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3 INDICE 0 - PREMESSA GENERALITA' SULLO STATO DI FATTO E CRITERI DI INTERVENTO CRITERI DI INTERVENTO IMPIANTI OGGETTO DI INTERVENTO IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE SERVIZI DI SICUREZZA... 7 STATO DI FATTO... 7 INTERVENTI PREVISTI IMPIANTO DI RIVELAZIOE E ALLARME INCENDIO... 8 STATO DI FATTO... 8 INTERVENTI PREVISTI IMPIANTO DI ALLARME ACUSTICO CON CAMPANELLE... 9 STATO DI FATTO... 9 INTERVENTI PREVISTI IMPIANTO DI ALLARME ACUSTICO AUTOMATICO CON ALTOPARLANTI... 9 STATO DI FATTO... 9 INTERVENTI PREVISTI IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA STATO DI FATTO INTERVENTI PREVISTI CONCLUSIONI Pagina 3 di 11

4 0 - PREMESSA L'intervento consiste nell'integrazione ed ampliamento, con relativa messa a norma, degli impianti di sicurezza a servizio di edificio scolastico in Faenza, per la precisione trattasi dell'i.t.c.g. "A. ORIANI". Tali interventi sono necessari per il rispetto della vigente legislazione in materia di prevenzione incendi, in particolare del D.M. 26 agosto Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. Il suddetto D.M. prevede, relativamente agli impianti di sicurezza ed ai sistemi di allarme che: 7. Impianti elettrici 7.0. Generalità Gli impianti elettrici del complesso scolastico devono essere realizzati in conformità ai disposti di cui alla legge 1 marzo 1968, n Ogni scuola deve essere munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione pre-sidiata Impianto elettrico di sicurezza 1 Le scuole devono essere dotate di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente, di-stinta da quella ordinaria. L'impianto elettrico di sicurezza, deve alimentare le seguenti utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone: a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux; b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Nessun'altra apparecchiatura può essere collegata all'impianto elettrico di sicurezza. L'alimentazione dell'impianto di sicurezza deve potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L'autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30'. Sono ammesse singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma. 8. Sistemi di allarme 8.0. Generalità Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola Tipo di impianto Il sistema di allarme può essere costituito, per le scuole di tipo dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, purché venga convenuto un particolare suono. Per le scuole degli altri tipi deve essere invece previsto anche un impianto di altoparlanti. Per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio si applica il D.M. 20 dicembre 2012 "Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi". 1 Come da Nota del M.I. prot. n. P14163/4122 Sott. 32 del 9/12/1993, l illuminazione di sicurezza deve essere installata anche nelle aule, sia pure limitata alla segnalazione dei vani di uscita dalle stesse. Pagina 4 di 11

5 Le disposizioni del decreto si applicano agli impianti di nuova costruzione ed a quelli esistenti alla data di entrata in vigore (4 aprile 2013) del decreto stesso, nel caso essi siano oggetto di interventi comportanti la loro modifica sostanziale, così come definita nella regola tecnica allegata al decreto e cioè (art. 1.2 della Regola Tecnica): Modifiche sostanziali: trasformazione della tipologia dell'impianto originale o ampliamento della sua dimensione tipica oltre il 50% dell'originale, ove non diversamente definito da specifica regolamentazione o norma; Per gli impianti esistenti (senza modifiche sostanziali) rimangono valide le disposizioni precedenti al D.M Per l'attuazione pratica delle disposizioni di legge sopraindicate, verranno seguite le Normative UNI e CEI, in quanto riconosciute come valido strumento per progettare ed eseguire gli impianti "a regola d'arte". 1 - GENERALITA' SULLO STATO DI FATTO E CRITERI DI INTERVENTO Il complesso scolastico si sviluppa prevalentemente lungo un solo asse, con una discontinuità al centro del suo sviluppo costituita da blocco formato da palestre ed aula magna. L'edificio è composto da quattro piani (denominati nel progetto: seminterrato, rialzato, primo e secondo) ed è servito da n.6 scale, tre delle quali interne all'edificio. Tutte le scale possono essere utilizzate per l'esodo in caso di emergenza, così come altre diverse uscite direttamente all'esterno, sia sulla pubblica via che su cortile di pertinenza del complesso scolastico. Gli impianti esistenti presentano una distribuzione prevalentemente di tipo "a vista" e le condutture sono posate, per i tratti principali, all'interno di canali metallici appesi a soffitto dei corridoi principali; tale tipo di posa, non essendo di tipo "incassato" non può assumersi come "resistente al fuoco". Molti tratti di canale sono inoltre riempiti in modo superiore a quanto consentito dalla vigente norma CEI 64-8/5, che richiede che non più della metà della sezione del canale sia occupata dai cavi. Sono presenti derivazioni (sempre entro canale) verso i vari locali serviti, quali aule, uffici, laboratori ed ambienti vari di servizio alla scuola. All'interno dei locali prevale la posa entro canale a vista a parete. Per quanto riguarda la vicinanza di cavi a tensione diversa, anche se normativamente la posa è corretta, trattandosi sempre di cavi a doppio isolamento, isolati per la tensione superiore presente, può succedere che la vicinanza dei circuiti comporti disturbi in quelli più sensibili, quali quelli di diffusione sonora, che sono molto importanti per diffondere messaggi relativi alla sicurezza dei ragazzi e del personale della scuola in caso di pericolo. Per questo motivo si prevede l'allontanamento dei circuiti più sensibili da quelli potenzialmente disturbanti. Pagina 5 di 11

6 2 - CRITERI DI INTERVENTO Visto lo stato di fatto, si prevede di realizzare l'intervento con il criterio di: sostituire le parti non a norma completare le parti mancanti degli impianti esistenti mantenere in opera le parti impiantistiche ritenute ancora valide Quanto sopra con particolare riferimento alla funzionalità degli impianti ed agli obblighi normativi in vigore. Il progetto definitivo ed esecutivo impiantistico è stato svolto sulle risultanze dei rilievi effettuati su alcune parti di impianto e consegnate al progettista impiantistico dall'ufficio Tecnico Provinciale, nonchè a seguito di rilievi effettuati dal progettista degli impianti dopo il conferimento dell'incarico. In particolare il rilievo delle apparecchiature esistenti, consegnato al sottoscritto progettista, contiene la posizione planimetrica di: altoparlanti esistenti rivelatori di fumo esistenti pulsanti di allarme esistenti plafoniere autoalimentate di emergenza esistenti campanelle esistenti canali con percorsi principali esistenti posizione centraline e quadri elettrici esistenti targhe ottico/acustiche di allarme esistenti apparecchiature integrative dei suddetti impianti E' stato inoltre fornito un grafico di prevenzione incendi con indicati i percorsi di esodo che dovranno essere adeguatamente illuminati dal sistema di illuminazione di emergenza. A seguito di quanto detto sopra, dell'esame dei rilievi, delle verifiche fornite dall'ufficio Tecnico, in particolare per quanto riguarda l'impianto di diffusione sonora che da dette verifiche risulta essere funzionante, si è proceduto a ulteriori rilievi su quanto esistente ed il risultato è riportato, impianto per impianto, nei paragrafi che seguono. Come facilmente prevedibile, è risultato che alcune parti dovranno essere sostituite, sia per le sopraggiunte richieste normative intervenute dalla data dell'ultimo intervento, sia per il deperimento progressivo di certi materiali che, dopo oltre 10 anni di utilizzo, ne rendono più conveniente la sostituzione rispetto alla riparazione. 3 - IMPIANTI OGGETTO DI INTERVENTO Gli impianti interessati dall'intervento, in buona parte esistenti dal precedente intervento degli anni 2002/2004, sono i seguenti: Pagina 6 di 11

7 1. Alimentazione servizi di sicurezza 2. Impianto rivelazione ed allarme incendio 3. Impianto di allarme acustico con campanelle (badenie) 4. Impianto allarme acustico con altoparlanti 5. Impianto di illuminazione di emergenza Nel seguito verranno illustrate le caratteristiche e gli interventi previsti, con riferimento alle suddette ripartizioni di intervento. 4 - IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE SERVIZI DI SICUREZZA STATO DI FATTO E' presente un soccorritore di potenza pari a 1750W, potenza non adeguata al fabbisogno di picco richiesto. Il soccorritore esistente, a seguito di verifica effettuata dall'assistenza Tecnica Autorizzata, non risulta funzionante e gli alti costi di riparazione, oltre che la potenza inferiore a quella necessaria, ne consigliano la sostituzione con altro di potenza adeguata a coprire il fabbisogno richiesto in caso di emergenza. I cavi di collegamento ai sistemi di sicurezza non sono resistenti al fuoco almeno 30 min, così come richiede il D.M , ne per tipo di posa (non è posa incassata) ne per tipo di protezione (trattandosi di cavi a doppio isolamento, non propaganti la fiamma siglati FR2OH2R 450/750V, FROR 450/750V, FG7OR 0,6/1 kv). INTERVENTI PREVISTI Per soddisfare a quanto richiesto all'art. 7.1 del D.M , circa le alimentazioni di sicurezza, si prevedono i seguenti interventi: sostituzione soccorritore sostituzione dei cavo di alimentazione allarme acustico manuale (campanelle) con altri resistenti al fuoco almeno 30 minuti anche se posati entro canale sostituzione del cavo di alimentazione impianto allarme acustico automatico (impianto di amplificazione ed altoparlanti) con altri resistenti al fuoco almeno 30 minuti con qualsiasi tipo di posa eliminazione del sezionamento entro quadro elettrico al piano rialzato, cioè in posizione non protetta dall'incendio, e potenzialmente soggetta a interventi intempestivi che potrebbero rendere vano il tentativo di intervento del soccorritore a favore dell'impianto di allarme acustico la protezione della linea è assicurata dalle protezioni interne al soccorritore previsto, oltre a una protezione supplementare con fusibili (non soggetti a intempestivi interventi) per sezionamento separato delle due linee di sicurezza, prevista a valle del soccorritore. Pagina 7 di 11

8 5 - IMPIANTO DI RIVELAZIONE E ALLARME INCENDIO STATO DI FATTO L impianto attuale è formato come di seguito illustrato: Centrale antincendio di rilevazione a un loop per la gestione di SISTEMI ANALOGICI di tipo indirizzato (mod. NOTIFIER AM1000). Ciascuna linea della centrale antincendio permette il collegamento di 99 rivelatori e 99 moduli, e comprende uscita sirena controllata e uscite relè per allarme generale e guasto. La centrale consente anche l'auto programmazione delle linee con riconoscimento doppi indirizzi e un sistema di segnalazione di necessità di manutenzione per i rivelatori. Essa è certificata CPR in conformità alla EN-54 parti 2 e 4 ed è dotata di apposite batterie per il funzionamento in mancanza di rete Rivelatori di fumo di tipo puntiforme Cavi di collegamento di tipo non resistente al fuoco Pulsanti di allarme in posizione permanentemente presidiata ai vari piani dell edificio, per rendere efficace e veloce la segnalazione manuale di una situazione di pericolo INTERVENTI PREVISTI Si prevede, per rispondere a quanto richiesto dal D.M , di ampliare l impianto esistente, mediante l installazione di: nuovi apparecchi rivelatori nei locali adibiti a deposito con possibile carico d incendio elevato (> 30 kg/mq) e contemporanea assenza continuativa di personale di sorveglianza nuove targhe ottico-acustiche (con relativi moduli di alimentazione) nuovi pulsanti manuali d allarme La centralina, pur essendo rispondente alla vigente Norma EN 54, non può accettare più di un unico loop, pertanto si adotterà tale conformazione per l impianto, comprendente apparecchi esistenti e di nuova installazione. Si prevede la sostituzione dei cavi esistenti con altri resistenti al fuoco almeno 30 minuti, dato che quelli attuali non lo sono La centrale verrà collegata anche al sistema di allarme acustico automatico (impianto diffusione sonora) tramite apposita conduttura resistente al fuoco almeno 30 minuti. Saranno posizionati altri pulsanti di allarme nelle zone deposito, ambienti potenzialmente più pericolosi di quelli ordinari, unitamente a targhe ottico-acustiche. Pagina 8 di 11

9 6 - IMPIANTO DI ALLARME ACUSTICO CON CAMPANELLE Il sistema di segnalazione mediante campanelle (o badenie) normalmente utilizzato per le segnalazioni ordinarie di inizio/fine lezione, verrà utilizzato (come previsto dal D.M ) anche per segnalare una situazione di pericolo tramite segnale pre-concordato. Pertanto tale impianto rientra tra quelli che devono essere efficienti per almeno 30 minuti in caso di emergenza, come previsto all art. 7.1 del D.M STATO DI FATTO Il sistema delle campanelle è in buono stato di efficienza, salvo qualche apparecchio che necessita di sostituzione. I cavi sono del tipo a doppio isolamento non propaganti la fiamma ma non resistenti al fuoco. Il comando è manuale ed avviene mediante pulsante posto nella guardiola bidelli al piano rialzato. INTERVENTI PREVISTI Si prevede la sostituzione dei cavi con altri resistenti al fuoco almeno 30 minuti, oltre alla sostituzione di alcni apparecchi non perfettamente funzionanti. 7 - IMPIANTO DI ALLARME ACUSTICO AUTOMATICO CON ALTOPARLANTI STATO DI FATTO L impianto, installato nell anno 2004, è composto da: Rack RCF serie 4000 Cavi di tipo a doppio isolamento non propaganti la fiamma ma non resistenti al fuoco Altoparlanti a vista installati per lo più a parete e ripartiti in n.13 linee di alimentazione variamente identificate e collegate in modo non uniformemente distribuito ai 4 amplificatori Sulla linea di alimentazione (privilegiata) sono presenti interruttori automatici di protezione (soggetti a possibili interventi di intempestivi di interruzione) È presente un cavo di comando collegato alla centralina di rivelazione incendi, che attiverebbe così l impianto di allarme acustico automaticamente in caso di pericolo Come sopra ricordato il sistema acustico automatico di allarme verrà utilizzato in contemporanea al sistema di allarme mediante campanelle (o badenie) normalmente utilizzato per le segnalazioni ordinarie di inizio/fine lezione. Pagina 9 di 11

10 L'impianto di allarme acustico rientra tra quelli che devono essere efficienti per almeno 30 minuti in caso di emergenza, come previsto all art. 7.1 del D.M INTERVENTI PREVISTI Tenendo presente: Quanto richiesto dalla vigente legislazione Lo stato di fatto dell impianto, in termini di apparecchiature e tipologia dei materiali La certificazione di conformità (secondo L.46/1990) relativa all installazione dell impianto fornite alla fine dei lavori e datata Le verifiche effettuate dall ufficio tecnico provinciale, che hanno dato esito positivo sul funzionamento del sistema Tenendo conto di quanto sopra risulta che, per rispondere alle prescrizioni del D.M , è sufficiente che le condutture siano resistenti al fuoco almeno 30 minuti, e pertanto verranno sostituiti i cavi esistenti con altri resistenti al fuoco almeno 30 minuti. Nell'occasione verrà anche effettuato una più efficace ripartizione delle alimentazioni e dei collegamenti agli amplificatori esistenti. Si ritiene peraltro che tale modifica, unita a qualche altoparlante di nuova installazione, non rientri nelle modifiche sostanziali così come definite dalla regola tecnica allegata al D.M L impianto di allarme acustico automatico, come già detto, verrà attivato dalla centralina di rivelazione e allarme incendio che può entrare in funzione a seguito di segnalazione inviata da uno o più rivelatori o attivata dai pulsanti di allarme manuale sopra descritti. 8 - IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA STATO DI FATTO L impianto di illuminazione di emergenza risulta così composto: Plafoniere a vista autoalimentate Sistema di controllo OVA Dardo Plus (n.3 centraline) Il sistema è stato installato nel corso dei lavori sopracitati e molte plafoniere sono in stato di guasto, con difetti alla scheda elettronica e/o alla batteria, anche a causa di mancata manutenzione nel corso degli anni. A seguito di audit effettuato dall Asssistenza tecnica autorizzata OVA (ora Schneider-Electric) è emerso che molte plafoniere sono malfunzionanti, con guasti che hanno un costo di riparazione paragonabile a quello di nuovo acquisto. INTERVENTI PREVISTI Si prevedono i seguenti interventi: Pagina 10 di 11

11 Sostituzione delle plafoniere in guasto Installazione di nuove plafoniere integrative lungo le vie di esodo nn sufficientemente illuminate in caso di mancanza della tensione di rete Installazione di nuove plafoniere sulle scale di sicurezza esterne che non hanno illuminazione di emergenza Spostamento di alcune plafoniere per meglio distribuire l illuminazione 9 - CONCLUSIONI Dall illustrazione degli interventi previsti si evince quali possono essere le difficoltà di ampliamento/integrazione di impianti di sicurezza esistenti e in buona parte efficienti, oltre che in parte rispondenti a norme superate. Inoltre sono evidenti le difficoltà presenti nel rilievo puntuale dello stato di fatto di tutti gli elementi, spesso difficilmente raggiungibili per il rilievo. Per questo motivo risulta pertanto molto importante la costante verifica dei lavori eseguiti in sede di Direzione Lavori, con il costante confronto con l impresa esecutrice dei lavori. Altrettanto importante sarà poi evidentemente la fase di verifica dell intero impianto una volta terminati i lavori di installazione, per verificare la corretta integrazione di elementi esistenti ed elementi di nuova installazione. Ravenna, Ing. Patrizio Berretti Pagina 11 di 11

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