Pedagogia sociale e mondo del lavoro (2)

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1 Emmanuele Massagli Pedagogia sociale a.a. 2018/2019 LUMSA Lezione 6 Pedagogia sociale e mondo del lavoro (2)

2 Le agenzie educative attuali 1) Famiglia 2) Scuola 3) Amicizie 4) Politica 5) Associazionismo civile 6) Stato 7) Religione 8) Sport 9) Media 10) Social Media 11) Mondo del lavoro 12) Welfare society 2

3 La centralità della pedagogia del lavoro, oggi Prima società Seconda società Terza società nel contesto della società della conoscenza, della evoluzione tecnologica, delle filiere internazionali, dell Internet delle cose, della trasformazione socio economica 3

4 Sul lavoro Ogni attività diretta alla trasformazione di risorse materiali e immateriali per produrre beni e servizi materiali e immateriali che sono necessari alla sussistenza degli essere umani. (alcune) Concezioni: 1) Il lavoro come fatica inevitabile 2) Il lavoro come merce (sfruttamento) 3) Il lavoro come bisogno (dignità) 4) Il lavoro per la realizzazione (carriera) 4

5 La pedagogia del lavoro Pedagogia del lavoro (1) Come rendere il lavoro una situazione formativa (2) Come preparare al lavoro attraverso l istruzione e formazione (occupabilità di breve termine = placement) Come «usare» il lavoro per l educazione integrale della persona (occupabilità piena) 5

6 Pedagogia del lavoro L assunto è certamente la potenziale valenza educativa e formativa del lavoro ATTENZIONE: non è un meccanismo automatico, ha bisogno di volontarietà dell educando e di un maestro (educatore)! Di conseguenza, la pedagogia del lavoro non ha senso reale per chi vede nel lavoro fatica inevitabile o sfruttamento 6

7 Istruzione e formazione e lavoro Occupabilità di breve termine: capacità nel trovare e mantenere un posto di lavoro, solitamente grazie alle competenze tecniche e specialistiche acquisite nella formazione iniziale o continua. Occupabilità reale: dimensione non solo economica, riguarda la vita e non si realizza con la scolastica ed enciclopedica archiviazione di nozioni, né con il semplice addestramento tecnico, bensì per il tramite di una azione pedagogica profonda, rivolta alla coscienza viva dell uomo e alla sua completezza (anche) per il tramite del principio educativo dell alternanza formativa che, avvalendosi di diversi dispostivi didattici, intreccia teoria e azione, cognitività e manualità, azione e riflessione, discipline adoperate per il lavoro e discipline considerate culturali. 7

8 I modelli europei Una classificazione della del lavoro nei processi formativi: 1) work-based learning: svolta on the job per un periodo superiore al 50% dell orario ordinamentale (indipendentemente dalla forma del coinvolgimento sul posto di lavoro). Spesso definita anche «formazione situata». 2) school-based learning: svolta per oltre il 50% dell orario ordinamentale in aula, combina la formazione generalista con esperienze più di natura lavoristica. Circa il 10% degli studenti professionali segue un corso realmente work-based. Il 29% school-based. Stessa percentuale di chi segue percorsi misti. I restanti sono iscritti a corsi non inquadrabili secondo questa classificazione. 8

9 Il metodo dell alternanza formativa Strategia metodologica necessaria per realizzare percorsi formativi coerenti e compiuti nei quali si integrino attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze di vita attiva e di lavoro in impresa finalizzate alla formazione e crescita integrale della persona Il fine è lo sviluppo umano della persona 9

10 Una riscoperta moderna Se nel Novecento l urgenza era quella di portare i giovani a scuola, perché troppo impegnati sul lavoro e in famiglia Se negli anni del boom economico l urgenza era quella di portare i giovani a scuola e in università perché troppo impegnati nelle attività extrascolastiche quali politica, oratorio, associazionismo, lavoro ora l urgenza pedagogica è quella di portare i ragazzi fuori da scuola, diventata la dimensione prevalente della vita a fronte di esperienze e relazioni esterne deboli 10

11 Una riscoperta moderna Prima le competenze trasversali emergevano nella vita, ora, anche per la debolezza della vita extrascolastica, diventano una preoccupazione della scuola, che però non è strutturata e non sa come farle emergere ed allenare. ATTENZIONE: farle emergere, non formarle (non sono una nozione teorica che si trasmette!) 11