gestione, si aggira attualmente intorno alle ton/anno. Risulta quindi possibile stimare, in via previsionale, un potenziale flusso medio annuo di conferimenti di oltre ton/anno. 9
12 3 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO Il presente progetto prevede la realizzazione, all interno della porzione di cava che ospita la discarica per rifiuti inerti, di una serie di interventi finalizzati all allestimento della barriera di confinamento di cui al par dell Allegato 1 al D.L. n. 36/2003. Finalità accessoria del progetto è anche quella di definire una nuova e più razionale delimitazione delle aree di cava destinate ad ospitare, rispettivamente, la discarica per inerti e quella monomateriale per rifiuti non pericolosi contenenti amianto (v. Elab. IT-02). Infatti, in funzione del progetto di ampliamento della discarica monomateriale (finalizzato a richiedere le volumetrie di smaltimento necessarie a riempire la cava fino alle quote di raccordo con il piano campagna circostante), si è ritenuto utile ed opportuno ridefinire le aree di pertinenza dei due lotti, soprattutto al fine di ottimizzare e semplificare i futuri lavori di realizzazione dell argine in terra che dovrà garantire la separazione fisica tra il settore di discarica destinato allo smaltimento dei rifiuti inerti e quello che dovrà accogliere i rifiuti da costruzione contenenti amianto. 3.1 Movimentazione dei rifiuti stoccati ed impermeabilizzazione del catino Per quanto riguarda l allestimento della citata barriera di confinamento, stante la presenza in discarica di circa mc di rifiuti inerti, si renderà necessario movimentare detti materiali al fine di denudare il substrato lapideo di base su cui dovrà essere adagiato lo strato di terreno limoso-argilloso a bassa permeabilità. A causa dello spazio disponibile piuttosto limitato, la movimentazione dei rifiuti verrà eseguita operando per settori, con una disposizione a scacchiera : le singole fasi, illustrate nelle tavole di progetto (v. Elab. IT-03 e IT-04), prevedono la rimozione dei rifiuti un settore per volta e l impermeabilizzazione progressiva delle superfici di cava svuotate. I rifiuti movimentati verranno temporaneamente spostati sui settori adiacenti, per poi essere successivamente ricollocati sulle aree impermeabilizzate. Dopo aver ultimato tutte le fasi di movimentazione ed impermeabilizzazione dei vari settori, i rifiuti inerti risulteranno adagiati non più sulla roccia calcarenitica in posto ma su di uno strato di terreno limoso-argilloso compattato dello spessore minimo di 1 metro e con coefficiente di permeabilità K 10-7 m/s. Il terreno argilloso verrà messo in opera sul fondo della discarica in strati uniformi di spessore decimetrico, compattati al contenuto d acqua ottimale. A ridosso delle pareti di cava verrà creato un terrapieno di argilla a sezione trapezoidale, dell altezza di circa 2 metri e con angolo di scarpata di circa 35. Per l impermeabilizzazione laterale delle pareti di cava, il presente progetto propone, in sostituzione dell argilla, l impiego di un materiale artificiale in grado di fornire una protezione idraulica equivalente. Nel caso specifico, si è optato per l impiego di geocompositi bentoniticici che saranno fissati direttamente alle pareti di cava con apposite chiodature autosigillanti e raccordati con dei risvolti al terreno argilloso di base (v. Elab. IT-06). La scheda tecnica del geocomposito bentonitico è riportata nell apposito elaborato Caratteristiche dei materiali impermeabilizzanti (v. Elab. SR-03). Il fondo della discarica per inerti verrà sagomato in modo che le pendenze (~ 3 5 ) convergano in direzione dell asse centrale di drenaggio delle acque di infiltrazione. Lungo la fascia che segnerà il confine tra la discarica per inerti e la zona di cava 10
13 destinata ad ospitare il settore per lo smaltimento dei rifiuti da costruzione contenenti amianto, verrà realizzato un argine di separazione costituito da detrito calcarenitico compattato in forma di rock-fill. L argine in terra sarà a sezione trapezoidale e avrà un altezza di 5,5 metri, base inferiore di 18 metri, base superiore di 4 metri e scarpate modellate con una pendenza di 35. Lungo questo lato della discarica di inerti verrà realizzata anche la rampa di accesso provvisoria. L ubicazione della stessa potrà successivamente essere modificata in funzione delle esigenze tecnico-logistiche legate alle varie fasi del piano di coltivazione della discarica per inerti. Per quanto riguarda l argomento relativo alla stabilità dei terrapieni da realizzare, si rimanda all apposito capitolo della relazione geologica (v. Elab. SR-02). 3.2 Argine di separazione tra discarica per inerti e discarica monomateriale Lungo la zona di confine con la discarica monomateriale, che ha una larghezza di circa 50 metri, l abbancamento dei rifiuti inerti risulterà condizionato dallo stato di riempimento del catino destinato rifiuti non pericolosi contenenti amianto. L argine di separazione tra le due discariche verrà quindi innalzato gradualmente, di pari passo con le fasi di riempimento dei due invasi (v. Elab. IT-07). Per consentire ciò, le attività di smaltimento delle due discariche verranno effettuate in maniera coordinata, ovvero collocando, di volta in volta, i rifiuti da entrambi i lati dell argine in maniera contemporanea e per una pari altezza: in tal modo, il terrapieno di separazione tra le due discariche potrà crescere di pari passo con le fasi di abbancamento senza che si creino spinte eccessive e/o potenzialmente destabilizzanti, in quanto, posizionando i rifiuti contemporaneamente su entrambi i lati, gli stessi eserciteranno, di volta in volta, la necessaria azione di rinfianco e di contenimento idonea a bilanciare le sollecitazioni trasmesse all argine in terra. 3.3 Caratteristiche e provenienza del terreno argilloso I terreni argillosi da utilizzare per l impermeabilizzazione della discarica verranno presumibilmente prelevati dalla cava, ubicata nel territorio comunale di Cutrofiano, di proprietà della ditta V.F. Cave S.r.l., la quale ha già fornito l argilla per l impermeabilizzazione della vasca monomateriale per rifiuti non pericolosi attualmente in esercizio. Le caratteristiche di permeabilità dei terreni argillosi provenienti dalla suddetta cava sono state testate sia con prove di laboratorio che in situ (quest ultime eseguite sul fondo della vasca monomateriale attualmente in esercizio). Sia i test di laboratorio che le prove in situ attestano l idoneità dei requisiti di permeabilità dei suddetti terreni per un eventuale impiego quale materiale di impermeabilizzazione per discariche. Copia dei certificati di prova è riportata, insieme alla scheda tecnica dei geocompositi bentonitici, nello specifico elaborato relativo alle caratteristiche dei materiali impermeabilizzanti (v. Elab. SR-03). 3.4 Nuova rampa di accesso alla discarica per inerti Tra le finalità secondarie del presente progetto vi è anche quella di realizzare un nuovo punto di accesso alla discarica per inerti, al fine di creare dei percorsi veicolari differenziati 11
14 per gli automezzi che conferiscono rifiuti inerti e per quelli che trasportano manufatti in cemento-amianto (v. Elab. IT-02). A tal fine, i rifiuti inerti già presenti in discarica verranno movimentati ed abbancati prevalentemente lungo il lato nord del catino, in maniera da creare un piano inclinato che guiderà la creazione della nuova rampa di accesso alla discarica per inerti. La nuova rampa verrà creata con gli stessi rifiuti inerti, che saranno abbancati in strati di spessore regolare (30-50 cm) ed opportunamente compattati. La rampa non verrà creata subito, ma verrà innalzata gradualmente e completata con il contributo dei materiali inerti che saranno di volta in volta conferiti. La nuova rampa poggerà sui terreni argillosi che verranno utilizzati per l impermeabilizzazione di tutta la superficie di base della porzione di discarica destinata allo smaltimento dei rifiuti inerti. 3.5 Opere idrauliche Con l impermeabilizzazione del catino si reso necessario l allestimento delle opere destinate a garantire il drenaggio e l estrazione delle acque di pioggia che andranno ad incidere sulla discarica di inerti. Il deflusso di base delle acque sarà garantito dall inclinazione delle superfici di fondo della discarica, che saranno sagomate, con una pendenza di circa il 3 5, in modo tale da convergere in direzione dell asse diagonale, che sarà dotato di tubazione di drenaggio sfociante nel pozzo di sollevamento (v. Elab. IT-05). La tubazione, che sarà in PEAD ed avrà un diametro φ 200 mm, verrà messa in opera con una pendenza minima del 3 e sarà finestrata con tagli longitudinali nella parte superiore per permettere l afflusso di acqua. Il pozzetto, che sarà attrezzato con una pompa di sollevamento, sarà collocato nel punto di massima depressione dell invaso e sarà realizzato con elementi prefabbricati in PEAD del diametro di 1200 mm PN 6 (v. Elab. IT-06). Esso avrà delle caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del tutto simili a quelle del pozzo già installato nell adiacente lotto di discarica monomateriale per lo smaltimento di rifiuti da costruzione contenenti amianto. Le acque prelevate dal pozzo di sollevamento verranno convogliate, mediante tubazione mobile in HDPE, all interno della vasca di stoccaggio percolati già esistente e localizzata alle spalle degli uffici. Le acque di percolazione saranno periodicamente prelevate da ditte specializzate e smaltite presso impianti di smaltimento autorizzati. 3.6 Nuove caratteristiche morfologiche e dimensionali della discarica di inerti Al termine degli interventi previsti nel presente progetto, l area destinata a discarica per inerti sarà limitata al settore nord della cava, avente forma pseudo-rettangolare ed estensione pari a circa mq. Il fondo della discarica sarà costituito da un unico piano che, dopo la messa in opera dei materiali di impermeabilizzazione, risulterà attestato ad una quota media di circa +23 metri s.l.m., ovvero sarà sottoposto rispetto al piano campagna dell area di ingresso dell impianto (attestato su quote di circa +46 metri s.l.m.) di circa 23 metri. La capacità volumetrica lorda della discarica di inerti così configurata è pari a: 12
15 V lordo = mq (area di base) x 22 metri (altezza utile) = mc L altezza utile è di circa 22 metri in quanto, a discarica esaurita, la superficie sommitale dei rifiuti dovrà essere attestata a 0,5 1,5 metri al di sotto del piano campagna circostante, in modo da potergli sovrapporre il pacchetto di copertura finale (che ha uno spessore medio di almeno 2 metri) senza ottenere un eccessivo innalzamento fuori terra. Al netto dei volumi occupati dai terreni argillosi che dovranno essere posati per la creazione del terrapieno perimetrale di base (755 mc) e di quelli impegnati dall argine di separazione tra la discarica di inerti e quella di rifiuti speciali non pericolosi (rock-fill per circa 1513 mc), si ottiene la volumetria utile, che è pari a: V utile = mc (volume lordo) mc (argilla + rock-fill) = mc Da quanto detto si evince che, con la variante proposta, la porzione di cava destinata allo smaltimento dei rifiuti inerti presenta una capacità volumetrica pressoché corrispondente alle volumetrie di smaltimento autorizzate (che sono pari a mc). Pertanto, effettuando lo smaltimento di dette volumetrie di rifiuti inerti si potrà ottenere il colmamento di questo settore di cava, che potrà quindi essere successivamente sottoposto alle operazioni di recupero ambientale. 3.7 Stima dei tempi di esaurimento della discarica I rifiuti inerti attualmente smaltiti in discarica, pari a circa ton, occupano una volumetria di circa mc. Essendo le volumetrie autorizzate per lo smaltimento dei rifiuti inerti pari a mc, si evince che la volumetria utile residua è dell ordine di circa mc. Assumendo un quantitativo medio annuo di conferimenti (successivi all attuazione degli interventi di variante migliorativa) di ton/anno (stimato in base ai criteri di cui al cap. 2.3) e considerando una densità media dei rifiuti smaltiti pari a 1,5 ton/mc, si può stimare un consumo medio annuo di volumetrie di smaltimento pari a: V anno = ton / 1,5 ton/mc = mc In funzione di tale dato, l esaurimento delle volumetrie utili di smaltimento residue ( mc) è prevedibile nell arco di circa 4,5 anni. 13
R E G I O N E P U G L I A
- Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 (sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); - Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36; - Visto il decreto ministeriale 5 febbraio
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