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1 Via XX Settembre,115 Crema Tel. 0373/80999 Mail: Sito web: controlaviolenza.it Anno 2016

2 INTRODUZIONE L Associazione Donne contro la Violenza di Crema è nata nel 1991 per opera di un gruppo di donne con l intento di aiutare altre donne che vivevano situazioni di disagio, di violenza o addirittura di pericolo. L Associazione ha visto crescere sempre più nel tempo la richiesta di aiuto delle donne del territorio, e nel corso degli anni si è reso necessaria un cambiamento anche organizzativo. Nel 1996 si è costituita associazione Onlus, dal 2002 al 2012 ha gestito un appartamento protetto per le donne costrette ad allontanarsi dalla propria casa, nel 2007 entrata a far parte della Rete dei Centri Antiviolenza e delle case delle donne della Lombardia con cui opera un confronto continuo. Nel 2008 ha partecipato alla fondazione dell Associazione DI.RE, associazione nazionale dei centri antiviolenza, e nello stesso anno ha collaborato alla costituzione sul territorio della rete Con-tatto, realtà istituzionali e non profit del cremasco che si occupano di violenza di genere, occupando ad oggi un ruolo attivo. Dal 2013 fa parte della rete provinciale interistituzionale che unisce quarantaquattro soggetti, sia istituzionale che non profit, del territorio a contrasto della violenza di genere. All Associazione giungono donne di tutte le fasce sociali e d età, vittime di violenza psicologica, economica, fisica, sessuale e stalking, che hanno trovato dentro di sé la forza e il coraggio di chiedere aiuto abbattendo quel muro di silenzio e omertà che la violenza crea facendo sentire la donna inadeguata e colpevole di vivere una relazione malata. Le donne si rivolgono al nostro centro antiviolenza spontaneamente, a volte consigliate dai servizi sociali o sanitari, dalle forze dell ordine, o da amiche e parenti, molto utile è il passaparola. Le volontarie dell Associazione le accolgono e le sostengono nell anonimato e riservatezza, senza mai giudicare, e riconoscendo loro valore e forza necessarie per ritrovare il rispetto di sé, ricostruire autostima e trovare dentro di sé le soluzioni più idonee per uscire dalla spirale della violenza. L Associazione offre informazioni e contatti con la rete del territorio e con un percorso condiviso con la donna stessa si trovano modalità per uscire e porre fine ai maltrattamenti che nella maggior parte dei casi avvengono tra le mura domestiche dove la donna è più vulnerabile e sola. Proprio per rompere il muro della solitudine in cui molte donne si trovano da 4 anni, ha attivato sul territorio un progetto di mutuo aiuto. I dati che ogni anno raccogliamo non sono esaustivi circa la vastità del fenomeno della violenza di genere ma possono dare delle informazioni riguardanti il nostro territorio per niente trascurabili. Lo schema e la tipologia di dati sono comuni a tutti i centri della Lombardia che fanno parte della rete, in modo da avere informazioni omogenee e confrontabili. I dati, rigorosamente anonimi, riguardano informazioni inerenti alla RETE, la DONNA, il MALTRATTATORE. RETE: tipologia e quantità di contatti, canale d informazione, modo e scopo del primo contatto;

3 DONNA: residenza, età, nazionalità di origine, numero di figli, stato civile, condizione economica, professione, condizione lavorativa, problemi pregressi, scolarità, tipo di maltrattamento, violenze sessuali, denunce, referti medici, durata del maltrattamento; MALTRATTATORE: legame di parentela o altro, nazionalità di origine, condizione economica, professione, condizione lavorativa, problemi pregressi, scolarità, soggetto maltrattato. RAPPORTO STATISTICO ANNO 2016 Indice 1. Il primo contatto 2. Descrizione della donna 3. Il maltrattamento 4. Il maltrattatore 5. Contatti con la rete 6. Conclusioni Indice dei grafici Grafico primo contatto Grafico 1.2 canale d informazione Grafico 1.3 scopo del primo contratto Grafico età delle donne Grafico 2.2 nazionalità Grafico stato civile Grafico 2.4 scolarità Grafico 2.5 condizione lavorativa Grafico 2.6 professione Grafico 2.7 condizione economica Grafico 3.1 tipo di maltrattamento Grafico 4.1 autore del maltrattamento Grafico 4.2 nazionalità del maltrattatore Grafico 4.3 scolarità Grafico 4.4 condizione lavorativa Grafico 4.5 professione Grafico 4.6 condizione economica Grafico 4.7 familiarità con la violenza Grafico 4.8 oggetto del maltrattamento Grafico 5.1 contatti con la rete Grafico contatti con la rete prima di rivolgersi al centro antiviolenza

4 1. Il primo contatto RAPPORTO STATISTICO - ANNO 2016 Nel 2016 l Associazione ha accolto 75 donne. Ci sono state 149 telefonate e 383 colloqui di accoglienza. Nel 2016 l'associazione ha accolto 75 donne, dato che risulta in aumento rispetto all'anno precedente (65). Il primo contatto è stato effettuato direttamente dalle donne nel 73% (57) dei casi. Le rimanenti donne sono state accompagnate dai servizi sociali nel 9% (7), dalla rete familiare o amicale nell 8% (6), dalle forze dell ordine nel5% (4), presentate da familiari e amici o da associazioni nel 4% (3), e via nel 1% (1) dei casi. PRIMO CONTATTO NON REGISTRATO DONNA RETE FAM. O AMICALE 6 ASSOCIAZIONI SERVIZI/ASSIST. SOCIALI TRIBUNALE ORDIN./MINORI 57 CARABINIERI/POLIZIA Grafico 1.1 primo contatto (i dati si riferiscono a risposte multiple) Il canale d informazione mediante il quale più frequentemente le donne vengono a conoscenza della nostra associazione sono parenti e conoscenti nel 21% (17) dei casi, a seguire da altre fonti nel 19% (16), dall associazione o da altre donne nel 15% (12), dall assistente sociale o dalle forze ordine nel 14% (12), da altre donne nel 12% (10), da internet nel 7% (6), dal pronto soccorso e/o dal medico di base oppure dal numero dedicato 1522 nel 4% (3), oppure attraverso il nostro materiale o le nostre iniziative nel 2% (2).

5 CANALE D'INFORMAZIONE PRONTO SOCC/MEDICI BASE ALTRO ASSISTENTE SOCIALE FORZE DELL'ORDINE NS. MATERIALE/INIZIATIVE ASS. NON DI DONNE PARENTI/CONOSCENTI ASS.DONNE/ALTRE DONNE INTERNET MEDIA Grafico 1.2 canale d informazione (i dati si riferiscono a risposte multiple) Le donne si rivolgono all'associazione principalmente per il bisogno di sfogarsi e di essere ascoltate nel 50% (64) dei casi), ma anche per avere informazioni generali nel 22% (28), informazioni legali nel 13% (16) e sostegno psicologico nel 11% (14). Nel corso dei colloqui emergono altre richieste quali l ospitalità nel 2% (3) e la ricerca della casa o del lavoro nel 2% (2). Grafico 1.3 scopo primo contatto (i dati si riferiscono a risposte multiple)

6 2. Descrizione della donna L utenza dell associazione va dai 18 anni fino a donne di età superiore a 67 anni. La maggior parte delle donne che contattano l Associazione però hanno tra i 38/47 anni nel 29% (22) dei casi. Grafico 2.1 età delle donne La maggioranza delle donne che si sono rivolte all'associazione in questo anno è di nazionalità italiana 76% (57). Le rimanenti sono straniere di cui: l 8% (6) fanno parte dell Unione Europea, il 15% (11) sono extracomunitarie con permesso di soggiorno e l 1% sono extra UE senza permesso. Grafico 2.2 nazionalità Lo stato civile prevalentemente nelle donne che contattano l Associazione è coniugata nel 48% (36) dei casi, a seguire nubile 17% (13), separata 12% (9), divorziata 10% (7) convivente 8% (6) e vedova 5% (4).

7 Grafico 2.3 stato civile 61 donne su 75 hanno figli (59 maschi e 62 femmine), 78 di essi (34 maschi e 44 femmine) sono minorenni. Per quanto riguarda la scolarità: il 34% (25) delle donne ha il diploma superiore, il 28% (21) ha la licenza media inferiore, il 13% (10) ha un attestato per la frequenza di corsi professionali, il 12% (9) è laureata, il 7% (5) ha la licenza elementare e l 1% (1) delle donne non hanno alcun titolo scolastico. Il 5% (4) non è stato registrato. Grafico 2.4 scolarità

8 La condizione lavorativa dell utenza è disoccupata nel 42% (31) dei casi, al contrario il 32% (24) ha un lavoro a tempo indeterminato. Il 12% (9) ha un lavoro occasionale, il 5% (4) ha un lavoro in nero, l 1% ha un lavoro autonomo e un altro 1% part time; il rimanente 1% non sono registrate. Grafico 2.5 condizione lavorativa Nella maggior parte dei casi la professione risulta essere operaia 24% (18). A seguire troviamo: casalinga 14% (10), colf/badante 13% (10), impiegata 13% (10), ASA OSS infermiera 11% (8), insegnante 5% 4, artigianato e commerciante o pensionata 4% (3), altro 3% (2) e forze ordine 1%; rimane un 8% (6) non registrato.

9 Grafico 2.6 professione La condizione economica delle donne è in molti casi senza reddito 40% (30). Il 27% (20) ha reddito proprio basso, il 25% (19) ha reddito proprio medio, il 7% (5) ha reddito proprio alto e 1 partecipa ad impresa familiare ma senza reddito. Grafico 2.7 condizione economica In merito a problematiche specifiche l 87% (66) delle donne ha dichiarato di non avere problemi. Per il 13% (9) sono emersi problemi di cui: 9% (7) disagio psichico, 3% (2) alcolismo e 1% tossicodipendenze.

10 3. Il maltrattamento Nello specifico i dati riguardano 73 delle 75 donne che hanno contattato il nostro centro antiviolenza, di cui una per due maltrattatori. Molte donne hanno dichiarato di subire contemporaneamente più tipi di maltrattamento (maltrattamenti plurimi). Il più diffuso è quello di tipo psicologico 30% (69), segue quello fisico 21% (49), e quello economico 16% (38). Nel 19% (46) dei casi il maltrattamento riguarda anche i figli 16% (38) o altre persone 3% (8). Il maltrattamento nel 5% (12) dei casi è anche sessuale ed il 9% (20) dichiara di aver subito stalking. Grafico 3.1 tipo di maltrattamento (i dati si riferiscono a risposte multiple) Nei casi di violenza sessuale il 15% (11) è da parte del partner, il 3% (2) è un abuso o una violenza assistita, il 3% (2) da sconosciuto e l 1% è dovuto ad incesto. La durata del maltrattamento nella maggioranza dei casi avviene è di più di un anno, mentre la frequenza è ripetuto nel tempo. Nel 38% (28) dei casi esistono referti medici che attestano le lesioni, mentre nel 61% (45) non ci sono referti medici, l 1% risulta non registrato. Soltanto il 43% (32) delle donne che hanno subito violenza hanno denunciato il fatto. Il rimanente 55% (41) non ha denunciato il fatto, l 1% non è stato registrato. In un caso invece la denuncia è stata ritirata.

11 4. Il maltrattatore Nella maggioranza dei casi di maltrattamento e/o di violenza l autore è il marito 54% (40). A seguire troviamo l ex convivente 11% (8) o il convivente 9% (7), il figlio / figlia 7% (5), il fidanzato 5% (4), il padre, un parente o un amico 3% (2), fratelli o sorelle 2% (2), l ex marito oppure la madre o il datore di lavoro 1%, infine solo 1% dei casi è da riferirsi a sconosciuto. Grafico 4.1 autore del maltrattamento (i dati possono riferirsi a risposte multiple) La nazionalità del maltrattatore è nella maggioranza dei casi italiana 83%

12 Grafico 4.2 nazionalità La scolarità si compone al 33%(24) di uomini che hanno frequentato la scuola media, il 24%(18) hanno il diploma di studi superiore, l 11%(8) ha frequentato la scuola elementare, 8% 6 provengono da corsi di formazione professionale, il 4% (3) ha la laurea, mentre l 1% non ha nessun titolo. Il 12%(9), invece, non sono registrati. Grafico scolarità

13 La condizione lavorativa nel 36% (27) dei casi è un lavoro a tempo indeterminato, al contrario nel 28% (21) sono uomini disoccupati, nel 15% (11) hanno un lavoro autonomo, nel 7% (5) occasionale, nel 4% (3) invece hanno un lavoro determinato, il 3% (2) ha un in nero. Il 7% /(5) non sono registrati. Grafico 4.4 condizione lavorativa La professione nella maggior parte dei casi è di operaio 31% (23). A seguire: artigiano e commerciante 19% (14), impiegato 8% (6), pensionato 7% (5), dirigente/professionista 6% (4), forze ordine 4% (3), pensionato 7% (5) e insegnante all 1. L 8% (6) ha un'altra tipologia di lavoro non specificata. Il 16%(12) non è registrato. Grafico 4.5 condizione economica

14 Per quanto riguarda la condizione economica la maggior parte ha un reddito proprio alto 30%(22), il 27%(20) ha un reddito medio, l 11% (8) ha un reddito basso. Senza reddito, invece, sono il 31%(23) degli uomini. L 1 % non è registrato. Grafico 4.6 condizione economica Per quanto riguarda le problematiche emerse: il 17% (15) dichiara problemi di alcolismo, il 14% (12) tossicodipendenza, il 7% (5) gioco d azzardo patologico, il 6% (5) ha un disturbo psichiatrico o i precedenti penali e il 3% (3) invece ha un invalidità/disabilità o malattie croniche. Il 44% (38), invece, non dichiara problemi specifici. Approfondendo l oggetto su cui l autore di violenza agisce si può osservare come nel 56% (52) la vittima sia la partner, nel 17% (16) sui figli, nel 10% la ex partner, nell 8% (5) sia la madre, nel 5% siano, invece, atri parenti o estranei. L 1% risulta non registrato.

15 Grafico 4.7 oggetto del maltrattamento (i dati si riferiscono a risposte multiple) Ricercando le tracce della violenza nella storia del maltrattatore emerge che il 73% (35) degli uomini hanno avuto esperienza di violenza nella famiglia d origine e il 27% (13), invece, hanno utilizzato la violenza verso gli altri. Grafico 4.8 familiarità con la violenza (i dati si riferiscono a risposte multiple)

16 5. Contatti con la rete Esaminando i contatti con la rete, tenendo conto che il 43% (46) dei casi non sono registrati, emergono in particolare: il 24% (24) di contatti avvenuti con altri personaggi della rete, il 10% (11) assistenti sociali, il 6% (7) carabinieri, il 5% (5) pubblica sicurezza o consultorio, 3% (3) trinunale dei minori e il 2% (2) tribunale generale o centri di ospitalità. Grafico 5.1 contatti con la rete (i dati si riferiscono a risposte multiple) I contatti con la rete prima di rivolgersi al centro antiviolenza al 22% (29) non sono registrati, tuttavia si osservano contatti al 16% (21) con i carabinieri o altro, 13% (17) con l assistente sociale, 9% (11) con il consultorio, 8% (10) pronto soccorso e medici di base, 7% (9) pubblica sicurezza, 3% (4) tribunale dei minori, 2% tribunale ordinario (3) e altre associazioni (2) e 1% S.E.R.T. o i centri ospitalità.

17 Grafico 5.2 contatti con la rete prima di rivolgersi al centro antiviolenza (i dati si riferiscono a risposte multiple)

18 6. Conclusioni Innanzitutto va specificato che la raccolta di dati è molto complessa, per questo motivo può capitare di avere valori mancanti anche in percentuali abbastanza alte. Si tratta di un analisi descrittiva dei soggetti coinvolti e del fenomeno trattato dalla quale si possono osservare alcune conclusioni. Il dato rilevante e indicativo, circa la nostra attività, è sicuramente l alto numero di colloqui (383) svolti al centro antiviolenza. Ciò indica che il fenomeno è rilevante e coinvolge la cittadinanza e che richiede quindi un lavoro speciale e continuo come quello che offre la nostra Associazione. Ciò nonostante i dati in nostro possesso rappresentano solo una minima parte del fenomeno e ancora troppe donne non rivelano la situazione di maltrattamento che vivono. Come si evince dal Grafico 1.1 è la donna stessa che compie il primo contatto, probabilmente riponendo molta fiducia in quello che facciamo, con un impegno quotidiano e duraturo, come dimostra la nostra presenza sul territorio da 27 anni. Il nostro lavoro sembra riconosciuto anche dalla pluralità di canali d informazione che lo promuovono (si veda Grafico 1.2). Lo scopo del primo contatto (si veda Grafico 1.3) è soprattutto quello legato all ascolto e quindi l attenzione all accoglienza è importante in questa fase in cui le donne cominciano a far emergere il vissuto di violenza. Entrando nello specifico della nostra utenza dal Grafico età delle donne, si evince quanto il fenomeno sia distribuito in tute le fasce d età dai 18 anni fino a dopo i 60 anni. Problematica che emerge trasversale anche ai gradi di scolarità delle donne (si veda Grafico 2.4) e alla professione dichiarata (si veda Grafico 2.6). La radice di origine culturale della violenza di genere è radicato anche nella nostra cultura e lo dimostra il dato che la maggior parte delle donne sono italiane (si veda Grafico 2.2 nazionalità). Le donne che si rivolgono al nostro centro solitamente sono coniugate (si veda Grafico stato civile) questo sembra dimostrare il fatto ormai noto della difficoltà a uscire dalla relazione con gli uomini maltrattanti. L alto numero di figli coinvolti, soprattutto minorenni, ripropone con forza l importante tematica della violenza assistita e diretta sui figli, anch essi soggetti coinvolti nella problematica del maltrattamento. Osservando la condizione lavorativa (si veda Grafico 2.5) emergono due gruppi di donne, quelle disoccupate e quelle con un lavoro a tempo indeterminato, il reddito a testa è medio basso se non assente (si veda Grafico 2.7 condizione economica), questo sottolinea l importanza di un tipo di violenza spesso dimenticato, quella economica (per avvalorare la questione si guardi la differenza che emerge dai grafici riguardanti la condizione lavorativa e il reddito nell uomo). Analizzando invece la tipologia di maltrattamento (si veda Grafico 3.1) emerge chiaro quanto il fenomeno sia presente in molte sfaccettature e quanto sia complesso da comprendere e da risolvere. In particolare si noti come la percentuale maggiore è quella riguardante la violenza psicologica, sempre più riconosciuta dalle donne che la subiscono. Si guardi anche alla percentuale di violenza economica che pone l accento quanto detto in precedenza. Si noti inoltre la presenza di violenza diretta sui figli o assistita, una percentuale su cui riflettere. Per quanto riguarda il dato della violenza sessuale è soprattutto perpetrata dal partner, solo 3% da sconosciuto e questo ci riporta all ormai noto fatto che il maltrattamento è un fenomeno che riguarda

19 persone conosciute che dicono di amare queste donne. Da sottolineare, inoltre è il dato della durata, ripetuto nel tempo. Purtroppo ancora la maggior parte delle donne non denuncia e non va in ospedale per farsi aiutare, infatti non ci sono poi referti dell avvenuto. Guardiamo ora all uomo autore di maltrattamento (Grafico 4.1), come anticipato, non solo è un conoscente, ma il partner. La nazionalità è italiana (Grafico 4.2). Anche dal grado di scolarità (Grafico 4.3) e la professione (Grafico 4.5) dell uomo mostrano un fenomeno trasversale. Anche l uomo ha una condizione lavorativa in maggioranza di disoccupazione o di lavoro a tempo indeterminato (Grafico 4.4 condizione lavorativa), ma il reddito a testa (Grafico 4.6 condizione economica) è per lo più medio alto. L oggetto del maltrattamento è spesso la partner, ma non solo, i figli, parenti ma anche estranei sono vittime del comportamento violento tipico dell uomo maltrattante (Grafico 4.8). Il maltrattante sembra avere a che fare con la violenza e il maltrattamento da sempre come emerge dal Grafico 4.7 familiarità con la violenza. I dati ci dicono, quindi, che il fenomeno della violenza di genere è presente e trasversale nella nostra cultura e richiede un intervento pronto, formato e quotidiano come il lavoro che compie l Associazione Donne Contro la Violenza Onlus. Il centro antiviolenza, inoltre, fa parte di una rete più vasta di servizi che lavorano con la donna vittima di violenza. Nonostante molti contatti con la rete non siano registrati emerge il contributo degli altri soggetti della rete quali: assistenti sociali, carabinieri, pubblica sicurezza, pronto soccorso e medici di base, consultorio, S.E.R.T., trinunale dei minori, il tribunale generale e i centri di ospitalità e anche altre associazioni. Grazie al lavoro di rete in questi ultimi anni si è rafforzato il lavoro di equipe su singoli casi e questa modalità operativa ha permesso di riuniore più soggetti che operano nel campo della violenza di genere per costruire con la donna un percorso di uscita dalla vioelnza che è sempre difficile, doloroso ma possibile. Questo permette di individuare prima possibile le situazioni di maltrattamento, anche da parte di altri soggetti della rete, che poi inviano la donna alla nostra accoglienza (S veda Grafico 5.1 contatti con la rete e Grafico contatti con la rete prima di rivolgersi al centro antiviolenza). Associazione Donne Contro la Violenza Onlus - Crema

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